Trenitalia, sindacati confermano sciopero 24 ore il 13 luglioRoma, 8 lug. (askanews) – “Confermato dalle 3 del 13 luglio alle 2 del 14 luglio lo sciopero nazionale di 24 ore di tutto il personale Trenitalia”. A proclamarlo unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Orsa Ferrovie e Fast Confsal, denunciando che “dopo la prima azione di sciopero dello scorso 14 aprile permangono le criticità nella vertenza sindacale”.
“Serve – spiegano le organizzazioni sindacali – un adeguato piano di assunzioni, una mitigazione dei carichi di lavoro nella programmazione dei turni degli equipaggi, favorendo la conciliazione dei tempi di lavoro con quelli della vita privata, il rilancio del settore manutenzione e ridare centralità alla rete vendita e assistenza ai passeggeri e investimenti tecnologici, crescita professionale e percorsi formativi per tutto il personale degli uffici”. “Trenitalia – chiedono infine Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Orsa Ferrovie e Fast Confsal – proceda in tempi rapidi alla risoluzione delle problematiche da noi segnalate che penalizzano tante lavoratrici e tanti lavoratori dell’azienda”.
Da domenica farà sempre più caldo, l’anticiclone Cerbero porterà le temperature oltre i 40 gradiRoma, 8 lug. (askanews) – E’ arrivato l’anticiclone africano Cerbero. Il tempo si è stabilizzato su tutta l’Italia e il sole sarà uno dei protagonisti dei prossimi giorni. Sì perché oltre al bel tempo, saranno le temperature che faranno parlare di sé. Mattia Gussoni, meteorologo del sito www.iLMeteo.it non ha dubbi. Da domenica farà sempre più caldo con le temperature che in alcune regioni avranno picchi ben oltre i 40°C. Le colonnine di mercurio sono già salite sfiorando in 40°C in Sardegna e sarà proprio questa regione a registrare misure di temperatura quasi da record per il periodo. Ma andiamo con ordine. L’anticiclone africano Cerbero acquisterà sempre più potenza a partire da domenica quando il suo cuore bollente si avvicinerà minacciosamente all’Italia. Per questo motivo dal giorno di festa le temperature inizieranno a misurare valori davvero roventi. Se al Nord non si supereranno i 34-35°C, al Centro si toccheranno i 37°C come a Firenze e Roma, stessa cifra possibile anche in Campania, come sul casertano. Farà ancora più caldo invece sulle zone interne di Sardegna e Sicilia dove si potrebbero registrare i 42°C.
Se ciò non bastasse la prossima settimana sarà ancora più rovente. La lingua cocente dell’anticiclone Cerbero raggiungerà la Sardegna e accarezzerà Sicilia e regioni tirreniche. Temperature quindi in ulteriore aumento: 45°C si potrebbero toccare in Sardegna, 38°C su Toscana e Lazio come a Firenze e Roma, fino a 37°C sul resto del Sud e anche al Nord (Bologna, Ferrara, Pavia, Alessandria). Ma se farà caldissimo di giorno, anche la notte non sarà da meno. Qui ci penserà l’afa a rendere il dormire difficoltoso. Le masse d’aria calda trasportate da Cerbero attraversando il Mar Mediterraneo si caricheranno di umidità. Attenzione quindi al disagio fisico dovuto proprio all’afa. Con temperature minime quasi mai sotto i 20°C su molte città italiane si avranno le notti tropicali. Questa situazione, quanto meno al Centro-Sud dovrebbe durare almeno per altri 10 giorni, al Nord invece da mercoledì 12 è atteso un indebolimento dell’anticiclone che provocherà i primi forti temporali sulle Alpi. sulle Alpi.
Medvedev: Biden ha un piede nella fossa, vuole l’Armageddon nucleareRoma, 8 lug. (askanews) – L’ex presidente russo, e attuale vicepresidente del Consiglio di sicurezza, Dmitrj Medvedev, ha rivolto oggi nuove accuse contro l’inquilino della Casa Bianca, Joe Biden, definendolo “un nonno col piede nella fossa” che vuole provocare l’Armageddon nucleare. “Si può dire che è un vecchio malato che soffre di grave demenza. Come se non sapesse cosa sta facendo. Trump e gran parte degli americani stanno urlando per questo”, ha scritto su Telegram, dopo avere ricordato, tra l’altro, la sua decisione di “fuggire vergognosamente dall’Afghanistan”.
Ora, ha argomentato Medvedev, “per nascondere la vergogna, ha rovinato l’economia dell’Europa”. “Successivamente, dopo aver consegnato centinaia di tonnellate di armi all’Ucraina, ha scatenato un conflitto prolungato estremamente pericoloso con la Russia, a seguito del quale il regime di Kiev sta distruggendo i resti del suo paese”, ha aggiunto. E adesso, “avendo esaurito tutte le risorse, promette bombe a grappolo e invita nuovamente i neonazisti a Kiev con la prospettiva della Nato, la cui realizzazione significa una terza guerra mondiale”. “Forse”, ha concluso Medvedev, “il nonno morente, ossessionato da fantasie malsane, ha semplicemente deciso di andarsene con grazia, provocando un Armageddon nucleare e portando con sé metà dell’umanità nell’aldilà…”.
Crosetto: le bombe a grappolo la Russia le usa da sempreRoma, 8 lug. (askanews) – “Il mio pensiero? L’Italia ha aderito alla Convenzione sulle Munizioni a grappolo, che ne vieta l’uso, la produzione, il trasferimento e lo stoccaggio. Ero Sottosegretario alla Difesa, nel 2011, quando la ratificammo. PS. I Russi le usano da sempre. Anche in Ucraina. Dall’inizio”. E’ quanto ha scritto oggi su Twitter il ministro della Difesa Guido Crosetto a proposito delle bombe a grappolo, che l’amministrazione americana di Joe Biden ha deciso di inviare all’Ucraina come ulteriore contributo alla difesa di Kiev dall’aggressione illegale della Russia.
Spagna, Gran Bretagna Francia e Germania non condividono l’invio di bombe a grappolo all’UcrainaRoma, 8 lug. (askanews) – La Spagna è contraria all’invio di bombe a grappolo all’Ucraina, deciso dagli Stati Uniti per fornire un ulteriore contributo alla controffensiva di Kiev. E’ quanto ha precisato oggi la ministra della Difesa di Madrid, Margarita Robles. “La Spagna, sulla base del fermo impegno che ha con l’Ucraina, ha anche un fermo impegno a non consegnare determinate armi e bombe in nessuna circostanza”, ha detto la ministra ai giornalisti durante una manifestazione a Madrid in vista delle elezioni nazionali del 23 luglio. “No alle bombe a grappolo e sì alla legittima difesa dell’Ucraina, che comprendiamo non dovrebbe essere effettuata con bombe a grappolo”, ha insistito. Robles ha affermato che la decisione di inviare bombe a grappolo è stata presa dal governo degli Stati Uniti, non dalla Nato, di cui la Spagna è membro. Russia, Ucraina e Stati Uniti non hanno firmato la Convenzione sulle munizioni a grappolo, che vieta la produzione, lo stoccaggio, l’uso e il trasferimento delle armi. Questo tipo di munizioni è vietato invece in più di 100 paesi, inclusa la Spagna. La Gran Bretagna è firmataria della Convenzione di Oslo che proibisce la produzione o l’uso di munizioni a grappolo e ne scoraggia l’uso, ha detto oggi il primo ministro britannico Rishi Sunak dopo che gli Stati Uniti hanno dichiarato di volere fornire tali munizioni all’Ucraina. “Continueremo a fare la nostra parte per sostenere l’Ucraina contro l’invasione illegale e non provocata della Russia”, ha poi precisato Sunak ai giornalisti. Ieri la Francia aveva fatto sapere che “comprenderà” un’eventuale fornitura di bombe a grappolo statunitensi all’Ucraina, ma non le fabbricherà o fornirà ad alcun Paese, ha reso noto il Ministero della Difesa francese. Parigi infatti è firmataria della Convenzione del 2008 che mette al bando questo genere di munizioni. Anche ieri la Germania ha fatto sapere non ritiene possibile fornire bombe a grappolo all’Ucraina, dal momento che è Paese firmatario della Convenzione per la messa al bando di questo genere di munizioni: lo ha ricordato il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius. “La questione per noi quindi non si pone neanche. Non commenterò il fatto che alcuni Paesi, come Cina, Russia, Ucraina e Stati Uniti, non hanno aderito alla convenzione”, ha concluso.
Reznikov dice che l’Ucraina “non userà le bombe a grappolo in Russia”Roma, 8 lug. (askanews) – L’Ucraina ha “comunicato ai partner” i “cinque principi chiave” che guideranno l’uso delle munizioni a grappolo che saranno inviate a Kiev dagli Stati Uniti, chiarendo tra l’altro che “non saranno utilizzate sul territorio ufficialmente riconosciuto della Russia”. Lo ha scritto su Twitter il ministro della Difesa Olekseii Reznikov.
“Ho informato personalmente i nostri partner statunitensi di questi cinque principi per iscritto molto tempo fa”, ha precisato il ministro. “L’Ucraina utilizzerà queste munizioni solo per la liberazione dei nostri territori riconosciuti a livello internazionale. Queste munizioni non saranno utilizzate sul territorio ufficialmente riconosciuto della Russia”, ha spiegato, aggiungendo: “non useremo munizioni a grappolo nelle aree urbane (città) per evitare i rischi per le popolazioni civili – questa è la nostra gente, sono gli ucraini che abbiamo il dovere di proteggere”. Reznikov ha precisato che “le munizioni a grappolo saranno utilizzate solo nei campi dove c’è una concentrazione di militari russi”. “Saranno utilizzati per sfondare le linee di difesa nemiche con il minimo rischio per la vita dei nostri soldati. Salvare la vita delle nostre truppe, anche durante operazioni offensive estremamente difficili, rimane la nostra massima priorità”, ha aggiunto. L’Ucraina, ha argomentato ancora Reznikov, “manterrà un rigoroso registro dell’uso di queste armi e delle zone locali in cui verranno utilizzate”. “Sulla base di questi documenti, dopo la liberazione dei nostri territori e la nostra vittoria, questi territori avranno la priorità ai fini dello sminamento. Questo ci consentirà di eliminare il rischio dagli elementi inesplosi delle munizioni a grappolo”, ha sottolineato, garantendo che assicurerà “l’attuazione del quadro giuridico pertinente per il processo di sminamento dopo la nostra vittoria”.
Il Papa: le stragi in mare di migranti sono la vergogna della societàMilano, 8 lug. (askanews) – “In questi giorni in cui stiamo assistendo al ripetersi di gravi tragedie nel Mediterraneo, siamo scossi dalle stragi silenziose davanti alle quali ancora si rimane inermi e attoniti. La morte di innocenti, principalmente bambini, in cerca di una esistenza più serena, lontano da guerre e violenze, è un grido doloroso e assordante che non può lasciarci indifferenti. È la vergogna di una società che non sa più piangere e compatire l’altro”. Lo scrive papa Francesco in una lettera inviata all’arcivescovo di Agrigento, monsignor Alessandro Damiano, in occasione della celebrazione a ricordo del decimo anniversario della Sua visita a Lampedusa.
Anm: dal governo è arrivata una accusa pesantissima e gravissimaMilano, 8 lug. (askanews) – Dal governo è arrivata “un’accusa pesantissima, un’accusa gravissima, un’accusa che colpisce al cuore la magistratura” alla magistratura, a cui viene imputato in una nota di Palazzo Chigi di “schierarsi partiticamente, in maniera faziosa, nello scontro politico in vista delle elezioni europee”. Lo ha detto il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia, parlando al Comitato direttivo dell’Associazione.
“Qui non si tratta di criticare la magistratura, se si fa bene o male – ha aggiunto Santalucia – Siamo di fronte a una critica che nega in sè l’esistenza della magistratura. Se un magistrato è fazioso, è politicamente o partiticamente schierato non è un cattivo magistrato, semplicemente non è un magistrato.
Borsa, Consob: utili quotate in netto meglioramento a fine 2022Roma, 8 lug. (askanews) – Capitalizzazione di Borsa in forte calo rispetto al Prodotto interno lordo. Investimenti azionari in brusca frenata, mentre crescono quelli in obbligazioni. Continua a restringersi (9 uscite) il Mercato telematico azionario (Mta), il principale mercato di Piazza Affari. Tuttavia il numero complessivo delle imprese quotate o negoziate in Borsa a Milano sale da 407 a 412, anche se il saldo positivo (+5) è dovuto esclusivamente alla crescita (+16) delle imprese piccole, piccolissime e medie ammesse sull’Egm (Euronext Growth Milan), il mercato non regolamentato dedicato alle Pmi, che compensa il calo su Mta (-9) e su Vorvel (-2), l’ex Hi-Mtf. Al tempo stesso è in netto miglioramento la redditività delle imprese italiane quotate.
È questo il quadro in chiaroscuro della Borsa italiana a fine 2022, rappresentato nell’ultimo Bollettino statistico della Consob. I dati del Bollettino, pubblicato oggi sul sito dell’authority non tengono conto degli sviluppi successivi al 31 dicembre scorso e tratteggiano un mercato mobiliare in leggera ripresa rispetto ai valori registrati a metà anno, ma al di sotto del livello di fine 2021. “Gli indicatori – si legge in una nota – descrivono una situazione economica incerta, che risente della guerra in Ucraina, dell’impennata dell’inflazione trainata, tra l’altro, dai rincari nel settore energetico e che è condizionata anche dai rialzi dei tassi d’interesse, decisi dalla Banca centrale europea”.
Per contro, gli utili relativi al 2022 delle imprese non finanziarie registrano un forte incremento, di ben il 123% a 28,2 miliardi di euro per le quotate su Mta e del 52% a 591 milioni per l’Egm. In miglioramento rispetto al 2021 anche gli utili delle banche (15,3 miliardi di euro, +55%), mentre si registra un calo del 3% per le assicurazioni (a 6,1 miliardi) e del 20% per le altre società finanziarie (a 0,8 miliardi). La flessione dei prezzi dei titoli azionari ha depresso la capitalizzazione complessiva delle società italiane quotate, che al 31 dicembre scorso era scesa del 18,6% su base annua. In relazione al Prodotto interno lordo la capitalizzazione di Borsa si riduce dal 33% di fine 2021 al 25% di fine 2022.
In calo il portafoglio dei titoli detenuti presso intermediari italiani (-8,8%) da famiglie e imprese. In crescita il peso degli investimenti azionari e in obbligazioni emesse da imprese finanziarie. Diminuisce, invece, l’incidenza degli investimenti in fondi comuni. In calo i volumi di attività relativi ai servizi di investimento, in particolare, la raccolta di strumenti finanziari (-15,4% a 363,4 miliardi) e di prodotti assicurativi a prevalente contenuto finanziario (-47,1% a 28,1 miliardi) da parte degli intermediari italiani.
Fabi: le rate non pagate dagli italiani valgono 15 miliardiRoma, 8 lug. (askanews) – Sfiora i 15 miliardi di euro il totale delle rate non pagate da quasi un milione di famiglie italiane. E’ quanto emerge da un’analisi sul totale dei crediti deteriorati delle banche riconducibili a nuclei familiari, realizzata dalla Fabi, elbaorando le statistiche della Banca d’Italia. Complessivamente, i crediti deteriorati delle famiglie sono arrivati, a marzo scorso, a 14,9 miliardi: si tratta, nel dettaglio, di 6,8 miliardi di mutui non pagati, di 3,7 miliardi di credito al consumo non rimborsato e di 4,3 miliardi relativi ad arretrati di altri prestiti personali. Del totale di 14,9 miliardi, 5,7 sono sofferenze, cioè credito che la clientela non rimborserà più, altri 7,1 miliardi sono inadempienze probabili, vale a dire denaro che realisticamente le banche non recupereranno, mentre circa 2 miliardi sono rate scadute, quindi posizioni debitorie meno a rischio.
“È ormai evidente che l’azione della Banca centrale europea per contrastare l’inflazione non sta generando i frutti sperati – dichiara il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni -. I prezzi non calano significativamente e l’aumento così veloce del costo del denaro sta provocando un rialzo dei tassi di interesse su prestiti e mutui che mette in difficoltà sia le famiglie sia le imprese. La Bce ha già preannunciato di portare il tasso base al 4,25% il prossimo 27 luglio. Noi speriamo in un ripensamento e, comunque, ci auguriamo che tutte le prossime decisioni siano assunte con maggiore cautela da parte della Banca centrale europea. Quanto alle iniziative delle banche per dare respiro alle famiglie, occorre dire con chiarezza che qualsiasi decisione deve essere presa senza ansia e soltanto dopo una adeguata valutazione. Va sfruttata, per ricevere giusti consigli e per essere orientati a compiere scelte consapevoli, anche la competenza e la professionalità di tutte le lavoratrici e i lavoratori delle banche, molti dei quali affrontano, personalmente, problemi identici a quelli della clientela. In particolare, va detto che lo spalma-mutui non è privo di rischi né è un’operazione a costo zero. L’allungamento del piano di rimborso di un mutuo a tasso variabile, infatti, comporta un maggior ammontare di interessi da pagare alla banca oltre al fatto che ci si pregiudica la possibilità di poter beneficiare, nel medio-lungo periodo, di un’auspicabile riduzione dei tassi d’interesse”. Le difficoltà delle famiglie riguardano soprattutto i mutui a tasso variabile, particolarmente colpiti dall’aumento del costo del denaro portato dallo 0 al 4 per cento in 11 mesi: questa categoria di prestiti immobiliari vale in totale circa 140 miliardi e rappresenta un terzo del totale di 425 miliardi erogati. Sul piano territoriale, in cima a questa particolare classifica, ci sono Lombardia e Lazio con un ammontare delle rate non pagate oltre i 2 miliardi. Campania, Puglia e Basilicata, Sicilia e Veneto superano il miliardo. Emilia Romagna, Piemonte e Valle D’Aosta, e Toscana restano poco sotto il miliardo. Più contenuto il valore delle somme non pagate nelle regioni più piccole come l’Umbria dove le rate non pagate ammontano a 226 milioni, la Liguria (361 milioni) e la Calabria (418 milioni). Sono quasi un milione le famiglie italiane, strette tra la morsa dei tassi e la corsa dell’inflazione, in arretrato con le scadenze relative a prestiti bancari. La massa di debiti ammalorati è arrivata, a marzo scorso, a 14,9 miliardi: 5,7 miliardi corrispondono a sofferenze (clientela che non pagherà più), 7,1 miliardi sono inadempienze probabili (credito che potrebbe diventare sofferenza), circa 2 miliardi sono rate scadute (posizioni meno rischiose). Più nel dettaglio, 6,8 miliardi corrispondono a mutui per l’acquisto di abitazioni e sono così composti: 2,7 miliardi di sofferenze, 3,4 miliardi di inadempienze probabili, 621 milioni di rate scadute. Ulteriori 3,7 miliardi sono riferiti a credito al consumo: 1,2 miliardi di sofferenze, 1,4 miliardi di inadempienze probabili, 1 miliardo di rate scadute. Gli altri prestiti (come quelli personali, chiesti senza una finalità specifica) hanno generato 4,3 miliardi di deterioramento: 1,7 miliardi di sofferenze, 2,2 miliardi di inadempienze probabili, 339 milioni di rate scadute.