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Tag: Sanremo 2023

Confcommercio, nelle città spariti 111mila negozi dal 2012

Confcommercio, nelle città spariti 111mila negozi dal 2012Roma, 8 feb. (askanews) – Dal 2012 ad oggi, in Italia, hanno chiuso i battenti oltre 111mila negozi al dettaglio. Un’impresa attiva su cinque è morta e non è stata sostituita. Peggio è andata al commercio ambulante (-24mila unità) che vive una fase di profonda ristrutturazione. In crescita, invece, le attività di alloggio e ristorazione (+9.800). Nello stesso periodo, nel commercio, negli alberghi e nei pubblici esercizi si riducono le imprese italiane (-8,4%) e aumentano quelle straniere (+30,1%). E metà della nuova occupazione straniera nell’intera economia (+242mila occupati) è proprio in questi settori (+120mila). E’ quanto emerge dall’analisi “Demografia d’impresa nelle città italiane”, realizzata dall’Ufficio Studi di Confcommercio in collaborazione con il Centro Studi Guglielmo Tagliacarne.


La riduzione di attività commerciali è più accentuata nei centri storici rispetto alle periferie, sia per il Centro-Nord che per il Mezzogiorno. Anche i centri storici cambiano volto. Sono sempre meno le attività tradizionali (carburanti -40,7%, libri e giocattoli -35,8%, mobili e ferramenta -33,9%, abbigliamento -25,5%) e sempre più servizi e tecnologia (farmacie +12,4%, computer e telefonia +11,8%), attività di alloggio (+42%) e ristorazione (+2,3%).


La modificazione e la riduzione dei livelli di servizio nei centri storici rende sempre più preoccupante “il fenomeno della desertificazione commerciale delle nostre città”: nei 120 comuni al centro dell’analisi, negli ultimi 10 anni, sono sparite oltre 30mila unità locali di commercio al dettaglio e ambulanti (-17%) e la densità commerciale è passata da 12,9 negozi per mille abitanti a 10,9 (-15,3%). Per evitare gli effetti più gravi di questo fenomeno, il commercio di prossimità deve puntare su efficienza e produttività, anche attraverso l’innovazione e la ridefinizione dell’offerta. E resta fondamentale l’omnicanalità, ovvero l’utilizzo anche di un canale online ben funzionante. Negli ultimi cinque anni, infatti, gli acquisti di beni su Internet sono quasi raddoppiati passando da 17,9 miliardi del 2019 a 35 miliardi del 2023. La crescita dell’e-commerce, secondo l’associazione, è la maggiore responsabile della riduzione del numero di negozi ma resta comunque un’opportunità per il commercio “fisico” tradizionale.


Commentando i risultati dell’indagine, il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha sottolineato: “prosegue la desertificazione commerciale delle nostre città, un fenomeno che riguarda soprattutto i centri storici dove la riduzione dei livelli di servizio è acuita anche dalla perdita di commercio ambulante. Il commercio rimane comunque vitale e reattivo e soprattutto mantiene il suo valore sociale. Rimane, in ogni caso, prioritario contrastare la desertificazione commerciale con progetti di riqualificazione urbana per mantenere servizi, vivibilità, sicurezza e attrattività delle nostre città. In questa direzione vanno il progetto Cities di Confcommercio e la rinnovata collaborazione con l’Anci a conferma del nostro impegno per favorire uno sviluppo urbano sostenibile e valorizzare il ruolo sociale ed economico delle attività di prossimità nelle città”.

Commercio, Sangalli: prosegue la desertificazione delle città

Commercio, Sangalli: prosegue la desertificazione delle cittàRoma, 8 feb. (askanews) – “Prosegue la desertificazione commerciale delle nostre città, un fenomeno che riguarda soprattutto i centri storici dove la riduzione dei livelli di servizio è acuita anche dalla perdita di commercio ambulante. Il commercio rimane comunque vitale e reattivo e soprattutto mantiene il suo valore sociale”. Così il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha commentato l’analisi dell’Ufficio Studi della Confederazione sulla demografia di impresa nelle città italiane.


Per Sangalli, “rimane, in ogni caso, prioritario contrastare la desertificazione commerciale con progetti di riqualificazione urbana per mantenere servizi, vivibilità, sicurezza e attrattività delle nostre città. In questa direzione vanno il progetto Cities di Confcommercio e la rinnovata collaborazione con l’Anci a conferma del nostro impegno per favorire uno sviluppo urbano sostenibile e valorizzare il ruolo sociale ed economico delle attività di prossimità nelle città”.

Il Papa: aprire alle donne il lavoro in Curia è importante

Il Papa: aprire alle donne il lavoro in Curia è importanteRoma, 8 feb. (askanews) – “È importante qui tenere presente il principio petrino e il principio mariano. Il principio petrino riguarda il ministero: Pietro, i vescovi e i presbiteri. Il principio mariano è ecclesiale, è l’appartenenza alla Chiesa: perché la Chiesa è donna, è sposa, Pietro non è donna, non è sposa. È più importante la Chiesa-sposa che Pietro-ministro! Aprire alle donne il lavoro in Curia è importante”. Così Papa Francesco in un colloquio con il settimanale “Credere, pubblicato nel numero in uscita oggi e ripreso da Avvenire. “Anche le donne che aiutano il ministero: c’è per esempio una congregazione di suore peruviane che vanno nei piccoli paesi dove non c’è il prete, portano avanti le parrocchie, battezzano (anche un laico può farlo), danno la Comunione, fanno i funerali … finché non arriva un parroco. Ma non è la ministerialità della donna la cosa più importante, fondamentale è invece la presenza della donna. Nella Curia romana- prosegue il Papa – ora ci sono diverse donne e ce ne saranno di più, perché fanno meglio di noi uomini in certi incarichi. La governatrice ad esempio, suor Raffaella Petrini, sta facendo cose bellissime. Anche le donne che sono nel Dicastero per eleggere i vescovi … sono tutti posti che hanno bisogno delle donne. In questo c’è un processo in corso. Ci sono diverse segretarie, pensi a suor Alessandra Smerilli al Dicastero dello sviluppo umano integrale, altre al Dicastero dell’evangelizzazione, dei religiosi…”

La montagna secondo Club Med: internazionale e raggiungibile

La montagna secondo Club Med: internazionale e raggiungibileGinevra, 8 feb. (askanews) – Un’idea di montagna che vuole essere raggiungibile, internazionale, con grande attenzione alle famiglie. E anche un modo di pensare il villaggio in un contesto naturale e sostenibile. Il Club Med Grand Massif Samoens Morillon, in Alta Savoia, è una struttura che si affaccia sul Monte Bianco dal versante francese e che punta molto sul suo essere vicina a un grande aeroporto, oltre che al Traforo.


“Siamo vicini a Ginevra – ha detto ad askanews il capovillaggio, Olivier Sanchez – in un’ora si può arrivare qui dall’aeroporto di Ginevra; siamo vicini all’Italia: il tunnel del Monte Bianco è a 45 minuti e qui siamo in un posto incredibile, perché siamo sulla cima di una montagna. Grand Massif è un resort di sci che è nel territorio di un villaggio, Samoens, che ha più di mille anni: noi siamo nella parte più alta, siamo quasi un castello sulla valle e abbiamo una vista a 360 grandi intorno a noi”. La struttura è molto grande e il villaggio decisamente animato, ma l’architettura dialoga con la montagna in maniera interessante, sfrutta i dislivelli e riduce l’impatto, quasi mimetizzandosi nell’ambiente. La vita poi al suo interno è quella tipica dei villaggi, con attività, ristoranti, piscina, zona termale e spa. Fuori invece tanta neve, le piste da sci, ma anche le ciaspolate e le escursioni. Molte le famiglie di turisti, e tanta attenzione anche ai bambini, cui sono dedicati vari servizi. “Parliamo di bambini che vanno dai 3 mesi fino ai 17 anni – ha aggiunto Sanchez -. Abbiamo un’esperienza che parte dal 1967, Club Med è stata la prima compagnia a creare il MIniClub”.


Nei diversi spazi del Club Med si parlano molte lingue: si incontrano brasiliani e spagnoli, inglesi e russi. Tutto molto vivace, ma poi è anche possibile uscire e sentire il silenzio della montagna e la calma della neve. E lasciare che lo sguardo spazi lontano.

Ermenegildo Zegna: nel Parmense nuovo polo produttivo calzature di lusso

Ermenegildo Zegna: nel Parmense nuovo polo produttivo calzature di lussoMilano, 8 feb. (askanews) – Il gruppo Ermenegildo Zegna aprirà entro il 2026 un nuovo polo produttivo di eccellenza per calzature e pelletteria di lusso a Sala Baganza, in provincia di Parma. Il progetto nasce dalla volontà di espandere ulteriormente la propria capacità produttiva e di rafforzare e valorizzare l’artigianalità italiana.


Si prevede che la nuova struttura sarà completata entro dicembre 2026 e, a pieno regime, nel 2027, impiegherà oltre 300 persone. In accordo con le istituzioni locali, il nuovo polo produttivo, sorgerà nel territorio precollinare dell’Appenino settentrionale emiliano e si svilupperà su una superficie complessiva di circa 12.500 metri quadrati su un terreno di 10 ettari a poco più di 10 chilometri dal centro di Parma. “Le calzature e la pelletteria di lusso sono certamente fiori all’occhiello della produzione italiana – afferma Gildo Zegna, presidente e amministratore delegato di Ermenegildo Zegna group, – Con questo progetto ampliamo ulteriormente la capacità produttiva e formiamo una nuova generazione di artigiani in grado di assicurare al nostro gruppo una continuità di talenti e competenze, contribuendo così a preservare l’essenza del made in Italy. Abbiamo deciso di puntare sul Parmense, che conosciamo oramai da molti anni data la nostra lunga tradizione artigianale nella regione, perché rappresenta un territorio ideale per lo sviluppo di questo progetto”.


Si tratterà di “una struttura all’avanguardia che risponderà alle esigenze di sviluppo legate ai brand del gruppo e si focalizzerà principalmente su calzature e pelletteria di lusso per uomo – si legge nella nota – supportando inoltre l’ulteriore crescita delle Triple Stitch. Il polo fungerà anche da centro di ricerca e sviluppo, rafforzando la capacità del gruppo nella produzione ‘su misura’”. Il progetto è curato dallo studio internazionale di architettura e interior design Acpv Architects Antonio Citterio Patricia Viel, con sede a Milano.

L’Antitrust avvia una istruttoria nei confronti di Poste Italiane

L’Antitrust avvia una istruttoria nei confronti di Poste ItalianeMilano, 8 feb. (askanews) – L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha avviato un procedimento istruttorio nei confronti di Poste Italiane per accertare l’esistenza di violazioni dell’articolo 8, comma 2-quater della legge 287 del 1990. In base a questo articolo, si legge in una nota dell’Antitrust, Poste Italiane dovrebbe rendere accessibili gli uffici e la rete postale (di cui ha la disponibilità in esclusiva in quanto fornitore del servizio universale postale) ai concorrenti della propria controllata PostePay, che li utilizza per commercializzare e per promuovere le offerte Poste energia nel mercato della vendita al dettaglio di energia elettrica.


Secondo alcune segnalazioni, Poste Italiane non avrebbe invece reso accessibili tali beni o servizi ad alcuni concorrenti di PostePay che ne hanno fatto richiesta di recente. In questo modo ha attribuito alla propria controllata un vantaggio competitivo rilevante, suscettibile di alterare irrimediabilmente le dinamiche concorrenziali in un contesto di mercato singolare – caratterizzato dalla fine dei regimi tutelati nella fornitura di energia elettrica e gas naturale – in cui gli operatori attivi hanno forti incentivi ad attrarre clienti provenienti dai regimi tutelati.

L’ambasciatore russo attacca l’Italia: con la guida del G7 siete nemici

L’ambasciatore russo attacca l’Italia: con la guida del G7 siete nemiciRoma, 8 feb. (askanews) – Le relazioni tra Mosca e Roma oggi “non sono di molto” migliori rispetto al periodo dell’invasione nazifascista dell’Unione Sovietica nel 1941-1943, con l’Italia che “ha aderito pienamente alle misure di pressione esercitate dall’Occidente sulla Russia, tanto che in Italia si parla ormai apertamente di guerra ibrida contro il nostro Paese”. Così. Una una intervista alla Tass, ripresa da “La Repubblica”, l’ambasciatore Alexei Paramonov lancia un monito durissimo al governo Meloni: “”Con l’inizio della sua presidenza del G7, sta attivamente rivendicando il ruolo di “capo coordinatore” di questo quartier generale antirusso dell’Occidente”. E ha aggiunto: “La posizione delle autorità ufficiali nei confronti della Russia è prevalentemente sgarbata, di natura essenzialmente ostile”. Paramonov nell’estate scorsa ha sostituito a Roma Sergey Razov. “Sono già stati approvati otto pacchetti di aiuti militari, comprendenti un’ampia gamma di armi letali” ha detto l’ambasciatore elencando l’appoggio italiano all’Ucraina. “L’altro giorno il ministro della Difesa ha dichiarato che il Paese è tra i primi cinque fornitori di sistemi bellici al regime di Kiev. Eccoli i ‘bravi’ italiani”. Paramonov, comunque evidenzia che in Italia c’è un “numero crescente di associazioni e movimenti politici che spingono per normalizzare le relazioni con Mosca e fermare l’escalation tra l’Occidente e la Russia”. Sulla presidenza italiana del G7 l’ambasciatore dice che “Non è da escludere che, su pressione dell’ala anglosassone, l’enfasi sia posta sull’elaborazione di misure antirusse, tra cui l’inasprimento delle sanzioni e la ricerca di una formalizzazione giuridica del sequestro illegale di beni sovrani russi”. L’ambasciatore scaglia una frecciata al governo Meloni: “Se si considerano le principali sedi degli eventi del G7 – un resort in Puglia, l’isola di Capri, Venezia – è ovvio che la ‘destinazione turistica’, cioè accogliere e nutrire bene gli ospiti, non è oggetto di minore attenzione nelle attività della Presidenza italiana del G7 rispetto ad altre cosiddette priorità internazionali”.

Sanremo, Geolier in testa dopo la seconda serata. Emozione Allevi

Sanremo, Geolier in testa dopo la seconda serata. Emozione AlleviRoma, 8 feb. (askanews) – La commozione di Giovanni Allevi sul palco del Teatro Ariston; il messaggio contro il femminicidio del cast di Mare Fuori; Giorgia che incanta il pubblico; la gag di Amadeus con Fiorello e John Travolta, nel ballo del qua qua. E poi tanta musica: 15 artisti che si esibiscono, presentati da altrettanti colleghi.


Nel giorno in cui Youtube diffonde la lista delle tendenze musicali – con Geolier in cima – lo stesso rapper napoletano conquista il gradino più alto della classifica provvisoria della seconda serata. Geolier chiude la serata davanti a Irama in seconda posizione, al terzo posto Annalisa, al quarto Loredana Bertè e Mahmood al quinto. Una classifica frutto della votazione delle radio e del televoto. Il momento più commovente è il racconto di Allevi che torna a suonare davanti al pubblico dopo quasi due anni di stop a causa della malattia (un mieloma multiplo) che lo ha costretto a cure, ricoveri. “All’improvviso mi è crollato tutto”, dice il maestro.


“Non suono più il pianoforte davanti ad un pubblico da quasi due anni. Nel mio ultimo concerto, alla Konzerthaus di Vienna, il dolore alla schiena era talmente forte che sull’applauso finale non riuscivo ad alzarmi dallo sgabello. E non sapevo ancora di essere malato. Poi è arrivata la diagnosi, pesantissima”. Commosso, emozionato, davanti al pubblico del 74mo Festival della canzone italiana, Allevi si toglie il cappello per “liberarsi definitivamente dal peso del giudizio esterno” mostrando senza timore la sua chioma argentata. Poi torna a suonare il pianoforte: ho due vertebre rotte, mi tremano le mani ma suonerò con tutta la mia forza”, annuncia prima di presentare “Tomorrow”, perché “domani, per tutti noi, ci sia sempre ad attenderci un giorno più bello”.


Quindici gli artisti in scaletta nella seconda serata, ognuno dei quali presentato da un collega in gara. Co-conduttrice della serata Giorgia: tight nero, pantaloncini corti e stivali neri, camicetta bianca, capelli raccolti, è entrata sul palco dell’Ariston intonando “E poi”, che quest’anno compie 30 anni. Da segnalare anche Dargen D’Amico che dopo la sua esibizione ha precisato le sue parole di ieri sul cessate il fuoco in Medio Oriente: “Posso fare una precisazione sulle mie parole di ieri sera? Perché ho letto la parola ‘politico’ vicino al mio nome. Non volevo essere politico. Ho commesso molti peccati, anche gravi. Ma non ho mai pensato di avvicinarmi alla politica, il mio messaggio era semplicemente guidato dall’amore e dalla sensazione che abbiamo sempre più cose in comune e su quelle mi vorrei concentrare”.


Di Serena Sartini

Sanremo, la seconda serata: Allevi commuove e suona dopo due anni

Sanremo, la seconda serata: Allevi commuove e suona dopo due anniSanremo, 7 feb. (askanews) – “All’improvviso mi è crollato tutto. Non suono più il pianoforte davanti ad un pubblico da quasi due anni. Nel mio ultimo concerto, alla Konzerthaus di Vienna, il dolore alla schiena era talmente forte che sull’applauso finale non riuscivo ad alzarmi dallo sgabello. E non sapevo ancora di essere malato. Poi è arrivata la diagnosi, pesantissima”. E’ il messaggio commosso con cui questa sera Giovanni Allevi ha portato sul palco dell’Ariston il tema della malattia, raccontando la sua storia. Quasi due anni fa un mieloma è stato diagnosticato all’artista.


Commosso, emozionato, davanti al pubblico del 74mo Festival della canzone italiana, Allevi si toglie il cappello per “liberarsi definitivamente dal peso del giudizio esterno” mostrando senza timore la sua chioma argentata. Poi torna a suonare il pianoforte davanti al pubblico, dopo quasi 2 anni di stop. “Ho due vertebre rotte, mi tremano le mani ma suonerò con tutta la mia forza”, dice prima di presentare “Tomorrow”, perché “domani, per tutti noi, ci sia sempre ad attenderci un giorno più bello”. “Ho perso molto, il mio lavoro, i miei capelli, le mie certezze, ma non la speranza e la voglia di immaginare. Era come se la malattia mi porgesse, assieme al dolore, degli inaspettati doni. Quali? Vi faccio un esempio. Sembra paradossale detto da qui. Perché ogni individuo, ognuno di noi, ognuno di voi, è unico, irripetibile. La gratitudine nei confronti della bellezza del Creato. Non si contano le albe e i tramonti che ho ammirato da quelle stanze d’ospedale”.


Quindici gli artisti in scaletta nella seconda serata, ognuno dei quali presentato da un collega in gara. Co-conduttrice della serata Giorgia: tight nero, pantaloncini corti e stivali neri, camicetta bianca, capelli raccolti, è entrata sul palco dell’Ariston intonando “E poi”, che quest’anno compie 30 anni. Da segnalare anche Dargen D’Amico che dopo la sua esibizione ha precisato le sue parole di ieri sul cessate il fuoco in Medio Oriente: “Posso fare una precisazione sulle mie parole di ieri sera? Perché ho letto la parola ‘politico’ vicino al mio nome. Non volevo essere politico. Ho commesso molti peccati, anche gravi. Ma non ho mai pensato di avvicinarmi alla politica, il mio messaggio era semplicemente guidato dall’amore e dalla sensazione che abbiamo sempre più cose in comune e su quelle mi vorrei concentrare”.

Sanremo, Allevi mostra il volto umano della malattia: via il cappello

Sanremo, Allevi mostra il volto umano della malattia: via il cappelloSanremo, 7 feb. (askanews) – Il volto umano della malattia: via il cappello per “liberarsi definitivamente dal peso del giudizio esterno”. Giovanni Allevi compie sul palco del Teatro Ariston il gesto simbolico di togliersi il cappello. Lui che ha sempre fatto dei suoi capelli ricci e scuri un tratto distintivo, mostra senza timore la chioma argentata.


Poi l’artista, affetto da un mieloma, torna ad esibirsi davanti al pubblico dopo uno stop di quasi due anni. Si dirige verso il pianoforte e suona “Tomorrow”, brano inedito composto durante la degenza in ospedale.