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Ucraina e Cina, la Conferenza di Monaco a “un punto di svolta”

Ucraina e Cina, la Conferenza di Monaco a “un punto di svolta”Roma, 15 feb. (askanews) – “Zeitenwende”, punto di svolta. Così, a Berlino, definiscono il cambio di paradigma storico della politica di difesa tedesca nella direzione di una militarizzazione più assertiva. Una scelta obbligata, dopo l’aggressione russa all’Ucraina. E’ iniziata il 24 febbraio scorso e la Conferenza sulla Sicurezza di Monaco (Msc) si era chiusa da pochi giorni. A un anno dall’invasione, il conflitto è ancora in corso, più cruento e sanguinoso che mai. “Non ci sono segnali che Putin voglia la pace”, ha detto appena ieri il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. E intatte sono rimaste la necessità di una riscrittura delle regole, della riforma delle istituzioni, di un ripensamento dell’intero strumento di difesa europeo, del sistema di alleanze internazionali, alla luce di minacce nuove o precedentemente non rilevate. Non si tratta solo della Russia di Putin. A preoccupare è anche la Cina e la sua recente, e al momento solo presunta, offensiva di intelligence in svariati Paesi del mondo. Telecamere, droni e palloni spia di fabbricazione cinese hanno costretto le autorità di molti Stati – Usa, Regno Unito, Australia e Canada, su tutti – a ‘drizzare le antenne’ per evitare il furto di informazioni sensibili.
Di questo, e di molto altro ancora, si discuterà dunque da venerdì prossimo durante i tre giorni di lavoro dell’edizione 2023 della Conferenza di Monaco, costretta a rifocalizzarsi sulle sue origini – l’ordine di sicurezza in Europa – dopo le digressioni degli anni scorsi su questioni globali come il clima, la biodiversità, il digitale, la salute e il cibo. Tutti temi che resteranno sul tavolo, di certo, ma nel quadro di una valutazione su un calo della sicurezza globale che ha inevitabili ripercussioni sulla prosperità economica, il cambiamento climatico, gli interessi nazionali contrastanti e, in generale, la sensazione che nell’attuale ordine mondiale le “regole” non si applicano sempre allo stesso modo per tutti. “Se non affrontiamo il risentimento che i paesi dell’Africa, dell’America Latina e dell’Asia nutrono nei confronti dell’ordine internazionale, che non sempre ha servito i loro interessi, faticheremo a vincere i recinti come alleati nella difesa di regole e principi fondamentali”, ha commentato il presidente della Msc, Christoph Heusgen.
Con queste premesse, è facile capire perché quasi tutti i Paesi invitati parteciperanno con delegazioni di alto livello. Gli Stati Uniti invieranno una folta rappresentanza, guidata dalla vicepresidente Kamala Harris. A fare gli onori di casa ci sarà il cancelliere tedesco Olaf Scholz. E’ prevista la presenza del presidente francese Emmanuel Macron, mentre per l’Italia ci saranno la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. Ma a Monaco arriveranno centinaia di altri capi di stato e di governo, ministri e dignitari stranieri. E poi vertici militari, responsabili della sicurezza, spie e funzionari dell’intelligence. La minaccia per l’Europa legata alla guerra in Ucraina è un motivo per raddoppiare il dialogo, ha evidenziato Heusgen. E in questo contesto si inserirà anche la discussione sull’adesione alla Nato di Finlandia e Svezia. “La guerra russa è solo l’attacco più sfacciato all’ordine basato sulle regole”, ha scritto nel Rapporto sulla sicurezza di Monaco, pubblicato alla vigilia della Conferenza. “Attori revisionisti stanno cercando di minare lo status quo e cambiare l’ordine internazionale in molti modi diversi”.
A Monaco, dunque, dove è atteso anche il responsabile della diplomazia del Partito comunista cinese Wang Yi, ci si interrogherà su cosa ha gettato le basi per l’invasione della Russia, sul perché molti stati al di fuori delle sfere più ricche ed eurocentriche esitano a sostenere l’Ucraina, e su quali lezioni si applicano alle crescenti tensioni tra Stati Uniti e Cina nella regione indo-pacifica. Per quanto riguarda l’Ucraina, i paesi neutrali o di tendenza russa ospitano la maggior parte della popolazione mondiale. Dallo Yemen alla Siria, dall’Etiopia e al Mali, fino all’India, al Pakistan e alla stessa Cina, la guerra in Ucraina può apparire solo come un altro conflitto brutale, ma distante dai loro interessi, dai loro confini. I paesi di quelle regioni si chiedono perché dovrebbero schierarsi apertamente al fianco dell’Occidente in una guerra che non considerano “propria”, quando lo stesso Occidente ha fatto ben poco per risolvere i loro stessi problemi. “L’immediata risposta dell’Occidente alla guerra in Ucraina non ha certamente aiutato”, rileva il Rapporto sulla sicurezza di Monaco. “Piuttosto che assistere i paesi nell’affrontare l’impennata dei prezzi del cibo e dell’energia, li ha richiamati per non aver mostrato sufficiente solidarietà a Kiev”.
Ecco allora riemergere – e tornerà a galla anche a Monaco – l’esigenza di un “riequilibrio delle relazioni economiche”, tema che necessita di ben altra sostanza rispetto a semplici iniziative o incontri diplomatici atti a mostrare una presenza fine a se stessa. Vale per la guerra in Ucraina, vale per la Cina e il desiderio statunitense di contenere il suo ruolo smepre più assertivo nel Pacifico. A margine della conferenza potrebbe esserci un incontro, al momento non confermato ufficialmente, tra Wang Yi e il segretario di Stato Antony Blinken. Il momento è di grande tensione. La vicenda dei presunti palloni spia rischia di provocare un’escalation. Così come la decisione di alcuni Paesi – in particolare il Regno Unito – di rimuovere dagli uffici governativi tutte le telecamere di sorveglianza di fabbricazione cinese. Il timore è che Pechino possa acquisire informazioni sensibili che dovrebbero rimanere riservate.
Il rischio, segnala Politico, è reale anche a Monaco. Mentre l’élite mondiale della sicurezza sarà impegnata nei colloqui, i telefoni cellulari di tutti potrebbero essere agganciati alle apparecchiature di telecomunicazione cinesi che circondano la sede dei lavori, l’Hotel Bayerischer Hof. Alcune delle antenne che è possibile scorgere ammirando lo skyline della città, entro 300 metri dal luogo che ospita la conferenza, sono dotate di hardware fornito dal colosso cinese delle telecomunicazioni Huawei, che continua a negare di rappresentare un rischio per la sicurezza europea. L’Hotel Bayerischer Hof ha inoltrato agli organizzatori dell’evento alcune domande sull’infrastruttura mobile montata sul tetto. “Per principio, non commentiamo i dettagli esatti dell’infrastruttura utilizzata per la conferenza principale di Monaco”, è stata la risposta. “Siamo in stretto contatto con tutte le autorità competenti al fine di proteggere di conseguenza la sede della conferenza, i partecipanti e lo spazio digitale”. Da parte sua, l’Ufficio federale per la sicurezza delle informazioni (BSI) ha tenuto a precisare che la Conferenza sulla sicurezza di Monaco è “al di fuori della responsabilità del BSI”. Un’incertezza di fondo, precisano alcuni esperti europei e americani, che conferma quanto sia necessario porre l’accento sul rafforzamento della cooperazione attraverso la definizione congiunta di norme in materia di tecnologia e sicurezza informatica, in particolare tra l’Unione europea e gli Stati Uniti. (di Corrado Accaputo)

Bernini: no stop fuga cervelli ma facciamoli tornare più forti

Bernini: no stop fuga cervelli ma facciamoli tornare più fortiRoma, 15 feb. (askanews) – “Non dobbiamo puntare a fermare i cervelli in fuga, ma la vera sfida è farli tornare più forti di prima, puntando sul capitale umano che deve accrescere i propri percorsi formativi ibridandosi all’estero ma dando loro ragioni per tornare al di là del patriottismo”. Lo ha dichiarato Anna Maria Bernini, Ministro dell’Università e della Ricerca alla presentazione del Progetto PNRR Turismo delle Radici, una strategia integrata per la ripresa del settore del turismo nell’Italia post Covid-19.

Con CeliachiaFacile anche i dolci di Carnevale sono gluten free

Con CeliachiaFacile anche i dolci di Carnevale sono gluten free

Le aziende specializzate propongono anche le versioni gluten free dei dolci tipici regionali

Roma, 15 feb. (askanews) – Anche i dolci di Carnevale hanno una versione senza glutine, i celiaci in questo modo non dovranno rinunciare a una parte fondamentale della festa. Ogni Regione ha i propri piatti tipici: non solo frappe, bugie, chiacchiere e castagnole, ma anche graffe, ravioli dolci, zeppole, cicerchiata e crescionda. Tutti a base di farina e di cereali e quindi altamente pericolosi per chi è intollerante al glutine. “Ma che Carnevale sarebbe senza dolci? – chiede Michele Mendola, che ha anche creato la piattaforma online CeliachiaFacile per aiutare i soggetti celiaci a affrontare la vita di ogni giorno. – E questo vale soprattutto per i bambini che magari vanno a una festa in maschera con gli amichetti”.
Per i celiaci, durante questo periodo bisogna prestare un’attenzione particolare, non solo a cosa si mangia, ma anche a come lo si fa. Per questo Mendola sottolinea che “Quando si va a una festa e ci sono tanti cibi sulla tavola, bisogna stare molto attenti alle contaminazioni accidentali. Basta una semplice mollica di pane per scatenare l’intolleranza al glutine. E chi prepara dei piatti per soggetti celiaci, si deve ricordare di lavarsi bene le mani, prima di toccare farine e pietanze gluten free”. Ovviamente, poi, bisogna sempre “assicurarsi che tutti gli alimenti consumati siano certificati come prodotti senza glutine: è necessario leggere con attenzione gli ingredienti presenti sulla confezione ed evitare eventuali contaminazioni con prodotti contenenti glutine durante la preparazione o la conservazione degli alimenti”.
Le aziende specializzate in cibi senza glutine ormai offrono anche un’ampia scelta di dolci di carnevale. E per i dolci e i piatti regionali, ci sono delle ottime produzioni semi-artigianali. “In Sicilia ad esempio si trovano senza problemi le versioni gluten free della pignolata, che sono palline di pasta fritta al miele, e degli sfinci, ovvero delle frittelle di pasta che vengono coperte di zucchero o di miele, oppure vengono farcite di creme o uva sultanina” spiega Mendola. “Ci sono persino i cuddrureddri, le frittelle alla cannella tipiche della provincia di Caltanissetta”.
I più intraprendenti poi possono provare a sostituire le farine tradizionali (come grano, orzo, segale) con altre farine naturalmente senza glutine. La scelta è ampissima, ci sono quelle di riso, mais, avena, miglio, quinoa, amaranto, teff, mandorle, ceci, lenticchie, grano saraceno, cocco. “Si prestano molto bene per preparare dei dolci e basta scegliere quella che si preferisce in base al proprio gusto. Chi cucina dei piatti gluten free deve però seguire la regola che va sempre rispettata: occorre utilizzare degli utensili da cucina appositi e tenerli separati da quelli usati per tutti gli altri piatti. Questo – conclude Mendola – serve a evitate che gli alimenti con glutine possano contaminare quelli per i celiaci”.

Scalo Francoforte con Sita e Nec facilita i viaggi con la biometria

Scalo Francoforte con Sita e Nec facilita i viaggi con la biometriaRoma, 15 feb. (askanews) – A partire da quest’anno, i passeggeri che viaggiano attraverso l’aeroporto di Francoforte (Fraport) potranno superare le varie fasi del viaggio – dal check-in all’imbarco – semplicemente scansionando il proprio volto ai touchpoint biometrici presenti in tutto lo scalo. È questo il risultato della collaborazione tra l’aeroporto di Francoforte, SITA e NEC per l’utilizzo della soluzione biometrica SITA Smart Path, che sarà implementata e resa disponibile a tutte le compagnie aeree che volano nello scalo tedesco.
Entro la primavera del 2023, informa una nota, saranno infatti installati altri touchpoint biometrici, che consentiranno ai passeggeri di utilizzare la biometria per passare senza problemi attraverso ogni fase del viaggio, dal check-in al chiosco o al banco fino ai gate automatizzati di pre-sicurezza e ai gate per l’imbarco autonomo, con una semplice scansione del volto. Il progetto spiana la strada per la diffusione del viaggio digitale, fornendo una vera e propria piattaforma biometrica di uso comune in tutti i terminal di Fraport, aperta a tutte le compagnie aeree che operano nello scalo, unendo sotto la piattaforma SITA Smart Path le registrazioni giornaliere dei viaggi, Star Alliance Biometrics e altri hub biometrici.
In particolare per i passeggeri Lufthansa, grazie all’integrazione di SITA Smart Path con Star Alliance Biometrics, la tecnologia si avvale delle identità biometriche dei viaggiatori della compagnia aerea registrati sulla piattaforma di Star Alliance. Questo consente un’identificazione immediata senza dover ripetere le fasi del processo in più aeroporti e compagnie aeree dell’alleanza.
Questa implementazione svolge un ruolo chiave nel preparare la strada per l’introduzione della biometria in tutta la rete globale di Star Alliance, che si impegna a estendere progressivamente l’utilizzo della biometria per i suoi 26 membri e altri vettori. I principali insegnamenti tratti dal progetto con Fraport saranno presi in considerazione per ulteriori implementazioni in tutta la rete.
Sergio Colella, Presidente Europa di SITA, ha dichiarato: “Siamo lieti di collaborare con i principali operatori del settore aereo per estendere i vantaggi della tecnologia biometrica ai passeggeri di tutto il mondo. Con questa implementazione, Fraport si pone all’avanguardia nel comparto contribuendo da una parte a rispondere tempestivamente alle mutevoli richieste dei passeggeri, sempre più orientati ad una maggiore autonomia e comodità, dall’altra, a massimizzare l’efficienza operativa”.
Pierre Dominique Prümm, Membro del CdA ed Executive Director Aviation & Infrastructure di Fraport AG, ha dichiarato: “Dopo la pandemia, i passeggeri stanno abbracciando la tecnologia per aumentare l’efficienza e avere il controllo dei loro viaggi. Siamo davveroentusiasti di poter trasformare l’esperienza dei passeggeri in tutti i terminal e compagnie aeree grazie a una soluzione semplice e intuitiva. Inoltre, apprezziamo il fatto che la tecnologia innovativa di SITA e NEC consenta alla nostra infrastruttura di essere veramente all’avanguardia, con la capacità di adattarsi alle esigenze del settore e ai modelli di viaggio che cambiano velocemente”.
Jason Van Sice, Vicepresidente di NEC Advanced Recognition Systems, ha dichiarato: “Abbiamo una grande esperienza che combina il nostro know-how tecnico con la conoscenza di SITA dell’industria del trasporto aereo. Siamo orgogliosi di migliorare l’esperienza dei clienti di Lufthansa e Fraport con la tecnologia biometrica di nuova generazione e ci complimentiamo con Star Alliance per l’iniziativa di estendere i vantaggi di questa tecnologia alle compagnie della sua rete.
La piattaforma di gestione dell’identità digitale NEC I:Delight, completamente integrata con SITA Smart Path, si è classificata più volte al primo posto come tecnologia di riconoscimento facciale più accurata al mondo nei test condotti dal US National Institute of Standards and Technology (NIST). Questa tecnologia consente ai passeggeri che hanno scelto di utilizzare il servizio di essere identificati in modo rapido e preciso, anche in movimento. I viaggiatori che non desiderano utilizzare questa soluzione possono effettuare il check-in utilizzando un banco tradizionale.

Bernoni Grant Thornton,Alberto Poli chief transformation officer

Bernoni Grant Thornton,Alberto Poli chief transformation officerRoma, 15 feb. (askanews) – Alberto Poli è stato nominato Chief Transformation Officer (CTO) di Bernoni Grant Thornton, member firm italiana del network di consulenza internazionale Grant Thornton International Ltd, specializzata nei servizi di consulenza tributaria, societaria, advisory, IT e di outsourcing. Lo rende noto l’azienda in un comunicato
Classe ’65, nato a Monza, con una laurea in Ingegneria Aerospaziale conseguita al Politecnico di Milano e un master in Management alla SDA Bocconi, Alberto Poli ha alle spalle una carriera ultraventennale maturata in primarie realtà nell’ambito della consulenza aziendale.
Prima del suo ingresso in Bernoni Grant Thornton, Poli era Responsabile Strategic Business Development di F2A, tra i player principali sul mercato italiano dell’outsourcing dei servizi amministrativi, dove, dal 2016 al 2021, ha ricoperto la carica di Amministratore Delegato e Responsabile Strategy & Corporate Development.
È stato inoltre ideatore e Amministratore Delegato di F2D, la start-up digitale del gruppo F2A, costituita con l’obiettivo di creare una piattaforma completamente digitale rivolta a professionisti e microimprese per la commercializzazione e l’erogazione dei servizi di outsourcing paghe e contabilità.
In precedenza, dal 2007 al 2013 è stato Responsabile Corporate Development & Control e Direttore BU Business Advisory Services del Gruppo FIS-Antex, realtà all’epoca attiva da oltre 40 anni nei servizi di amministrazione del personale e, dal 2002 al 2006, Responsabile Organizzazione & Controllo di FIS Fiduciaria Generale SpA, società di outsourcing contabile e dell’amministrazione del personale all’interno del network EY (da cui si stacca nel 2002).
Nel suo nuovo incarico in Bernoni Grant Thornton, Poli avrà la responsabilità di guidare la trasformazione di una realtà professionale di eccellenza in una organizzazione aziendale adeguatamente strutturata e pronta per affrontare al meglio una crescita importante.
“Siamo molto contenti dell’ingresso di Alberto (al quale do il mio personale benvenuto) nella nostra organizzazione” – ha commentato Alessandro Dragonetti, Managing Partner e Head of Tax di Bernoni Grant Thornton. “Le sue capacità e la sua esperienza rappresentano un elemento fondamentale del processo di ridefinizione della nostra organizzazione al fine di consentire un più veloce ed efficace percorso di crescita verso i nostri obiettivi strategici”.
“Sono entusiasta di affrontare la sfida che Alessandro e Bernoni Grant Thornton mi hanno proposto e pronto a mettere al servizio della member firm tutta la mia esperienza e le mie idee – ha commentato Alberto Poli, neo Chief Transformation Officer di Bernoni Grant Thornton. L’obiettivo è quello di accompagnare una realtà professionale di assoluta eccellenza nel passaggio verso una realtà strutturata ed organizzata, in grado di costruire il proprio futuro facendo leva su due elementi chiave: l’innovazione e le persone. Il mio auspicio è che BGT possa arrivare ad essere riconosciuta sul mercato come un’azienda che fa dell’innovazione, anche tecnologica, il suo elemento distintivo, che offre ai suoi clienti il meglio che si possa chiedere in termini di connubio tra innovazione e competenza e che mette al primo posto le persone”.

##Lavrov: Occidente verso punto non ritorno, porre fine suo dominio

##Lavrov: Occidente verso punto non ritorno, porre fine suo dominioMilano, 15 feb. (askanews) – L’Occidente vuole trasformare l’Ucraina in una roccaforte antirussa ma così facendo sta per toccare “il punto di non ritorno”. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov intervenendo davanti alla Duma nel question time. “La dottrina di politica estera, aggiornata, della Federazione Russa si concentrerà sulla necessità di porre fine al dominio dell’Occidente nella vita internazionale”, ha aggiunto.
Per contro Mosca si avvicina sempre di più alla Cina. “Avremo una serie di contatti ad alto livello politico con la Cina in un futuro molto prossimo” ha detto durante il question time russo la settimana che precede il primo anniversario dell’invasione dell’Ucraina. “Per cominciare, continueremo a discutere i dossier, tenendo conto dei documenti che sono stati firmati di recente, tra cui il documento sulle ‘nuove relazioni in una nuova era’, siglato un anno fa, quando il presidente russo Vladimir Putin era a Pechino per colloqui con (il presidente cinese) Xi Jinping”, ha detto il ministro, intervenendo alla Duma di Stato.
La Russia inoltre starebbe preparando una riunione speciale del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sul tema delle esplosioni al Nord Stream. “Ci siamo rivolti all’Onu” ha detto Lavrov. Il tutto dopo che il Consiglio della Federazione, il senato russo, ha proposto al ministero degli Esteri russo di condurre un’indagine internazionale sugli attacchi terroristici ai gasdotti Nord Stream, tenendo conto delle accuse mosse dal giornalista americano Seymour Hersh. Secondo il reporter americano Hersh, Premio Pulitzer nel 1970, dietro le fughe di gas dal Nord Stream ci sarebbe un sabotaggio orchestrato dagli Stati Uniti in collaborazione con la sola Norvegia, sfruttando come copertura un’esercitazione annuale Nato nel Mar Baltico. La pubblicazione di Hersh afferma che i sommozzatori americani durante le esercitazioni NATO Baltops nell’estate del 2022 hanno installato esplosivi sotto i tronconi Nord Stream, che i norvegesi hanno attivato tre mesi dopo. Ma una serie di fact check avrebbero dimostrato che le dichiarazioni sono frutto di una sola fonte, e non di una vera inchiesta.

Bonaccini: Renzi-Calenda si convincano, senza Pd non c’è alternativa

Bonaccini: Renzi-Calenda si convincano, senza Pd non c’è alternativaMilano, 15 feb. (askanews) – “Il partito democratico deve riscoprire la vocazione maggioritaria. Queste elezioni dimostrano, e questo se lo mettano in testa Renzi e Calenda, senza il pd non ci può essere un’alternativa alle destre in questo Paese. Da soli non bastiamo, ma senza di noi è persino impossibile mettersi a discutere se si può battere la destra”. Lo ha detto il candidato alla segreteria del pd Stefano Bonaccini, intervistato a Coffeee Break su La7.
“Come tenere insieme” il centrosinistra?, ha aggiunto Bonaccini – Con un progetto per l’Italia anche con qualche sfumatura e differenza. La destra è unita su tutto? Bisogna decidere le cose prioritarie per l’Italia e avere le idee chiare”. E sul pd ha osservato: “Un’alleanza è tanto più forte quanto il perno di quell’alleanza è in salute”.

Ohio,train’Rumore Bianco’,da giorni brucia treno con sostanze chimiche

Ohio,train’Rumore Bianco’,da giorni brucia treno con sostanze chimicheRoma, 15 feb. (askanews) – Da oltre una settimana, a Palestine, in Ohio, un treno pieno di sostanze chimiche sta bruciando e i residenti temono per le conseguenze tossiche della densa nuvola di fumo nero che li minaccia. La notizia è stata tenuta sotto silenzio dalle autorità, così almeno denunciano i social, molte famiglie sono state evacuate e la cosa forse più sorprendente è che il luogo dell’incidente è praticamente lo stesso dove è stata girata la scena chiave di “Rumore Bianco”, il film tratto da un romanzo di Don De Lillo che parte proprio dalla nuvola tossica generata da un incidente ferroviario.
Quando la famiglia di Ben Ratner, scrive la Cnn, si è iscritta nel 2021 per fare le comparse nel film “White Noise”, hanno pensato che sarebbe stata una divertente distrazione dalla loro vita quotidiana a Palestine, in Ohio.
Nel film, Ratner, 37 anni, è in una scena di ingorgo, seduto in una fila di auto che cercano di evacuare dopo che un treno merci si è scontrato con un camion cisterna, provocando un’esplosione che riempie l’aria di tossine pericolose. In un’altra scena, suo padre indossa un trench e un cappello mentre la gente attraversa un cavalcavia per uscire dalla città. I registi hanno detto al gruppo che volevano che sembrassero “abbandonati e oppressi” mentre sfuggono al disastro ambientale.
Il film del 2022 è stato girato in Ohio ed è basato su un romanzo di Don DeLillo. Il libro è stato pubblicato nel 1985, poco dopo il disastro chimico di Bhopal, in India, che uccise quasi 4.000 persone. Il libro e il film seguono l’immaginaria famiglia Gladney – una coppia e i loro quattro figli – mentre fuggono da un “evento tossico aereo” e poi tornano a casa e cercano di riprendere la loro vita normale.
Oggi, Ratner e la sua famiglia – sua moglie, Lindsay, e i loro figli, Lilly, Izzy, Simon e Brodie – stanno vivendo la finzione che hanno contribuito a portare sullo schermo. I funzionari hanno ordinato loro di evacuare la loro casa la scorsa settimana, il giorno dopo che un treno del Norfolk Southern che trasportava 20 vagoni di materiali pericolosi è scivolato fuori dai binari e ha preso fuoco, minacciando di esplodere. Il National Transportation Safety Board sta ancora indagando sulle cause dell’incidente.
“La prima metà del film è quasi esattamente quello che sta succedendo qui”, ha detto Ratner mercoledì, quattro giorni dopo l’evacuazione.
La notte del 3 febbraio, Ratner stava guardando la partita di basket di sua figlia al liceo locale quando è avvenuto l’incidente. Non l’ha sentito a causa del rumore del gioco, ma quando sono usciti dall’edificio, ha potuto vedere l’enorme incendio. Ha girato alcuni secondi di video sul suo cellulare.
La sua famiglia è tornata a casa, che si trova a meno di un miglio dal luogo dell’incidente. Per tutta la notte, ha detto, hanno sentito le sirene ma hanno ricevuto poche informazioni. “Non eravamo sicuri di quale fosse esattamente il pericolo.”

Valditara: scuola essenziale per tramandare le nostre radici

Valditara: scuola essenziale per tramandare le nostre radiciRoma, 15 feb. (askanews) – “Le scuole e gli ITS Academy” possono offrire “un contributo essenziale allo sviluppo del turismo delle radici: c’è un grande potenziale nel lavoro sviluppato dall’intero sistema di istruzione e formazione a favore dei nostri giovani e del Paese, un sistema che si prende cura di conservare e tramandare le nostre radici culturali e che allo stesso tempo promuove l’acquisizione delle competenze digitali per l’innovazione dei prodotti e dei servizi economici. Tutto ciò con la conoscenza che la conoscenza del nostro passato e l’acquisizione delle competenze per il futuro possono offrire un formidabile contributo non solo per lo sviluppo personale dei giovani, ma anche per la crescita economica del nostro Paese”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, intervenendo al Ministero degli Esteri all’evento di presentazione del Progetto PNRR “Turismo delle radici: una strategia integrata per la ripresa del settore del turismo nell’Italia post Covid-19”.
Per Valditara la promozione dell’istruzione e della conoscenza della lingua e della cultura italiana nel mondo è “un fattore strategico per lo sviluppo del sistema Paese anche a livello internazionale. Anche questa iniziativa di rilancio della cultura e del turismo, settori chiave per la ripresa del nostro Paese, può trarre grande beneficio da una collaborazione costruttiva tra i nostri ministeri. Infatti gli obiettivi del progetto ‘Turismo delle radici’, possono essere fortemente sostenuti dal sistema educativo italiano e in mondo particolare facendo leva sulle capacità delle istituzioni scolastiche di contribuire all’innovazione culturale, sociale e economica di quei luoghi in cui esse stesse sono parte integrante. Le scuole, se coinvolte in iniziative locali integrate, grazie all’autonomia di cui godono le istituzioni scolastiche, possono offrire un grande contributo al progetto, dedicando adeguato spazio nell’offerta formativa alla riscoperta e alla valorizzazione dei beni culturali, delle tradizioni, degli usi e dei costumi, che costituiscono l’identità specifica di ogni territorio”.
“L’approfondimento dei temi della memoria, dell’identità e delle radici è trasversale a più discipline a tutti i livelli di istruzione e può contribuire allo sviluppo di competenze da parte degli studenti di oggi che saranno gli adulti del domani per l’esercizio consapevole di una cittadinanza attiva, per lo sviluppo personale e dei territori. Per favorire lo sviluppo di tali competenze – ha ricordato ancora Valditara – una via privilegiata è proprio la conoscenza e la trasmissione delle nostre tradizioni e memorie, locali e nazionali. Non si possono cogliere a pieno le potenzialità del presente senza una profonda memoria e condivisione delle proprie radici storiche. Le scuole possono anche contribuire alla diffusione tra i giovani della conoscenza del fenomeno dell’emigrazione italiana nel mondo, iniziato a fine ‘800 e mai interrotto: nessun altro Paese ha conosciuto un’emigrazione di così grandi dimensioni e le comunità italiane hanno offerto un contributo fondamentale ai Paesi che le hanno accolte”.
“Un altro contributo rilevante al turismo delle radici, da parte del sistema educativo italiano, può senz’altro provenire dagli oltre 500 Istituti tecnici a indirizzo turistico, che si sommano ai 400 Istituti professionali a indirizzo enogastronomico, ospitalità alberghiera e 300 Tecnico-professionali agrari diffusi sul territorio nazionale. La cooperazione con gli istituti tecnici-professionali potrebbe interessare in particolare la creazione di itinerari ad hoc, a cui abbinare esperienze personalizzate nel settore enogastronomico e dell’artigianato, l’organizzazione di esperienze di working holiday presso aziende locali, la creazione di una rete di operatori turistici specializzati da formare adeguatamente per rispondere alle esigenze dei viaggiatori delle radici. Un contributo qualificante può derivare anche dall’offerta d’istruzione terziaria degli ITS Academy, che conta anche 16 Istituti nell’ambito economico e turismo e 22 dedicati al settore economico agroalimentare”, ha concluso il ministro.

Pesca, Lollobrigida: riduzione insensata della filiera ittica

Pesca, Lollobrigida: riduzione insensata della filiera itticaPordenone, 15 feb. (askanews) – Per il il ministro dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Francesco Lollobrigida, “il mare è un elemento da valorizzare perché negli anni, purtroppo, c’è stato un atteggiamento teso alla riduzione della filiera ittica che invece noi riteniamo importante”. Il ministro ne ha parlato alla Fiera di Pordenone, questa mattina. “Una riduzione insensata che puntava sempre su filiere di approvvigionamento lunghe, che spesso possono essere mandate in crisi da eventi contingenti o addirittura da singoli individui. Abbiamo visto cos’è successo sull’energia, sui fertilizzanti, ma questo può accadere anche in questo settore”. Secondo Lollobrigida, la dismissione della nostra flotta peschereccia e “una poca attenzione al nuovo nostro sistema portuale, sono decisioni non corrette che riteniamo di dover invertire, mettendo grande attenzione al mare, come potenzialità”. Lollobrigida ha concluso dicendo che all’interno del loro sviluppo e dell’attenzione per il mare c’è anche quello per il settore della pesca e questo è un obiettivo che il Governo si è posto con l’istituzione di un ministero specifico che possa fare da coordinamento delle attività legate a questo patrimonio”.