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I ministri Ue dell’Energia ratificano lo stop ai motori termici nel 2035 (l’Italia si astiene)

I ministri Ue dell’Energia ratificano lo stop ai motori termici nel 2035 (l’Italia si astiene)


I ministri Ue dell’Energia ratificano lo stop ai motori termici nel 2035 (l’Italia si astiene) – askanews.it



I ministri Ue dell’Energia ratificano lo stop ai motori termici nel 2035 (l’Italia si astiene) – askanews.it



















Bruxelles, 28 mar. (askanews) – Il Consiglio Energia dell’Ue ha approvato il testo del Regolamento Ue 2019/631, che fissa l’obiettivo zero emissioni di CO2 al 2035 per auto e furgoni, dopo l’accordo tra la Commissione e il governo tedesco che consentirà la continuazione della produzione dei motori endotermici alimentati esclusivalente con carburanti “neutri”. L’Italia si è astenuta, come ha annunciato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto durante la riunione del Consiglio.

Oltre all’Italia, si sono astenute anche la Romania e la Bulgaria, mentre la Polonia ha votato contro.

Tribunale UE boccia marchio “Bolgaré” per vino di una Cantina bulgara

Tribunale UE boccia marchio “Bolgaré” per vino di una Cantina bulgara


Tribunale UE boccia marchio “Bolgaré” per vino di una Cantina bulgara – askanews.it



Tribunale UE boccia marchio “Bolgaré” per vino di una Cantina bulgara – askanews.it



















Milano, 28 mar. (askanews) – Il tribunale dell’Unione Europea ha definitivamente chiuso il contenzioso sull’uso del marchio “Bolgaré” che una Cantina bulgara voleva utilizzare come nome per un proprio vino. Dopo sei anni, i giudici hanno dato ragione al Consorzio per la Tutela dei Vini Bolgheri e Bolgheri Sassicaia Doc perché “Bolgaré” è evocativo della denominazione. Si tratta di una vittoria contro il cosiddetto “italian sounding” e un importante precedente per la protezione delle denominazioni d’origine italiane ed europee.

“Nel 2017 la maggiore azienda vinicola della Bulgaria aveva presentato domanda per registrare ‘Bolgaré’ all’Ufficio marchi europeo (Euipo)” ricostruisce ad askanews il direttore del Consorzio Bolgheri, Riccardo Binda, spiegando che “l’immediata opposizione che facemmo fu inizialmente respinta dall’Euipo, per poi essere invece definitivamente accolta nel 2022”. “La Cantina bulgara ha però impugnato questa decisione di fronte al Tribunale dell’Unione Europea – continua Binda – ma i giudici hanno ritenuto il loro ricorso manifestamente infondato”. La sentenza evidenzia infatti che il termine “Bolgaré” richiama nel consumatore la Dop “Bolgheri” e non la Bulgaria, per “somiglianza fonetica, numero simile di lettere (di cui le prime quattro uguali), identità di prodotti e somiglianza figurativa nei caratteri di scrittura”.

Auto, ok Consiglio Ue su zero emissioni, Italia si astiene

Auto, ok Consiglio Ue su zero emissioni, Italia si astiene


Auto, ok Consiglio Ue su zero emissioni, Italia si astiene – askanews.it



Auto, ok Consiglio Ue su zero emissioni, Italia si astiene – askanews.it



















Bruxelles, 28 mar. (askanews) – Il Consiglio Energia dell’Ue ha approvato il testo del Regolamento Ue 2019/631, che fissa l’obiettivo zero emissioni di CO2 al 2035 per auto e furgoni, dopo l’accordo tra la Commissione e il governo tedesco che consentirà la continuazione della produzione dei motori endotermici alimentati esclusivalente con carburanti “neutri”. L’Italia si è astenuta, come ha annunciato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto durante la riunione del Consiglio.

Oltre all’Italia, si sono astenute anche la Romania e la Bulgaria, mentre la Polonia ha votato contro.

Milano, 2.965 domande per 260 assunzioni nella polizia locale

Milano, 2.965 domande per 260 assunzioni nella polizia locale


Milano, 2.965 domande per 260 assunzioni nella polizia locale – askanews.it



Milano, 2.965 domande per 260 assunzioni nella polizia locale – askanews.it



















Milano, 28 mar. (askanews) – Si è conclusa nei giorni scorsi la raccolta delle iscrizioni al bando di concorso per i nuovi agenti di polizia locale di Milano al quale si sono candidate 2.965 persone che nei prossimi giorni inizieranno le selezioni per la formazione di una graduatoria che consentirà di assumere nel corso di quest’anno un totale 260 nuovi vigili tra i quali anche una trentina di ufficiali. Il percorso di assunzioni intrapreso dall’amministrazione consentirà entro il 2025 di avere un corpo della polizia composto da 3.350 agenti e ufficiali, numero mai raggiunto a Milano.

“Stiamo già vedendo i risultati delle assunzioni fatte – ha commentato in una nota Marco Granelli, assessore alla sicurezza e polizia locale -. Nei Comandi delle zone più agenti sono in strada ed è già stato possibile potenziare alcuni servizi. È un percorso serrato tra concorsi, corsi di formazione, tutoring dei nuovi agenti e siamo contenti che tanti abbiano aderito. Vogliamo più sicurezza stradale, rispetto delle regole, meno incidenti e più sicurezza per cittadine e cittadini. Parallelamente si rafforza e diventa più efficiente la collaborazione con polizia di Stato, carabinieri, guardia di finanza, come abbiamo potuto vedere nelle operazioni congiunte in Stazione Centrale. Molto lavoro è ancora da fare per dare risposte adeguate alle necessità e garantire maggiore presenza sul territorio ma siamo convinti che il rafforzamento della Polizia locale sia una risposta concreta”. “I nuovi agenti già in strada – dichiara il comandante della polizia locale Marco Ciacci – sono molto preparati e motivati, stiamo infatti puntando molto sulla loro formazione. Le assunzioni in atto ci consentiranno un maggiore presidio del territorio cittadino. I percorsi di carriera e le attività nella Polizia Locale sono molteplici e auspico che i partecipanti alle selezioni abbiano lo stesso entusiasmo e voglia di imparare di chi li ha preceduti nei mesi scorsi. Milano ha bisogno di impegno”.

Il bando, secondo in ordine di tempo dopo quello indetto nel novembre del 2021, era stato pubblicato il 14 febbraio scorso e vi potevano accedere persone con cittadinanza italiana, un’età compresa tra i 18 e i 62 anni, in possesso di diploma di scuola secondaria di secondo grado o di un titolo di riconoscimento di studi equivalente se conseguito all’estero e avere la patente B. Delle 2.965 persone iscritte al bando, 2.204 sono uomini e 761 donne. Dal punto di vista anagrafico in 1.293 hanno un’età compresa tra i 18 e i 29 anni; 1.045 hanno tra i 30 e i 39 anni; in 478 tra i 40 e i 49 mentre gli over 50 sono 149.

Il percorso di selezione prevede a partire dalle prossime settimane, una prova preselettiva, prove di efficienza fisica, prove scritta e orale cui seguono le visite mediche di idoneità e quindi le assunzioni dei nuovi allievi agenti. Seguirà per i selezionati un percorso formativo di tre mesi, ovvero 370 ore, con attività in aula e sul campo e prove di valutazione finali cui seguirà l’entrata in servizio in un contesto di accompagnamento operativo, ovvero lavorando con agenti e ufficiali più esperti per imparare anche in strada come meglio svolgere il proprio compito, e coordinati il più possibile da ufficiali, centrale operativa, gruppi specialistici. Nel corso del 2022 il Comune di Milano ha assunto in polizia locale 230 uomini e donne, portando l’organico effettivo del corpo a 2.889 vigili, 128 in più rispetto alla fine del 2021, quando erano 2.761, considerando le 102 uscite avvenute nel 2022. Tra le nuove assunzioni anche 30 nuovi ufficiali. Nel corso del 2023 verranno assunti almeno altri 30 ufficiali utilizzando la graduatoria già in essere realizzata con il bando di concorso del novembre 2021. Tra i nuovi assunti, tutti giovanissimi (età media 30 anni), 118 unità sono in servizio effettivo nei comandi di zona, altri 118 stanno terminando il corso di formazione iniziato a dicembre ed entreranno in servizio effettivo da aprile per un totale di 230 nuovi agenti.

Piantedosi: senza l’impegno della Tunisia i migranti arrivati sarebbero il doppio

Piantedosi: senza l’impegno della Tunisia i migranti arrivati sarebbero il doppio


Piantedosi: senza l’impegno della Tunisia i migranti arrivati sarebbero il doppio – askanews.it



Piantedosi: senza l’impegno della Tunisia i migranti arrivati sarebbero il doppio – askanews.it



















Roma, 28 mar. (askanews) – In Tunisia “c’è una grave crisi economica, sociale e di tenuta, ma il Paese sta comunque facendo molto per contenere il fenomeno migratorio. Nonostante i numeri siano molto alti, quasi da record, se non ci fosse stata l’attività di prevenzione da parte della Tunisia sarebbero stati quasi il doppio”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi intervenendo alla giornata di Confcommercio ‘Legalità ci piace’. “Noi stiamo lavorando per prevenire le partenze anche a costo di prendere dei rimbrotti: è il lavoro che là premier Meloni sta facendo in Europa, ma c’è un problema di allineamento dei tempi perché sono investimenti nel medio e lungo periodo”, ha detto il titolare del Viminale.

Poi Piantedosi ha detto che “la quota di quasi 83mila ingressi, prevista dal decreto flussi, è stata individuata sulla base delle esigenze del nostro mercato del lavoro. Le singole domande saranno valutate: se si dovesse ravvisare la necessità di ampliare la quota da parte nostra non ci sono pregiudizi”. Ieri in occasione del ‘click day’ le richieste sono state quasi il triplo dei posti disponibili: oltre 240 mila.

Paolo Jannacci presenta “Jannacciami! a Milano

Paolo Jannacci presenta “Jannacciami! a Milano


Paolo Jannacci presenta “Jannacciami! a Milano – askanews.it



Paolo Jannacci presenta “Jannacciami! a Milano – askanews.it



















Milano, 28 mar. (askanews) – A dieci anni dalla scomparsa di Enzo, nel giorno del suo compleanno, Paolo Jannacci porterà in scena, al Teatro Arcimboldi di Milano, Jannacciami! Un abbraccio di musica a Milano, uno spettacolo pieno di canzoni, di ospiti, di grandi musicisti, di amici, di imprevisti, di suoni, di risate e di teatro.

“Uno spettacolo” racconta Paolo Jannacci “dedicato a mio padre, con le sue canzoni più richieste e quelle più nascoste. Una ripartenza, da dove ci eravamo lasciati 10 anni fa, verso un futuro sempre più Jannacciano, perchè ho scoperto che io ho bisogno ancora di ascoltare le sue canzoni e cantarle, nel migliore dei modi, a chi desidera ascoltarmi.” Insieme a Paolo Jannacci, in questa serata evento, sul palco degli Arcimboldi ci saranno gli amici musicisti che hanno condiviso tanto con Enzo e la sua famiglia come Emiliano Bassi, Marco Brioschi, Roberto Gualdi, Michele Monestiroli e Paolo Tomelleri, accompagnati da una splendida orchestra d’archi (Infonote di Serafino Tedesi) diretta dal M° Maurizio Bassi (già produttore di Enzo negli anni ’80).

“Per non farci mancare proprio niente, per condividere il meglio di Enzo” racconta Paolo”ho invitato anche grandi artisti, performer e cantanti della scena nazionale, in rigoroso ordine alfabetico: Diego Abatantuono, Ale&Franz, Massimo Boldi, Elio, Francesco Gabbani, J-Ax, Cochi Ponzoni, Paolo Rossi e Ornella Vanoni.”

Venezia, le Stanze della Fotografia inaugurano con Ugo Mulas

Venezia, le Stanze della Fotografia inaugurano con Ugo Mulas


Venezia, le Stanze della Fotografia inaugurano con Ugo Mulas – askanews.it



Venezia, le Stanze della Fotografia inaugurano con Ugo Mulas – askanews.it


















Venezia, 28 mar. (askanews) – Un nuovo spazio espositivo per la fotografia sull’isola di San Giorgio a Venezia, che inaugura con una mostra poderosa su Ugo Mulas e una storia veneziana affidata al lavoro di Alessandra Chemollo. Le Stanze della Fotografia nascono dalla collaborazione tra Marsilio Arte e la Fondazione Giorgio Cini, che ha messo a disposizione anche il proprio enorme archivio di immagini, oltre che offrire fisicamente l’ospitalità negli spazi affacciati sulla Laguna. Il progetto delle Stanze segue quello portato avanti negli anni passati dalla Casa dei Tre Oci e in un certo senso ne amplia e arricchisce ulteriormente la portata, si a livello degli spazi fisici, sia a livello di ricerca sulla fotografia.

All’inaugurazione hanno preso parte molti soggetti istituzionali: il presidente della Fondazione Cini Giovanni Bazoli ha spiegato che “l’apertura delle Stanze della Fotografia qui sull’Isola di San Giorgio Maggiore rappresenta quindi un nuovo tassello che va ad arricchire la già ampia e variegata offerta culturale della Fondazione”. “Quando abbiamo inaugurato – ha aggiunto Emanuela Bassetti, presidente di Marsilio Arte – la mostra di Sabine Weiss un anno fa, rassegna che concludeva la nostra esperienza alla Casa dei Tre Oci, avevamo detto che questo non avrebbe significato la fine del percorso Marsilio ‘fotografia a Venezia’, che andava ben oltre un edificio. A distanza di un anno siamo felici di inaugurare la nostra nuova “casa” all’Isola di San Giorgio, dando avvio in partenariato con Fondazione Giorgio Cini a un ambizioso progetto culturale internazionale di ricerca e di memoria”. Le Sale del Convitto che ospitano Le Stanze della Fotografia, che constano di circa 1850 metri quadrati disposti su due livelli, sono state oggetto di un importante lavoro di riallestimento e restauro finalizzato all’ampliamento e valorizzazione degli spazi, realizzato dallo Studio di Architetti Pedron / La Tegola con la speciale partecipazione del Teatro La Fenice di Venezia, che ha permesso l’installazione di pareti leggere e movibili che, come quinte teatrali, saranno rimodulabili per i diversi allestimenti espositivi, nell’ottica di una sostenibilità dell’impresa culturale. Allestimento che, nella sua flessibilità, è uno degli aspetti che più colpiscono il visitatore: anche in assenza di luce naturale l’illuminazione delle fotografie funziona molto bene, restituisce alle immagini una loro presenza reale nello spazio e una più piena fruibilità.

Se poi si tratta del lavoro di un maestro assoluto come Ugo Mulas, ecco che spazio e mostra risuonano reciprocamente, si amplificano l’un l’altra e generano una sensazione che si può definire di meraviglia. La parola è esattamente questa. Curata da Denis Curti, direttore artistico delle Stanze, insieme ad Alberto Salvadori, direttore dell’Archivio Ugo Mulas, l’esposizione “L’operazione fotografica” offre probabilmente la panoramica più completa sul fotografo, che viene raccontato in tutte le fasi della sua pur breve carriera artistica. “Volevano sottolineare l’attenzione alla fotografia italiana – ha detto Curti – e abbiamo scelto di farlo partendo dal numero uno, con un progetto molto vasto che espone circa 330 immagini, che pure sono solo il 3% del totale delle stampe positive di Mulas”. “Come per Stanley Kubrick – ha aggiunto Salvadori – di cui dicamo che ogni film rappresenta un genere cinematografico, lo stesso possiamo dirlo per Mulas, che è stato il fotografo della scena dell’arte, ma anche delle città; è stato fotografo di moda, di teatro e concettuale; paesaggista e reporter”. E nella mostra tutte queste diverse fasi sono rappresentate, e ciascuna brilla per il valore delle opere e dello sguardo, che in fondo diventa anche lo sguardo dell’arte contemporanea grazie alla relazione profonda del fotografo con Marcel Duchamp, il padre di tutto il contemporaneo. E in Mulas si trova a un certo punto la possibilità di raccontare il “processo” dell’arte, che è una parola chiave di tutte le pratiche artistiche più recenti. “Come l’artista Emilio Isgrò voleva salvare le parole – ha detto ancora Denis Curti citando una considerazione di Ferdinando Scianna – così Ugo Mulas ha salvato la fotografia”. Al piano superiore delle Stanze della Fotografia, poi, una mostra su Venezia, sulla sua anima, sulla possibilità stessa di fotografare di nuovo la città più fotografata al mondo. Si tratta del lavoro di Alessandra Chemollo, che con “Venezia alter mundus” propone 60 fotografie di dedicate allo spazio sospeso di una città unica e alle sue incredibili architetture. Il programma espositivo, poi, proseguirà con altri due grandi nomi come quelli di Paolo Pellegrin ed Helmut Newton tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024.

(Leonardo Merlini)

”One Health”, esperti: fondi Pnrr non possono risolvere difficoltà endemiche

”One Health”, esperti: fondi Pnrr non possono risolvere difficoltà endemiche


“One Health”, esperti: fondi Pnrr non possono risolvere difficoltà endemiche – askanews.it



“One Health”, esperti: fondi Pnrr non possono risolvere difficoltà endemiche – askanews.it


















Roma, 28 mar. (askanews) – L’approccio “One Health” diventi un meccanismo di prevenzione. Questo il messaggio lanciato dagli esperti intervenuti durante il Workshop “Dalla diagnostica in emergenza covid a prospettive di diagnostica organizzata” organizzato da Hologic in occasione del 50° Congresso Nazionale AMCLI (Associazione Microbiologi Clinici Italiani) e coordinato da Pierangelo Clerici, Direttore U.O. Microbiologia A.S.S.T. Ovest Milanese e Presidente dell’Associazione.

La pandemia ha trasformato la nostra società e i cambiamenti avvenuti hanno impattato diversi settori, non ultimo quello della diagnostica, imponendo nuove dinamiche operative, organizzative e gestionali. La gestione del rischio, infatti, è diventata fondamentale per la prevenzione, la diagnostica e la promozione della salute pubblica, accentuando l’attenzione sullo studio di nuove malattie infettive emergenti. “Il mondo dei virus respiratori, infatti è in costante evoluzione, perciò, dobbiamo essere pronti a guidare le nuove tecnologie verso una diagnostica ragionata e sostenibile”, ha chiosato il Prof. Antonio Piralla, Dirigente presso UOC di Microbiologia e Virologia, Fondazione IRCCS Policlinico. San Matteo, Pavia Secondo l’Oms circa il 60% delle malattie infettive emergenti segnalate a livello globale proviene da animali, e sono interconnesse all’evoluzione di eventi biologici, sociali, economici e politici. Queste sfide non possono essere affrontate solamente dalla sanità pubblica e dalla medicina umana ma è necessario implementare un approccio inter e transdisciplinare con l’obiettivo di ottimizzare la salute di persone, animali e degli ecosistemi in generale.

L’approccio multidisciplinare integrato “One Health” rappresenta una grande opportunità per limitare il rischio di nuove pandemie e l’avvento di nuove malattie infettive, ma in Italia siamo molto indietro. Infatti, oltre ai quasi 20 miliardi del PNRR per la Missione 6 (Salute) esiste un fondo complementare (PNC) dedicato nello specifico a salute, ambiente, biodiversità e clima. Questo piano prevede lo stanziamento di 500 milioni di euro con l’obiettivo di implementare programmi di approccio integrato salute-ambiente-clima come il modello “One Health”. Ma senza l’istituzione di tavoli tecnici regionali interistituzionali/ intersettoriali/ interdisciplinari per la definizione e la condivisione di percorsi e procedure integrate, basate su l’approccio One Health questi fondi potrebbero non risultare efficaci. “Da decenni come IZS dell’Abruzzo e del Molise adottiamo l’approccio One Health in ogni attività che svolgiamo: per questo ci siamo fatti trovare pronti quando è scoppiata la pandemia da SARS-CoV-2. Lavorare seguendo questo approccio richiede una visione ampia, olistica, di più discipline che lavorano in maniera integrata per assicurare la salute delle persone, degli animali e dell’ambiente in una parola: la salute globale”, ha continuato il Dott. Nicola D’Alterio, Direttore Generale Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale”.

Inoltre, è assolutamente prioritario definire procedure e metodologie condivise per la valutazione di impatto integrato, il consolidamento dei sistemi di analisi e sorveglianza epidemiologica dei rischi ambientali, anche attraverso le reti regionali e nazionale e delle iniziative di digitalizzazione previste nell’ambito del Piano Complementare del PNRR. Durante la Tavola Rotonda, alla quale ha partecipato anche il Prof. Maurizio Sanguinetti, Direttore Dipartimento Scienze di laboratorio e infettivologiche, Direttore dell’UOC di Microbiologia, Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS sì anche è dibattuto dell’importanza di una collaborazione sinergica tra aziende e stakeholder pubblici. Il Sistema Sanitario Italiano dovrà infatti, mettere in campo politiche e strategie capaci di porre i pilastri per un’efficace collaborazione tra aziende e stakeholder pubblici, in grado di liberare tutte le sue potenzialità, correggendo le inefficienze.

”I cani, la mia vita”,la storia di Sara Turetta tra Romania e Italia

”I cani, la mia vita”,la storia di Sara Turetta tra Romania e Italia


“I cani, la mia vita”,la storia di Sara Turetta tra Romania e Italia – askanews.it



“I cani, la mia vita”,la storia di Sara Turetta tra Romania e Italia – askanews.it



















Roma, 28 mar. (askanews) – ‘I cani, la mia vita’. In queste poche parole, che sono anche il titolo della sua autobiografia, si riassumono la missione e gli ultimi 20 anni di Sara Turetta. Una storia di passione per gli animali, ma anche di coraggio, difesa dei diritti, non solo animali ma anche umani, che passa per l’Italia, la Romania e poi si espande in tutta Europa. Il libro, pubblicato nel 2022 anche in romeno con il titolo “Urme de bucurie”, è stato presentato dall’attivista, fondatrice e presidente di Save The Dogs and Other Animals Italia, anche a Roma, nella sede dell’Ambasciata di Romania. A margine dell’evento Sara Turetta ha raccontato ad askanews cosa l’ha portata la prima volta in Romania e cosa non l’ha fatta più tornare indietro, in un continuo di dolori, passioni, gioie, stop, traguardi e nuovi obiettivi.

‘Sentivo il bisogno di guardare indietro e vedere quale era stato il percorso, quali erano stati gli errori e i successi, cercando di non essere troppo severa con me stessa come è successo in passato – ha spiegato Turetta parlando della decisione di scrivere l’autobiografia – guardando avanti, cioè cosa ancora non ho fatto, senza soffermarmi su ciò che è stato raggiunto. E’ stato doloroso, perché ho ripercorso dei momenti difficili, ma mi sono anche resa conto di come tutto abbia avuto un senso, con un’evoluzione dell’associazione, ma anche mia personale, umana e professionale’. ‘Sono arrivata in Romania per la prima volta nel 2001, e poi nel 2005 a Cernavoda, e mi sono buttata a capo fitto in questa avventura e forse se fossi stata troppo consapevole non sarei partita, perché mi è costato tantissimo in termini di fatica personale. Facevo tutto, dalle pulizie all’assistente veterinaria, all’autista. Vivere a contatto costante con il dolore e la sofferenza degli animali e con la crudeltà degli uomini è qualcosa che per le persone sensibili come me significa sfidare la parte più fragile di noi stessi’, ha aggiunto l’attivista parlando del periodo di difficoltà personale, ‘del burnout’. ‘Essere così immersi in una causa mi ha portato alla depressione, quando hanno ucciso tutti i cani che avevo sterilizzato non trovavo le forze per andare avanti, però questo è stato anche il momento della svolta, della maturità – ha aggiunto – ho superato la convinzione che se mi fossi dedicata totalmente a quel problema lo avrei risolto’.

Save The Dogs and Other Animals Italia ‘per me è come un figlio, non potevo concepire l’idea di abbandonare questo figlio, anche pensare di tornare a lavorare nella comunicazione a Milano non ha mai attecchito veramente: sono rimasta convinta che fare del bene agli animali e di conseguenza alle comunità dove questi animali vivono è un bene’, ha spiegato parlando delle battaglie che hanno portato alla nascita della clinica-rifugio Footprints of Joy, la prima in Romania a garantire condizioni ottimali per i cani, con standard altissimi a livello internazionale con un team internazionale di 50 persone, un modello che ‘sta ispirando anche le associazioni e le amministrazioni locali romene’. Ad oggi sono oltre 8.200 le adozioni realizzate in Europa, oltre 2.000 le sterilizzazioni in Italia con il programma #NonUnoDiTroppo (in Campania e in Calabria), 2.000 gli animali assistiti ogni anno nella clinica veterinaria costruita in Romania, 41.200 i cani e i gatti sterilizzati finora gratuitamente nel Paese, 70 i cani dei senza dimora raggiunti regolarmente dall’unità di strada a Milano. In Italia ‘ci siamo attivati dal 2019 avviando dei progetti di sterilizzazione cercando dei partner locali in zone difficili, come Campania e Calabria, due delle regioni con il numero maggiore di animali rinchiusi nei canili a volte in mano alla criminalità organizzata, in Campania sono ben 20mila. Con questi partner organizziamo campagne di sterilizzazioni e abbiamo sfiorato i 2.000 interventi con un lavoro fatto anche in pandemia con associazioni e veterinari locali’, ha raccontato.

‘Ma se in Campania c’è stato un lavoro straordinario che è stato fatto sul concetto e l’utilità della sterilizzazione già prima del nostro intervento, e abbiamo centinaia di richieste in lista di attesa, in Calabria la situazione è nettamente diversa e più arretrata, come quella che avevo riscontrato a Cernavoda 20 anni fa’, ha denunciato. ‘Adesso che l’associazione ha raggiunto ‘la maturità’ andiamo avanti con i progetti e per i miei 50 anni, fatti da poco, abbiamo lanciato ‘Vite connesse’, un programma di lavoro e una visione per valorizzare la relazione di arricchimento e aiuto reciproco tra esseri umani e animali, attraverso percorsi inclusivi che stimolino la conoscenza e l’empatia di chi vive ai margini della società – ha illustrato Turetta – un progetto per aiutare le persone e gli animali nelle comunità locali sia in Romania sia in Italia con l’obiettivo di investire sempre di più nel rapporto tra animali domestici e persone, in particolare quelle più fragili e vulnerabili, sviluppando attività che siano di profondo beneficio per entrambi, per i bambini disabili, per i detenuti, con un protocollo con il carcere di Poarta Alba in Romania, non solo per far venire i detenuti a lavorare con i nostri animali ma anche per organizzare dei laboratori di psichiatria all’interno che unisca i temi ambientali a quelli di tutela degli animali, come la costruzione dei cucce con materiali di riciclo da donare poi alle persone che raggiungiamo nei villaggi’.

“Per oltre 20 anni Save the Dogs si è dedicata a contrastare i fenomeni dell’abbandono e del randagismo, del controllo della popolazione canina e felina, ‘Vite connesse’ è un altro tassello, perché ci rendiamo sempre più conto che l’impegno di Save the Dogs non può prescindere dalla tutela dei diritti umani, legati a doppio filo ai diritti animali, noi attivisti dobbiamo volgere sempre di più lo sguardo alla componente umana’ e lo facciamo con queste iniziative e anche grazie alle visite ‘dei bambini nella nostra clinica’ e ‘il lavoro con gli animali al centro per i bambini autistici’. Un progetto che si sviluppa sia in Romania che in Italia per ‘migliorare il destino di chi vive ai margini della società, che è unito dalla medesima mancanza di diritti e solo tenendo tutto insieme possiamo rendere il mondo un posto migliore’, ha sottolineato la presidente. ‘Vite Connesse’ prevede anche la sinergia con realtà non profit già presenti sul territorio e impegnate sul fronte umanitario con interventi “porta a porta” nei villaggi delle zone rurali in provincia di Costanza con la distribuzione di beni di prima necessità agli animali garantendo cure veterinarie gratuite e sensibilizzando le famiglie sul tema del benessere.Poi a Castel Volturno prenderà l’avvio il progetto di sensibilizzazione ed educazione rivolto ai minori che vivono in condizioni di fragilità sociale, per promuovere un rapporto rispettoso ed empatico verso gli animali e innescare un cambiamento positivo nelle nuove generazioni, prevenendo forme di maltrattamento e comportamenti violenti. Tra le iniziative anche l’assistenza domiciliare agli equini da lavoro nelle campagne di Cernavoda e l’mpliamento di “Amici di Strada, compagni di vita” per il potenziamento del progetto avviato a Milano nel 2021, con lo scopo di intercettare i bisogni dei nuovi poveri e di sostenerli nella convivenza con il proprio animale, prevenendo altresì l’abbandono. ‘In Romania, la nostra è una clinica sociale, che include, curiamo gratuitamente gli animali che ci vengono portati, dopo la diffidenza iniziale, dopo 20 anni che offriamo un servizio per passione e non per interesse, credo che la nostra testimonianza stia cambiando la percezione anche di cosa significa avere un animale. La politica locale e nazionale è in ritardo rispetto alla società. La legge del 2013, che da un lato contiene l’aspetto positivo dell’obbligatorietà della sterilizzazione per chi ha un cane, ha in sè il problema che non viene applicata e che non c’è accesso a servizi veterinari se non nella grande città. E i soldi vengono utilizzati soltanto per ‘cattura e uccidi’. A Bucarest non li sopprimono ma ci sono 2.000-3.000 cani chiusi in pochissimi canili e che soffrono vivendo in una situazione inimmaginabile. Il problema è stato messo sotto il tappeto’. Inoltre, in Romania resta ‘inesistente l’adozione e con la crisi economica è sempre più difficile mandare i cani in adozione all’estero’, ‘l’aumento della sensibilità passa per comprare il cane di razza, ma non lo adotto’. Un problema che non riguarda solo la Romania, ma anche l’Italia, dove i canili ‘scoppiano’. ‘Nel nostro Paese credo che l’urgenza sia rivedere la legge 281 sul randagismo che ha 30 anni: abbiamo 130mila cani rinchiusi, con una spesa che oscilla tra i 180 e i 220 milioni all’anno. C’è troppa autonomia per le Regioni che possono decidere come gestire il tasso di occupazione dei canili, con paradossi di canili con oltre 1.000 unità ciascuno, un risultato che non tutela gli animali ma neanche le comunità perché si spendono fondi enormi per tenere gli animali in queste ‘prigioni’ a vantaggio soltanto di chi li gestisce. Faccio un appello affinché il nuovo governo prenda in mano il tema della revisione della legge coinvolgendo le associazioni no-profit: la sterilizzazione deve essere un cardine mentre fino ad ora non lo è stato. E serve una campagna di sensibilizzazione sulle adozioni’. Save the dogs ha anche lavorato in Ucraina dall’inizio del conflitto con una postazione di assistenza al confine con la Romania, ma in Ucraina ‘la situazione è 20 anni indietro a quella della Romania, l’associazionismo è agli albori, non c’è il tema della sterilizzazione, c’è una cultura dell’animale da compagnia, soprattutto nelle città, ma non c’è consepevolezza sulla necessità di arginare le nascite. Dopo la chiusura del posto di assistenza alla frontiera mandiamo diverse centinaia di tonnellate di mangimi regolarmente, derrate che vengono smistate attraverso attivisti locali anche nelle zone del fronte. E a Odessa partiremo a breve con 800 sterilizzazioni gratuite, perché bisogna agire a monte perché la situazione sta precipitando’, ha annunciato la presidente dell’associazione. (Di Daniela Mogavero)

Alibaba si divide in sei, titolo sale 6% in preborsa Wall Street

Alibaba si divide in sei, titolo sale 6% in preborsa Wall Street


Alibaba si divide in sei, titolo sale 6% in preborsa Wall Street – askanews.it



Alibaba si divide in sei, titolo sale 6% in preborsa Wall Street – askanews.it



















Roma, 28 mar. (askanews) – Alibaba ha annunciato ch si dividerà in sei distinti gruppi aziendali, ciascuno con la capacità di raccogliere fondi e quotarsi in borsa, nella più significativa riorganizzazione nella storia del colosso cinese dell’e-commerce.

Ogni gruppo sarà gestito dal proprio amministratore delegato e consiglio di amministrazione. Alibaba ha affermato che l’iniziativa è “progettata per sbloccare il valore per gli azionisti e promuovere la competitività del mercato”. Dopo l’annuncio le azioni di Alibaba sono aumentate di oltre il 6% nel preborsa Usa.

Negli ultimi due anni Alibaba ha dovuto fare i conti con un rallentamento della crescita economica cinese e con norme più severe di Pechino, con il risultato di perdere miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato. Ora tenta il rilancio con la riorganizzazione. Il CEO di Alibaba Daniel Zhang sarà a capo di Cloud Intelligence Group, il business che ospiterà le attività di cloud e intelligenza artificiale dell’azienda. Taobao Tmall Commerce Group unirà le piattaforme di shopping online dell’azienda, tra cui Taobao e Tmall. Ci sarà inoltre un gruppo di servizi locali guidato da Yu Yongfu, la cui attività coprirà il servizio di consegna di cibo di Alibaba Ele.me e la sua mappatura. Cainiao Smart Logistics continuerà a occuparsi della logistica di Alibaba, con Wan Lin alla guida. Global Digital Commerce Group comprenderà le attività di e-commerce internazionali di Alibaba, tra cui AliExpress e Lazada, con Jiang Fan come Ceo Fan Luyuan sarà il CEO di Digital Media and Entertainment Group che include le attività di streaming e film di Alibaba.

Ciascuna di queste divisioni, con l’eccezione di Taobao Tmall Commerce Group che rimarrà interamente di proprietà di Alibaba, potrà raccogliere capitale e quotarsi in borsa in modo indipendente.