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Tag: askanews

Sudan, forze speciali Usa evacuano ambasciata a Khartoum

Sudan, forze speciali Usa evacuano ambasciata a KhartoumRoma, 23 apr. (askanews) – Forze speciali americane hanno evacuato il personale dell’ambasciata Usa in Sudan.

Lo ha confermato il presidente Joe Biden. “Oggi su mio ordine – ha spiegato in una nota – le forze armate degli Stati Uniti hanno condotto un’operazione per estrarre il personale governativo americano da Khartoum”. Secondo quanto riferiscono i media Usa l’operazione sarebbe stata condotta da un centinaio di membri delle forze speciali coordinate dal comando delle forzze Usa in Africa e dal Dipartimento di Stato.

Il segretario Antony Blinken ha spiegato che i combattimenti in corso erano diventati “un inaccettabile per il personale della nostra ambasciata. Sopendere le operazioni in una delle nostre ambasciate è sempre una decisione difficile, ma la sicurezza del nostro personale è la mia prima responsabilità”.

Padre Occhetta: ancora troppe guerre e diritti violati

Padre Occhetta: ancora troppe guerre e diritti violatiMilano, 23 apr. (askanews) – Padre Francesco Occhetta, gesuita, fondatore e direttore di Comunità di Connessioni e segrtario generale della Fondazione Fratelli Tutti, è intervenuto con un editoriale sui 75 anni dall’approvazione della Dichiarazione universale dei Diritti dell’uomo, datata 1948. “Dopo 75 anni dalla sua approvazione – scrive Occhetta – è utile interrogarsi sull’attualità dei diritti e degli impliciti doveri sanciti dalla Dichiarazione, sul loro fondamento e sull’efficacia della loro tutela, per poterci porre un’ulteriore domanda: perché i diritti umani ‘regnano ma non governano’ e perché si compiono le più feroci crudeltà nel loro nome? Nel Rapporto 2022 di Amnesty International emerge uno scenario inquietante: sono circa 160 le guerre in corso, aumenta la violenza sessuale in diverse regioni del mondo. I conflitti hanno causato, inoltre, grandi flussi di rifugiati e sfollamenti interni come in Ucraina, in Repubblica Democratica del Congo e nella regione del Corno d’Africa. Una forte limitazione alla libertà d’espressione, di associazione e di riunione si registra in Afghanistan, in Myanmar, in Mali e in India. Il governo cinese ha invece imposto una censura sempre più pervasiva e sofisticata contro gli uiguri e altri gruppi etnici di minoranza nello Xinjiang. In Turchia e Messico sono stati perseguitati decine di giornalisti, difensori dei diritti umani”.

“Oltre ai diritti di prima e seconda generazione, si parla anche di una terza generazione di diritti, in relazione alla pace, allo sviluppo e all’ambiente. Sono i diritti propri dell’era dell’interdipendenza mondiale, la cui realizzazione deve fondarsi sulla solidarietà e la cooperazione multilaterale. Per poter far questo, però, è utile che le popolazioni e le culture si pongano una domanda radicale: ‘Chi è la persona titolare di diritti?’. La risposta a questa domanda risiede nelle soluzioni pratiche del modo nel quale uno Stato rispetta gli immigrati, i carcerati, i poveri, le famiglie bisognose, i bambini abbandonati, le donne violentate, gli anziani, i rifugiati e gli sfollati che sono circa 45 milioni. L’Italia può dirsi rispettosa di questa nuova etica? Per la Chiesa cattolica la difesa dei diritti umani è parte integrante dell’azione evangelizzatrice: il Concilio Vaticano II ha accolto la Dichiarazione soprattutto in materia di libertà di religione; l’enciclica Pacem in terris definisce la Dichiarazione come ‘segno dei tempi’; mentre i numerosi pronunciamenti magisteriali e i viaggi apostolici di Giovanni Paolo II hanno più volte ribadito che per la Chiesa la difesa della dignità della persona è legata al rispetto dei diritti. Certo, fu necessaria un’evoluzione: si temeva che le libertà della Dichiarazione relegassero la fede ai margini della società e che i diritti individuali minacciassero l’impegno a favore del bene comune. Nella prima metà del secolo scorso, i principali sforzi della Chiesa in campo internazionale si sono concentrati per creare «un’autorità mondiale» che garantisse il reale rispetto dei diritti umani e la pace nel mondo”. “Questo momento storico ricopre di un’ombra le parole scritte nella Dichiarazione, e quindi occorre vigilare sull’uso delle espressioni e delle dichiarazioni impiegate nel mondo politico, sulla difesa della verità storica e sul clima sociale che rimane il termometro dell’applicazione dei diritti. È per questo che il 21 aprile il Presidente Mattarella ha voluto ribadire che per un rinascimento europeo occorre ripartire dalla Cultura che genera prossimità e vince le diffidenze e le paure: «La fraternità europea, se derivato della triade illuminista — insieme con uguaglianza e libertà —, va intesa come consapevolezza di comune destino e va oltre la solidarietà. Se i valori espressi dalle singole comunità erettesi in Stato sono comuni, è naturale e soprattutto autentico parlare di fraternità europea”.

Santanchè: Italia terzo brand al mondo, Venere icona globale

Santanchè: Italia terzo brand al mondo, Venere icona globaleMilano, 23 apr. (askanews) – “Riguardo ai meme che circolano in rete mi sono fatta una risata. Ho scelto consapevolmente la Venere di Botticelli, un’icona conosciuta in tutto il mondo e simbolo della nostra italianità. È evidente che non la potevamo proporre nella campagna così com’è dipinta, perché uno degli obiettivi di questa campagna internazionale è quello di avvicinare i giovani, abbiamo quindi utilizzato strumenti e linguaggi a loro vicini”. Lo ha detto il ministro del Turismo Daniela Santanchè, intervenuta su Rtl 102.5.

“Nove milioni è il costo della campagna che faremo in tutto il mondo – ha aggiunto il ministro – ossia gli acquisti degli spazi negli aeroporti, nelle stazioni, nelle città, dagli Stati Uniti d’America all’India, fino a toccare tutti i Paesi e i continenti. Come sempre, quando c’è malafede, vengono veicolate delle informazioni errate, lo fanno solo per avere qualcosa da dire. Non è che la campagna sia costata nove milioni, solo un cretino potrebbe pensare una cosa del genere. Non capisco la critica, la pizza è famosa in tutto il mondo, fa parte della dieta mediterranea e della nostra cucina, che è apprezzata, imitata e copiata in tutto il mondo. Forse viene criticata dalle persone un po’ snob e radical chic che mangiano caviale e salmone, ma la maggioranza degli italiani e dei tanti turisti che arrivano da ogni parte del mondo la apprezzano. Poi, per chi è abituato a bere champagne e a mangiare caviale capisco che la pizza sia un po’ pop”. “Noi abbiamo il terzo brand al mondo: l’Italia. Lo dico sempre a tutti gli assessori al turismo e ai presidenti delle regioni. Quando andiamo all’estero – ha concluso Santanchè – dobbiamo promuovere l’Italia, poi le sue specificità. Chi viene dall’estero non conosce le nostre città, conosce l’Italia. Non credo sia un giusto metodo di comunicazione promuoverla diversamente, è come se la Coca-Cola promuovesse la caffeina, che è solo un ingrediente della ricetta. C’è voglia di Italia nel mondo. Finalmente il turismo, che è il settore che ha sofferto di più durante la pandemia, sta tornando ai numeri del 2019, un anno storico. Sono certa che il 2023 sarà l’anno del sorpasso di quell’anno pre-pandemico. I dati di Pasqua sono confortanti, in alcune regioni e città i dati del 2019 sono già stati superati. Questa tendenza mi dà la certezza che quest’anno sarà l’anno del sorpasso, magari anche grazie alla Venere di questa campagna, così criticata. Faremo i conti alla fine dell’anno”.

Sudan, Meloni riunisce Tajani, Mantovano e Cavo Dragone

Sudan, Meloni riunisce Tajani, Mantovano e Cavo DragoneRoma, 22 apr. (askanews) – Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni sta seguendo l’evoluzione del conflitto in Sudan e ha tenuto una riunione con il ministro degli Esteri Antonio Tajani, il sottosegretario Alfredo Mantovano, il Capo di Stato Maggiore della Difesa Giuseppe Cavo Dragone, il generale Francesco Paolo Figliuolo, responsabile del Comando operativo di vertice interforze, i responsabili dell’Unità di crisi della Farnesina e dei Servizi di Sicurezza. E’ quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi.

Durante la riunione, secondo le stesse fonti, è stata esaminata la situazione sul terreno, in contatto diretto con le unità presenti in Sudan, e predisposto un piano di emergenza per la tutela dei nostri connazionali.

Cade da un sentiero a 25 metri di altezza mentre visita le rovine di Petra, morto 30enne italiano

Cade da un sentiero a 25 metri di altezza mentre visita le rovine di Petra, morto 30enne italianoRoma, 22 apr. (askanews) – Un turista italiano è morto dopo essere caduto da un’altezza di 25 metri a Petra, in Giorgdania. Il connazionale – riferisce il sito Roya News – è deceduto dopo essere stato ricoverato venerdì al Queen Rania Al-Abdullah Hospital. Una fonte medica ha riferito che dopo il ritrovamento, il turista presentava diverse fratture e ferite in varie parti del corpo che ne hanno causato la morte. La Farnesina ha confermato il decesso del turista italiano, in seguito alle gravi ferite riportate dopo una caduta nel corso di una visita alle rovine di Petra. L’Ambasciata italiana in Giordania è in contatto con la famiglia del connazionale per fornire l’assistenza necessaria.

Il giovane turista si chiamava Andrea Sferrazza, torinese d’origine, viveva a Londra da due anni. “In attesa che le autorità locali facciamo chiarezza sulle dinamiche dell’incidente voglio esprimere le mie sentite condoglianze e tutta la mia vicinanza alla famiglia del turista italiano scomparso in Giordania”, ha scritto su Twitter il ministro del Turismo Daniela Santanchè.

Giordania, è il torinese Andrea Sferrazza il turista morto a Petra

Giordania, è il torinese Andrea Sferrazza il turista morto a PetraRoma, 22 apr. (askanews) – Si chiama Andrea Sferrazza il turista italiano morto ieri dopo essere caduto da 25 metri di altezza mentre percorreva un sentiero nel sito archeologico di Petra, in Giordania.

Sferrazza, torinese d’origine, viveva a Londra da due anni, secondo il quotidiano La Stampa e il Giornale d’Italia. In base alla ricostruzione del sito Roya News, il 30enne stava visitando un’aerea del sito archeologico quando è caduto riportando gravi ferite e fratture che ne hanno causato il decesso. La Farnesina ha confermato la morte del turista italiano e l’Ambasciata italiana in Giordania è in contatto con la famiglia del connazionale per fornire l’assistenza necessaria.

Il segno attraverso il tempo: Accardi, Capogrossi, Reimondo

Il segno attraverso il tempo: Accardi, Capogrossi, ReimondoTorino, 22 apr. (askanews) – Tre artisti diversi, tre stili diversi, ma anche una comune volontà di muoversi tra forma e linguaggio, alla ricerca di nuove vie per un’arte che si costruisce intorno al segno. La galleria Mazzoleni nella sua storica sede di Torino ha inaugurato la mostra “Bianco Nero Colore Chiuso Aperto”, che ospita opere di Carla Accardi, Giuseppe Capogrossi e David Reimondo. E nei loro lavori il segno assume senso e valore non solo per le comunità e il momento storico per le quali sono stati prodotti, ma – travalicando i limiti temporali – arriva fino a essere un valore universale sia sul piano materiale sia su quello simbolico. E se Capogrossi è morto nel 1972, e la Accardi nel 2014, David Reimondo vive invece una importante stagione “midcareer”.

“Mi ha affascinato molto – ha spiegato l’artista ad askanews – questa cosa che ci accomuna nella forma, cioè nel segno. Anche se il mio in certi casi può sembrare più fisico, però il segno ci accomuna. Mi è piaciuto partire proprio da questo lato formale ed estetico, perché dopo ognuno ha la propria poetica e la propria ricerca”. Per la Accardi le letture del suo lavoro hanno sottolineato le dinamiche tra positivo e negativo e la creazione di una sorta di scacchiera narrativa. Di Capogrossi è invece molto noto il segno, che pervade gran parte della sua opera e diventa la base per un vero e proprio nuovo linguaggio. Intorno a queste due figure storiche la mostra trova poi spazio per la continua volontà di battere nuove strade che caratterizza il percorso di Reimondo.

“Diciamo che con Accardi – ha aggiunto David – sicuramente ci lega di più il concetto di pieno e vuoto, negativo e positivo. E io in certi casi aggiungo anche la terza dimensione: i segni vengono in fuori o rimpiccioliscono… Quindi diciamo che con Accardi c’è questa relazione. Con Capogrossi c’è un legame anche più forte, sulla simbologia. E lui aveva creato proprio un alfabeto con dei simboli di linguaggio, che mi è certamente più legato”. Il risultato finale è, oltre che una mostra elegante e in grado di rappresentare l’evoluzione delle ricerche artistiche, anche una sorta di armonia tra il tempo e gli stili: uno spazio di riflessione su uno degli elementi chiave delle arti visive, ossia il segno e la sua gestione.

La Commissione Ue esclude dal Pnrr gli stadi di Firenze e Venezia

La Commissione Ue esclude dal Pnrr gli stadi di Firenze e VeneziaRoma, 22 apr. (askanews) – “Gli interventi del Bosco dello Sport di Venezia e dello stadio Franchi di Firenze non potranno essere rendicontati a valore delle risorse Pnrr. I servizi della Commissione, infatti, a seguito di un ulteriore approfondimento istruttorio, hanno confermato la non eleggibilità di entrambi gli interventi nell’ambito dei Piani Urbani integrati (Pui) delle rispettive città metropolitane”. Lo dichiara il ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR, Raffaele Fitto.

“I Pui erano stati approvati con decreto del Ministro dell’Interno di concerto con il ministro dell’Economia e delle Finanze il 22 aprile 2022. A fronte delle osservazioni pervenute a fine marzo 2023, il governo, il 4 aprile ha convocato i sindaci delle città metropolitane di Venezia e Firenze, al fine di acquisire ogni elemento utile per superare le criticità segnalate. Elementi poi trasmessi alla Commissione e oggetto di due ulteriori incontri tecnici” ricorda il ministro. “Ieri sera i servizi della Commissione europea, pur apprezzando lo sforzo del governo, hanno confermato l’ineleggibilità degli interventi dello Stadio di Firenze e del Bosco dello Sport di Venezia che pertanto non potranno essere rendicontati a valore delle risorse Pnrr” conclude Fitto.

Santanchè: fare il cameriere è bello, non è un lavoro di serie B

Santanchè: fare il cameriere è bello, non è un lavoro di serie BMilano, 22 apr. (askanews) – “E’ bello fare il cameriere, si gira il mondo, bisogna sapere le lingue, non è un lavoro di serie B, aiutatemi a dirlo ai giovani”. Lo ha detto il ministro del Turismo Daniela Santanchè intervistata su Radio Deejay.

“Progettiamo di dare 1,380 miliardi di euro alle strutture ricettive per ristrutturare e migliorare gli ambienti. Siamo anche consapevoli che per i laboratori i salari non sono molti alti, con il 1 maggio il Decreto Lavoro vuole lasciare più soldi in tasca ai lavoratori e offrire contratti più flessibili agli imprenditori”, ha aggiunto il ministro.

Sudan, Tajani: sono stati messi in sicurezza 19 italiani in crociera

Sudan, Tajani: sono stati messi in sicurezza 19 italiani in crocieraRoma, 22 apr. (askanews) – Sono “in sicurezza” 19 italiani che si trovavano in crociera nelle acque di Port Sudan. L’ha comunicato oggi il ministro degli Esteri Antonio Tajani.

“Sono stati messi in sicurezza 19 italiani che si trovavano in crociera nelle acque di Port Sudan”, ha scritto il ministro. “Li abbiamo assistiti – ha aggiunto – fin dall’inizio degli scontri, ora sono sbarcati ad Hurghada. Grazie al lavoro delle nostre Ambasciate a Khartoum e al Cairo e dell’UdC Farnesina”.