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Vino, Nicoletto: 2023 di grande correzione dopo due anni di euforia

Vino, Nicoletto: 2023 di grande correzione dopo due anni di euforiaMilano, 9 ott. (askanews) – “Definirei il 2023 l’anno della grande correzione, arriviamo da un 2021 e un 2022 di euforia, in parte trasferitesi nel 2023 per quanto rigurda il ‘fuori casa’, ma assente nell’off trade’, dove l’impatto dell’inflazione è stato molto forte e ha creato una contrazione dei consumi significativa non solo in Italia ma in tutto il mondo. Questa contrazione dei consumi sta portando anche ad una forte fase di ‘destocking’ in alcuni mercati di riferimento per il nostro Paese, come Stati Uniti, Canada e Cina. Una fase che probabilmente dopo il primo semestre ha incominciato a scemare ma che ha impattato fortemente sulle spedizioni all’estero di tutto il sistema Paese. Parlo di estero perché in Italia invece il problema dell’accumulo di scorte non è così marcato. Lo ha detto ad askanews Ettore Nicoletto, presidente e Ceo di Angelini Wines & Estates e vicepresidente di Federvini, intervenuto questa mattina a “Casa Masaf” a Milano per un incontro nell’ambito della “Wine Agenda” organizzato da Federvini alla “Milano Wine Week”.

“Dunque il 2023 è un anno difficile, anche perché non credo che vedremo dei grandi miglioramenti nell’ultimo trimestre, ma che ritengo dobbiamo accettare perché nel 2021 e 2022 abbiamo ottenuto sicuramente molto di più di quanto ci si potesse aspettare” ha proseguito Nicoletto, sottolineando “quindi credo che dovremo fare una media tra 2021-22-23 per capire come siamo usciti dallo choc pandemico”. In una situazione complessa come l’attuale, è certamente difficile pensare ad un’inversione di tendenza per il mercato del vino nel 2024 e infatti, al momento, le previsioni sono piuttosto fosche. “Fintanto che i tassi rimangono così alti e si susseguono eventi che destabilizzano il quadro geopolitico (la guerra in Ucraina e l’attacco di Hamas in Israele), c’è un quadro di incertezza che non può non impattare sul ‘sentiment’ degli operatori economici” ha aggiunto Nicoletto parlando con askanews, ricordando inoltre che “in quanto bene voluttario, il vino paga di più rispetto ad altre merceologie”.

“Mi aspetto quindi che il 2024 sia un anno di sacrificio: dovremo lavorare molto sull’efficienza e sull’ottimizzazione dei costi, per cercare di controbilanciare un altro anno di difficoltà sul piano della ‘top line’ e quindi della crescita dei ricavi” ha proseguito il manager, sottolineando che la situazione si complicherebbe ulteriormente “se perdura l’inflazione e sopratutto se continua questa politica molto restrittiva sui tassi di interesse, che soprattutto per chi ha un indebitamento finanziario alto pesano tantissimo”. “Nel settore del vino ci sono parecchie realtà che sono fortemente patrimonializzate, che hanno dovuto fare sforzi importanti dal punto di vista finanziario e che si trovano oggi due volte gli oneri finanziari rispetto a un anno fa” ha continuato, concludendo che “poi c’è tutto il tema del circolante e anche quello va gestito con oculatezza”.

A Roma il “Torneo delle Strade” 2023, calcio e inclusione sociale

A Roma il “Torneo delle Strade” 2023, calcio e inclusione socialeRoma, 9 ott. (askanews) – Giunto ormai alla sua terza edizione il Torneo delle strade organizzato dalla scuola calcio del quartiere Esquilino, l’omonima Esquilino FC, sta entrando nella sua fase più interessante.

Grazie alla collaborazione dell’Associazione genitori Di Donato, al sostegno del comitato romano della Uisp e della Fondazione Charlemagne, per più di un mese alcuni spazi del rione saranno occupati da bambini e bambine che li useranno per giocare a calcio. Accanto a loro le famiglie ma anche alcuni invitati speciali: sabato 14 ottobre infatti assisteremo a una amichevole tra una rappresentativa del territorio e la squadra mista di “Lupe” e “Lupi” (la nota compagine romana contro l’omofobia), mentre il 21 saranno le ragazze della squadra di calcio di Rebibbia ad affrontare l’Esquilino FC: usufruiranno di un permesso speciale per lasciare il carcere e venirci a trovare al parco per una mattinata.

Per quanto riguarda il torneo i gironi mostrano equilibrio. Atletico Piazza Dante, Lokomotiv Merulana, Bixio United, Real Piazza Vittorio, Porta Maggiore City sono attrezzatissime quest’anno ma anche Boca San Vito e Spartak Statilia si stanno facendo valere. Sullo sterrato del parco di Carlo Felice gentilmente messo a disposizione dall’Associazione Amici del Parco nelle prossime settimane se ne vedranno delle belle .

E il migliore giocatore? La migliore giocatrice? Li votano i bambini, alla fine di ogni partita, per abituarsi a valutare la propria prestazione e anche quella dell’avversario, per arrivare a capire che vincere piace a tutti ma alle volte affrontare giocatori o giocatrici più bravi lo rendono impossibile ed è bene imparare ad accettare il verdetto del campo. Invece di prendersela con la propria prestazione o con l’arbitro, che può sbagliare, focalizzarsi eccessivamente sui propri errori è bene anche attribuire i giusti meriti a chi ha dimostrato di essere più forte.

Anche chi vince è bene che non rifletta solo sulla propria prestazione ma anche su quella dell’avversario che merita di ricevere un giudizio onesto sulla propria prestazione per migliorarsi e comprendere che la partita è un’occasione per crescere, prima di tutto. L’iscrizione è gratuita ma un contributo volontario è benvenuto e proprio per questo da questa edizione è possibile sostenere il progetto attraverso il crowfounding “Torneo delle Strade 2023”. I fondi raccolti serviranno a garantire premi di partecipazione a tutti e tutte così come a sostenere la programmazione di carattere culturale del torneo che come nelle precedenti edizioni mettiamo a disposizione di chi ci verrà a trovare, convinti che sia sempre più necessario dotarsi di alcuni strumenti di analisi della realtà sportiva del nostro paese, senza i quali è difficile costruire ambienti di apprendimento inclusivi e positivi. https://www.gofundme.com/f/torneo-delle-strade-2023?utm_campaign=p_lico+share-sheet&utm_medium=copy_link&utm_source=customer

Al via il tour di Capossela “Tredici canzoni urgenti in teatro”

Al via il tour di Capossela “Tredici canzoni urgenti in teatro”Roma, 9 ott. (askanews) – Dopo il tutto esaurito della data zero dell’8 ottobre al Teatro Comunale di Carpi con la partecipazione speciale di Mara Redeghieri, debutta martedì 10 ottobre a Ferrara “Con i tasti che ci abbiamo – Tredici canzoni urgenti in teatro”, il tour con cui Vinicio Capossela presenta nei principali teatri italiani l’ultimo lavoro discografico Tredici Canzoni Urgenti, uscito ad aprile e vincitore della prestigiosa Targa Tenco 2023 nella categoria Miglior Album in assoluto.

Le Prevendite sono attive sui principali circuiti (Ticketone, Ticketmaster, Vivaticket, Diyticket, bigliettoveloce.it). Un viaggio in musica che attraverserà fino al 30 dicembre tutta la Penisola, toccando ben 30 città, durante il quale l’artista prenderà per mano il suo pubblico guidandolo tra parole e musica attraverso le tracce del suo ultimo lavoro discografico. Un disco che sviscera tematiche sociali e legate all’attualità come forse mai prima nella carriera del cantautore, che si traduce in un tipo di esecuzione che esalta le parole, per ascoltare nella pulizia dell’espressione musicale la loro importanza. Oltre alle canzoni del nuovo disco, ci sarà anche spazio per alcuni dei più preziosi brani dell’ampio repertorio caposseliano.

Ad accompagnare Vinicio Capossela sul palco, Andrea Lamacchia al contrabbasso, Piero Perelli alla batteria, Alessandro “Asso” Stefana alla chitarra, Raffaele Tiseo al violino, Daniela Savoldi al violoncello, Michele Vignali al sassofono. Gli appuntamenti saranno impreziositi dalla presenza di ospiti speciali. A Napoli salirà infatti sul palco Andrea Tartaglia, mentre la prima data romana (13 ottobre) avrà come ospite Margherita Vicario, che nell’album ha prestato la sua voce nel brano La cattiva educazione, e la seconda data (14 ottobre) Raiz, che in Tredici canzoni urgenti è tra gli artisti coinvolti nella canzone Sul divano occidentale. “È un concerto che prende corpo dal disco ‘tredici canzoni urgenti’, canzoni di carattere civile che rispondono a un fenomeno – racconta Capossela. Come diceva Benjamin ‘Quando la politica diventa spettacolo – spesso incivile – allora lo spettacolo deve diventare politica civile’ Allo stesso tempo è un concerto che ha che fare con la sospensione dell’incredulità, quindi col mondo dell’immaginazione, perché l’immaginazione è la nostra grande opportunità di trasformare i limiti in possibilità. Abbiamo chiamato questa serie di concerti in teatro ‘con i tasti che ci abbiamo’. Quando mancano dei tasti dal pianoforte bisogna cercare melodie con quelli che sono rimasti. Il nostro concerto vorrebbe essere un invito a fare con quello che si ha, a fare dei limiti una possibilità e soprattutto a non avere paura di sbagliare”.

L’urgenza su cui è costruito l’impianto musicale e scenico di questo spettacolo è quella di provare a ritessere le fila di una socialità condivisa, risposta all’atomizzazione, all’individualizzazione del nostro vivere sociale. Rappresentare le canzoni urgenti in un concerto per il cantautore è il tentativo di arricchirle di un’esperienza “comunitaria”. “La musica si fa insieme, ogni canzone viene completata dall’ascolto, l’esecuzione dal vivo, il fatto di essere insieme è un fatto anche questo civile, corale, organico. Anche la scenografia che abbiamo pensato è una specie di anfiteatro quasi a completare l’abbraccio del pubblico. Lo spettacolo inizia da un divano. Un divano su cui ci siamo un po’ tutti seduti e che è una sorta di totem della nostra condizione. Da lì ci rialziamo e affrontiamo una lunga carrellata di canzoni che hanno a che fare con diverse urgenze a partire da quelle che abbiamo dentro, perché spesso il nemico lo si pensa sempre fuori, ma invece il nemico, le cose sbagliate, le conseguenze della nostra cattiva educazione sono dentro di noi”.

Protagonista assoluta della scenografia che caratterizza lo spettacolo è un’enorme luna gonfiabile, che funge sia da mimesi della luna che da luna giocattolo. Una luna magnetica, che sprigiona la sua forza sui sogni, che attira a sé i fluidi e il senno. Una luna che rischia di cadere sulle nostre teste per quanto è appesantita dalla la discarica delle nostre vanità, ma che allo stesso tempo risuona da sempre di tutte le fantasticazioni umane. “Una grande luna, come quella che si era immaginato Ariosto, cui il poeta ha dedicato quella straordinaria metafora per cui il senno è andato sulla luna, ma sulla luna ci sono anche tutte le cose per cui gli uomini perdono il senno sulla terra: le vanità, il potere, la seduzione. Ecco li abbiamo tutti in una bella luna gonfiabile, alla fine la facciamo scoppiare e così torniamo a terra dove si sa che non è rimasto altro che follia”. Tredici canzoni urgenti è un disco che nasce dall’urgenza di interpretare e dare voce ai problemi più stringenti del momento storico che stiamo vivendo: la violenza di genere, la cattiva educazione alle emozioni, l’abbandono scolastico, la delega da parte degli adulti all’intrattenimento digitale in cui versa l’infanzia, la cultura usata come mezzo di separazione sociale, il carcere inteso come reclusione senza rieducazione, il parossismo consumistico generato dal capitalismo predatorio. Canzoni che nascono dalla necessità di affrontare e confrontarsi con le problematiche che affollano un mondo ormai supino, sprofondato sul divano di fronte alla continua spettacolarizzazione della realtà. Un mondo in cui ogni cosa, compresa l’emozione, è stata domiciliarizzata e disincarnata sotto un velo che ha nascosto alla coscienza la preparazione della peggiore delle catastrofi: la guerra, con tutto il corollario della violenza, dell’avvelenamento, della semplificazione e della vanificazione di ogni sforzo “culturale” volto a costruire una comunità di uomini liberi e uguali.

Vajont, Fedriga: montagna va valorizzata con interventi sostenibili

Vajont, Fedriga: montagna va valorizzata con interventi sostenibiliRoma, 9 ott. (askanews) – “Il Vajont è accaduto 60 anni fa ma altri Vajont si ripresentano continuamente in ogni angolo del nostro Pianeta. La nostra civiltà deve fare un balzo in avanti per non commettere più gli errori già compiuti nel passato. Conoscere a fondo quanto sia delicata la terra su cui camminiamo. Governare con saggezza i nostri territori. Prendere decisioni – insieme – solo dopo aver ascoltato. Sono questi i passi urgenti e necessari per un futuro migliore e un presente improntato a una maggiore sicurezza per tutti noi”. Con queste parole il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga ha concluso il suo discorso durante la cerimonia per il sessantesimo anniversario del Vajont che si è tenuta alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella proprio davanti alla Diga.

Una cerimonia che ha visto anche la presenza degli assessori regionali alla Salute e Protezione civile Riccardo Riccardi, alle Finanze Barbara Zilli e alle Infrastrutture Cristina Amirante. “Da quell’ormai lontano 1963 non si è più smesso di studiare e di approfondire quanto accaduto nella Alta Valcellina e nella vicina Valle del Piave. Il caso Vajont, simbolo universale del desiderio cieco da parte dell’uomo di piegare la natura a proprio piacimento al fine di ottenere il massimo profitto, continua a essere una fonte pressoché inesauribile di analisi, racconti, testimonianze”, ha affermato Fedriga.

“Per questa piccola zona di montagna del nostro Paese, condivisa da Veneto e Friuli Venezia Giulia, l’immensa frana precipitata in pochi secondi dal Monte Toc dentro il vastissimo lago creato con la costruzione della Diga, ha segnato una vera e propria cesura temporale. Qui, alle 22:39 del 9 ottobre del 1963, gli elementi si scatenarono, spazzando via dalla faccia della terra quasi duemila esseri umani in pochi minuti”, ha precisato il governatore. Per dare l’idea ancora oggi della potenza distruttrice di questo fenomeno Fedriga ha ricordato che i corpi della stragrande maggioranza di queste persone non vennero mai recuperati. “La storia di questi territori e di queste comunità si fermò per poi ripartire, lentamente e con enorme fatica, solo negli anni successivi”.

“Come possiamo toccare con mano la Diga del Vajont non solo non è mai crollata ma ancora oggi si erge al suo posto, intatta e inutilizzata qui in Friuli Venezia Giulia a pochi metri dal confine con il vicino Veneto. Una costruzione perfetta, per interessi economici voluta dall’uomo nel posto sbagliato senza ascoltare le grida di allarme di chi in quei luoghi conduceva la propria esistenza”, ha aggiunto. “Un monumento indistruttibile alla memoria che ogni anno viene visitato da centinaia di migliaia di turisti che in silenzio osservano la vastità della frana, leggono i nomi dei tanti bambini spariti nel nulla e passeggiano sul coronamento di un manufatto costruito all’imboccatura di una valle, come vedete, caratterizzata da una bellezza fragile e selvaggia e attraversata dall’infaticabile torrente Vajont”, ha detto Fedriga.

Nel ringraziare Sergio Mattarella, testimone della vicinanza dello Stato alle popolazioni colpite, per la sua presenza alla Diga del Vajont, il governatore ha rimarcato l’importanza della gestione de territorio in modo sostenibile e responsabile. “È passato tanto tempo ma il nostro dovere – a partire dalle istituzioni pubbliche e private – è quello di agire concretamente affinché la memoria rimanga una cosa viva. La memoria delle persone e delle località colpite deve essere la leva per intendere in modo nuovo la gestione del territorio”, ha sottolineato. “Commetteremmo un errore gravissimo se si lasciasse tutto così com’è; se mossi da una miope ideologia si decidesse di abbandonare queste zone e le comunità che quassù – orgogliosamente – resistono. Lo Stato, le Regioni, i Comuni di Erto e Casso e Longarone, la Fondazione Vajont, le associazioni e le imprese che qui operano sono chiamate a intensificare lo sforzo comune per valorizzare questo piccolo pezzo di montagna, trasformando la tragedia del passato in benessere e opportunità di sviluppo per il domani”, ha concluso Fedriga.

Israele, Netanyahu a Biden: non abbiamo scelta, dobbiamo entrare a Gaza

Israele, Netanyahu a Biden: non abbiamo scelta, dobbiamo entrare a GazaNew York, 9 ott. (askanews) – Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto al presidente americano Joe Biden che Israele di non avere altra scelta che lanciare un’operazione di terra a Gaza. “Dobbiamo entrare”, avrebbe detto il leader israeliano, secondo tre fonti israeliane e statunitensi informate della chiamata e raggiunte in esclusiva dal sito di notizie Axios.

Durante la telefonata, Biden avrebbe sollevato la questione degli ostaggi israeliani a Gaza, secondo le tre fonti, ma il primo ministro ha ribadito: “Dobbiamo entrare. Non possiamo negoziare adesso”. Netanyahu avrebbe detto a Biden che Israele deve necessariamente rispondere con la forza perché un paese non può mostrare debolezza in Medio Oriente. “Dobbiamo ripristinare la deterrenza”, avrebbe detto il primo ministro israeliano.

Sanità, Rocca: puntiamo a rafforzamento di Colleferro e territorio

Sanità, Rocca: puntiamo a rafforzamento di Colleferro e territorioRoma, 9 ott. (askanews) – Il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca si è recato questa mattina in visita ufficiale all’ospedale “Leopoldo Parodi Delfino” di Colleferro. Accompagnato dal direttore generale della Asl Roma 5, Giorgio Giulio Santonocito, e dall’equipe medica, ha fatto tappa al Pronto soccorso e ai reparti di Gastroenterologia e Ortopedia.

Accolto dai sindaci della zona, Rocca ha assicurato alle autorità locali l’impegno della Regione Lazio per la salute dei cittadini. In particolare, per il pronto soccorso che è stato oggetto di una significativa trasformazione, con l’aggiunta di una zona dedicata alla raccolta dei dati e al triage dei pazienti. Questa area comprende sezioni per il “Codice Rosso,” “Codice Arancione,” “Codice Azzurro/Verde”. E un percorso specifico per le vittime di violenza di genere, insieme a una zona dedicata all’ecografo. Il presidente, nel corso dell’incontro, ha evidenziato come la Gastroenterologia e l’Ortopedia abbiano subito miglioramenti significativi grazie ai lavori di ristrutturazione. La prima è ora dotata di due sale operatorie, completate il 21 agosto 2023, e una stanza per l’osservazione post interventi. Nella seconda sono state apportate migliorie alle stanze per la degenza, con l’aggiunta di bagni interni, e sono state create nuove aree per il personale. Inoltre, è stata realizzata una stanza dedicata al ricovero dei pazienti.

La ristrutturazione messa in atto contribuirà pertanto a fornire un livello ancora più elevato di assistenza medica a Colleferro e nelle zone circostanti. Il presidio ospedaliero conta ora su 134 posti letto, 12 reparti, 110 medici, 376 operatori tra infermieri e operatori soci sanitari, 29 unità fra tecnici e amministrativi. Vengono effettuati 4mila ricoveri l’anno (3.300 programmati e 700 Dh). Centrale nella provincia di Roma, in particolare in nove Comuni (Artena, Carpineto Romano, Colleferro, Gavignano, Gorga, Labico, Montelanico, Segni, Valmontone) serve un bacino di oltre 75mila abitanti. Sono in atto ristrutturazioni del reparto di Medicina interna (la chiusura dei lavori è prevista per il prossimo novembre) e del reparto di Nefrologia e Dialisi.

Il “Leopoldo Parodi Delfino” sarà sempre più oggetto di significativi interventi del patrimonio tecnologico, così da rispondere alle esigenze dell’utenza. Prevista l’acquisizione di due risonanza magnetica in vista del Giubileo del 2025: garantiranno prestazioni che al momento non sono soddisfatte all’interno della Asl Roma 5. “C’è una grande attenzione della Regione per l’Ospedale di Colleferro. Ho respirato un buon clima di collaborazione istituzionale anche con il Sindaco e mi auguro continui così sempre: noi dobbiamo dare risposte ai territori e dobbiamo farlo insieme, in sinergia. Un ringraziamento particolare al direttore generale che ha ricordato l’importanza del lavoro di squadra, senza il quale non si va da nessuna parte. Qualità, tecnologie moderne, spazi adeguati. Questa è la grande sfida: lavorare per consentire ai presidi ospedalieri dei territori di avere tutti gli strumenti degli ospedali delle grandi città. Continuerà questo lavoro di attenzione sulle province, perché la Sanità del Lazio è ancora troppo romanocentrica. La gente non deve essere più costretta a fare centinaia di chilometri per ottenere cure adeguate. Il Piano Sanitario che presenteremo a breve va proprio in questa direzione. Abbiamo pagato un prezzo molto alto per la politicizzazione della sanità. Mai più dobbiamo assistere a interventi sull’organizzazione delle strutture ospedaliere. Mai più ingerenze. C’è un grande lavoro da fare”, ha detto Rocca.

“La ristrutturazione del Pronto Soccorso e dei reparti di Gastroenterologia e Ortopedia ha migliorato la funzionalità operativa dell’Ospedale di Colleferro che gestisce oltre 25 mila accessi di pronto soccorso annui. Si tratta di una struttura fondamentale per i cittadini che ne usufruiscono e che può essere considerato un vero e proprio presidio di democrazia per l’intero territorio. L’attenzione verso quest’area è dimostrata, inoltre, dal presidente Rocca che, oggi, ha confermato l’acquisizione di due unità per la risonanza magnetica (una delle due destinata a Tivoli), sottolineando quindi l’impegno a migliorare i servizi messi a disposizione della sua comunità”, ha aggiunto Santonocito.

Al via a Roma la nona edizione del Mercato Internazionale Audiovisivo

Al via a Roma la nona edizione del Mercato Internazionale AudiovisivoRoma, 9 ott. (askanews) – Ha riaperto i battenti il MIA, Mercato Internazionale Audiovisivo diretto da Gaia Tridente, in programma a Roma da oggi a venerdì a Roma nelle sue storiche sedi di Palazzo Barberini e del Cinema Barberini.

Il Mercato romano si presenta alla sua nona edizione con oltre 80 eventi tra panel e incontri, keynote e interviste e masterclass, 5 content showcase – da quest’anno tutti internazionali , 4 pitching forum, 50 market screening e 11 presentazioni di film ancora in progress. E ancora, 9 premi, 5 esperienze immersive in realtà virtuale, una sala tech dotata di uno schermo LED curvo Absen Cinema passo 2.5 di 8 metri per 4 e di un tappeto sensoriale per le demo di virtual production, 2 live podcast. 121 i progetti selezionati che saranno presentati tra Co-Production Market & Pitching Forum e Content Showcase, con titoli in sviluppo e work in progress, provenienti da ben 47 paesi. L’edizione del MIA di quest’anno porta a compimento un processo di maturazione sviluppatosi nel corso degli anni che ha garantito al mercato una crescita continua e il riconoscimento internazionale da parte di tutta l’industria audiovisiva. Il MIA 2023 si presenta ricco e ampio in termini di contenuti e di ricerca curatoriale, con un programma ambizioso ed “esteso”, che coniuga un attento lavoro di studio e ricerca del comparto industriale nelle varie categorie di formato e di generi di cui il MIA si occupa, per trasformarlo in uno strumento chiave per lo sviluppo del mercato nazionale e internazionale. Una fucina di discussione e confronto per i maggiori player del mercato, un fondamentale hub di co-produzione e di vendita, con potenzialità di crescita ancora ampie per soddisfare le necessità del complesso ecosistema audiovisivo. Il MIA rappresenta un unicum nel settore, uno dei pochi appuntamenti professionali a mettere realmente insieme industria e creatività. E’ dedicato a un’ampia gamma di generi e formati, rappresentando le istanze di tutti gli interlocutori della filiera e anticipando i temi e gli spazi del futuro, che troveranno una nuova sede proprio in questa edizione del mercato. Un teatro ideale per un business che si basa sulla visionarietà degli imprenditori, sulla loro passione e dedizione e sul rischio che si corre quando si lavora su un prodotto immateriale. Tra le opere italiane presentate nei content showcase del MIA 2023, troviamo Sono ancora vivo, con la regia di Roberto Saviano, un progetto di animazione tratto dal suo graphic novel autobiografico. Sempre tra i progetti di animazione anche il lungometraggio Fiammetta con la sceneggiatura di Enzo D’Alò, sulla storia di Fiammetta e Boccaccio. In ambito Doc, l’esordio alla regia dell’attrice Kasja Smutniak con Walls dedicato alla drammatica questioni dei migranti al confine tra Polonia e Bielorussia. Per i Drama, Miss Fallaci, prima serie originale di Paramount+ per l’Italia prodotta da Minerva Pictures e Paramount Television International Studios, in associazione con RedString Pictures, che vede Miriam Leone come protagonista nei panni della giovane Oriana Fallaci; e ancora Fireworks di Susanna Nicchiarelli prodotta da Fandango e Rai Fiction. Tra i film Per amore di una donna di Guido Chiesa prodotto da Colorado Film Production e Vivo film con Rai Cinema.

Tra le opere internazionali, la serie A Prophet, co-produzione internazionale di CPB Films e Media Musketeers Studios, Co-prodotta da UGC, Orange Studio, Entourage Series e Savon Noir, per OCS tratta dall’omonimo film di Jacques Audiard del 2009; l’attesa serie The Count of Monte Cristo, diretta da Bille August e prodotta da Palomar, in collaborazione con DEMD Productions, Rai Fiction e France TV. E ancora il nuovo atteso progetto di animazione del creatore di Paw Patrol Keith Chapman, PaddyPaws; e Savages! il nuovo lungometraggio in stop-motion del pluripremiato regista Claude Barras candidato all’Oscar nel 2017. Per i film, Persona non grata di Antonin Svoboda, fondatore del collettivo austriaco Coop99 filmproduktion insieme ai colleghi registi e produttori Jessica Hausner e Barbara Albert; En vigília, opera prima di Vigília Collective, Clara Serrano Llorens e Gerard Simó Gimeno, prodotto da Ringo Media e ancora il terzo lungometraggio del portoghese André Gil Mata, Sob a chama da candeia/The Flame of a Candle.

Il MIA è oggi uno dei principali appuntamenti di mercato internazionali dedicati all’industria audiovisiva. Nato nel 2015 e cresciuto grazie alla consolidata joint venture tra ANICA (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Digitali), presieduta da Francesco Rutelli e APA (Associazione Produttori Audiovisivi) presieduta da Chiara Sbarigia, gode del supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ICE-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, e del contributo di Creative Europe MEDIA. Riceve inoltre il sostegno del Ministero della Cultura, del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e della Regione Lazio. “Il nostro piano d’azione – ha dichiarato la Sottosegretaria alla Cultura Lucia Borgonzoni- si prefigge quale scopo il potenziamento dell’industria audiovisiva italiana: riteniamo infatti che il suo valore in termini culturali ed economici sia di vitale importanza per la crescita dell’Italia. Dunque, è nostro compito accrescerlo sempre.

“Dall’impegno per la ripartenza delle sale all’attività di promozione all’estero dell’intero sistema audiovisivo, delle opere e dei professionisti che vi operano. Dagli investimenti in formazione delle nuove generazioni al lavoro per rimodulare il sistema di incentivi fiscali dedicati al settore. E poi accordi di coproduzione cinematografica con altri Paesi, protocolli d’intesa per agevolare l’accesso al credito delle imprese, ma anche finanziamenti da fondi Pnrr per accelerarne lo sviluppo in chiave green e digitale, nonché eventi di portata internazionale che aprano a nuove occasioni di confronto e collaborazione con partner globali. Sono tutti appuntamenti – ha sottolineato la Sottosegretaria – che il ministero della Cultura sostiene o di cui si fa promotore. Frutto di una strategia che guarda al lungo periodo e si articola su binari diversi”. “L’edizione del MIA di quest’anno – ha sottolineato la direttrice del market Gaia Tridente- dporta a compimento un processo di maturazione che si è sviluppato nel corso degli anni e ha garantito una crescita fenomenale e il riconoscimento internazionale da parte di tutta l’industria audiovisiva. Quello che si è voluto introdurre per questa edizione, così ricca e ampia in termini di contenuti e di ricerca curatoriale, ci permette di presentare oggi un programma ambizioso ed espanso, che ha saputo coniugare un attento lavoro di studio e ricerca del comparto industriale nelle varie categorie di formato e di generi di cui il MIA si occupa, per trasformarlo in un prezioso ingranaggio in grado di mettere a sistema e innescare nuovi e interessanti contenuti, che rendono ogni edizione del MIA unica.”

Vino, Franciacorta: colore Rosé sarà determinato con metodo scientifico

Vino, Franciacorta: colore Rosé sarà determinato con metodo scientificoMilano, 9 ott. (askanews) – “Introduciamo nel Disciplinare la determinazione del colore dei vini rosati attraverso un metodo scientifico. Noi non determineremo un colore unico, ma un recinto all’interno del quale il Franciacorta può essere definito ‘Rosé’: è chiaro che continueremo ad avere quello più rosso, quello più giallo o quello un po’ più arancione, perché dipende dai vigneti, dall’annata e dallo stile di ogni azienda. Ci sono e ci saranno delle differenze che sono sicuramente un valore, ma poter determinare il colore con un metodo oggettivo è sicuramente una possibilità importante”. Lo ha annunciato oggi il presidente del Consorzio Franciacorta, Silvano Brescianini, nel corso di un incontro dedicato alle modifiche al Disciplinare di produzione della Denominazione che si è tenuto nell’ambito degli eventi della “Milano Wine Week”.

“Fino ad oggi la correttezza del colore veniva stabilito dalla Commissione degustazione guardando il bicchiere, ma dato che l’interpretazione dell’uomo è per definizione soggetta ad errore, poteva succedere che i degustatori non fossero d’accordo tra loro e si apriva una discussione” ha ricordato Brescianini, sottolineando che “ci stiamo lavorando da 15 anni, da quando Davide Camoni (direttore del laboratorio di Enoconsulting, ndr) ci propose di utilizzare questo sistema che poi è diventato anche il metodo ufficiale OIV. Oggi, dopo un lungo e faticoso percorso, è un fatto – ha concluso – e io credo che servirà non solo a noi ma a tutto il mondo del vino e sono convinto che nei prossimi anni sarà utilizzato da tante altre Denominazioni”. Il responsabile Ricerca e sviluppo del Consorzio Franciacorta, Flavio Serina, ha evidenziato che ci sono voluti due anni e mezzo per l’approvazione definitiva da parte della Commissione nazionale della “determinazione delle caratteristiche cromatiche secondo il metodo ‘CIELab’”, precisando che “si è intervenuti sulla colorazione minima del vino, mentre rimane alla Commissione la decisione su quella massima”.

L’altra modifica importante apportata al Disciplinare riguarda le norme per la viticoltura ed è dovuta al cambiamento climatico. Infatti, su richiesta del Consorzio, viene tolto il divieto di impiantare i vigneti in “tutte le zone e le aree situate ad una altitudine superiore a 550 metri slm perché non idonee alla corretta maturazione delle uve”.

Israele lancia l’assedio a Gaza. E cresce il rischio di un nuovo fronte al confine con il Libano

Israele lancia l’assedio a Gaza. E cresce il rischio di un nuovo fronte al confine con il LibanoRoma, 9 ott. (askanews) – Israele minaccia un’operazione di terra nella Striscia di Gaza entro 24-48 ore, intanto lancia un assedio del territorio palestinese controllato da Hamas, mentre cresce il rischio di un nuovo fronte nel nord del Paese, anche se il gruppo libanese Hezbollah ha negato di aver lanciato operazioni in territorio israeliano. Al terzo giorno di guerra dopo l’attacco lanciato sabato scorso contro Israele da Hamas, il bilancio dei morti è arrivato a 800 israeliani e 500 palestinesi, i feriti rispettivamente oltre 2.400 e almeno 2.300.

Resta incerto il numero degli ostaggi israeliani e questo è uno dei principali nodi da sciogliere. Hamas ha sostenuto ieri che sono almeno 100 e oggi che quattro sono morti in un bombardamento israeliano su Gaza. La Jihad islamica ha parlato invece di 30 ostaggi. In giornata si sono rincorse indiscrezioni su negoziati per il rilascio degli ostaggi, poi un altro funzionario di Israele ha dichiarato che “non esiste alcuna negoziazione” con Hamas. La smentita, riferisce il Times of Israel, arriva dopo che Reuters ha confermato una precedente indiscrezione dell’agenzia di stampa cinese Xinhua, secondo cui mediatori del Qatar sarebbero in contatto con funzionari di Hamas nel tentativo di garantire il rilascio delle donne e dei bambini israeliani tenuti in ostaggio a Gaza in cambio di 36 donne e bambini palestinesi detenuti nelle carceri israeliane.

Secondo il quotidiano egiziano Al Ahram, che cita una fonte anonima, Il Cairo ha avviato negoziati con Israele e i movimenti armati palestinesi in vista di uno scambio tra ostaggi israeliani e prigionieri palestinesi e dell’instaurazione di un cessate-il-fuoco. Dopo una terza giornata di combattimenti con i miliziani infiltrati in Israele, il portavoce delle Forze di difesa israeliane ha annunciato che l’esercito ha ripreso il pieno controllo delle città israeliane al confine con la Striscia di Gaza, avvertendo però che alcuni di loro potrebbero essere ancora nel paese, e ha riferito del richiamo di 300.000 riservisti dell’esercito, in quella che Haaretz ha definito la coscrizione “più grande e più veloce mai vista” nella storia di Israele. Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha ordinato un assedio totale alla Striscia di Gaza occupata da Israele. “Niente elettricità, niente cibo, niente gas, tutto è chiuso. Stiamo combattendo animali con sembianze umane e agiamo di conseguenza”.

Nel primo pomeriggio, per la prima volta le sirene anti-razzo sono state attivate nelle città settentrionali di Israele, vicino al confine con il Libano, e l’esercito israeliano ha riferito di aver ucciso “diversi sospetti armati che si erano infiltrati nel territorio israeliano dal territorio libanese”. Poco dopo una fonte di Hezbollah ha fatto sapere che il gruppo sciita libanese non ha lanciato alcuna operazione in Israele. Quindi le forze israeliane hanno annunciato attacchi contro obiettivi nel territorio del Libano, senza fornire ulteriori dettagli. Sul fronte interno, la coalizione del primo ministro Benjamin Netanyahu sta negoziando con il partito di opposizione Unità Nazionale dell’ex ministro della Difesa Benny Ganz, per formare un governo di emergenza da tenere in carica finchè dura la guerra, ma l’opposizione chiede di escludere i membri della coalizione di estrema destra Itamar Ben-Gvir e Bezalel Smotrich.

Nadef, la Corte dei Conti: “Spazi molto stretti” per gli obiettivi di rientro del debito e del Pnrr

Nadef, la Corte dei Conti: “Spazi molto stretti” per gli obiettivi di rientro del debito e del PnrrRoma, 9 ott. (askanews) – “Il quadro tendenziale descritto delinea spazi molto stretti sia per confermare e mantenere gli obiettivi di rientro, seppur graduale, del debito, sia per onorare gli impegni assunti con il PNRR”. E’ quanto segnala la Corte dei Conti nel corso dell’audizione sunna Nadef davanti alle commissioni Bilancio di Senato e Camera.

“Esso – sottolinea la Corte – si fonda su una previsione di spesa nei principali comparti molto contenuta. Se appare, infatti, corretto l’implicito richiamo in tutte le aree dell’azione pubblica a un più attento utilizzo delle risorse, vanno considerati i rischi di ulteriore ricorso a maggiore indebitamento”. In particolare, prosegue la Corte dei Conti, “nel quadro delineato potrebbero emergere nuove occorrenze (contratti, eventuali necessità ulteriori sul fronte energetico, etc..), possibili aumenti di oneri (come, ad esempio, quote crescenti di garanzie escusse, in crescita già nel 2023), difficoltà di realizzazione di un programma di privatizzazione ambizioso e di dimensioni mai raggiunte nel recente passato. Tutti elementi che potrebbero incidere sul conseguimento degli obiettivi di riduzione del debito”.

Inoltre, “è fondamentale che la che fase di discesa del rapporto debito/Pil, intrapresa nel 2021, prosegua con continuità”, ha detto Carlino, spiegando: “Il permanere di prospettive di crescita superiori al potenziale ed un differenziale tra costo del debito ed incremento del Pil ancora ampiamente negativo sembrerebbero consigliare di sfruttare sin da ora la possibilità di stabilizzare la dinamica del debito, governandone una più sicura riduzione – ha aggiunto Carlino -. Un segnale ai partner europei e ai mercati che potrebbe rivelarsi particolarmente ‘produttivo’ in termini di credibilità oltre che di tassi, rinforzando l’effetto positivo che sicuramente deriverebbe da una decisa lotta all’evasione e da una più efficace politica di razionalizzazione della spesa preannunciate nel Documento”. La Corte dei Conti si sofferma in particolare sul capitolo privatizzazioni. Nella Nadef viene indicato “un programma di privatizzazione ambizioso e di dimensioni mai raggiunte nel recente passato” per il quale “si deve osservare come sarà necessario nei prossimi mesi offrire elementi più puntuali e circostanziati circa la nuova strategia”.

“Contrariamente al DEF viene ora annunciata la volontà di riprendere un programma di dismissioni mobiliari che sarebbe in grado di generare proventi da privatizzazioni per circa 1 punto di Pil nel triennio” rileva la Corte ricordando che “negli ultimi lustri si è assistito, non di rado, a repentini cambiamenti per quel che riguarda i proventi da privatizzazioni considerati di anno in anno nei quadri di programmazione economica e finanziaria”. “Nell’apprezzare la maggiore attenzione ora rivolta al tema della gestione attiva degli asset pubblici – prosegue la Corte – si deve osservare come sarà necessario nei prossimi mesi offrire elementi più puntuali e circostanziati circa la nuova strategia. Del resto, nella misura in cui da tale strategia sono attese risorse che vanno ad incidere nella dinamica del debito pubblico, tali informazioni avranno senz’altro il dovuto rilievo nel Piano strutturale nazionale di bilancio a medio termine che dovrebbe essere presentato in caso di approvazione del pacchetto di riforme della governance economica dell’UE”.