Teatro e danza come alternative: torna il Santarcangelo FestivalSantarcangelo di Romagna, 12 lug. (askanews) – Le arti performative come spazio per la creazione di risposte diverse, di visioni alternative della realtà, di nuove e inedite opportunità. È questo lo spirito che anima la 53esima edizione del Santarcangelo Festival, che porta nella cittadina romagnola teatro, danza e performance che vogliono mettere in discussione il nostro modo di guardare a ciò che chiamiamo realtà. “Secondo me questo è proprio il ruolo dei festival come Santarcangelo – ha detto ad askanews il direttore artistico Tomasz Kirenczuk – ma anche degli altri festival, quello di provare a costruire uno spazio in cui si possano immaginare le alternative per quanto riguarda il modo in cui viviamo, il modo in cui funziona il mondo. Sappiamo benissimo che la modalità in cui funziona adesso non sono più sostenibili. Secondo me condividere quello non non vuol dire che subito qualcosa cambierà, ma almeno ci permette di capire che esistono modi diversi, e questo magari può suggerirci una riflessione per andare un po’ più avanti e metterci in azione”.
Il titolo dell’edizione 2023, che si appoggia a nuovi spazi e si diffonde realmente nei diversi territori e ambienti della cittadina romagnola, è “Enough not Enough”. “Questo Enough – ha aggiunto il direttore – vuole dire io non ce la faccio più e allora inizio a fare la mia parte che può essere l’arte, può essere l’attivismo, può essere qualsiasi altra scelta della vita che comunque viene da una coscienza, da una coscienza che riguarda proprio il nostro posizionamento, il nostro ruolo, le nostre necessità”. E’ chiaro dunque che la valenza dei messaggi che si vogliono mandare è artistica e culturale, ha a che fare con le visioni del teatro, della danza, dell’azione performativa, ma non solo, propio per la natura dello stare consapevolmente su un palco davanti a una cittadinanza. “Parlare ed esibirsi in uno spazio pubblico – ha detto Kirenczuk – è un atto politico, allora dove ci porta e cosa vuol dire questo atto politico ci interessa moltissimo. Per fare questo festival noi siamo in simbiosi con la cittadinanza, con la città perché per fare questo festival noi dobbiamo chiedere ai cittadini di darci in prestito la città”.
L’atmosfera è a suo modo magica: i lavori degli artisti possono arrivare ovunque, per i giorni del festival le arti diventano il respiro stesso di Santarcangelo, che intorno a un’idea di teatro nel senso più largo del termine costruisce un messaggio molto forte per dire: noi siamo nostri contemporanei. E questa frase, apparentemente banale, in realtà, se la considerate con attenzione, può avere una forza dirompente.
Fisco, oggi ok Camera a delega, novità per sigarette elettronicheRoma, 12 lug. (askanews) – Procede speditamente in Aula alla Camera l’esame del disegno di legge delega per la riforma fiscale. Ieri l’Assemblea di Montecitorio ha esaminato gli emendamenti e gli articoli fino all11 compreso. Sono state bocciate tutte le proposte di modifiche. Oggi è atteso il via libera della Camera al provvedimento per poi procedere immediatamente alla seconda lettura al Senato, dove l’approfondimento riguarderà la seconda parte del ddl, quella sui procedimenti e sulle sanzioni.
Intanto si prefigurano novità per le sigarette elettroniche. Con un emendamento dei relatori che oggi sarà votato dall’Aula, si stabilirà che esse potremmo essere vendute anche dai tabaccai. Inoltre, modificando una disposizione introdotta in Commissione, dovrebbe essere previsto il divieto di vendita via web delle sigarette elettroniche da Paesi estranei all’Unione europea per i consumatori che acquistano dall’Italia. La norma inserita durante l’esame in Commissione, con lo scopo di tutelare la salute dei consumatori e contrastare il mercato illecito, era più restrittiva e prevedeva il divieto di vendita a distanza tranfrontaliera.
Umbria Jazz, evento su innovazione tecnologica e digitalizzazioneRoma, 11 lug. (askanews) – Il 14 Luglio, a Perugia, si terrà “Jazz e Digital: Diamo ritmo all’innovazione”, il 1° meeting nazionale della Commissione per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione, organizzato dalla Regione Umbria in qualità di coordinatrice, in collaborazione con la Conferenza delle Regioni e Province Autonome e la Fondazione Umbria Jazz.
L’evento, che si svolgerà nella splendida cornice dell’Umbria Jazz Festival, sarà una importante occasione di riflessione e confronto sulle nuove sfide in materia di innovazione tecnologica e digitalizzazione tra il settore pubblico e i massimi livelli del settore privato, insieme per individuare strumenti e prospettive comuni. “Jazz e digital” sarà strutturato in stile jam session in cui gli assessori con delega all’innovazione tecnologica e la digitalizzazione delle regioni e province autonome italiane si confronteranno sulle principali tematiche e sfide legate al cloud, alla cybersicurezza, all’economia dei dati e all’intelligenza artificiale nel “decennio digitale europeo”.
L’evento, diretto e interpretato dal Coordinatore della Commissione per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, l’assessore della Regione Umbria, Michele Fioroni, vedrà la partecipazione del sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega all’innovazione tecnologica e transizione digitale, Alessio Butti, del presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Massimiliano Fedriga; della Presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei; del Sindaco del Comune di Perugia, Andrea Romizi; del Managing Partner McKinsey Mediterraneo e Director McKinsey Global Institute, Marco Piccitto; del Vicepresidente Confindustria con delega al Digitale e Vice President of Cisco Southern Europe, Agostino Santoni; del Professore Ordinario al Politecnico di Milano, Presidente Made – Competence Center Industria 4.0, Marco Taisch e degli assessori con delega all’innovazione tecnologica e la digitalizzazione delle regioni italiane. La giornata si concluderà con la firma dell’accordo “Insieme per la trasformazione digitale” tra il Governo e la Conferenza delle Regioni, per una leale collaborazione a supporto dell’innovazione tecnologica del Paese che sia sostenibile, sicura, efficace, inclusiva e che garantisca la sovranità digitale italiana.
“Mancano pochi giorni a Jazz e Digital il primo meeting annuale della Commissione per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione – dichiara il coordinatore Michele Fioroni -. Un momento in cui verrà siglato un importante accordo tra le Regioni ed il Governo per condividere insieme una roadmap sulla transizione digitale del Paese, per evidenziare il contributo che le regioni possono dare a questo obiettivo ma anche un momento in cui ci confronteremo con i grandi protagonisti aziendali ed accademici della tecnologia. Affronteremo temi chiave come la strategia sul cloud l’intelligenza artificiale, la cybersicurezza: insomma tutte quelle grandi sfide che oggi ci troviamo ad affrontare sia in ambito pubblico che nel privato, per portare questo Paese ai vertici europei anche in ambito digitale”. L’evento sarà trasmesso in streaming, qui il link per seguire la diretta dei lavori: https://www.onstream.it/JazzAndDigital/
Umbria, al lavoro su E45 per risolvere frana galleria San GeminiRoma, 11 lug. (askanews) – “Anas sta lavorando da mesi per bloccare in maniera risolutiva il fronte della frana che da anni incombe sulla E45 in prossimità della galleria di San Gemini, si tratta di uno dei principali lavori eseguiti nell’ambito del piano di messa in sicurezza e riqualificazione della rete stradale umbra. Il completamento è previsto a fine 2023”. A sottolinearlo è l’assessore alle Infrastrutture e Trasporti della Regione Umbria, Enrico Melasecche.
Fra gli interventi che sta portando a termine l’ANAS sulla E45, significativi sono quelli per la messa in sicurezza dei muri laterali di contenimento. Si tratta di lavori in alcuni casi “rinviati da decenni – sottolinea Melasecche – come l’intervento in prossimità della galleria di San Gemini in cui si era preferito mettere in sicurezza provvisoriamente il movimento franoso con travi di acciaio per puntellare il muro di sostegno. Oggi si è deciso di affrontare in modo organico il fenomeno che interessa l’intero versante che negli anni ha causato diversi dissesti”. Per studiare il fenomeno e osservare la sua evoluzione nel tempo, negli anni scorsi sono stati installati strumenti e sensori di monitoraggio geologico e sono state eseguite specifiche e approfondite indagini tecniche e geognostiche utilizzando tecnologie altamente specialistiche. I dati raccolti hanno consentito ai tecnici di progettare un complesso intervento risolutivo per la stabilizzazione del versante, per un importo di 3,1 milioni di euro.
I lavori prevedono la realizzazione di due distinte opere di sostegno costituite complessivamente da oltre 400 pali interrati fino a 22 metri di profondità e tiranti interrati da 18 metri. Sarà realizzato un viadotto sulla rampa di svincolo, oltre a opere di regimazione delle acque. È stato inoltre realizzato un sistema di monitoraggio in corso d’opera che fornisce dati tecnici in tempo reale in modo totalmente informatizzato. Infine, per garantire la funzionalità dello svincolo di San Gemini Nord durante il periodo dei lavori, è stata realizzata una viabilità provvisoria.
Gli interventi procedono su più fronti contemporaneamente. L’ultimazione è prevista a fine anno, salvo condizioni meteo sfavorevoli. È comprensibile il disagio a causa di una riduzione delle corsie di marcia, ma opere che attengono alla sicurezza non possono essere ulteriormente rinviate per cui, disponendo ANAS delle risorse stanziate, occorre procedere più velocemente possibile con interventi risolutivi in modo da chiudere definitivamente anche in questo caso, come sulle frane di Marsciano e Collevalenza in modo da rendere sicuro l’intero percorso umbro della E45.
Nato: non possiamo escludere attacco contro sovranità alleatiVilnius, 11 lug. (askanews) – “Non possiamo escludere la possibilità di un attacco contro la sovranità e l’integrità territoriale degli alleati”. Lo si legge nelle conclusioni del Vertice di Vilnius, in un documento approvato dai capi di Stato e di governo dei Paesi Nato, che parla anche di una “nuova generazione di piani di difesa regionale”.
“Dal 2014, e in particolare al vertice di Madrid del 2022, abbiamo preso decisioni per rafforzare la nostra posizione e stabilire una chiara traiettoria per un adattamento militare accelerato.áOggi abbiamo concordato misure significative per migliorare ulteriormente la deterrenza e l’assetto difensivo della NATO in tutti i settori, compreso il rafforzamento delle difese avanzate e la capacità dell’Alleanza di rafforzare rapidamente qualsiasi alleato che si trova sotto minaccia. Attueremo pienamente queste misure e negheremo a qualsiasi potenziale avversario ogni possibile opportunità di aggressione”.
Parlamento Ue alla resa dei conti su ripristino della naturaStrasburgo, 11 lug. (askanews) – Polarizzazione estrema e scontro epocale tra le forze politiche al Parlamento europeo, che voterà domani a mezzogiorno sul regolamento Ue per il ripristino della natura.
Un testo che il Ppe, appoggiato dai Conservatori (Ecr) e dall’estrema destra (Id), chiede alla Commissione europea di ritirare, perché tanto mal concepito da essere inemendabile, mentre i gruppi dei Socialisti e Democratici (S&D), della Sinistra, dei Verdi e la maggioranza (il 70% circa) dei liberali di Renew lo difendono strenuamente, pronti anche a dolorosi compromessi al ribasso pur di salvarlo. In due ore e mezzo di acceso dibattito, la plenaria ha visto oggi scambi di accuse e recriminazioni senza precedenti tra gli eurodeputati dei due schieramenti.
Il regolamento, che è già stato prima annacquato e poi approvato in prima lettura (posizione negoziale) dal Consiglio Ue dell’Ambiente il 20 giugno a maggioranza qualificata (senza il sostegno di Italia, Olanda, Belgio, Polonia, Austria, Finlandia e Svezia), prevede sostanzialmente di dare attuazione agli impegni che i paesi Ue hanno preso nella Conferenza di Montreal del dicembre scorso sulla biodiversità. Secondo la proposta, gli Stati membri dovrebbero impegnarsi a ridurre il declino della biodiversità ripristinando almeno il 20% degli habitat naturali degradati sul proprio territorio entro il 2030, con l’obiettivo di arrivare al 50% entro il 2050. Secondo il Ppe e la destra, il regolamento significherebbe una minaccia grave per la sopravvivenza delle aziende agricole, soprattutto le piccole e medie, per la produzione di cibo, con conseguenze sulla sicurezza alimentare, sulle catene di approvvigionamento del settore, e sui prezzi agroalimentari, che aumenterebbero, ma solo per arricchire la distribuzione, mentre gli agricoltori, obbligati ad attuare sempre nuovi obiettivi ambientali senza avere alcun nuovo sostegno economico, sarebbero lasciati soli a lottare, in più, contro adempimenti burocratici sempre più pesanti, come sta già succedendo, d’altra parte, con gli “eco-schemi” della nuova Pac (Politica agricola comune), entrata in vigore solo a gennaio.
In più, il centro destra denuncia un presunto divieto di produzione sul 10% dei terreni agricoli (per tutelare la biodiversità) e gli obblighi previsti dal regolamento che cozzerebbero con le esigenze dell’aumento della produzione di energia rinnovabile, in particolare obbligando allo smantellamento dei più vecchi impianti idroelettrici e vietando installazioni eoliche o solari nelle sone protette. L’altra parte dell’Aula respinge come basate su “fake news” ed esagerazioni, diffuse scientemente e in malafede, gran parte di queste critiche. Secondo il fronte ambientalista, quello che sta succedendo è frutto di una spregiudicata strumentalizzazione politica da parte del presidente del Ppe, il tedesco Manfred Weber, che non ha niente a che vedere con i contenuti reali del regolamento.
Weber sta facendo una scommessa azzardata sul fatto che, cavalcando e rappresentando il malcontento di alcune forze produttive del mondo industriale e agricolo contro il Green Deal di Ursula von der Leyen, anch’essa del Ppe, sarà possibile rafforzare e coagulare tutto il centro-destra in un’alleanza strategica “modello Meloni” con i Conservatori, con la parte più conservatrice (soprattutto gli olandesi) dei Liberali di Renew e con l’appoggio esterno, ma immancabile nelle battaglie anti ambientaliste, dell’estrema destra. In vista delle elezioni europee dell’anno prossimo, il Ppe si propone sostanzialmente di sostituire Renew come gruppo-pivot del Parlamento europeo, quello che oggi decide con i suoi spostamenti se vincono alleanze liberal conservatrici con il centro destra o maggioranze social-ambientaliste con il centro sinistra e i Verdi. Sarebbe la fine dell’attuale “maggioranza Ursula”, basata proprio su Ppe, S&D e Renew, con l’appoggio esterno dei Verdi (e anche del M5s). Per questo il Ppe si è ritirato (fatto quanto mai insolito) dai negoziati sugli emendamenti per il regolamento sul ripristino della natura, e insiste nel chiedere il semplice rigetto del testo. Su questo Weber ha già ottenuto tre vittorie, con la bocciatura del regolamento nelle commissioni europarlamentari Agricoltura, Pesca e Ambiente. Ma il voto in plenaria è un’altra cosa, nessuno può prevederne il risultato, e la maggioranza in un senso o nell’altro sarà basata su pochissimi voti di differenza, forse meno di 10. Al voto in aula domani si comincerà con la proposta di rigetto puro e semplice del testo presentato dalla Commissione. Se passerà il rigetto, non potrà cominciare il negoziato a tre con il Consiglio Ue e la Commissione (“trilogo”) e bisognerà passare alla seconda lettura, con il rischio di una nuova bocciatura dell’Europarlamento che comporterebbe il ritiro inevitabile della proposta. La Commissione potrebbe anche decidere in qualsiasi momento di ritirare il testo, ma il commissario all’Ambiente, Viginius Sinkievicius, ha assicurato di non avere l’intenzione di farlo, perché “un compromesso è ancora possibile” e perché si perderebbero altrimenti “almeno altri tre anni” prima di poter avere un nuovo regolamento, troppo a ridosso del 2030. L’altra possibilità è che il rigetto non passi. A quel punto, si voterà in blocco un pacchetto di emendamenti presentato dal gruppo Renew che riprende integralmente la posizione negoziale approvata dal Consiglio Ue (in cui ci sono 10 governi a guida Ppe). Se, come è probabile, il pacchetto a questo punto venisse approvato, si sarebbe già sulla buona strada per un accordo veloce nel “trilogo” con il Consigio Ue. Tutti i gruppi del fronte ambientalista (Verdi, Sinistra, Socialisti e Democratici e lo stesso Renew, o almeno la sua maggioranza) hanno annunciato oggi che voteranno a favore di questo compromesso, molti a malincuore, vista la riduzione delle ambizioni che comporta, in particolare con la rimozione di diversi obiettivi obbligatori. A questo punto, potranno essere votati anche altri 130 emendamenti, presentati dai diversi gruppi per rafforzare in senso ambientalista il testo di compromesso, ma con poche probabilità, enlla maggiora parte dei casi, di raccogliere ancora la maggioranza necessaria.
Borsa, Wall Street in rialzo Dow Jones +0,7%, S&P 500 + 0,4%
Roma, 11 lug. (askanews) – Chiusura in rialzo alla borsa di Wall Street in una seduta interlocutoria connotata dall’attesa degli operatori per i dati chiave sull’inflazione previsti per il rilascio più avanti nella settimana.
L’indice Dow Jones industriale è avanzato di 247 punti, pari allo 0,7%. L’S&P 500 è stato scambiato in rialzo dello 0,4%, mentre il Nasdaq Composite ha guadagnato lo 0,3%. In evidenza le azioni Salesforce che sono aumentate del 3% dopo che la società ha annunciato che avrebbe aumentato i prezzi su tutta la linea ad agosto.
Le azioni di Microsoft sono aumentate del 10,2% dopo che un giudice federale ha negato la richiesta della Federal Trade Commission di un’ingiunzione preliminare per fermare l’acquisizione da parte di Microsoft della società di videogiochi. La decisione implica che le due società erano più vicine al completamento del loro accordo. Il rapporto sull’indice dei prezzi al consumo di giugno previsto per la pubblicazione mercoledì, così come l’indice dei prezzi alla produzione di giugno in uscita giovedì, faranno luce sul fatto che il calo dell’inflazione sia continuato e creeranno lo sfondo per la futura direzione dei tassi di interesse. Gli economisti intervistati da Dow Jones prevedono che l’indice sia salito del 3,1% il mese scorso su base annua.
Gli investitori hanno previsto un altro aumento di un quarto di punto alla riunione della Federal Reserve del 25-26 luglio. Ma sono indecisi su cosa farà la banca centrale alla riunione di settembre, dopo che i continui solidi dati sull’occupazione della scorsa settimana hanno sollevato la preoccupazione che la Fed tornerà ad aumentare i tassi dopo la pausa di giugno.
Coricelli: in industria olearia primi con bilancio integrato esgRoma, 11 lug. (askanews) – Fornire una descrizione completa della strategia di sviluppo sostenibile adottata, cercando di rappresentare nella maniera più completa non solo le performance finanziarie ma anche quelle in ambito Environment, Social & Governance (ESG): è questo l’obiettivo del primo Report Integrato (riferito all’esercizio 2022) di Pietro Coricelli spa, azienda olearia umbra.
Una visione pioneristica quella dell’azienda spoletina – sottolinea in un comunicato – che l’ha portata ad essere la prima industria olearia a presentare un Report integrato ESG e a diventare nel settore un esempio virtuoso di trasparenza verso tutti gli stakeholder. Pietro Coricelli, in costante crescita e con una presenza in 110 paesi nel mondo, passa da un fatturato di 116 milioni nel 2018 a ricavi che superano i 244 milioni di euro nel 2022, segnando un +49% rispetto al 2021 grazie anche ad un sensibile aumento dei volumi di vendita (56,6 mln di litri vs 44,5 mln di litri dell’anno precedente). Aumenta, inoltre, il valore economico distribuito che segna +50% rispetto all’anno precedente. L’Export, invece, raggiunge quota 58%.
La crescita aziendale si riflette anche sul fronte nazionale: Coricelli cresce del 3,7%, in un settore quello oleario in calo ( -6 % rispetto all’anno precedente) mentre la quota di mercato raggiunge 8,6% (un punto in più rispetto al 2021). Il Report, che è stato redatto sulla base delle linee guida dell’IR Framework dell’IIRC (International Integrated Reporting Council), offre una visione d’insieme creando una connessione tra le informazioni del bilancio tradizionale e le performance ambientali, sociali e di governance tracciando una roadmap di obiettivi in linea con quanto stabilito dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Una vera e propria linea guida per gli anni a venire. “Gli ultimi anni – dichiara Chiara Coricelli, Ceo e presidente del gruppo – sono stati caratterizzati da grandi sconvolgimenti mondiali e incertezza, ogni difficoltà porta però con se anche una sfida e noi l’abbiamo voluta cogliere per provare ad essere migliori e trasparenti. Abbiamo deciso di aprire le porte della nostra azienda attraverso il primo Report Integrato ESG, un atto non dovuto ma fortemente sentito per raccontare in modo preciso e puntuale quanto la sostenibilità sia una sfida e un impegno concreto. La nostra sensibilità e responsabilità ci porta ad ispirarci alle grandi aziende e questa visione ci ha permesso di raggiungere risultati straordinari nell’ultimo anno. Non solo un’importante crescita di fatturato, nonostante uno scenario economico difficile, ma abbiamo raggiunto la leadership per i nostri oli 100% italiani. Al tempo stesso il nostro impegno a favore della comunità ci ha permesso di superare i 60.000kg di prodotti donati. Al centro della nostra visione rimane il progetto “Filiera Olearia Sostenibile che suggella il nostro impegno verso la trasparenza dell’origine, la qualità del prodotto, la sostenibilità economica degli olivicoltori a monte della filiera”
FlixBus lancia in Italiai primi autobus a pannelli solariRoma, 11 lug. (askanews) – Nell’ambito di una visione sempre più orientata a una mobilità green, e in linea con l’obiettivo di diventare un’azienda 100% climate neutral, FlixBus ha presentato oggi, presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati, i nuovi autobus con pannelli solari. Il progetto pilota riguarderà inizialmente due mezzi impiegati per le tratte internazionali Milano – Marsiglia e Milano – Monaco. Un’iniziativa ambiziosa frutto della cooperazione tra FlixBus e l’operatore Morandi S.r.l., partner storico di Varese e responsabile dell’operatività delle linee coinvolte. Lo rende noto Flixbus in un comunicato, specificando che alla conferenza stampa di lancio, organizzata in collaborazione con l’Intergruppo Parlamentare Innovazione (IPI), insieme all’AD di Flixbus Italia, Andrea Incondi, ha partecipato anche l’Onorevole Gerolamo Cangiano (FdI), membro della Commissione Trasporti della Camera.
“Questo governo è costantemente impegnato sui temi legati al contrasto dell’inquinamento. Da parte nostra, grazie al lavoro della Commissione Trasporti, diamo la massima disponibilità per un confronto con aziende importanti come Flixbus. Non possiamo che essere attenti a chi, nel settore dei trasporti, si impegna per rendere la mobilità sempre più sostenibile”, ha detto nel corso del suo intervento l’On. Gerolamo Cangiano (FdI). “Rispetto ai veicoli impiegati finora – ha spiegato Andrea Incondi, Amministratore Delegato di FlixBus Italia – i due autobus dotati di pannelli solari, consentiranno un risparmio di carburante del 3 – 4%, con una conseguente diminuzione giornaliera delle emissioni di CO2 di oltre 15 kg. Se si considera infatti la distanza media di entrambe le linee in partenza da Milano (500 km circa), è possibile prevedere una riduzione di almeno 6 litri al giorno e di oltre 2.000 litri di carburante in un anno.
Meloni a Vilnius vede Erdogan e lancia l’appello alla coesione della NatoVilnius, 11 lug. (askanews) – Un lungo bilaterale con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, un colloquio con il premier britannico Rishi Sunak e un appello alla “coesione” della Nato, nel nuovo contesto geopolitico. E’ questa la sintesi della giornata della presidente del Consiglio Giorgia Meloni al vertice dei capi di Stato e di governo dell’Alleanza atlantica che si è aperto oggi a Vilnius.
Nel corso dei lavori, Meloni è intervenuta nella sessione Nato+Svezia, prendendo la parola dopo il presidente americano Joe Biden e il primo ministro olandese Mark Rutte, soffermandosi su tre ‘pilastri’. Innanzitutto, secondo quanto si apprende, ha sottolineato l’importanza del vertice che dà una “nuova postura” alla Nato nel nuovo e complesso panorama geopolitico. Una postura – ha rimarcato – che deve essere accompagnata da maggiori investimenti, e da una maggiore qualità di questi per una razionalizzazione della spesa, guardando anche all’industria e alle catene di valore. Secondo punto, prioritario per l’Italia, è quello di un “approccio a 360 gradi” con un’attenzione al ‘fronte Sud’ e all’Africa, anche per contrastare le migrazioni illegali, con una particolare attenzione allo State building. Infine, per quanto riguarda l’Ucraina, Meloni ha rimarcato la determinazione a continuare a fornire il “sostegno straordinario” all’Ucraina, fino a quando necessario. Per quanto riguarda gli incontri a margine dei lavori, la premier ha avuto un bilaterale di 50 minuti con Erdogan (con cui si era già vista al G20 di Bali) definito “lungo e fruttuoso”. Al centro del colloquio i migranti e la strategia nel Mediterraneo. “Abbiamo dialogato sul comune interesse a rafforzare l’impegno nella sponda sud del Mediterraneo”, ha spiegato Meloni in un tweet, anche nell’ottica di un contrasto all’immigrazione clandestina. Meloni ed Erdogan hanno affrontato anche il tema degli investimenti nei settori dell’industria e della difesa e confermato l’obiettivo di un ulteriore slancio nei rapporti economici, per arrivare a un interscambio di 30 miliardi di euro. “La Turchia continuerà la sua forte cooperazione con l’Italia” nella Nato, ha assicurato il leader turco. A questo proposito, i due Paesi lavorano a un’iniziativa comune per far nascere, all’interno dell’Alleanza, un coordinamento per la lotta al terrorismo. Al centro del colloquio anche l’Ucraina, con Italia e Turchia che lavorano per “una pace giusta e duratura”.
Di Ucraina Meloni ha parlato anche con il premier britannico Sunak in un breve colloquio, dopo il bilaterale che si era tenuto a Londra nell’aprile scorso. La presidente del Consiglio ha anche avuto modo di scambiare alcune parole con il presidente americano Biden, che dovrebbe poi incontrare a Washington entro la fine del mese (anche se al momento non c’è una data). Domani la giornata conclusiva del vertice, che avrà come protagonista il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, arrivato oggi a Vilnius dove ha tenuto un comizio in una piazza affollatissima. Al termine dei lavori Meloni è attesa in una conferenza stampa, che la riporterà anche alle tante ‘spine’ che la attendono a Roma: la revisione del Pnrr, lo ‘scontro’ con la magistratura sui casi Santanchè e Delmastro, il caso del figlio del presidente del Senato Ignazio La Russa.