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Vino, vignaioli Fivi coltivano in media 10 ha e il 71% esporta

Vino, vignaioli Fivi coltivano in media 10 ha e il 71% esportaMilano, 13 nov. (askanews) – Aziende di medio-piccole dimensioni, spesso a conduzione familiare, radicate sul territorio, con poco più di 10 ettari di vigneto di superficie media coltivata, 75 tonnellate di uva auto-prodotta per una produzione media annua di 38mila bottiglie, che hanno un prezzo medio più che doppio rispetto alla media italiana (7,7 euro contro 3,6). E’ questa la fotografia scattata da un’indagine di Nomisma Wine Monitor sugli oltre 1.700 produttori associati alla Federazione italiana dei vignaioli indipendenti (Fivi), che è stata presentata oggi a Roma.


“Una delle principali esternalità positive collegate al modello socioeconomico dei Vignaioli Indipendenti Italiani è dato dal fatto che l’81% dei vigneti coltivati da questi produttori si trova in collina e in montagna, rispetto al 60% della media italiana, vale a dire in quelle aree interne sempre più soggette a spopolamento e a rischio idrogeologico. Zone dove, per altro, l’uva da vino rappresenta una delle poche produzioni agricole ancora in grado di dare reddito a chi la coltiva” ha spiegato il responsabile Nomisma Wine Monitor, Denis Pantini, ricordando che “in questo modello di impresa la vitivinicoltura esprime risvolti positivi anche a livello sociale dato che il 30% dei lavoratori è impiegato a tempo indeterminato (contro il 10% della media italiana in agricoltura), il 28% è di origine straniera (rispetto al 19%) e il 33% è donna (a fronte del 26%). Nonostante l’Italia rappresenti il mercato di elezione dei produttori Fivi (con l’horeca come canale principale), il 71% di questi “vignerons” esporta anche all’estero, e un altro 23% ha intenzione di farlo nei prossimi anni. E se gli Stati Uniti rappresentano oggi il principale mercato estero di sbocco, presto anche altri mercati extra-Ue diventeranno sempre più strategici, in particolare nell’area asiatica. Per quanto riguarda i fondi OCM, “a causa delle restrizioni e dei vincoli burocratici che disincentivano l’accesso da parte delle piccole aziende, solo il 14% dei soci Fivi ha potuto beneficiare negli ultimi due anni dei fondi destinati alla promozione”.


Sul fronte sostenibilità, risulta che negli ultimi due anni il 71% delle aziende intervistate ha realizzato azioni finalizzate alla sostenibilità ambientale (dall’utilizzo di packaging sostenibile al contenimento dei consumi di acqua e delle emissioni), mentre un altro 24% lo farà nei prossimi due. Una impresa su due, invece, produce vini in modo biologico e un 20% è certificato sostenibile. L’80% delle aziende associate offre servizi per gli enoturisti (il 46% dei quali sono stranieri), in particolare visite guidate con degustazioni, un’attività che rappresenta il 23% del fatturato complessivo, contro una media nazionale del 18%. In merito alle tante sfide che (anche) i vignaioli indipendenti hanno davanti, dallo studio risulta che quasi uno sue due sottolinea come le più difficili riguardino la gestione dei costi e l’efficienza dell’organizzazione aziendale, così come l’evoluzione dei consumi e l’inasprimento della concorrenza, in particolare di quei vini più economici (spesso anche di minor livello qualitativo) che in momenti di congiuntura negativa, come quella attuale, rischiano di penalizzare i prodotti di qualità.


“Modelli di finanziamento della produzione, transizione ecologica, passaggi generazionali, sono sfide enormi che anche come Federazione abbiamo il dovere di studiare a fondo” ha commentato il presidente della Fivi, Lorenzo Cesconi, aggiungendo che “alla politica, in Europa e in Italia, chiediamo semplificazione, snellimento burocratico, innovazione normativa a favore della micro, piccola e media impresa, e soprattutto una strategia chiara nella politica vitivinicola, che deve sempre di più essere orientata alla sostenibilità di produzione, alla qualità e non alla quantità, alla creazione di valore”. “Colgo in questa ricerca tanti spunti utili a formulare istanze da portare alle istituzioni europee, in primis la necessità di rendere accessibili a tutti i vignaioli, anche i più piccoli, ogni misura di sostegno, come ad esempio gli aiuti alla promozione Paesi terzi” ha affermato Matilde Poggi, presidente della Confederazione europea vignaioli indipendenti (Cevi), spiegando che “abbiamo colto dal Commissario designato Hansen la necessita per il settore di un impegno verso la sostenibilità: le aziende dei vignaioli indipendenti sono in linea con le richieste ma occorre una semplificazione anche nel sistema delle certificazioni, spesso troppo onerose per aziende di queste dimensioni”.

Usa, Inflazione Cpi a ottobre +0,2% mensile, +2,6% annuale

Usa, Inflazione Cpi a ottobre +0,2% mensile, +2,6% annualeNew York, 13 nov. (askanews) – In ottobre, i prezzi al consumo negli Stati Uniti sono aumentati dello 0,2% come nei due precedenti, secondo quanto comunicato dal dipartimento del Lavoro. Anche le stime erano per un dato a +0,2%. Il dato annuale e’ tornato ad accelerare al +2,6%, dopo il +2,4% annuale registrato in settembre e il +2,5% di agosto. Anche gli analisti avevano previsto lo stesso rialzo.


Il dato “core”, ovvero quello depurato dalla componente dei prezzi dei beni alimentari ed energetici, e’ cresciuto dello 0,3%, come nei due mesi precedenti e in linea con le attese.. Rispetto a un anno prima, il dato “core” e’ cresciuto al 3,3%, come in settembre e in linea con le attese. I prezzi energetici sono rimasti invariati rispetto al mese precedente, quando erano scesi dell’1,9%, mentre quelli dei generi alimentari sono aumentati dello 0,2%, meno del +0,4% del mese precedente.

Audizioni Ue, leader Ppe, S&D e Renew incontrano von der Leyen

Audizioni Ue, leader Ppe, S&D e Renew incontrano von der Leyen

Bruxelles, 13 nov. (askanews) – I capigruppo del Ppe, dei Socialisti e Democratici (S&D), e di Renew (Liberali) al Parlamento europeo hanno partecipato a un incontro a Palazzo Berlaymont con la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, oggi a Bruxelles, secondo quanto hanno riferito fonti degli stessi gruppi, per cercare di risolvere la crisi politica provocata dalle tensioni seguite al processo, delle audizioni di conferma dei commissari designati, rimasto per ora bloccato dai veti incrociati.


Oltre alla richiesta dei Socialisti di non affidare all’italiano Raffaele Fitto il ruolo di vicepresidente esecutivo della nuova Commissione, visto come un riconoscimento politico dell’allargamento della maggioranza pro von der Leyen ai Conservatori dell’Ecr (il gruppo a cui appartiene Fitto), è particolarmente grave lo scontro che si è avuto ieri sera durante l’audizione della vicepresidente esecutiva designata Terese Ribera, socialista spagnola, con il Ppe e le destre che l’hanno attaccata accusandola di corresponsabilità nei ritardi e nell’inefficacia dell’intervento del governo nella catastrofica alluvione di Valenza. Il gruppo S&D, in particolare, accusa il Ppe di aver “tradito” l’accordo della “maggioranza europeista” che aveva approvato a luglio (insieme ai Verdi) la rielezione di von der Leyen per il suo secondo mandato alla presidenza della Commissione.


“Oggi è in gioco il voto sul prossimo collegio della Commissione europea. A causa del comportamento irresponsabile del loro capogruppo Manfred Weber, il Ppe ha infranto lo storico accordo democratico e pro-europeo tra i gruppi conservatore, socialdemocratico e liberale in questa Camera”, sottolinea un comunicato pubblicato oggi dal gruppo S&D. “A luglio 2024 – ricorda la nota -, abbiamo votato per la presidente della Commissione Ursula von der Leyen sulla base di una maggioranza democratica e pro-europea”. Ma, rilevano i Socialisti e Democratici, “negli ultimi giorni, abbiamo visto che la leadership del Ppe è disposta a mettere a rischio la stabilità delle istituzioni europee in un clima geopolitico difficile”.


“La leadership del Ppe – spiega il comunicato del gruppo S&D – ha infranto l’accordo politico delle forze democratiche europeiste al Parlamento europeo per seguire un’agenda distruttiva del Partido Popular spagnolo che attacca la vicepresidente esecutiva designata Teresa Ribera. Il Partido Popular spagnolo sta cercando di fare di Teresa Ribera il capro espiatorio per il suo fallimento nel gestire le inondazioni più catastrofiche nella storia recente dell’Europa, che hanno causato più di 200 vittime, e ha effettivamente preso in ostaggio il Ppe, spingendo l’intera Unione europea sull’orlo del baratro nel modo più irresponsabile”. “Il Ppe dovrà spiegare ai cittadini europei perché ha rotto la storica maggioranza europeista e se vuole davvero schierarsi con i populisti di estrema destra. Il futuro dell’Europa è nelle nostre mani. Siamo pronti ad assumerci la nostra responsabilità e ad agire nell’interesse pro-europeo per i cittadini che hanno riposto la loro fiducia in noi alle elezioni. Spetta al Ppe spiegare qual è la sua posizione”, conclude la nota del gruppo S&D.


La capogruppo di Renew, Valérie Hayer, da parte sua, ha rilasciato una dichiarazione alla stampa in cui afferma: “In un momento cruciale in cui l’Europa dovrebbe essere forte e unita, denunciamo e ci rammarichiamo del comportamento irresponsabile delle forze politiche che non contribuiscono a una soluzione responsabile e affidabile”. Secondo Hayer, “è stata stravolta la vera natura delle audizioni” di conferma dei commissari designati. “Denunciamo e ci rammarichiamo del fatto che la sostanza”, ovvero i temi europei che dovrebbero essere al centro delle audizioni, “sia presa in ostaggio da giochi e interessi politici, minando il lavoro costruttivo” degli eurodeputati. “Renew Europe, in quanto attore responsabile e costruttivo, alla ricerca di una Unione europea forte, unita ed efficace, invita tutti gli attori a tornare al tavolo, a essere di nuovo responsabili ed evitare un collasso politico. Una paralisi politica ingovernabile e disfunzionale danneggerebbe gli interessi di tutti”, ha osservato ancora Hayer, invitando “la presidente della Commissione europea ad agire e ad assumersi la responsabilità ora per superare questa situazione di stallo, e costruire ponti”. “Noi siamo determinati a tornare al tavolo delle trattative e a lavorare come una piattaforma forte, centrista e responsabile. Per un accordo di coalizione tra i gruppi centristi di questa Camera, per porre fine una volta per tutte a questo gioco irresponsabile, e per svolgere il nostro compito chiave come legislatori per un un’Europa forte”, ha concluso la capogruppo di Renew.

Generale Rispoli guiderà Ufficio Tutela Cultura e Memoria Difesa

Generale Rispoli guiderà Ufficio Tutela Cultura e Memoria DifesaMilano, 13 nov. (askanews) – Il 12 novembre scorso il Generale di Corpo d’Armata Andrea Rispoli, Comandante dell’Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari Carabinieri (CUFA), è stato nominato Capo dell’Ufficio per la Tutela della Cultura e della Memoria della Difesa, alle dirette dipendenze del Ministro della Difesa.


L’ufficio, Ente interforze nato nel 1919 con a capo il Maresciallo d’Italia Armando Diaz, ha lo scopo di tutelare e valorizzare il patrimonio e la memoria storica della Difesa. In particolare, si occupa della ricerca e del recupero con eventuale rimpatrio e definitiva sistemazione dei caduti italiani, oltre che della custodia, gestione e valorizzazione dei Sepolcreti e Zone Monumentali in Italia e all’estero. Provvede, inoltre, alla custodia e alimentazione della Banca Dati dell’Albo d’Oro dei Caduti e Dispersi in guerra e nelle missioni di pace e ha compiti di divulgazione delle informazioni nel settore. Il Generale Rispoli, classe 1960, ha frequentato l’Accedemia Militare di Modena (1979-1981) completando gli studi presso la Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma nel 1983.


Da allora ha ricoperto numerosi incarichi al comando di unità operative sul territorio nazionale (tra cui la Legione “Lazio”, Legione “Calabria” il Comando presso il Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, il Comando Interregionale “Ogaden” di Napoli) nonché presso il Comando Generale dell’Arma e presso lo Stato Maggiore della Difesa, fino ad assumere, nel luglio del 2023, il comando delle Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari, con competenza su tutto il territorio nazionale. Particolarmente sensibile ed esperto di tematiche storico-culturali, è autore di libri quali “Rivoli. La nascita di un condottiero” e “Il riflesso degli eroi. Storie di Uomini al servizio della Nazione”, oltre che di numerosi articoli di natura storico-militare.

Calcio, Ranieri alla Roma, possibile annuncio oggi

Calcio, Ranieri alla Roma, possibile annuncio oggiRoma, 13 nov. (askanews) – Irrompe Claudio Ranieri nella corsa verso la panchina della Roma e si piazza in testa alle preferenze dei Friedkin. Alle 20.52 di ieri la partenza per Londra insieme al suo agente per andare a conoscere i proprietari: a questo punto è il candidato forte con Montella e Mancini su posizioni più defilate. Ranieri guiderebbe la Roma fino al termine della stagione, successivamente per lui si apriranno le porte di Trigoria ma non da allenatore bensì da dirigente si parla di un ruolo da direttore tecnico. Oggi è previsto l’annuncio e il suo rientro a Roma dove domani guiderà l’allenamento della squadra.

Tennis, allarme “Dana” rinviata Spagna-Polonia a Malaga

Tennis, allarme “Dana” rinviata Spagna-Polonia a MalagaRoma, 13 nov. (askanews) – Spagna-Polonia, una delle gare più attese della Billie Jean King Cup, in programma da oggi a Malaga, è stata rinviata a causa della minaccia di una nuova Dana, la stessa tempesta che ha colpito qualche settimana fa Valencia con effetti devastanti. Dana tiene in apprensione diverse località costiere fra nella zona sud e sud-est della Spagna. E fra queste appunto Malaga, da alcune ore in allerta rossa per “estremo pericolo” viste le forti piogge che stanno investendo la zona: l’amministrazione andalusa ha chiuso scuole e università per la giornata di oggi e soprattutto allontanato oltre 3mila residenti nelle località nei pressi del fiume Guadalhorce, osservato speciale di queste ore. La Billie Jean King Cup, di conseguenza, non parte. Spagna-Polonia, playoff di lusso sul veloce indoor del “Palacio de Deportes José Martia Martin Carpena”, era inizialmente prevista per oggi alle 17 ma è stata posticipata a venerdì mattina, a partire dalle 10. Lo ha annunciato la stessa organizzazione del torneo specificando che i biglietti saranno naturalmente validi anche per il match di venerdì. Resta da capire se si svolgeranno regolarmente le due gare in programma domani: si tratta di altri due playoff per l’ingresso ai quarti di finale, Giappone-Romania (dalle 10) e Slovacchia-Stati Uniti (dalle 17). La prima sfida, quella fra nipponiche e romene, farà tra l’altro uscire il nome della prossima avversaria dell’Italia, il cui debutto è programmato per sabato 16 novembre, dalle 10. A Malaga intanto, per scongiurare le drammatiche vicende verificatesi nelle scorse settimane a Valencia, le auto sono state legate ai pali delle strade e l’allarme è già stato diramato.

Lazio, Bankitalia: triplicati bandi opere pubbliche in primi 6 mesi

Lazio, Bankitalia: triplicati bandi opere pubbliche in primi 6 mesiRoma, 13 nov. (askanews) – I bandi per opere pubbliche nel Lazio sono quasi triplicati in valore nei primi sei mesi di quest’anno, a circa 15 miliardi di euro, rispetto ai livelli del 2023. Lo rileva il rapporto di aggiornamento della congiuntura “l’Economia del Lazio”, pubblicato dalla banca d’Italia, secondo cui l’incremento “è in gran parte riconducibile agli interventi connessi al Pnrr e al Giubileo 2025”.


Reca anche una analisi specifica sui progressi del Pnrr nella regione. Da novembre 2021 ad agosto 2024 nell’ambito del Pnrr sono state bandite opere pubbliche per un valore complessivo di 2,9 miliardi di euro, si legge, e il tasso di aggiudicazione è stato pari al 74 per cento, una quota inferiore al dato italiano (80 per cento). I tassi di aggiudicazione sono risultati inferiori alla media nazionale per tutti gli enti territoriali (Regione, Province e Comuni) e superiori per gli Altri enti (università pubbliche, enti parco, consorzi, utilities, etc.). Lo stato di avanzamento dei cantieri mostrava che i lavori conclusi o avviati rappresentavano il 44,7 per cento del totale dei lavori previsti dalle gare aggiudicate. Tale quota, dice lo studio, è risultata anch’essa inferiore al dato complessivo del Paese (48,7 per cento). (fonte immagine: Regione Lazio).

Lazio, Bankitalia: crescita contenuta (+0,4%) nel primo semestre

Lazio, Bankitalia: crescita contenuta (+0,4%) nel primo semestreRoma, 13 nov. (askanews) – Nel primo semestre del 2024 l’attività economica nel Lazio è cresciuta in misura contenuta: secondo l’indicatore trimestrale dell’economia regionale (Iter) l’aumento è stato dello 0,4 per cento, in linea con il dato italiano e inferiore a quello del primo semestre del 2023. Lo riporta il rapporto di aggiornamento congiunturale su ‘L’economia del Lazio’, pubblicato dalla Banca d’Italia.


In generale, secondo lo studio i livelli di attività economica nella Regione hanno accusato la debolezza dei consumi e degli investimenti privati. All’opposto la spesa in opere pubbliche è aumentata e la domanda estera è tornata a crescere. Nel settore dei servizi il quadro regionale è risultato ancora positivo, sebbene in rallentamento rispetto al 2023. L’attività economica è stata più dinamica per i comparti collegati al turismo: nei primi due quadrimestri del 2024 le presenze di visitatori in regione sono cresciute del 4,8 per cento rispetto allo stesso periodo del 2023.


La spesa dei turisti stranieri nel Lazio è salita a circa 4 miliardi di euro, riferisce Bankitalia, il 17 per cento del totale della spesa turistica estera in Italia. Sempre guardando al terziario, le maggiori difficoltà sono state registrate nel comparto del commercio, in particolare nei beni non alimentari.


Guardando alle costruzioni, il rapporto rileva segnali di indebolimento: le ore lavorate hanno rallentato (1,4 per cento contro il 6,4 del 2023) e il numero di imprese iscritte alle Casse edili si è ridotto (-3,4 per cento). Nel comparto privato ha pesato la riduzione della domanda connessa al Superbonus. L’attività in opere pubbliche ha invece mostrato un andamento più favorevole, si legge, beneficiando del notevole aumento dei bandi emanati nel 2023, il cui valore (circa 15 miliardi di euro) è quasi triplicato rispetto all’anno precedente. L’incremento è in gran parte riconducibile agli interventi connessi al Pnrr e al Giubileo 2025.


Lo studio include una analisi sullo stato di avanzamento nel Lazio del Pnrr: da novembre 2021 ad agosto 2024 nel suo ambito sono state bandite opere pubbliche per un valore complessivo di 2,9 miliardi di euro. Il tasso di aggiudicazione è stato pari al 74 per cento, una quota inferiore al dato italiano (80 per cento). I tassi di aggiudicazione sono risultati inferiori alla media nazionale per tutti gli enti territoriali (Regione, Province e Comuni) e superiori per gli Altri enti (università pubbliche, enti parco, consorzi, utilities, etc.). Lo stato di avanzamento dei cantieri mostrava che i lavori conclusi o avviati rappresentavano il 44,7 per cento del totale dei lavori previsti dalle gare aggiudicate. Tale quota è risultata anch’essa inferiore al dato complessivo del Paese (48,7 per cento). Le condizioni economiche e finanziarie delle imprese permangono nel complesso favorevoli. Nell’industria in senso stretto l’attività ha mostrato segnali di ripresa: i giudizi sull’andamento del fatturato e delle quantità vendute rilevati dall’indagine della Banca d’Italia sono risultati positivi. Le esportazioni sono aumentate del 6,7 per cento, trainate dal settore farmaceutico (24,1 per cento); si sono invece acuite le difficoltà del comparto automobilistico. Secondo l’indagine della Banca d’Italia la quota di aziende che prevede di chiudere l’esercizio in utile è stata pari al 75 per cento. L’indice di liquidità finanziaria è leggermente aumentato. Il credito bancario ha continuato a diminuire, seppure in misura meno intensa rispetto alla fine del 2023 (-1,7 per cento la variazione su base annua a giugno contro il -2,5 di dicembre). L’andamento ha risentito della debolezza della domanda di investimenti e di un lieve irrigidimento dei criteri di offerta. Il tasso medio sui prestiti destinati al finanziamento degli investimenti è diminuito al 5,7 per cento, in calo di 0,9 punti percentuali sull’ultimo trimestre del 2023; la diminuzione è legata alle aspettative di un allentamento monetario, effettivamente avviatosi a partire da giugno da parte della Bce che ad oggi ha già ridotto i tassi di riferimento per l’intera area euro di 0,75 punti percentuali (e un ulteriore taglio da 0,25 punti è atteso per dicembre). Nel periodo in esame l’occupazione nel Lazio è aumentata dell’1 per cento, in rallentamento rispetto al 2,4 del primo semestre del 2023 e in misura inferiore rispetto alla variazione nazionale (1,5 per cento). La metà delle nuove posizioni di lavoro dipendente è risultata a tempo determinato. Il tasso di occupazione è lievemente salito (63,7 per cento), rimanendo superiore di 2 punti percentuali a quello italiano. Il tasso di disoccupazione è rimasto stabile al 7,2 per cento, mentre quello italiano è diminuito, portandosi allo stesso valore. Il tasso di attività è salito al 68,8 per cento: le forze di lavoro sono aumentate dello 0,8 per cento, a fronte di una crescita della popolazione in età lavorativa dello 0,2. L’aumento dell’occupazione ha sostenuto la crescita del reddito nominale disponibile delle famiglie (3,6 per cento). Bankitalia poi rileva che nella Regione il tasso d’inflazione nella media del semestre è diminuito di oltre 6 punti percentuali rispetto agli stessi mesi del 2023; a giugno era pari allo 0,9 per cento (in linea con il dato italiano). Il reddito in termini reali è così cresciuto del 2,3 per cento (come in Italia). Il tasso d’inflazione tra luglio e settembre è rimasto pressoché stabile. I consumi in termini reali si sono invece ridotti (-0,6 per cento) laddove nello stesso periodo in media in Italia sono risultati invariati. La fiducia dei consumatori non appare comunque peggiorata: l’indicatore (riferito alla macroarea del Centro) si è infatti mantenuto sui livelli del primo semestre dello scorso anno e in linea con quello italiano; anche le aspettative sul futuro sono rimaste invariate. L’atteggiamento di cautela delle famiglie, dice ancora lo studio, ha contribuito a mantenere pressoché stabile l’indebitamento: i prestiti di banche e società finanziarie a giugno erano aumentati soltanto dello 0,8 per cento rispetto a 12 mesi prima. A fronte della debolezza dei mutui immobiliari il credito al consumo ha continuato a crescere in misura sostenuta. Nel Lazio nei primi sei mesi dell’anno sono stati erogati nuovi mutui per 2,3 miliardi di euro, un valore in lieve calo rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente; il 93 per cento è stato contratto a tasso fisso. Il tasso medio sui prestiti per l’acquisto di abitazioni è diminuito al 3,7 per cento nel secondo trimestre. La riduzione è stata maggiore per i mutui a tasso fisso (dal 4,4 al 3,6 per cento) rispetto a quelli a tasso variabile (dal 5,2 al 4,9 per cento). Il credito al consumo è aumentato del 6 per cento; sono cresciuti soprattutto i prestiti personali e quelli finalizzati all’acquisto di autoveicoli. La rischiosità complessiva dei prestiti appare ancora contenuta, dice Bankitalia, e il tasso di deterioramento dei finanziamenti bancari alla clientela regionale si è attestato all’1,3 per cento nel secondo trimestre dell’anno in corso, in lieve aumento rispetto al 2023. Per le famiglie l’indicatore è rimasto sostanzialmente stabile mentre sono emersi segnali di difficoltà per le imprese; il peggioramento è riconducibile principalmente all’industria manifatturiera ed in particolare alle accresciute difficoltà dell’indotto del settore automobilistico. Il calo dei depositi bancari di famiglie e imprese osservato nel corso del 2023 si è sostanzialmente arrestato nel primo semestre di quest’anno (-0,3 per cento la variazione sui 12 mesi a giugno). La componente dei conti correnti ha continuato a diminuire (-2,8 per cento), seppure ad un ritmo meno intenso rispetto alla fine dello scorso anno, mentre quella dei depositi a risparmio, stabili a dicembre, ha ripreso a crescere (7,2 per cento). È proseguito l’aumento del valore dei titoli detenuti presso il sistema bancario (10,9 per cento); l’incremento, conclude lo studio, è riconducibile soprattutto alle maggiori sottoscrizioni di titoli di Stato e obbligazioni bancarie.

San Marino, S&P assegna BBB-/A-3 rating, prospettive stabili

San Marino, S&P assegna BBB-/A-3 rating, prospettive stabili

Roma, 13 nov. (askanews) – L’agenzia di rating Standard & Poor’s ha assegnato alla repubblica di San Marino i rating di credito sovrano in valuta estera e locale a lungo e breve termine “BBB-/A-3” a San Marino. Le prospettive sono stabili.


Ci aspettiamo – si legge in una nota dell’agenzia statunitense – che la crescita del PIL reale di San Marino si rafforzi all’1,0% quest’anno e ulteriormente nei prossimi anni, sostenuta da una forte domanda interna e dalla prevista ripresa nei principali partner commerciali, dopo un rallentamento nel 2023. Inoltre, crediamo che la prossima attuazione dell’accordo di associazione con l’UE fungerà da ulteriore ancora per gli standard di governance e sosterrà la crescita economica. • S&p valuta positivamente l’attuazione da parte del governo delle riforme del mercato del lavoro e del sistema pensionistico e i progressi nella ristrutturazione del settore bancario tramite l’istituzione di un veicolo speciale, Asset Management Company (AMC), che ha ridotto sostanzialmente le esposizioni non performanti al 24,6% dei prestiti a livello di sistema a giugno di quest’anno dal 55% di aprile 2023.


Prevediamo – si legge ancora – che il debito pubblico netto, comprese le passività rimanenti relative alla risoluzione della Banca Nazionale Sammarinese (BNS), scenderà da circa il 64% del PIL nel 2023 a circa il 60% nel 2027, in assenza di qualsiasi ulteriore supporto diretto del sistema bancario oltre alle nostre attuali proiezioni. Secondo S&P le prospettive stabili bilanciano i rischi per la performance economica di San Marino derivanti dalla domanda esterna più debole con ulteriori miglioramenti nella posizione di bilancio del governo e la risoluzione delle sfide in sospeso nel settore bancario.

Fisco, il viceministro dell’Economia: i beneficiari del bonus Natale aumentano da uno a 4,5 milioni

Fisco, il viceministro dell’Economia: i beneficiari del bonus Natale aumentano da uno a 4,5 milioniRoma, 13 nov. (askanews) – “Dal governo arrivano nuove misure per i lavoratori”. È quanto dichiara in una nota Maurizio Leo, viceministro dell’Economia e delle Finanze. “Nel dettaglio viene ampliata la platea dei contribuenti che percepiranno il bonus di 100 euro a Natale. Passeremo da poco più di un milione di contribuenti ad oltre quattro milioni e mezzo. Viene di fatto eliminato il requisito di avere il coniuge a carico e dunque per avere il bonus basterà avere almeno un figlio a carico”.


“Si tratta – ha aggiunto – di una ulteriore spinta per i consumi natalizi, un aiuto in più ai lavoratori e ai contribuenti in un momento particolare dell’anno, quando le spese familiari tendono ad aumentare”. “Un’ulteriore azione del governo a sostegno dei lavoratori. Questo intervento – ha concluso – si affianca infatti ad altre agevolazioni già messe in atto, come la riduzione dell’IRPEF e del cuneo fiscale, per sostenere le famiglie e promuovere una maggiore crescita economica”.