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Tag: Sanremo 2023

Nato, Rutte sarà in visita in Giappone l’ 8 e il 9 aprile

Nato, Rutte sarà in visita in Giappone l’ 8 e il 9 aprileMilano, 3 apr. (askanews) – Il Segretario generale della NATO Mark Rutte sarà in visita in Giappone l’ 8 e il 9 aprile 2025. Martedì 8 aprile, il Segretario generale incontrerà il Ministro della Difesa, Gen Nakatani. Visiterà anche la base navale di Yokosuka e la Mitsubishi Electric Kamakura Works.


Mercoledì 9 aprile, Rutte incontrerà il primo ministro, Shigeru Ishiba, il ministro dell’Economia, del Commercio e dell’Industria, Yoji Muto, gli esponenti della Dieta e i rappresentanti dell’industria giapponese. Il Segretario generale terrà inoltre un discorso seguito da una conversazione sul tema “NATO e Giappone: forti partnership in un mondo interconnesso”, presso la Keio University di Tokyo. Il Giappone, l’alleato più importante degli Usa nell’area del Pacifico affronta la vicinanza di Russia, Cina e Corea del nord. A gennaio ha aperto una missione diplomatica dedicata alla NATO. Il neo-nominato ambasciatore Osamu Izawa è stato ricevuto dal Segretario generale Rutte il 15 gennaio 2025. “Accolgo con grande favore la nomina dell’ambasciatore del Giappone presso la Nato e il suo continuo sostegno all’Ucraina” aveva detto.


La Nato sta sviluppando la sua cooperazione con il Giappone attraverso un programma di partenariato personalizzato (ITPP) e attraverso progetti di punta lanciati al Summit della NATO a Washington Dc a luglio 2024. I quattro progetti di punta sono il supporto all’Ucraina (assistenza sanitaria militare), la difesa informatica, la lotta alla disinformazione e l’intelligenza artificiale, basati sulla cooperazione tra la NATO e i suoi partner indo-pacifici, ovvero Australia, lo stesso Giappone, Nuova Zelanda e Corea del Sud.

Borsa, l’Europa affossata dai dazi di Trump: Milano -3,59% maglia nera

Borsa, l’Europa affossata dai dazi di Trump: Milano -3,59% maglia neraMilano, 3 apr. (askanews) – La guerra dei dazi affossa borse europee. Piazza Affari chiude in pesante calo, con il Ftse Mib giù del 3,59% ed è maglia nera del continente. Le tariffe annunciate da Donald Trump mandano in tilt le sale operative, con cali decisi anche a Parigi -3,31%, Francoforte -2,93%, Amsterdam -2,67% e Londra -1,59%. Madrid -1,08% e Zurigo -2,34%. In Europa si salva solo Lisbona: +0,13%.


A Milano, in una giornata molto difficile, sorridono le utility. Terna in particolare: la società guidata da Giuseppina Di Foggia è maglia rosa del listino principale, con il +3,73% si porta a 8,67 euro per azione toccando il massimo storico in 21 anni di quotazione. Positiva anche Italgas +3,64%, seguita da A2A +3,5% e Snam +3,46%. Sul fronte opposto crolla Tenaris -9,85%. Male anche Saipem -9% e Stmicrolectronics -8,32%. Stellantis perde l’8% dopo aver annunciato la necessità di sospendere la produzione nelle fabbriche in Canada e Messico per riorganizzarsi dopo l’ondata di tariffe.


L’Euro Stoxx 50 che racchiude le principali azioni europee lascia il 3,57%. Nel listino predomina di gran lunga il rosso. Gli operatori temono che i dazi possano frenare la crescita globale, innescando una spirale recessiva con un aumento dell’inflazione. Colpiti i brand consumer come Adidas -11% e Siemens -8%. La paytech Adyen lascia l’8% mentre i cali non risparmiano il lusso: Kering -7,51%, Essilux -7,21%, Louis Vuitton -5,2% e Hermes -3,51%. Tra le banche soffre Intesa Sanpaolo -6,96%, male anche Bpn Paribas -5,21% e Santander -5,1%. A Milano Unicredit -6,96% e Banco Bpm -5,59%. “La risposta della Commissione europea sarà particolarmente importante, soprattutto alla luce del fatto che il dato che l’amministrazione Trump ha usato come riferimento sui dazi europei verso è un dato volutamente errato: è stato detto che l’Europa applica dazi del 39% ai prodotti americani, quando questi in realtà si aggirano tra l’1 e il 2%”, ha detto in una nota Fabrizio Pagani, partner di Vitale ed ex Capo Segreteria MEF.

Borsa, Europa affossata dai dazi di Trump: Milano -3,59% maglia nera

Borsa, Europa affossata dai dazi di Trump: Milano -3,59% maglia neraMilano, 3 apr. (askanews) – La guerra dei dazi affossa borse europee. Piazza Affari chiude in pesante calo, con il Ftse Mib giù del 3,59% ed è maglia nera del continente. Le tariffe annunciate da Donald Trump mandano in tilt le sale operative, con cali decisi anche a Parigi -3,31%, Francoforte -2,93%, Amsterdam -2,67% e Londra -1,59%. Madrid -1,08% e Zurigo -2,34%. In Europa si salva solo Lisbona: +0,13%.


A Milano, in una giornata molto difficile, sorridono le utility. Terna in particolare: la società guidata da Giuseppina Di Foggia è maglia rosa del listino principale, con il +3,73% si porta a 8,67 euro per azione toccando il massimo storico in quasi 21 anni di quotazione. Positiva anche Italgas +3,64%, seguita da A2A +3,5% e Snam +3,46%. Sul fronte opposto crolla Tenaris -9,85%. Male anche Saipem -9% e Stmicrolectronics -8,32%. Stellantis perde l’8% dopo aver annunciato la necessità di sospendere la produzione nelle fabbriche in Canada e Messico per riorganizzarsi dopo l’ondata di tariffe.


L’Euro Stoxx 50 che racchiude le principali azioni europee lascia il 3,57%. Nel listino predomina di gran lunga il rosso. Gli operatori temono che i dazi possano frenare la crescita globale, innescando una spirale recessiva con un aumento dell’inflazione. Colpiti i brand consumer come Adidas -11% e Siemens -8%. La paytech Adyen lascia l’8% mentre i cali non risparmiano il lusso: Kering -7,51%, Essilux -7,21%, Louis Vuitton -5,2% e Hermes -3,51%. Tra le banche soffre Intesa Sanpaolo -6,96%, male anche Bpn Paribas -5,21% e Santander -5,1%. A Milano Unicredit -6,96% e Banco Bpm -5,59%. “La risposta della Commissione europea sarà particolarmente importante, soprattutto alla luce del fatto che il dato che l’amministrazione Trump ha usato come riferimento sui dazi europei verso è un dato volutamente errato: è stato detto che l’Europa applica dazi del 39% ai prodotti americani, quando questi in realtà si aggirano tra l’1 e il 2%”, ha detto in una nota Fabrizio Pagani, partner di Vitale ed ex Capo Segreteria Mef.

Cinema, torna a Roma dall’8 al 16 aprile l’Asian Film Festival

Cinema, torna a Roma dall’8 al 16 aprile l’Asian Film FestivalRoma, 3 apr. (askanews) – Torna a Roma dall’8 al 16 aprile al Cinema Farnese, la 22esima edizione dell’Asian Film Festival, una delle vetrine più importanti del cinema asiatico in Italia con una selezione di 36 film in anteprima italiana o internazionale. La selezione 2025 propone 19 film in Concorso, 7 fuori Concorso e 10 nella sezione Newcomers dedicata ai registi emergenti.


Arricchiscono il programma del festival, diretto da Antonio Termenini, giornate dedicate alle cinematografie di Thailandia, Corea del Sud, Giappone, Vietnam a cui si aggiunge, per la prima volta, anche l’Indonesia. Un’opportunità per immergersi nella cultura e nel cinema di questi paesi attraverso una selezione di opere uniche e incontri con autori e produttori. Il concorso comincia martedì 8 aprile, alle 18, con “Guardian of Honor” di Joselito Altarejos, la storia di una madre che deve confrontarsi con una storia familiare di abusi. Al termine il cortometraggio “A Year Apart” di Chin Ocean.


A inaugurare ufficialmente il festival, “Blue Sun Palace” di Constance Tsang, fuori concorso, in anteprima italiana, primo intenso film di una giovane filmaker americana di origine cinese. E’ stato presentato alla Semaine de la Critique a Cannes nel 2024 e ha vinto il Premio French Touch della giuria. Tra i titoli di rilievo dell’edizione 2025, “The Embers”, film in concorso, di Chung Mong-Hong. Protagonista il detective Chang che indaga su un omicidio legato a un caso di spionaggio di 50 anni prima, scatenando una serie di eventi mortali. “Elegies” di Ann Hui, la regista vincitrice del Leone d’Oro, esplora la poesia contemporanea di Hong Kong attraverso alcuni incontri con noti poeti, mostrando due personalità opposte, Huang Can-ran e Liu Wai-tong.


Tra gli ospiti di questa edizione i produttori Panu Aree, che arriva dalla Thailandia, Jeremy Chua, anche direttore del Singapore International Film Festival e Loeloe Hendra Komara. Tre le giurie del festival. Quella composta da Giulio Base, Gianluca Arnone e Luca Bove, assegnerà cinque premi: miglior film, miglior regia, miglior attore, miglior attrice e miglior film originale. La giuria UNINT composta dagli studenti dell’Università degli Studi internazionali di Roma premierà il miglior film della sezione Newcomers, mentre la giuria RUFA composta dagli studenti di Rome University of Fine Arts assegnerà, a partire da quest’anno il premio al miglior cortometraggio tra otto selezionati.


La XXII edizione dell’Asian Film Festival è realizzata con il contributo di: Direzione Generale Cinema-MiC, Regione Lazio, Ambasciata della Repubblica Socialista del Vietnam, Ambasciata della Thailandia, Tourism Authority of Thailand, Ambasciata dell’Indonesia, Istituto di Cultura Coreano in Italia. L’Asian Film Festival è un’iniziativa in collaborazione con: Ministero degli Affari Esteri, Elephant Pictures, UNINT Università degli Studi Internazionali di Roma, Cinema Farnese Arthouse, Ho Chi Mnh City International Film Festival, Oltre lo specchio Film Festival, Associazione Italia Asean, Associazione Italia-Filippine, Fabio Truffa, Danang Asian Film Festival, THACCA, RUFA – Rome University of Fine Arts, Singapore International Film Festival, QCinema. La manifestazione gode del patrocinio di Roma Capitale. Il Japan Day gode del patrocinio dell’Istituto Giapponese di Cultura. Tutti i film saranno proiettati in lingua originale con sottotitoli in italiano.

A Rimini la quinta edizione del Meeting Music Contest

A Rimini la quinta edizione del Meeting Music ContestMilano, 3 apr. (askanews) – Un contest che è ormai un punto di riferimento per i giovani artisti e band emergenti, capace di intercettare e valorizzare nuovi talenti provenienti da tutta Italia. È il Meeting Music Contest, giunto quest’anno alla sua quinta edizione, promosso dal Meeting per l’Amicizia fra i Popoli – il più grande evento culturale e giovanile europeo – e dal MEI – Meeting delle Etichette Indipendenti di Faenza, la più importante piattaforma di scouting della scena musicale indipendente italiana. Nella sala stampa della Regione Emilia-Romagna a Bologna si è svolta la conferenza di presentazione del contest, che si avvale del sostegno della Regione Emilia Romagna, del patrocinio del Comune di Rimini e della partnership di Radio Bruno. Alla conferenza hanno partecipato anche i due vincitori della scorsa edizione, che hanno regalato al pubblico presente un assaggio del loro talento eseguendo i brani premiati nel 2024: Luca Fol, cantante e polistrumentista di Rimini, con “Pratica spirituale”, e Samuela, cantautrice bolognese, con “Silenzio”.


“Una competizione che scommette sui giovani artisti emergenti, che offre loro l’opportunità di esprimere la propria creatività e li spinge a riflettere attraverso la musica su temi che ogni anno indagano in modo diverso la contemporaneità – ha dichiarato Manuela Rontini, sottosegretaria alla presidenza della Regione -. Non possiamo quindi che salutare con soddisfazione questa nuova edizione del Meeting Music Contest, che negli anni passati ha fatto emergere tanti nuovi talenti”. Il tema di quest’anno, ispirato al titolo del Meeting di Rimini 2025 – “Nei luoghi deserti costruiremo con mattoni nuovi” – invita i partecipanti a confrontarsi con la sfida di costruire qualcosa di nuovo e duraturo. Giovani artisti e band (14-40 anni) avranno l’opportunità di presentare un brano inedito e una cover reinterpretata, per provare ad accedere alla finale, che si terrà il 26 agosto 2025 sul Palco Piscine della Fiera di Rimini, nell’ambito della 46esima edizione del Meeting. Una giuria d’onore, della quale faranno parte Cristiano Godano e Casadilego, insieme a esperti del settore musicale e ai coordinatori Giordano Sangiorgi (MEI) e Otello Cenci (Meeting), valuterà le performance e decreterà il vincitore. Cristiano Godano, voce e leader dei Marlene Kuntz, è autore e musicista di spicco del rock alternativo italiano, con una carriera trentennale fatta di testi poetici e profondi. Casadilego, nomed’arte di Elisa Coclite, vincitrice di X Factor 2020 a soli 17 anni, è cantautrice dal talento cristallino e dalla voce emozionante.


Emmanuele Forlani, direttore del Meeting di Rimini, ha sottolineato il profondo legame tra il Meeting Music Contest e il titolo del Meeting 2025, ‘Nei luoghi deserti costruiremo con mattoni nuovi’. “I giovani – ha affermato – sono i primi a costruire con mattoni nuovi. Non solo nel Meeting, ma nella vita di ogni giorno, nella società, nella cultura. Con la loro freschezza e creatività ci insegnano che, anche nei luoghi più deserti, è possibile dare inizio a qualcosa di nuovo. È per questo che è importante mettersi in ascolto delle loro proposte e lasciarsi provocare dal loro desiderio di costruire. Anche al Meeting vogliamo che accada così. I musicisti e le band che parteciperanno quest’anno si aggiungeranno agli oltre 750 concorrenti che hanno animato le passate edizioni del Meeting Music Contest. La forza del Meeting sta anche qui: nel rinnovarsi continuo delle generazioni che, anno dopo anno, lo costruiscono e che vogliamo ascoltare attivamente”. Otello Cenci, responsabile Spettacoli del Meeting di Rimini, ha aggiunto: “Siamo già giunti alla quinta edizione. Sembra solo ieri che abbiamo lanciato il contest, ma in realtà dopo soli cinque anni ci troviamo davanti ad un mondo completamente stravolto: sia per quanto riguarda l’universo musicale, sia per quanto concerne il contesto sociale nazionale e internazionale. L’opportunità offerta ai giovani da questo contest, di incontrarsi e condividere i propri dubbi, paure e desideri attraverso la musica è divenuta ancora più importante e fondamentale. Siamo entusiasti di poter rilanciare questo evento e curiosi di ascoltare i brani che arriveranno”.


Il contest offrirà ai vincitori un pacchetto di premi che prevede: un’esibizione al MEI 2025 (3-5 ottobre a Faenza), la registrazione di un singolo presso il Lotostudio di Ravenna, distribuzione digitale tramite MEIDigital / Indies Digital MEI, ufficio stampa a cura de L’Altoparlante e una promozione social continuativa. “Il Meeting Music Contest si conferma, per il quinto anno consecutivo, un appuntamento imprescindibile per i nuovi talenti emergenti italiani che desiderano misurarsi con un ampio pubblico giovanile, per poi approdare sul palco del Meeting delle Etichette Indipendenti, in programma dal 3 al 5 ottobre”, ha concluso Giordano Sangiorgi, fondatore e patron del Mei. Il valore dell’iniziativa è accresciuto dalla presenza di ospiti di grande rilievo della scena musicale indipendente italiana. “Quest’anno saranno con noi Cristiano Godano, figura storica dell’indie rock italiano con i suoi Marlene Kuntz, e Casadilego, scoperta da Manuel Agnelli degli Afterhours, una delle cantautrici più raffinate e sensibili della scena attuale”. Da segnalare anche i percorsi di crescita degli ultimi vincitori. “Luca Fol e Samuela – ha spiegato Sangiorgi -stanno lavorando a nuovi progetti affiancati proprio dai professionisti del Meeting Music Contest, mentre La Noce, vincitrice della penultima edizione, è attualmente in tour in Italia con il suo nuovo spettacolo, grazie al supporto di Materiali Musicali e del Nuovo Imaie”.

Dazi, Tajani (che ha incontrato il commissario Ue al Commercio): niente panico, evitare guerra commerciale

Dazi, Tajani (che ha incontrato il commissario Ue al Commercio): niente panico, evitare guerra commercialeBruxelles, 3 apr. (askanews) – Restare calmi, niente panico, nessuna reazione eccessiva, no alla guerra commerciale; ma rispondere in modo freddo e determinato ai dazi imposti dall’Amministrazione Trump, cercando la trattativa e tenendo a mente che con il nostro maggiore alleato l’obiettivo è quello di arrivare a zero dazi da entrambe le parti. E ricordare agli Usa che una guerra dei dazi sarebbe controproducente anche rispetto all’obiettivo Nato di aumentare considerevolmente la spesa militare dei paesi alleati; a partire dall’Italia, che si impegna comunque ad arrivare almeno al 2% del Pil.


Lo ha sottolineato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un punto stampa questo pomeriggio al quartier generale della Nato, a Bruxelles, dopo un lungo colloquio che ha avuto con il con il commissario europeo al Commercio, Maros Sefcovic, che domani discuterà con il proprio omologo americano, in videoconferenza, sui dazi Usa e sulla risposta dell’Ue. Con Sefcovic, ha riferito Tajani, ‘abbiamo affrontato la situazione in vista del colloquio che domani avrà con gli americani, e in vista anche del Consiglio Ue di lunedì a Lussemburgo’, in cui si riuniranno i ministri dei Ventisette responsabili del Commercio estero proprio per parlare delle relazioni con gli Usa.


‘Io – ha continuato il ministro degli Esteri – ho ribadito qual è la posizione italiana: bisogna evitare una guerra dei dazi, e mi pare che su questo Sefcovic sia assolutamente d’accordo; che poi è la posizione espressa anche da Ursula von der Leyen’ la presidente della Commissione europea. ‘Bisogna andare avanti nella trattativa con gli Stati Uniti’, anche se ‘è chiaro che poi dovrà essere presa una decisione con delle scelte di imporre dazi ad alcuni prodotti americani per rispondere ai dazi che sono stati imposti sull’alluminio, sui prodotti che derivano dall’alluminio’ e sull’acciaio, con una decisione di Trump del 12 marzo scorso. ‘Insomma – ha affermato Tajani – bisogna essere molto freddi, molto determinati, occuparsi e non preoccuparsi, in un momento in cui la situazione è abbastanza complicata. Però dobbiamo sempre ricordare che gli Stati Uniti sono il nostro principale alleato. L’obiettivo dovrebbe essere quello di arrivare a zero dazi da una parte e zero dazi dall’altra, se vogliamo veramente rinforzare l’Occidente. Discutiamo, parliamo, e tuteliamo anche le nostre imprese’.


‘Per quanto riguarda l’Italia – ha aggiunto il ministro -, c’è stata una riunione con alcuni ministri, presieduta dalla presidente del Consiglio, e il messaggio è molto chiaro: l’importante è trattare, l’importante è difendere e proteggere le nostre imprese, ma serve anche una strategia che non sia soltanto quella di reagire. L’importante è avere una visione complessiva di quello che è il commercio internazionale europeo e del nostro paese. Noi abbiamo dato vita già da 15 giorni – ha ricordato – ad un piano d’azione per l’export, per esplorare i mercati extra Unione europea, per raggiungere l’obiettivo che ci eravamo prefissati, cioè quello di 700 miliardi di euro (come valore delle esportazioni, ndr) entro la fine della legislatura. Questo è un modo di cercare di raccogliere risultati positivi in territori come l’India, il Giappone, dove sarò nella prossima settimana, ma poi ci sono i paesi del Golfo, c’è il Sudafrica, ci sono i paesi dell’Estremo Oriente, penso all’Indonesia, penso al Vietnam, penso alle Filippine, e pensiamo anche ai mercati dell’Asia centrale’. ‘Quindi – ha insistito Tajani – abbiamo una visione, sappiamo cosa si deve fare: la cosa da fare è non farsi prendere mai dal panico, perché non c’è bisogno di mettersi paura, bisogna occuparsi e non preoccuparsi. Come se stai nuotando e si alza il mare, l’unica cosa che devi fare è nuotare con calma e tornare a riva senza farti prendere dalla paura. Ecco, noi non ci siamo assolutamente fatti prendere dalla paura. Dialoghiamo con le imprese. Fino a tarda sera, ieri mi sono sentito con il Presidente di Farmindustria, ho parlato con Orsini, Presidente di Confindustria. Devono sapere che noi non intendiamo affatto dar vita a una guerra commerciale, come ci chiedono tutte le imprese italiane; e che agiremo insieme all’Unione europea, perché poi la competenza esclusiva è dell’Unione europea in materia commerciale, e lunedì verranno prese le decisioni durante la riunione dei ministri del commercio internazionale, a cui parteciperò, a Lussemburgo’. La prima reazione formale dell’Ue, in realtà, arriverà con la riattivazione, il 9 aprile, delle contromisure che erano state già decise nel 2018 e nel 2020 contro i dazi della prima Amministrazione Trump su alluminio a acciaio, che erano stati poi sospesi durante l’Amministrazione Biden, e che sono stati ristabiliti dallo stesso Trump il 12 marzo scorso. E’ ancora in corso la consultazione degli Stati membri riguardo alla lista dei prodotti Usa da colpire con i contro-dazi europei.


‘Noi abbiamo sempre detto – ha ricordato Tajani – che nella lista non dovrebbe essere inserito il whisky (il bourbon americano, ndr), cosa che ho ribadito anche oggi a Sefcovic. Perché mettere una sanzione sul whisky significa provocare una reazione Usa contro l’alcol che noi esportiamo, cioè i vini in modo particolare; e siccome esportiamo molto più vino rispetto a quanto whisky importiamo, sarebbe una scelta perniciosa per noi stessi, una forma di autolesionismo. Io ho consegnato al Commissario Sefcovic – ha riferito il ministro – una lista di prodotti italiani sui quali bisogna intervenire affinché possano essere tutelati, compresa la produzione vinicola del nostro paese; che possano essere tutelati nella trattativa che ci sarà all’interno dell’Unione europea in vista della riunione del Consiglio di lunedì a Lussemburgo. Potrebbe esserci un problema, per esempio, per i motocicli, e poi ci sono settori anche che riguardano la gioielleria, le pietre preziose. C’è una lunga lista, con una trentina di voci, che ho consegnato a Sefcovic’. Quanto ai veri obiettivi di Trump, che sembra usare la minaccia dei dazi con l’intenzione di spingere i paesi a negoziare condizioni più favorevoli agli Usa in altre aree, Tajani ha osservato: ‘Naturalmente bisogna capire bene. C’è la trattativa, domani c’è un altro colloquio dopo l’imposizione dei nuovi dazi. Io credo che gli Stati Uniti vogliano puntare al rafforzamento della produzione industriale in America. Questa è la loro posizione. Noi siamo italiani ed europei, dobbiamo tutelare le nostre imprese in un rapporto positivo. Il mio disegno sarebbe quello di avere un mercato unico transatlantico, zero dazi di qua e zero dazi di là. Quello sarebbe il modo migliore per sviluppare il commercio e rinforzare la posizione dell’Occidente’. Il ministro degli Esteri ha poi minimizzato la prima reazione dell’Ue ai dazi su acciaio e alluminio: ‘Bon ci sono ritorsioni, sono scelte: c’erano liste già congelate, quindi saranno riattivate, ma riguardano soltanto la questione dell’alluminio, e dei derivati dall’alluminio. Credo – ha rilevato – che andrà nella direzione di avere una scelta che sarà meno dura di quello che è stata la scelta americana, per dare, quindi, un messaggio contro l’escalation dei dazi, un messaggio contro la guerra commerciale. Mi pare che le posizioni del commissario Sefcovic siano ragionevoli e vanno nella direzione della tutela delle imprese italiane ed europee’. A questo punto è stato chiesto a Tajani se la questione dazi non comporti dei problemi anche nel rapporto tra Usa e alleati europei in seno alla Nato. ‘Quello della collaborazione tra Europa e Stati Uniti è un discorso articolato: l’Europa deve fare di più per garantire la propria sicurezza, fermo restando che c’è ancora una minaccia a Oriente, c’è una minaccia a Sud, pensiamo a quello che accade non soltanto alla frontiera con l’Ucraina, ma anche in Medio Oriente, ma anche quello che succede nel continente africano. Quindi rafforzare la Nato significa considerare ancora queste minacce, come minacce non secondarie’. ‘Noi – ha assicurato il ministro riguardo all’aumento della spesa militare richiesto dalla Nato – siamo pronti ad arrivare al 2% del Pil in tempi rapidi; ma se si chiede di arrivare al 5% e contemporaneamente si impongono i dazi è un po’ difficile fare entrambe le cose. Se ci si chiede di arrivare al 5% del Pil, la scelta dei dazi è una scelta che va contro la proposta di arrivare al 5%’, ha avvertito Tajani. E ha aggiunto: ‘C’è l’articolo 2 del Trattato Nato, noi parliamo sempre dell’articolo 5 (sull’obbligo di difesa reciproca, ndr), e non parliamo mai dell’articolo 2, che è quello che spinge alla collaborazione economica tra i paesi che fanno parte’ dell’Alleanza. ‘E la guerra commerciale certamente non fa parte di quello che dice l’articolo 2; quindi evitiamo una guerra commerciale. E anche per quanto riguarda l’Alleanza, che non è solo un’alleanza militare, è un’alleanza politica, è l’Alleanza atlantica, cerchiamo di lavorare anche per una collaborazione economica. E’ quello che noi auspichiamo, è per questo che il governo italiano sta lavorando, e quindi speriamo di poter fare in tempi rapidi ciò che è bene delle nostre imprese’. E’ stato chiesto al ministro, infine, se non diventi ora ancora più importante l’accordo di libero scambio that l’Ue e il Mercosur, la comunità economica dei paesi dell’America latina. ‘Quello del Mercosur – ha risposto – è uno dei temi all’ordine del giorno. Noi siamo assolutamente favorevoli, ma abbiamo delle riserve per alcune parti del settore agricolo. Stiamo discutendo, stiamo trattando. Certamente la Commissione europea dovrà risolvere questo problema. In modo particolare le carni e il riso sono due temi per noi particolarmente spinosi, che il mondo agricolo chiede di poter risolvere; per la parte invece industriale, il Mercosur porterà grandi vantaggi’, ha concluso Tajani.

Calcio, Gabriele Gravina primo vicepresidente dell’Uefa

Calcio, Gabriele Gravina primo vicepresidente dell’UefaRoma, 3 apr. (askanews) – Gabriele Gravina è stato nominato primo vice presidente della UEFA. Oggi a Belgrado, in occasione del 49° Congresso Ordinario UEFA, il presidente della FIGC è stato confermato nel Comitato Esecutivo per il prossimo quadriennio ricevendo 48 preferenze e risultando il secondo membro più votato insieme al tedesco Hans-Joachim Watzke e dopo l’olandese Frank Paauw (49 preferenze). Subito dopo, durante il Comitato Esecutivo che ha fatto seguito ai lavori congressuali, Gravina è stato nominato primo vice presidente della UEFA.


“Sono felice e orgoglioso – il commento del presidente federale – questa elezione è un riconoscimento straordinario all’importante contributo offerto dal calcio italiano allo sviluppo dello sport che più amiamo. Negli ultimi quattro anni, la nostra credibilità a livello europeo è cresciuta progressivamente grazie alle scelte compiute e alle politiche coraggiose ed innovative che stiamo portando avanti, implementando regole per un calcio sempre più affascinante e in equilibrio dal punto di vista economico-finanziario. Il futuro comune del calcio europeo si scrive giorno dopo giorno e noi continueremo a supportare questo processo evolutivo. A livello personale, questa elezione rappresenta una soddisfazione incredibile perché è figlia sicuramente della buona politica attuata, ma anche dell’ottimo livello di relazioni e rapporti creati a livello internazionale, che hanno contribuito in maniera determinante a questo incredibile risultato. Ringrazio il presidente Ceferin per la sua visione e per la sua amicizia nonché tutti i delegati delle altre Federazioni, che hanno riconosciuto alla FIGC e alla mia persona questa grande responsabilità”. “Gabriele Gravina – ha dichiarato il presidente UEFA Aleksander Ceferin in conferenza stampa – è un grande dirigente calcistico e una grande persona. Conto molto su di lui, è un uomo che ama il calcio e che ha dedicato la sua vita al calcio”.


IL PERCORSO IN UEFA. Gravina è stato eletto per la prima volta membro del Comitato Esecutivo UEFA nell’aprile 2021, ricevendo 53 preferenze su 55 e risultando il più votato tra i candidati. Due anni più tardi, il 5 aprile 2023, è stato nominato vice presidente del massimo organismo calcistico europeo. Tanti i risultati di prestigio ottenuti nei primi quattro anni in UEFA, dall’assegnazione all’Italia di EURO 2032 – che organizzerà insieme alla Turchia – a quella della Supercoppa Europea, in programma il prossimo 13 agosto allo stadio ‘Friuli’ di Udine. E poi ancora, tra gli altri, in qualità di presidente della Commissione Club Licensing, il nuovo regolamento UEFA sulle licenze per club e sulla sostenibilità finanziaria e, nella veste di presidente del Club Competitions Committee, l’incremento della percentuale di solidarietà verso le società che non partecipano alle coppe europee.

Comm. Ue in Finlandia per presentare nuova visione Agricoltura

Comm. Ue in Finlandia per presentare nuova visione AgricolturaRoma, 3 apr. (askanews) – Oggi e venerdì 4 aprile, il Commissario per l’agricoltura e l’alimentazione, Christophe Hansen, è in Finlandia per incontri bilaterali con le autorità nazionali finlandesi e diverse visite per incontrare gli agricoltori locali. A Helsinki, incontrerà il Primo Ministro, Petteri Orpo, e il ministro per l’agricoltura e le foreste, Sari Essayah, nonché i membri della Grand Committee del Parlamento finlandese.


Durante la sua visita di due giorni, il Commissario Hansen presenterà la Visione dell’UE per l’agricoltura e l’alimentazione, concentrandosi sulla sicurezza alimentare e sulla preparazione alle crisi. “La Finlandia è il paese agricolo più a nord del mondo, quindi è molto interessante per me vedere in prima persona come lo fanno funzionare. È un ottimo esempio del perché abbiamo bisogno di un approccio territoriale e su misura invece di un approccio a taglia unica, che non può funzionare per cibo e agricoltura”, ha spiegato Hansen.


La Finlandia, ha poi ricordato, è anche “un’avanguardia nella preparazione e nell’accumulo di scorte a causa della sua lontananza e della sua vicinanza geografica alla Russia. La sicurezza alimentare e la nostra recente strategia di preparazione saranno anche al centro dei miei incontri, specialmente durante la visita dell’Agenzia nazionale finlandese per le forniture di emergenza”.

In Puglia allarme per Citrus black spot, macchia nera degli agrumi

In Puglia allarme per Citrus black spot, macchia nera degli agrumiRoma, 3 apr. (askanews) – Cresce in Puglia l’allarme per le importazioni dall’estero di arance contaminate dal fungo della ‘macchia nera’. A lanciare l’allarme è Coldiretti Puglia, sulla base del report dell’Europhyt Interceptions che ha tracciato in sei mesi, da luglio a dicembre 2024, la presenza della Citrus black spot, il parassita Phyllosticta citricarpa, malattia definita della macchia nera degli agrumi, su 31 carichi di agrumi dal Sud Africa, 9 dallo Zimbabwe, 3 dall’Argentina, 1 dall’Uruguay e 1 dall’Eswatini.


Intanto, è stato pubblicato il regolamento di esecuzione UE n° 505/2025 che proroga le misure temporanee relative agli agrumi provenienti da Argentina, Brasile, Sudafrica, Uruguay e Zimbabwe, al fine di impedire l’introduzione e la diffusione nel territorio dell’Unione del parassita. Il regolamento entrato in vigore il primo aprile 2025 e proroga tali misure fino al 31 marzo 2028, come richiesto da Coldiretti che avrebbe però voluto che fossero potenziati i meccanismi di blocco delle importazioni qualora siano riscontrate un numero di violazioni tale da mettere a repentaglio le produzioni di agrumi europee. “La Puglia non può permettersi l’invasione di altri virus alieni, dopo la ‘tristeza’ degli agrumi e la Xylella fastidiosa. Ogni anno le campagne agrumicole in Puglia subiscono insidie letali per il settore – denuncia il presidente di Coldiretti Puglia, Alfonso Cavallo – dalle importazioni selvagge di prodotto dall’estero senza passaporto verde, al crollo dei prezzi, ai rischi ambientali che le imprese agricole stanno subendo quotidianamente, un trend drammatico che ha effetti pesanti sul piano economico e occupazionale per le imprese agricole, ma anche dal punto di vista ambientale e per la salute dei consumatori, su cui è necessario intervenire drasticamente”.


Le imprese agricole che si dedicano alla produzione di agrumi in provincia di Taranto sono 1.041, il 9% del totale dell’imprenditoria agroalimentare jonica, con una produzione di clementine, arance e mandarini di 1,9 milioni di quintali.

Associazione frantoiani incontra La Pietra su blocco anticipi

Associazione frantoiani incontra La Pietra su blocco anticipiRoma, 3 apr. (askanews) – Si è svolto questa mattina a Roma un incontro tra il presidente della associazione italiana frantoiani oleari-Aifo, Elia Pellegrino, e il sottosegretario al Masaf Patrizio La Pietra. Al centro del confronto, le criticità emerse nell’attuazione della misura PNRR per l’ammodernamento dei frantoi oleari, finanziata con 100 milioni di euro.


In particolare, Aifo ha sollevato il problema del blocco degli anticipi: ad oggi, secondo quanto riferito dall’associazione, nessuna Regione ha ancora proceduto all’erogazione degli acconti previsti dal bando, nonostante i beneficiari abbiano già depositato le fideiussioni richieste. Una situazione che sta generando una paralisi a catena, ostacolando la consegna e l’installazione dei macchinari. “La mancanza degli anticipi impedisce alle imprese di onorare i contratti con i fornitori – ha spiegato Pellegrino – e senza consegne non si può rispettare il cronoprogramma previsto dal decreto, che impone la conclusione degli investimenti entro il 31 gennaio 2026”. Inoltre, la campagna olearia inizia a ottobre e già da fine settembre i lavori di ammodernamento devono essere terminati, altrimenti si blocca la produzione. “È inaccettabile che i frantoiani si trovino stretti tra l’incudine delle macchine non consegnate e il martello delle scadenze improrogabili”, ha detto Pellegrino.


Proprio per questa ragione, AIFO ha chiesto anche una modifica del cronoprogramma, proponendo di spostare la scadenza del 31 gennaio almeno al 31 marzo 2026. Una proroga che permetterebbe di completare le installazioni nel caso in cui la consegna dei macchinari avvenisse in piena campagna olearia o immediatamente dopo. Anche in quest’ottica, l’eventuale arrivo di risorse aggiuntive da parte del Masaf renderebbe possibile garantire tempi tecnici più distesi per la produzione, l’installazione e il collaudo degli impianti. Il sottosegretario La Pietra, rende noto Aifo, ha espresso “massima disponibilità” ad affrontare la questione, impegnandosi a sollecitare le Regioni per verificare lo stato delle erogazioni e individuare eventuali criticità operative. Ha inoltre annunciato che il Masaf “sta lavorando per destinare ulteriori risorse del Pnrr alla misura, in modo da consentire uno scorrimento delle graduatorie e finanziare anche i progetti attualmente esclusi”.


Durante l’incontro si è discusso anche del tavolo olivicolo nazionale. La Pietra, riporta Aifo, ha anticipato che nelle prossime ore verrà inviata una comunicazione ufficiale a tutti i componenti per la designazione dei rappresentanti nei cinque gruppi di lavoro incaricati di elaborare il Piano Olivicolo Nazionale.