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Giansanti (Confagri): cambiamento climatico macigno su ortofrutta

Giansanti (Confagri): cambiamento climatico macigno su ortofruttaRoma, 5 feb. (askanews) – Riuscire a produrre, più ancora che commercializzare, è la preoccupazione principale degli imprenditori agricoli che da oggi, fino a venerdì 7 febbraio, sono presenti a Fruit Logistica, la fiera internazionale che ogni anno a Berlino raduna gli operatori dell’ortofrutta mondiale.


Confagricoltura, che torna con uno stand alla fiera, ricorda che trovare delle soluzioni è una vera e propria urgenza: -50% di nocciole rispetto al potenziale produttivo, -15% di pomodoro da industria nel Nord Italia pure a fronte di un incremento delle superfici, e dal 20 al 35% in meno di agrumi con seri problemi di piccolo calibro sulle arance. “Sono purtroppo molte le difficoltà che gli agricoltori si trovano ad affrontare – afferma il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, presente a Berlino – Il cambiamento climatico in primis e le dirette conseguenze che ne derivano, quali la diminuzione della quantità, l’aumento degli scarti e quindi dei costi di gestione, l’incremento dei costi di produzione, ad esempio per l’irrigazione d’emergenza, si traducono in una compressione della redditività delle imprese, con conseguenze sull’intera economia”.


Il cambiamento climatico sta favorendo inoltre il proliferare di diversi parassiti che si sommano alle altre problematiche fitopatologiche che gli imprenditori stanno già fronteggiando da tempo. Tutti questi fattori stanno incidendo in maniera preoccupante sulla propensione a investire degli imprenditori, e talvolta sulla volontà di prosecuzione dell’attività. Ne è una prova la riduzione progressiva delle superfici investite negli ultimi cinque anni: -23% pere, -11% pesche, -8% nettarine -7% albicocche, -6% kiwi e susine. “A fronte di questo quadro assai complesso – aggiunge Giansanti – è quindi assolutamente necessario agire in più direzioni: garantire la reciprocità delle regole nella produzione, negli scambi, negli accordi; rafforzare i controlli alle frontiere; procedere alla revisione del Green Deal; accelerare sulle NBT; promuovere investimenti indirizzati alla ricerca per sviluppare varietà e innovazioni che consentano di fronteggiare gli effetti delle avversità, climatiche”.

Cina: crisi fentanyl? Trump non scarichi responsabilità

Cina: crisi fentanyl? Trump non scarichi responsabilitàRoma, 5 feb. (askanews) – La Cina ha respinto le accuse del presidente Usa Donald Trump rispetto all’afflusso di fentanyl in America, che il leader americano pone alla base della sua decisione d’imporre un ulteriore 10% di dazi su merci cinesi. Il portavoce del ministero degli Esteri cinese Lin Jian, nella quotidiana conferenza stampa odierna a Pechino, ha detto che “scaricare le responsabilità” su altri paesi “non risolve il problema”.


“La Cina è uno dei paesi con la politica antidroga più rigorosa e la sua applicazione è tra le più efficaci al mondo. Il problema del fentanyl è una questione americana, poiché le radici del problema risiedono negli Stati uniti stessi”, ha affermato il portavoce cinese, sostenendo che “in uno spirito umanitario, la Cina ha offerto il proprio aiuto agli Stati uniti per affrontare le problematiche legate al fentanyl”. Lin ha detto che nel 2019 la Cina ha posto, primo paese al mondo, un blocco delle sostanze della famiglia del fentanyl. Inoltre ha rivendicato il fatto che, negli ultimi anni, la Cina e gli Stati uniti hanno ottenuto “numerosi progressi visibili in aree quali la regolamentazione delle sostanze, lo scambio di informazioni, la cooperazione su casi specifici, la rimozione degli annunci pubblicitari online, lo scambio di tecniche per il controllo delle droghe e le interazioni multilaterali, con risultati tangibili e riconosciuti”.


Tuttavia, ha continuato il portavoce, “gli Stati uniti, ignorando i risultati della cooperazione antidroga sino-americana, hanno insistito nel giustificare l’imposizione del dazio del 10% sui prodotti cinesi destinati al mercato statunitense con il problema del fentanyl”. Rispetto a questo, “la Cina ha espresso forte insoddisfazione e un fermo dissenso, adottando le misure necessarie per tutelare i propri legittimi interessi. Scaricare le responsabilità non risolve il problema: in una guerra commerciale o di tariffe non ci sono vincitori. Pressioni e minacce non rappresentano il modo corretto di trattare con la Cina”. Per affrontare la crisi del fentanyl, gli Stati uniti dovrebbero invece “ridurre la domanda interna e rafforzare la cooperazione nelle attività di contrasto”.

Ortofrutta fresca vale 17 mld, un quarto produzione agricola

Ortofrutta fresca vale 17 mld, un quarto produzione agricolaRoma, 5 feb. (askanews) – L’appuntamento con Fruit Logistica, la fiera internazionale che ogni anno a Berlino raduna gli operatori dell’ortofrutta mondiale, che si terrà fino a venerdì 7 febbraio, vede una grande partecipazione di imprenditori agricoli, associazioni e confederazioni di settore italiane. Secondo i dati diffusi da Confagricoltura, presente alla fiera con uno stand, il comparto dell’ortofrutta fresca in Italia vale più di 17 miliardi, oltre un quarto del totale della produzione agricola nazionale. Trainano le buone performance degli ortaggi e della frutta fresca, nonostante la flessione del comparto agrumicolo colpito dalla siccità.


L’export (fresco + trasformato), nei primi dieci mesi del 2024, ha totalizzato oltre 10 miliardi di euro, il 6,12% in più rispetto al 2023, incidendo per il 17,3% sul totale del valore dell’export agroalimentare nello stesso periodo. L’Italia, ricorda Confagricoltura, occupa poi un ruolo di primo piano nella classifica europea per l’export di molti prodotti ortofrutticoli: è il primo Paese esportatore di kiwi, uva da tavola, conserve di pomodoro e nocciole sgusciate, il secondo Paese esportatore di mele e cocomeri, il terzo Paese esportatore di insalate, cavolfiori e broccoli.


La Germania si conferma uno dei nostri più importanti mercati, assorbendo circa il 25% del valore dell’export ortofrutticolo complessivo (fresco + trasformato). Aumentano le importazioni: il tasso medio di incremento è dell’11,22%. Si tratta di una progressione a cui hanno concorso vari fattori, non ultimo le perdite di produzione per avversità climatiche e fitopatologiche. Ne ha risentito quindi anche il saldo in valore della bilancia commerciale del comparto, che su è ridotto di oltre 120 milioni di euro rispetto al 2023.


Sul fronte dei consumi, l’ortofrutta assorbe una fetta importante della spesa alimentare, con una quota percentuale che si attesta al 19,3%, in lieve aumento rispetto al 2023. Gli ultimi dati Ismea fanno registrare un incremento in valore degli acquisti domestici di ortofrutta (fresca e trasformata) del 2,7%, mentre dal punto di vista dei volumi acquistati l’incremento si presenta decisamente più modesto, pari allo 0,8%. Segno evidente di un effetto inflativo ancora presente, anche se decisamente più contenuto rispetto al passato.


Diverse le dinamiche dei due segmenti: per la frutta la spesa cresce del 2,9%, mentre i volumi acquistati presentano una contrazione dello 0,5%. Per gli ortaggi aumentano sia gli acquisti in valore che in quantità, rispettivamente del 2,5% e del 2,2%.

Vino, Partesa amplia il portfolio con Silver Oak e Philip Togni

Vino, Partesa amplia il portfolio con Silver Oak e Philip TogniMilano, 5 feb. (askanews) – Partesa, azienda attiva nei servizi di vendita, distribuzione, consulenza e formazione per il canale Horeca, amplia il suo portfolio vino che comprende oltre 130 produttori nazionali ed esteri. Dopo il recente ingresso di Elizabeth Spencer, Partesa porta ora in Italia le produzioni di due icone californiane: Silver Oak e Philip Togni Winery.


La società del Gruppo Heineken Italia ha inoltre annunciato una partnership con Jeunes Restaurateurs d’Europe (Jre), l’associazione internazionale di giovani ristoratori e chef presieduta dal 2024 dallo chef Daniel Canzian, che conta oltre 390 ristoranti e 160 hotel in 16 Paesi diversi. Al via da quest’anno anche la collaborazione con “Noi di Sala”, la prima associazione italiana che riunisce i professionisti di sala e cantina, con l’obiettivo di promuovere e valorizzare l’arte dell’ospitalità e del servizio. “Ogni anno lavoriamo per espandere e aggiornare il nostro portfolio e offrire ai locali italiani una proposta completa e sempre in linea con il gusto in costante evoluzione dei loro avventori” ha affermato spiega Alessandro Rossi, National Category Manager Wine di Partesa, spiegando che “ogni anno puntiamo ad alzare l’asticella. Da qui le collaborazioni con JRE e Noi di Sala, due associazioni di professionisti trasversali, altamente qualificate e riconosciute: per noi è un vero onore poterle sostenere e affiancare, perché ci danno la possibilità di dare il nostro contributo alla formazione di quelli che saranno i grandi professionisti di domani, in cucina e in sala”.


Silver Oak nasce nel 1972 dalla visione dell’imprenditore Ray Twomey Duncan e del winemaker Justin Meyer di produrre solo Cabernet Sauvignon, invecchiato esclusivamente in rovere americano e capace di decenni di invecchiamento. Una visione oggi è portata avanti dalla famiglia Duncan, affiancata dall’enologo Nate Weis, nelle tenute di Napa Valley, Sonoma County, Anderson Valley e Willamette Valley. Sorge invece a 600 metri di altitudine sulla Spring Mountain, nella Napa Valley occidentale, Philip Togni Winery, la cantina fondata nel 1975 e guidata tuttora da Philip Togni, ex studente di Emile Peynaud all’Università di Bordeaux, dove ha conseguito il Diplôme National d’Oenologie mentre lavorava a Chateau Lascombes. Dai 10 acri (poco più di 4 ettari) coltivati a biologico, nascono Cabernet Sauvignon, Merlot, Cabernet Franc e Petit Verdot, che danno vita alle tre etichette (tutte “Estate Bottled”) che hanno fatto di Philip Togni uno dei più apprezzati produttori della California.

M’illumino di Meno, Città del Sole rinnova impegno sostenibilità

M’illumino di Meno, Città del Sole rinnova impegno sostenibilitàMilano, 5 feb. (askanews) – Dal 16 al 21 febbraio, tutti i punti vendita di Città del sole aderiscono a M’illumino di Meno, la campagna nazionale di sensibilizzazione sul risparmio energetico e uno stile di vita più sostenibile, attiva dal 2005.


Città del sole, che da sempre punta sul potere educativo del gioco, partecipa “con entusiasmo” a questo evento, coinvolgendo i più piccoli e sensibilizzandoli sui gesti che possono comprendere e mettere in pratica, come spegnere le luci. Promuovere uno stile di vita sostenibile è una questione fondamentale per tutti, e il futuro del nostro pianeta dipende dalla nostra capacità di riciclare, riutilizzare e fare scelte consapevoli, come quella di preferire giochi durevoli non soggetti a mode effimere. Imparare giocando, questa l’idea che sta dietro ai prodotti di Città del sole, che da oltre 50 anni seleziona giocattoli con cura e attenzione rispetto ai materiali e al rispetto dell’ambiente. Nel mese di febbraio, tutti gli 86 negozi della catena si trasformeranno in spazi dove bambini e famiglie potranno scoprire, in modo divertente e coinvolgente, come piccoli gesti quotidiani possano fare una grande differenza per il nostro pianeta, grazie a focus con proposte utili alla sensibilizzazione.


Nella settimana dal 16 al 21 febbraio tutti i negozi Città del sole spegneranno o abbasseranno le luci, invitando bambini e adulti a partecipare a questa straordinaria iniziativa per proteggere il nostro pianeta. Tra le iniziative, Città del sole ha preparato cinque Super-Missioni per i piccoli amici dell’ambiente: Diventa un cacciatore di luci spente! Esplora la tua casa come un detective e spegni le luci quando non servono. Organizza una cenetta speciale con candele, una cena sotto le stelle… dentro casa; Trasformati in chef anti-spreco! Aiuta mamma e papà a cucinare usando tutto quello che c’è nel frigorifero. Crea ricette nuove e… super gustose! Che pizza riesci a inventare?


Sii un esploratore avventuroso! Andare a scuola è divertente se scegli la bici, il monopattino o vai a piedi. Scoprirai nuovi angoli della tua città che non hai mai notato; Diventa un ambasciatore del pianeta! Racconta ai tuoi amici le idee che hai per salvare il nostro mondo; Fai crescere il tuo giardino! Pianta semi, fiori o piantine e diventa il custode di un pezzetto di natura. Il momento magico arriverà quando vedrai crescere le prime foglioline!

Futura Vacanze compie 30 anni e inaugura un nuovo corso

Futura Vacanze compie 30 anni e inaugura un nuovo corsoRoma, 5 feb. (askanews) – Il 2025 segna un traguardo importante per Futura Vacanze, che festeggia 30 anni di attività con un significativo rebranding, simbolo di un nuovo corso aziendale improntato alla crescita e all’innovazione. Il debutto della nuova identità visiva avviene con il lancio del nuovo “Catalogo Club 2025” dedicato ai 21 Futura Club distribuiti tra Italia, Tunisia, Egitto, Portogallo (Porto Santo) e Kenya.


Un rebranding che segna il futuro L’operazione di rebranding, con il restyling del logo Futura Vacanze e Futura Club, rappresenta il primo passo di un nuovo corso all’insegna della crescita e dell’evoluzione. La versione attualizzata del logo nasce nel segno della continuità con quella precedente, ma con una grafica più moderna, simmetrica e bilanciata, che contribuisce a rendere il marchio più distintivo e immediatamente identificabile.Elementi chiave il carattere tipografico, scelto per la sua leggibilità e solidità visiva, e l’onda azzurra, posizionata sopra le lettere “TU” di FUTURA, che evolve dal precedente simbolo per diventare un segno grafico più iconico e rappresentativo. Tutte le scelte stilistiche sono state guidate dal desiderio di trasmettere il DNA dell’azienda nel settore turistico, mantenendo sempre in evidenza la promessa del brand: “TU al centro della vacanza”, payoff che rimane invariato.


Un brand per tutte le stagioni Il nuovo logo introduce anche una scelta cromatica studiata per rappresentare la versatilità dell’offerta Futura Vacanze. Il blu della scritta, leggermente più scuro rispetto al passato, e l’azzurro dell’onda richiamano il mare, l’acqua, ma anche la neve e il ghiaccio, elementi che trovano spazio nella programmazione invernale Neve. Un marchio pensato per accompagnare il viaggiatore tutto l’anno, in ogni destinazione e in ogni esperienza.In occasione del proprio trentesimo compleanno, con questo rebranding, Futura Vacanze non rafforza solo la brand identity, sottolineando i valori e il posizionamento dell’azienda, ma va anche ad aumentare strategicamente la riconoscibilità del marchio, rendendolo più distintivo e immediatamente identificabile. “30 anni sono un traguardo importante, frutto di un percorso che ci ha visti festeggiare recentemente un obiettivo significativo come i 100 milioni di fatturato. Abbiamo voluto dedicare una particolare attenzione a questo compleanno con un rebranding di cui siamo molto orgogliosi e che raccorda la nostra preziosa eredità con la visione per il futuro: una crescita continua e solida, con il cliente sempre al centro della vacanza”, commenta Stefano Brunetti, Amministratore Unico.


30 anni di solidità e un nuovo slancio per la crescita Il trentesimo anniversario è un significativo momento di celebrazione, ma anche un punto di partenza per una nuova fase di sviluppo. Futura Vacanze si prepara a una crescita strategica su più fronti, che passa attraverso l’ampliamento del management, per rafforzare il team e le competenze aziendali; l’implementazione della programmazione, con un’offerta sempre customizzata sulle esigenze dei clienti; nuovi progetti di espansione, che porteranno il T.O. su nuove destinazioni e mercati; e un’ulteriore spinta sul versante tecnologico per accelerare i processi interni ed esterni con analisi sempre più strutturate in ottica data-driven.L’identità rinnovata e la solidità dell’operatore, frutto di tre decenni di esperienza, si traducono in un piano di sviluppo ambizioso e lungimirante che poggia su due pilastri fondamentali: la crescita della cultura aziendale e l’attenzione verso il cliente, da sempre al centro della filosofia di Futura Vacanze. “Il debutto del rebranding sul catalogo dedicato al cuore della programmazione dà il via alle iniziative pensate per rendere speciale il 2025, anno che vedrà l’azienda mettere a segno alcuni passaggi importanti del proprio percorso di sviluppo e di crescita in diversi ambiti e su molteplici direzioni” conclude Stefano Maria Simei, General Manager.


 

Cina: aumento dazi non serve a nessuno, dialogo con Usa

Cina: aumento dazi non serve a nessuno, dialogo con UsaRoma, 5 feb. (askanews) – Una guerra commerciale tra Usa e Cina non farebbe bene a nessuno, per cui Pechino e Washington hanno bisogno di dialogo e consultazioni, non di aumenti unilaterali dei dazi . Lo ha affermato oggi il portavoce del Ministero degli Esteri cinese Lin Jian nella quotidiana conferenza stampa a Pechino.


“Quando i leader dei due paesi hanno tenuto una conversazione il 17 gennaio, la Cina ha chiarito la sua posizione di principio ed entrambe le parti hanno raggiunto un’intesa fondamentale sullo sviluppo di una cooperazione reciprocamente vantaggiosa”, ha detto Lin. “Ciò di cui c’è bisogno – ha continuato – ora non è un aumento unilaterale dei dazi, ma dialogo e consultazioni basate sull’uguaglianza e sul rispetto reciproco”. La risposta della Cina ai dazi statunitensi è “necessaria” per proteggere i legittimi diritti e interessi di Pechino, ha affermato ancora il portavoce.


Ieri, il consigliere per il commercio della Casa bianca Peter Navarro ha affermato in un evento pubblico organizzato da Politico che il presidente Usa avrebbe avuto in giornata una conversazione telefonica con la sua controparte cinese Xi Jinping. In seguito, Trump ha affermato che parlerà con Xi al momento opportuno e ha aggiunto che “non ha fretta” di farlo.

Esperti Sudcorea: dialogo Trump-Kim? Non porterà a nulla di concreto

Esperti Sudcorea: dialogo Trump-Kim? Non porterà a nulla di concretoRoma, 5 feb. (askanews) – La possibilità che il presidente Usa Donald Trump riesca raggiungere risultati tangibili con il leader nordcoreano Kim Jong Un nei negoziati che ha detto di voler condurre con Pyongyang sono basse. Questa l’opinione di circa il 70 per cento degli esperti sudcoreani interpellati dall’Istituto per gli studi sull’Estremo Oriente dell’Università di Kyungnam.


L’ente di ricerca ha realizzato un sondaggio online il mese scorso su 40 esperti sudcoreani in materia di sicurezza legata alla Penisola coreana. Dei 40 intervistati, tra ricercatori, giornalisti ed ex diplomatici, il 70 percento, ovvero 28 persone, ha previsto che, anche se l’amministrazione statunitense ricominciasse il dialogo con la Corea del Nord, sarebbe “difficile” ottenere risultati tangibili e sostanziali.


Solo il 27 percento ha ritenuto che si possano aspettare risultati dai colloqui tra Stati uniti e Corea del Nord, qualora questi riprendessero.

Auto, Nissan ritira la proposta di fusione con Honda

Auto, Nissan ritira la proposta di fusione con HondaRoma, 5 feb. (askanews) – Nissan Motor sospenderà i colloqui per la fusione con Honda Motor, poiché i due produttori automobilistici giapponesi non sono riusciti a raggiungere un consenso sui termini dell’accordo. Lo riferisce oggi il Nikkei.


Nissan ritirerà il memorandum d’intesa relativo alle negoziazioni sull’integrazione aziendale, firmato a dicembre. La decisione è stata presa poiché le aziende non sono riuscite a concordare la valutazione di ciascuna parte nell’ambito di una holding. Nissan ha inoltre respinto una proposta di Honda di trasformarla in una sua controllata. Honda e Nissan avevano pianificato di annunciare l’esito dei colloqui iniziali entro la metà di febbraio. Non è ancora deciso se ci sia la possibilità di riprendere i negoziati o se continuerà solamente la collaborazione sui veicoli elettrici.


Nel mese di dicembre, Honda e Nissan avevano annunciato l’avvio dei colloqui per l’integrazione aziendale, con l’obiettivo di costituire una holding comune entro agosto 2026, che avrebbe creato il terzo gruppo automobilistico più grande al mondo. Honda aveva fissato la fine di gennaio come termine ultimo affinché Nissan presentasse un piano per azioni di rilancio volte a migliorare le proprie performance aziendali, che l’accordo definiva come “premessa” dell’integrazione aziendale. Nonostante l’annuncio di novembre di tagliare 9.000 posti di lavoro a livello globale, Nissan ha faticato a finalizzare il suo piano a causa della forte resistenza ai tagli del personale nelle fabbriche in varie località.

Trump: ricollocazione di tutti i palestinesi e controllo Usa di Gaza a lungo termine

Trump: ricollocazione di tutti i palestinesi e controllo Usa di Gaza a lungo termineRoma, 5 feb. (askanews) – Il presidente Usa Donald Trump ha suggerito che gli Stati Uniti “prenderanno il controllo della Striscia di Gaza”, fornendo ulteriori dettagli sul suo desiderio di vedere i palestinesi allontanati dall’enclave, riferisce la Cnn. “Gli Stati Uniti prenderanno il controllo della Striscia di Gaza”, ha detto Trump. “Saremo responsabili dello smantellamento di tutte le pericolose bombe inesplose e altre armi sul sito. Livellare il sito e sbarazzarsi degli edifici distrutti, livellarlo, creare uno sviluppo economico che fornirà un numero illimitato di posti di lavoro e alloggi per la gente della zona, fare un vero lavoro, fare qualcosa di diverso”. Alla domanda, in conferenza stampa, se le truppe statunitensi saranno schierate a Gaza Trump ha risposto: “Faremo ciò che è necessario. Se è necessario, lo faremo. Prenderemo il controllo di quel posto”.


Incalzato dalle domande, a Trump – sottolinea The Guardian – è stato chiesto quale autorità consentirebbe agli Stati Uniti di “prendere il controllo” della Striscia di Gaza, il presidente degli Stati Uniti ha risposto di vedere persino una “posizione di possesso a lungo termine” (“long-term ownership position”) che, a suo dire, porterà “grande stabilità” all’intera regione del Medio Oriente. Martedì Trump ha ripetutamente lanciato l’idea di trasferire i palestinesi dalla Striscia, ribadendo la sua convinzione anche durante la conferenza stampa con il premier israeliano.


La Striscia di Gaza è un “simbolo di morte e distruzione” per molti decenni e un posto “sfortunato”, ha detto il presidente Usa Donald Trump, nella conferenza alla Casa Bianca, con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, ribadendo quello che più volte ha sostenuto durante la giornata. Trump ha nuovamente espresso la convinzione che Gaza non dovrebbe “attraversare un processo di ricostruzione e occupazione da parte delle stesse persone che hanno vissuto un’esistenza miserabile lì”. Il presidente Usa ha rimarcato in conferenza stampa la necessità che i palestinesi dovrebbero andare in altri Paesi, senza – come annota The Guardian – nominarne nessuno in particolare: “Potrebbero essere dei siti o potrebbe essere un unico grande sito” dove le persone vivrebbero “in tutta comodità e pace”, ha detto, sostenendo ancora una volta che “l’unica ragione per cui i palestinesi vogliono tornare a Gaza è che non hanno alternative”. In conferenza stampa, da parte sua Netanyahu ha chiesto a Trump di aiutare a garantire il futuro di Israele, sottolineando che “dobbiamo finire il lavoro a Gaza”. Il premier israeliano ha ribadito che Israele ha tre obiettivi: distruggere Hamas, garantire il rilascio degli ostaggi e “garantire che Gaza non rappresenti mai più una minaccia per Israele”. Netanyahu più volte durante il suo intervento ha elogiato il modo non convenzionale di pensare e trovare soluzioni di Trump, confidando che gli Usa aiuteranno Israele a raggiungere gli obiettivi: “Israele porrà fine alla guerra vincendo la guerra. La vittoria di Israele sarà la vittoria dell’America. Non solo vinceremo la guerra lavorando insieme, ma vinceremo la pace con la vostra leadership, signor Presidente, e la nostra partnership”.