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Ft: Ue valuta ripresa import gas russo in vista accordo su Ucraina

Ft: Ue valuta ripresa import gas russo in vista accordo su UcrainaRoma, 30 gen. (askanews) – I funzionari dell’UE stanno discutendo se riprendere le importazioni di gas russo tramite gasdotto come parte di uno sforzo più ampio per negoziare un accordo in Ucraina, ha riferito giovedì il Financial Times, citando fonti.


I sostenitori dell’idea sostengono che ripristinare le forniture di gas russo aiuterebbe ad abbassare i prezzi dell’energia in tutta Europa e a creare un clima più favorevole per i negoziati di cessate il fuoco. La proposta avrebbe ottenuto il sostegno di alcuni funzionari tedeschi e ungheresi, così come di diverse nazioni UE non identificate. Le discussioni hanno provocato una forte reazione da parte dei decisori politici di Bruxelles e dei diplomatici di diversi paesi dell’Europa orientale, ha riferito il FT. La prospettiva ha anche allarmato gli esportatori di GNL statunitensi, che stanno cercando contratti a lungo termine in Europa e temono una maggiore concorrenza.


Il 1° gennaio, il transito del gas russo attraverso l’Ucraina si è interrotto con la scadenza di un contratto del 2019 tra la russa Gazprom e l’ucraina Naftogaz. La società russa ha affermato di non avere né la capacità legale né quella tecnica per continuare a pompare gas nel gasdotto che riforniva la Slovacchia e quattro paesi dell’UE, ovvero Moldavia, Austria, Italia e Repubblica Ceca.

Usa, aereo di linea precipita dopo collisione con elicottero

Usa, aereo di linea precipita dopo collisione con elicotteroRoma, 30 gen. (askanews) – Un aereo passeggeri dell’American Airlines con 64 persone a bordo è precipitato mentre era in fase di atterraggio all’aeroporto di Washington dopo una collisione con un elicottero militare.


L’incidente è avvenuto alle 21 ora locale e sono in corso le operazioni di salvataggio alla ricerca di eventuali superstiti: le autorità non hanno fornito alcun bilancio ma hanno confermato che vi sono delle vittime. Le cause dell’incidente non sono ancora chiare: è avvenuto peraltro in una delle zone più strettamente controllate del mondo, a pochi chilometri dalla Casa Bianca, mentre il CRJ-1701 si trovava a poco più di cento metri di altitudine e in approccio finale alla pista dell’aeroporto Ronald Reagan.


Pochi secondi prima della collisione la torre di controllo aveva dato istruzioni al Black Hawk militare – con tre persone a brodo e in volo di addestramento – di “passare dietro” all’aereo di linea, che era stato dirottato poco prima sulla pista 33 dello scalo, la più corta. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha criticato l’operato dei controllori di volo, sostenendo sul suo profilo di Truth Socialche la collisione con un elicottero militare “avrebbe dovuto essere evitata”: “Perché la torre di controllo non ha detto all’elicottero che cosa doveva fare invece di chiedere se aveva visto l’aereo: sembra una situazione che avrebbe dovuto essere evitata. Non va bene”, ha concluso.

Calcio, Champions, ride solo l’Inter di Lautaro Martinez

Calcio, Champions, ride solo l’Inter di Lautaro MartinezRoma, 29 gen. (askanews) – Ride soltanto l’Inter nell’ultima giornata della fase campionato di Champions League. I nerazzurri battono 3-0 il Monaco e si garantiscono un posto diretto per gli ottavi di finale. Dopo 4 minuti Inter già avanti col rigore di Lautaro. Al 12′ ospiti in 10 per il rosso a Mawissa e arriva subito il bis, ancora con Lautaro. Nella ripresa l’argentino trova la tripletta, nel finale c’è spazio anche per il debutto di De Pieri


All’Atalanta non basta il 2-2 contro il Barcellona. La sqadra di Gasperini manca l’accesso tra le prime 8 di Champions League e ai playoff affronterà una tra Sporting o Bruges. Succede tutto nel secondo tempo: a sbloccarla è Yamal. Al 67′ Ederson trova il gol del pareggio. A riportare in vantaggio la squadra di Flick è Araujo al 72′. L’Atalanta non molla e trova il 2-2 con Pasalic Sanguinosa sconfitta del Milan che scivola fuori dalle prime otto della classifica sconfitta 2-1 dalla Dinam Zagabria e va ai playoff contro il Feyenoord dell’obiettivo Gimenez o la Juventus. Segna subito Baturina sull’errore di Gabbia, poi Musah viene espulso per doppio giallo. Pari di Pulisic nella ripresa e immediato 2-1 di Pjaca


La Juventus, già qualificata ai playoff, viene battuta 2-0 in casa dal Benfica al termine di una prova opaca, specie nel primo tempo. La Juve perde in avvio Kalulu per un problema muscolare, il Benfica passa al 16′ con Pavlidis. Bianconeri praticamente mai pericolosi. Nella ripresa la Juve ci prova ma i portoghesi passano ancora a 10′ dal termine con un contropiede finalizzato da Kokcu. Ai playoff Juve contro Milan o Psv Eindhoven Il Bologna termina la sua Champions con un onorevole pareggio, 1-1 contro lo Sporting, il secondo a Lisbona dopo quello col Benfica. Nel primo tempo Beukema colpisce subito la traversa e poco dopo serve l’assist per il vantaggio a Pobega. Nella ripresa l’ex Milan sfiora anche la doppietta, ma al 77′ Harder, sostituto dell’indisponibile Gyokeres, segna il gol che qualifica la sua squadra ai playoff. Sporting avanti per differenza reti. Infortunio per Ferguson

Fed blocca tassi e li terrà fermi se inflazione non tornasse a calare

Fed blocca tassi e li terrà fermi se inflazione non tornasse a calareRoma, 29 gen. (askanews) – La Federal Reserve, la Banca centrale degli Stati Uniti ha confermato i livelli attuali dei tassi di riferimento sul dollaro: i fed funds restano quindi a una forchetta del 4,25%-4,50%. La decisione, annunciata al termine del direttorio (Fomc), è in linea con le attese. L’economia mostra livelli “solidi”, la disoccupazione si è stabilizzata a valori bassi mentre “l’inflazione resta in qualche misura elevata”.


“La nostra attesa è che continuiamo a vedere progressi” sul ritorno del caro vita al livello obiettivo del 2%. “Il punto è quando”, ha spiegato il presidente Jerome Powell, nella conferenza stampa al termine del direttorio. “Se non dovesse mostrare progressi, allora potremmo tenere i tassi di interesse fermi più a lungo”. Su questi aspetti gli sviluppi sono stati sostanzialmente in linea con le attese. La pausa della Fed sui tagli dei tassi avviene in un quadro piuttosto diverso rispetto a quello dell’eurozona, dove l’economia è più debole e la Bce sta continuando a ridurre i tassi: e così è atteso che faccia anche domani, al termine del Consiglio direttivo.


Powell è stato poi ripetutamente interpellato sui rapporti con la nuova amministrazione Trump – che ha manifestato malcontento per l’operato del banchiere centrale – e sui numerosi ordini esecutivi che il presidente Usa ha emanato dall’insediamento. “Non ho avuto contatti” con la nuova amministrazione e “non farò commenti su quanto ho detto il presidente”, ha replicato Powell. “Il pubblico deve essere fiducioso che continueremo a fare il nostro lavoro e che manteniamo l’impegno a svolgere il nostro compito”. Per chi ormai ha seguito diverse volte le sue conferenze stampa, il banchiere centrale è apparso un po’ sotto pressione: all’inizio ha tratto un profondo respiro.


Poi ha cercato di districarsi tra le domande dei giornalisti. Ha comunque fornito alcune risposte. Specialmente sui dazi, preannunciati ma ancora non adottati da Trump, e sui loro possibili effetti per economia e inflazione degli Stati Uniti. “Dobbiamo aspettare e vedere. Ancora non sappiamo cosa accadrà e ci sono tante variabili in gioco – ha spiegato -. Veniamo da un periodo di alta infrazione in cui non siamo ancora tornati al 2%. Il commercio è cambiato molto” rispetto alle precedenti guerre commerciali del 2018-2019 “si è diffuso e non è più concentrato tanto quanto prima sulla Cima”. “Non sappiamo che dazi saranno decisi e per quanto tempo e su quali paesi, non sappiamo quali saranno le rappresaglie e come si trasmetterà il tutto nell’economia e ai consumatori. Questo va verificato – ha proseguito – ci sono così tante variabili e dobbiamo aspettare e vedere, studiare, esaminare i precedenti storici e pensare ai fattori che possono essere rilevanti. E poi vedremo come va”.


Quanto ai cambi di rotta di Trump su altre politiche “stiamo esaminando gli ordini esecutivi. E come abbiamo fatto con molte amministrazioni in precedenza, stiamo lavorando per allineare le nostre pratiche agli ordini”, ha detto in merito ad una domanda sull’ordine di Trump di interrompere tutte le attività di promozione di “diversità, equità e inclusione” (Dei) che erano state spinte da Biden sulle assunzioni di personale di agenzie e enti federali. In passato lo stesso Powell aveva sostenuto che la diversità fosse utile al funzionamento di imprese e istituzioni. E a chi gli ha chiesto se lo pensasse ancora: “sì – ha replicato – penso ancora che sia così”. Su un’altra svolta, in questo caso contro l’immigrazione illegale, che di fatto non veniva osteggiata da Biden e su cui invece Trump ha operato una drastica stretta, accompagnata da rimpatri degli illegali, Powell ha confermato che su alcuni settori dell’economia potrebbero crearsi più pressioni per reperire mano d’opera, in particolare nell’ediliza. “Ma ancora non si vede negli aggregati macroeconomici”, ha precisato. Wall Street ha mantenuto una dinamica debole e chiuso in ribasso (Dow Jones -0,31%, Nasdaq -0,51%), mentre il dollaro ha mostrato un andamento rialzista dopo le decisioni della Fed. 8di Roberto Vozzi).

Generali, Sironi: “E’ il momento di tenere la schiena dritta”

Generali, Sironi: “E’ il momento di tenere la schiena dritta”Venezia, 29 gen. (askanews) – “E’ il momento di tenere la schiena dritta”. Il presidente di Generali, Andrea Sironi, ha spiegato con queste poche parole la decisione di rendersi disponibile, al pari dell’Ad Philippe Donnet, per una ricandidatura in occasione del rinnovo del board previsto con l’assemblea di primavera. Lo ha detto a Venezia ad Askanews mentre lasciava la Serra dei Giardini Reali dove ha tenuto un breve discorso ai giornalisti in vista della presentazione domani del piano industriale 2025-2027.


Precedentemente, con una nota il gruppo ha riferito che il Cda ha deciso di “non procedere alla presentazione di una lista per il rinnovo dell’organo di gestione della compagnia, alla luce della circostanza che il quadro normativo di riferimento non risulta ancora completo ed i tempi, allo stato, non sarebbero compatibili con l’iter di autorizzazione ed approvazione delle modifiche dello statuto necessarie”. La decisione di non presentare una lista è stata presa “nell’ambito della definizione del parere di orientamento agli azionisti che sarà pubblicato nei prossimi giorni”. La maggioranza dei consiglieri in carica del board di Generali – tra cui il presidente e l’amministratore delegato Philippe Donnet – ha comunque “espresso la propria disponibilità a considerare una eventuale candidatura” in vista del rinnovo dell’organo.


Nel frattempo, “il piano che vi presenteremo domani sarà un piano che è in linea di continuità con quello che abbiamo fatto fino adesso con grandi risultati, come sapete, sia dal punto di vista economico che come riconoscimento da parte del mercato”, ha detto Sironi, a margine di un evento con la stampa. Il piano sara’ significativamente ambizioso e “potra’ creare ulteriore valore per gli stakeholder, dal punto di vista economico, finanziario e sociale”. “Sono fiducioso – ha concluso – che vi sorprenderemo positivamente con il piano che il valido Ceo Donnet e il team management presenteranno domani”.

Ue, Urso: rendere sostenibile la transizione per l’industria

Ue, Urso: rendere sostenibile la transizione per l’industriaBruxelles, 29 gen. (askanews) – Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha avuto diversi incontri alla Commissione europea, oggi a Bruxelles, in particolare con il commissario per la Mobilità sostenibile, Apostolos Tzitzikostas, con la vicepresidente esecutiva per la Transizione giusta e pulita e per la Concorrenza, Teresa Ribera, e con il commissario per l’Azione per il clima, Wopke Hoekstra.


‘Ho riscontrato – ha detto Urso in un punto stampa stasera all’uscita del Palazzo Berlaymont, sede dell’Esecutivo comunitario – piena collaborazione nei tre commissari che ho incontrato oggi, così come negli altri cinque che ho incontrato nei giorni e nelle settimane precedenti. Noi vogliamo lavorare con la Commissione e con le altre istituzioni europee (per raggiungere l’obiettivo di rendere sostenibile il sistema industriale e sociale europeo, nella duplice sfida della transizione ambientale e digitale. E siamo convinti che oggi si possa fare’. Il ministro ha ribadito innanzitutto di aver accolto con favore la comunicazione ‘Competitiveness Compass’ (la ‘Bussola della competitività’), il piano strategico che è stato presentato oggi dalla Commissione, con la tabella di marcia delle misure per la semplificazione degli oneri burocratici delle imprese e per un’industria europea che sia più competitiva e più basata sull’innovazione. ‘Noi lo riteniamo – ha detto – un buon inizio nella giusta direzione, perché ha una visione finalmente strategica e nel contempo pragmatica di quello che l’Europa deve fare subito e insieme, già in questa prima fase del 2025’.


Quanto ai colloqui con i commissari, ha riferito il ministro, ‘ho illustrato i documenti strategici, i ‘non paper’, che l’Italia insieme ad altri paesi ha presentato alla Commissione e al Consiglio Ue. Mi riferisco ai ‘non paper’ sull’auto, sul Cbam (il nuovo sistema di ‘dazi climatici’, chiamato ‘Meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere’), e sulla siderurgia, sulla microelettronica e sulla semplificazione, che riteniamo strategici in questa nuova, assolutamente necessaria, revisione complessiva della politica industriale europea’. Urso ha poi parlato del ‘dialogo sul futuro del settore automotive’, un’iniziativa annunciata dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, che comincerà domani. ‘Ne ho parlato con i commissari competenti, che da domani ascolteranno la voce delle imprese e dei lavoratori europei’. Una voce ‘che io ritengo sia quella del buonsenso e della realtà, che il governo italiano ha portato sin dall’inizio, già due anni fa, e tanto più in questa nuova fase, alla Commissione europea, alle istituzioni europee, perché noi vogliamo sostenere il lavoro e l’impresa europea’.


A un giornalista che chiedeva se il governo sia contrario all’obiettivo Ue delle auto a zero emissioni entro il 2035, il ministro ha risposto: ‘No, assolutamente: in tutti i nostri documenti riaffermiamo i target del 2035, che vogliamo raggiungere con un’impresa europea e quindi con un lavoro europeo pienamente in vigore. Noi chiediamo – ha puntualizzato -di rivedere in maniera complessiva, strutturale e strategica le modalità con cui raggiungere questo obiettivo. Per questo ho detto con estrema chiarezza, come è affermato nel nostro documento, che vogliamo rivedere i meccanismi infernali delle multe alle case automobilistiche’ che non rispetteranno i limiti alle emissioni già alla fine di quest’anno. Ma questo, ha avvertito, ‘non è sufficiente: non basta rimuovere questo ostacolo infernale per rendere competitiva l’industria europea’; farlo ‘è necessario ma non sufficiente’. ‘Per questo – ha continuato Urso – ho detto che noi siamo favorevoli, e lo abbiamo scritto nel nostro documento, a un piano incentivi europeo omogeneo e duraturo nel tempo, per facilitare l’acquisto di auto ecologicamente sostenibili. Noi non vogliamo aggirare la questione: l’elefante è nella stanza e già da molto tempo non possiamo nasconderlo sotto il tappeto. Abbiamo bisogno di un piano complessivo, strutturale e strategico su tutti i fronti, per rendere sostenibile l’industria e il lavoro europeo rispetto alla grande sfida titanica della Cina e degli Stati Uniti’.


Quanto alla soluzione per risolvere il problema delle multe alle case automobilistiche inadempienti rispetto agli obiettivi intermedi di riduzione delle emissioni, a cominciare da quest’anno, il ministro ha affermato: ‘Non so quale sarà la soluzione. È certo che dobbiamo trovare una soluzione, perché credo che sia chiaro a tutti che il meccanismo infernale secondo il quale si possono aggirare le multe, acquistando i crediti (di carbonio, ndr) dalle fabbriche di auto che producono fuori dall’Europa, porta al collasso dell’industria europea, e addirittura finanzia l’industria extra-europea’. Urso non ha risposto a un giornalista che chiedeva se non abbia comunque senso questo meccanismo di compensazione (‘pooling), per cui la case costruttrici che non hanno rispettato i nuovi limiti per le emissioni del proprio parco auto, possono acquistare i ‘crediti di carbonio’ da altri costruttori che invece sono rimasti molto al disotto del loro target, perché producono solo auto elettriche, come Tesla, perché le multe costerebbero molto di più. ‘Dobbiamo assolutamente rivedere – ha replicato invece il ministro – i meccanismi del ‘Green Deal’ che sono congegnati male, al punto tale che hanno creato questo ostacolo insormontabile. Ne vogliamo prendere atto? E prenderne atto significa che dobbiamo rimuovere questo ostacolo, insieme gli altri ostacoli, non aggirarlo. E le soluzioni che servono per poi raggiungere l’obiettivo possono essere diverse’. ‘Noi abbiamo fatto – ha ricordato Urso – una proposta complessiva che parte da una visione di piena neutralità tecnologica, e che vale per l’energia come per il settore delle auto. Perché la neutralità tecnologica, la libertà di scelta di quale tecnologia preferire, è l’enucleazione dello spirito della libertà su cui si fonde l’Europa. Noi chiediamo che si affronti la questione nella sua complessità, sotto ogni aspetto’. Nella comunicazione di oggi della Commissione sulla ‘Bussola della competitività, ha continuato il ministro, ‘si parla di neutralità tecnologica, per la prima volta e in modo molto significativo; noi riteniamo, e d’altra parte così ci è stato comunicato dai commissari che abbiamo incontrato oggi, che domani, con il ‘dialogo strategico’ con le imprese e con i rappresentanti dei lavoratori’ del settore automotive ‘si prenderà atto di quello che è la realtà, e sulla base della realtà si affronterà la questione’. ‘Io ho riscontrato queste aperture su una visione piena di neutralità tecnologica; poi molto dipenderà – ha rilevato Urso – da quello che diranno le imprese e i sindacati nei prossimi giorni nel ‘dialogo strategico’. Io trovo nel ‘Compass’ molti degli elementi che noi abbiamo indicato, sia per quanto riguarda la neutralità tecnologica e la visione strategica e complessiva, sia per quanto riguarda le imprese energivore, e certamente anche per la revisione del Cbam, per rendere sostenibile la siderurgia e la chimica italiana ed europea’. ‘Credo che sia un buon inizio, con una visione finalmente laica e strategica della sfida che abbiamo davanti a noi. E se, come penso accadrà nel dialogo strategico, le imprese e i sindacati ribadiranno le loro buone ragioni, penso che alla fine di questo percorso, sia nel piano per l’automotive, sia nel ‘Clean Industrial Deal’ che la Commissione presenterà prossimamente, ‘ritroveremo gli elementi necessari per affrontare la realtà e vincere la sfida. Sono fiducioso’, ha affermato il ministro. Riguardo al Cbam, gli è stato chiesto infine se l’Italia insista nella sua posizione contraria ad abbandonare le quote di emissioni gratuite, che sono concesse oggi alle industrie a forte intensità energetica, per proteggerle dal rischio del cosiddetto ‘carbon leakage’ (l’importazione nell’Ue di prodotti provenienti da paesi terzi in cui non ci sono norme sulle emissioni equivalenti a quelle europee). I ‘dazi climatici’ del Cbam mirano, appunto, a eliminare la possibilità di ‘carbon leakage’. ‘La nostra logica – ha replicato Urso – è sempre la stessa, la nostra visione è sempre la stessa: con estrema coerenza, noi chiediamo che ci sia una revisione del Cbam, per evitarne l’aggiramento, e per rendere sostenibile la tecnologia green’, e in particolare ‘la siderurgia green, in cui l’Italia è leader in Europa, e a cui non vogliamo assolutamente rinunciare, anche nella sfida competitiva con coloro che producono fuori dall’Europa senza rispettare gli stessi vincoli ambientali che noi giustamente vogliamo imporre nel nostro sistema produttivo. Quindi, ha affermato il ministro, quello che occorre è ‘una revisione del Cbam che ne impedisca l’aggiramento o l’elusione, e che nel contempo supporti le imprese europee che producono in Europa secondo le regole ambientali, anche nella competizione globale, nei mercati e nei paesi dove agiscono produttori che non rispettano le regole ambientali’. In altre parole, la continuazione del sostegno alle imprese energivore attraverso le quote gratuite dovrebbe servire a permettere loro di competere anche nei mercati fuori dall’Ue. Perché, ha concluso Urso, ‘se vuole davvero vincere la sfida, l’Europa deve sostenere la transizione ambientale rendendo competitive le nostre imprese sui mercati globali’.

Francobolli e bollicine per brindisi all’amore con Comte de Montaigne

Francobolli e bollicine per brindisi all’amore con Comte de MontaigneRoma, 29 gen. (askanews) – Per celebrare l’amore durante la festa di San Valentino, Comte de Montaigne, Maison di Champagne de Prestige dell’Aube, propone la cuvée Happy Anniversary della nuova collezione Célébration, disponibile in due versioni: Brut Nature Grande Réserve e Blanc de Blancs Extra Brut Grande Réserve. Entrambe sono un tributo all’eleganza, alla raffinatezza e alla purezza, perfette per rendere unico ogni brindisi con la persona amata.


“Célébration” è un’edizione unica, che esprime un autentico tributo ad Autenticità, Cuore e Bon Vivre – i valori fondanti della Maison – ed è dedicata ai momenti di festa più speciali, quelli che più di ogni altro desideriamo condividere con chi amiamo e con i nostri più cari amici. Nasce sotto la direzione creativa di Giò Martorana – artista e fotografo di fama internazionale, con una brillante carriera quarantennale alle spalle. Le bottiglie sono avvolte da una moltitudine di francobolli colorati, autentici messaggeri universali di gioia ed emozione. Questi piccoli simboli di comunicazione richiamano il fascino senza tempo della filatelia, che per secoli ha custodito e trasmesso sentimenti profondi. I francobolli sono perfetti testimoni delle missive d’amore, portatori di messaggi nascosti tra le righe di lettere capaci di unire cuori lontani. Un omaggio romantico e poetico, che rende questa cuvée il regalo ideale per celebrare l’amore con un brindisi speciale. Brut Nature Grande Réserve.


100% Pinot Nero, è uno champagne che esalta l’essenza del vitigno grazie all’assenza di dosaggio zuccherino. Intensi sentori di pera, pesca e mela si fondono in un gusto vivace, equilibrato, minerale e di straordinaria purezza. Invecchiato sui lieviti per circa 48 mesi, presenta una complessità aromatica e un’eleganza incomparabile. Prezzo: 69 euro. (www.comtedemontaigne.com) Blanc de Blancs Extra Brut Grande Réserve.


100% Blanc de Blancs, questo champagne incarna la raffinatezza nella sua forma più pura con aromi di fiori bianchi, agrumi – con prevalenza di limone – e frutti esotici. Il finale è fresco, persistente e lungo. Anche questa cuvée riposa per circa 48 mesi sui lieviti, acquisendo una straordinaria complessità e profondità. Prezzo: 110 euro. (www.comtedemontaigne.com) Abbinamenti per una cena romantica perfetta: i consigli della maison


1. Un brindisi all’Amore. Accompagnate il Brut Nature Grande Réserve con un antipasto di involtini di Pak choi al forno, ripieni di rapa rossa e cous cous. Questo piatto delicato, dal gusto semplice e genuino, viene esaltato dalla purezza e dalla vivacità della cuvée. 2. Un primo piatto in grande stile. Il Blanc de Blancs Extra Brut Grande Réserve si abbina perfettamente a un primo piatto di fettuccine al tartufo. I sentori freschi di agrumi e frutta a polpa bianca della cuvée valorizzano le note aromatiche del tartufo, creando un connubio di sapori unico e indimenticabile. 3. Dulcis in fundo. Per chiudere la serata in dolcezza, abbinate il Brut Nature Grande Réserve alla Love cake persiana alle mandorle. La delicatezza e il profilo aromatico di questo dessert si sposano alla perfezione con la purezza del Brut Nature, che ne esalta i profumi di frutta secca e la complessità.

Fiat, Francois: con Grande Panda puntiamo a leadership Ue in segmento B

Fiat, Francois: con Grande Panda puntiamo a leadership Ue in segmento BMilano, 29 gen. (askanews) – Fiat punta a risalire le classifiche di vendite in Europa e a riconquistare l’agguerrito segmento B delle compatte con la nuova Grande Panda, prodotta in Serbia in versione ibrida e 100% elettrica in vendita a meno di 25mila euro. Un segmento nel quale Fiat è stata leader per anni con modelli di successo come Uno e Punto e oltre 23 milioni di auto vendute e che rappresenta, insieme al segmento A delle citycar, il core business del brand.


“Fiat è ancora il brand leader per volumi del gruppo Stellantis (1,2 milioni di auto vendute nel 2024). Siamo qui da 125 anni e siamo qui per restare. Con la Grande Panda puntiamo a riconquistare il segmento B in Europa con un prodotto accessibile, desiderabile e globale”, ha detto Olivier Francois responsabile del brand Fiat durante la presentazione al Lingotto. Positivi i primi segnali con 15mila ordini raccolti da novembre, quando sono state aperte le vendite della versione elettrica nei mercati Ue più maturi per i bev: Francia, Germania, Olanda e Belgio. A causa delle nuove norme Ue sui sistemi di sicurezza entrate in vigore alla fine dello scorso aprile, Fiat ha dovuto dire addio a diversi modelli di successo come la 500 ibrida, la 500X e la Tipo con conseguente perdita di volumi (-20% a 304mila unità) e di quota di mercato scesa al 2,3%. “In America Latina e in Medio Oriente stiamo andando bene. Ma torneremo a sorridere anche in Europa grazie a prodotti come Grande Panda e più avanti la nuova 500 ibrida che sarà prodotta a Mirafiori”, ha detto Francois.


Riguardo la decisione di produrre la Panda in versione ibrida e 100% elettrica è legata alla domanda del mercato. “I clienti più che l’elettrico vogliono auto ibride al giusto prezzo. Ma siamo più che mai determinati a portare l’innovazione elettrica nel mainstream e infatti abbiamo un’offerta di prodotti bev completa dalla Topolino alla 600 Abarth”. A sottolineare l’importanza delle alimentazioni ibride e plug-in, Stellantis ha annunciato di aver rilevato da Punch Powertrain le quota di minoranza della joint venture creata nel 2018 per la produzione dei cambi eDct a doppia frizione con motore elettrico integrato negli stabilimenti di Mirafiori e di Metz in Francia. Soddisfatti i sindacati: “è un segno concreto che la motorizzazione ibrida diventa centrale nella strategia di Stellantis”.


La Grande Panda sarà prodotta a Kragujevac in Serbia. “La produzione inizierà a febbraio per le versione elettrica e a marzo per la ibrida. L’obiettivo è vendere tutto quello che produciamo. Il mix indicativo di elettrico sarà pari al 15-20%, il resto sarà ibrido. Ma la quota varierà sostanzialmente da mercato a mercato ad esempio in Italia ci aspettiamo un 5-10% di bev, in Francia il 20-30%”, ha detto Gaetano Thorel head di Fiat e Abarth Europa. Complessivamente l’Europa assorbirà il 50% circa della produzione con Italia primo mercato con una quota prevista del 35-40%, mentre il restante 50% sarà venduto in Medio Oriente e Sud America con alimentazione a bioetanolo. Una differenza sostanziale rispetto alla Pandina di Pomigliano prodotta al 90% per l’Italia e che nel 2030 sarà sostituita dalla nuova Panda sempre prodotta a Pomigliano.


Guardando avanti, è quasi certo il lancio di una versione 4X4 “Stiamo lavorando a varie soluzioni, con differenziale meccanico o con un sistema elettrico. Non abbiamo ancora deciso, ma qualcosa faremo”, ha detto Francois.

Belloni consigliere diplomatico capo di Ursula von der Leyen

Belloni consigliere diplomatico capo di Ursula von der LeyenBruxelles, 29 gen. (askanews) – L’ambasciatrice Elisabetta Belloni, ex direttrice del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza italiano (Dis), da cui si è dimessa il 15 gennaio, è stata nominata “consigliere speciale” della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Lo ha confermato oggi a Bruxelles, l’ufficio del Portavoce della Commissione.


Oggi, 29 gennaio, ha riferito in serata un portavoce, “il Collegio dei commissari ha deciso di designare la dottoressa Elisabetta Belloni come Consigliere speciale che esercita la funzione di Consigliere diplomatico capo, e che risponde direttamente alla presidente” della Commissione, Ursula von der Leyen. Per quanto riguarda il processo di reclutamento, il portavoce ha rilevato che “spetta ai membri del Collegio individuare un consigliere speciale che desiderano nominare per un determinato periodo di tempo, per scopi specifici. Questi consiglieri sono generalmente esperti di punta nel proprio campo, e sono incaricati di fornire assistenza ai commissari europei, in determinate aree di policy, sulla base dell’eccezionale livello di esperienza professionale e competenza che possiedono”.


“La nomina dei consiglieri speciali – ha precisato – è effettuata dal Collegio su proposta del commissario responsabile dell’amministrazione. In base alle norme applicabili, i loro contratti hanno una durata massima di due anni, rinnovabili”. Infine, il portavoce ha ricordato che “la procedura di reclutamento comporta la verifica di tutti gli aspetti dei potenziali conflitti di interesse tra i futuri doveri del consigliere speciale e qualsiasi attività esterna svolta, nonché le implicazioni di bilancio correlate”.

Federal Reserve conferma i tassi sul dollaro al 4,25%-4,50%

Federal Reserve conferma i tassi sul dollaro al 4,25%-4,50%Roma, 29 gen. (askanews) – La Federal Reserve, la Banca centrale degli Stati Uniti ha confermato i livelli attuali dei tassi di riferimento sul dollaro: i fed funds restano quindi a una forchetta del 4,25%-4,50%. La decisione, annunciata al termine del direttorio (Fomc), è in linea con le attese.


“Recenti indicatori suggeriscono che l’attività economica ha continuato ad espandersi a un ritmo solido. La disoccupazione si è stabilizzata a livelli bassi e le condizioni del mercato del lavoro restano solide – afferma l’istituzione monetaria con un comunicato -. L’inflazione resta in qualche misura elevata”. Secondo la Fed, le prospettive dell’economia statunitense sono incerte e il direttorio è “attento ai rischi di entrambi gli elementi” del suo duplice mandato: preservare la stabilità dei prezzi e puntare alla massima occupazione.