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Caso Cospito, dall’esposto di Bonelli alla condanna di Delmastro (tutte le tappe della vicenda)

Caso Cospito, dall’esposto di Bonelli alla condanna di Delmastro (tutte le tappe della vicenda)Roma, 20 feb. (askanews) – “Non mi dimetto perché aderisco alla tesi della Procura della Repubblica”. Così il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro risponde ai cronisti dopo la sentenza di condanna ad 8 mesi di reclusione per il reato di rivelazione del segreto d’ufficio. Dopo il verdetto letto dai giudici dell’VIII sezione del tribunale di Roma, Delmastro, protetto dalla scorta, lascia il tribunale della Capitale servendosi di una uscita laterale con accesso diretto al parcheggio ed alle auto di servizio. La ressa di fotografi e telecamere accompagna la conclusione di una giornata per Delmastro passata a piazzale Clodio. “Spero ci sia un giudice a Berlino, ma non mi dimetto”, risponde poi quasi alzando la voce.


Si respira tensione nel corridoio al piano terra della palazzina A della cittadella giudiziaria. L’ora abbondante di camera di consiglio è passata per il sottosegretario un po’ in auto e il resto su una panchina fuori dall’aula. La concessione delle attenuanti generiche, la sospensione della pena, come i benefici di legge, non possono bastare adesso. Anche l’abbraccio poco prima di entrare in aula con un agente di polizia non riesce a distendere gli animi. “E’ stata una lunga e difficile giornata”, dice al poliziotto con un sorriso. La non esecutività della interdizione di un anno dai pubblici uffici e il rigetto delle richieste di risarcimento avanzate dalla parte civile, non fanno spuntare il sereno. Contro questa sentenza di oggi pomeriggio sarà proposto appello, dicono i difensori. Il “pandemonio” sollevato da questa vicenda – aveva spiegato in aula il difensore di Delmastro, Giuseppe Valentino – è inspiegabile. “Ai miei tempi – aveva detto ricordando la sua esperienza di parlamentare e di sottosegretario alla Giusttizia – parlavo apertamente con esimi rappresentanti della opposizione rispetto alle questioni. In modo aperto”.


L’imputazione fa riferimento a quanto affermato alla Camera, alla fine di gennaio del 2023, dall’amico e collega di partito in Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli. Erano i giorni della richiesta di far uscire dal 41bis Alfredo Cospito. C’era lo sciopero della fame del leader anarchico e le manifestazioni del movimento in diverse parti d’Italia. Allora, in Parlamento, Donzelli riferì il contenuto di conversazioni avvenute nell’ora d’aria nel carcere di Sassari tra Cospito e detenuti di camorra e ‘Ndrangheta, anche loro al ‘carcere duro’. La visita nel penitenziario dei Sassari della delegazione di parlamentari Pd aveva alzato il tono della polemica. Dopo un dibattito parlamentare infuocato si era arrivati all’esposto di Angelo Bonelli all’autorità giudiziaria. “Donzelli ha citato documenti che non potevano essere nella sua disponibilità”. In breve gli inquirenti accertarono che sulle note dell’amministrazione penitenziaria, citate da Donzelli, era riportata la dicitura “A limitata divulgazione”. E’ il gancio nel quale resta impigliato Delmastro.


Per i pubblici ministeri, in riferimento a quanto riportato da Delamstro a Donzelli, non c’era dubbio. Così come ripetuto oggi “manca l’elemento soggettivo” ossia il dolo. Delmastro quindi poteva non sapere che quelle informazioni passate a Donzelli fossero “segrete per legge”. Ma questa ricostruzione, sul filo del rasoio di quanto previsto dal codice penale, non è stata ritenuta corretta dai giudici oggi, così come del resto era stato fatto nel luglio 2023 dalla gip Emanuela Attura che dispose l’imputazione coatta per Delmastro e respinse la richiesta d’archiviazione. Ecco allora il rinvio a giudizio nel novembre ’23 per Delmastro e la revoca della scorta per la giudice Attura, che pure era stata minacciata da alcuni rappresentanti di clan malavitosi capitolini. La testimonianza in aula dell’ex capo del Dap, Francesco Basentini, ora sostituto procuratore a Roma, ha messo in chiaro ai giudici su cosa dovevano decidere. “Se il ministro ha conferito una delega a un soggetto che può essere un sottosegretario, quel soggetto è abilitato, secondo il mio punto di vista, a conoscere il contenuto degli atti a limitata divulgazione”, ha spiegato davanti al collegio. “La situazione di gestione di protocolli degli atti presentava dal mio punto di vista delle criticità evidenti. Il rischio era che chiunque al Dap, attraverso il protocollo informatico ‘Calliope’ del dipartimento per la circolazione degli atti, ne venisse a conoscenza. Per quello intervenni con un ordine di servizio sulla limitata divulgazione. Constatai che alcune notizie che dovevano essere segnalate a me venivano veicolate alla stampa”. Quel “limitata divulgazione” era rivolto al personale interno. “L’obiettivo era quindi fare in modo che dai nostri uffici venissero a conoscenza di determinati atti solo chi ne aveva diritto”.


Delmastro con un post su facebook ha commentato la condanna in modo netto: “Una sentenza politica! Le sentenze non si commentano, ma quelle politiche si commentano da sole! E questa sentenza si commenta da sola! Dopo che l’accusa ha chiesto per tre volte l’assoluzione, arriva una sentenza di condanna fondata sul nulla! Vogliono dire che le riforme si devono fermare? Hanno sbagliato indirizzo! Vogliono dire che il Pd non si tocca? Hanno sbagliato indirizzo”. Poi ha sottolineato: “Io non ho tradito i miei ideali: ho difeso il carcere duro verso terroristi e mafiosi. Io non ho tradito! E gli italiani lo sanno! Attendo trepidante le motivazioni per fare appello e cercare un Giudice a Berlino. E da domani avanti con le riforme per consegnare ai nostri figli una giustizia diversa”.

Meloni (che non va a Kiev) ribadisce: Ue e Usa collaborino per pace

Meloni (che non va a Kiev) ribadisce: Ue e Usa collaborino per paceRoma, 20 feb. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, a differenza degli ultimi due anni, non sarà lunedì a Kiev per l’anniversario dell’invasione russa a causa di un altro impegno istituzionale a Roma. Né al momento, secondo quanto si apprende, è in programma una missione in Ucraina in tempi brevi.


Nella capitale ucraina, nel terzo anniversario dell’inizio del conflitto, si recheranno il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa e la presidente della Commissione Ursula von der Leyen. Presente anche il premier spagnolo Pedro Sanchez, “per riaffermare il sostegno della Spagna alla democrazia ucraina e al presidente ucraino Zelensky”. Non Meloni per altri impegni istituzionali: lunedì a Roma si terrà il Forum imprenditoriale Italia-Emirati Arabi Uniti, presente il presidente Mohammed bin Zayed Al Nahyan. Un appuntamento che le farà saltare anche la riunione in videoconferenza del G7, a cui parteciperà il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Di Ucraina Meloni ha parlato oggi in una conversazione telefonica con il primo ministro canadese, e presidente del G7, Justin Trudeau, ribadendo la necessità di dialogare con Donald Trump: “L’Italia, insieme agli Stati Uniti e ai suoi partner europei e occidentali – ha assicurato – lavora per una pace duratura in Europa, che necessita di garanzie di sicurezza reali ed efficaci per l’Ucraina”. Per l’Italia, dunque, “la priorità è la stessa del resto d’Europa, dell’Alleanza Atlantica e di Kiev: fare tutto il possibile per fermare il conflitto e raggiungere la pace”, ricordando come “siano stati il sostegno occidentale insieme al coraggio e alla fermezza ucraina a precostituire le condizioni che rendono possibile parlare oggi di un’ipotesi di accordo”.


Certo è che le dichiarazioni di Trump (Zelensky è un “dittatore” bravo solo a “manipolare Biden”) creano imbarazzo e mostrano un’ampia divisione nella maggioranza. Anche di questo – ma fonti ufficiali smentiscono – si è probabilmente parlato nel vertice di questa mattina a Palazzo Chigi tra la premier e i due vice Tajani e Matteo Salvini. Il leader della Lega dà pieno appoggio al presidente Usa (per il quale auspica il Nobel) e accusa: “Chi attacca Trump evidentemente non fa un buon servizio alla pace. In poche settimane sta facendo quello che né la Von der Leyen né Biden hanno fatto”. Al contrario, Tajani stigmatizza “un linguaggio che non ci appartiene” e sottolinea che Zelensky “è stato eletto” ed “è sempre stato sostenuto dagli americani, anche dall’amministrazione Trump”. Meloni al momento non ha commentato le parole del presidente americano, ma fonti di Palazzo Chigi ricordano che la politica estera “la decidono il presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri”. Sfumata intanto la possibilità di essere la prima leader europea ricevuta alla Casa Bianca (Emmanuel Macron sarà a Washington la prossima settimana), la premier sabato interverrà in videocollegamento al Cpac, la convention dei Conservatori in corso nella capitale Usa. Meloni parlerà intorno alle 19.15 ora italiana mentre a concludere i lavori sarà Trump. Previsti anche gli interventi, tra gli altri, di Elon Musk, Javier Milei, J.D. Vance.


Sul fronte interno, oggi per il governo è arrivata la ‘tegola’ della condanna in primo grado per il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro. Lui, subito dopo la sentenza, ha assicurato che non ha intenzione di dimettersi e in serata (quando a Palazzo Chigi è arrivato anche il ministro della Giustizia Carlo Nordio) ha incassato la ‘copertura’ della premier. “Sono sconcertata – afferma Meloni in una dichiarazione – per la sentenza di condanna del sottosegretario Andrea Delmastro, per il quale il pubblico ministero aveva inizialmente richiesto l’archiviazione e successivamente l’assoluzione. Mi chiedo se il giudizio sia realmente basato sul merito della questione. Il sottosegretario Delmastro rimane al suo posto”.

Morto il prof. Scambia, Gemelli: “Un medico visionario”

Morto il prof. Scambia, Gemelli: “Un medico visionario”Roma, 20 feb. (askanews) – Dopo una breve malattia è morto oggi all’età di 65 anni, presso il Policlinico Gemelli, il professor Giovanni Scambia, Ordinario di Ginecologia e Ostetricia all’Università Cattolica del Sacro Cuore e Direttore Scientifico della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS nonché direttore della UOC di Ginecologia Oncologica del Gemelli.


“Grande medico, grande ricercatore, grande maestro. Un medico visionario – ricorda il Gemelli – e al contempo concreto, amato da tutte le sue pazienti malate di tumore cui ha sempre offerto il meglio delle terapie disponibili e una grande umanità. Ha formato generazioni di ginecologhe e ginecologi che hanno raggiunto importanti posizioni nella disciplina e ha creato uno dei centri di assoluta eccellenza nella ginecologia, portandolo al quarto posto al mondo nel ranking 2025 dei World’s Best Specialized Hospital. Innovatore nella ricerca, autore di oltre 1100 pubblicazioni, instancabile e brillante chirurgo”. Nato a Catanzaro il 24 dicembre del 1959. Il professor Scambia ha legato tutta la sua vita alla Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica e del Policlinico Universitario Agostino Gemelli. Laureato nel 1983 in Medicina e Chirurgia all’Università Cattolica con il massimo dei voti e lode, nel 1987 si è specializzato in Ginecologia ed Ostetricia nello stesso Ateneo.


“Quando ho iniziato il mio percorso per diventare ginecologo oncologo non avrei mai pensato di poter dire a una donna in età fertile con un tumore che dopo la guarigione avrebbe potuto avere un bambino, o che l’intelligenza artificiale potesse essere di aiuto a fornire modelli predittivi di risposte alle cure. Eppure, oggi è così!”: con queste parole il professor Giovanni Scambia, pochi mesi fa, ha riassunto la sua vita di medico nel docufilm “Le radici del domani”, racconto dei 60 anni di storia della Ginecologia e Ostetricia dell’Università Cattolica a Roma nonché l’evoluzione della sua disciplina, dedicato in particolare al suo maestro professor Salvatore Mancuso. Prestigiosi i riconoscimenti ottenuti da Giovanni Scambia nella sua carriera di accademico e medico. Il 2 giugno 2017 è stato nominato Cavaliere della Repubblica Italiana. Dal 2019 Presidente E.S.G.E.(European Society for Gynaecological Endoscopy) e Vice Presidente I Sezione Consiglio Superiore di Sanità e Componente del Consiglio Superiore di Sanità, l’organo di consulenza tecnico scientifica del Ministro della salute. Nello stesso anno è nominato nel nuovo Consiglio Superiore di Sanità.


Nel 2021 è eletto presidente dei Ginecologi Universitari, nel 2022 membro della Commissione Women’s Cancer della FIGO. È stato membro del Comitato Direttivo Centro CROME (Regenerative Medicine Research Center) e già Presidente S.I.G.O. Società italiana di Ginecologia e Ostetricia, membro del comitato scientifico Centro di ricerca Health human care and social intercultural assessments (HERA) Università Cattolica. Inoltre, nello stesso periodo, ha fondato la “Catholic Laparoscopy Advances Surgery School”, la quale ha organizzato oltre 20 corsi di aggiornamento in chirurgia laparoscopia, colposcopia ed isteroscopia. È stato, inoltre, membro permanente di numerose società scientifiche internazionali e nazionali come: Società Italiana di Ginecologia Oncologica, International Gynecological Cancer Society, E.O.R.T.C. Gynecologic Cancer Coop. Group, European Society of Gynecologic Oncology, Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), Associazione Ginecologi Universitari Italiani (AGUI), Società di Endoscopia Ginecologica (SEGI), Multicentre Italian Trials Ovarian Cancer (MITO), Società Italiana di Riabilitazione Oncologica (SIRIO). L’Università Cattolica e il Policlinico Gemelli “si stringono alla famiglia nella triste consapevolezza di aver perso un grande medico, un bravissimo docente, uno scienziato di classe mondiale, un amico attento con cui confrontarsi ogni giorno”.

Ancora un “lieve miglioramento” per il Papa. Non ha la febbre

Ancora un “lieve miglioramento” per il Papa. Non ha la febbreCittà del Vaticano, 20 feb. (askanews) – Le condizioni cliniche di Papa Francesco “sono in lieve miglioramento. È apiretico ed i parametri emodinamici continuano ad essere stabili”. Lo riferisce il bollettino della Sala stampa vaticana. “Questa mattina ha ricevuto l’Eucaristia e successivamente si è dedicato alle attività lavorative”, aggiunge la nota.


Inoltre, a quanto si apprende da fonti vaticane il cuore di Papa Francesco “regge bene” alle
terapie che gli stanno somministrando i medici all’ospedale Gemelli. Bergoglio – che presenta “focolai di polmonite” – continuerà a seguire la terapia portata avanti in questi giorni e “non ci sono
ancora ipotesi” su quando potrà rientrare in Vaticano: “Non c’è un cambio di terapia” rispetto a quella che si sta portando avanti e, precisano le fonti vaticane, “bisognerà aspettare qualche giorno per capire bene” come evolve la situazione. Oltre al personale sanitario e ai suoi due segretari
particolari, oggi il Papa “non ha ricevuto altre visite”. 

Meloni a Trudeau: l’Italia lavora con Usa e Ue a pace duratura. Servono garanzie di sicurezza per l’Ucraina

Meloni a Trudeau: l’Italia lavora con Usa e Ue a pace duratura. Servono garanzie di sicurezza per l’UcrainaRoma, 20 feb. (askanews) – “L’Italia, insieme agli Stati Uniti e ai suoi partner europei e occidentali, lavora per una pace duratura in Europa, che necessita di garanzie di sicurezza reali ed efficaci per l’Ucraina”. Lo ha detto, secondo quanto riporta Palazzo Chigi, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in una conversazione telefonica con il primo ministro canadese e presidente di turno del G7 Justin Trudeau.


La telefonata ha consentito, si legge in una nota, uno scambio di vedute sui principali temi dell’attualità internazionale e sugli ultimi sviluppi del dossier ucraino. In tale ambito, Meloni “ha ribadito che la priorità per l’Italia è la stessa del resto d’Europa, dell’Alleanza Atlantica e di Kiev: fare tutto il possibile per fermare il conflitto e raggiungere la pace. Il Presidente Meloni ha anche ricordato come siano stati il sostegno occidentale insieme al coraggio e alla fermezza ucraina a precostituire le condizioni che rendono possibile parlare oggi di un’ipotesi di accordo”. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto oggi una conversazione telefonica con il primo ministro canadese e presidente di turno del G7 Justin Trudeau, e il colloquio, si legge in una nota, “ha costituito l’occasione per formulare nuovamente gli auguri di buon lavoro alla Presidenza di turno canadese del G7 e reiterare l’auspicio che possa essere assicurata piena continuità ai risultati ottenuti dalla Presidenza italiana con particolare riferimento ai temi dell’Africa, del Mediterraneo e delle migrazioni irregolari”.


Durante la conversazione Meloni ha informato Trudeau che, “essendo l’orario della videoconferenza dei Leader del G7 del prossimo 24 febbraio perfettamente coincidente con la colazione da lei offerta allo Sceicco Mohammed bin Zayed e con il suo successivo intervento al Business Forum italo-emiratino, nell’ambito della visita di Stato in Italia del Presidente degli Emirati Arabi Uniti, da lungo tempo programmata, non le sarà possibile prendervi parte personalmente. Il Governo italiano sarà rappresentato dal Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani”. (Foto archivio, bilaterale tra la premier Giorgia Meloni e il primo ministro del Canada Justin Trudeau a Toronto il 3 febbraio 2024)

Ucraina, Zelensky: pronti ad accordo di investimento e sicurezza con il presidente Usa

Ucraina, Zelensky: pronti ad accordo di investimento e sicurezza con il presidente UsaRoma, 20 feb. (askanews) – “L’Ucraina è pronta per un accordo forte ed efficace di investimento e sicurezza con il Presidente degli Stati Uniti”: lo ha scritto su X il presidente Volodymyr Zelensky, riferendo di un “incontro proficuo” avuto oggi a Kiev con l’inviato speciale Usa per l’Ucraina e la Russia, Keith Kellogg.


“Abbiamo proposto il modo più rapido e costruttivo per ottenere risultati. Il nostro team è pronto a lavorare 24 ore su 24, sette giorni su sette – ha aggiunto – relazioni forti tra Ucraina e Stati Uniti vanno a beneficio di tutto il mondo”.

Agricoltura, Lollobrigida incontra omologo svizzero Guy Parmelin

Agricoltura, Lollobrigida incontra omologo svizzero Guy ParmelinRoma, 20 feb. (askanews) – Il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, ha incontrato oggi, in un bilaterale, il Vicepresidente della Confederazione Elvetica, Guy Parmelin, responsabile del Dipartimento dell’Economia, della Formazione e della Ricerca.


L’incontro, spiega il Masaf in una nota, è stato un’importante occasione per consolidare la cooperazione tra Italia e Svizzera nel settore agricolo. Tra i principali temi affrontati, la crescente centralità dell’agricoltura e della sovranità alimentare per l’Unione Europea, la necessità di garantire reciprocità negli accordi commerciali con i Paesi terzi, la tutela delle Indicazioni Geografiche e le prospettive del settore vitivinicolo. Durante il colloquio, sono stati inoltre approfonditi temi strategici come le esportazioni dei prodotti italiani in Svizzera, il Trattato FAO sulle risorse fitogenetiche e lo stato dei negoziati tra l’Unione Europea e la Svizzera.


A conclusione dell’incontro, il ministro Lollobrigida ha invitato il collega Parmelin a partecipare al Vinitaly, in programma il prossimo aprile a Verona.

Caso Cospito, dall’esposto di Bonelli alla condanna di Delmastro

Caso Cospito, dall’esposto di Bonelli alla condanna di DelmastroRoma, 20 feb. (askanews) – “Non mi dimetto perché aderisco alla tesi della Procura della Repubblica”. Così il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro risponde ai cronisti dopo la sentenza di condanna ad 8 mesi di reclusione per il reato di rivelazione del segreto d’ufficio. Dopo il verdetto letto dai giudici dell’VIII sezione del tribunale di Roma, Delmastro, protetto dalla scorta, lascia il tribunale della Capitale servendosi di una uscita laterale con accesso diretto al parcheggio ed alle auto di servizio. La ressa di fotografi e telecamere accompagna la conclusione di una giornata per Delmastro passata a piazzale Clodio. “Spero ci sia un giudice a Berlino, ma non mi dimetto”, risponde poi quasi alzando la voce.


Si respira tensione nel corridoio al piano terra della palazzina A della cittadella giudiziaria. L’ora abbondante di camera di consiglio è passata per il sottosegretario un po’ in auto e il resto su una panchina fuori dall’aula. La concessione delle attenuanti generiche, la sospensione della pena, come i benefici di legge, non possono bastare adesso. Anche l’abbraccio poco prima di entrare in aula con un agente di polizia non riesce a distendere gli animi. “E’ stata una lunga e difficile giornata”, dice al poliziotto con un sorriso. La non esecutività della interdizione di un anno dai pubblici uffici e il rigetto delle richieste di risarcimento avanzate dalla parte civile, non fanno spuntare il sereno. Contro questa sentenza di oggi pomeriggio sarà proposto appello, dicono i difensori. Il “pandemonio” sollevato da questa vicenda – aveva spiegato in aula il difensore di Delmastro, Giuseppe Valentino – è inspiegabile. “Ai miei tempi – aveva detto ricordando la sua esperienza di parlamentare e di sottosegretario alla Giusttizia – parlavo apertamente con esimi rappresentanti della opposizione rispetto alle questioni. In modo aperto”.


L’imputazione fa riferimento a quanto affermato alla Camera, alla fine di gennaio del 2023, dall’amico e collega di partito in Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli. Erano i giorni della richiesta di far uscire dal 41bis Alfredo Cospito. C’era lo sciopero della fame del leader anarchico e le manifestazioni del movimento in diverse parti d’Italia. Allora, in Parlamento, Donzelli riferì il contenuto di conversazioni avvenute nell’ora d’aria nel carcere di Sassari tra Cospito e detenuti di camorra e ‘Ndrangheta, anche loro al ‘carcere duro’. La visita nel penitenziario dei Sassari della delegazione di parlamentari Pd aveva alzato il tono della polemica. Dopo un dibattito parlamentare infuocato si era arrivati all’esposto di Angelo Bonelli all’autorità giudiziaria. “Donzelli ha citato documenti che non potevano essere nella sua disponibilità”. In breve gli inquirenti accertarono che sulle note dell’amministrazione penitenziaria, citate da Donzelli, era riportata la dicitura “A limitata divulgazione”. E’ il gancio nel quale resta impigliato Delmastro.


Per i pubblici ministeri, in riferimento a quanto riportato da Delamstro a Donzelli, non c’era dubbio. Così come ripetuto oggi “manca l’elemento soggettivo” ossia il dolo. Delmastro quindi poteva non sapere che quelle informazioni passate a Donzelli fossero “segrete per legge”. Ma questa ricostruzione, sul filo del rasoio di quanto previsto dal codice penale, non è stata ritenuta corretta dai giudici oggi, così come del resto era stato fatto nel luglio 2023 dalla gip Emanuela Attura che dispose l’imputazione coatta per Delmastro e respinse la richiesta d’archiviazione. Ecco allora il rinvio a giudizio nel novembre ’23 per Delmastro e la revoca della scorta per la giudice Attura, che pure era stata minacciata da alcuni rappresentanti di clan malavitosi capitolini. La testimonianza in aula dell’ex capo del Dap, Francesco Basentini, ora sostituto procuratore a Roma, ha messo in chiaro ai giudici su cosa dovevano decidere. “Se il ministro ha conferito una delega a un soggetto che può essere un sottosegretario, quel soggetto è abilitato, secondo il mio punto di vista, a conoscere il contenuto degli atti a limitata divulgazione”, ha spiegato davanti al collegio. “La situazione di gestione di protocolli degli atti presentava dal mio punto di vista delle criticità evidenti. Il rischio era che chiunque al Dap, attraverso il protocollo informatico ‘Calliope’ del dipartimento per la circolazione degli atti, ne venisse a conoscenza. Per quello intervenni con un ordine di servizio sulla limitata divulgazione. Constatai che alcune notizie che dovevano essere segnalate a me venivano veicolate alla stampa”. Quel “limitata divulgazione” era rivolto al personale interno. “L’obiettivo era quindi fare in modo che dai nostri uffici venissero a conoscenza di determinati atti solo chi ne aveva diritto”.


Delmastro con un post su facebook ha commentato la condanna in modo netto: “Una sentenza politica! Le sentenze non si commentano, ma quelle politiche si commentano da sole! E questa sentenza si commenta da sola! Dopo che l’accusa ha chiesto per tre volte l’assoluzione, arriva una sentenza di condanna fondata sul nulla! Vogliono dire che le riforme si devono fermare? Hanno sbagliato indirizzo! Vogliono dire che il Pd non si tocca? Hanno sbagliato indirizzo”. Poi ha sottolineato: “Io non ho tradito i miei ideali: ho difeso il carcere duro verso terroristi e mafiosi. Io non ho tradito! E gli italiani lo sanno! Attendo trepidante le motivazioni per fare appello e cercare un Giudice a Berlino. E da domani avanti con le riforme per consegnare ai nostri figli una giustizia diversa”.

Ucraina, Meloni a Trudeau: Italia lavora con Usa e Ue a pace duratura

Ucraina, Meloni a Trudeau: Italia lavora con Usa e Ue a pace duraturaRoma, 20 feb. (askanews) – “L’Italia, insieme agli Stati Uniti e ai suoi partner europei e occidentali, lavora per una pace duratura in Europa, che necessita di garanzie di sicurezza reali ed efficaci per l’Ucraina”. Lo ha detto, secondo quanto riporta Palazzo Chigi, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in una conversazione telefonica con il primo ministro canadese e presidente di turno del G7 Justin Trudeau.


La telefonata ha consentito, si legge in una nota, uno scambio di vedute sui principali temi dell’attualità internazionale e sugli ultimi sviluppi del dossier ucraino. In tale ambito, Meloni “ha ribadito che la priorità per l’Italia è la stessa del resto d’Europa, dell’Alleanza Atlantica e di Kiev: fare tutto il possibile per fermare il conflitto e raggiungere la pace. Il Presidente Meloni ha anche ricordato come siano stati il sostegno occidentale insieme al coraggio e alla fermezza ucraina a precostituire le condizioni che rendono possibile parlare oggi di un’ipotesi di accordo”.

Il Parma presenta Chivu: “Un progetto importante”

Il Parma presenta Chivu: “Un progetto importante”Roma, 20 feb. (askanews) – A Parma è stato il giorno della presentazione di Cristian Chivu. L’ex difensore di Inter e Roma è il nuovo allenatore dei ducali e subentra a Fabio Pecchia, esonerato dopo la sconfitta di domenica scorsa contro la Roma, la quarta consecutiva per la squadra ducale. Chivu, che fino a oggi ha allenato solo a livello giovanile, ha voluto ringraziare per la scelta il Parma sottolineandone il coraggio nel puntare su di lui: “Sono stato sorpreso dalla chiamata di una società che ha avuto il coraggio di chiamarmi per un colloquio. Conosco bene la realtà di una società con un progetto importante a lungo termine, mi fa piacere esser stato contattato e scelto. I primi giorni sono impegnativi, sei in un frullatore continuo. Mille persone da conoscere e qualcosa che succede ogni minuto ma la priorità è la squadra, conoscere i giocatori anche a livello caratteriale e impostare la prossima partita”. Partita d’esordio per lui che sarà il derby molto sentito contro il Bologna: “Il modello di gioco non lo anticipo, non posso anticipare troppe cose a Vincenzo Italiano. Il Bologna è una grande squadra, abituata a fare un certo tipo di calcio, non credo sia preoccupato. Ovvio che ogni partita poi è complicata in Serie A, nessuno regala nulla”.


Il terz’ultimo posto in classifica impone subito un cambio di marcia nei risultati: “Mi fa piacere ritrovarmi in una società di grandi ambizioni. C’è un progetto importante. La squadra è ricca di giovani di qualità su cui la società ci punta, il nostro compito è ottenere risultati e dargli la possibilità di crescere. Manca qualcosa come autostima in questo momento a causa dei risultati, mi sono focalizzato sul ridare fiducia e coraggio. Bisogna esser propositivi, conta tanto la fiducia”. E proprio sul clima dentro lo spogliatoio Chivu è dovuto subito intervenire: “Quando si cambia allenatore ogni singolo deve dimostrare qualcosa e quindi dà qualcosa in più. L’approccio è stato più che positivo come intensità, c’è voglia di cambiare rotta. Quello che conta poi è il risultato al sabato. Ho visto segnali importanti dal gruppo. Per la fase difensiva, si difende in undici non a tre o quattro. Sono tutti responsabili, si vive di attacco e difesa. Tutti devono essere partecipi nelle due fasi. Non solo attenzione, bisogna lavorare tutti insieme senza pause”.