Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Tag: askanews

Usa: furti criptovalute finanziano i missili della Nordcorea

Usa: furti criptovalute finanziano i missili della NordcoreaRoma, 16 mag. (askanews) – La Corea del Nord finanzia “circa la metà” del suo programma missilistico con attacchi informatici e con furti di criptovalute. E’ questa la valutazione Usa, espressa recentemente dalla viceconsigliera per la sicurezza nazionale Anne Neuberger in un incontro organizzato dallo Special Competitive Studies Project, secondo quanto riporta oggi il South China Morning Post.

Pyongyang è sottoposta a un rigido regime sanzionatorio per i suoi programmi nucleare e missilistico. Le attività illegali cyber sono, secondo gli americani, il principale strumento per aggirare le sanzioni internazionali. Anne Neuberger, vice consigliere per la sicurezza nazionale per la tecnologia informatica e emergente per l’amministrazione Biden, ha affermato che “circa la metà del programma missilistico della Corea del Nord è stata finanziata da attacchi informatici e furto di criptovalute”. Ha anche affermato che le agenzie di intelligence statunitensi sta lavorando per identificare gli agenti nordcoreani e che il Tesoro degli Stati Uniti stava rintracciando la criptovaluta rubata.

Un rapporto del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite (UNSC) ad aprile ha mostrato che il 2022 è stato un anno da record per il furto di criptovaluta da parte della Corea del Nord, con esperti di sicurezza che stimano che Pyongyang abbia rubato fino a 1 miliardo di dollari di moneta virtuale l’anno scorso. La Corea del Nord “utilizza tecniche informatiche sempre più sofisticate sia per ottenere l’accesso alle reti digitali coinvolte nella finanza informatica, sia per rubare informazioni di potenziale valore per i suoi programmi di armamento”, afferma il rapporto delle Nazioni Unite.

Gli osservatori delle sanzioni delle Nazioni Unite hanno riferito nel 2019 che la Corea del Nord ha generato circa 2 miliardi di dollari tra il 2015 e il 2019 per i suoi programmi di armi di distruzione di massa, attraverso diffusi attacchi informatici.

Arbolia con Università Tuscia per nuovo modello calcolo assorbimento CO2

Arbolia con Università Tuscia per nuovo modello calcolo assorbimento CO2Milano, 16 mag. (askanews) – Arbolia, la società benefit di Snam che crea nuove aree verdi in Italia, e l’Università degli Studi della Tuscia, hanno presentato un nuovo modello di calcolo per l’assorbimento dell’anidride carbonica da applicare agli interventi di forestazione urbana del Paese. Proponendo un metodo scientifico per determinare gli assorbimenti di CO2 degli alberi, lo studio vuole contribuire alla creazione di uno standard di riferimento a livello nazionale, riducendo la variabilità dei valori attualmente in uso nei diversi progetti di forestazione.

Lo studio, per la prima volta in Italia, è stato sviluppato su dati esclusivamente nazionali provenienti da progetti di forestazione realizzati negli ultimi 20 anni e prendendo in considerazione un ventaglio di 24 specie arboree maggiormente diffuse sul territorio italiano. Il nuovo strumento di calcolo per l’assorbimento della CO2 è già stato applicato con successo a tutti i 30 impianti boschivi urbani messi a dimora da Arbolia in Italia – in oltre dieci Regioni – negli ultimi due anni, consentendo di individuarne i rispettivi benefici ecosistemici e l’apporto in termini di biodiversità. Secondo il nuovo modello, ogni singolo albero può assorbire mediamente tra i 5 e 15 Kg di CO2 all’anno su un arco temporale di 20 anni e dal momento della sua piantumazione, a seconda della specie e del luogo di impianto. “La realizzazione di questo importante studio conferma l’impegno concreto di Arbolia per lo sviluppo della forestazione urbana in Italia, un contesto in forte crescita che può offrire un contributo determinante alla sostenibilità del Paese”, ha dichiarato Matteo Tanteri, amministratore unico di Arbolia. “Piantare alberi nelle città, rendendole più resilienti e inclusive, rimane una delle azioni più efficaci per contrastare il cambiamento climatico e garantisce significativi benefici ecosistemici per i territori”.

Massimo Ambrosetti nuovo ambasciatore d’Italia a Pechino

Massimo Ambrosetti nuovo ambasciatore d’Italia a PechinoRoma, 16 mag. (askanews) – Massimo Ambrosetti ha assunto oggi l’incarico di Ambasciatore d’Italia a Pechino: lo rende noto la Farnesina, a seguito del gradimento del governo interessato.

Nato a Padova il 1° giugno 1963, si è laureato in Giurisprudenza presso l’Università di Padova nel 1988 e in Scienze Politiche Internazionali presso lo stesso ateneo nel 1993. Il 4 marzo 1991 è stato nominato Volontario nella carriera diplomatica, con specializzazione commerciale. Dopo un primo incarico presso l’Ufficio Asia della Direzione Generale Affari Economici del Ministero, nel 1994 ha assunto l’incarico di Secondo Segretario commerciale a Pechino. Nel 1999 è stato incaricato delle funzioni di Primo Segretario alla Rappresentanza diplomatica permanente d’Italia presso la NATO in Bruxelles.

Nel 2002 è rientrato a Roma per assumere servizio presso il Gabinetto del Ministro degli Affari Esteri, all’Ufficio Rapporti con il Parlamento. Nel 2006 ha assunto l’incarico di Primo Consigliere presso l’Ambasciata d’Italia a Washington, occupandosi anche delle relazioni strategiche tra Stati Uniti e Cina. Dopo un secondo incarico all’Ufficio Rapporti con il Parlamento, dal 2011 ha prestato servizio presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Nel 2013 è stato incaricato delle funzioni di Ministro alla Rappresentanza permanente presso il Consiglio Atlantico in Bruxelles. Nel 2018 è stato nominato Ambasciatore d’Italia a Panama, con accreditamento a Basseterre, Port au Prince e Saint John’s. A partire dal 2021 è stato accreditato anche a Bridgetown, Roseau, St. Georges, Georgetown, Castries, Kingstown, Port of Spain e presso l’Associazione degli Stati Caraibici, la CARICOM e il CARIFORUM.

Nel 2021 è rientrato a Roma per assumere servizio alle dirette dipendenze del Direttore Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale. Dal 2022 ha prestato servizio presso l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale. Nel 2013 è stato nominato Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Comunali, Salvini: giudizio positivo su governo, bene la Lega

Comunali, Salvini: giudizio positivo su governo, bene la LegaBrescia, 16 mag. (askanews) – “Dopo i primi sei mesi di governo del centrodestra, se quello delle amministrative è anche un giudizio sul governo, è un giudizio ampiamente positivo. Da segretario della Lega e da ministro sono assolutamente contento”. Lo ha detto il segretario della Lega Matteo Salvini, a Verona per l’Automotive Dealer Day.

Salvini ha parlato di “bellissimo risultato elettorale in Veneto e in tutta Italia: a Treviso il sindaco della Lega viene rieletto 65% e la lista Lega più la lista del sindaco quasi al 50%, vuol dire che si è lavorato bene. Lavoreremo per il ballottaggio a Vicenza, abbiamo sei nuovi sindaci in Veneto, 20 nuovi sindaci in tutta Italia”. Il vice premier ridimensiona le sconfitte: “Spiace per le uniche due sconfitte in tutti i capoluoghi che andavano al voto, a Brescia e Teramo, ma in diverse città la Lega è il primo partito. Era un test locale, ma se il centrodestra ha vinto in più città e la Lega aumenta di 20 sindaci questo è: la matematica non è un’opinione. Il dato dell’astensione deve far riflettere tutti, dobbiamo lavorare sempre di più per mantenere sempre più promesse”.

Barometro Fondazione Vinci 2023: under 35 spericolati al volante

Barometro Fondazione Vinci 2023: under 35 spericolati al volanteRoma, 16 mag. (askanews) – Alla vigilia della prossima stagione estiva, durante la quale molti italiani ed europei saranno sulle strade, la Fondazione VINCI Autoroutes pubblica i risultati del 13° Barometro della guida responsabile. Realizzata da Ipsos su 12.400 persone in 11 Paesi europei, questa vasta indagine annuale presenta una panoramica dei comportamenti degli europei al volante. Permette di seguire l’evoluzione dei comportamenti a rischio e le buone pratiche per contribuire in particolare a orientare al meglio i messaggi di prevenzione in Italia e negli altri paesi europei.

Quest’anno, i risultati del 13° Barometro Europeo della Guida Responsabile di Fondazione VINCI Autoroutes mostrano un eccesso di comportamenti a rischio in particolare da parte degli under 35; questi errati comportamenti sono legati soprattutto all’uso di smartphone (il 23% guarda film o video mentre guida), al consumo di alcool o droghe (il 17% degli uomini) mentre il 12% degli under 35 si mette al volante in stato di ebbrezza. Altra errata consuetudine, quella di mettersi al volante in uno stato di sonnolenza, soprattutto tra i giovani uomini. Un altro fenomeno preoccupante è che quasi 1 guidatore su 3 tra i 16 e i 24 anni non indossa la cintura di sicurezza, nonostante questa regola sia un requisito per superare l’esame di guida. Un altro dato significativo emerso è l’uso diffuso dei telefoni con Bluetooth: sebbene più di un automobilista su due (56%) utilizzi il telefono in questo modo durante la guida, il 71% non considera questa pratica pericolosa e il 18% ha già avuto o ha sfiorato un incidente a causa del suo utilizzo. Questa edizione 2023 mostra anche che gli automobilisti sono sempre più disinibiti nell’inosservanza delle regole della strada e degli altri utenti: il 76% degli automobilisti europei utilizza lo smartphone o programma il GPS durante la guida, il 78% degli italiani (di seguito, tra parentesi i risultati dei nostri connazionali). Il 66% telefona mentre guida (72%); il 42% di questi lo fa regolarmente (48%), con un aumento di 5 punti rispetto al 2018. Sono coinvolte tutte le fasce d’età: il 77% degli under 35 anni (76%) e il 55% degli over 55 (67%) telefona mentre guida. L’uso dello smartphone in auto è in grandissima parte privato: avviene per l’82% degli automobilisti in generale (88%) e per il 69% dei quadri (75%). Il 22% dei lavoratori che guidano partecipa addirittura a riunioni telefoniche di lavoro (24%) mentre è al volante. Di questi, il 40% non ritiene pericolosa questa pratica (32%), anche se il 44% (58%) ha avuto o sfiorato un incidente a causa dell’uso del telefono al volante.

Inoltre, più di 8 automobilisti su 10 (84%) superano il limite di velocità di pochi chilometri orari (81%) e il 18% ha già avuto o sfiorato un incidente a causa della velocità eccessiva o inadatta (20%). Gli effetti di questi errati comportamenti alla guida sono molto evidenti, poiché l’84% degli intervistati dichiara di aver avuto paura di comportamenti aggressivi da parte di altri automobilisti, un livello molto alto che non è diminuito dal 2019. “Sebbene gli automobilisti siano consapevoli dei pericoli legati all’uso dello smartphone durante la guida – spiega Bernadette Moreau, Delegata generale della Fondazione VINCI Autoroutes – alla mancanza di sonno o all’uso di alcool o droghe, hanno sempre più difficoltà ad accettare le limitazioni legate alla guida di un veicolo. I giovani, in particolare, cercano un compromesso tra le sollecitazioni della vita sociale e una guida sicura, anche se ciò significa correre dei rischi”.

In merito all’uso di alcool, droghe, farmaci, si evidenziano comportamenti meno isolati di quanto sembri, e che riguardano in particolare uomini giovani: Il 7% degli automobilisti europei (8%) – e addirittura il 17% degli uomini sotto i 35 anni (21%) – ammette di aver guidato in stato di ebbrezza. L’11% degli automobilisti europei ha già avuto o sfiorato un incidente a causa di un consumo eccessivo di alcool (12%). Questa percentuale sale al 25% per gli uomini sotto i 35 anni (32%). Il 10% (10%) – il 20% (26%) degli uomini sotto i 35 anni – guida dopo aver consumato droghe che possono alterarne la vigilanza. Il 5% (6%) – e il 17% (21%) degli uomini al di sotto dei 35 anni – guida dopo aver fumato cannabis o fatto uso di droghe. Infine, manca ancora una consapevolezza del rischio riferito alla sonnolenza alla guida: solo il 7% (5%) degli automobilisti europei identifica la sonnolenza come una delle principali cause di incidenti stradali mortali in generale, e il 20% (22%) in autostrada.Il 26 % (30%) ha già avuto l’impressione di essersi assopito per qualche secondo al volante Più di un automobilista su 6 (15%, 16%) ha già avuto o sfiorato un incidente a causa della sonnolenza. 3 ore e 12 minuti (3 ore e 15 min.) è il tempo medio prima della sosta in un lungo tragitto, ovvero un tempo di guida ben superiore alle 2 ore raccomandate.

Ma dal 13° Barometro della Guida Respnsabile di Fondazione VINCI Autoroutes emerge anche un dato positivo ed interessante relativo all’uso dei veicoli elettrici che, oltre a consentire significativi risparmi energetici, presenta molti vantaggi in termini di sicurezza. Nel 2023,infatti risulta che il 21% degli automobilisti europei dichiara di aver già guidato un veicolo elettrico (20%) e il 6% ne possiede già uno (5%). Per molti automobilisti, soprattutto per i proprietari di questi veicoli, il passaggio dai veicoli a combustione interna a quelli elettrici si è tradotto in una guida più sicura e rilassata. Per il 38% (47%) il veicolo elettrico rappresenta uno stile di guida più economico e rilassato (54% dei proprietari, 63%). Il 37% (44%) afferma di essere più attento agli utenti della strada, soprattutto pedoni e ciclisti (54% dei proprietari, 65%); il 28% (26%) fa più pause – il tempo di ricaricare l’auto (41% dei proprietari, 44%) ed, infine, il 23% (23%) fa pause più lunghe (36% dei proprietari, 36%).

Vino, Le Tenute del Leone Alato acquisisce Cantina toscana Duemani

Vino, Le Tenute del Leone Alato acquisisce Cantina toscana DuemaniMilano, 16 mag. (askanews) – Il gruppo veneto Le Tenute del Leone Alato (di proprietà di Genagricola) ha portato a termine l’acquisizione del 100% di Duemani, Cantina della Maremma Pisana con 13 ettari e una capacità produttiva di 60mila bottiglie l’anno, fondata nel 2.000 da Elena Celli e dall’enologo Luca D’Attoma.

“L’acquisizione di Duemani è pienamente in accordo con la strategia del nostro polo vitivinicolo: aumentare il valore delle vendite attraverso un percorso di qualità che parte dalla localizzazione degli ettari vitati di proprietà” ha dichiarato l’ad di Leone Alato, Igor Boccardo, aggiungendo che il gruppo “deve poter contare su aziende agricole fortemente differenti tra loro, identitarie e radicate nelle regioni italiane a più alta vocazione vitivinicola, come Piemonte, Veneto, Friuli e da oggi anche la Toscana”. “Il racconto, il posizionamento e la promozione delle aziende del portfolio sono guidati da scelte che mettono al centro il rispetto e la valorizzazione del territorio e delle persone che lo vivono, garantendone la massima espressione attraverso scelte sostenibili nella conduzione agronomica e non solo” ha proseguito Boccardo, evidenziando che “Duemani è un importante nuovo tassello nella strategia di ampliamento delle tenute di proprietà: aggiunge all’attuale portfolio un’azienda agricola di elevato valore reputazionale, tanto a livello nazionale quanto internazionale”. “L’operazione è stata resa possibile dai traguardi di vendita che stiamo raggiungendo – ha concluso il manager – e la strategia per Duemani è pienamente condivisa con Elena Celli e Luca d’Attoma, e sarà nel solco della continuità”.

“Per Duemani questo cambiamento rappresenta una grande opportunità di crescita per il raggiungimento di ulteriori successi, tali da confermare il valore di un territorio e dell’azienda” ha affermato D’Attoma, che resterà enologo consulente, sottolineando che “questo incarico mi motiva per supportare Duemani relazionandomi con un gruppo di lavoro di grande competenza e professionalità con cui potrò condividere il percorso futuro”. “Duemani nasce dalla volontà mia e di Luca nel credere in un territorio incontaminato come quello di Riparbella – ha ricordato Celli – dove abbiamo scelto di coltivare in agricoltura biodinamica e questo ci ha permesso di mantenere e rispettare l’ecosistema che ci ha accolti”. Duemani ha circa 7,5 ettari ad Ortacavoli (Riparbella), impiantati nel 2001, e circa 4,5 a Bagnoli (Castellina Marittima). Qui Cabernet Franc, Merlot, Syrah e Grenache vengono coltivati esclusivamente con metodo biodinamico certificato Demeter. I vini sono distribuiti per il 66% all’estero e per la restante parte in Italia.

Body shaming, Roccella: lavorare per valorizzare le differenze

Body shaming, Roccella: lavorare per valorizzare le differenzeRoma, 16 mag. (askanews) -“Il problema del body shaming riguarda tutti ma in modo particolare le donne quindi è anche un tema di pari opportunità. Bisogna partire dal riconoscimento delle differenze tra uomo e donna e quindi lavorare per valorizzare le differenze”. Lo ha detto il ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella, intervenendo all’incontro sulla denigrazione dell’aspetto fisico (body shaming) e la conseguenza che questo può avere sui disturbi del comportamento alimentare, organizzato alla Camera dalla deputata di Noi Moderati, Martina Semenzato, promotrice dell’intergruppo parlamentare “Body shaming e Disturbi alimentari”, prima firmataria della proposta di legge 1049 che mira a istituire il 16 maggio la giornata nazionale di sensibilizzazione e supporto per chi è vittima di body shaming e di una mozione sui disturbi della nutrizione e dell’alimentazione.

Sono più di 3 milioni le persone con disturbi alimentari e si tratta di un numero sottostimato perché tiene conto solo di quanti hanno iniziato un percorso di cura che peraltro – è stato evidenziato durante l’evento – non è offerto in modo omogeneo nelle varie regioni. Dalla stima restano fuori anche le persone che non riconoscono il problema e quindi non cercano aiuto. Nel suo intervento il ministro Roccella ha sottolineato come il problema dei disturbi alimentari spesso connessi al body shaming riguardi molte persone che spesso però non ne parlano, mentre parlarne è importante: “Da bambina ho avuto un problema di anoressia che pian piano crescendo ho superato, all’epoca non si parlava neanche di anoressia” ha detto, ricordando di essere cresciuta in un piccolo paese della Sicilia, “piccolo, arretrato, che non conosceva il politically correct ma era molto inclusivo, c’era una spontanea solidarietà”. “Oggi – ha osservato – bisogna ricostruire un clima di solidarietà spontanea utilizzando gli strumenti che la contemporaneità ci offre quindi anche Internet”. Il Governo è attento a questi temi, ha aggiunto, ricordando anche il lavoro svolto dall’Osservatorio per l’infanzia e l’adolescenza che offre un ascolto attivo per capire i problemi e predisporre interventi. Ma, ha concluso, “serve un impegno culturale che coinvolga tutti nella volontà di creare una comunità inclusiva”.

Ruby ter, giudici: processo pregiudicato da omissione di garanzia

Ruby ter, giudici: processo pregiudicato da omissione di garanziaMilano, 16 mag. (askanews) – Ruota tutta attorno a “un’omissione di garanzia” nei confronti delle cosiddette ‘olgettine’ l’assoluzione incassata da Silvio Berlusconi e da tutti gli altri imputati nel processo ribattezzato Ruby ter, scaturito dal terzo filone di indagine sulle serate del ‘bunga bunga’ di Arcore. A sciogliere ogni dubbio è il Tribunale di Milano nelle motivazioni della sentenza emessa il 15 febbraio scorso: “Se le imputate fossero state correttamente qualificate e gli avvisi fossero stati formulati – argomentano in un passaggio delle 197 pagine del provvedimento i giudici della settima sezione penale presieduti da Marco Tremolada – si sarebbe potuto discutere della configurabilità dell’articolo 377 bis del codice penale (induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all’autorità giudiziaria – ndr) ovviamente nei confronti del solo Berlusconi, in relazione alle dichiaranti che avessero scelto il silenzio e dell’articolo 319 ter codice penale (corruzione in atti giudiziari – ndr) con riferimento a quelle che invece avessero consapevolmente deciso di rendere dichiarazioni sulla responsabilità altrui”. Un’”omissione di garanzia”, rilevano i giudici, che “ha irrimediabilmente pregiudicato l’operatività di fattispecie di diritto penale sostanziale strettamente connesse con il diritto processuale

Il Tribunale, con un ragionamento in punta di diritto, spiega che proprio la “qualifica di testimone-pubblico ufficiale è uno degli elementi costitutivi dei reati di corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza”. Perciò è “dall’accertamento di tali qualità che si deve partire per verificare la sussistenza dei delitti medesimi”. E se da un lato a carico delle imputate erano emersi “plurimi indizi del delitto di corruzione in atti giudiziari” anche “prima che sedessero sul banco dei testimoni”, dall’altro nessuna di loro “ha mai assunto l’ufficio pubblico di testimone nè, tantomeno, l’ha esercitato rendendo testimonianza nell’accezione giuridica del termine”. Di conseguenza “deve radicalmente escludersi che le odierne imputate abbiamo mai rivestito l’ufficio pubblico di testimoni e che le loro dichiarazioni abbiamo mai assunto il valore giuridico di testimonianze”. Il problema è che le accuse di corruzione in atti giudiziari e di falsa testimonianza formulate dalla Procura di Milano si basano soprattutto sulle dichiarazioni rese dalle ‘olgettine’ in veste di testimoni, quando invece “dovevano essere indagate di reato connesso”. Così facendo “si è verificato esattamente quello che il sistema di garanzie qui ristabilito intendeva evitare”, puntualizza ancora il Tribunale che evidenzia: “L’autorità giudiziaria deve assicurare il rispetto del bilanciamento tra la garanzia dell’individuo e le istanze della collettività di accertamento dei reato”.

CRI: da giugno l’hotspot di Lampedusa diventerà un baluardo dell’umanità

CRI: da giugno l’hotspot di Lampedusa diventerà un baluardo dell’umanitàRoma, 16 mag. (askanews) – La Croce Rossa Italiana inizierà a occuparsi dell’hotspot di Lampedusa “dalla notte tra il 31 maggio e l’1 giugno, al termine di una start-up che organizzerà il subentro. Cercheremo di far sì che l’hotspot diventi un baluardo dell’umanità: è il posto più a Sud d’Europa dove si accolgono persone migranti e deve essere un fiore all’occhiello sul trattamento degli esseri umani che arriveranno”. Così il presidente della Croce Rossa Italiana Rosario Valastro, nella conferenza stampa di presentazione della gestione CRI del centro di Lampedusa.

Per Valastro “è una sfida epocale e difficile, ma siamo abituati come CRI a crederci, ad avere visione, cercando di mettere in campo tutte le professionalità che abbiamo per dare risultati all’altezza della dignità delle persone che arrivano. Le persone che arrivano – ha sottolineato – hanno diritto ad avere un’assistenza sui beni di prima necessità, sanitaria, ma anche l’ascolto, la capacità di riconoscere loro la dignità persa nella traversata. Vogliamo cercare di dare un’impronta umana al fenomeno migratorio, con un’adeguata assistenza”.“Abbiamo già pianificato una serie di interventi per essere pronti all’estate che arriva. Abbiamo già fatto una riunione operativa con i comitati regionali della CRI e stiamo mobilitando per tempo i volontari per essere ausiliari nella maniera più efficace possibile alle forze di pubblica autorità”, ha concluso. Sulle operazioni che la CRI metterà in campo nell’hotspot di Lampedusa, Ignazio Schintu, direttore Operazioni, Emergenze e Soccorsi della CRI, ha ricordato che “la struttura ha delle limitazioni” e “più di tanto non potremo fare, oltre a cercare di dare un’accoglienza degna dell’essere umano e fare delle modifiche che vedremo quando saremo all’interno. Metteremo in campo tutte le strutture che ci possono supportare a venire incontro sia alla comunità di Lampedusa, che a un’accoglienza che non può andare al di sotto di alcuni parametri”.

In particolare, ha proseguito, “aumenteremo i medici nel centro, aiuteremo il collegamento dei migranti con le proprie famiglie, interverremo sulla pulizia con un numero adeguato di operatori, sulla raccolta della nettezza urbana verranno apportate modifiche, con nuovi compattatori al molo e nel centro e mezzi per il trasporto. I migranti nel centro staranno pochissimo tempo, 24-48-72 ore, anche se ci sono difficoltà oggettive per il mare che non possiamo controllare”.“L’impegno della CRI sarà totale, anche in campo nazionale nella primissima accoglienza, con centri che garantiranno i primi aiuti alle persone che arriveranno. Dietro dei numeri ci sono persone: con numeri così alti il problema si risolve anche con il tempo, che è limitato, ma la cosa più importante sarà trasferire le persone in altre parti di Italia, in centri di prima accoglienza con il supporto della CRI”, ha concluso Schintu.

“L’interlocuzione con Croce Rossa Italiana va al di là dell’aspetto operativo su Lampedusa: oggi firmiamo un accordo quadro per tutti i luoghi di primo sbarco, che sono anche le coste della Sicilia e della Calabria, quelli delle ong, la rotta balcanica. Ci muoveremo con un modello organizzativo elastico che consenta alle singole Croce Rossa regionali di adattare la risposta alle esigenze che potranno
cambiare nel tempo”. Lo ha detto il prefetto Valerio Valenti, Commissario all’Emergenza Migranti, nella conferenza stampa con
la Croce Rossa Italiana sulla gestione dell’hotspot di Lampedusa.A Lampedusa, ha spiegato, “il passaggio di consegne avvenga nel migliore dei modi, si facciano tutti gli interventi di adeguamenti della struttura e possa essere consentito al sindaco di Lampedusa di subire meno che in passato l’impatto di sbarchi e di una gestione che ricade anche sull’amministrazione comunale.  Confidiamo che l’entrata in campo di CRI ci consenta di migliorare sensibilmente i rapporti tra il Centro, il molo, la vita dell’isola e la gestione amministrativa dell’ente, tanti aspetti organizzativi da migliorare”.

“La collaborazione con CRI si inserisce in un quadro più ampio che prevede rapporti costanti e strutturali anche con anche organizzazioni non governative, come l’Unhcr, l’Oim, la Caritas: tutto il mondo del terzo settore al fianco delle istituzioni. Vogliamo che questo sistema resti compatto e possa dare il meglio di se in questo frangente. Su questo – ha concluso Valenti – continueremo a lavorare nelle prossime settimane. Mi auguro che preso ci si possa ritrovare a Lampedusa per toccare con mano quello che stiamo cercando di realizzare oggi con questa firma”. 

Pinterest annuncia la semplificazione di tutte le funzionalità in unico format

Pinterest annuncia la semplificazione di tutte le funzionalità in unico formatRoma, 16 mag. (askanews) – Pinterest annuncia la semplificazione di tutte le funzionalità in unico format, i Pin, con lo scopo di continuare a supportare un’esperienza di content creation e di condivisione dei contenuti sempre più facile ed intuitiva per tutti. La piattaforma, infatti, vuole essere lo spazio online dove trovare contenuti positivi, ispirazionali e culturalmente rilevanti.

Ora tutte le funzionalità che Pinner, Creator ed editori hanno imparato ad amare saranno disponibili per tutti gli utenti, amplificando i modi in cui è possibile editare, pubblicare e misurare i risultati dei propri contenuti (immagini e video). Questo permette di sfruttare al massimo le potenzialità di Pinterest, facilitandone anche la fruizione dei contenuti. I punti salienti di questo aggiornamento includono:

– Link presente in tutti i Pin: Pinterest è entusiasta di rendere accessibile “sbloccare” un altro canale di monetizzazione attraverso i link in tutti i Pin. Gli utenti potranno aggiungere link ad immagini, ai video e persino alle livestream di Pinterest TV, contribuendo a incrementare il traffico e a creare connessioni con i brand. Il tag dei prodotti (disponibile negli Stati Uniti e nel Regno Unito) e il Paid Partnership Tool, ora disponibile per tutti attraverso i Pin, sono ulteriori strumenti di guadagno sulla piattaforma. – Metriche di performance: tutti i Pin video avranno ora metriche migliorate (comprese le visualizzazioni e il tempo di visione), con una serie di analisi coerenti per tutti i tipi di Pin. – Programmazione dei Pin tramite API: gli utenti che utilizzano piattaforme di content marketing e strumenti creativi potranno creare e programmare i Pin direttamente attraverso tali piattaforme. – Ratio ed editing flessibili: sarà possibile creare Pin con aspect ratio flessibili, così come modificare i Pin dopo la pubblicazione, inclusi titolo, dettagli e link.