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Tag: askanews

Nato, Rutte a membri NPA: serve aumento spese e produzione difesa

Nato, Rutte a membri NPA: serve aumento spese e produzione difesaBucarest, 18 feb. (askanews) – Oggi (martedì 18 febbraio 2025) il Segretario Generale della NATO Mark Rutte ha accolto i membri dell’Assemblea parlamentare della NATO (NPA, NATO Parliamentary Assembly) nel quartier generale della NATO a Bruxelles. Insieme con il presidente dell’NPA Marcos Perestrello, Rutte ha presieduto la riunione annuale dell’NPA con i rappresentanti permanenti del Consiglio Nord Atlantico. Si è discusso – fa sapere la Nato – una serie di sfide per la sicurezza che l’Alleanza deve affrontare, dalla guerra in corso contro l’Ucraina al sabotaggio, agli attacchi informatici e ad altre attività destabilizzanti che cercano di inserirsi nelle società in tutta l’Alleanza.


Di fronte a queste e ad altre sfide, il Segretario generale ha invitato i membri del Parlamento a sostenere l’aumento della spesa per la difesa e la produzione di difesa. Li ha anche esortati a continuare a sostenere un solido sostegno all’Ucraina, per garantire che l’Ucraina sia in una posizione di forza per garantire una pace duratura. Rutte ha elogiato la cooperazione di lunga data tra la NATO e l’NPA, evidenziando il valore di questo impegno regolare. Questo legame non solo promuove una migliore comprensione delle politiche e delle attività della NATO tra i membri dell’NPA, ma offre anche opportunità agli ambasciatori e ad altri funzionari della NATO di ascoltare direttamente dai rappresentanti dei cittadini che l’Alleanza serve.


L’NPA è un’organizzazione interparlamentare che è istituzionalmente separata dalla NATO. Riunisce parlamentari degli alleati della NATO e dei paesi partner per discutere questioni politiche, di difesa e di sicurezza che l’Alleanza deve affrontare. All’incontro hanno partecipato il Comitato Permanente dell’NPA, che disciplina l’NPA ed è composto dal capo di ogni delegazione di ogni Paese alleato, dal Presidente dell’NPA, dai Vicepresidenti, dal Tesoriere e dal Segretario Generale dell’NPA. (foto Nato)

Ue,Draghi: basta con unanimità per attuare decisioni necessarie

Ue,Draghi: basta con unanimità per attuare decisioni necessarieBruxelles, 18 feb. (askanews) – I meccanismi decisionali dell’Ue devono essere adeguati alle sfide dell’epoca in cui viviamo, che non permette più di indugiare nell’inconcludenza, nelle esitazioni, nell’irrilevanza. Bisogna passare al voto a maggioranza qualificata nelle aree in cui è ancora prevista la regola dell’unanimità, del diritto di veto riconosciuto agli Stati membri. Come la politica estera, e la sicurezza e difesa. Lo ha ribadito Mario Draghi, intervenendo oggi al Parlamento europeo a Bruxelles in occasione della “Settimana parlamentare europea 2025, riproponendo quanto aveva già detto nel suo rapporto sul futuro della competitività pubblicato a settembre.


Durante il dibattito, alcuni deputati presenti nell’emiciclo sono intervenuti riconoscendo la giustezza delle analisi e delle raccomandazioni del Rapporto, ma hanno anche obiettato, come ha riassunto Draghi, che “veniamo da un passato così lungo di inconcludenza ed esitazione, da trovare difficile avere fiducia che le cose possano cambiare in futuro, e che impariamo effettivamente a essere diversi, a prendere decisioni rapidamente in modo efficace”. Secondo l’ex presidente della Bce, “la risposta su questo punto è davvero che non abbiamo alternative. Pensateci”, ha detto rivolto ai deputati: “Il Rapporto usa spesso la parola ‘esistenziale’. L’Unione europea è stata creata – ha ricordato – per garantire ai suoi cittadini pace, indipendenza, sicurezza, sovranità, e poi sostenibilità, prosperità, democrazia, equità e inclusione. Un sacco di cose. E fondamentalmente siamo riusciti a garantire tutto questo, a vivere in una situazione piuttosto confortevole, in cui la retorica era dominante e le grandi sfide non erano davvero in primo piano”.


Ora – ha rilevato Draghi- questo mondo confortevole è finito. Quindi dobbiamo fare il punto della situazione e chiederci: vogliamo difendere questi valori essenziali, la nostra Unione europea, per le cose che può effettivamente fare per noi, o dovremmo semplicemente andarcene? E poi andarcene dove? Ed è qui che inizia davvero il Rapporto. L’intero Rapporto è una linea guida su come possiamo lottare per i nostri valori esistenziali. Quindi dobbiamo essere fiduciosi, dobbiamo essere ottimisti”. “L’attuazione” del Rapporto, ha continuato l’ex premier italiano, “è essenziale, soprattutto perché veniamo, come si diceva, da un così lungo passato di esitazione e inconcludenza, e forse mancanza di speranza”. Ma, ha avvertito, “per essere in grado di attuarlo dobbiamo cambiare il nostro modello decisionale. E per farlo, una cosa da considerare per prima è se l’unanimità debba continuare a essere il principio guida fondamentale per prendere decisioni nella nostra Unione. Il Rapporto suggerisce che, in effetti, non dovrebbe esserlo, che dovremmo passare alle decisioni a maggioranza qualificata in molte aree”.


“La mia sensazione – ha osservato Draghi – è che nei prossimi mesi i paesi si raggrupperanno esattamente a partire da questo punto, tra i paesi che continueranno a difendere l’unanimità e i paesi che sono pronti a scendere a compromessi e ad andare verso un sistema di voto a maggioranza qualificata”. “Ma poi – ha aggiunto – il Rapporto dice che ci sono anche altri modi. Uno è il modello di ‘cooperazione rafforzata’, che è presente nei nostri statuti, ma su questo non siamo creativi. E un terzo modo è il modello intergovernativo: ovvero due, tre, quattro governi che concordano su determinati obiettivi e decidono che si muoveranno insieme, rimanendo aperti all’ingresso di altri paesi. Penso, spero, che sia ovviamente meglio andare tutti insieme; ma per andare insieme, specialmente in settori come la difesa, la politica estera, c’è bisogno di una valutazione comune su quali sono i rischi, su quali sono i compromessi, e soprattutto, su chi è il nemico. Bisogna essere tutti uniti su questo”.


Nella sua ultima replica, Draghi è tornato sul tema del processo decisionale. “Non sto necessariamente suggerendo una centralizzazione”, ha puntualizzato. “Sto suggerendo che dovremmo essere in grado di fare le cose insieme come se fossimo un unico Stato. Ora, se questo richiederà o meno una centralizzazione, dipende fondamentalmente dalla legittimità democratica di ciò che vogliamo fare. Possiamo fare le cose insieme”. Draghi, infine, ha risposto a un deputato che aveva osservato come per i paesi europei le cose abbiano cominciato a funzionare male e l’economia a peggiorare proprio quando si è spinto sulla loro integrazione, dopo il Trattato di Maastricht che ha fondato l’Unione all’inizio degli anni ’90. “Perché dobbiamo fare le cose insieme? Qualcuno diceva che dopo tutto, il suo paese era andato molto bene fino a un certo punto nel tempo. Bene, non siamo più a quel punto. Ora siamo decenni dopo il trattato di Maastricht, in una situazione diversa, in cui la portata dei problemi supera di gran lunga le dimensioni dei nostri paesi”; ad esempio “se si guarda alla difesa, al clima, all’innovazione, persino alla ricerca”. Insomma, ha concluso Draghi, “ora i problemi sono diventati più grandi e la concorrenza è molto più grande di noi”.

Ucraina, Mattarella auspica pace giusta, Mosca rispetti Carta Onu

Ucraina, Mattarella auspica pace giusta, Mosca rispetti Carta OnuPodgorica, 18 feb. (askanews) – “La posizione dell’Italia è nitida, chiarissima, limpida” e si basa sul rispetto del diritto internazionale, sul rispetto della carta delle Nazioni Unite. L’auspicio, da tre anni a questa parte, è che la Russia torni a rispettare quella carta. Sergio Mattarella parla a Cetinje, la storica capitale del Montenegro dove si trova in visita ufficiale, a 24 ore dal nuovo attacco della portavoce del ministro degli Esteri russo, e ribadisce il punto di vista del nostro paese nella vicenda ucraina. “Questa ferma, vigorosa affermazione sul rispetto dei principi della Carta Onu, dell’eguaglianza di ogni Stato – ricorda -, è stata alla base del sostegno che l’Italia, insieme a Ue e Usa, ha assicurato all’Ucraina per resistere alla violenza delle armi”.


Il presidente della Repubblica risponde alla domanda di un giornalista sulla tensione con Mosca nel corso della conferenza stampa al termine dei colloqui con il presidente del Montenegro, Milatovic. “Anche se questo tema non è stato oggetto dei nostri colloqui – premette – per il rispetto doveroso alla libera domanda della stampa risponderò volentieri”. Mattarella ricorda che “da tre anni a questa parte la posizione dell’Italia, e quella che ho personalmente sempre espresso ai numerosi interlocutori internazionali, è quella dell’invito a ristabilire il rispetto del diritto internazionale e della sovranità di ogni Stato, della sua indipendenza e dignità, di qualunque dimensione, piccolo o grande che esso sia”. Una posizione che si è sempre accompagnata “all’auspicio che la Russia torni a svolgere il proprio ruolo di grande rilievo e importanza nella comunità internazionale, nel rispetto dei principi del diritto internazionale e della sovranità di ogni stato, della carta delle Nazioni unite e degli impegni bilaterali”. Ed è un impegno bilaterale, va ricordato, quello che Mosca assunse con Kiev di preservarne l’indipendenza in cambio della restituzione degli armamenti nucleari presenti sul suo territorio.


Il capo dello Stato torna indietro di qualche anno per rimettere insieme i passaggi che hanno preceduto l’aggressione russa: “quando l’Ucraina, con il consenso della Russia, divenne indipendente a inizio anni ’90, disponeva di una grande quantità di armi nucleari, circa 1 terzo dell’arsenale della vecchia Unione sovietica. Su sollecitazione di Usa e Russia l’Ucraina ha consegnato alla Russia alcune migliaia di testate nucleari che l’avrebbero messa al sicuro da ogni invasione. A fronte di questo, nel Trattato sottoscritto con Russia, Usa e Regno Unito, l’Ucraina registrava l’impegno di questi paesi a rispettare e garantire la sua indipendenza, sovranità, integrità territoriale”. E dunque per Mattarella “questo è il mondo che vorremo si ripristinasse: quello in cui si ripettano gli impegni assunti e il diritto internazionale”. Se ieri la scelta, d’intesa con il governo, era stata di restare in silenzio rispetto alle accuse e alle minacce di Mosca oggi è intervenuta anche la seconda carica dello Stato, il Presidente del Senato, Ignazio La Russa, in difesa del capo dello Stato: “Nel respingere e condannare con fermezza – sia nel metodo che nel merito – le inaccettabili parole di Maria Zakharova – ha affermato – è altresì sentito e doveroso da parte mia rinnovare piena solidarietà e vicinanza al Presidente della Repubblica, custode dei valori democratici della nostra Patria”.


Nel colloquio con Milatovic al quale ha confermato il sostegno italiano all’adesione del Montenegro all’Unione europea (“urgente e indispensabile”) Mattarella ha ribadito l’importanza di “preservare le democrazie liberali e i valori che la democrazia coltiva: libertà, uguaglianza, diritti, benessere per tutti, pace, collaborazione internazionale. La democrazia – ha aggiunto – va consolidata, vissuta, affermata perché possa garantire quei diritti all’intera comunità. L’Unione europea è questo insieme di valori che rende possibile e facile e agevola la collaborazione tra paesi che ne fanno parte e che elimina lacerazioni e contrapposizioni”. E a chi gli ha chiesto se le tensioni che si registrano nello scacchiere internazionale con i vertici che vedono “separati” per la prima volta Europa e Stati Uniti sull’Ucraina Mattarella, ha assicurato che non ci sono rischi che il legame tra i paesi della Nato possa essere messo in discussione: “La Nato è nata decenni addietro, nulla può incrinare la forza di questo legame, non ho questo timore. La Nato è irrobustita dalla sua storia, dalla sicurezza che garantisce, non vi è pericolo che possa essere incrinata da qualsiasi cosa”. Mentre sono in corso le trattative per arrivare ad una conclusione del conflitto l’auspicio del capo dello Stato è, ancora una volta, “per una pace giusta e non fittizia, fragile o superabile in poco tempo”.

Ucraina, Mattarella auspica un pace giusta, Mosca rispetti la Carta Onu

Ucraina, Mattarella auspica un pace giusta, Mosca rispetti la Carta OnuPodgorica, 18 feb. (askanews) – “La posizione dell’Italia è nitida, chiarissima, limpida” e si basa sul rispetto del diritto internazionale, sul rispetto della carta delle Nazioni Unite. L’auspicio, da tre anni a questa parte, è che la Russia torni a rispettare quella carta. Sergio Mattarella parla a Cetinje, la storica capitale del Montenegro dove si trova in visita ufficiale, a 24 ore dal nuovo attacco della portavoce del ministro degli Esteri russo, e ribadisce il punto di vista del nostro paese nella vicenda ucraina. “Questa ferma, vigorosa affermazione sul rispetto dei principi della Carta Onu, dell’eguaglianza di ogni Stato – ricorda -, è stata alla base del sostegno che l’Italia, insieme a Ue e Usa, ha assicurato all’Ucraina per resistere alla violenza delle armi”.


Il presidente della Repubblica risponde alla domanda di un giornalista sulla tensione con Mosca nel corso della conferenza stampa al termine dei colloqui con il presidente del Montenegro, Milatovic. “Anche se questo tema non è stato oggetto dei nostri colloqui – premette – per il rispetto doveroso alla libera domanda della stampa risponderò volentieri”. Mattarella ricorda che “da tre anni a questa parte la posizione dell’Italia, e quella che ho personalmente sempre espresso ai numerosi interlocutori internazionali, è quella dell’invito a ristabilire il rispetto del diritto internazionale e della sovranità di ogni Stato, della sua indipendenza e dignità, di qualunque dimensione, piccolo o grande che esso sia”. Una posizione che si è sempre accompagnata “all’auspicio che la Russia torni a svolgere il proprio ruolo di grande rilievo e importanza nella comunità internazionale, nel rispetto dei principi del diritto internazionale e della sovranità di ogni stato, della carta delle Nazioni unite e degli impegni bilaterali”. Ed è un impegno bilaterale, va ricordato, quello che Mosca assunse con Kiev di preservarne l’indipendenza in cambio della restituzione degli armamenti nucleari presenti sul suo territorio.


Il capo dello Stato torna indietro di qualche anno per rimettere insieme i passaggi che hanno preceduto l’aggressione russa: “quando l’Ucraina, con il consenso della Russia, divenne indipendente a inizio anni ’90, disponeva di una grande quantità di armi nucleari, circa 1 terzo dell’arsenale della vecchia Unione sovietica. Su sollecitazione di Usa e Russia l’Ucraina ha consegnato alla Russia alcune migliaia di testate nucleari che l’avrebbero messa al sicuro da ogni invasione. A fronte di questo, nel Trattato sottoscritto con Russia, Usa e Regno Unito, l’Ucraina registrava l’impegno di questi paesi a rispettare e garantire la sua indipendenza, sovranità, integrità territoriale”. E dunque per Mattarella “questo è il mondo che vorremo si ripristinasse: quello in cui si ripettano gli impegni assunti e il diritto internazionale”. Se ieri la scelta, d’intesa con il governo, era stata di restare in silenzio rispetto alle accuse e alle minacce di Mosca oggi è intervenuta anche la seconda carica dello Stato, il Presidente del Senato, Ignazio La Russa, in difesa del capo dello Stato: “Nel respingere e condannare con fermezza – sia nel metodo che nel merito – le inaccettabili parole di Maria Zakharova – ha affermato – è altresì sentito e doveroso da parte mia rinnovare piena solidarietà e vicinanza al Presidente della Repubblica, custode dei valori democratici della nostra Patria”.


Nel colloquio con Milatovic al quale ha confermato il sostegno italiano all’adesione del Montenegro all’Unione europea (“urgente e indispensabile”) Mattarella ha ribadito l’importanza di “preservare le democrazie liberali e i valori che la democrazia coltiva: libertà, uguaglianza, diritti, benessere per tutti, pace, collaborazione internazionale. La democrazia – ha aggiunto – va consolidata, vissuta, affermata perché possa garantire quei diritti all’intera comunità. L’Unione europea è questo insieme di valori che rende possibile e facile e agevola la collaborazione tra paesi che ne fanno parte e che elimina lacerazioni e contrapposizioni”. E a chi gli ha chiesto se le tensioni che si registrano nello scacchiere internazionale con i vertici che vedono “separati” per la prima volta Europa e Stati Uniti sull’Ucraina Mattarella, ha assicurato che non ci sono rischi che il legame tra i paesi della Nato possa essere messo in discussione: “La Nato è nata decenni addietro, nulla può incrinare la forza di questo legame, non ho questo timore. La Nato è irrobustita dalla sua storia, dalla sicurezza che garantisce, non vi è pericolo che possa essere incrinata da qualsiasi cosa”. Mentre sono in corso le trattative per arrivare ad una conclusione del conflitto l’auspicio del capo dello Stato è, ancora una volta, “per una pace giusta e non fittizia, fragile o superabile in poco tempo”.

Papa, bollettino: ha una polmonite bilaterale, cura più complessa

Papa, bollettino: ha una polmonite bilaterale, cura più complessaRoma, 18 feb. (askanews) – “Gli esami di laboratorio, la radiografia del torace e le condizioni cliniche del Santo Padre continuano a presentare un quadro complesso. L’infezione polimicrobica, insorta su un quadro di bronchiectasie e bronchite asmatiforme, e che ha richiesto l’utilizzo di terapia cortisonica antibiotica, rende il trattamento terapeutico più complesso”. Così si riferisce nel bollettino medico relativo alle condizioni di Papa Francesco.


“La tac torace di controllo alla quale il Santo Padre è stato sottoposto questo pomeriggio, prescritta dall’equipe sanitaria vaticana e da quella medica della Fondazione Policlinico Agostino Gemelli, ha dimostrato l’insorgenza di una polmonite bilaterale che ha richiesto un’ ulteriore terapia farmacologica. Ciononostante Papa Francesco è di umore buono”. Il Pontefice “questa mattina ha ricevuto l’eucarestia e, nel corso della giornata, ha alternato il riposo alla preghiera e alla lettura di testi. Ringrazia per la vicinanza che sente in questo momento e chiede, con animo grato, che si continui a pregare per lui”.

Beic, Gip rigetta richiesta arresti domiciliari per Boeri e Zucchi

Beic, Gip rigetta richiesta arresti domiciliari per Boeri e ZucchiMilano, 18 feb. (askanews) – Il Giudice per le indagini preliminari di Milano Luigi Iannelli ha rigettato la richiesta di arresti domiciliari per Stefano Boeri e Cino Zucchi, nell’inchiesta sulla presunta turbativa d’asta nel concorso per la Beic, la Biblioteca europea di Informazione e Cultura.


“Sono molto sollevato per la decisione del Giudice Iannelli che ha escluso la richiesta di arresti domiciliari a mio carico – ha commentato Boeri -. Ciò mi permette di proseguire il mio lavoro di architetto e anche di portare a termine l’incarico di presidente di Triennale e di docente del Politecnico di Milano. Ribadisco la mia piena fiducia nel lavoro della Magistratura e non vedo l’ora di poter chiarire ulteriormente la mia posizione. Non nascondo però la mia inquietudine per tutto quello che ho subito in queste settimane e per i danni irreversibili generati alla mia vita privata e professionale”. Il Gip ha comunque disposto che Boeri e Zucchi non possano partecipare a commissioni di concorsi pubblici.

Migranti, Meloni vede commissario Ue Brunner: sì a nuove norme su rimpatri

Migranti, Meloni vede commissario Ue Brunner: sì a nuove norme su rimpatriRoma, 18 feb. (askanews) – La presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, ha ricevuto a Palazzo Chigi il Commissario Europeo per gli Affari Interni, Magnus Brunner, nel quadro della sua prima visita in Italia.


Al centro del colloquio – fa sapere una nota di Palazzo Chigi -, le prossime iniziative di politica migratoria della Commissione europea a partire dal rafforzamento dei partenariati con i Paesi di origine e transito dei migranti e dall’attuazione del Patto Migrazione e Asilo, incluso il possibile anticipo del nuovo concetto di Paese sicuro di origine. La presidente Meloni ha, inoltre, ribadito il suo sostegno per un nuovo e più efficace quadro normativo europeo in tema di rimpatri in vista dell’imminente presentazione da parte della Commissione di una specifica proposta legislativa.

PA e cittadini, LetteraSenzaBusta spiega l’impatto della digitalizzazione

PA e cittadini, LetteraSenzaBusta spiega l’impatto della digitalizzazioneRoma, 18 feb. (askanews) – Negli ultimi anni, il rapporto tra cittadini e Pubblica Amministrazione ha subito una trasformazione significativa grazie alla digitalizzazione dei servizi. L’adozione di strumenti digitali ha reso più rapido ed efficiente l’accesso alle pratiche burocratiche, riducendo la necessità di spostamenti fisici e semplificando numerosi processi. Dall’invio di documenti tramite PEC alla firma digitale, fino ai servizi di pagamento elettronico e alla gestione online delle pratiche amministrative, la tecnologia ha ridefinito il modo in cui i cittadini interagiscono con gli enti pubblici ed è proprio in tal senso che LetteraSenzaBusta, realtà attiva nel settore dei servizi digitali, analizza l’impatto di questa evoluzione e le opportunità che offre.


Uno degli aspetti più rilevanti della digitalizzazione – si legge in una nota – è la possibilità di accedere ai servizi pubblici in modo più veloce e sicuro. L’introduzione della Posta Elettronica Certificata (PEC) ha reso possibile la trasmissione di documenti con valore legale, sostituendo progressivamente la corrispondenza cartacea tradizionale. Questo strumento si è affermato come uno dei mezzi principali per l’invio di comunicazioni ufficiali tra cittadini, imprese ed enti pubblici, garantendo maggiore trasparenza e tracciabilità rispetto ai metodi tradizionali. Parallelamente, l’adozione della firma digitale ha rappresentato un ulteriore passo avanti nella dematerializzazione dei documenti. Grazie a questa tecnologia, oggi è possibile firmare contratti, atti amministrativi e richieste ufficiali senza dover stampare e scannerizzare documenti, con un notevole risparmio di tempo e risorse. La firma digitale ha semplificato numerose procedure, permettendo di ridurre la burocrazia e migliorare l’efficienza nella gestione delle pratiche.


Un altro aspetto chiave della digitalizzazione è l’incremento della sicurezza e della protezione dei dati. Le piattaforme digitali utilizzate dalla Pubblica Amministrazione sono soggette a rigidi protocolli di sicurezza per garantire la riservatezza delle informazioni trasmesse. Strumenti come la SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) consentono un accesso controllato e sicuro ai servizi online, riducendo il rischio di frodi e migliorando la protezione dei dati personali. Nonostante i numerosi vantaggi, la transizione verso una PA completamente digitale presenta ancora alcune sfide. L’alfabetizzazione digitale rimane un aspetto cruciale per garantire che tutti i cittadini possano beneficiare delle innovazioni introdotte. Se da un lato le nuove generazioni hanno una maggiore familiarità con gli strumenti digitali, dall’altro vi è la necessità di fornire supporto e formazione agli utenti meno esperti, affinché possano sfruttare appieno le potenzialità dei servizi online.


L’introduzione di soluzioni digitali – prosegue il comunicato – ha anche permesso di snellire i processi interni della Pubblica Amministrazione. La gestione elettronica dei documenti e la possibilità di comunicare con gli uffici pubblici attraverso canali digitali hanno ridotto il numero di richieste cartacee e migliorato l’efficienza delle risposte. Questo ha avuto un impatto positivo non solo sui tempi di gestione delle pratiche, ma anche sulla sostenibilità ambientale, grazie alla riduzione del consumo di carta e delle emissioni legate agli spostamenti fisici. L’accelerazione della digitalizzazione è stata in parte favorita dalle necessità emerse negli ultimi anni, che hanno richiesto una riorganizzazione dei servizi pubblici per garantire continuità e accessibilità anche in situazioni di emergenza. Molte amministrazioni locali hanno investito in piattaforme digitali per rendere più agevole l’interazione con i cittadini, migliorando la trasparenza e l’efficacia della comunicazione istituzionale.


Guardando al futuro, la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione continuerà a evolversi, con l’adozione di nuove tecnologie che promettono di rendere i servizi ancora più accessibili ed efficienti. L’integrazione dell’intelligenza artificiale nei processi amministrativi, l’automazione delle pratiche e l’uso di sistemi avanzati di gestione documentale sono solo alcune delle innovazioni che potrebbero ulteriormente trasformare il rapporto tra cittadini e PA. In un contesto in cui l’uso della tecnologia diventa sempre più centrale, è fondamentale garantire un accesso inclusivo ai servizi digitali, affinché tutti possano beneficiare delle opportunità offerte dalla trasformazione in atto. La digitalizzazione – conclude la nota – rappresenta una risorsa strategica per semplificare la burocrazia, migliorare l’efficienza della Pubblica Amministrazione e rendere i servizi più vicini alle reali esigenze dei cittadini. (Foto di Christin Hume su Unsplash).

Catena Fancytoast introduce il brunch a tutte le ore del giorno

Catena Fancytoast introduce il brunch a tutte le ore del giornoMilano, 18 feb. (askanews) – La catena di ristoranti Fancytoast – The Original Brunch Bar, che ha introdotto in Italia l’open toast californiano dal 2016, ha introdotto stabilmente nei locali della catena il “Brunch All Day”, ovvero un menù che vede il celebre pasto americano slegarsi dalla fascia oraria tradizionale e durare tutto il giorno, con particolare attenzione al “Late Brunch”, ovvero due ore, dalle 18 alle 20, durante le quali pancake dolci e salati, toast, uova e altri piatti caratteristici vengono accompagnati dallo Spritz Free Refill.


Il “Brunch all Day” viene presentato ufficialmente con l’evento aperto al pubblico “Epic Party”, che si terrà venerdì 21 febbraio dalle ore 19 nella sede di Milano Bicocca in piazza della Trivulziana 5. “Abbiamo cominciato quasi dieci anni fa come precursori della cultura del brunch e dell’open toast in Italia – ha spiegato Veronica Giorgi, CEO e co-founder di Fancytoast – per arrivare oggi a fare un nuovo salto nel percorso di innovazione con questo format. L’idea è di rendere omaggio, attraverso l’atmosfera, la cucina e i suoi momenti di fruizione più diffusi, a due mondi lontani fisicamente ma accomunati dalla stessa passione per la convivialità, il cibo, le buone vibrazioni e la scoperta di nuove modalità di stare a tavola. Ciò si concretizza non solo nel momento in cui in Italia si fa l’aperitivo e in California il brunch, ma anche in un ampliamento di quest’ultimo a tutto il giorno, contaminando con ingredienti nostrani i piatti tipici del Golden State”.


Il menu del Brunch All Day è stato ideato per far dialogare la cucina moderna californiana con ingredienti e abbinamenti tipici della tradizione gastronomica italiana, dando così vita a un brunch componibile tanto autentico quanto innovativo nelle commistioni. La formula del “Brunch all day”, composta da quattro elementi, consente di scegliere un “epic toast”, ovvero una delle ricette “storiche” che ha determinato la notorietà della catena, un piatto a base di uova, un dolce e i drink, inclusi i free refill di caffè americano e, se orario di aperitivo, di spritz. I toast, disponibili anche in versione “chiusa”, bagle o pancake, spaziano dai più semplici french, avocado e uova o italiano classico, ai più elaborati, quali: salmone affumicato, crema di formaggio al basilico, pomodori secchi, rucola, maionese agli agrumi; crema di avocado, uovo pochè, maionese al wasabi ed erba cipollina; hummus di barbabietola, avocado a fette, formaggio di capra caramellato, datterino, cipolla croccante e sesamo nero; pulled chicken, crema di avocado, bacon croccante, uova strapazzate, maionese alla senape; pulled pork, crema di formaggio al basilico, smashed potatoes al rosmarino, crucnch di nachos e cipolla. Le uova possono essere servite in camicia, con crema di avocado e bacon, al tegamino con avocado fresco, semi misti e maionese alla senape, oppure strapazzate con bacon, sempre accompagnate da un croccante pane ai cereali. Tra i dolci compaiono invece i soffici pancake, sostituibili con i waffle, addolciti da sciroppo d’acero, frutta, marmellate, crema di pistacchio o Nutella, oppure diverse opzioni di pie e cake americane in versione vegana. Per chiudere in dolcezza, debutta la sintesi tra l’open toast e il più noto dessert italiano: il Tiramibread. Infine, le due bevande che accompagnano il ricco brunch sono un succo a scelta tra mela e spremuta d’arancia e una tra caffè, cappuccino e americano con free refill in qualsiasi momento. Se in orario di aperitivo, queste si possono sostituire con lo Spritz free refill.


Alla composizione è possibile aggiungere opzioni salutari come le bowl di yogurt greco, arricchite da frutta fresca e secca o granola, e opzioni più caloriche, come le patate con ripieni di salmone, uova, bacon, formaggio o avocado, oppure le patate al forno con burro e rosmarino e le patate dolci americane servite con apposito dip leggermente affumicato e piccante. Chiudono il menu proposte più light, quali diverse tipologie di nachos e di insalate, inclusa l’iconica Ceasar. Per i tradizionalisti dell’aperitivo che non vogliono immergersi nell’esperienza del brunch “fuori orario”, è comunque previsto un menu extra pre-serale, sempre studiato sull’asse California-Italia, con dieci tapas tra cui scegliere. Il bar, accanto alla drink list e a una piccola selezione di soft drinks, birre e vini, propone cinque twist sullo spritz, oltre al classico, per il quale è previsto il free refill, e all’ormai immancabile Hugo: mela verde e vodka, mango e liquore al passion fruit, liquore alla violetta, blue curaçao e succo di limone, sciroppo alla barbabietola e tequila con ginger beer a sostituire il prosecco.

Cabina Regia Masaf rafforza nel 2025 i controlli agroalimentari

Cabina Regia Masaf rafforza nel 2025 i controlli agroalimentariRoma, 18 feb. (askanews) – Controlli agroalimentari rafforzati nel 2025 e aree di intervento ampliate. Sono gli esiti della riunione della Cabina di Regia per i controlli amministrativi nel settore agroalimentare tenutasi oggi al Salone Agricoltura del Masaf.


L’incontro ha visto un’importante novità: l’ingresso di due nuovi componenti, la Polizia di Stato (Servizio Stradale) e il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, che portano così a dieci il numero complessivo dei membri permanenti, rafforzando ulteriormente le sinergie tra le Amministrazioni competenti. Punto centrale della riunione è stato l’approvazione del Piano Operativo dei Controlli 2025 (POC 2025) e del nuovo “Vademecum controlli per le aziende del settore agroalimentare”. Il POC 2025, in particolare, conferma i settori di intervento già individuati nel 2024: il vitivinicolo, oleario, lattiero-caseario, ortofrutta, cereali e derivati, ittico, carni, miele, mangimistico, oltre al contrasto alle frodi comunitarie, ma introduce anche significative novità.


Tra queste, l’inserimento del benessere animale tra le priorità, con controlli specifici affidati ai Carabinieri Forestali e al NAS. Inoltre, verranno introdotti nuovi fattori di rischio per tutelare il comparto del latte di bufala e attivato un programma mirato per salvaguardare l’olio extravergine di oliva. Nel settore dell’ortofrutta i controlli verranno intensificati, con una particolare attenzione alla stagionalità e alle importazioni, per garantire la corretta indicazione dell’origine dei prodotti. L’incontro ha offerto anche una panoramica dettagliata sui controlli effettuati nel 2024 per difendere il “Made in Italy”, con un focus sulle attività svolte tra il 23 febbraio e il 31 dicembre dello stesso anno.