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Agricoltura, Confeuro incontra presidente consiglio Lazio

Agricoltura, Confeuro incontra presidente consiglio LazioRoma, 10 feb. (askanews) – Si è svolto oggi un incontro tra il presidente di Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo, Andrea Tiso, e il presidente del Consiglio regionale del Lazio, Antonello Aurigemma, per parlare delle principali sfide del comparto agricolo e delle proposte a sostegno dei piccoli e medi produttori del settore primario.


“Nel corso del colloquio sono stati approfonditi temi cruciali, con particolare attenzione alla tutela delle aziende agricole locali, che rappresentano il cuore pulsante dell’economia rurale e della produzione di qualità. L’incontro ha offerto l’opportunità di condividere proposte concrete per valorizzare il lavoro degli agricoltori, promuovere la sostenibilità e rafforzare le filiere locali”, ha detto il Andrea Tiso. Tiso ha ringraziato il presidente Aurigemma per la “disponibilità e l’attenzione riservate alle istanze del nostro comparto. È fondamentale che le istituzioni riconoscano il ruolo strategico dell’agricoltura e sostengano attivamente i piccoli e medi produttori, che ogni giorno affrontano sfide sempre più complesse. L’incontro di oggi rappresenta un passo importante nella giusta direzione”, ha aggiunto Tiso. “Confeuro continuerà a impegnarsi per portare all’attenzione delle istituzioni le esigenze del mondo agricolo, con l’obiettivo di costruire politiche efficaci e inclusive per il futuro del settore”, ha continuato ancora Tiso.

Lagarde: calo industria e sfiducia consumatori frenano Pil eurozona

Lagarde: calo industria e sfiducia consumatori frenano Pil eurozonaRoma, 10 feb. (askanews) – La crescita economica dell’area euro resta debole, a causa della persistente contrazione che si trascina nel manifatturiero e della “esitazione” delle famiglie ad aumentare i consumi. Tuttavia, secondo la presidente della Bce, Christine Lagarde, “permangono le condizioni per una ripresa”, ha affermato durante il suo intervento alla plenaria del parlamento europeo.


“L’economia dell’area è cresciuta in maniera modesta. Nel quarto trimestre la produzione è rimasta piatta, ma ha comunque superato dello 0,9% quella della fine del 2023. Le indagini – ha detto Lagarde – segnalano che il manifatturiero continua a contrarsi, mentre l’attività dei servizi è in espansione. La fiducia dei consumatori è fragile e, nonostante l’aumento dei redditi reali, le famiglie sono titubanti a spendere”. Tuttavia, appunto, le condizioni per una ripresa ci sono ancora. “Un solido mercato del lavoro e redditi più elevati dovrebbero rafforzare la fiducia dei consumatori e consentire un aumento della spesa. Un credito più accessibile dovrebbe stimolare consumi e investimenti nel tempo. Anche le esportazioni – ha aggiunto Lagarde – dovrebbero sostenere la ripresa, sebbene questo sia anche legato agli sviluppi nelle politiche commerciali internazionali”. (fonte immagine: European Parliament).

Milano, Lupi: centrodestra lavori a programma, poi il candidato

Milano, Lupi: centrodestra lavori a programma, poi il candidatoMilano, 10 feb. (askanews) – “Il centrodestra deve pensare non al candidato sindaco ma alla costruzione di un programma che riparta dalle periferie, dal dialogo con la borghesia e gli imprenditori” e che affronti il tema su cui l’amministrazione Sala “ha clamorosamente fallito”, ovvero tenere insieme “la Milano che attrae investimenti” con la Milano “popolare” e delle famiglie, mentre oggi “è una città che espelle”. Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati, inizia a disegnare la proposta del centrodestra per le amministrative milanesi previste nel 2027. Cogliendo l’occasione delle polemiche interne alla maggioranza di centrosinistra sul Salva Milano: “La divisione della giunta di sinistra è palese, sotto gli occhi di tutti, e non riusciamo a capire come sul tema fondamentale di una giunta, la programmazione urbanistica, una giunta abbia tra chi la sostiene anche chi in Parlamento minaccia di portare le carte in Procura. Ci deve essere un chiarimento politico da parte di questa giunta e qualcuno deve trarne le conseguenze: le contraddizioni della sinistra stanno esplodendo qui a Milano”.


L’occasione è l’ingresso in Noi Moderati di tre consiglieri municipali milanesi (due da Azione e uno da ItalExit): “I Municipi sono il luogo da dove deve ripartire una politica di serietà, di competenza, di gratuità, che costruisce ponti partendo da identità ben precisi. Noi siamo orgogliosamente di centrodestra, e nel centrodestra abbiamo una responsabilità: dare voce e forza ai milioni di elettori che si sono allontanati. E Milano è sempre stata anticipatrice dei progetti politici”. “Oggi Milano attrae investimenti ma espelle: una amministrazione che non è stata in grado di affrontare questa situazione è una amministrazione che ha fallito, vuol dire che la politica è stata debole”, dice Lupi. Che rivendica: “Oggi è solo un punto di partenza, Noi Moderati sarà protagonista delle prossime elezioni comunali: con Meloni, Salvini e Tajani dobbiamo lavorare alacremente per presentare una proposta forte, politica. E basta col complesso del torcicollo di un centrodestra che guarda al passato: continuare a dire che noi abbiamo fatto grande questa città non serve più a niente. Che Milano vogliamo costruire per il 2050? Il centrodestra che immagine vuole dare di Milano? Come rimettiamo in gioco un proposta che è più credibile di chi ha governato finora?


Presente alla conferenza stampa anche Mariastella Gelmini: “Non siamo in competizione con gli altri moderati del centrodestra, ma vogliamo allargare il perimetro della coalizione. Ci sono le condizioni per una casa più grande che ospiti tutti quelli che hanno una visione cattolica, liberale, riformista. Vogliamo affermare il primato della politica, indebolita da dieci anni di M5s, indebolendo anche la democrazia. Vogliamo accogliere realtà associative, terzo settore, categorie, sindacato”. E per quel che riguarda Milano, “pensiamo siano stati commessi molti errori: è stata trasformata in una città per ricchi, noi vogliamo che resti una città popolare. E per farlo bisogna stare attenti alla questione settentrionale, a un costo della vita eccessivo in città come Milano, anche a causa dell’ambientalismo ideologico. Bisogna voltare pagina”.

Il piano di Trump per Gaza: “I palestinesi non avranno diritto al ritorno”

Il piano di Trump per Gaza: “I palestinesi non avranno diritto al ritorno”Roma, 10 feb. (askanews) – Il presidente americano Donald Trump ha affermato che i palestinesi non avranno il diritto al ritorno secondo il suo piano per Gaza, in un’intervista su Fox News, di cui una prima parte è stata trasmessa ieri in occasione del Super Bowl.


Alla domanda del giornalista se i palestinesi avrebbero “il diritto al ritorno” nel territorio devastato dalla guerra, Donald Trump ha risposto: “No, non lo avrebbero perché avranno alloggi molto migliori”. “In altre parole”, ha aggiunto, “sto parlando di costruire per loro un posto permanente perché se dovessero tornare adesso ci vorranno anni prima che possano farlo, non è abitabile”. In questa intervista, il presidente americano ha affermato che gli Stati Uniti costruiranno “belle comunità” per i circa 2 milioni di abitanti di Gaza. “Potrebbero essere cinque, sei o due. Ma costruiremo comunità sicure, un pò lontane da dove si trovano loro, dove si trova tutto questo pericolo”, ha aggiunto Trump. “Bisogna vederlo come uno sviluppo immobiliare per il futuro. Sarebbe un magnifico pezzo di terra. Non ci sarebbero spese significative”, ha aggiunto ancora Trump.

Esposto del Dis contro i pm di Roma, la procura di Perugia apre un’inchiesta (ecco cosa sappiamo)

Esposto del Dis contro i pm di Roma, la procura di Perugia apre un’inchiesta (ecco cosa sappiamo)Roma, 10 feb. (askanews) – La Procura di Perugia ha aperto un fascicolo d’inchiesta in merito all’esposto del Dis nei confronti del pubblici ministeri della Capitale, riguardo la gestione degli atti in una indagine aperta, nelle scorse settimane a Roma, sulla base della denuncia del capo di gabinetto della presidente del consiglio. Gli inquirenti del capoluogo umbro sottolineano, in una nota del procuratore capo Raffaele Cantone, che “non può essere riferito il contenuto dell’iscrizione né il registro in cui è stata disposta, trattandosi di informazioni coperte dal segreto”. Comunque “l’iscrizione è stata disposta nel rigoroso rispetto dei criteri indicati dall’art. 335 cpp, come modificato dal d.lgs n. 150/22 (riforma Cartabia), e dalla direttiva dell’ufficio in materia”.


Sono stati depositati atti coperti da segreto? Quanto avvenuto è stato intenzionale od accidentale? Come è possibile che sia stato pubblicato un documento dell’Aisi su Gaetano Caputi, capo di gabinetto della presidente Giorgia Meloni, e che lo stesso incartamento sia finito in una ‘chiusura indagini’ della Procura di Roma e quindi riportato dal quotidiano Domani? Sono questi alcuni degli interrogativi a cui gli inquirenti della Procura di Perugia dovranno certamente rispondere nel fascicolo avviato stamane riguardo i pubblici ministeri della Capitale ed il loro vertice, il procuratore capo Francesco Lo Voi. L’esposto del Dis, presentato nei giorni scorsi, ha messo a conoscenza dei magistrati del capoluogo umbro un sostanziale riassunto di quanto avvenuto e che vedeva contrapposti alcuni importanti uffici dello Stato. La Procura di Perugia, con una nota del procuratore Raffaele Cantone, ha risposto che “non può essere riferito il contenuto dell’iscrizione né il registro in cui è stata disposta, trattandosi di informazioni coperte dal segreto”.


Comunque “il procedimento è stato assegnato al sostituto individuato secondo il criterio predeterminato e automatico e, in relazione alla particolare delicatezza dei fatti in esso esposti, si è ritenuta opportuna la codesignazione” di Cantone. In particolare, “non può essere riferito il contenuto dell’iscrizione né il registro in cui è stata disposta trattandosi di informazioni coperte dal segreto ex art. 329 codice di procedura penale”. Facile immaginare che nei prossimi giorni o settimane potrebbero registrarsi nuovi sviluppi sulla vicenda. Ed al momento si osserva un sostanziale accerchiamento del procuratore capo di Roma visto che dopo la richiesta di apertura pratica per “eventuali profili disciplinari” sarà la I commissione del Consiglio superiore della magistratura a dover fare chiarezza. L’istanza dei consiglieri laici del centrodestra riguarda, come noto, l’iscrizione nel registro delle notizie di reato, per favoreggiamento e altre ipotesi di reato, dei vertici di governo – la premier Meloni, i ministri Nordio e Piantedosi, il sottosegretario alla presidenza del consiglio Alfredo Mantovano.


Il nodo irrisolto è ancora la scarcerazione dell’ufficiale libico Almasri. Intanto sempre al Palazzo dei Marescialli, forse già domani, il Comitato di presidenza deciderà se aprire una seconda pratica su Lo Voi, finalizzata all’avvio di una procedura di trasferimento per incompatibilità ambientale-funzionale. Sullo sfondo c’è la richiesta alla Procura generale della Cassazione per la valutazione di eventuali illeciti disciplinari.

Santanchè alla Camera per sfiducia, Fi-Lega assenti. Governo minimizza

Santanchè alla Camera per sfiducia, Fi-Lega assenti. Governo minimizzaRoma, 10 feb. (askanews) – L’aula di Montecitorio semivuota di lunedì, quando non sono previste votazioni ma solo discussione generale, è “la norma”, come spiega Fabio Rampelli al termine della seduta che ha presieduto in qualità di vicepresidente della Camera. Ma i banchi completamente vuoti di Forza Italia, Lega e Noi Moderati durante la discussione sulla mozione di sfiducia presentata da M5s – poi sottoscritta anche da Pd e Avs – nei confronti Daniela Santanchè oggi sembrano proprio dare il senso del vuoto creato dalla maggioranza intorno alla ministra del Turismo, a processo per false comunicazioni sociali in merito al caso Visibilia.


Al lato destro dell’emiciclo ci sono solo dodici deputati di Fratelli d’Italia (Antoniozzi, Trancassini, Roscani, Giordano, Amich, Perissa, Sbardella, Lucaselli, tra gli altri), “un drappello di martiri di Fdi che è stato costretto a presentarsi”, li definisce il dem Federico Gianassi. Accanto a Santanchè, nei banchi del governo, i ministri – tutti di Fdi – Luca Ciriani e Nello Musumeci. Nella fila dei sottosegretari Marcello Gemmato, fedelissimo della premier Giorgia Meloni, e Vannia Gava, unica leghista presente. Tailleur color crema, lo stesso indossato ieri alla Bit di Milano dove la ministra si è esibita in una scatenata tarantella, foulard al collo, prima di entrare in aula, Santanchè pranza al ristorante di Montecitorio con i deputati Fdi Gianluca Caramanna, Andrea Mascaretti e Lucrezia Mantovani, figlia di Mario, che quando era vicepresidente della Regione Lombardia venne arrestato e Santanchè, allora in Forza Italia, fu una delle poche a difenderlo strenuamente minacciando addirittura di lasciare il partito di Berlusconi. La ministra non concede neanche un commento, né prima né dopo la discussione durante la quale intervengono solo deputati di Pd, M5s e Avs, sette in tutto. Alla presenza della segretaria dem Elly Schlein e del leader M5s Giuseppe Conte, tutti chiamano in causa Giorgia Meloni: “Venga a dirci la verità. Va a dire urbi et orbi che non è ricattabile. La domanda è: chi la ricatta? Forse qualche suo collega di maggioranza? Per questo non riesce a pretendere le dimissioni della sua ministra?”, attacca la deputata M5S Vittoria Baldino illustrando la mozione di sfiducia. Toni Ricciardi del Pd si chiede “perché il ministro Sangiuliano è stato invitato a dimettersi e la stessa cosa non avviene con Santanché. Esistono leve di ricattabilità che la ministra del Turismo può vantare a differenza di Sangiuliano? Meloni è ricattata da Santanché? Non ha forza di pretendere le dimissioni di una ministra che imbarazza il governo, il suo partito e tutte le istituzioni. Sta difendendo l’indifendibile, si tolga dall’imbarazzo e chieda dimissioni di Santanché”. Per Filiberto Zaratti (Avs) “le dimissioni di un ministro come Santanchè sono una necessità, perché la dignità di un Paese coincide con la dignità di un ministro”.


La ministra parla all’orecchio di Musumeci, si fa portare un foglio bianco dai commessi e prende appunti forse in vista della sua replica che ci sarà quando in aula arriverà il momento del voto sulla mozione. Santanchè si è anche informata sul tempo che ha a disposizione per l’intervento. Tutto il tempo di cui ha bisogno, le è stato risposto. Ma il suo silenzio oggi non lascia indifferente l’opposizione. Quando, al termine dell’ultimo intervento, quello del 5 stelle Silvestri, la ministra si alza in piedi e lascia l’aula, i deputati di M5s, Pd e Avs le urlano “Vergogna, vergogna”. Tanto che Rampelli è costretto a richiamarli: “Stiamo scoprendo oggi che ci si può prenotare per la replica nella seduta successiva?”. Quando sarà la seduta successiva, quella del voto sulla mozione non è ancora chiaro. Difficile, quasi impossibile, in questa settimana, è al punto sette dell’ordine del giorno. La prossima inizierà con il voto di fiducia – che il governo chiederà venerdì – sul decreto Pnrr-emergenze. “Sarà la capigruppo a decidere”, spiega Ciriani “il governo in questa vicenda c’entra relativamente. Una mozione del genere si fa in tre ore. Io non ho problemi, eravamo pronti a farla anche domani. Se non si troverà spazio in questa settimana si può fare anche la prossima”. Sulle assenze il ministro minimizza: “Oggi è lunedì e non c’erano molti in Aula, neanche dall’altra parte”. Una quarantina. “La replica ci sarà il giorno del voto e quel giorno saremo tutti pronti. Se la maggioranza interverrà? Certo, ci sono le dichiarazioni di voto…”.


Santanchè lascia la Camera non appena finita la seduta senza rilasciare dichiarazioni. Il suo stato d’animo lo descrive Musumeci, che in aula le è stato accanto per tutta la discussione: “Non l’ho sentita assolutamente amareggiata, è convinta di essere dalla parte della ragione. Daniela è una cocciuta, una tosta. Io mi auguro che possa davvero dimostrare l’estraneità ai fatti che le contestano, io sono garantista lo sono sempre stato”. Anche Musumeci minimizza le assenze: “Non vedo nessuno scandalo”.

Bce, Lagarde: più incertezza su inflazione con tensioni commercio

Bce, Lagarde: più incertezza su inflazione con tensioni commercioRoma, 10 feb. (askanews) – Nell’area euro “l’inflazione è orientata a tornare al nostro obiettivo del 2% sul medio termine nel corso di quest’anno”, ma “con rischi sia al rialzo che al ribasso. Maggiori frizioni nel commercio internazionale renderebbero le prospettive di inflazione dell’area euro più incerte”. Lo afferma la presidente della Bce, Christine Lagarde nel suo intervento alla plenaria del Parlamento europeo, secondo il testo pubblicato dall’istituzione.


Alla Bce “siamo determinati ad assicurare che l’inflazione si stabilizzi in maniera sostenibile al nostro obiettivo di medio termine del 2%. Seguiremo un approccio (decisionale) legato ai dati in cui, volta per volta, determineremo l’appropriata linea monetaria. Non ci vincoliamo – ha ribadito – a un percorso particolare sui tassi”.

Vatican Longevity Summit: scienza, etica e futuro della longevità

Vatican Longevity Summit: scienza, etica e futuro della longevitàRoma, 10 feb. (askanews) – Promuovere un invecchiamento sano, sostenibile e integrale. A due mesi esatti dal Primo Vatican Longevity Summit, l’Istituto Internazionale di Neurobioetica è lieto di annunciare questo straordinario evento scientifico, che avrà luogo il 24 marzo 2025 presso l’Auditorium del Centro Congressi Augustinianum in Via Paolo VI, Roma. Questo incontro di portata storica riunirà scienziati, premi Nobel e leader mondiali, con l’obiettivo di affrontare una delle sfide cruciali del nostro tempo.


Il summit, organizzato nell’ambito del Giubileo della Speranza 2025, rappresenta un’occasione unica per approfondire le più avanzate scoperte scientifiche e per riflettere sui valori etici fondamentali che guidano la ricerca in questo campo. Tra i protagonisti spiccano il professor Shyn’ya Yamanaka, Premio Nobel per la Medicina 2012 le cui scoperte sulla riprogrammazione cellulare stanno aprendo innumerevoli applicazioni; e il professor Venki Ramakrishnan, Premio Nobel per la Chimica 2009, la cui presenza conferisce al summit un livello scientifico e culturale eccezionale. Il Primo Vatican Longevity Summit nasce su iniziativa di Alberto Carrara, presidente dell’Istituto Internazionale di Neurobioetica e di Viviana Kasam, presidente del BrainCircle Italia, purtroppo scomparsa nell’ottobre del 2024. L’evento conta con il patrocinio della Pontificia Accademia per la Vita il cui presidente aprirà i lavori e si pone in sinergia con il Milan Longevity Summit.


Il Vatican Longevity Summit non sarà un evento isolato, ma il primo passo di un ambizioso progetto globale guidato dal Vaticano, in collaborazione con istituzioni scientifiche e accademiche internazionali. Questo progetto mira a promuovere un modello di longevità che non si limiti ad aumentare gli anni di vita, ma che li arricchisca in termini di qualità, dignità e sostenibilità, integrando scienza, etica e spiritualità. In linea con i principi etici e antropologici condivisi, l’Istituto Internazionale di Neurobioetica intende sviluppare una piattaforma interdisciplinare per favorire un dialogo tra scienziati, filosofi, bioeticisti e policy-maker. La longevità umana integrale sarà il tema centrale delle attività future, con l’obiettivo di costruire una società che valorizzi ogni fase della vita e promuova la solidarietà intergenerazionale. Questo summit – si sottolinea – rappresenta non solo una riflessione scientifica, ma un appello a considerare l’invecchiamento come una responsabilità etica e una straordinaria opportunità di innovazione per il bene comune.


I saluti di apertura sono affidati a monsignor Vincenzo Paglia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita; poi è previsto l’intervento di Giulio Maira, fondatore e presidente della Fondazione Atena. Lectio Magistralis: Shyn’ya Yamanaka, introdotto dal professor Juan Carlos Ipsizua Belmonte; Venki Ramakrishnan, introdotto dal Prof. Valerio Orlando. Tavola Rotonda: moderata dal professor Nir Barzilai. Sarà una occasione di confronto su temi innovativi e multidisciplinari. Juan Carlos Izpisúa Belmonte “Come i fattori Yamanaka influenzano le prospettive di longevità”; Valerio Orlando: “Resettare il tempo della dignità umana”; Vittorio Sebastiano “L’ovaio e i suoi segreti per la longevità”; Valentina Bollati “Non solo geni: anche il comportamento può aiutare a vivere in buona salute”; Eileen Crimmins: “La sfida tra durata della vita e durata della salute”; Camillo Ricordi “Quali modelli per la longevità?”; Conclusioni affidate a Nir Barzilai con la relazione “Da Matusalemme a noi: cosa succederà?”

Byd punta su filiera italiana per auto Ue, pronta a pooling su CO2

Byd punta su filiera italiana per auto Ue, pronta a pooling su CO2Torino, 10 feb. (askanews) – Byd punta sulla filiera della componentistica italiana per le forniture dei circa 500mila veicoli l’anno che produrrà in Europa con l’apertura delle fabbriche in Ungheria e in Turchia, rispettivamente a fine 2025 e inizio 2026. Il prossimo 20 e 21 febbraio il gruppo cinese incontrerà insieme ad Anfia e Mimit al Mauto di Torino circa 300 fornitori italiani di diversi componenti per interni, software, freni e pneumatici. “Quello che potevo fare era consentire alla componentistica italiana di essere la prima a offrirsi con la propria competitività, la propria tecnologia. Non ci saremmo aspettati una simile risposta, c’è molta attesa ora tocca a loro guadagnarsi la fiducia”, ha detto l’advisor per l’Europa di Byd, Alfredo Altavilla, a margine della presentazione del suv elettrico compatto Atto 2 alle Ogr di Torino.


Altavilla ha poi parlato dell’eventuale interesse di Byd per altri impianti in Europa e in Italia, in particolare gli ex siti Stellantis di Grugliasco e Termini Imerese. “Non facciamoci illusioni in Europa di stabilimenti disponibili ce ne sono fin troppi. Concentriamoci sul far crescere i volumi e poi valuteremo eventuali ulteriori sbocchi produttivi”, ha detto. Per quanto riguarda gli obiettivi di vendita “in Italia questo mese contiamo di superare l’1% e di arrivare presto al 2%. In Europa invece la strada è un po’ più lunga, ma puntiamo al 2% in tempi rapidi”, ha detto. Sulle ipotesi di eventuali M&A con brand o marchi europei Altavilla ha risposto che Byd “ha dimostrato di avere tutte le potenzialità per una crescita organica. Siamo passati da 500mila auto del 2020 a 4,2 milioni nel 2024. Per crescere non abbiamo bisogno di M&A”. Byd nel 2024 si è posizionato al primo posto a livello globale davanti a Tesla per la vendita di Nev (new energy vehicles) con una quota del 23% ed è il terzo brand al mondo per vendite dietro Toyota e Volkswagen.


Sulle discussioni sul settore in corse nell’Ue “Byd oggi viene percepito quasi come il nemico essendo un costruttore cinese, ma io credo che sarebbe molto più saggio considerarlo un alleato, innanzitutto perché tra pochi mesi diventeremo a tutti gli effetti un costruttore europeo e poi perché quello che serve al mercato è la certezza delle regole”, ha detto. Riguardo il piano per l’auto che sarà presentato il prossimo 5 marzo dalla Commissione Ue “ho aspettative limitate, ma mi aspetto un po’ più di buon senso. Ad esempio l’ipotesi di lasciare in vita i plug-in (phev) dopo il 2035 la ritengo assolutamente giusta. Poi ci sono delle assurdità come le multe (sulle emissioni) diluite negli anni che rischiano di spaccare il mercato e penalizzare modelli di successo”, ha spiegato Altavilla. In merito agli accordi di pooling per aiutare i costruttori europei a rispettare i limiti sulle emissioni, Altavilla ha detto che “ci sono colloqui in corso, siamo a buon punto”, senza però indicare con quali gruppi. Nei mesi scori Stellantis, Toyota, Ford, Mazda e Subaru hanno dato vita a un gruppo (pool) guidato da Tesla, mentre un altro gruppo è formato da Polestar controllata della cinese Geely, con Mercedes, Volvo e Smart. Restano al momento fuori dai giochi Volkswagen e Bmw. Quanto alla Byd Atto 2 è un suv elettrico compatto (4,3 metri) di segmento B che vale circa un terzo del mercato italiano ed è il secondo segmento in Europa. “Atto 2 è una vettura progettata con standard europei per poter entrare rapidamente nel mercato. E’ costruita sulla piattaforma e-platform 3.0 adatta anche ai motori termici perché ovunque si fanno volumi Byd è presente”, ha detto Altavilla, anticipando una versione termica. Atto 2 ha una batteria “blade” al litio ferro e fosfato da 45,1 kW per un’autonomia fino a 420 km ma arriverà anche una versione long range (Comfort) con batteria più grande con 460 km di autonomia e frunk (bagagliaio) nella parte anteriore. Il suv compatto è disponibile in 2 allestimenti e 4 colori ed è in vendita a un prezzo di lancio di 27.900 per la Active e di 29.900 per il top di gamma Boost, con uno sconto di 2mila euro che durerà per un trimestre.

Caso Almasri, la Corte penale internazionale apre un fascicolo ma “l’Italia potrà presentare osservazioni”

Caso Almasri, la Corte penale internazionale apre un fascicolo ma “l’Italia potrà presentare osservazioni”Roma, 10 feb. (askanews) – “L’Italia avrà l’opportunità di presentare delle osservazioni” alla Corte penale internazionale in merito alla mancata consegna di Osama Almasri da parte dell’Italia, al vaglio della Camera preliminare: lo ha dichiarato il portavoce della Cpi, Fadi El Abdallah, riguardo il caso del capo della polizia giudiziaria libica, responsabili anche della prigione di Mitiga, gravato da un mandato di cattura della Cpi per crimini di guerra e contro l’umanità.


“La questione della mancata osservanza da parte di uno Stato membro di una richiesta di cooperazione per l’arresto e la consegna da parte della Corte Penale Internazionale è di competenza della Camera competente, vale a dire la Camera preliminare I: come parte di questa procedura, ai sensi del Regolamento 109(3) del Regolamento della Corte” sarà possibile presentare delle osservazioni in merito. “Finché la Camera preliminare I non avrà esaminato la questione e non avrà emesso una decisione, la Corte non fornirà ulteriori commenti” ha concluso il portavoce, sottolineando come “questo iter non riguarda responsabilità individuali o casi contro persone specifiche”.