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Confagri Bari-Bat: Evolio dimostra importanza olio extravergine

Confagri Bari-Bat: Evolio dimostra importanza olio extravergineRoma, 3 feb. (askanews) – “Tre giorni importanti per affermare l’eccellenza, la qualità e il potenziale commerciale di uno dei prodotti di punta della nostra agricoltura: l’olio extravergine d’oliva. L’olivicoltura nella provincia di Bari e BAT è un pilastro fondamentale che non solo genera occupazione e reddito, ma è anche un simbolo del nostro export”. Così il presidente di Confagricoltura Bari-BAT, Massimiliano Del Core, commenta la tre giorni di Evolio Expo, la fiera dedicata all’olio extravergine di oliva che ha visto la partecipazione di esperti, operatori del settore e istituzioni.


Un aspetto cruciale dell’evento è stato l’incontro tra produttori, tecnici, e operatori del settore, con numerosi appuntamenti B2B. Un’opportunità per consolidare relazioni, sviluppare nuove sinergie e rafforzare la competitività del settore. “È stato fondamentale il networking tra gli operatori del settore: da un lato gli agricoltori e dall’altro gli istituti di ricerca, le organizzazioni di categoria e le istituzioni. Confagricoltura ha ribadito l’importanza di sostenere l’agricoltura locale, promuovendo il miglioramento delle pratiche e la tutela delle nostre risorse”, ha proseguito Del Core. In occasione dell’evento, il presidente ha anche sollevato l’attenzione sulle sfide legate alla diffusione del batterio Xylella fastidiosa, ormai prossimo alla città di Bari e che minaccia gli uliveti delle province di Bari e BAT. Confagricoltura ha chiesto alle istituzioni di mantenere alta la guardia sul fenomeno, impegnandosi attivamente con misure di monitoraggio e prevenzione. “Abbiamo chiesto alle istituzioni di non abbassare la guardia e di concentrarsi non solo sulle dinamiche di mercato, che in questi anni ci stanno premiando, ma anche sulla grave emergenza sanitaria legata al Xylella. È fondamentale che il settore continui a essere supportato con strategie concrete per fermare la diffusione di questo batterio e tutelare la nostra agricoltura”.

Cinema, l’annuncio dei Me Contro Te: ci sposiamo a settembre

Cinema, l’annuncio dei Me Contro Te: ci sposiamo a settembreRoma, 3 feb. (askanews) – I Me Contro Te si sposano il prossimo settembre. Luì e Sofì, ovvero Luigi Calagna e Sofia Scalia, lo hanno annunciato pubblicando un video sui loro social. Luì in costume hawaiano, calzini bianchi, scarpe da ginnastica con sopra la giacca da smoking, Sofì in mini dress bianco, velo, occhiali da diva e bouquet si sono mostrati con un grande cartello con scritto: Ci sposiamo! Settembre 2025. Il video in poche ore è arrivato a 3,3 milioni di views su TikTok, 2,3 milioni su Instagram e 250K su YouTube.


Dopo 3 anni dalla proposta di matrimonio avvenuta sul lago di Como (il video ha realizzato 7 milioni di views) i promessi sposi hanno individuato il periodo migliore per celebrare le nozze. La cerimonia si svolgerà nella loro terra in Sicilia, proprio dove si sono conosciuti e innamorati esattamente il 26 dicembre del 2012. Dopo quasi 13 anni di unione sia personale che professionale, in cui i Me Contro te hanno conquistato l’affetto di milioni di bambini, Luì e Sofì sono pronti a pronunciare il tanto atteso sì e cercheranno di condividerlo con tutti i loro fan coinvolgendoli nell’organizzazione e nell’attesa del grande giorno. “Sono stati tre anni pieni di impegni tra film, serie tv, tour musicale e ovviamente la creazione dei nostri video quotidiani”, – ha dichiarato il futuro sposo – ma finalmente il sogno diventa realtà”. “Abbiamo dovuto aspettare un po’ per trovare li momento più giusto per sposarci proprio perché cercheremo di coinvolgere i nostri fan che in tutti questi anni hanno seguito la nostra storia – ha commentato Sofia – non vediamo l’ora di festeggiare con la nostra famiglia e tutti i nostri amici e speriamo di far sognare anche chi aspetta questo evento da tanto”.


Intanto, sta per partire il nuovo tour musicale: Lo show dei 10 anni – Me Contro Te partirà il 22 marzo da Mantova.

Cipolla bianca di Margherita Igp, prezzi crescono del 30%

Cipolla bianca di Margherita Igp, prezzi crescono del 30%Roma, 3 feb. (askanews) – Un 2024 con 28mila quintali di prodotto venduto e prezzi in crescita mediamente del 30% rispetto al 2023 per la Cipolla Bianca di Margherita Igp. “Il 2024 è stato un anno positivo – spiega Giuseppe Castiglione presidente del Consorzio di tutela e valorizzazione della Cipolla Bianca di Margherita Igp – Si è allargata la presenza nella rete vendita nazionale e abbiamo raggiunto prezzi record, attestati nella media di 50 centesimi al chilo per tutto il periodo della raccolta. L’attività di promozione e attenzione alla qualità del prodotto sta dando i suoi frutti e possiamo ritenerci soddisfatti per questi risultati”.


E il Consorzio di tutela e valorizzazione sarà presenta a Fruit Logistica a Berlino, dal 5 al 7 febbraio, in uno stand dedicato, per consolidare la propria visibilità con gli operatori di settore e quelli della grande distribuzione, italiani e stranieri. Al contempo, sarà fatto il punto sull’andamento della cipolla sul mercato e presentati i risultati del monitoraggio realizzato durante l’anno con il contributo Masaf per la tutela da contraffazioni e uso improprio del marchio. Per quanto riguarda il progetto di monitoraggio, realizzato durante il 2024 con il contributo del Masaf “abbiamo constatato che, per quanto ci riguarda, il rischio di contraffazione è limitato in quanto la cipolla è un prodotto povero – ha detto Castiglione – anche se ci sono stati negli anni alcuni tentativi di contraffazione che, grazie al lavoro preventivo svolto dai tre agenti vigilatori autorizzati dal Ministero, sono stati bloccati. La vigilanza deve essere continuativa e questo sinora è lo strumento più efficace per la tutela. Per il contrasto all’uso improprio del marchio probabilmente, come suggerito dai risultati del monitoraggio, bisognerà ampliare i parametri che consentono di definire una cipolla Igp. Inoltre sarebbe opportuno, come suggeriscono gli esperti, aumentare la nostra presenza sui mercati. Perché più il prodotto è presente sugli scaffali e più diventa riconoscibile”, ha concluso.

Consorzio Cedro di Calabria promuove Dop per bergamotto fresco

Consorzio Cedro di Calabria promuove Dop per bergamotto frescoRoma, 3 feb. (askanews) – La Dop per il bergamotto calabrese potrebbe essere un volano per l’economia regionale. A sostenere fortemente l’avvio del processo di certificazione per il bergamotto di Reggio Calabria, ingrediente dell’olio essenziale che ha già la Dop e che è tra i prodotti più iconici della regione Calabria, è il Consorzio Cedro di Calabria Dop secondo cui la Dop per il frutto fresco valorizzerebbe il lavoro dei produttori e consentirebbe l’immissione sui mercati di un prodotto di alta qualità, che sia al tempo stesso tracciabile, assicurando l’autenticità e la qualità di un prodotto unico.


La DOP garantisce, infatti, che il frutto sia coltivato, raccolto e trasformato secondo standard regolamentati da un disciplinare di produzione, che contribuiscono a preservare le tradizioni e le pratiche colturali tipiche dell’areale di produzione. Per i produttori, la DOP rappresenta un sigillo di qualità che può giustificare un prezzo di mercato superiore, migliorando la redditività delle coltivazioni. Inoltre, rappresenterebbe una protezione contro la concorrenza sleale e la contraffazione, assicurando che solo i prodotti autentici possano fregiarsi di questa certificazione. “A livello regionale – spiega il Consorzio Cedro di Calabria Dop – l’ottenimento della DOP per il Bergamotto fungerebbe da leva per lo sviluppo socioeconomico del territorio, perché garantirebbe una vera tutela della filiera calabrese. Anche grazie a questo ulteriore traguardo, la Calabria potrebbe beneficiare di un incremento del turismo enogastronomico, attratto dalla notorietà e dalla salubrità dei suoi prodotti tipici. Questo, a sua volta, potrebbe stimolare investimenti in infrastrutture e servizi, migliorando complessivamente la qualità della vita all’interno delle comunità locali”.

Gli scarti del caffè diventano una risorsa e nasce un infuso

Gli scarti del caffè diventano una risorsa e nasce un infusoRoma, 3 feb. (askanews) – Gli scarti del caffè diventano una risorsa e, nell’ottica di diminuire gli sprechi alimenti, Costadoro lancia la Cascara biologica, un infuso a metà tra una tisana e il caffè filtro. Cascara in spagnolo significa letteralmente “buccia” o “guscio”, ed è il frutto essiccato che avvolge il chicco di caffè. Ben conosciuta in Sud America ma ancora poco nota sul mercato italiano, viene spesso scartata durante il processo produttivo.


Nonostante la provenienza dalla stessa pianta, la Cascara ha un gusto e un profilo aromatico molto diverso da quello del caffè. I sentori richiamano infatti le note di pera, rosa canina, ciliegia, con una dolcezza delicata, un corpo pieno, ricca di antiossidanti e una percentuale minore di caffeina rispetto al caffè. La Cascara Costadoro è raccolta in Perù nei soli mesi di giugno, luglio e agosto, in un ambiente incontaminato immerso nella natura a 1380-1720m e coltivato da famiglie locali. Il prodotto arriva in occasione della Giornata Nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, che si svolge ogni anno il 5 febbraio, che quest’anno inaugura un effettivo conto alla rovescia: mancano solo altri cinque anni, da qui al 2030, per dimezzare la piaga dello spreco alimentare, secondo quanto richiede l’obiettivo 12.3 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. La Cascara, spiega Costadoro, rappresenta un esempio concreto di economia circolare applicata al mondo del caffè. Utilizzando ogni parte della pianta, l’azienda promuove una produzione consapevole che riduce al minimo gli sprechi, valorizzando risorse spesso inutilizzate.

Vino, Quattroruote: con 2 bicchieri a pasto si resta entro limiti Codice

Vino, Quattroruote: con 2 bicchieri a pasto si resta entro limiti CodiceMilano, 3 feb. (askanews) – Di fronte al diffuso allarme per il giro di vite per chi guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacenti legato principalmente all’introduzione della tolleranza zero verso i recidivi previsto dall’ultima riforma del Codice della Strada, il mensile “Quattroruote” ha realizzato un test, pubblicato sul numero di febbraio che indica qual’è il tasso alcolemico dopo uno o due bicchieri di alcol bevuti a pasto, e che cosa effettivamente succede se ci si mette al volante.


A sorpresa è emerso che i partecipanti che hanno bevuto due calici di vino (125 ml cad.) o due flute di prosecco (100 ml cad.) o due bicchieri di birra (330 ml cad.) o 40 ml di Gin, consumando un pranzo leggero, sono rimasti all’interno della soglia di legge, rimasta invariata nella riforma a 0,50 grammi per litro. Ma la testata specializzata di Editoriale Domus, avverte “che ogni metabolismo è diverso” e sottolinea il cosidetto “effetto moltiplicatore” della sostanza alcolica: infatti alla misurazione del secondo bicchiere (effettuata sempre 30 minuti dopo), il tasso è salito a 0,21 contro lo 0,08 registrato dopo l’assuzione del primo calice, e non quindi allo 0,16 atteso, frutto della somma 0,08 + 0,08 grammi per litro. Oltre alla misurazione con l’etilometro, “Quattroruote” ha voluto verificare se dopo aver assunto dell’alcol, e pur rientrando nei limiti di legge, i comportamenti alla guida dei quattro soggetti che si sono sottoposti al test fossero cambiati. Lo ha fatto ripetendo un test statico, reso possibile da uno specifico strumento in dotazione del Centro Prove di Quattroruote che rileva i tempi di reazione, fondamentali per la sicurezza in strada, e un paio di esercizi dinamici, consistenti in un semplice parcheggio longitudinale e in uno slalom tra i birilli. “Un test quest’ultimo senza pretese di valenza scientifica ma in ogni caso molto realistico, che ha dimostrato come l’alcol sia in grado di abbassare i freni inibitori” precisa la testata, evidenziando che “nello slalom, infatti, rispetto la performance pre-bevuta, quasi tutti i partecipanti hanno guidato a velocità maggiore e urtato alcuni degli ostacoli presenti, comportandosi in modo meno attento e più spavaldo”.


“Aldilà delle norme di legge che vanno sempre rispettate, il buon senso deve portare l’automobilista ad agire con consapevolezza e prudenza evitando di assumere alcol” mette in risalto il mensile, rimarcando che “qualora, restando nei limiti consentiti, si voglia bere un bicchiere al pasto, il monito è di prestare la massima attenzione e guidare con una cautela maggiore del solito, evitando l’eccessiva confidenza, la sottovalutazione del rischio e la sopravvalutazione delle proprie capacità”. Al test, svoltosi nella pista di proprietà a Vairano (Pavia), hanno partecipato due donne e due uomini, di età, altezza, peso e corporatura differenti. A ciascuno di essi sono state somministrate due “dosi” successive di una stessa bevanda alcolica (vino rosso fermo, prosecco, birra e gin), la prima al termine di un pranzo leggero e la seconda un’ora dopo la prima assunzione. Tali quantità sono servite per analizzare i dati delle tabelle affisse nei locali (fornite già nel 2007 dall’ISS e dal ministero della Salute) che indicano il tasso alcolemico atteso nel sangue in relazione al proprio peso corporeo dopo il consumo dei relativi quantitativi di bevande. A controllare lo svolgimento del test e ad effettuare i rilevamenti è stata una pattuglia della polizia locale di Buccinasco (Milano) con l’etilometro ufficiale in dotazione.


Ai risultati di questo test, va ricordato si sommano i dubbi di molti esperti sull’affidabilità di diversi dispositivi “alcol test fai da te” messi in commercio dopo l’entrata in vigore delle nuove norme del Codice della strada. Foto: “Quattroruote”

Da Copagri Lazio progetto marchio Dop per la tellina

Da Copagri Lazio progetto marchio Dop per la tellinaRoma, 3 feb. (askanews) – Un marchio Dop per la tellina dei mari laziali per favorire la sua promozione, commercializzazione e valorizzazione e la creazione di un disciplinare per individuare i criteri tecnici di produzione, tracciabilità, confezionamento e conservazione. Il progetto, in fase avanzata, è firmato da Copagri Lazio e prevede la creazione del marchio “Tellina DOP”.


I soggetti aderenti al marchio, dovranno impegnarsi a rispettare di requisiti di prodotto e di produzione ottimali in termini di buone pratiche agricole, compreso il benessere animale, qualità del prodotto finale e la diminuzione dell’impatto ambientale dei processi produttivi. Secondo il progetto di Copagri Lazio, il disciplinare potrà essere applicato ai prodotti a base di molluschi bivalvi vivi o surgelati, allevati, delle specie Tellina e ai prodotti elaborati con l’uso di prodotto ittico a marchio, a condizione tassativa che la Tellina Dop sia l’unico ingrediente della medesima categoria commerciale impiegata per la loro preparazione, e che rappresenti almeno il 50 % del prodotto elaborato (compreso il peso delle valve).


In Lazio la pesca delle Telline ha una lunga tradizione: anticamente avveniva con rastrelli a mano realizzati in legno e ferro dagli stessi pescatori. Successivamente, con il rilascio delle autorizzazioni ministeriali, sono nati i cosiddetti rastrelli da natante da trascinare in acqua e con una fune attaccata a un verricello. Fino a circa quattro anni fa la classificazione delle acque per la pesca della tellina era di tipo A, successivamente classificata in B e resa necessaria la depurazione del pescato così come previsto dalle normative.

Empowerment femminile, successo per il Camp STEAM “5 Passi da Ingegnera”

Empowerment femminile, successo per il Camp STEAM “5 Passi da Ingegnera”Roma, 3 feb. (askanews) – Si è conclusa con successo la prima edizione del Camp STEAM “5 Passi da Ingegnera”, un progetto di respiro nazionale che ha puntato i riflettori sull’empowerment femminile nelle discipline tecnico-scientifiche. L’iniziativa, parte del programma nazionale Italia in Classe A, è stata promossa dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e dall’ENEA (Agenzia Nazionale per l’Efficienza Energetica), guidata da Ilaria Bertini, con il supporto della Fondazione Maire e il coinvolgimento di importanti realtà del mondo produttivo e istituzionale.


L’evento, ospitato a Pescara dal 21 al 23 gennaio, ha visto la partecipazione di oltre 110 studenti provenienti da diversi istituti, che hanno sperimentato un approccio multidisciplinare unico alle materie STEAM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Arte e Matematica). Tra i partecipanti all’inaugurazione, spicca la presenza della Presidente di BNL BNP Paribas, Claudia Cattani, che ha sottolineato l’importanza di creare sinergie tra mondo dell’educazione, delle imprese e delle istituzioni per favorire una reale transizione verso modelli di sviluppo sostenibile e inclusivi. UNA FORMULA EDUCATIVA PER IL FUTURO


Il Camp ha offerto una metodologia innovativa che combina formazione teorica e attività pratiche attraverso cinque aree chiave: Energetica – Tecnologie per l’efficienza energetica e le rinnovabili; Digitale – Intelligenza artificiale e analisi dei dati; Finanziaria – Gestione economica e valutazione di progetti energetici; Sociale e ambientale – Sostenibilità e coinvolgimento comunitario; Culturale – Valorizzazione della diversità e inclusione nel problem-solving. Grazie alla partecipazione di leader del settore, testimonianze ispirazionali e sessioni di mentoring, il progetto ha dimostrato come le discipline STEAM possano diventare strumenti di emancipazione, leadership e innovazione, con un focus particolare sull’abbattimento del divario di genere.


OLTRE L’EVENTO: UN MODELLO CHE PROSEGUE Questa prima edizione segna l’avvio di un percorso che continuerà a coinvolgere altre regioni, replicando il modello su scala nazionale per promuovere l’integrazione tra istruzione, tecnologia e sostenibilità. “5 Passi da Ingegnera” non si limita a essere un’iniziativa educativa: è un progetto strategico per formare figure professionali capaci di guidare la transizione energetica e sostenibile dell’Italia.


UN IMPEGNO CONDIVISO Il progetto ha ricevuto il sostegno di partner di rilievo come Confimi Industria Abruzzo, E-Way, la Camera di Commercio di Chieti-Pescara, la Walter Tosto SpA, la Aptar Italia SPA e il Parco Tecnologico d’Abruzzo. Questi attori hanno giocato un ruolo fondamentale nel creare un ponte tra formazione scolastica e mondo del lavoro, favorendo la crescita di una nuova generazione di talenti. L’iniziativa, che si inserisce nel quadro delle politiche per l’efficienza energetica e l’inclusione sociale, rappresenta un esempio virtuoso di come il Paese possa investire sul capitale umano per affrontare le sfide globali del futuro.

Una vittima di Almasri denuncia il governo per favoreggiamento

Una vittima di Almasri denuncia il governo per favoreggiamentoRoma, 3 feb. (askanews) – Una vittima e testimone delle torture del comandante della polizia giudiziaria libica Osama Almasri ha presentato una denuncia contro il governo italiano per “favoreggiamento”. Sotto accusa “le condotte di Nordio, Piantedosi e Meloni” che, secondo il denunciante Lam Magok Biel Ruei “hanno sottratto il torturatore libico alla giustizia”.


Nella denuncia, presto al vaglio dei magistrati di piazzale, si afferma che “l’inerzia del ministro della giustizia – il quale avrebbe potuto e dovuto chiedere la custodia cautelare del criminale ricercato dalla Corte penale internazionale – e il decreto di espulsione firmato dal ministro dell’Interno, con l’immediata predisposizione del volo di Stato per ricondurre il ricercato in Libia, hanno consentito ad Almasri di sottrarsi all’arresto e di ritornare impunemente nel suo Paese di origine, impedendo così la celebrazione del processo a suo carico”. L’uomo, che è al momento ospite di una struttura di Baobab Experience, aggiunge tramite il suo legale che “esiste un comunicato ufficiale della Corte penale internazionale del 22 gennaio 2025 che dimostra che le autorità italiane erano state non solo opportunamente informate dell’operatività del mandato di arresto, ma anche coinvolte in una precedente attività di consultazione preventiva e coordinamento volta proprio a garantire l’adeguata ricezione della richiesta della Corte e la sua attuazione. In quello stesso comunicato si riporta inoltre che le autorità italiane hanno chiesto espressamente alla Corte penale internazionale di non commentare pubblicamente l’arresto di Almasri, dimostrando, quindi, di esserne a conoscenza”.

Silvicoltura, in Toscana bando da 2 mln per avvio nuove imprese

Silvicoltura, in Toscana bando da 2 mln per avvio nuove impreseRoma, 3 feb. (askanews) – Sarà sostenuto dalla Toscana l’avvio di nuove imprese che operano nel settore forestale e che svolgono attività di selvicoltura. La giunta regionale, su proposta della vicepresidente e assessora all’agricoltura Stefania Saccardi, ha appena approvato le disposizioni del bando SRE03 “Avvio di nuove imprese connesse alla silvicoltura” Complemento per lo Sviluppo Rurale 2023-2027 che conta su una dotazione finanziaria di 2 milioni.


Le nuove imprese che potranno partecipare al bando possono operare nel settore forestale e svolgere attività di selvicoltura, utilizzazioni forestali, gestione, difesa e tutela del territorio così come sistemazioni idraulico-forestali, nonché una prima trasformazione e commercializzazione dei prodotti legnosi e non legnosi. I beneficiari potranno contare su un premio di 40.000 euro per avviare una nuova impresa forestale ed avranno tempo 36 mesi per mettere a regime il proprio piano aziendale.


“Si tratta della prima volta che la Regione – ha detto il presidente Eugenio Giani – attraverso l’impiego dei fondi comunitari, mira a sostenere la costituzione di imprese in uno specifico settore che richiede una attenzione particolare, per la valenza e per l’importanza che riveste”. “Parliamo delle aree montane – ha detto la vicepresidente e assessora all’agricoltura Stefania Saccardi – dove si mira a raggiungere una gestione forestale sostenibile, in grado di avviare quella economia circolare basata sulla valorizzazione delle comunità locali, che possa assicurare il presidio e la presenza delle imprese sul territorio. La grande presenza di superfici forestali che occupano più del 50% dell’intera regione, richiede sempre di più la presenza di imprese preparate ed organizzate per garantire il lavoro in sicurezza e con una particolare attenzione alla tutela dell’ambiente e del territorio e questo bando ha lo scopo di andare in quella direzione”.