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Usa, Trump: “D’ora in poi solo donne negli sport femminili”

Usa, Trump: “D’ora in poi solo donne negli sport femminili”Roma, 5 feb. (askanews) – “Ho appena firmato uno storico ordine esecutivo per vietare agli uomini di competere negli sport femminili. Durante l’amministrazione Trump difenderemo la gloriosa tradizione dello sport femminile e non consentiremo a uomini di sconfiggere, picchiare, ferire e truffare le ragazze: d’ora in avanti gli sport femminili saranno aperti solo alle donne”. Lo ha affermato il presidente Usa, Donald Trump, durante un comizio trasmesso dalla Casa Bianca.


Inoltre “con le mie iniziative di questo pomeriggio stiamo avvertendo tutte le scuole che ricevono soldi dei contribuenti: ‘se consentite agli uomini di entrare nelle squadre femminili o negli spogliatoi, sarete sottoposti a indagini e rischierete (di vedere revocati) i vostri finanziamenti federali’”. “Con questo ordine esecutivo – ha affermato Trump, circondato da sostenitrici che lo applaudivano – la guerra agli sport femminili è finita. Questo metterà fine all’aggressione allo sport femminile nelle scuole e nelle università americane”. (fonte immagine: The White House).

Lavoratori da tutta Europa a Bruxelles: correggete il Green Deal

Lavoratori da tutta Europa a Bruxelles: correggete il Green DealBruxelles, 5 feb. (askanews) – Diverse migliaia di lavoratori dell’industria metalmeccanica e siderurgica, chimica e farmaceutica, tessile e dell’energia, hanno manifestato oggi a Bruxelles, in una piazza a poche centinaia di metri dal Parlamento europeo e dalla Commissione, per chiedere una correzione di rotta nel Green Deal che tenga più in conto le loro esigenze di conservare il lavoro, e che investa di più, anche con più fondi pubblici, per scongiurare la deindustrializzazione in Europa. E per esigere una vera e propria politica industriale europea che accompagni la transizione verde e digitale, prevenendone i possibili effetti negativi e ingiusti sul lavoro e sui ceti meno abbienti.    


La manifestazione era stata organizzata da IndustriALL-Europe, la Federazione Europea dei sindacati dell’industria. Tra le sigle sindacali italiane, hanno partecipato la Fiom e la Filctem della Cgil, Uilm e Uiltec della Uil, Femca e Fim della  Cisl. A sostegno dei dimostranti sono arrivate in piazza anche delegazioni degli europarlamentari italiani del Pd, del M5S e dell’Alleanza Verdi Sinistra. Diversi sindacalisti hanno parlato ai giornalisti presenti, per spiegare le ragioni della mobilitazione. “Oggi è una giornata importante: da questa piazza – ha detto Daniela Piras (Uiltec-Uil) – noi rivendichiamo la necessità di azioni immediate, forti, determinate e incisive affinché si intervenga per salvaguardarci dal rischio, che stiamo correndo, di deindustrializzazione dell’Europa. Siamo pronti a raggiungere gli obiettivi che sono stati posti dal Green Deal e tutti gli altri obiettivi per quanto riguarda la salvaguardia del nostro pianeta e la famosa transizione energetica”.


Ma, ha puntualizzato Piras, “riteniamo che questo debba avvenire attraverso la neutralità tecnologica”, tenendo conto “delle necessità di tutti i sistemi industriali di ogni singolo paese” e dando “l’opportunità fondamentale di salvaguardare le produzioni, e quindi i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, che rischiano – ha rilevato – di essere gli unici soggetti che pagheranno le scelte di un’Unione europea che non tiene conto delle necessità del sistema industriale e del sistema produttivo del nostro continente”. “Rispetto anche ai nuovi assetti geopolitici, occorre una logica più europeista, contro le suggestioni nazionaliste: fare fronte comune per riuscire a salvaguardare quello che è un grande patrimonio di tutta quanta l’Europa, dai settori metalmeccanico e chimico, a quello manifatturiero, alla moda e alla ceramica. Abbiamo ormai – ha lamentato Giovanni Rizzuto, (Femca-Cisl) – un processo di deindustrializzazione che sta facendo franare le fondamenta dell’industria europea. È il momento ora di intervenire e sostenere questa nostra grande tradizione. E quello che chiediamo è che tutto ciò che sarà fatto, che riguarda noi, non debba essere fatto senza di noi”.


“L’individuazione degli obiettivi importanti e sfidanti del Green Deal, che servono per rendere il Pianeta migliore per le future generazioni, non è stata accompagnata da politiche industriali che potessero consentire il raggiungimento di quegli obiettivi”, ha rilevato Marco Falcinelli (Filctem-Cgil). “Non si tratta di mettere in discussione gli obiettivi. Ma le transizioni bisogna governarle. Se non le governiamo le subiamo, e se le subiamo il prezzo lo pagheranno le lavoratrici e i lavoratori”. “Quindi – ha precisato – non c’è una contraddizione con le politiche fatte anche dalla Commissione europea precedente e dai governi anche di sinistra, progressisti. Il tema è mantenere quegli obiettivi; ma bisogna accompagnarli con politiche industriali, sostenerli con investimenti importanti, sia pubblici che privati. Il rapporto Draghi parla di investimenti per 500 miliardi di euro all’anno per dieci anni. Ecco, penso che sia anche una valutazione anche sottostimata rispetto alle condizioni dell’industria europea”.


“E c’è anche – ha ricordato Falcinelli – un problema legato al costo dell’energia, che rende l’industria europea molto meno competitiva. E’ un tema che riguarda tutti i paesi, ma in modo particolare l’Italia, perché è un paese manifatturiero che non ha materie prime. L’industria italiana è fortemente energivora, e tutte le industrie del nostro paese soffrono di questa condizione. Noi abbiamo fatto delle proposte, abbiamo sostenuto da tempo che per evitare le speculazioni finanziarie sul mercato dell’energia bisognerebbe intanto provare a disallineare il prezzo dell’energia elettrica del costo del gas. Sarebbe un primo passo”. “Come metalmeccanici – ha detto Ferdinando Uliano, (Fim-Cisl) -, noi siamo presenti in questa piazza insieme ai lavoratori della siderurgia, del settore dell’auto, degli elettrodomestici; sono interi settori in cui nel nostro paese stiamo macinando cassa integrazione, licenziamenti, tentativi e operazioni di chiusure di stabilimenti. Questi sono i prezzi che stiamo pagando rispetto a un’assenza di politica industriale. E nell’Unione europea, dove l’austerità sta ritornando con le logiche del Patto di stabilità, per noi diventa fondamentale invece una politica di investimenti, di rilancio dei settori industriali”. “In un mondo che crea competizione tra i paesi, da soli non ce la si fa. Chiediamo ai politici – ha continuato Uliano – di agire dentro una logica che non è la vecchia logica in cui governano i capitali, la concorrenza spietata. Dobbiamo fare sistema, dobbiamo fare in modo che l’Europa reagisca a una competizione che rischia di spazzare via il sistema industriale, consentendo di avere una tenuta sociale e democratica dei paesi membri. E ci aspettiamo una risposta concreta da parte della politica, anche dalla politica di Bruxelles, insieme a quella italiana: che ascoltino le organizzazioni sindacali e i lavoratori”. “Oggi – ha detto Michele Palma, della Fiom-Cgil – i lavoratori dell’industria da tutti i paesi europei si sono uniti mentre invece in Europa crescono i nazionalismi, i corporativismi e gli aziendalismi delle imprese. Loro si dividono e quando si dividono e lottano tra di loro a pagarne le conseguenze sono spesso le lavoratrici e i lavoratori”. “Noi siamo qui oggi – ha sottolineato – per dire che la transizione non si può fare contro le lavoratrici e i lavoratori, la transizione si può fare solo con loro, quindi bisogna bloccare i licenziamenti in Europa, garantire l’occupazione, realizzare gli investimenti e una redistribuzione in termini di salario e di riduzione di orario per la vita delle persone. Siamo qui da tutta Europa per dire che se c’è un futuro per questa Europa democratica deve fondarsi sul lavoro, e sul lavoro dei metalmeccanici e dei lavoratori chimici”. L’intervento più duro contro il modo in cui si sta attuando il Green Deal in Europa è stato quello di Rocco Palombella, segretario generale Uilm. “Siamo qui per dire al Parlamento europeo: fermatevi, siete ancora in tempo, non potete continuare così. Questa è l’Europa contro l’Europa, una divisione impossibile. Dobbiamo immediatamente fermarci e riconsiderare la transizione, perché così distrugge posti di lavoro, distrugge socialità, distrugge gli Stati, distrugge un’industria manifatturiera in grado di poter garantire diritti e prospettiva occupazionali e dignità. Lo vogliono capire, sì o no? Noi veniamo qua per dirgli basta. Siamo diventati la barzelletta del mondo”. “Tutti gli Stati ci vedono come quelli che fanno Harakiri. Non possiamo essere i soli a salvare il Pianeta. Noi vogliamo salvare il Pianeta, e soprattutto le persone, i posti di lavoro e la dignità. Lo diciamo alla destra, alla sinistra a tutto il Parlamento europeo e a tutti gli Stati: così non si può andare avanti. O lo capiscono o glielo faremo capire in tutti i modi”, ha concluso Palombella.

Catania, da Schifani omaggio floreale per festa di Sant’Agata

Catania, da Schifani omaggio floreale per festa di Sant’AgataRoma, 5 feb. (askanews) – Il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani ha omaggiato Sant’Agata nel giorno della sua Festa donandole dei fiori nel corso delle celebrazioni che si stanno svolgendo a Catania.


“Partecipare alla Festa di Sant’Agata è una bellissima esperienza, anche spirituale. Sono qui per il terzo anno e trovo sempre più entusiasmo. Questa folla ci sprona a credere nei valori, ci spinge ad andare avanti, a non fermarsi. Non credo che in Italia ci siano esperienze come questa. Ogni volta torno nella mia città più ricco”, ha detto il governatore. Il presidente, nel pomeriggio, dopo aver partecipato in mattinata al Pontificale in Duomo e al pranzo sociale dell’Arcidiocesi e della Comunità di Sant’Egidio, è stato ospite del sindaco Enrico Trantino a Palazzo degli Elefanti.


In serata, Schifani sarà ospite del presidente dell’Ars Gaetano Galvagno a palazzo Minoriti, sede di rappresentanza dell’Assemblea regionale siciliana, in via Etnea, da dove assisterà al passaggio della processione.

Elicottero precipita a Noceto (PR), 3 morti tra cui Lorenzo Rovagnati

Elicottero precipita a Noceto (PR), 3 morti tra cui Lorenzo RovagnatiRoma, 5 feb. (askanews) – Tragico incidente a Noceto, in provincia di Parma, dove in serata è precipitato un elicottero Augusta 109. Tutte e tre le persone a bordo sono decedute nello schianto, secondo quanto riportano i soccorritori sul posto, tra cui Lorenzo Rovagnati, co amministratore delegato della casa di salumi.


Lo schianto è avvenuto nei pressi del Castello di Castelguelfo, di proprietà della famiglia Rovagnati, mentre il velivolo era in fase di decollo. Le attività di recupero dei corpi dal relitto appaiono impegnative e il lavoro è reso ulteriormente difficoltoso dalle condizioni del suolo. Sul posto i Vigili del Fuoco. (fonte immagine: Rovagnati).

Monito Mattarella su mali passato: da protezionismo a progetto Terzo Reich

Monito Mattarella su mali passato: da protezionismo a progetto Terzo ReichMarsiglia, 5 feb. (askanews) – “C’è il rischio che si ripeta quanto accaduto negli anni Trenta del secolo scorso: sfiducia nella democrazia, riemergere di unilateralismo e nazionalismi? Oggi come allora si allarga il campo di quanti, ritenendo superflue se non dannose per i propri interessi le organizzazioni internazionali, pensano di abbandonarle. Le conseguenze di queste scelte, la storia ci insegna, sono purtroppo già scritte”. Nella sua lectio magistralis oggi all’università d’Aix Marseille che gli ha conferito il dottorato honoris causa, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, traccia un quadro preoccupato dei rischi di un progressivo sfaldamento di un ordine internazionale fondato sulla pace e la collaborazione mentre imperversano le guerre di dazi riaperte dall’amministrazione Trump (“fenomeni di protezionismo di ritorno”) e si fatica a vedere a quali condizioni verrà chiusa la guerra in Ucraina o il conflitto in Medioriente.


La storia ci insegna che la pace non si può mai dare per scontata che bisogna costruirla e coltivarla, così come fecero i popoli e le nazioni all’indomani della seconda guerra mondiale con l’istituzione dell’organizzione delle Nazioni Unite, ma dopo 70 anni di pace nel “XXI secolo ci si è progressivamente trovati di fronte a una situazione fluida, nella quale a prevalere erano i rischi e il sentimento di incertezza e imprevedibilità”, dice Mattarella che registra il riemergere “del concetto di ‘sfere di influenza’, all’origine dei mali del XX secolo e che la mia generazione ha combattuto”. Un “tema cui si affianca quello di figure di neo-feudatari del Terzo millennio – novelli corsari a cui attribuire patenti – che aspirano a vedersi affidare signorie nella dimensione pubblica, per gestire parti dei beni comuni rappresentati dal cyberspazio nonché dallo spazio extra-atmosferico, quasi usurpatori delle sovranità democratiche”. Il capo dello Stato ricorda come “la crisi economica del ’29 alimentò una spirale di protezionismo, di misure unilaterali, con il progressivo erodersi delle alleanze” e subito “presero il sopravvento fenomeni di carattere autoritario. Il risultato fu l’accentuarsi di un clima di conflitto – anziché di cooperazione” e “a prevalere fu il criterio della dominazione. E furono guerre di conquista. Fu questo il progetto del Terzo Reich in Europa. L’odierna aggressione russa all’Ucraina è di questa natura”, avverte Mattarella.


“La strategia dell’appeasement non funzionò nel 1938. La fermezza avrebbe, con alta probabilità, evitato la guerra. Avendo a mente gli attuali conflitti, può funzionare oggi?”, si domanda il capo dello Stato secondo il quale “quando riflettiamo sulle prospettive di pace in Ucraina dobbiamo averne consapevolezza”, avverte. Per Mattarella questo “è il momento di agire: ricordando le lezioni della storia e avendo a mente il fatto che l’ordine internazionale non è statico” e che la pace “non è un dono gratuito della storia” ma va costruita con la fiducia, cosa sono se non atti di fiducia gli accordi internazionali che hanno caratterizzato gli ultimi decenni ma che ora vengono sempre più spesso violati e messi in discussione? In questo quadro di incertezza il Presidente della Repubblica chiama in causa l’Unione europea: “L’Europa intende essere oggetto nella disputa internazionale, area in cui altri esercitino la loro influenza, o, invece, divenire soggetto di politica internazionale, nell’affermazione dei valori della propria civiltà? Può accettare di essere schiacciata tra oligarchie e autocrazie? Con, al massimo, la prospettiva di un ‘vassallaggio felice’”. Insomma “bisogna scegliere: essere ‘protetti’ oppure essere ‘protagonisti’?”.


L’Europa è il “più grande progetto di pace e democrazia” della storia e per questo “un punto di riferimento” e una speranza per gli altri paese, è custode dei diritti e dello Stato di diritto e perciò “chiunque pensi che questi valori siano sfidabili sappia che, sulla scia dei suoi precursori, l’Europa non tradirà libertà e democrazia”, assicura. Ma l’Europa non può neanche considerarsi un’isola felice, insiste Mattarella, “abbiamo bisogno di un ordine internazionale stabile e maturo per reagire all’entropia e al disordine causate dalle politiche di potenza, e per affrontare le grandi sfide transnazionali del nostro tempo”. Perciò proprio l’Unione Europea, a suo avviso “deve porsi alla guida di un movimento che nel rivendicare i principi fondanti del nostro ordine internazionale sappia rinnovarlo, attenta alle istanze di quanti dall’attuale costruzione si sentano emarginati”. E dunque l’invito rivolto agli studenti, alle nuove generazioni è “a non ripetere gli errori del passato, ma dar vita a una nuova narrazione. Soltanto insieme, come comunità globale, possiamo sperare di costruire un avvenire prospero, ispirato a equità e stabilità”.

Nato, Rutte: ottenuto molto in Iraq in pieno rispetto sovranità

Nato, Rutte: ottenuto molto in Iraq in pieno rispetto sovranitàMilano, 5 feb. (askanews) – Il segretario generale della NATO, Mark Rutte, ha visitato l’Iraq il 4-5 febbraio 2025, insieme con il comandante supremo alleato in Europa (SACEUR) il generale dell’esercito Usa, l’italomericano Christopher G. Cavoli. Durante il suo viaggio, Rutte ha incontrato il presidente, Abdul Latif Rashid, il primo ministro, Mohammed Shia’ Al-Sudani e altri funzionari di alto livello del governo iracheno, con i quali ha scambiato opinioni su una serie di argomenti, tra cui il ruolo della Missione NATO in Iraq (NMI), la partnership NATO-Iraq e la situazione della sicurezza nella regione. Ha anche incontrato il comandante del NMI, il tenente generale Lucas Schreurs, altri membri del personale NMI e la comunità diplomatica della NATO a Baghdad. E tra le foto diffuse dalla Nato degli incontri, ce ne sono almeno due con significativa presenza italiana, compresa quella dell’ambasciatore d’Italia in Iraq Niccolò Fontana che ha assunto l’incarico alla fine dello scorso anno. L’ambasciata italiana è anche punto di contatto Nato in Iraq.


“Dal 2018, attraverso i suoi sforzi di consulenza e sviluppo delle capacità, la missione NATO Iraq ha contribuito a rendere le forze di sicurezza irachene, le istituzioni e le strutture più efficaci, inclusive e sostenibili a lungo termine. Mi congratulo con i nostri partner iracheni e la leadership e il personale di NMI per l’eccellente livello di cooperazione sviluppato, in diversi settori, tra cui l’istruzione della sicurezza, la logistica, la difesa informatica e il buon governo” ha detto Rutte secondo l’Alleanza. “Insieme abbiamo ottenuto molto grazie alla nostra partnership NATO-Iraq. Su richiesta delle autorità irachene e nel pieno rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Iraq, stiamo facendo evolvere la portata delle nostre attività, a sostegno degli sforzi in corso dell’Iraq verso una sicurezza duratura e una stabilità per tutti i suoi cittadini”. Al vertice della NATO a Bruxelles nel luglio 2018, i leader alleati hanno lanciato la NATO Mission Iraq, su richiesta e su invito del governo iracheno. La missione è stata istituita a Baghdad nell’ottobre 2018. Il suo attuale comandante è il tenente generale Lucas Schreurs, dai Paesi Bassi.


La missione NATO Mission Iraq è una missione di consulenza e di sviluppo delle capacità; aiuta l’Iraq a costruire istituzioni e forze di sicurezza più sostenibili, trasparenti, inclusive ed efficaci, in modo che siano essi stessi in grado di stabilizzare il loro paese, combattere il terrorismo e prevenire il ritorno dell’Isis. Per raggiungere questo obiettivo, la NATO fornisce consulenza ai funzionari della difesa e della sicurezza irachena del Ministero della Difesa, dell’Ufficio del Consigliere per la sicurezza nazionale, del Centro Operativo Nazionale del Primo Ministro e del Comando di Polizia Federale all’interno del Ministero dell’Interno iracheno. La missione fornisce anche consulenza alle istituzioni educative militari professionali irachene nella grande area di Baghdad. Le autorità irachene hanno individuato una serie di obiettivi primari per la cooperazione con l’NMI. Questi includono l’istruzione di sicurezza, la logistica, la difesa informatica e il buon governo.

Bolton Food con Banco alimentare: nel 2024 donato cibo a 220mila persone

Bolton Food con Banco alimentare: nel 2024 donato cibo a 220mila personeMilano, 5 feb. (askanews) – Bolton, attraverso la sua business unit Food, e Banco Alimentare dal 2011 collaborano per ridurre gli sprechi alimentari, a partire dalla catena di fornitura, e offrire alle persone che ricevono aiuto alimentare un facile accesso alle proteine di carne e pesce. In particolare la multinazionale italiana, grazie alla collaborazione con il Banco, dona le eccedenze generate nelle sue linee di produzione dei marchi Rio Mare e Simmenthal. Solo nel 2024 ha sostenuto donazioni alle sedi del Banco Alimentare di Lazio e Lombardia, raggiungendo 61.474 beneficiari, attraverso 281 partner sul territorio laziale e 158.991 beneficiari grazie alle 887 strutture caritative convenzionate nella regione lombarda, per un totale di oltre 27.000 chili di proteine salvate e messe a disposizione di famiglie bisognose. Una partnership che negli anni ha visto anche il coinvolgimento della popolazione aziendale attraverso un programma di recupero di alimenti dalla mensa aziendale, e dalle linee di produzione con il programma Food Poverty Lab.


Iniziative come questa assumono rilevanza se consideriamo che per l’Istat, l’accesso a un’alimentazione adeguata rappresenta uno dei bisogni fondamentali su cui si basa il calcolo dell’indice di benessere delle famiglie. Nonostante ciò, i più recenti dati disponibili sul tasso di povertà in Italia (in riferimento all’anno 2024) rilevano una condizione di povertà assoluta per più di 2,2 milioni di famiglie, 5,7 milioni di persone e 1,3 milioni di minorenni. A questo si aggiungono i dati Istat sui prezzi al consumo del 2024 – chiuso per il settore alimentare con un ridimensionamento della dinamica dei prezzi (+2,2% da +9,8%) che è rimasto tuttavia ben al di sopra del tasso di inflazione – che mostrano ancora di più la necessità di attivazioni concrete per contribuire a colmare i divari sociali ed economici che colpiscono il AlimPaese.

Provincia Brescia seconda in graduatoria per bando mobilità sicura

Provincia Brescia seconda in graduatoria per bando mobilità sicuraRoma, 5 feb. (askanews) – “Il progetto di sicurezza stradale in memoria di Giorgio Botti presentato dalla Provincia di Brescia nell’ambito del bando Mobilità Sicura promosso da Upi è risultato secondo nella graduatoria dei Progetti ammessi a finanziamento e impegno spesa. Si tratta di un passo avanti importante verso l’erogazione dei 100 mila euro che, a questo punto, sono davvero a portata di mano”. Lo rende noto con soddisfazione Giacomo Zobbio, ideatore e curatore dell’iniziativa nonché già Consigliere provinciale delegato attento al tema.


“Questo contributo andrà a sommarsi con quanto la Provincia ha già stanziato nel corso degli anni, così da migliorare ulteriormente le iniziative di sicurezza stradale che vengono realizzate sul territorio. Nei prossimi giorni andremo a limare gli ultimi dettagli e definire meglio il tutto, questa è davvero una grande opportunità che possiamo e vogliamo sfruttare al meglio”, aggiunge. “Sicuramente torneranno i corsi gratuiti di guida sicura, che erano già in programma ma cercheremo di estendere a più zone del territorio. Inoltre andremo ad aumentare il montepremi per il concorso scolastico dedicato alle scuole superiori, il quale ricordo essere già attivo e con tutti i dettagli sul sito bit.ly/memorialbotti-concorsoscuole-2025. L’obiettivo sarà coinvolgere quanti più ragazzi e ragazze possibile, perché sono il nostro futuro e devono poterlo costruire con consapevolezza e responsabilità anche su strada”, precisa Zobbio.


“È l’ennesima tappa di un percorso che, doveroso ricordarlo, ha preso il via in seguito ad un evento tragico e grazie alla grande forza della madre di Giorgio, Cristina, desiderosa e convinta di voler dare una luce di speranza per tanti giovani attraverso il suo angelo, che oggi è anche il nostro. Altrettanto doveroso è dedicare questo risultato proprio a Giorgio, possa vegliare sui nostri giovani oggi e per sempre”, conclude Zobbio.

P.Chigi: escludiamo giornalisti spiati da intelligence

P.Chigi: escludiamo giornalisti spiati da intelligenceRoma, 5 feb. (askanews) – “In merito a quanto pubblicato da alcuni organi di stampa su presunte attività di spionaggio che avrebbero riguardato operatori dell’informazione, la Presidenza del Consiglio esclude che siano stati sottoposti a controllo da parte dell’intelligence, e quindi del Governo, i soggetti tutelati dalla legge 3 agosto 2007, n. 124 (Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica e nuova disciplina del segreto), compresi i giornalisti”. E’ quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi che si riferisce al caso di un centinaio di giornalisti, tra cui il direttore di Fanpage Francesco Cancellato, che sarebbero stati controllati con un sofisticato software spyware.


“Trattandosi di una questione che il governo considera di particolare gravità – prosegue Palazzo Chigi -, è stata attivata l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, che dipende dalla Presidenza del Consiglio. Acn ha interloquito con lo studio legale Advant, incaricato dalla società WhatsApp Ireland Limited: emerge che le utenze italiane interessate finora appaiono essere sette. Non è stata comunicata ad Acn l’identità dei titolari di tali utenze, che sono stati informati direttamente dalla stessa società, a tutela della loro privacy”. “Dalla medesima interlocuzione si ricava che le utenze fino ad ora coinvolte appartengono a numeri con prefissi telefonici riconducibili, oltre all’Italia, ai seguenti Paesi: Belgio, Grecia, Lettonia, Lituania, Austria, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna e Svezia. WhatsApp Ireland Limited è la società di Meta che opera nel mercato europeo, il che spiega perché le informazioni emerse riguardino esclusivamente Paesi dell’Unione Europea”.


“Per ogni altra questione di competenza dell’intelligence relativa all’uso degli strumenti in questione, la Presidenza del Consiglio conferma la sua disponibilità a riferire all’organismo parlamentare preposto al controllo dell’attività dei servizi (Copasir)”.

Sanremo, MiC: convegno Siae e Fimi su IA e Musica con Mazzi

Sanremo, MiC: convegno Siae e Fimi su IA e Musica con MazziMilano, 5 feb. (askanews) – “Intelligenza artificiale VS musica?” è il titolo dell’incontro stampa che si terrà al Teatro Ariston di Sanremo, martedì 11 febbraio 2025, alle ore 14 nella Sala Stampa Roof. Durante l’evento saranno illustrati i temi principali in materia di intelligenza artificiale collegati alla musica. I contenuti saranno sviluppati poi in un convegno previsto nel mese di marzo e promosso dal ministero della Cultura su iniziativa di FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana) e SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori). All’incontro, che si svolgerà alla presenza del sottosegretario alla Cultura con delega alla Musica, Gianmarco Mazzi, interverranno: Enzo Mazza, Ceo FIMI; Salvatore Nastasi, Presidente SIAE; Salvatore Sica, Presidente Comitato Consultivo Permanente per il Diritto D’Autore del Ministero della Cultura. Modererà l’evento il Direttore dell’Ufficio Stampa Rai, Fabrizio Casinelli.


“Questo appuntamento – dichiara Mazzi – nasce per condividere idee e individuare strategie condivise che consentano al settore di capire e cogliere tutte le potenzialità offerte dall’intelligenza artificiale, nel rispetto delle regole e della creatività artistica. Un dibattito che approfondiremo nel convegno di marzo al Ministero della Cultura e che abbiamo già aperto al livello internazionale durante il G7 Cultura che si è tenuto lo scorso settembre a Napoli”. “La regolamentazione dell’intelligenza artificiale riveste un ruolo di cruciale importanza, per permettere di svilupparne le opportunità delle innovazioni garantendo un panorama sicuro nel comparto della musica – sostiene Enzo Mazza, Ceo di FIMI – apprezziamo il ruolo svolto dal Governo, che, sia a livello internazionale che nazionale, ha riconosciuto e sostenuto le istanze del settore creativo, promuovendo una crescita sostenibile in uno scenario tecnologico in continua evoluzione”.


“Come SIAE siamo da tempo impegnati ad analizzare e valutare gli effetti del prepotente ingresso dell’intelligenza Artificiale nel settore creativo – conclude Salvatore Nastasi, Presidente della SIAE – le stime in nostro possesso parlano di circa 22 miliardi di euro di diritto d’autore a rischio nei prossimi cinque anni”. Per questo è urgente regolamentare questo comparto, affinché venga in primo luogo esplicitato come e con cosa queste macchine sono state “addestrate”. Ben venga quindi un incontro presso il Ministero della Cultura, che riunisca gli attori pubblici e privati dell’industria creativa e nel quale la SIAE farà certamente sentire la voce dei suoi oltre 100mila autori”.