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Comunali, dopo i buoni sondaggi primo vero test per Pd di Schlein

Comunali, dopo i buoni sondaggi primo vero test per Pd di SchleinRoma, 13 mag. (askanews) – E’ il battesimo del fuoco, elettoralmente parlando, per Elly Schlein. Il voto per i Comuni di domenica e lunedì sarà un “primo test”, come dicono anche nel Pd, anche se è ben chiaro a tutti che la vera prova della verità saranno le Europee del prossimo anno. Ma il rinnovo di 791 Comuni, tra i quali 17 capoluoghi di provincia, coinvolgerà oltre sei milioni di elettori, circa il 12% dell’intero corpo elettorale e sarà il momento per cercare una prima conferma di quella crescita registrata nei sondaggi da quando è stata eletta la nuova segretaria.

E’ un voto amministrativo, ovviamente, le dinamiche delle elezioni per i Comuni sono spesso diverse da quelle che dominano il voto nazionale e non è nemmeno possibile trarre indicazioni significative sulle alleanze – che come sempre in questi casi sono ‘a macchia di leopardo’ – ma non è certo un caso che Schlein abbia condotto una campagna elettorale intensa, in prima persona, con un tour che ha toccato la maggior parte delle città che saranno chiamate al voto. La segretaria non si è tirata indietro, non ha giocato la carta del basso profilo per un voto che ha potuto preparare solo molto in fretta, visto che la sua squadra si è insediata di fatto appena un mese fa. Schlein è andata a fare comizi in tutta Italia e ha chiuso in Toscana, a Pisa e a Siena. Due città che significano molto perché erano state conquistate per la prima volta dal centrodestra nel 2018. Davide Baruffi, responsabile enti locali del partito, lo spiega chiaramente: “Questo è un primo test per misurare la capacità espansiva nel voto reale. I sondaggi hanno fatto registrare una ripresa, adesso c’è il test vero… Dopo le sconfitte alle politiche e alle regionali di Lazio e Lombardia potrebbe il primo segnale di un’inversione di tendenza”.

Il primo obiettivo è la conferma dei comuni di Brescia e Ancona, città nelle quali il Pd e il centrosinistra già governano. Nella città lombarda c’è da proseguire il lavoro del sindaco Emilio Del Bono, che termina il suo secondo mandato e lascia il testimone alla sua vice Laura Castelletti, cresciuta nel Partito socialista e poi promotrice di una lista civica che porta il suo nome. Ad Ancona toccherà ad Ida Simonella – che ha vinto le primarie – il compito di far restare il Pd alla guida del Comune, in questi anni guidato da Valeria Mancinelli. Ma, appunto, i democratici contano di poter riprendere anche i capoluoghi toscani espugnati dalla destra – Massa, Pisa e Siena – e sono ottimisti anche su Vicenza, dove è candidato Giacomo Possamai, 33 anni, che come Schlein ha nel curriculum un’esperienza nel comitato elettorale di Barack Obama. Continua Baruffi: “Confermare le città dove amministriamo noi, tornare a vincere in Toscana e riuscire a strappare qualcosa di importante al nord come Vicenza darebbe un segnale forte, daremmo l’idea di un Pd espansivo”.

Il lavoro sulle alleanze c’è stato anche questa volta, “la nostra indicazione come segreteria è stata provare a costruire fronti larghi, partendo dai programmi, dalle cose da fare. Certo, non c’era un modello precostituito, e non sarebbe stato possibile un tavolo nazionale con M5s e Azione-Iv”. Il risultato è uno schema molto variabile, in quasi tutte le città-chiave citate sopra Pd e M5s correranno separati: niente accordo a Brescia e Ancona, e nemmeno a Vicenza, Massa e Siena. Solo a Pisa Pd e 5 stelle sono alleati, e in questo caso Calenda e Renzi corrono per conto proprio. Ma i centristi vanno da soli anche a Siena, addirittura divisi tra loro: Azione e Iv sostengono due candidati diversi nella città del palio. Calenda e Renzi sono divisi anche a Massa, con l’ex premier che sostiene il candidato Pd Enzo Ricci e il leader di Azione che appoggia il sindaco di centrodestra uscente Francesco Persiani.

Di fatto, sui capoluoghi al voto Pd e M5s saranno insieme a Pisa, Latina, Teramo, Brindisi, più Siracusa e Catania, dove però si voterà a fine mese. Con i centristi l’accordo, nelle principali città, è a Latina, oltre che – come detto – a Brescia, Vicenza e Ancona. Per la definizione delle alleanze c’è tempo, proprio le Europee del prossimo anno saranno decisive per definire i rapporti di forza tra Pd, M5s e centristi. E nel frattempo sarà importante il risultato delle elezioni in Molise, in programma a fine giugno, dove i democratici sosterranno il candidato 5 stelle Roberto Gravina, attuale sindaco di Campobasso. Ma è chiaro che fino al voto per il Parlamento europeo sarà soprattutto la competizione a dominare i rapporti tra le opposizioni. E per Schlein, appunto, è fondamentale ora dimostrare che il consenso nei sondaggi si traduce anche in voti nelle urne.

Comunali, 13 città al voto: da Ancona a Siena, da Brescia a Terni

Comunali, 13 città al voto: da Ancona a Siena, da Brescia a TerniRoma, 13 mag. (askanews) – Occhi puntati sulle sfide nelle 13 città più popolose tra i 595 Comuni che domani e lunedì sono chiamati alle urne per rinnovare sindaci e Consigli comunali: si va da Ancona, unico capoluogo di regione al voto, a Brescia, da Brindisi ad Imperia, da Latina a Massa, da Pisa a Siena, da Sondrio a Teramo, da Terni a Treviso fino a Vicenza. Sette sono attualmente amministrate dal centrodestra, sei dal centrosinistra.

Sull’esito delle urne aleggia l’incognita astensionismo, in continua crescita nelle ultime consultazioni: alle amministrative del giugno 2022 ha votato il 54% degli aventi diritto, il 5,4% in meno rispetto alla precedente tornata. Vediamo nel dettaglio le 13 città che vanno al voto.

Ancona: il primo cittadino uscente è Valeria Mancinelli (Pd), premiata qualche anno fa come migliore sindaco d’Europa. In corsa per toglierle la fascia tricolore ci sono Ida Simonella (centrosinistra), sostenuta da sei liste, tra cui il Pd e i Riformisti Azione-Iv-Calenda. Simonella, attuale assessore comunale al Piano Strategico e al Porto, se la dovrà vedere, tra gli altri, con Enrico Sparapani, candidato del M5s, e Daniele Silvetti, espressione del centrodestra (FdI, FI, Lega e altre quattro liste civiche). Nelle liste elettorali di Ancona ci sono almeno 72 centenari, il più anziano ha 109 anni. Brescia: il sindaco uscente è Enrico Del Bono, del centrosinistra, che ha guidato per 10 anni la città Capitale della Cultura 2023, assieme a Bergamo. Tra i candidati a primo cittadino ci sono Laura Castelletti, attuale vicesindaco, sostenuta dal centrosinistra e dal Terzo Polo; Fabio Rolfi per il centrodestra, ex vicesindaco ai tempi della giunta Paroli; Alessandro Lucà, sostenuto da una coalizione formata da M5s, Unione Popolare e Partito Comunista Italiano; Alessandro Maccabelli, sostenuto dalla lista civica Maddalena.

Brindisi: l’attuale primo cittadino Riccardo Rossi cerca la riconferma, sostenuto dalla lista Brindisi Bene Comune – Alleanza Verdi Sinistra. Il Partito democratico assieme al M5s punta su Roberto Fusco, mentre il centrodestra schiera Giuseppe Marchionna, ex sindaco di Brindisi dal 1990 al 1992. Le liste Movimento Regione Salento e Uguaglianza cittadina appoggiano Pasquale Luperti. Imperia: sono quattro i candidati sindaci che sfideranno Claudio Scajola, nella corsa per la carica di primo cittadino dell’unico capoluogo di provincia al voto in Liguria. L’ex ministro dell’Interno, già sindaco nel 1980, si troverà di fronte Ivan Bracco – il vicecommissario di polizia, che ha indagato su Scajola in sei inchieste – sostenuto dal centrosinistra; Enrico Lauretti, candidato della lista Società Aperta; Stefano Semeria per il Movimento 5 Stelle; Luciano Zarbano, appoggiato dalla lista Imperia Senza Padroni.

Latina: nella cittadina del sud del Lazio, commissariata dal settembre 2022 dopo lo scioglimento del Consiglio comunale, guidato da Damiano Coletta, si torna alle urne per la quarta volta in sei anni. Sarà un duello tra lo stesso Coletta, candidato da Pd e 5Stelle e Matilde Celentano sostenuta da Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Udc-Dc, lista Matilde Celentano sindaco. Massa: il centrodestra si presenta al voto diviso. Da una parte Forza Italia, Lega e alcune liste civiche sostengono l’attuale sindaco Francesco Persiani, dall’altro Fratelli d’Italia assieme a Noi Moderati, Nuovo Psi, punta sull’assessore Marco Guidi. Enzo Ricci, segretario comunale del Pd, è il candidato Dem, Alleanza Verdi e Sinistra. MoVimento 5 stelle e Unione Popolare si affidano a Daniela Bennati, attiva nel terzo settore, alla sua prima esperienza politica.

Pisa: c’è una larga coalizione di centrodestra, composta da Fdi, FI, Lega, Udc, Pli e altre cinque liste, che supporta l’attuale sindaco, Michele Conti. Pd e M5s sono uniti nel sostenere Paolo Martinelli, che può contare anche sull’appoggio di altre tre liste civiche. Tra i candidati sindaci ci sono anche Alexandra Dei, Francesco Auletta, Edoardo Polacco e Rita Mariotti, espressioni di movimenti e liste civiche.

Siena: sono otto i candidati che ambiscono allo scranno più alto di Palazzo Pubblico, con affaccio su piazza del Campo, occupato dall’attuale sindaco, Luigi De Mossi (Cdx). Il centrodestra unito appoggia Nicoletta Fabio. Discorso diverso nel centro sinistra con il Pd che sostiene Anna Ferretti e M5s che punta su Elena Boldrini. Ci sono poi Azione che vota per Roberto Bozzi e Italia viva che ha scelto invece Massimo Castagnini. La lista si chiude con Alessandro Bisogni, Emanuele Montomoli e Fabio Pacciani candidati da diverse liste civiche.

Sondrio: il sindaco uscente, Marco Scaramellini, tenta il bis, sostenuto da un’ampia coalizione di centrodestra a partire da FdI, FI e Lega. Il candidato per il centrosinistra è Simone Del Curto appoggiato anche dalla lista Futuro insieme. C’è anche Luca Zambon ‘front runner’ della lista “Letizia Moratti presidente”. Sono nelle elezioni del 2013 Sondrio ha scelto il sindaco al primo turno.

Teramo: nella cittadina abruzzese, Pd e M5s hanno trovato un accordo nel sostenere il sindaco uscente, Gianguido D’Alberto, che potrà contare su altre sette liste civiche per ottenere la riconferma. A contendere la fascia tricolore ci sono anche Carlo Antonetti per il centrodestra e Maria Cristina Marroni, coordinatrice provinciale di Italia Viva.

Terni: c’è tutto il centrodestra compatto, più alcune liste civiche, dietro la candidatura a sindaco di Orlando Masselli, assessore al Bilancio nella giunta di Leonardo Latini. Il Partito Democratico, con i verdi e alcune liste civiche, sostiene Josè Maria Kenny, ingegnere e professore universitario di origini argentine, mentre M5s punta sul medico Claudio Fiorelli. C’è poi Stefano Bandecchi, patron di UniCusano, presidente della Ternana Calcio e coordinatore nazionale di Alternativa Popolare, che proverà ad inserirsi nella corsa a Palazzo Spada. In lizza anche Paolo Cianfoni, sostenuto dalla lista Alleanza degli Innovatori, Emanuele Fiorini, con la lista Fiorini per Terni e Silvia Tobia, candidata della lista Potere al Popolo.

Treviso: Mario Conte, attuale primo cittadino ed esponente del centrodestra, punta alla conferma sulla poltrona di sindaco al Salone di Palazzo dei Trecento, grazie al sostegno di FdI, FI e Lega. Il centrosinistra, con Pd, Europa Verde e diverse liste civiche, propone Giorgio De Nardi. Inedita alleanza tra Azione e Italia Viva che con il Terzo Polo si compatta dietro a Nicolò Rocco. M5s assieme all’Unione popolare schiera Maurizio Mestriner. La lista civica Il Popolo della famiglia candida Luigino Rancan.

Vicenza: sono sette i candidati alla corsa di sindaco a Vicenza, a cominciare dall’inquilino di Palazzo Trissino, il sindaco uscente Francesco Rucco, espressione dal centrodestra. In lizza c’è anche Giacomo Possamai, capogruppo Pd alla Regione Veneto, sostenuto da quattro liste civiche. Per il MoVimento 5 stelle corre Edoardo Bortolotto, mentre Claudio Cicero, Stefano Crescioli e Lucio Zoppello sono i candidati di tre liste civiche. Ad appoggiare Annarita Simone, unica donna candidata sindaca, ci sono Unione Popolare, Pci e Partito del Sud raccolti nella lista civica “La Comune”.

Comunali, domani e lunedì si vota in 595 città, 4,5 mln alle urne

Comunali, domani e lunedì si vota in 595 città, 4,5 mln alle urneRoma, 13 mag. (askanews) – Sono 595 i Comuni che domani e lunedì sono chiamati alle urne per eleggere il sindaco e rinnovare il Consiglio comunale, con oltre quattro milioni e mezzo (4.587.877, di cui 402.967 all’estero, distribuiti su 5.426 sezioni) di aventi diritto al voto. I seggi saranno aperti domenica dalle 7 alle 23 e lunedì dalle 7 alle 15. Subito dopo inizierà lo spoglio delle schede. L’eventuale ballottaggio è in programma il 28 e il 29 maggio. Il sindaco e il Consiglio comunale sono eletti per cinque anni.

Nei Comuni con popolazione fino a 15 mila abitanti (91, ndr), l’elezione dei consiglieri comunali è contestuale all’elezione del sindaco e vige il sistema maggioritario. È eletto sindaco il candidato che ha ottenuto il maggiore numero di voti validi. Alla lista o alle liste che hanno appoggiato il candidato sindaco eletto sono attribuiti i 2/3 dei seggi. I restanti seggi sono ripartiti proporzionalmente tra le altre liste. In caso di parità di voti validi tra due candidati, si andrà al ballottaggio (28 – 29 maggio prossimi), e risulterà eletto sindaco chi tra i due candidati avrà ottenuto più voti validi. In caso di ulteriore parità, la scelta cadrà sul candidato più anziano di età. Nei Comuni con popolazione oltre i 15 mila abitanti (504, ndr) per eleggere il primo cittadino è necessaria la maggioranza assoluta dei voti validi (50% + un voto). Nel caso in cui nessun candidato a sindaco ottenga questo risultato, si procederà ad un secondo turno di votazione, in programma sempre il 28 – 29 maggio prossimi, tra i due candidati che hanno ottenuto il maggiore numero di voti validi nel primo turno. Al ballottaggio è eletto sindaco il candidato che ottiene il maggiore numero di voti validi.

Non sono ammesse alla ripartizione dei seggi le liste che non abbiano superato al primo turno la soglia del 3% dei voti validi. E’ previsto un “premio di maggioranza” alla lista o gruppo di liste che abbiano ottenuto almeno il 40% dei voti, che consiste nel 60% dei seggi, nel caso in cui nessuna altra lista o gruppo di liste collegate abbiano superato il 50% dei voti. Nei Comuni con popolazione sopra i 15 mila abitanti è permesso il voto disgiunto: l’elettore può esprimere due voti sulla stessa scheda, uno per una lista (al quale può aggiungere un voto di preferenza) e uno per un candidato presidente o sindaco, anche in una lista diversa.

L’attenzione di questa tornata elettorale sarà catalizzata dal voto in tredici città: Ancona, unica città capoluogo di regione, Brescia, Brindisi, Imperia, Latina, Massa, Pisa, Siena, Sondrio, Teramo, Terni, Treviso e Vicenza, tutti capoluoghi di provincia. Il turno primaverile delle elezioni comunali si completerà il 21 maggio con il voto previsto in Valle d’Aosta (1 Comune) e Trentino- Alto Adige (3 Comuni), e il 28 e 29 maggio con le elezioni in Sicilia (128 Comuni) e Sardegna (39 Comuni).

In totale a maggio saranno eletti 766 sindaci e 10.150 consiglieri.

Roma blindata per Zelensky,il presidente ucraino oggi dal Papa

Roma blindata per Zelensky,il presidente ucraino oggi dal PapaRoma, 13 mag. (askanews) – Il presidente ucraino Vlodomir Zelensky è in volo per Roma dove trascorre l’intera giornata e, forse, la notte. Tappa italiana del suo tour europeo per sollecitare l’accelerazione dell’ingresso dell’Ucraina nella Ue che lo vedrà domani a Berlino. E, al contempo, tappa vaticana nell’ambito del tentativo di ‘mediazione per la pace’ che la Santa Sede promuove e che Papa Francesco con determinazione persegue e manda avanti, a dispetto delle smentite ufficiali al suo preannuncio sia di Kiev che di Mosca.

Su come provare a far tacere le armi in Ucraina Pontefice e presidente ucraino si confronteranno oggi faccia a faccia, alle 16 in sala Nervi nello stato neutrale di Città del Vaticano, secondo l’ultima versione del programma della giornata romana di Zelensky che volutamente per sua sicurezza ha cambiato otto versioni in 24 ore senza mai avere il timbro della ufficialità definitiva. Secondo questa ultima e più recente versione che si conclude con una doppia possibilità di decollo serale per la Germania e di pernottamento a Roma con decisione last minute fra le due opzioni, Zelensky atterrerà all’aeroporto di Ciampino nell’area militare riservata ai voli di Stato poco prima delle 10. Ad accoglierlo sulla stessa pista di atterraggio con auto blindate a sportelli aperti sono previsti solo l’ambasciatore ucarino a Roma e il ministro degli Esteri Antonio Tajani che accompagnerà il presidente ucraino direttamente al Quirinale, con un percorso dedicato Ciampino-piazza del Quirinale chiuso al traffico costellato da cecchini sui tetti e controllato da droni. Il Quirinale, dove appunto Zelensky è atteso intorno alle 10 è il palazzo meno lontano da Ciampino fra quelli dove fa tappa Zelensky a Roma. Ed è quello che toglie al protocollo italiano l’imbarazzo di spiegare perchè al fianco di Zelensky a Roma oggi c’è il vicepremier Tajani ma non quello Salvini: il ministro degli Esteri e nessun altro rappresenta il Governo negli incontri fra capi di Stato stranieri e presidente della Repubblica. Finito il faccia a faccia con Mattarella, Zelensky accompagnato da Tajani si sposta al quasi limitrofo palazzo Chigi per il faccia a faccia e un pranzo con la premier Giorgia Meloni.

Anche qui niente carismi di ufficialità. Per sicurezza (volendo si possono fino all’ultimo modificare orari e alla peggio anche location senza smentire programmi ufficiali) e di nuovo per evitare imbarazzi: se Tajani si fermerà a pranzo lo farà da ministro degli Esteri ‘accompagnatore’. In un protocollo ufficiale un invito per lui ne avrebbe giocoforza comportato almeno un altro: per Matteo Salvini che da vicepremier è quanto meno pari grado di Tajani per lo stesso ruolo e anche uno sopra , rispetto al miinistro degli Esteri…. A palazzo Chigi tutto è allestito per dichiarazioni alla stampa Zelensky e Meloni nel primissimo pomeriggio: finiti colloqui, faccia a faccia o prandiali che siano: senza orario. In tempo però per far arrivare in Vaticano alle 16 il presidente ucraino dove Papa Francesco vuole parlargli ‘per il tempo che serve’, probabilmente nell’aula delle udienze progettata e per anni intitolata all’architetto Nervi e poi dedicata a Paolo VI. Da palazzo Chigi a san Pietro di nuovo percorso blindato, chiuso al traffico e costellato di droni e cecchini. E di nuovo niente carismi di ufficialità: non obbligatori orari, photo opportunity, comunicazioni. Si deciderà lì per lì, con il consenso e soprattutto ‘la benedizione’ degli interessati.

Dalle 17 in poi Bruno Vespa e alcuni direttori di testate italiande saranno accompagnati nella ignota location di facile e sicuro accesso dal Vaticano dove Zelensky li raggiungerà per l’intervista in diretta dello Speciale Porta a Porta che Rai1 prevede in onda dalle 18,30. Con il quale cala il sipario sugli impegni più o meno pubblici della giornata romana del presidente ucraino. Che deciderà il da farsi: serata e pernottamento romano con decollo domani all’alba per la Germania. Oppure atterraggio stasera a Berlino, come fino a ieri previsto e scontato. il , stando all’ultima versione del programma romano di Zelensky che volutane

Ucraina/## Domani Zelensky a Roma da Mattarella e Meloni, poi vede Papa Città blindata per la visita. In serata il leader ucraino in tv da Vespa Roma, 12 mag. (askanews) – Il presidente Ucraino Volodymyr Zelensky arriva domani a Roma per una visita che lo porterà a incontrare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e papa Francesco.

Zelensky arriverà domani mattina in una Capitale blindata: previsti servizi ad ampio raggio, bonifiche nelle zone sensibili (e anche nella rete fognaria), sorveglianza anche nel Tevere e dall’alto, grazie a elicotteri. Ad accoglierlo e ad accompagnarlo nelle visite istituzionali ci sarà il ministro degli Esteri, Antonio Tajani.

Sul programma dettagliato della visita c’è uno stretto riserbo per motivi di sicurezza, ma secondo quanto si apprende il primo appuntamento sarà al Quirinale per quella che è ormai diventata una visita ufficiale. Mattarella e Zelensky non si vedono dal 2020, quindi è la prima volta per un faccia a faccia tra i due capi di Stato da quando è iniziata la guerra. La posizione dell’Italia è la stessa e non è mai mutata da quando c’è stata l’invasione russa: sostegno all’Ucraina e rispetto della sua integrità territoriale. Anche quella ucraina non ci si aspetta che sarà diversa da quanto Zelensky ha fatto in tutti questi mesi: una richiesta di aiuto all’Europa e all’Occidente, anche militare, per contrastare l’aggressore. L’incontro non prevede dichiarazioni finali. Per quanto riguarda il capo dello Stato giova ricordare quanto ha detto in questi mesi e ha ripetuto ieri da Oslo dopo l’incontro con il primo ministro norvegese: ‘Contrastare la politica di aggressività della Russia è necessario ma non ci deve distogliere dalla ricerca di un approdo di pace’. Mattarella si augura che a Mosca torni la razionalità. L’invasione russa ad un paese europeo rappresenta infatti per l’Ue una novità assoluta e un salto di qualità che non si era mai visto dalla seconda guerra mondiale a oggi. ‘La comunità internazionale si fonda sul multilateralismo, sul rispetto della indipendenza e della sovranità di ciascuno Stato – ha ripetuto anche ieri il presidente della Repubblica -, sui valori di libertà e democrazia e sulla salvaguardia della dignità umana e di quei diritti fondamentali che consideriamo irrinunciabili, e quindi incomprimibili’.

Subito dopo il Quirinale, il leader ucraino si recherà a Palazzo Chigi per incontrare la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. I due si sono già visti a Kiev lo scorso 21 febbraio e in quell’occasione la premier aveva invitato Zelensky in Italia. Invito ribadito lo scorso 26 aprile, in occasione della Conferenza di Roma sulla ricostruzione a cui Zelensky aveva partecipato in video collegamento. L’incontro (a cui potrebbero seguire delle dichiarazioni alla stampa) saranno l’occasione per fare il punto sulla situazione del conflitto. Meloni ha assicurato più volte, l’ultima nella sua visita a Praga di mercoledì scorso, che l’Italia continuerà a dare ‘un sostegno a 360 gradi’ a Kiev, per ‘tutto il tempo necessario’. Un sostegno sul piano politico, militare, umanitario ma anche della ricostruzione, che vuol dire ‘scommettere sulla vittoria dell’Ucraina’ e su ‘un futuro di libertà e pace’ per il Paese. Pieno supporto, da Meloni, anche al processo avviato per l’ingresso di Kiev nell’Unione europea: ‘Un’aspirazione – la sua posizione – che io considero, che noi consideriamo, assolutamente sacrosanta da parte di chi oggi difende con la sua vita anche la nostra libertà’.

Nel pomeriggio, poi, Zelensky sarà in Vaticano ricevuto in visita privata da papa Francesco. Il Santo Padre, certamente, nel colloquio privato con il presidente ucraino ribadirà la sua posizione schierata sul fronte della pace e del dialogo tra le parti. Una posizione ribadita ormai in modo quasi ossessivo, in ultimo anche mercoledì scorso al termine dell’udienza generale in piazza San Pietro. Un anelito, quello per la cessazione del conflitto ‘le cui prime vittime sono i civili inermi, donne e bambini’, ha ribadito a più riprese, che lo ha spinto a rendersi disponibile ad una mediazione personale e della Santa Sede, in questo senso. Era stato lo stesso Francesco, infatti, sul volo di ritorno dall’Ungheria al termine del suo ultimo viaggio internazionale ad accennare ai giornalisti ad una ‘missione di pace’ della Santa Sede in corso. ‘Sono disposto a fare tutto il possibile per la pace in Ucraina’, aveva ribadito il Papa in quella circostanza.

La giornata proseguirà con la partecipazione del presidente ucraino ad uno speciale ‘Porta a porta’ di Bruno Vespa, in onda alle 18.30 su Rai1.

Festival Giustizia Penale con Nordio, Fitto, Bonaccini, Renzi, Mori

Festival Giustizia Penale con Nordio, Fitto, Bonaccini, Renzi, MoriRoma, 13 mag. (askanews) – Quattro giorni di seminari, convegni, dialoghi, spettacoli teatrali, rappresentazioni cinematografiche e tavole rotonde in programma a Modena, Carpi, Sassuolo e Pavullo nel Frignano dal 18 al 21 maggio. Il tema della quarta edizione del Festival della Giustizia Penale sarà il rapporto tra impresa, lavoro e giustizia, trattato da giuristi di alto profilo ed esperti del mondo dell’economia, della politica e della società. Sono 108 gli ospiti di questa quarta edizione, a cui si può accedere gratuitamente sia in presenza che online sul sito www.festivalgiustiziapenale.it e sui social del Festival, che daranno a questa edizione un respiro decisamente ampio e ricco di sfumature e di punti di vista.

“In questa edizione affrontiamo il rapporto tra economia, impresa, lavoro e giustizia penale un tema attualissimo, sul quale vi sono tanti possibili approfondimenti che cercheremo di offrire a chi verrà a visitarci a Modena e online”, spiega il Direttore scientifico del Festival Luca Lupária Donati. “Il numero di questa quarta edizione è il quattro, non solo perché ci ospitano quattro città, ma perché sono quattro i livelli del Festival: quello delle piazze, quello online, il fuori festival in collaborazione con altri soggetti e il livello degli eventi che vanno fuori dal tema dell’anno ma che vogliamo comunque trattare, come l’intervista al Generale Mori. E’ un Festival che, al di là del tema, sa essere anche pop, per la presenza di politici, intellettuali, giornalisti… Infine anche quest’anno il Festival ha una vocazione internazionale e vedrà tra ospiti tantissimi intellettuali e professori sia europei che americani”, aggiunge.

FGP si aprirà giovedì 18 maggio con un pre-event presso gli spazi messi a disposizione da Florim, per proseguire poi tra Modena, Sassuolo, Pavullo e Carpi fino alla chiusura istituzionale di domenica 21 maggio con il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il Direttore Luca Lupária Donati e Guido Sola, Presidente dell’Associazione FGP, che spiega: “Il festival declina il tema impresa, lavoro, giustizia, ma il valore fondante su cui si basa il progetto politico e culturale di FGP è uno, il garantismo. Garantismo significa rispetto delle regole. Festival della Giustizia Penale nasce da questo, dal voler parlare di garantismo in una società che è sempre più malata di populismo e giustizialismo”. Tra gli ospiti spiccano il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il ministro per gli Affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto, il senatore Matteo Renzi, il Presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, il generale Mario Mori, che parlerà per la prima volta dopo l’assoluzione in Cassazione nel cosiddetto processo sulla trattativa Stato mafia, l’ex ministro dello Sviluppo Economico Pier Luigi Bersani, il Presidente della Cassa Depositi e Prestiti Giovanni Gorno Tempini, il Presidente di Assicurazioni Generali Andrea Sironi, l’avvocato di Donald Trump, Joe Tacopina, Tiziano Treu ex Presidente del CNEL, Emanuele Orsini, Vicepresidente di Confindustria, Wanna Marchi e Stefania Nobile, l’Arcivescovo di Modena-Nonantola, Vescovo di Carpi e Vicepresidente della CEI mons. Erio Castellucci.

Non mancano eventi tradizionali e alcune novità interessanti: sabato sera il Festival proporrà, al Teatro Michelangelo di Modena, una piece teatrale originale sul processo alla Banca Romana, mentre domenica la collaborazione con il festival Play ha sviluppato ‘FGP Off’, due appuntamenti tra la Fondazione San Carlo e la Fiera di Modena, con il gioco interattivo e con i rischi legati al gioco online. Infine i luoghi: FGP sarà ospitato da location prestigiose. Dal Dipartimento di Giurisprudenza al teatro San Carlo, al Teatro Michelangelo e al Caffè Concerto in piazza Grande a Modena, fino alla sede di Confindustria Ceramica a Sassuolo, all’auditorium Florim a Fiorano, all’auditorium San Rocco a Carpi e al teatro Mac Mazzieri a Pavullo. Tutto il programma sul sito www.festivalgiustiziapenale.it.

Fitch conferma rating BBB dell’Italia, con outlook stabile

Fitch conferma rating BBB dell’Italia, con outlook stabileRoma, 12 mag. (askanews) – Fitch ha confermato il rating BBB dell’Italia con outlook stabile. In una nota, l’agenzia di rating ha affermato che “la crescita dell’economia italiana ha superato le nostre aspettative nel primo trimestre 2023, grazie al significativo allentamento della crisi del gas naturale in Europa, a un forte rimbalzo del turismo e al rafforzamento della domanda globale”.

Alla luce di queste dinamiche, prosegue la nota, “abbiamo rivisto le nostre previsioni per il 2023 all’1,2% dallo 0,5% precedente” e “nel 2024 prevediamo che l’economia si espanda dello 0,8%, in rallentamento rispetto all’1,3% previsto a marzo”. “L’economia italiana ha registrato una ripresa più lenta rispetto all’Eurozona, attestandosi del 2,4% al di sopra dei livelli pre-pandemia alla fine del primo trimestre del 2023 rispetto al 3% della media dell’Eurozona – prosegue la nota di Fitch – gli investimenti hanno avuto un ruolo importante nella ripresa dell’economia italiana grazie ai generosi regimi di credito d’imposta (Superbonus 110% e Bonus facciate) che hanno sostenuto l’attività edilizia”. L’agenzia di rating prevede che “la graduale eliminazione di questi schemi verrà ampiamente compensata dalla crescita dei fondi Next Generation Eu”.

Fitch evidenzia quindi come l’aumento dell’inflazione, pari all’8,8% ad aprile rispetto all’8,1% di marzo, sia “trainato dai prezzi dell’energia caratterizzati da un’elevata volatilità”. Poi aggiunge: “Prevediamo che l’inflazione scenderà a una media del 7,2% nel 2023 e del 3,5% nel 2024, rispetto all’8,7% del 2022, a fronte della normalizzazione dei prezzi dell’energia”.

Ue-Cina, Borrell: i 27 concordi sul nuovo documento strategico

Ue-Cina, Borrell: i 27 concordi sul nuovo documento strategicoBruxelles, 12 mag. (askanews) – La Cina deve capire che non potrà avere relazioni normali con l’Ue se non usa la sua influenza su Mosca e il suo ruolo internazionale per cercare di fermare la guerra in Ucraina, che per gli europei è “una minaccia esistenziale”, e che è necessario riequilibrare le relazioni economiche, oggi viziate dalla eccessiva dipendenza che l’Europa ha dalle materie prime e da alcune produzioni e tecnologie cinesi. Questo, in estrema sintesi, è quello che chiede il nuovo documento strategico sui rapporti con Pechino che l’Alto Rappresentante per la Politica estera e di sicurezza comune europea, Josep Borrell, ha discusso oggi a Stoccolma con i ministri degli Esteri dell’Ue, durante la loro riunione informale di Stoccolma.

“Abbiamo avuto una lunga discussione riguardo alla nostra posizione sulla Cina. I colleghi – ha riferito Borrell questa sera durante la conferenza stampa al termine della riunione – hanno salutato con favore il documento che abbiamo presentato, e si sono trovati d’accordo sulle linee di base riguardo alla necessità di ricalibrare la nostra relazione con la Cina, considerando i recenti sviluppi interni nel Paese e l’andamento della politica estera. Il nostro ‘trittico’ di definizioni della Cina come ‘rivale’, ‘partner’ e ‘concorrente’ riflette la realtà. E c’è una parola chiave, che è ‘impegno’: dobbiamo impegnarci con la Cina”, anche se “negli ultimi tempi la componente di rivalità è diventata sempre più importante”. “Sintetizzando – ha spiegato l’Alto Rappresentante -, con la Cina noi abbiamo innazitutto un problema riguardo ai valori, abbiamo diversi sistemi politici, abbiamo una comprensione diversa di che cosa sono i diritti umani individuali e collettivi. Noi abbiamo dei sistemi politici multipartitici ed economie basate sul libero mercato. Quindi abbiamo dei sistemi politici differenti, e di questo dobbiamo tenere conto”.

In secondo luogo, “abbiamo un problema di sicurezza economica. Le nostre relazioni commerciali sono molto squilibrate. Devono essere riequilibrate e dobbiamo evitare le dipendenze eccessive in certi settori critici. Dobbiamo minimizzare i rischi (‘derisking’, ndr); e questo non è solo uno slogan, dietro c’è un sacco di lavoro da fare. Non dobbiamo rompere (‘decouple’, ndr) le relazioni con la Cina, ma riequilibrarle in modo giusto. Non stiamo entrando in una deriva verso il protezionismo. Noi e la Cina siamo entrambi potenze economiche, dobbiamo avere relazioni più bilanciate, il mondo ne ha bisogno e noi ci stiamo lavorando”. “Quando una dipendenza è troppo alta – ha osservato Borrell più tardi rispondendo a una domanda dei giornalisti -, allora è troppo rischiosa. Abbiamo l’esempio di quello che è successo con la Russia: abbiamo fatto un errore strategico lasciando che la dipendenza dal gas russo diventasse eccessiva. Oggi la nostra dipendenza dalla Cina, nel campo della transizione ambientale e digitale, è anche superiore a quella che avevamo dal gas Russo. Consideriamo i pannelli solari, le materie prime critiche, alcune tecnologie specifiche. Tutto questo non è che lo consideriamo pericoloso, ma è certo un rischio dipendere così tanto da qualcuno”. 

Infine, c’è “la sicurezza strategica”, con “le due questioni di Taiwan e della Russia”. Su Taiwan, ha ricordato l’Alto Rappresentante, l’Ue persegue “la politica dello status quo, coerente con la ‘One China Policy’”. Sulla Russia, “le relazioni tra l’Ue e la Cina non potranno svilupparsi normalmente se Pechino non spinge Mosca a ritirarsi dall’Ucraina. Noi richiamiamo la Cina alla sua responsabilità di membro permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite affinché usi tutta la sua influenza sulla Russia per fermare la guerra, e svolga un ruolo costruttivo per conseguire una giusta pace per l’Ucraina”. “E’ davvero importante – ha rilevato – che la Cina capisca che ciò che sta accadendo in Ucraina è una minaccia esistenziale per noi, che ci aspettiamo che Pechino faccia ricorso al suo ruolo e alle sue responsabilità. Se questo non sarà il caso, le nostre relazioni non potranno che risentirne”.  

Il documento strategico sulla Cina presentato da Borrell sarà ora “rivisto e perfezionato” tenendo conto della “discussione positiva e fruttuosa di oggi”, in modo che i capi di Stato di governo possano usarlo al prossimo Consiglio europeo di giugno. “I Ventisette – ha insistito l’Alto Rappresentante – sono uniti riguardo alla musica di questo testo. Poi, qualcuno sarebbe lieto di modificare questa o quella parola, ma sono sfumature. Il documento è stato considerato come un approccio solido e completo riguardo alle nostre relazioni con la Cina. Non ho visto alcun disaccordo concreto su questo, e ne sono lieto: è una base molto solida affinché la Cina comprenda che i Ventisette sono uniti; che è finita l’epoca dei 14 paesi con relazioni specifiche con Pechino”, ha sottolineato Borrell con un chiaro riferimento al coinvolgimento di diversi Stati membri, negli anni scorsi, nel progetto cinese della “Nuova Via della Seta” (la “Belt and Road”). “Ora siamo 27, con un solo approccio a 27, anche se possono esserci toni diversi”, ha concluso Borrell.

Cartaginese (Lega): Regione Lazio investe su Tpl, 64 mln a Comuni

Cartaginese (Lega): Regione Lazio investe su Tpl, 64 mln a ComuniRoma, 12 mag. (askanews) – “La Regione Lazio cambia passo e mette in campo oltre 64 milioni di euro in favore dei Comuni del Lazio, ad eccezione di Roma Capitale, per efficientare il trasporto pubblico locale. Le risorse sono state approvate nella Giunta di questa mattina, presieduta da Francesco Rocca, insieme allo schema di convenzione col ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che destina 20 milioni di euro finalizzati all’acquisto di due navi veloci per il collegamento pubblico locale marittimo, lacustre e fluviale. Il risanamento dei trasporti è uno degli obiettivi dell’azione del Presidente Rocca, del centrodestra e della Lega in particolare, e questo provvedimento ne è una dimostrazione, rappresenta un primo e fondamentale passo per iniziare concretamente a risollevare le sorti del comparto, che negli ultimi anni ha vissuto un periodo non certo florido”. Cosìin una nota Laura Cartaginese capogruppo Lega in Regione Lazio.

Bandiere blu, salgono a 18 i vessilli delle Marche

Bandiere blu, salgono a 18 i vessilli delle MarcheRoma, 12 mag. (askanews) – Salgono a 18 le Bandiere Blu conquistate dalle Marche per questo 2023 grazie alla new entry Porto San Giorgio in provincia di Fermo. La cerimonia di consegna è avvenuta oggi, venerdì 12 maggio, a Roma, alla presenza del ministro del Turismo, Daniela Santanchè.

“Continua a crescere di anno in anno il numero di bandiere blu conquistate – commenta il presidente della Regione Francesco Acquaroli – e di conseguenza aumenta anche la nostra soddisfazione. Le Marche si confermano solide nella parte altissima della classifica nazionale e questo testimonia il grande lavoro che è stato svolto per la tutela dell’ambiente e la cura dei nostri litorali, un tema sul quale la giunta regionale è particolarmente attenta e attiva. Accogliamo quindi con entusiasmo questo importante certificato dello stato di salute delle coste marchigiane che ci sprona ad andare avanti con rinnovato slancio sulla scia di una strategia virtuosa che ritiene la sostenibilità un fattore di crescita responsabile ed intelligente anche nel turismo”. Il mare pulito e le spiagge attrezzate con il massimo dei comfort e dei servizi di qualità, sapranno infatti rendere ancora più competitiva l’offerta balneare e sempre più esclusive le vacanze per tutti coloro che scelgono le Marche. La bandiera blu è un riconoscimento che viene conferito da ben 37 anni dalla Fee (Foundation for Environmental Education) alle località costiere europee che soddisfano severi criteri di qualità relativi a parametri delle acque di balneazione e al servizio offerto, tenendo in considerazione ad esempio la pulizia delle spiagge e gli approdi turistici.

I Comuni marchigiani che nel 2023 sventolano la Bandiera Blu sono: Gabicce Mare, Pesaro, Fano, Mondolfo-Marotta, Senigallia, Ancona-Portonovo, Sirolo, Numana, Porto Recanati, Potenza Picena, Civitanova Marche, Porto San Giorgio, Fermo, Altidona, Pedaso, Cupra Marittima, Grottammare e San Benedetto del Tronto.

Tirana, Progetto Solar: per gestione sostenibile aeroporti

Tirana, Progetto Solar: per gestione sostenibile aeroportiRoma, 12 mag. (askanews) – L’Autorità dell’Aviazione Civile dell’Albania, insieme ai suoi partner internazionali, ha ospitato il terzo Partner Meeting del Progetto di Cooperazione Transnazionale “SOLAR – Sustainable reduction Of carbon footprint Level in program AiRports”. L’evento si è svolto il 10 e 11 maggio presso il MAK Hotel di Tirana, in Albania.

Il progetto, guidato dalla Regione Puglia – Sezione Infrastrutture per la Mobilità, ha coinvolto diversi partner di rilievo, tra cui Aeroporti di Puglia SPA (Italia), Aeroporti del Montenegro (Montenegro), l’Autorità dell’Aviazione Civile dell’Albania (Albania) e l’Agenzia Regionale per lo Sviluppo del Molise – Sviluppo Italia Molise S.p.A. (Italia). Il lavoro che tutti i partner del Progetto SOLAR stanno conducendo si è rivelato proficuo ed estremamente prezioso, poiché ha permesso di raggiungere risultati significativi e di produrre output che concretamente contribuiscono all’incremento dei livelli di sostenibilità ed efficientamento energetico degli aeroporti in Puglia, Albania e Montenegro. Ad oggi, infatti, si possono contare già alcuni risultati di progetto che sono determinanti: il carbon footprint report (report sull’impronta di carbonio), il low energy plan (piano di efficientamento energetico) e lo studio sulle connessioni e il trasporto tra Puglia e Molise.

Ma c’è di più. Durante il meeting, l’intero partenariato ha condiviso l’idea di rafforzare la strategica collaborazione attivata grazie a SOLAR, pianificando nuove azioni, da realizzare nell’ambito del Programma IPA South Adriatic 2021-2027, che consentano ai partner di implementare ulteriori interventi efficaci e sostenibili, mirati al graduale, ma effettivo, raggiungimento della carbon neutrality. Il progetto SOLAR, finanziato con 688.500,00 euro dal Programma INTERREG IPA CBC Italia-Albania-Montenegro 2014-2020, è un’iniziativa ambiziosa che mira a contribuire alla realizzazione del programma internazionale “Airport Carbon Accreditation”, una certificazione promossa da ACI Europe (l’Associazione europea dei gestori aeroportuali). Questo quadro strategico di azioni è rivolto alle società di gestione aeroportuali e a tutti gli stakeholder coinvolti che intendono raggiungere la “carbon neutrality” (NET ZERO), ovvero neutralizzare le emissioni di CO2 attraverso programmi di efficientamento energetico.

Nell’ambito del progetto, i partner si sono impegnati nell’implementazione di diverse azioni affinché gli aeroporti possano diventare luoghi ambientalmente sostenibili ed efficienti, promuovendo l’interscambio di buone pratiche nell’area del Programma.