Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Tag: askanews

Unionbirrai: consumo moderato birra artigianale alleato benessere

Unionbirrai: consumo moderato birra artigianale alleato benessereRoma, 19 nov. (askanews) – Apprezzare la birra artigianale attraverso un consumo moderato e un corretto stile di vita perché, con una prospettiva equilibrata, questo alimento divenuto parte integrante del made in Italy di qualità può rappresentare una componente significativa del benessere sociale e culturale. È questo il messaggio emerso dal convegno “Filiera della Birra Artigianale: stili di vita e benessere”, tenutosi questa mattina a Roma presso l’Auditorium Giuseppe Avolio della Cia-Agricoltori Italiani e organizzato da Unionbirrai, in collaborazione con Dagri Università di Firenze e ObiArt – Osservatorio Birre Artigianali.


“Abbiamo voluto questa innovativa giornata di studio per approfondire come il consumo moderato e consapevole di birra artigianale, realizzata con prodotti di qualità, possa conciliarsi all’interno di uno stile di vita sano per promuovere convivialità e benessere psico-fisico – ha detto Andrea Soncini, vicedirettore di Unionbirrai, l’associazione di categoria dei piccoli birrifici artigianali indipendenti – Superando le demonizzazioni sui singoli alimenti, le autorevoli relazioni di oggi ci hanno mostrato come l’impatto vada valutato nella sua globalità, attraverso un approccio olistico. La birra è a tutti gli effetti un alimento, che nei secoli ha rivestito come tale anche un ruolo importante, con rilevanti aspetti culturali, sociali e di piacere personale che non devono assolutamente essere tralasciati”. Per Unionbirrai nello stato di salute di un individuo, occorre valutare l’impatto del consumo di birra all’interno dello stile di vita e dell’alimentazione complessiva “dove occorre tenere conto sia degli effetti favorevoli del luppolo e dei numerosi macronutrienti, che di quelli dell’alcol. Ciò deve guidare la filiera della birra artigianale e i nostri produttori – ha concluso Soncini – a promuovere un suo consumo consapevole e moderato attraverso esperienze che diano valore a tutti gli aspetti correlati al benessere”.


“La birra artigianale sta vivendo uno sviluppo molto importante – ha detto il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini – Sono in aumento i consumi, ma soprattutto sta crescendo la cultura del bere birra, legata alla distintività e alla qualità delle produzioni. Proprio queste sono le caratteristiche che devono continuare a premiare i nostri birrifici, facendo leva sulle materie prime agricole 100% Made in Italy. Ora l’obiettivo è incentivare sempre di più gli agricoltori a produrre e creare al contempo nuovi sbocchi di mercato. È un’opportunità per tutti, da chi produce a chi trasforma a chi vende, e può trasformare la birra artigianale e agricola in un importante punto di riferimento per tutta la filiera brassicola nazionale”. Il convegno è stato anche l’occasione per la Premiazione dei vincitori del III Concorso Birra dell’Anno – Harvest Beers 2024, dedicato alle birre artigianali con luppolo appena raccolto dove hanno trionfato il birrificio Picobrew di Milano nella categoria “Fresh Hop” e il birrificio Labeerinto di Modena nella categoria “Wet Hop”.

Lega del Filo d’Oro, da 60 anni a fianco di chi non vede e non sente

Lega del Filo d’Oro, da 60 anni a fianco di chi non vede e non senteRoma, 19 nov. (askanews) – È un filo prezioso quello che unisce le persone sordocieche con il mondo esterno. Un filo che, dal 1964, grazie al sostegno di tanti, si è rafforzato nel tempo, delineando un percorso costellato di importanti progetti realizzati, animato dalla passione e soprattutto dal coraggio di vedere e ascoltare ‘oltre” ciò che è possibile, per dare voce ai bisogni di chi non vede e non sente, migliorare la loro qualità di vita e promuovere maggiore inclusione all’interno della società. In questi sessant’anni di attività al fianco di chi non vede e non sente, la Fondazione Lega del Filo d’Oro ETS – Ente Filantropico ha investito sulla crescita capillare a livello territoriale con l’obiettivo di fornire risposte concrete ai bisogni di utenti e famiglie, fino ad essere oggi presente in 11 regioni italiane con i suoi Centri Residenziali, Centri Diurni, Servizi e Sedi Territoriali, triplicando il numero di utenti seguiti negli ultimi vent’anni e seguendo oggi oltre 1.200 utenti, che hanno beneficiato di uno o più servizi nelle diverse modalità, garantendo loro interventi diagnostici, educativo-riabilitativi e socio-educativi, raggiungendo nel 2023 il numero più alto mai registrato.


È questo l’impegno dell’Ente, che per celebrare il suo sessantesimo anniversario, ha promosso questa mattina un evento speciale al Teatro Abàrico di Roma: un momento emozionante per ripercorrere la storia dell’Ente e ringraziare tutti coloro che hanno reso questo traguardo possibile, in particolare i suoi sostenitori, volgendo lo sguardo verso i futuri obiettivi da raggiungere. L’evento è stato l’occasione per presentare in anteprima la nuova campagna ’60 anni non si festeggiano, si fanno. Insieme”, firmata dall’agenzia Arkage, e ha visto la partecipazione dei testimonial e amici storici Renzo Arbore e Neri Marcorè, con l’intervento del Presidente Rossano Bartoli e le testimonianze di uno dei sostenitori che hanno contribuito alla campagna e della mamma di uno dei suoi piccoli protagonisti. ‘La Lega del Filo d’Oro si impegna da 60 anni a garantire una migliore qualità della vita alle persone sordocieche e alle loro famiglie, e questo è possibile principalmente grazie ai nostri sostenitori, che scelgono di condividere con noi una missione che va oltre l’assistenza: è un progetto di dignità, inclusione e speranza. A loro va la nostra profonda gratitudine e l’invito a continuare questo cammino al nostro fianco’, dichiara Rossano Bartoli, Presidente della Lega del filo d’Oro ETS: ‘Per la Lega del Filo d’Oro, ogni traguardo raggiunto non è un punto d’arrivo ma uno slancio verso il futuro. È chi sostiene la nostra missione a darci la forza per realizzare nuovi progetti capaci di rispondere ai bisogni complessi dei nostri utenti. Oggi vogliamo dire loro un grazie sincero e riaffermare l’importanza del loro prezioso contributo, affinché nessuno debba affrontare il buio e il silenzio da solo. Ci tengo a ringraziare sentitamente anche tutte le famiglie che ripongono quotidianamente fiducia nel nostro operato, il personale e i volontari dell’Ente, e i nostri testimonial storici, Renzo Arbore e Neri Marcorè, che ci sono vicini da tantissimi anni’.


A supportare l’impegno della Fondazione, i due testimonial storici, che negli anni hanno prestato il volto a numerose campagne di raccolta fondi per sensibilizzare gli italiani sulla difficile condizione vissuta dalle persone sordocieche, che affrontano ogni giorno la sfida di andare oltre il buio e il silenzio. ‘Sessant’anni sono una prova di dedizione e tenacia, ma anche di una visione condivisa da tante persone che, con la loro generosità, hanno permesso alla Lega del Filo d’Oro di diventare una luce per chi non vede e non sente’, dice Renzo Arbore, testimonial della Lega del Filo d’Oro dal 1989: ‘Per me è un privilegio essere parte di questa famiglia, perché ciò che rende speciale la Lega del Filo d’Oro è la sua capacità di connettere le persone e trasformare i contributi in sogni tangibili. Essere testimone di questa missione mi riempie di orgoglio, e sono sicuro che, con l’aiuto di chi ci sostiene, riusciremo a dare speranza e supporto a chi ogni giorno convive con una disabilità complessa come la sordocecità”.


Per Neri Marcorè, testimonial della Lega del Filo d’Oro dal 2014, ‘la Lega del Filo d’Oro mi ha insegnato a guardare e ascoltare oltre, a credere che la solidarietà possa davvero cambiare il destino delle persone. È una storia fatta di volti, di famiglie, di bambini, giovani e adulti con sordocecità, ma anche di professionisti e sostenitori che, con il loro impegno, hanno trasformato la speranza in realtà. Oggi è questo il messaggio che vogliamo portare avanti. Sono onorato di sostenere da dieci anni l’impegno della Fondazione, è un percorso che tocca il cuore e ogni anno rinnova la sua capacità di coinvolgere e di ispirare. La campagna che abbiamo presentato oggi è un messaggio di fiducia e di vicinanza, ma anche una testimonianza di quanto il supporto dei nostri sostenitori sia fondamentale. Spero che sempre più persone decidano di unirsi a noi, perché solo insieme possiamo davvero fare la differenza’. L’IMPORTANZA DEI SOSTENITORI – I sostenitori hanno un ruolo fondamentale per la Lega del Filo d’Oro: nel corso del 2023, le donazioni dei sostenitori privati hanno contribuito alla copertura dell’85% delle spese sostenute dall’Ente, confermando la netta e crescente prevalenza dei contributi privati rispetto a quelli pubblici. Complessivamente, la raccolta fondi nel 2023 è aumentata del 24% rispetto all’anno precedente. Solo così la ‘Lega” riesce a garantire agli utenti un trattamento personalizzato che arriva a dedicare da 1 a 2,4 dipendenti per ogni ospite, in modo da offrire un percorso riabilitativo efficace a seconda del grado di disabilità. Per questa ragione oggi la raccolta fondi ha un ruolo fondamentale per la vita e lo sviluppo della Fondazione.


LA CAMPAGNA ’60 ANNI NON SI FESTEGGIANO, SI FANNO. INSIEME” – La nuova campagna dedicata al 60° anniversario della Lega del Filo d’Oro intende ringraziare tutti i suoi sostenitori, senza i quali questo traguardo non sarebbe stato possibile. Insieme a loro, come protagonisti, ci sono anche i piccoli e giovani utenti seguiti ogni giorno con passione e dedizione dai professionisti della Fondazione. Perché la storia della Lega del Filo d’Oro è fatta di migliaia di storie che si sono intrecciate nel corso di questi 60 anni e la campagna intende celebrare un anniversario che non guarda al passato, ma al presente e al futuro, raccontando ciò che si può continuare a fare, tutti insieme, unendo le storie di chi dona e di chi riceve per andare oltre il buio e il silenzio. Ad amplificare il messaggio di solidarietà, ancora una volta, ci sono Renzo Arbore e Neri Marcorè, amici e storici testimonial. La campagna porta con sé un messaggio potente di speranza e collaborazione, celebrando le storie di chi ha creduto e crede nella missione della Fondazione: un cammino collettivo e condiviso, in cui ogni gesto di solidarietà si trasforma in un sostegno concreto e quotidiano. L’IMPEGNO PER IL PIENO RICONOSCIMENTO DEI DIRITTI – La Lega del Filo d’Oro è inoltre impegnata a dare voce alle istanze di chi non vede e non sente, promuovendo il pieno riconoscimento dei loro diritti presso le Istituzioni. In Italia la legge 107/2010 riconosce la sordocecità come una disabilità unica e specifica, ma necessita di essere rivista per una sua piena applicazione. Recentemente è stato approvato un disegno di legge molto importante per tutte le persone sordocieche, che riconosce la sordocecità come disabilità unica, senza discriminazioni tra persone con stesse condizioni sviluppate in età differenti. Questo passo significativo fa guardare al futuro con maggiore speranza e getta le basi per una società più inclusiva e rispettosa. A marzo la Fondazione ha presentato alla Camera dei Deputati il Manifesto delle persone sordocieche per chiedere alle Istituzioni un maggior impegno affinché ogni persona sordocieca venga riconosciuta e sostenuta, ovunque e sempre, con accesso a cure, interpreti e strumenti che possano davvero fare la differenza nella vita di tutti i giorni. L’inclusione scolastica, la mobilità autonoma, la possibilità di lavorare e di abitare in spazi pensati per le esigenze specifiche di chi non vede e non sente non sono solo diritti, ma passi fondamentali verso una società in cui nessuno resti indietro. Creare un mondo più accessibile, anche nei luoghi di sport e cultura, significa abbracciare la diversità e abbattere ogni barriera. La Fondazione crede fermamente che con il sostegno di tutti si possano superare le sfide attuali per creare una società più equa e accessibile.

Scuola, arriva la serie tv “Sei un mito”, l’epica a misura di gen Z

Scuola, arriva la serie tv “Sei un mito”, l’epica a misura di gen ZRoma, 19 nov. (askanews) – Virgilio Scuola presenta “Sei un mito”, serie tv in 20 episodi distribuita da Chili, diretta da Gabriele Lazzaro e co-prodotta da SkillShake. Il format ha l’obiettivo di far riscoprire l’epica attraverso una narrazione moderna e coinvolgente. La serie è ambientata nel Collegio Rotondi di Gorla (Varese) dove l’insegnante (e content creator) Roberta guida i ragazzi nei loro percorsi di vita, usando i miti classici come strumento di crescita e riflessione.


“Sei un mito”, novità nel panorama dell’edutainment, combina narrazione epica e temi contemporanei, con un focus su personaggi mitologici che – puntata dopo puntata – dialogano con l’emotività e la quotidianità degli adolescenti. La novità sta soprattutto nella convergenza tra due mondi – Gen Z e Classici – solo apparentemente distanti che si incontrano e si confrontano su temi di stretta attualità e molto sentiti da ragazze e ragazzi della Gen Z. L’idea del format risponde a una crescente attenzione per i contenuti educativi digitali tra i giovani: uno studio del Miur e, in particolare, il Report dell’Osservatorio Scuola Digitale 2023, che analizza i dati raccolti nell’anno scolastico 2022-2023, evidenzia una crescente integrazione delle tecnologie digitali nell’istruzione. Il report sottolinea il crescente interesse verso l’apprendimento attraverso piattaforme online: il 65% delle scuole italiane utilizza regolarmente materiali digitali a supporto dei programmi scolastici (il che riflette l’importanza crescente dei contenuti digitali per arricchire i percorsi educativi).


“Sei un mito” si rivolge, infatti, ad adolescenti e studenti delle scuole superiori ma anche a educatori e famiglie: insegnanti, genitori, educatori interessati a metodi innovativi per avvicinare i giovani alla cultura; e infine a media e piattaforme educative quali distributori di contenuti scolastici e formativi. “Con questo progetto festeggiamo il primo, entusiasmante anno di vita di Virgilio Scuola – ha dichiarato Barbara Del Pio, responsabile editoriale Italiaonline – l’ambizione di è avvicinare le ragazze e i ragazzi della Gen Z alle grandi storie del passato come chiavi per affrontare le sfide del presente. L’epica non è solo letteratura antica, ma un’incredibile fonte di suggestioni e ispirazioni per la vita quotidiana… . Il 24 novembre partirà da Modena una serie di appuntamenti che vedranno protagonisti cast, studenti e studentesse e il team di Virgilio Scuola. Vedremo insieme alcune puntate della serie e ne discuteremo a caldo. Ci metteremo in ascolto delle ragazze e dei ragazzi, in nome della Bellezza e del Sapere”.

Ue, dal vertice di Varsavia spunta la nuova strategia europea

Ue, dal vertice di Varsavia spunta la nuova strategia europeaVarsavia, 19 nov. (askanews) – L’Europa abbandona le indecisioni e si avvia a creare i bond europei per finanziare la difesa comune. È questo uno dei punti più significativi del documento – siglato stamattina al vertice dei ministri degli Esteri di Francia, Germania, Italia, Polonia, Spagna e Regno Unito – che si apre con il riconoscimento che “la nostra sicurezza comune è messa a dura prova come mai prima d’ora”. “La Russia sta sistematicamente attaccando l’architettura di sicurezza europea”, hanno scritto i capi della diplomazia.


Il vertice dei 5 maggiori Paesi europei più la Gran Bretagna, e con la presenza della nuova commissaria della Unione europea per gli affari internazionali Kaja Kallas, ha dato esiti importanti quanto inattesi. Nel riaffermare la centralità del ruolo della NATO i ministri riuniti hanno sottolineato la necessità di un maggiore protagonismo europeo portando le spese della difesa al 2% del PIL e sottolineando la necessità di una maggiore integrazione anche nella produzione degli armamenti, scelta che sarà supportata finanziariamente da bond europei. “Anche l’Italia è pronta a questo passo anche grazie al fatto che l’Europa ci consente di far uscire dal patto di stabilità gli investimenti nella difesa”, ha sottolineato Tajani che poi ha chiarito con forza come questo vertice abbia definito altri aspetti essenziali nella complessa situazione geopolitica. “L’Europa dovrà contare di più non solo con gli investimenti e nella difesa ma anche nello sviluppare una politica attiva sui vari fronti internazionali tra cui Medio Oriente, Africa e Venezuela. I Paesi europei devono agire uniti, parlare con una voce unica”. Dal documento firmato anche da Annalena Baerbock per la Germania, Jean-Noel Barrot per la Francia, Radoslaw Sikorski per la Polonia, Jose Manuel Albares per la Spagna e David Lammy per la Gran Bretagna, gli ultimi due collegati da remoto, emerge come l’Europa abbia deciso di usare tutte le leve possibili per sostenere l’Ucraina sia militarmente, a breve l’esercito di Kiev sarà rafforzato da soldati addestrati in Francia e dagli aerei mirage, sia finanziariamente, utilizzando profitti di aziende russe congelati in Europa, sia socialmente con la garanzia della ricostruzione della rete elettrica già in tempo di guerra. “Questo ci auguriamo sia l’ultimo inverno di guerra per gli ucraini”, ha sottolineato Tajani.


Un vertice che si è rivelato un successo diplomatico per la Polonia che si è vista riconoscere dalla ministra tedesca sia il merito d’aver avvisato gli alleati europei fin dal 2014 delle intenzioni della Russia, sia d’aver smascherato le azioni di disturbo fatte contro alcuni Paesi europei in maniera ibrida. “Tutti vogliamo la pace, ma sia chiaro che perché sia una pace vera deve essere giusta”, ha aggiunto Tajani, citando Giovanni Paolo II, nel ribadire che arrivare alla pace non significa imporre una sconfitta all’Ucraina. Durante la conferenza stampa è emerso più volte anche il tema dei rapporti con gli USA, su cui tutti i partecipanti hanno convenuto che l’America è e resterà il partner principale per l’Europa e per il mondo che si considera libero, indipendentemente da chi lo governa.


“Il formato del vertice a 5 Paesi più la Gran Bretagna è una nuova modalità che credo d’ora in poi useremo almeno nelle questioni della sicurezza, che ribadisco vedranno sempre più l’Europa agire in modo comune”, ha dichiarato Tajani al termine dell’incontro svoltosi al Palazzo dell’Isola all’interno del Parco Reale di Varsavia dove durante la guerra fredda americani e cinesi si incontrarono spesso per portare la Cina all’interno delle Nazioni Unite.

Fedagripesca: bene impegno Governo a difesa settore per il 2025

Fedagripesca: bene impegno Governo a difesa settore per il 2025Roma, 19 nov. (askanews) – “Apprezziamo l’impegno delmMinistro Lollobrigida e del Governo a difesa del settore ittico italiano, per scongiurare ulteriori riduzioni delle giornate di pesca nel 2025, in particolare nel Mediterraneo Occidentale. Il documento congiunto promosso dall’Italia, insieme a Francia e Spagna diventa così fondamentale per arrivare con una posizione più forte e comune al Consiglio Agrifish di dicembre che deciderà le possibilità di pesca per il prossimo anno”. Così in una nota Francesca Biondo, direttrice di Federpesca. Per Federpesca è fondamentale non prevedere ulteriori riduzioni nel 2025, “per lasciare il tempo di valutare i risultati degli scorsi anni e prendere decisioni per garantire un futuro al settore, che sia sostenibile a livello economico, ambientale e sociale”.


Il 16 settembre, la Commissione europea ha pubblicato la sua Proposta per le possibilità di pesca 2025. Per il Mediterraneo Occidentale prevede di entrare in una “fase permanente” dopo gli ultimi anni di “fase transitoria”, che hanno visto misure per ridurre le possibilità di pesca del 40%. “Tuttavia, non si è mai parlato di un piano a due fasi, del quale non si conosce il futuro delle decisioni prese per gestire la pesca in quest’area, che potrebbe comportare ancora una riduzione dello sforzo di pesca. Un approccio intollerabile che umilia ancora una volta il nostro comparto – spiega Biondo – Come Federpesca, ci siamo impegnati fin da subito a sostenere questo approccio, sottoscrivendo due lettere unitarie, insieme alle rappresentanze datoriali e sindacali di Francia e Spagna, per rafforzare la posizione dell’Italia in vista del Consiglio Agrifish di fine anno e non trovare compromessi su ulteriori riduzioni delle possibilità di pesca”.


Il documento congiunto promosso dall’Italia rappresenta pertanto “una volontà comune da parte di più Paesi membri nel garantire che le misure che andranno ad avere un impatto su migliaia di pescatori e famiglie vengano prese in modo equo e basate su un processo decisionale trasparente, partecipativo e efficace. Non costruito su scelte improvvisate all’ultimo momento, ma fondato su una riflessione attenta e pianificata, capace di considerare tutti gli aspetti e le implicazioni a lungo termine”.

Coppa Davis, Volandri: “Pronti a difendere il titolo”

Coppa Davis, Volandri: “Pronti a difendere il titolo”Roma, 19 nov. (askanews) – L’Italtennis è a Malaga e, in attesa di Jannik Sinner, mostra i requisiti giusti per sostenere grandi ambizioni. Da campioni in carica. “Siamo concentrati sull’obiettivo” dice il capitano Filippo Volandri nella conferenza stampa della vigilia al Palacio de Deportes José María Martín Carpena di Malagadove l’Italia debutterà giovedì contro l’Argentina. “Le condizioni sono diverse ma in Italia abbiamo giocatori che si abituano velocemente. Siamo felici di essere qui, e pronti. Anche Jannik, a giudicare dall’ultima settimana, lo è” aggiunge su Supertennis.


Volandri ha ringraziato anche chi è rimasto a casa. “Siamo nel mezzo di un percorso iniziato quattro anni fa. Ho sempre chiesto ai ragazzi disponibilità. E ormai mi hanno abituato a darmela. Ho cinque ragazzi straordinari qui, e anche tanti a casa. Mi vorrei soffermare su chi non è qui oggi e mi hanno dato piena disponibilità ad esserci fino all’ultimo, per ogni evenienza. Bisogna riconoscere alla squadra, che non è fatta solo da me e dai cinque ragazzi qui, ma da tutti quelli che ne hanno fatto parte e ne faranno parte, un grande senso di appartenenza” ha detto. “Abbiamo lavorato tanto per essere qui, fortunatamente la nostra è una delle squadre più lunghe che ci siano – ha detto Berrettini -. Per me è una grandissima vittoria anche solo essere qui. Siamo concentrati sull’obiettivo, che è intanto vincere contro l’Argentina e come sempre fare gruppo”.

Ue, dal vertice di Varsavia spunta la nuova strategia europea

Ue, dal vertice di Varsavia spunta la nuova strategia europeaVarsavia, 19 nov. (askanews) – L’Europa abbandona le indecisioni e si avvia a creare i bond europei per finanziare la difesa comune. È questo uno dei punti più significativi del documento – siglato stamattina al vertice dei ministri degli Esteri di Francia, Germania, Italia, Polonia, Spagna e Regno Unito – che si apre con il riconoscimento che “la nostra sicurezza comune è messa a dura prova come mai prima d’ora”. “La Russia sta sistematicamente attaccando l’architettura di sicurezza europea”, hanno scritto i capi della diplomazia.


Il vertice dei 5 maggiori Paesi europei più la Gran Bretagna, e con la presenza della nuova commissaria della Unione europea per gli affari internazionali Kaja Kallas, ha dato esiti importanti quanto inattesi. Nel riaffermare la centralità del ruolo della NATO i ministri riuniti hanno sottolineato la necessità di un maggiore protagonismo europeo portando le spese della difesa al 2% del PIL e sottolineando la necessità di una maggiore integrazione anche nella produzione degli armamenti, scelta che sarà supportata finanziariamente da bond europei. “Anche l’Italia è pronta a questo passo anche grazie al fatto che l’Europa ci consente di far uscire dal patto di stabilità gli investimenti nella difesa”, ha sottolineato Tajani che poi ha chiarito con forza come questo vertice abbia definito altri aspetti essenziali nella complessa situazione geopolitica. “L’Europa dovrà contare di più non solo con gli investimenti e nella difesa ma anche nello sviluppare una politica attiva sui vari fronti internazionali tra cui Medio Oriente, Africa e Venezuela. I Paesi europei devono agire uniti, parlare con una voce unica”. Dal documento firmato anche da Annalena Baerbock per la Germania, Jean-Noel Barrot per la Francia, Radoslaw Sikorski per la Polonia, Jose Manuel Albares per la Spagna e David Lammy per la Gran Bretagna, gli ultimi due collegati da remoto, emerge come l’Europa abbia deciso di usare tutte le leve possibili per sostenere l’Ucraina sia militarmente, a breve l’esercito di Kiev sarà rafforzato da soldati addestrati in Francia e dagli aerei mirage, sia finanziariamente, utilizzando profitti di aziende russe congelati in Europa, sia socialmente con la garanzia della ricostruzione della rete elettrica già in tempo di guerra. “Questo ci auguriamo sia l’ultimo inverno di guerra per gli ucraini”, ha sottolineato Tajani.


Un vertice che si è rivelato un successo diplomatico per la Polonia che si è vista riconoscere dalla ministra tedesca sia il merito d’aver avvisato gli alleati europei fin dal 2014 delle intenzioni della Russia, sia d’aver smascherato le azioni di disturbo fatte contro alcuni Paesi europei in maniera ibrida. “Tutti vogliamo la pace, ma sia chiaro che perché sia una pace vera deve essere giusta”, ha aggiunto Tajani, citando Giovanni Paolo II, nel ribadire che arrivare alla pace non significa imporre una sconfitta all’Ucraina. Durante la conferenza stampa è emerso più volte anche il tema dei rapporti con gli USA, su cui tutti i partecipanti hanno convenuto che l’America è e resterà il partner principale per l’Europa e per il mondo che si considera libero, indipendentemente da chi lo governa.


“Il formato del vertice a 5 Paesi più la Gran Bretagna è una nuova modalità che credo d’ora in poi useremo almeno nelle questioni della sicurezza, che ribadisco vedranno sempre più l’Europa agire in modo comune”, ha dichiarato Tajani al termine dell’incontro svoltosi al Palazzo dell’Isola all’interno del Parco Reale di Varsavia dove durante la guerra fredda americani e cinesi si incontrarono spesso per portare la Cina all’interno delle Nazioni Unite.

Liguria, Natale (Pd): manca assessore a sviluppo e portualità

Liguria, Natale (Pd): manca assessore a sviluppo e portualitàGenova, 19 nov. (askanews) – “In una giunta dove c’è l’assessore all’emigrazione e all’immigrazione, dove si pensa di governare la sanità con fantasiose strutture e sovrastrutture campate in aria, manca l’assessore allo sviluppo economico, alla portualità, alla logistica, alla blu economy. Quello che è il settore principale e fondamentale per lo sviluppo e il rilancio dell’economia della Liguria Bucci ha pensato bene di relegarlo in cantina”. Lo afferma in una nota il segretario ligure del Pd Davide Natale.


“Un chiaro segno – sottolinea Natale – di quali siano le priorità di questo centrodestra che pensa di affidare lo sviluppo economico e il porto non a un assessore, ma a un consigliere delegato che di fatto ad oggi non esiste se non nella fantasia di Bucci. Una scelta discutibile, ma che evidenzia come questa giunta sia lontana dai bisogni della Liguria e della sua economia”.

Regionali, De Luca: tagli sanità hanno avuto ricaduta su voto

Regionali, De Luca: tagli sanità hanno avuto ricaduta su votoNapoli, 19 nov. (askanews) – Le misure varate dal Governo nell’ambito della sanità pubblica “sicuramente hanno una ricaduta in termini di opinione pubblica e non potrebbe essere diversamente”. Ne è convinto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, parlando della sconfitta del centrodestra alle Regionali in Emilia-Romagna e Umbria e commentando le parole di Elly Schlein secondo la quale i tagli sulla sanità hanno influito sul voto e sulla vittoria del centrosinistra.


“Non c’è dubbio che la sanità rimane il punto di maggiore sofferenza – ha proseguito De Luca – . La Campania lo sta dicendo da qualche anno, per la verità, mi fa piacere che se ne stanno accorgendo tutti quanti. Si tratta di arrivare poi alla conclusione: oltre alla denuncia della carenza di risorse serve una battaglia concreta per ottenerle”. Secondo il presidente De Luca il “definanziamento sostanziale della sanità pubblica, ma anche del trasporto pubblico locale e una complicazione burocratica enorme, anche di misure positive che riguardano le famiglie, sono misure che hanno una ricaduta in termini di opinione pubblica”.

Rai, dal 19 novembre su RaiPlay “Chi vuole parlare d’amore?”

Rai, dal 19 novembre su RaiPlay “Chi vuole parlare d’amore?”Roma, 19 nov. (askanews) – Qual è la verità sull’amore e sul sesso tra i ragazzi? Quali sono i loro desideri e i loro timori? Da martedì 19 novembre, in esclusiva su RaiPlay, la nuova docuserie “Chi vuole parlare d’amore?” – scritta Isabel Achaval e Chiara Bondì con Chiara Cordelli, e prodotta da Panamafilm in collaborazione con Rai Contenuti digitali e Transmediali – racconta quello che le madri immaginano, e quella che è invece la realtà sentimentale dei figli. Come ha spiegato oggi Chiara Bondì nella conferenza stampa di presentazione, l’idea della docuserie nasce dal fatto che “noi prima di essere due registe siamo due madri di figlie adolescenti. Nasce quindi da un desiderio proprio quotidiano di sapere qualcosa di più della loro vita, delle loro storie che a casa non raccontano. Nasce da una urgenza di superare un muro in casa e dal fatto che il mondo dei ragazzi, degli adolescenti, ci sta accanto e ci ha sempre affascinato molto. Abbiamo deciso così di fare questa indagine, grazie ai nostri produttori che ci hanno sostenuto”.


Gli stessi produttori, ha aggiunto Isabel Achaval, “hanno avuto l’idea che noi andassimo in giro a incontrare i ragazzi e apparissimo in video, noi inizialmente non volevamo”, ma alla fine “ci siamo divertite tantissimo. Dovevamo ingegnarci per incontrare i ragazzi, farli parlare, non è stato facile. Andavamo con la pizza, perché uscivano alle due, affamati, con i pasticcini, i biscotti, i cartelloni, i megafoni, e stato un po’ imbarazzante però alla fine le interviste sono arrivate”. “Chi vuol parlare d’amore”, ha spiegato a sua volta Alessio Rocchi, vice direttore Contenuti Digitali e Transmediali, “è una docuserie in cinque puntate della durata di circa 30 minuti l’una, ed è un viaggio nelle emozioni e nei sentimenti di questa generazione, di questi ragazzi, effettuato dalle nostre due registe, Isabel e Chiara, che non sapevano bene cosa pensavano i loro figli e le loro figlie adolescenti e quindi hanno deciso di prendere uno scooter, inforcare una vespa di morettiana memoria, e di andare in giro per i quartieri di Roma a parlare con questi ragazzi. Sono andate nei quartieri bene, nei quartieri più ricchi, ma anche nelle periferie, sono andate fuori dalle scuole, nei bar, nei luoghi di aggregazione, e hanno parlato con loro, hanno parlato di tutto, di amore, di sessualità, dei sentimenti, di amicizia, di relazioni”.


“La cosa che mi ha colpito di più – ha aggiunto Rocchi – è stato il loro atteggiamento: non si sono poste come si pongono spesso gli adulti con l’idea di imporre un loro punto di vista, bensì con un atteggiamento di ascolto perché volevano davvero capire chi erano questi ragazzi, e questo ha fatto in modo che entrassero in sintonia con loro e facessero delle scoperte. La prima – e lo dicono nella prima puntata – è che questi ragazzi sanno parlare delle emozioni e dei sentimenti come forse noi non sapevamo fare alla loro età, e ci sono alcuni di questi racconti che sono belli, sono molto toccanti, perché questi ragazzi dicono cose semplici ma straordinarie. Secondo me la cosa bella di questa docuserie è che bastato saperli ascoltare questi ragazzi, ci hanno detto tante cose, tante cose importanti, tante cose vere, belle, soprattutto a noi adulti”.