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Gardaland Resort azienda virtuosa per Aenor

Gardaland Resort azienda virtuosa per AenorRoma, 11 lug. (askanews) – Gardaland Resort è il primo Parco Divertimenti italiano ad ottenere la certificazione “Rifiuti Zero” di AENOR, ente certificatore internazionale tra i dieci più importanti del mondo e riconosciuta in 90 Paesi che individua e certifica le aziende in grado di garantire una gestione virtuosa dei rifiuti massimizzando le azioni di prevenzione e di recupero. Gardaland, si legge in una nota, è stata considerata azienda virtuosa e ha ottenuto la certificazione AENOR Rifiuti Zero in quanto ha raggiunto, nell’ultimo anno, il traguardo certificato del 93,4% di rifiuti valorizzati sul totale dei rifiuti prodotti contribuendo a dare impulso alla sostenibilità attraverso operazioni di recupero e di economia circolare.

Negli ultimi anni le attività di sviluppo a favore dell’ambiente sono diventate temi d’attualità presenti sia nel dibattito pubblico, che in quello politico di tutto il mondo; in quest’ottica una corretta gestione dei rifiuti e la loro reintroduzione nella catena del valore sono attività centrali dei processi di sostenibilità e contribuiscono concretamente al raggiungimento degli obiettivi 11, 12 e 14 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Gardaland Resort nell’aprile del 2019 – in netto anticipo rispetto all’entrata in vigore della legge nel ’22 – aveva, infatti, già azzerato la plastica monouso a favore di materiali compostabili e biodegradabili all’interno dei punti ristorazione del Parco. Nel corso del 2022, inoltre, Gardaland ha dato priorità allo sviluppo sostenibile del Resort concentrandosi anche sul potenziamento della raccolta differenziata, su processi di economia circolare e sulla gestione virtuosa dei rifiuti tanto da ricevere l’ambita Certificazione Rifiuti Zero di AENOR.

L’analisi di AENOR effettuata su Gardaland è stata estremamente rigida e rigorosa ed ha richiesto la convalida di ogni documento per ogni singolo passaggio della filiera relativa alla gestione dei rifiuti. L’analisi effettuata, nel corso dell’intero anno 2022, ha coinvolto tutto il Resort e sono stati presi in considerazione, quindi, tutte le tipologie di rifiuti derivanti dalla ristorazione, dai negozi, dagli uffici e dalle officine; non solo scarti alimentari, quindi, ma anche ad esempio indumenti, scarti dei negozi come giocattoli rotti, pile, carta e cartone fino agli oli idraulici, vernici di manutenzione del Parco, per citarne alcuni. Gardaland inoltre ha scelto di gestire attraverso un particolare processo anche il rifiuto indifferenziato destinandolo ad impianti di selezione e cernita spingendo al massimo il recupero dello scarto azzerando quasi completamente il materiale destinato alle discariche.

“Questo prestigioso riconoscimento è stato ottenuto grazie alla collaborazione dell’intera Azienda – afferma Sabrina de Carvalho CEO Gardaland – che ha messo in atto una serie di operazioni che hanno permesso ad ogni singolo dipendente e collaboratore del Parco di contribuire attivamente alla valorizzazione e riciclaggio dei rifiuti. Questa attività di economia circolare ci ha permesso di estendere gli orizzonti e aprire nuove collaborazioni conseguendo non solo obiettivi ambientali ma anche sociali.” In uno dei tanti progetti di recupero, Gardaland ha anche coinvolto una Cooperativa Sociale – impegnata in attività di inclusione lavorativa di soggetti fragili – con la quale ha sviluppato un progetto volto al riutilizzo delle divise dismesse del Parco. Un’attività sociale che ha permesso che le divise, così come gli scarti dei negozi, fossero selezionate e riutilizzate inserendole nel circuito del commercio equo solidale. In questo modo un potenziale scarto è stato intercettato prima che diventasse rifiuto e inserito in un processo di economia circolare.

“Interessante il lavoro qualitativo fatto da Gardaland – interviene il Direttore Generale di AENOR Italia l’Ing. Pierpaolo Arca – mi ha colpito la progettualità delle soluzioni di smaltimento attuate. La produzione di rifiuti infatti è una delle sfide ambientali più difficili che la società odierna deve affrontare. I cittadini chiedono che le organizzazioni si allineino ai valori che li riguardano veramente, e la sostenibilità ambientale è senza dubbio uno di questi. Il certificato AENOR “Rifiuti Zero” riconosce le organizzazioni che dispongono di un sistema di tracciabilità dei rifiuti con un recupero compreso tra il 90% e il 100% e le aiuta a conformarsi agli sviluppi normativi contribuendo a generare fiducia tra tutti gli stakeholder. Gardaland – conclude Arca – entra di diritto a far parte del gruppo di grandi aziende che ottengono questa distinzione, è la prima azienda in Italia del settore parco dei divertimenti ad ottenerla. Con essa, invia un messaggio forte e chiaro del suo impegno verso le migliori pratiche per recuperare i rifiuti che genera, evitando che vengano smaltiti in discarica progredendo nella strada verso l’economia circolare.” “Siamo decisamente onorati ed orgogliosi – continua de Carvalho – di ricevere la certificazione ‘Rifiuti Zero’. Questo importante riconoscimento conferma e rafforza l’impegno di Gardaland sul tema della sostenibilità. Insieme a tutti i dipendenti continueremo a perseguire questa sfida volta al miglioramento della qualità dell’ambiente, con l’obiettivo di produrre sempre meno rifiuti coinvolgendo altri partner per valorizzare al meglio il mondo in cui tutti viviamo”.

Floa (BNP Paribas) sbarca in Italia nel segmento “Buy Now Pay Later”

Floa (BNP Paribas) sbarca in Italia nel segmento “Buy Now Pay Later”Roma, 11 lug. (askanews) – Il segmento del Buy Now Pay Later (BNPL) è in forte evoluzione nel mercato europeo: secondo un’indagine condotta da Kantar il 43% degli europei utilizza almeno una volta questa soluzione per effettuare i suoi acquisti. L’utilizzo del BNPL, si legge in una nota, garantisce una flessibilità finanziaria in quanto consente di suddividere i pagamenti su 90 giorni. Se confrontiamo il 2022 e il 2021, il numero di utenti di BNPL è aumentato del 22%. Tuttavia, il segmento non è ancora maturo nel mercato italiano, nonostante il 31% degli italiani (quasi uno su tre) utilizzi questo metodo di pagamento almeno una volta. In un mercato italiano dominato dalle app per lo shopping, FLOA è un nuovo player che vuole cambiare l’esperienza di pagamento del BNPL a cui gli italiani sono abituati, offrendo loro una “customer journey” più semplice e fluida.

Nel 2022 FLOA è stata acquisita al 100% da BNP Paribas, il principale gruppo bancario europeo, e oggi conta 4 milioni di clienti in Europa e oltre 10.000 partner commerciali online e nei punti vendita.Per gestire l’ingresso e l’espansione nel mercato italiano, FLOA ha nominato Andrea Boschi come Country Manager in rappresentanza di FLOA in Italia. Con oltre 20 anni di comprovata esperienza nel mondo del credito al consumo e del fintech e un solido background nei servizi bancari e finanziari, Boschi guiderà lo sviluppo di FLOA in Italia costruendo un’importante rete commerciale con i partner anche attraverso le società del Gruppo BNP Paribas come BNL o Findomestic. “Il segmento del Buy Now Pay Later ha registrato una crescita molto rilevante negli ultimi anni nel mercato europeo e i clienti apprezzano questa soluzione di pagamento. Nel mercato italiano il Buy Now Pay Later è principalmente proposto attraverso app per lo shopping e FLOA introduce un approccio nuovo e innovativo offrendo una customer journey più semplice e soluzioni che meglio si adattano alle esigenze dei partner” – ha sottolineato Andrea Boschi, Country Manager in rappresentanza di FLOA in Italia.

José Saloio, CEO di FLOA, ha aggiunto: “FLOA combina l’agilità di una società fintech con la forza finanziaria del gruppo bancario leader in Europa BNP Paribas. È una combinazione vincente, al servizio di una forte ambizione: diventare il punto di riferimento nel mercato europeo del BNPL entro il 2025”.

Con progetto Crea compost tea potenziati per suolo più fertile

Con progetto Crea compost tea potenziati per suolo più fertileRoma, 11 lug. (askanews) – Fornire mezzi agronomici pratici, efficienti e sostenibili per migliorare la fertilità del suolo e facilitare la gestione della coltivazione di vite, cece e pisello attraverso la realizzazione di tè di compost potenziati con consorzi microbici ricchi di microrganismi benefici, dotati di capacità biostimolante e di biocontrollo. Questo l’obiettivo principale del progetto PLANTìA (From plant wastes to compost tea and microbial consortia) coordinato dal Crea Orticoltura e Florovivaismo, in collaborazione con l’Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante del Cnr e il Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Il progetto partirà dopo l’estate.

Oltre alla fertilità, il nuovo prodotto, a base di estratto acquoso fermentato, ricavato da compost vegetale, sarà testato in campo per valutare la capacità di difesa della vite da oidio e peronospora e delle leguminose da patogeni fungini trasmessi dal seme. Il progetto nasce nell’ambito della Nature Restoration Law che mira a ripristinare l’80% degli habitat naturali danneggiati, dalle foreste ai terreni agricoli, promuovendo la biodiversità dell’ecosistema e riducendo del 50% l’uso di sostanze chimiche in agricoltura e si propone, con un approccio innovativo, di rendere il suolo più fertile, rigenerato e vivo per migliorare la salute delle piante e, di conseguenza, la qualità e la quantità delle produzioni.

Il team di ricercatori, guidato dal CREA Orticoltura e Florovivaismo, si occuperà della produzione di “compost tea” dai quali isolare microrganismi benefici con caratteristiche biostimolanti e di biocontrollo. Questi consorzi microbici saranno usati contro i principali patogeni di vite, cece e pisello e sarà valutata in laboratorio e in campo l’efficacia dei trattamenti a base del prodotto fermentato acquoso ottenuto. Al termine del progetto saranno disponibili nuovi prodotti biofertilizzanti e di biocontrollo da impiegare su vite, cece e pisello per aumentarne la salubrità ambientale e la qualità nutrizionale, grazie a una superiore qualità biologica del suolo e alla riduzione dell’impiego di fitofarmaci che, tra l’altro, incideranno positivamente sulla qualità dell’aria e delle acque nelle aree agricole. In futuro, inoltre, sarà possibile adattare e trasferire i risultati ad altre colture, in virtù delle nuove conoscenze acquisite sulle dinamiche di interazione tra patogeni e microrganismi benefici.

Zelensky denuncia “l’indecisione” della Nato: incoraggia il ‘terrore’ russo

Zelensky denuncia “l’indecisione” della Nato: incoraggia il ‘terrore’ russoVilnius, 11 lug. (askanews) – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, atteso al vertice Nato di Vilnius, ha denunciato “l’indecisione” e la “debolezza” della Nato, la cui esitazione sull’adesione dell’Ucraina incoraggia, secondo lui, il “terrore” russo contro il suo Paese. “Sembra non esserci alcuna volontà né di invitare l’Ucraina alla Nato né di farne un membro dell’Alleanza”, ha detto Zelensky su Twitter, considerando “assurdo” che il suo paese non abbia un calendario per l’adesione, ritenendo che ciò incoraggiasse Mosca a “continuare il suo terrore” in Ucraina. “L’indecisione è una debolezza”, ha detto. I leader della Nato sono pronti a dichiarare di essere pronti a che l’Ucraina alla fine aderisca all’alleanza militare, ma una bozza di un comunicato del vertice di Vilnius promette di “estendere un invito” all’Ucraina ad aderire all’alleanza quando “gli alleati saranno d’accordo e le condizioni saranno soddisfatte”. Lo riporta il Financial Times citando fonti che hanno familiarità con il testo.

E proprio contro questo atteggiamento Zelensky si è subito scagliato, contro i 31 membri dell’alleanza per aver negoziato il testo senza l’Ucraina al tavolo. La bozza del comunicato affermerebbe che il “futuro di Kiev è nella Nato” senza fornire una tempistica per la sua adesione, scrive il quotidiano britannico.

Siderurgia strategica per l’Italia, seconda in Europa per fatturato

Siderurgia strategica per l’Italia, seconda in Europa per fatturatoRoma, 11 lug. (askanews) – L’Italia è il secondo Paese europeo per produzione siderurgica, con un valore di fatturato pari a 60 miliardi di euro. Il comparto siderurgico è uno dei pilastri dell’economia nazionale: la produzione di acciaio interessa gran parte della manifattura italiana e dà lavoro, considerando l’indotto, soprattutto metalmeccanico, a milioni di persone. Ma, nel 2022, la sua produzione non è riuscita a soddisfare la domanda. Ma quest’anno l’effetto è decisamente rientrato, anche se non mancano comunque problemi da affrontare e risolvere.

I report più recenti infatti spiegano che, nel 2023, andrà in modo decisamente diverso. Importante il lavoro di quelle aziende che comprano acciaio grezzo dalla grande distribuzione, lo lavorano e lo vendono alle imprese del settore con timing decisamente ristretto: “Non tutti sanno -sottolinea in una nota Marco Gatti, Ceo di Steel spa società piacentina leader nel campo della distribuzione dell’acciaio- come funziona il mercato. Le acciaierie vendono il prodotto in grandi quantità e chiedono il saldo immediato o comunque garanzie bancarie importanti. Condizioni che non permettono di procedere all’acquisto a cuor leggero. Siamo noi allora a intervenire e, di fatto, a impedire il blocco dell’intero comparto. I nostri magazzini rappresentano il bacino cui le imprese possono attingere, con effetti positivi sia per i tempi della fornitura che sono rapidissimi che per il pagamento dilazionato”. Da Piacenza dunque l’esperienza di un’azienda che per la siderurgia rappresenta un punto di riferimento importante: “Ma dei ma non mancano -spiega ancora Gatti. Gli ultimi anni sono stati molto complicati e i problemi esistono ancora oggi. Fino a qualche mese fa, la vendita degli acciai speciali ha subito un aumento significativo per il caro bollette. E così al momento dell’ordine veniva fissato un prezzo al quale poi, al momento della consegna, bisognava aggiungere un extra proprio per le continue oscillazioni del mercato dovute appunto all’aumento del costo dell’energia. Oggi invece viviamo una situazione completamente diversa ma altrettanto difficile da gestire”.

Condizioni diverse, dunque, ma obiettivo identico: permettere al mondo della siderurgia italiana e dei settori connessi, come quello metalmeccanico, di funzionare senza tentennamenti: “L’energia ora costa meno -sottolinea Gatti. E se prima bisognava aggiungere un extra, ora accade che al costo iniziale dell’acciaio bisogna effettuare una detrazione. Ma il problema che abbiamo davanti è un altro ed è dovuto proprio alla flessione del costo della materia prima. I consumatori finali sanno che il mercato è in continuo movimento e, come accade in Borsa, cercano di procedere all’acquisto con il prezzo più vantaggioso. E così aspettano e danno fondo ai propri magazzini”. Il rischio è evidente ed è quello di arrivare a un certo punto al completo esaurimento della materia prima e quindi al blocco della produzione: “Ed è per questo -conclude Gatti- che aziende come la nostra devono saper gestire i vari momenti storici nel modo migliore possibile. Se i magazzini dei nostri clienti possono, a un certo punto, svuotarsi, i nostri al contrario devono essere in grado di dare sempre risposte immediate. L’aiuto delle nuove tecnologie, l’uso degli algoritmi e un pizzico di esperienza, che non guasta mai, ci permettono di mantenere in piedi l’intero comparto. A tal punto da essere diventati fornitori non solo in Italia ma anche in Europa, esportando acciai speciali in tutti i paesi dell’ex Jugoslavia, in Spagna, in Portogallo, in Germania e in Austria”.

Pnrr, De Luca: slittamento quarta rata non è rischio, ma certezza

Pnrr, De Luca: slittamento quarta rata non è rischio, ma certezzaNapoli, 11 lug. (askanews) – “Penso che più che un rischio, ormai sia una certezza”. Risponde così il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, a chi gli chiede del possibile slittamento della quarta rata del Pnrr. “Mi dispiace, ho una polemica da ormai da 5 mesi con il ministro Fitto – ha aggiunto De Luca – è passato un anno e non è cambiato niente. Per quanto riguarda i fondi sviluppo e coesione, 21 miliardi di euro, 5,6 dei quali destinati alla Campania, sono paralizzati, bloccati da un anno. Pensate quante cose avremmo potuto fare con 5,6 miliardi. E’ tutto paralizzato, è una cosa incredibile, veramente non ci sono parole”.

“E’ tutta una paralisi – ha aggiunto – per incapacità. Hanno fatto scelte di governance sbagliate, hanno eliminato l’agenzia di coesione meridionale per trasferire tutti i poteri nell’ambito della presidenza del Consiglio e solo questo passaggio burocratico ha fatto perdere mesi di tempo. Poi c’è questa finzione di trovare le coerenze tra Pnrr e altri fondi europei. Ci vuole un anno per verificare le coerenze e la non sovrapposizione degli interventi? La verità è che non vi sono risorse e stanno cercando di utilizzare le risorse destinate al Sud e di spalmarle sul resto d’Italia, e questo non va bene”.

Pallini (Federvini) a Masaf: subito avviso Ocm Promozione

Pallini (Federvini) a Masaf: subito avviso Ocm PromozioneRoma, 11 lug. (askanews) – E’ necessario “procedere rapidamente con l’emanazione dell’avviso nazionale per la presentazione dei progetti, determinante anche per poter procedere con i bandi regionali” per quanto riguarda la misura della promozione sui Paesi terzi dell’Ocm Vino, perchè “il settore vinicolo non può più aspettare, la leva della promozione è imprescindibile per consolidare non solo i mercati esteri cosiddetti maturi come gli Stati Uniti ma anche per approcciare nuove destinazioni commerciali”.

Lo sottolinea in una nota Micaela Pallini, presidente di Federvini, visto che dallo scorso 27 giugno, data della pubblicazione del decreto sulle modalità attuative della misura “Promozione sui mercati dei Paesi terzi” dell’OCM Vino, non è stato dato ancora seguito alla pubblicazione dell’avviso nazionale che contiene i dettagli sulle procedure operative e le tempistiche di presentazione dei progetti di promozione. “Un ritardo che, se ulteriormente protratto – spiega Federvini – rischia di compromettere seriamente l’accesso alle risorse messe a disposizione che ammontano a 100 milioni di euro l’anno per il periodo 2023-2027”.

“A distanza di due settimane dalla pubblicazione del decreto ministeriale recante le modalità attuative della misura Promozione sui mercati dei Paesi terzi dell’OCM Vino, lungamente atteso e richiesto da tutto il comparto, il fattore tempo diventa cruciale – spiega Pallini – motivo per cui esortiamo il Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare a procedere rapidamente con l’emanazione dell’avviso nazionale per la presentazione dei progetti, determinante anche per poter procedere con i bandi regionali”. “Mai come in questo periodo, caratterizzato da un momento congiunturale particolarmente complicato, i tempi di programmazione e di realizzazione degli investimenti promozionali nella seconda parte dell’anno, in particolare nei mesi che precedono le festività natalizie, diventano cruciali per la tenuta del sistema Italia nei principali mercati di destinazione dei nostri vini”, conclude Pallini.

Da Fedagripesca Toscana contributi per investire in fotovoltaico

Da Fedagripesca Toscana contributi per investire in fotovoltaicoRoma, 11 lug. (askanews) – Al via la seconda edizione del ‘Bando Agrisolare’ in Toscana, lanciato da Confcooperative Fedagripesca Toscana, Think Green e Power Energia. I beneficiari dell’avviso sono aziende agricole, di trasformazione da alimentare a alimentare e da alimentare a non alimentare. Si tratta della seconda edizione del bando e i fondi per l’avviso 2023 sono stati recuperati dalla parte eccedente di quello fatto nell’autunno 2022: la novità è l’intensità del contributo, che passa dal 40% all’80%.

Tra gli interventi oggetto del contributo l’installazione di impianti fotovoltaici, con un massimale di spesa di 1500 euro al kilowatt di picco (Kwp). E ancora la creazione di sistemi di accumulo dell’energia con un massimale di 1000 euro al Kw e una spesa massima di 100mila euro. Per il fotovoltaico la taglia massima è da 1000 Kw. L’avviso vuole venire incontro anche a chi, nella creazione di impianti fotovoltaici, debba prima smaltire coperture contenenti amianti o debba realizzare coperture con un isolamento termico. “Ormai sempre più cooperative toscane scelgono il fotovoltaico e questo è un ulteriore incentivo per chi non si è adeguato – commenta Fabrizio Tistarelli, presidente di Confcooperative Fedagripesca Toscana – Grazie a questo avviso sia le cooperative che in generale tutte le altre aziende possono implementare la loro indipendenza, ridurre i costi che sono aumentati in modo folle”.

Mediaset, Cairo: mai pensato di scalarla, inoltre non è possibile

Mediaset, Cairo: mai pensato di scalarla, inoltre non è possibileMilano, 11 lug. (askanews) – “Non ho mai pensato di scalare Mediaset e oltretutto non è una cosa possibile”. Lo ribadito il numero uno del gruppo Rcs-La7, Urbano Cairo, riferendosi alle recenti ipotesi di stampa, emerse dopo la scomparsa di Berlusconi. “Mi ha stupito che a un certo punto, così ‘out of the blue’, su Dagospia sia uscita la notizia in cui si ipotizzava una cordata italiana in cui io andrei a prendere consigli dal grande banchiere d’affari Walter Veltroni. Mi sembra come minimo una cosa abbastanza traballante. Ho stima nei suoi confronti ed è nostro editorialista, ma credo che tutto possa fare tranne che l’organizzatore o il concepitore di un progetto relativo a una cordata italiana che va a prendersi Mediaset, una cosa che non stava né in cielo né in terra.

“Tra l’altro – ha aggiunto – in un momento in cui Berlusconi è mancato è una cosa che mai mi sarebbe venuta in mente, anche da un punto di vista umano”. Da un punto di vista tecnico finanziario, Cairo ha poi sottolineato che una scalata a Mediaset non sarebbe possibile, dato che Fininvest ha il controllo. “Mentre Rcs lo era, Mediaset non è contendibile. Comunque io non ho mai pensato una cosa del genere, mai nella vita. In più non si può fare”. Cairo ha poi riportato i commenti di Pier Silvio Berlusconi (amministratore delegato di Mfe) a quanto pubblicato da Dagospia. “Pier Silvio ha avuto parole carine nei miei confronti, quando era piccolo io ero sempre ad Arcore, con lui e Marina ci si vedeva. C’era un rapporto di simpatia con loro”, ha detto ricordando si essere stato per 4 anni assistente diretto di Silvio Berlusconi e poi per 10 anni tra Mondadori e Publitalia .

“Pier Silvio aa detto di aver letto questa cosa fantasiosa e spericolata: è giusto, ha ragione, concordo. ‘Oltretutto, ha aggiunto, non è possibile e semmai saremo noi che ci mangeremmo Rcs’. Dal suo punto di vista, per carità…”. “Poi – ha proseguito Cairo dicendo di parlare di un caso ‘di scuola’ – ho voluto fare un piccolo controllo è ho visto che per le leggi italiane esistenti in realtà non è possibile per Mediaset scalare Rcs, ma lo è per Rcs scalare Mediaset. Io non ci ho pensato mai nemmeno per un secondo, ma la verità è questa. E’ una cosa simpatica che dico così… Mi piacerebbe incontrare il mio amico Pier Silvio dopo anni, ma non certo per parlare di questo”.

Confagri Foggia: fiduciosi su aumento prezzo grano duro

Confagri Foggia: fiduciosi su aumento prezzo grano duroRoma, 11 lug. (askanews) – Fiducia, nonostante il forte calo dei prezzi del grano duro, su un aumento dei prezzi del grano al termine della trebbiatura. E’ l’opinione di Confagricoltura Foggia. La provincia al momento è a 2/3 della campagna granaria 2023. Alcune zone devono ancora completare la fase di raccolto. “Ovviamente – spiega in una nota l’associazione agricola – al termine della trebbiatura gli innegabili cali di produzione, finiranno con il farsi sentire sulla determinazione del prezzo implicando come naturale conseguenza un aumento del prodotto Made in Italy”.

Non a caso, evidenziano dall’associazione di categoria presieduta da Filippo Schiavone, le transazioni in corso in queste ultime ore, che determinano l’andamento del grano alla Borsa Merci della CCIAA di Foggia, fanno ipotizzare già un primo significativo aumento del prezzo già dalla seduta di domani. “La cerealicoltura e la sua filiera sono troppi importanti per la provincia di Foggia perché si possa correre il rischio che gli agricoltori non seminino grano e riconvertano la produzione. Per questo – spiega Confagri Foggia – ribadiamo la necessità di consolidare i rapporti interprofessionali di filiera, facendo fronte comune con tutte le altre organizzazioni di categoria, per giungere ad accordi in grado di valorizzare in modo adeguato la qualità e il lavoro degli agricoltori del nostro territorio”.