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Ecco cosa prevede il nuovo pacchetto Ue su Ogm, suoli, rifiuti alimentari e tessili

Ecco cosa prevede il nuovo pacchetto Ue su Ogm, suoli, rifiuti alimentari e tessiliBruxelles, 6 lug. (askanews) – La Commissione europea ha presentato a Bruxelles un pacchetto di nuove proposte nel quadro del Green Deal, che riguardano le procedure di autorizzazione degli Ogm di nuova generazione (le cosiddette “nuove tecniche genomiche”), nuove norme sulle sementi (“materiale riproduttivo per le piante e le foreste”), la riduzione della produzione di rifiuti alimentari, una nuovo sistema per ridurre e riusare o riciclare i rifiuti da prodotti tessili, e infine una direttiva “sul monitoraggio e la resilienza dei suoli”.

La proposta più importante e controversa del pacchetto, ufficialmente presentato ieri, è quella sulle “nuove tecniche genomiche” – che, al contrario dei “vecchi” Ogm, ottenuti attraverso la “transgenesi”, sono basate sulla “cisgenesi”, ovvero l’inserimento di geni non provenienti da specie estranee – consiste, in pratica, in due diversi approcci, che risulteranno in due diverse categorie di piante “Ngt”. Innanzitutto, vi sarà una sostanziale deregolamentazione delle piante biotech ottenute con meno di 20 modificazioni genetiche, che verranno considerate “equivalenti” alle piante ottenute con selezione genetica naturale (“convenzionale”). Unica differenza rispetto alle piante convenzionali, i semi delle piante di questa prima categoria dovranno comunque essere registrati come Ngt.

Nella seconda categoria rientreranno le piante che hanno subito più di 20 mutazioni (ma sempre attraverso cisgenesi), per le quali sarà confermata dell’applicazione di quasi tutti gli obblighi e le procedure attualmente applicate ai “vecchi” Ogm: autorizzazione Ue solo dopo valutazione dei rischi, tracciabilità e obbligo di etichettatura, obbligo di misure di “coesistenza” (distanze minime da piantagioni convenzionali o bio per evitare contaminazioni). Non sarà invece applicata, in questo caso, la possibilità, attualmente esistente, di divieti nazionali di coltivazione per gli Ogm autorizzati a livello Ue. Viene confermato, infine, il divieto di usare le piante Ngt nell’agricoltura biologica.

Riguardo ai rifiuti alimentari, la Commissione propone di dimezzare entro il 2030 gli sprechi di cibo pro capite nell’Ue, che ammontano oggi a 131 Kg all’anno (58,5 milioni di tonnellate in totale, di cui il 53% generato dalle famiglie e il 20% dall’industria della trasformazione). La riduzione dovrà essere assicurata per il 10% dal settore della trasformazione e per il 30% da ristoranti, distribuzione e famiglie. I rifiuti del settore del tessile e dell’abbigliamento (comprese le calzature) generati nell’Ue ogni anno ammontano a 12,6 milioni di tonnellate, di cui solo il 22% è sottoposto a raccolta separata.

La Commissione propone un nuovo sistema di responsabilità estesa dei produttori (simile a quanto già esiste per il settore degli elettrodomestici) riguardo alla gestione dei rifiuti, incentivi per una maggiore circolarità del settore e una definizione di “rifiuti” in quest’area con l’obiettivo di impedire l’attuale pratica dell’esportazione fuori dall’Ue di prodotti tessili, ufficialmente destinati al riuso o riciclo, e che finiscono poi in discariche, sulle spiagge e nei mari nei paesi in via di sviluppo. Sui suoli, infine, la proposta della Commissione indica solo l’obiettivo di massima di non avere più aree degradate nel 2050, ma non presenta alcun obiettivo intermedio. La direttiva punta a definire e attuare nei prossimo 5 anni un sistema di “governance” dei suoli basato sul monitoraggio da parte delle autorità nazionali, ma con criteri armonizzati, con la mappatura delle aree degradate e inquinate, e interventi per migliorarne le condizioni nei casi più gravi. Entro sei anni dall’entrata in vigore della direttiva si deciderà su una eventuale sua revisione, possibilmente con la fissazione di nuovi obiettivi intermedi.

Ceev: bene proposta direttiva Ue su monitoraggio del suolo

Ceev: bene proposta direttiva Ue su monitoraggio del suoloRoma, 6 lug. (askanews) – Positivo il parere del Comitato europeo delle aziende vinicole (Comité Vins – Ceev) sulla proposta della Commissione Europea di una legge sul monitoraggio e la resilienza del suolo, che rappresenterebbe un primo passo fondamentale verso una migliore protezione e rigenerazione del suolo dei vigneti in Europa. Tuttavia, per il Ceev, “sarà necessaria più ambizione per avere un vero impatto a lungo termine”.

Nell’ambito della strategia dell’Ue per il suolo per il 2030, l’Unione europea ha infatti fissato un obiettivo a lungo termine per avere tutti i suoli in condizioni sane entro il 2050, rendendo la protezione, il ripristino e l’uso e il trattamento sostenibili dei suoli la norma. Il Ceev ritiene che “i suoli sani siano una priorità assoluta per adattarsi al nostro clima in continua evoluzione e garantire che i vigneti siano resistenti a condizioni meteorologiche estreme senza influire sulla fertilità del suolo”. Secondo Mauricio González-Gordon, presidente del Ceev, “la proposta recentemente pubblicata per una direttiva sul monitoraggio e la resilienza del suolo è un passo importante in quanto è la prima legislazione dell’Ue che definisce il concetto di salute del suolo”.

La gestione del suolo nei vigneti è stata e rimane una priorità per il settore. L’introduzione dell’obbligo per gli Stati membri di istituire “distretti del suolo” riflette bene la necessità di sviluppare un approccio di gestione basato sui distretti per un’efficiente protezione e rigenerazione del suolo. Per il Ceev però la proposta di legge “non fornisce linee guida chiare, strumenti innovativi per l’uso e il ripristino del suolo e finanziamenti adeguati per la transizione della viticoltura verso pratiche più sostenibili. Un sostegno adeguato è fondamentale per mitigare l’impatto negativo sul reddito e sulla produttività”.

Visita in Bulgaria del capo di Stato maggiore Cavo Dragone

Visita in Bulgaria del capo di Stato maggiore Cavo DragoneRoma, 6 lug. (askanews) – Accolto dal Comandante della Brigata Pinerolo l’Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, ha assistito, attraverso l’utilizzo dei sistemi di comunicazione dei posti comando digitalizzati di Forza NEC (Network Enabled Capability), a tutte le fasi della manovra a fuoco condotta in modo sincronizzato da due unità di livello gruppo tattico pluriarma simultaneamente addestrate in due distinte aree distanti tra loro circa 200 chilometri, pinnacolo dell’intera attività.

Nel rivolgersi al contingente italiano, dopo aver riportato la vicinanza da parte del Ministro della Difesa, l’Ammiraglio Cavo Dragone si è detto “particolarmente orgoglioso di essere il Capo della Difesa quando le Forze Armate sono rappresentate da donne e uomini come voi” aggiungendo che oggi “voi avete dato un messaggio verso i nostri Alleati estremamente forte, significativo, profondo di professionalità ed efficienza”. Il Capo di Stato Maggiore ha poi concluso rinnovando il proprio plauso per quanto visto nel corso dell’esercitazione odierna affermando che la task force italiana ha “dimostrato che l’Italia dispone di una Difesa che non è seconda a nessuna”. All’attività conclusiva hanno preso parte i vertici politici e militari italiani e bulgari e della NATO. l’Ambasciatrice d’Italia a Sofia, il Ministro della Difesa della Repubblica di Bulgaria, il Capo di Stato Maggiore della Difesa di Bulgaria, il Capo di Stato Maggiore del NATO Allied Land Comand e l’Addetto Militare d’Italia.

La complessa attività eVA ’23 ha raggruppato al suo interno le esercitazioni di Deployment/Redeployment iniziata il 30 maggio e che si concluderà il 25 luglio; dal 19 giugno al 07 luglio sono state condotte in modo consequenziale una Command Post Exercise (CPX) che ha portato alla Live Fire Exercise (LFX) condotta in ambiente digitalizzato. Nell’esercitazione multinazionale sono stati schierati oltre 1800 militari tra componente logistica e operativa. Sette le nazioni partecipanti Albania, Bulgaria, Grecia, Italia, Macedonia del Nord, Montenegro e USA.

I gruppi tattici esercitati sul terreno sono stati costituiti dal Multinational Battle Group Bulgaria, su base 7° Reggimento Bersaglieri, e il 38mo Battaglione della 2^ Brigata Meccanizzata delle Forze Armate Bulgare. Le due unità sono state supportate da un Aviation Battalion con elicotteri CH 47 del 1° Reggimento Aviazione dell’Esercito “Antares”. Il Comando della Brigata Pinerolo, integrato con assetti ad alta connotazione specialistica provenienti da tutta la Forza Armata, ha dato dimostrazione di essere in grado di esercitare tutte le funzioni operative simultaneamente su cinque Battle Group conducendo operazioni full spectrum.

Di particolare rilevanza sono stati i risultati prodotti sul campo che hanno evidenziato come la grande Unità da combattimento di Forza Media Digitalizzata (FOMED), grazie alla sinergia tra i sistemi e i mezzi permetta di ottenere un flusso di comunicazioni tra Posti Comando Digitalizzati (navigazione geolocalizzata, messaggi formattati, gestione dell’osservazione, identificazione e ingaggio dei bersagli), con la conseguente conoscenza in tempo reale della situazione tattica amica e nemica.

Wang Yi: relazioni tra Cina e Giappone a un momento critico

Wang Yi: relazioni tra Cina e Giappone a un momento criticoRoma, 6 lug. (askanews) – Le relazioni tra Cina e Giappone si trovano in un “momento critico”. L’ha detto oggi il capo della politica estera del Partito comunista cinese, Wang Yi, ricevendo a Pechino l’ex ministro degli Esteri nipponico Yohei Kono alla guida di una delegazione dell’Associazione per la promozione del commercio internazionale.

Secondo un resoconto del ministero degli Esteri cinese, ripreso dal South China Morning Post, Wang ha affermato che nella costruzione di legami entrambi i paesi devono eliminare “l’interferenza esterna” e vedersi l’un l’altro come partner e non come una minaccia. Inoltre esortato la parte giapponese a opporsi agli sforzi di “disaccoppiamento” e a dare un contributo a migliorare e sviluppare i legami, segnalando che il Giappone ha fatto “mosse negative” sulla questione di Taiwan. Le relazioni tra Giappone e Cina si sono inasprite alla luce del contesto geopolitico, con gli Usa che hanno tirato le fila dei loro alleati regionali di fronte alla crescente potenza cinese, e per la disputa territoriale che oppone i due giganti asiatici.

All’inizio di questa settimana, Wang ha attaccato velatamente gli Stati Uniti per aver alimentato un sentimento anti-cinese in Giappone e Corea del Sud, dicendo che “una certa grande potenza al di fuori della regione” cerca di seminare discordia. In un incontro trilaterale, inoltre, nel chiedere a Tokyo e Seoul di non seguire le sirene americane, ha anche fatto una dichiarazione che è stata piuttosto criticata perché giudicata apertamente culturalista. “Non importa quanto biondi siano tinti i nostri capelli o quanto rendiamo affilato il nostro naso, non potremo mai diventare europei o americani, non potremo mai diventare occidentali”, ha detto Wang. “Dobbiamo sapere dove affondano le nostre radici”.

Il Giappone a marzo ha annunciato l’imposizione di controlli sulle esportazioni su alcuni tipi di apparecchiature avanzate per la produzione di semiconduttori cinesi, insieme a Stati Uniti e Paesi Bassi. La Cina ha chiesto a Tokyo di porre fine alle restrizioni, affermando che danneggerebbero i legami commerciali tra i due paesi.

La salute multidimensionale fra gli elementi della natura

La salute multidimensionale fra gli elementi della naturaRoma, 6 lug. (askanews) – Acqua, terra, aria e fuoco sono elementi fortemente connessi con il benessere e da secoli hanno attratto l’interesse di ricercatori e scienziati. Hanno caratteristiche intrinseche fisiche, biologiche ed energetiche che possono determinare situazioni discordanti come la malattia da un lato e la guarigione dall’altro. Se conosciuti, studiati e vissuti in modo consapevole ci possono condurre a una lunga vita di salute e gioia. Questo, spiega una nota, lo scopo del convegno esperienziale formativo e informativo dal titolo “La Salute Multidimensionale fra gli elementi della natura”, aperto a tutti, che si svolgerà sabato 8 luglio dalle 9.30 alle 17 nella Conference Area Pineta di Pinzolo (Tn), nell’ambito del Dolomiti Wellness Festival.

Sarà una giornata di condivisione e formazione con momenti esperienziali, in cui si parlerà di salute, longevità, sani stili di vita e dell’approccio mentale e culturale al benessere, che sta conoscendo un’evoluzione. Negli stessi ambienti sanitari e nell’OMS (Organizzazione mondiale della Sanità) si parla da anni della salute come di uno stato dinamico di benessere fisico, mentale, sociale, nonché anche spirituale e ambientale, non mera assenza di malattia. In questo caso, in particolare, i partecipanti saranno guidati a comprendere la relazione tra il nostro corpo e gli elementi della natura. Elementi in cui l’acqua è parte integrante del nostro corpo e del nostro Pianeta, come sarà approfondito da Simona Santini, ricercatrice, naturopata e tutor omeosinergetico; l’aria è elemento vitale che respiriamo ogni istante della nostra vita, secondo quanto racconterà Cristiano Verducci, esperto e specialista del respiro energetico consapevole; la terra, accoglie e nutre la vita, come spiegheranno Luca Apicella, naturopata, counselor, esperto facilitatore in medicina forestale e Forest Therapy, e Giovanna Borriello, neurologa, ricercatrice dell’Università La Sapienza di Roma, presidente del Comitato Scientifico AIMEF (Associazione Italiana di Medicina Forestale) e responsabile del Centro di riferimento per la Sclerosi Multipla Ospedale San Pietro Fatebenefratelli di Roma; il fuoco è energia che purifica e trasforma, secondo l’intervento di Luigi Marcello Monsellato, ortopedico, traumatologo, psicoterapeute, presidente della SIM (Società Italiana di Medicina), e ideatore della Medicina Omeosinergetica.

Sul tema longevità interverranno Enzo Parianotti, life coach e scrittore, che racconterà del suo progetto “Longebility”, e il Prof. Francesco Landi, direttore del Dipartimento Scienze dell’Invecchiamento, Ortopediche e Reumatologiche della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma, che concluderà gli interventi. L’appuntamento, coordinato da Paola Rizzitelli, esperta di Wellness Economy e Wellness Marketing, fra i co-fondatori di La Medicina Olistica, referente per i Forest Bathing Center dell’Associazione di Medicina Forestale e partner dell’Istituto Italiano di Bioetica, darà 5 crediti formativi Ecm ai medici e a tutte le professioni sanitarie.

“Al Dolomiti Wellness Festival gli elementi della natura possono finalmente prendere la scena nell’ambito di un concetto di ‘medicina olistica’ – ha dichiarato Rizzitelli – Un concetto che coinvolge tutti gli aspetti della vita dell’essere umano, mirando alla prevenzione e alla cura della malattia, nel passaggio da un approccio che era reattivo (agisco solo in reazione alla malattia, ndr) ad uno proattivo (agisco per il mantenimento della salute, ndr), che mette tutti in gioco e allarga possibilità e responsabilità. Abbiamo così organizzato un convegno innovativo e unico, alla sua seconda edizione, dedicato a consolidare la multidimensionalità della salute, in una forma didattica particolarmente stimolante poiché vivremo sia momenti di formazione scientifica sia attività esperienziali all’aperto, al fine di facilitare l’apprendimento”. Il Dolomiti Wellness Festival è promosso da Treventur – Trentino Eventi Turismo, in collaborazione con l’Azienda per il Turismo Madonna di Campiglio, con la collaborazione e il patrocinio della Società Italiana di Medicina (SIM), dell’Associazione Italiana di Medicina Forestale, (A.I.Me.F) e di A.I.R.O.P., l’Associazione Italiana rivolta a tutti i Professionisti Sanitari e Socio-Sanitari con particolare attenzione alla promozione, diffusione e conoscenza delle Medicine Complementari e delle Discipline Olistiche e Bionaturali, oltre a quello della Provincia Autonoma di Trento e dell’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari.

Santanchè, Silvestri: mozione di sfiducia M5a anche alla Camera

Santanchè, Silvestri: mozione di sfiducia M5a anche alla CameraMilano, 6 lug. (askanews) – “Anche alla Camera Il Movimento 5 Stelle ha presentato una mozione di sfiducia alla ministra Santanchè. Abbiamo chiesto più volte che la ministra venisse in Aula a fornire le opportune spiegazioni sulle gravi accuse ed evidenze che la riguardano, ma ha provato a sottrarsi in tutti i modi e così facendo ha mancato di rispetto a un ramo del Parlamento e a una delle istituzioni che dovrebbe essere in grado di rappresentare”. Lo afferma Francesco Silvestri, capogruppo M5S alla Camera.

“La non difesa della ministra Santanché, gli attacchi alla stampa, le sue evidenti responsabilità politiche, etiche e pubbliche, impongono che lasci rapidamente il ministero. Per questo andiamo avanti e depositiamo una mozione di sfiducia nei suoi confronti anche alla Camera”, conclude.

Al via iscrizioni per formazione giovani agricoltori in Piemonte

Al via iscrizioni per formazione giovani agricoltori in PiemonteRoma, 6 lug. (askanews) – E’ partito il 3 luglio il corso di formazione di 150 ore per giovani agricoltori e nuovi agricoltori organizzato da Regione Piemonte in collaborazione con Inipa Nord-Ovest, Cia Consulenze Piemonte e Agripiemonteform. Il corso ha lo scopo di formare i giovani che si insediano in agricoltura per sviluppare competenze e conoscenze di alto livello e migliorare la loro capacità tecnica ed imprenditoriale.

“Anche la formazione è un aspetto importante della vita di un agricoltore perché permette di essere più preparati nel cogliere le novità in campo produttivo e ambientale e nell’adeguare la propria azienda agricola alle normative, così da poter partecipare all’assegnazione dei contributi europei tramite i bandi regionali”, sottolinea in una nota l’assessore all’agricoltura e cibo della Regione Piemonte Marco Protopapa. La necessità di questa formazione specifica nasce da un Decreto del Ministero dell’Agricoltura che impone ai nuovi insediati una qualifica professionale che, in mancanza di specifici titoli di studio agricoli, si ottiene tramite un corso di 150 ore con esame finale su tematiche riferibili al settore agroalimentare, ambientale e della dimensione sociale.

Questa specifica formazione, insieme agli altri requisiti previsti dal Decreto, consentirà ai giovani che si insediano di accedere all’assegnazione dei diritti all’aiuto previsti per i nuovi agricoltori dalla Comunità europea.

In arrivo 11 mln per promozione vino toscano in mercati extra Ue

In arrivo 11 mln per promozione vino toscano in mercati extra UeRoma, 6 lug. (askanews) – In arrivo oltre 11 milioni per la promozione del vino toscano nei mercati extra Ue. La Regione Toscana ha deliberato di utilizzare nell’annualità oltre 11.100.000 euro per campagne promozionali mirate, realizzate dalle aziende che ne faranno richiesta partecipando ad un bando. La delibera, proposta dalla vicepresidente ed assessora regionale all’agricoltura Stefania Saccardi, è stata approvata dalla Giunta regionale nel corso della sua ultima seduta.

“Anche quest’anno mettiamo a disposizione – ha detto Saccardi – grazie a risorse Ue, finanziamenti che aiuteranno le nostre aziende ad essere sempre più competitive ed a far conoscere e apprezzare la qualità dei prodotti toscani nel mondo”. Le risorse, utilizzabili per azioni in materia di relazioni pubbliche, promozione e pubblicità, derivano da fondi Ue finalizzati a mettere in rilievo gli elevati standard dei prodotti dell’Unione, in particolare in termini di qualità, sicurezza alimentare o ambiente.

Degli oltre 11 milioni destinati, circa 4.420.000 euro saranno utilizzati per saldare la campagna 2021/2022, mentre 6.682.000 saranno destinati ali anticipi della campagna 2023/2024. In caso di economie nella liquidazione dei progetti regionali della campagna 2021/2022, le risorse non utilizzate saranno sommate a quelle per il 2023/2024. Se ci saranno, invece, economie nel corso dell’esercizio finanziario 2023/2024, saranno destinate alla ristrutturazione e riconversione dei vigneti, naturalmente in presenza di domande ammissibili ma non finanziate per carenza di risorse. Sono stati fissati il limite massimo di contributo richiedibile – 500.000 euro – e un limite minimo – 100.000 euro.

Nel 2022 superfici a biologico +7,5%, boom in Toscana (+35,8%)

Nel 2022 superfici a biologico +7,5%, boom in Toscana (+35,8%)Roma, 6 lug. (askanews) – Una crescita del 7,5% nel 2022 con un vero e proprio boom in Toscana. Le superfici coltivate a biologico in Italia hanno infatti raggiunto i 2.349.880 ettari, con un incremento del 7,5% rispetto al 2021, portando l’incidenza della superficie agricola utilizzata (SAU) nazionale al 18,7% (+1,3% sul 2021), che si conferma quindi la più elevata in Ue. Sono le anticipazioni del rapporto “Bio in cifre 2023” curato dal Sinab, il sistema di informazione nazionale sull’agricoltura biologica, per il Masaf e presentate al convegno Ismea “Appuntamento con il BIO”.

Aumento significativo anche per il numero di operatori biologici che hanno toccato quota 92.799, di cui 82.627 è rappresentato da aziende agricole (+ 8,9% rispetto al 2021). A livello regionale, da segnalare l’esplosione del biologico in Toscana, che con 35,8% è diventata la prima regione come incidenza di SAU bio, seguita da Calabria, Sicilia, Marche, Basilicata e Lazio, le prime 6 regioni ad aver superato l’obiettivo del 25% contenuto nelle strategie europee.

Anche la zootecnia biologica ha evidenziato valori di crescita importanti: +22,5% per gli alveari, 10,5% per i caprini, 9,7% per gli ovini e 8,2% per i bovini. La nota critica continua ad essere rappresentata da una domanda interna che, nel 2022, ha registrato un incremento modesto dello 0,5% rispetto al 2021. Da segnalare però un calo dei volumi, considerando che l’aumento generalizzato dei prezzi a causa dell’inflazione ha determinato la riduzione della capacità di spesa delle famiglie.

“La significativa crescita delle produzioni bio in Italia rappresenta un segnale chiaro della fiducia da parte degli agricoltori nel biologico – ha detto Maria Grazia Mammuccini, presidente FederBio – Questi segnali positivi devono, tuttavia, trovare un adeguato riscontro anche dal punto di vista dei consumi che, invece, stanno segnando il passo. È necessario, dunque, un impegno ancora maggiore nello sviluppo di campagne di sensibilizzazione che, oltre a rivolgersi ai cittadini, coinvolgano anche nuovi comparti come, per esempio, l’Ho.Re.Ca, che può rappresentare a tutti gli effetti un ambasciatore del biologico”. “Abbiamo oggi – ha concluso – un’opportunità unica per fare del biologico il paradigma agricolo di riferimento, generando effetti positivi sulla mitigazione del cambiamento climatico, sulla valorizzazione dei territori e delle aree interne e sulla creazione di nuove opportunità di occupazione, in particolare per i giovani e le donne”.

Presentata a Roma la terza edizione di “Puglia, a way of life”

Presentata a Roma la terza edizione di “Puglia, a way of life”Roma, 6 lug. (askanews) – Il brand Puglia attrae sempre più e il modello di sviluppo sostenibile della regione, basato sull’armonia fra crescita economica e benessere sociale, continua a catturare l’attenzione degli osservatori nazionali e internazionali. Successo per la terza edizione del workshop “Puglia, a way of life”, che si è tenuto a Roma nella sede della Stampa Estera, dove sono stati approfonditi i temi più rilevanti della programmazione regionale, quali investimenti produttivi, attrattività turistica e benessere sociale, con i protagonisti di questa stagione: dagli assessori regionali Alessandro Delli Noci (Sviluppo economico), Gianfranco Lopane (Turismo) e Rosa Barone (Welfare) ai responsabili dei dipartimenti Aldo Patruno (Turismo e cultura) e Valentina Romano (Welfare).

Sono stati presentati due casi esemplari della strategia verso le aree interne: Accadia, piccolo borgo finanziato con 20 milioni di euro dal Pnrr, e la mostra “Caravaggio e il suo tempo – Tra naturalismo e classicismo” in programma nel Castello di Mesagne (Brindisi) dal 16 luglio all’8 dicembre 2023. Una centralità della regione testimoniata dalla scelta di organizzare il G7 del prossimo anno in Puglia e confermata dal direttore generale dell’Università Luiss Guido Carli, Giovanni Lo Storto, di origine pugliese. “Puglia, a way of life” è stato aperto da un ospite a sorpresa: l’ambasciatore d’Italia in India, Vincenzo De Luca, collegato da Nuova Delhi. Un testimone diretto dei rapporti commerciali dell’Italia (terzo partner commerciale del Paese asiatico) e della Puglia, in particolare legati al wedding tourism, che ha ricordato come in India l’interesse per il turismo nelle Regione Puglia è cresciuto recentemente in maniera esponenziale con oltre 130.000 visti rilasciati solo nel 2019 e ha sottolineato come la Puglia dimostri di detenere tuttora un ruolo da leader nelle mete italiane preferite, con un flusso di turismo dall’India che si focalizza soprattutto nel periodo aprile-giugno, diviso tra eventi corporate, turismo di gruppo e matrimoni organizzati in cornici straordinarie. Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, è intervenuto in collegamento video per sottolineare la crescita del brand Puglia, evidenziando in particolare l’importanza della mostra di Caravaggio a Mesagne. “Questo evento – ha commentato Emiliano – attirerà l’interesse dell’Italia e del mondo su Mesagne, città importante e simbolo della Puglia che ha saputo rimettersi in piedi, rispettare se stessa e tutti quelli che sono venuti e continuano a venirci a trovare. Noi siamo felici che le persone vengano in Puglia a trascorrere le vacanze, ma questa terra è capace di accogliere anche chi non può permettersi di pagare e magari viene da noi per dare alla sua vita un senso diverso, per cercare riscatto o proteggere i propri figli. Per noi, l’accoglienza è una delle cose più importanti da realizzare”.

La Puglia ha voluto ringraziare per l’ospitalità l’Associazione della Stampa Estera in Italia con un dono consegnato dall’assessore Alessandro Delli Noci al vicepresidente, Maarten Van Aalderen, di un’opera d’arte in ceramica appositamente creata per l’occasione dalle artiste Angela Tomasicchio e Floriana Fallacara, che rappresenta una simbiosi tra il tipico “pumo” pugliese e il “mondo” della stampa. I trend economici positivi sono stati raccontati dall’assessore regionale allo sviluppo economico, Alessandro Delli Noci, che ha anche sottolineato come “la Regione Puglia è impegnata per una crescita blu sostenibile e, oltre a fornire supporto e incentivi all’innovazione e agli investimenti da parte delle aziende che operano nel settore dell’economia blu, adotta costantemente misure per garantire la conservazione e la protezione delle aree costiere e delle risorse marine”.

Da anni alla crescita economica regionale contribuisce in modo significativo il fenomeno turistico. La Puglia anche nel 2023 è fra i top trend e punta sempre più su un turismo sostenibile, come ha evidenziato nel suo intervento l’assessore al turismo, Gianfranco Lopane: “Accrescere gli standard qualitativi lungo la filiera dell’ospitalità e dell’accoglienza puntando su un turismo sostenibile e su modelli che valorizzino le aree interne e le destinazioni meno note: questa la bussola della nuova strategia del turismo della Puglia, di una visione condivisa con gli operatori dell’ecosistema turistico che nasce dall’evoluzione dei mercati e dai bisogni dei viaggiatori che scelgono una destinazione sempre più internazionale”. E investimenti e turismo rappresentano risorse importanti per il sostegno ai più fragili, come ha confermato l’assessora al Welfare, Rosa Barone: “Grazie all’impegno comune e al confronto costante con tutti gli attori interessati, la Puglia sta diventando ogni giorno di più un laboratorio di ricerca e innovazione per un effettivo miglioramento dei servizi sociali, un settore di intervento che diviene sempre più centrale”. . Grande interesse ha suscitato anche il progetto pilota per riqualificare il medievale Rione Fossi di Accadia (Foggia), piccolo centro dei Monti Dauni finanziato con 20 milioni di euro dal PNRR, una delle 21 iniziative in Italia per la rigenerazione culturale, sociale ed economica dei borghi, di cui ha parlato il sindaco di Accadia, Agostino De Paolis. Parte del merito di questi risultati ottenuti è da attribuire anche a una narrazione efficace e capace di coinvolgere. E infatti quest’anno la Puglia è diventata la seconda Regione in Italia per la comunicazione sui social media, grazie ai numeri raggiunti e alla capacità di coinvolgimento della community. Un grande balzo rispetto all’ottavo posto del 2022. Per questo motivo l’Associazione “Valore Impresa Puglia” ha assegnato un riconoscimento a Rocco De Franchi, direttore della comunicazione istituzionale della Regione Puglia. Il workshop, realizzato in collaborazione con la Regione Puglia, è stato moderato dalla giornalista Antonella Millarte.