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Sanremo, Antonella Clerici e Gerry Scotti coconduttori prima serata

Sanremo, Antonella Clerici e Gerry Scotti coconduttori prima serataRoma, 22 gen. (askanews) – Antonella Clerici e Gerry Scotti saranno i conduttori che affiancheranno Carlo Conti nella prima serata, martedi 11 febbraio, del Festival della Canzone Italiana di Sanremo. Lo ha annunciato in diretta lo stesso direttore artistico durante la trasmissione condotta da Antonella Clerici “E’ sempre Mezzogiorno” della Clerici, con un “divertito” Scotti in collegamento.


Svelati, dunque, i “due grandi amici” che Conti stava cercando di coinvolgere per completare il cast dei co-conduttori (annunciati la scorsa settimana) della kermesse: Bianca Balti, Geppi Cucciari, Katia Follesa, Nino Frassica, Elettra Lamborghini, Miriam Leone, Mahmood, Cristiano Malgioglio, Alessia Marcuzzi, e Alessandro Cattelan. Nella prima serata, Carlo condurrà con Antonella Clerici e Gerry Scotti. Nella seconda, Bianca Balti, Nino Frassica e Cristiano Malgioglio. Nella terza, Katia Follesa, Elettra Lamborghini e Miriam Leone. Nella quarta serata, Geppi Cucciari e Mahmood. Nella quinta ed ultima, con Carlo e Alessandro Cattelan, anche Alessia Marcuzzi.

Elisa Cugini nuova presidente Confcooperative Fedagripesca E.-R.

Elisa Cugini nuova presidente Confcooperative Fedagripesca E.-R.Roma, 22 gen. (askanews) – Cambio alla guida di Confcooperative Fedagripesca Emilia Romagna, la Federazione regionale che riunisce 374 cooperative agricole, agroalimentari e della pesca con quasi 46.000 soci, 19.500 occupati e un fatturato complessivo di 11,6 miliardi di euro. Preso atto delle dimissioni di Raffaele Drei, presentate a seguito della nomina a presidente nazionale della Federazione, il consiglio regionale riunitosi ieri ha eletto all’unanimità Elisa Cugini come nuova presidente di Confcooperative Fedagripesca Emilia Romagna.


A seguito dell’elezione di Elisa Cugini alla presidenza della Federazione, il consiglio regionale ha eletto Aristide Castellari (presidente di Agrintesa, settori ortofrutta e vino, ndr.) come nuovo vicepresidente di Confcooperative Fedagripesca Emilia Romagna, andando così ad affiancare il vicepresidente Vadis Paesanti con delega a pesca e acquacoltura. Cinquant’anni, imprenditrice agricola con un allevamento di bovini da latte per la produzione di Parmigiano Reggiano, Elisa Cugini è presidente della Latteria Sociale La Mezzanese situata nel Comune di Sorbolo Mezzani nella Bassa Parmense. Attualmente è anche presidente di Confcooperative Parma e vicepresidente di Confcooperative Emilia Romagna.


“La cooperazione – ha commentato la neo presidente – è un pilastro fondamentale nel sistema agroalimentare emiliano-romagnolo, dove ricopre un ruolo da protagonista in alcune delle principali filiere regionali: si va dalla pesca e dall’acquacoltura, organizzate per oltre il 90% in cooperative, al settore vitivinicolo che vede oltre l’80% dell’uva regionale conferita in cantine sociali e cooperative, dal Parmigiano Reggiano dove la produzione dei caseifici sociali raggiunge il 70%, fino all’ortofrutta, conferita dai produttori per oltre il 50% a strutture cooperative. Senza dimenticare la filiera bieticolo-saccarifera, dove è rimasta solo la cooperazione a tutelare e promuovere i bieticoltori italiani”. “Questi dati – ha proseguito – ci richiamano ad una grande responsabilità: quella di rappresentare al meglio nelle sedi istituzionali il sistema cooperativo, nella convinzione che questo modello di impresa che ha contribuito a determinare il successo dell’agricoltura regionale, possa continuare a crescere nell’interesse dei soci produttori. Le politiche di aggregazione dell’offerta, gli investimenti nella ricerca per la protezione delle coltivazioni, il sostegno alle imprese nelle grandi transizioni, da quella tecnologica e digitale a quella ambientale, la tutela dei comparti dalle norme europee che spesso penalizzano le nostre aziende: sono alcune delle priorità del mio impegno”.

Fedagripesca: piano granchio blu per salvare economia da 200 mln

Fedagripesca: piano granchio blu per salvare economia da 200 mlnRoma, 22 gen. (askanews) – “Entra nel vivo la lotta il granchio blu grazie al piano di contenimento di questa specie aliena che ha devastato le produzioni di vongole del Delta del Po. Grazie al finanziamento da 10 milioni di euro possiamo dare speranza alle nostre cooperative di far ripartire una economia che valeva oltre 200 milioni di euro più l’indotto prima dell’avvento del granchio. Siamo soddisfatti, ma dobbiamo partire subito per rendere davvero operativo il piano di intervento, non possiamo più attendere visto che ad oggi sono già fuoriusciti dal settore almeno 800 operatori”.


Così Paolo Tiozzo, vicepresidente Confcooperative Fedagripesca nel commentare la presentazione al Masf del “Piano di intervento per contenere e contrastare il fenomeno della diffusione e della proliferazione della specie granchio blu” alla presenza del Commissario Straordinario per il Granchio Blu, Enrico Caterino, del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, del ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin. Quelle del piano, ha spiegato Tiozzo a margine della presentazione, “sono misure reali per intervenire da subito: in un anno e mezzo si è lavorato e va ringraziato il governo perché non avevamo mai visto una azione congiunta mirata a un territorio specifico nel tentativo di salvaguardarlo. Attendiamo che il piano parta – ha detto – per mettere gli operatori nelle condizioni di entrare nella partita. O noi conteniamo il granchio blu e riportiamo la biodiversità nelle condizioni di prima o abbiamo perso la partita: noi non siamo disposti a perderla e credo neanche il governo”.


“E dopo il contenimento di questa specie invasiva, indispensabile visto che per ogni vongola che viene allevata ci sono almeno 100 granchi pronti a mangiarla, sarà la volta di far ripartire le produzioni – ha aggiunto – E visto che il granchio ha distrutto anche il seme, stiamo lavorando per importare vongole di piccole dimensioni dal Portogallo e immetterle nelle nostre acque”. Una battaglia quella sul granchio a tutto tondo che passa anche attraverso la valorizzazione commerciale di questa specie. “Ci sono tante iniziative che vanno dall’utilizzo in gastronomia del granchio blu, ma questo riguarda solo un 10% dei granchi che vengono pescati perché gli altri il mercato non li vuole, all’impiego delle parti di scarto di questo crostaceo anche per realizzare alimenti per gli animali”, conclude Tiozzo.

Comm. Caterino:piano Granchio blu prevede tutto, rapida attuazione

Comm. Caterino:piano Granchio blu prevede tutto, rapida attuazioneRoma, 22 gen. (askanews) – Il “piano di intervento per contenere e contrastare il fenomeno della diffusione e della proliferazione della specie granchio blu” presentato oggi al Masaf ora dovrà “essere approvato dai ministri e poi si passerà alla fase attuativa che prevede gli interventi in collaborazione con le flotte dei pescatori delle aree interessate”. Lo ha detto il commissario straordinario per il Granchio Blu, Enrico Caterino, a margine della presentazione spiegando che “il piano prevede un po’ tutto: la pesca selettiva per contenere il fenomeno puntando sulle catture delle femmine nel momento in cui hanno la transizione tra ambiente lagunare e ambiente marino. Sappiamo – ha detto – che le femmine depositano tra 700.000 e 2 milioni di uova, non si sa se in una o due volte nell’arco dell’anno e con questi numeri la proliferazione è consistente”.


Il piano presentato oggi al Masaf prevede anche c’è la fase della protezione dell’habitat, della nuova semina e va tenuto presente che il granchio blu non si trova solo in Emilia Romagna, “abbiamo verificato – ha detto il Commissario – la sua presenza anche in Sardegna, Puglia, Toscana e Sicilia. Siamo di fronte a una tempesta perfetta: c’è un cambio di habitat delle lagune, un cambio di salinità delle acque e un cambiamento climatico e questo rende l’ambiente ideale per il granchio blu. La laguna – ha concluso – ha bisogno di interventi periodici: si attiveranno le regioni e noi le affiancheremo come struttura commissariale per il monitoraggio e il coordinamento”. Infine, quanto al piano per l’introduzione delle vongole portoghesi, “si deve vedere se sono effettivamente resistenti al granchio blu”, ha concluso il Commissario straordinario.

Lollobrigida: piano granchio blu emblema successo Sistema Italia

Lollobrigida: piano granchio blu emblema successo Sistema ItaliaRoma, 22 gen. (askanews) – L’incontro di oggi “ha decretato il successo del Sistema Italia: quando si lavora insieme si lavora meglio, si ottiene di più, si risparmiano fondi o si utilizzano per fare crescere la ricchezza e non solo per tamponare il problema”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, a margine della presentazione del “Piano di intervento per contenere e contrastare il fenomeno della diffusione e della proliferazione della specie granchio blu” al Masaf.


Per quanto riguarda la lotta al granchio blu, Lollobrigida ha sottolineato: “abbiamo lavorato in questi anni sostenendo le azioni che venivano proposte per affrontare un fenomeno nuovo. Abbiamo lavorato con i centri di ricerca e con tutti quelli che potevano contribuire alla redazione di un piano efficace per il rilancio delle attività di acquacoltura e in particolare sella vongola verace. E anche per utilizzare il granchio blu ai fini della crescita economica e dello sviluppo, anche attraendo investimenti esteri molto interessati a questo prodotto”. In particolare, ha detto il ministro, sono in corso delle trattative “a livello privatistico tra i consorzi” e società di investimento asiatiche “che sono molto interessate a questo prodotto. Si sono create già – ha ricordato – delle filiere commerciali attorno al granchio blu, che permettono di dare valore a un prodotto che prima era solo uno scarto. Da ogni opportunità si può creare ricchezza”.

Lollobrigida: dazi? Aumento prezzi è un danno anche per chi li fa

Lollobrigida: dazi? Aumento prezzi è un danno anche per chi li faRoma, 22 gen. (askanews) – “Ad oggi il ruolo dell’italia è evidente a tutti, dobbiamo lavorare con la Ue per tutelare le attività economiche del Vecchio Continente rispetto al rischio di chiusura dei mercati. Ma voglio sottolineare come, rispetto agi Usa e ad altre parti del mondo, noi affrontiamo questo tema non solo come un problme di carattere economico”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, a margine della presentazione del “Piano di intervento per contenere e contrastare il fenomeno della diffusione e della proliferazione della specie granchio blu” al Masaf.


“Quello che abbiamo provato a spiegare, e dall’altra parte c’è consapevolezza, è che aumentare il prezzo dei prodotti italiani di qualità è un danno che si fa anche al sistema economico di chi dovesse metre i dazi. Se aumenti il prezzo – ha concluso Lollobrigida – impedisci a una parte della popolazione di beneficiare di quello che sappiamo fare e del nostro stile di vita”.

Formula1, in centinaia per i primi giri di Hamilton in Ferrari

Formula1, in centinaia per i primi giri di Hamilton in FerrariRoma, 22 gen. (askanews) – E’ cominciata poco dopo le 9 del mattino di oggi l’avventura di Lewis Hamilton come pilota Ferrari. Il sette volte iridato è sceso in pista sul circuito di Fiorano al volante della SF23 ‘aggiornata’ a livello di livrea con i nuovi sponsor. In più occasioni Hamilton ha salutato le centinaia di persone assiepate nei tradizionali luoghi della passione dove ogni anno i tifosi della Ferrari si ritrovano per celebrare l’inizio della stagione che quest’anno coincide con i primi giri in rosso a Fiorano di Lewis Hamilton. Tante le frenate al limite del britannico per trovare il giusto feeling all’interno dell’abitacolo della Ferrari con in cuffia l’ingegnere di pista Riccardo Adami. Presenti i genitori Anthony e Carmen. La scuderia italiana ha messo a disposizione la F1-75 del 2022 e la SF-23 impiegata nel 2023.

Ue, Mattarella: le sfide presenti non sono risolvibili dagli Stati nazionali

Ue, Mattarella: le sfide presenti non sono risolvibili dagli Stati nazionaliRoma, 22 gen. (askanews) – “Il cambiamento climatico, la crisi energetica, la carenza di materie prime essenziali per lo sviluppo tecnologico, i movimenti migratori, la transizione digitale, la difesa, la cybersicurezza non sono problemi risolvibili autonomamente dagli Stati nazionali ma richiedono l’interazione tra parlamenti, esecutivi e amministrazioni nazionali, europee e, se possibile, sovranazionali”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2024/2025 dell’Università degli Studi di Messina che gli ha conferito il dottorato honoris causa in Scienza della pubblica amministrazione.


“La limitata coscienza politica, che l’Unione ha di sé stessa, condiziona il suo operare concreto e la rende troppo spesso non adeguatamente risoluta, e quindi tempestiva, dinanzi alle grandi sfide che gli Stati e i popoli europei si trovano ad affrontare”, ha aggiunto Mattarella, sottolineando: “Il presente assetto dell’amministrazione europea sconta tuttavia l’assenza di uno spazio politico europeo effettivamente integrato, di soggetti politici realmente di livello europeo, di un’opinione pubblica europea che non si riduca alla semplice sommatoria delle diverse sensibilità nazionali”. Che “soltanto uniti i paesi dell’Unione europea potranno continuare ad assicurare ai loro cittadini, come avviene da oltre settant’anni, un futuro di pace e di diffuso benessere”.

Von der Leyen al Parlamento europeo: una nuova era di dura competizione geostrategica

Von der Leyen al Parlamento europeo: una nuova era di dura competizione geostrategicaBruxelles, 22 gen. (askanews) – Le prime tre settimane del 2025 segnano un cambiamento che sta nella politica mondiale con l’entrata ‘in una nuova era di dura competizione geo-strategica. Abbiamo a che fare con potenze delle dimensioni di un continente. E interagiscono tra loro principalmente in base ai loro interessi. Questa nuova dinamica dominerà sempre di più le relazioni tra gli attori globali. Le regole di ingaggio stanno cambiando. In Europa questa nuova realtà potrebbe non piacere, ma dobbiamo farci i conti. I nostri valori non cambiano. Ma per difenderli, alcune cose devono cambiare’.


Lo ha sottolineato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo intervento di stamattina al dibattito nella plenaria del Parlamento europeo, a Strasburgo, sui risultati del Consiglio europeo di dicembre. Von der Leyen ha illustrato le tre priorità strategiche su cui secondo lei deve concentrarsi l’Ue per mantenere e rafforzare la sua posizione in questa nuova era: innanzitutto, recuperare e consolidare la competitività della propria economia, seguendo la ‘stella polare’ delle raccomandazioni del Rapporto Draghi, in particolare sviluppando l’innovazione e finanziandola, oltre che con i fondi pubblici, sempre più con gli investimenti privati, attraverso l’unificazione a livello europeo dei mercati dei capitali nazionali; in secondo luogo, ridurre i prezzi dell’energia, mediante lo sviluppo delle fonti pulite delle nuova generazione e la modernizzazione delle reti; e infine rafforzando la sicurezza economica, con gli accordi di partenariato con i paesi terzi per l’accesso alle materie prime e alle catene di approvvigionamento vitali.


Riguardo alla nuova Amministrazione Trump negli Stati Uniti, la presidente della Commissione ha sottolineato la volontà dell’Ue di mantenere e rafforzare il legame transatlantico, ricordando che non ci sono altri esempi al mondo di due blocchi economici così interconnessi e integrati (con scambi commerciali pari a 1.500 miliardi di euro all’anno). Con gli Usa bisogna ‘discutere degli interessi comuni’ e negoziare in modo ‘pragmatico cercando un terreno comune’. Il ritiro dagli accordi e le organizzazioni internazionali e le minacce di Trump riguardo ai nuovi dazi sono adombrati implicitamente solo nell’ultima frase del discorso, quando von der Leyen assicura che ‘difenderemo sempre i nostri principi europei’. ‘Prima di tutto – ha spiegato la presidente della Commissione -, abbiamo i nostri compiti da fare a casa. Se vogliamo proteggere i nostri interessi e sostenere i nostri valori, dobbiamo anche essere forti economicamente. L’Europa ha tutti gli strumenti per svolgere con successo il suo ruolo nel concerto delle potenze. Abbiamo un settore privato con una lunga tradizione di innovazione. Disponiamo di una forza lavoro di prim’ordine. Disponiamo di un’infrastruttura sociale unica per proteggere le persone dai grandi rischi della vita. E abbiamo un enorme mercato unico di 450 milioni di persone. Questo è il nostro porto sicuro in acque agitate e la nostra leva più forte quando ci sono negoziati difficili. Ma la nostra Unione e il nostro mercato unico necessitano di attenzione e cura’.


‘La prossima settimana – ha annunciato von der Leyen – presenteremo la nostra nuova ‘Bussola della competitività’, che trasforma in azione l’eccellente Rapporto Draghi. Sarà la stella polare della nuova Commissione e guiderà il nostro lavoro per i prossimi cinque anni’. ‘Sull’innovazione – ha ricordato -, l’analisi di Draghi è molto chiara: esiste un circolo vizioso di bassi investimenti e bassa innovazione, che ha portato, ad esempio, a un’adozione più lenta delle tecnologie digitali. Come interrompere questo ciclo? Gli investimenti pubblici devono sicuramente svolgere un ruolo’, ed è ‘necessario migliorare il coordinamento tra il livello europeo e gli Stati membri, in particolare in alcuni settori strategici su cui davvero dobbiamo concentrarci, come l’intelligenza artificiale, la tecnologia quantistica e le biotecnologie’.


‘Ma i finanziamenti pubblici – ha osservato la presidente della Commissione – non saranno mai sufficienti. Per stimolare l’innovazione alla giusta velocità e portata, il capitale privato sarà fondamentale. La buona notizia è che le aziende europee stanno incrementando i loro investimenti nell’innovazione’, e l’anno scorso l’industria europea ha investito in Ricerca e Sviluppo ‘per la prima volta in dieci più degli Stati Uniti e della Cina’, tornando ‘al secondo posto a livello mondiale’. Ma perché questo sforzo abbia successo, ha rilevato von der Leyen, ‘abbiamo bisogno di unificare i mercati dei capitali per le nostre aziende, e specificamente per le start-up’. Per questo, ha annunciato, ‘lanceremo l’Unione europea del risparmio e degli investimenti’, come aveva proposto l’anno scorso l’altro ex premier italiano, Enrico Letta, nel suo Rapporto sul Mercato unico. ‘Creeremo nuovi prodotti europei di risparmio e investimento, nuovi incentivi per il capitale di rischio e un nuovo impulso per garantire un flusso agile di investimenti in tutta l’Unione’. La seconda priorità, ‘mentre completiamo l’eliminazione graduale dei combustibili fossili russi, come abbiamo fatto negli ultimi due anni’, è quella di ‘ridurre i prezzi dell’energia’ che ‘in Europa sono ancora strutturalmente più alti che negli Stati Uniti o in Cina e variano notevolmente all’interno dell’Ue’, ha indicato la presidente della Commissione. ‘Non solo dobbiamo continuare a diversificare le nostre fonti energetiche. Dovremo investire nelle tecnologie di energia pulita di prossima generazione, come la fusione (nucleare, ndr), la geotermia potenziata e le batterie allo stato solido. Dobbiamo inoltre mobilitare più capitali privati ​​per modernizzare le nostre reti e le nostre infrastrutture di stoccaggio. Dobbiamo rimuovere tutti gli ostacoli rimasti alla nostra Unione energetica. E dobbiamo collegare meglio i nostri sistemi energetici puliti e a basse emissioni di carbonio. Tutto questo farà parte di un nuovo piano energetico accessibile che presenteremo a febbraio’, ha annunciato von der Leyen. Il terzo punto, infine, è quello del rafforzamento della resilienza e della sicurezza economica dell’Unione, ha continuato la presidente della Commissione, mentre ‘le potenze mondiali sono ora in competizione per l’accesso alle materie prime e alle catene di approvvigionamento vitali. Negli ultimi anni – ha ricordato – abbiamo concluso più di 35 nuovi accordi con partner in tutto il mondo, specificamente per garantire il nostro accesso alle materie prime, ad esempio all’idrogeno, e per diversificare alcune delle nostre filiere di fornitura di tecnologie pulite. Questo lavoro sarà ancora più cruciale negli anni a venire’. ‘In meno di due mesi, dall’inizio del mandato’ della nuova Commissione, ha rivendicato von der Leyen, ‘abbiamo già concluso tre nuove partnership con il Mercosur, il Messico e la Svizzera. E lunedì scorso abbiamo ripreso i negoziati con la Malesia. Questi partenariati riguardano alcuni dei nostri principali interessi economici. Aprono nuovi e dinamici mercati di esportazione. Proteggono i nostri prodotti distintivi con denominazione geografica protetta e settori chiave come l’agricoltura. E garantiscono il nostro accesso a minerali essenziali e a energia pulita’. ‘Ampliare la nostra rete di partenariati – ha aggiunto – è stata una delle raccomandazioni principali del Rapporto Draghi. Stiamo lavorando con il Parlamento europeo e il Consiglio per portare avanti questi accordi. Questo nuovo impegno con i paesi di tutto il mondo non è solo una necessità economica, ma anche un messaggio al mondo. È la risposta dell’Europa alla crescente concorrenza globale’. ‘Vogliamo – ha indicato ancora von der Leyen – una maggiore cooperazione con tutti coloro che sono aperti a questo tipo di collaborazione. E questo include naturalmente anche i nostri partner più stretti, come, naturalmente, agli Stati Uniti d’America. Nessun’altra economia al mondo è così integrata come quella europea e quella americana. Milioni di posti di lavoro su entrambe le sponde dell’Atlantico dipendono dal nostro commercio e dai nostri investimenti. Il volume degli scambi tra noi è di 1,5 trilioni di euro. Ma oltre a questi numeri c’è molto di più. Amicizie, legami familiari, storia e cultura comuni. Lo terremo sempre a mente quando interagiremo con la nuova Amministrazione’. Con gli Usa ‘ci impegneremo da subito a discutere degli interessi comuni e saremo pronti a negoziare. E quando arriverà il momento, saremo pragmatici nel cercare un terreno comune. Ma voglio anche che sappiate – ha concluso la presidente della Commissione rivolta agli eurodeputati – che rispetteremo sempre i nostri principi europei’.

Tennis, Sinner: “Ho recuperato energie. Shelton? Sarà dura”

Tennis, Sinner: “Ho recuperato energie. Shelton? Sarà dura”Roma, 22 gen. (askanews) – “Oggi sentivo tutto e in giornate come queste in cui vai subito un break avanti è tutto più facile. Alex è un grande competitore, non molla mai”. Così Jannik Sinner nell’intervista flash di fine gara dopo aver staccato il pass per la semifinale battendo l’ustraliano De Minaur. “L’atmosfera è stata straordinaria – continua – Ci conosciamo bene, ci siamo affrontati tante volte. Mi ero preparato bene alla sfida, anche se poi basta un calo per far cambiare la partita. Sono molto soddisfatto della prestazione. Ieri è stata una giornata tranquilla, ho palleggiato con i miei coach e mi hanno dato un buon ritmo. Sono giovane e ho recuperato in fretta. Ho dormito e mi sono riposato, ho recuperato e oggi ero pronto. Ho un team che è molto esperto, capiscono i momenti anche meglio di me. Ci sono tante piccole cose sulle quali posso migliorare. Ero pronto alla partita di oggi, ho preso fiducia già nei preparativi e il risultato si è visto. Ho visto Djokovic-Alcaraz fino alla fine, è stata una partita straordinaria. Peccato che sia arrivata così presto, è la più bella rivalità del tennis con grandi scambi. Shelton? Sarà una partita dura, abbiamo giocato partite equilibrate. E’ mancino, serve alla grande con rotazione: devo rispondere, restare concentrato e sarà una grande partita per tutti”.