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Tag: Sanremo 2023

Cnpr forum: sevono politiche comuni per aiutare famiglie e imprese

Cnpr forum: sevono politiche comuni per aiutare famiglie e impreseMilano, 29 gen. (askanews) – “La difficile situazione geopolitica sta portando problemi economici con l’alterazione di equilibri relativi alle esportazioni di materie prime, determinando carenze di prodotti con relative crescite dei prezzi. Non sono esenti da responsabilità le speculazioni che si inseriscono, come sempre accade, in questi processi. Ne sono un esempio le tensioni nel canale di Suez, passaggio strategico per l’import export che incide pesantemente sulla nostra economia. Si deve lavorare per ristabilire le condizioni di equilibrio e per tamponare gli effetti negativi di questa situazione. Il governo lo ha fatto nell’ultima legge di bilancio limitando gli effetti dell’inflazione su imprese e famiglie. Speriamo di poter contribuire a risolvere queste situazioni lavorando per una pace stabile e duratura”. Lo ha dichiarato Raffaele Nevi, portavoce nazionale di Forza Italia, nel corso del Cnpr forum “Equilibri in crisi: il risiko della geopolitica e le conseguenze sul nostro Paese”, promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca.

“Da anni lavoriamo alla sostenibilità del nostro sistema economico – ha aggiunto Nevi – prevedendo anche piani pluriennali strategici che accompagnino le imprese a essere più sostenibili. Serve un approccio pragmatico per associare alla sostenibilità economica anche quella sociale”. Sugli effetti dei conflitti nelle economie europee si è soffermata Luana Zanella, presidente del gruppo Alleanza Verdi-Sinistra alla Camera dei Deputati: “Se parliamo dei conflitti in corso come quello dovuto all’invasione russa in Ucraina abbiamo fatto tantissime analisi e confronti circa le conseguenze drammatiche che ha avuto sia sulla modifica dei rapporti tra stati sia in termini di import-export – ha detto – Per molte economie, in particolare quella tedesca ma anche la nostra, la dipendenza dal gas russo ha avuto un peso enorme. Tanto che alla fine l’Europa non è riuscita a sganciarsi ed emanciparsi completamente per il rifornimento di gas liquido e di gas metano. Ormai il mondo è così interconnesso che la crisi in Medio Oriente piuttosto che la crisi in Africa o in Sud America si ripercuote direttamene su tutti gli altri stati e continenti. Quindi la globalizzazione ha comportato la necessità sempre di più di una governance dell’intero globo. L’Onu non ha una forza così dirompente e nemmeno l’autorità sufficiente per contrapporsi agli stati per risolvere i conflitti. Siamo dunque in una crisi profonda non soltanto per una mancanza di governi che abbiano una visione per addivenire a delle soluzioni”.

Secondo Pino Bicchielli, deputato di ‘Noi moderati’ in Commissione Difesa a Montecitorio, “la situazione geopolitica mondiale ha effetti importanti sulla logistica e nel settore energetico”. “I conflitti di questi anni sono andati a colpire pesantemente questi due settori – ha spiegato Bicchielli – Nel Mar Rosso in questo momento le nostre navi cargo rischiano di essere vittime di attacchi e questo richiede un impegno importante della nostra Marina. Il governo Meloni dal momento in cui si è insediato è stato sempre attento a sterilizzare gli effetti economici dei conflitti internazionali aumentando il potere di acquisto delle famiglie con il taglio del cuneo fiscale e con la revisione dell’Irpef. Solo intervenendo con attenzione sulla transizione energetica possiamo abbattere i costi dell’energia. Stiamo approvando in questi giorni il dl sicurezza energetica che ha questa funzione, contrastare l’emergenza e portare avanti la transizione ecologica. Diamo impulso alle rinnovabili con misure che riducono la nostra dipendenza dall’estero. L’energia nucleare pulita sicuramente può essere una soluzione per uscire da questa difficoltà”. Arrivare alla neutralità climatica è la priorità secondo Filippo Scerra, parlamentare del M5s in Commissione Politiche dell’Unione Europea alla Camera: “Ci sono catene globali del valore che sono ancora molto lunghe – ha argomentato – Quando una di queste si interrompe, come sta accadendo nel mar Rosso, ci sono ripercussioni serie per i Paesi come il nostro che fa dell’export uno degli asset fondamentali della propria economia. L’aumento dei costi delle materie prime incide altresì sull’aumento dei prezzi. Lo Stato e l’Europa devono innanzitutto supportare le aziende, come è stato fatto con il Covid. Inoltre si deve lavorare a medio e lungo termine sull’autonomia e sulla indipendenza energetica. Il nostro obiettivo deve essere arrivare alla neutralità climatica. Che ha dei risvolti positivi non solo dal punto di vista ambientale ma anche dal punto di vista geopolitico e strategico. Significa minore dipendenza da importazioni, dalle destabilizzazioni degli altri paesi. Spingere quindi sulle rinnovabili, sull’energia pulita fa bene all’ambiente ma anche all’economia che deve diventare sempre più resiliente. Sarebbe, infine, auspicabile avere un’Europa più protagonista sullo scacchiere internazionale”.

Il punto di vista dei professionisti è stato espresso da Pasqua Borracci, commercialista e revisore dei conti dell’Odcec di Bari: “I profondi squilibri economici determinati dai conflitti in atto in determinate aree geografiche del mondo come Ucraina, Israele e canale di Suez, stanno determinando criticità importanti nel nostro sistema economico – ha detto Borracci – A pagarne le conseguenze sono le famiglie, strette tra l’aumento dell’inflazione e i tassi d’interesse che non diminuiscono, e le imprese che dopo la crisi pandemica sono costrette ad affrontare quella energetica e dell’aumento dei costi delle materie prime. Urgono, di fronte a questo scenario, misure urgenti a livello europeo per limitare i danni e aiutare le aziende a ripartire”. Le conclusioni sono state affidate a Paolo Longoni, consigliere dell’Istituto nazionale esperti contabili: “L’inflazione rischia di tornare fuori controllo – ha concluso Longoni – Io vorrei capire se ci si intende rivolgere all’assistenza alle famiglie con gli opportuni interventi nel settore sociale o all’assistenza alle imprese attraverso interventi che le aiutino a superare l’incremento dei prezzi delle materie prime. A me sembra che manchi una programmazione coerente che vada in una linea unica che riesca a contemperare entrambe le esigenze. Va bene ragionare su livelli sovranazionali facendo ricorso a politiche comuni in sede europea. Ma su questo piano, da cittadino, vedo ad esempio che in Italia manca una politica energetica dall’inizio degli anni ’60, quando assistemmo alla nazionalizzazione dell’energia elettrica e alla costruzione dell’Eni. Poi si sono susseguite una serie di misure non ben definite con due player dominanti, Eni ed Enel, di proprietà prevalentemente pubblica ma che si comportano come soggetti privati. Come si vuole perseguire la transizione verso l’energia sostenibile? Non vedo alcuna proposta concreta all’orizzonte”.

Cia a Fieragricola: focus su climate change, rinnovabili e hi-tech

Cia a Fieragricola: focus su climate change, rinnovabili e hi-techRoma, 29 gen. (askanews) – Cia-Agricoltori Italiani pronta per la 116° edizione di Fieragricola, in programma a Veronafiere dal 31 gennaio al 3 febbraio. Un appuntamento storico per la Confederazione che conferma la sua presenza con uno spazio istituzionale ed espositivo al Padiglione 11 Stand B4. Anche per quest’anno Cia ha organizzato incontri e tavole rotonde, in particolare con la partecipazione di Esco Agroenergetica e AIEL, l’associazione italiana energie agroforestali, oltre a workshop e seminari di approfondimento insieme a partner tecnici di Cia.

Giornata d’apertura di Fieragricola 2024, mercoledì 31 gennaio, con il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini, al taglio del nastro con il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida. Alle 14:30, convegno inaugurale dal titolo “L’agricoltura nel clima che cambia. Strategie, pratiche, tecnologie per la mitigazione e l’adattamento” con l’intervento del presidente Fini alla Tavola rotonda dedicata al confronto tra i presidenti delle associazioni agricole. Gli appuntamenti proseguono poi durante le altre giornate: tra gli altri, l’incontro su “Gestione digitale dell’azienda agricola”, il convegno Esco Agroenergetica e Cia “Le imprese agricole e agroindustriali a confronto con i vertici del Masaf sui bandi Parchi agrisolari”, quello su “Dop e Igp nella crisi climatica” al quale parteciperanno anche Paolo De Castro, Parlamento Europeo e Mauro Rosati, direttore Fondazione Qualivita.

Italia-Africa, Meloni: 5,5 mld dotazione iniziale piano Mattei

Italia-Africa, Meloni: 5,5 mld dotazione iniziale piano MatteiRoma, 29 gen. (askanews) – “Il piano Mattei può contare su una dotazione iniziale di oltre 5,5 miliardi di euro: 3 miliardi sono destinati dal fondo italiano per il clima e il resto dal fondo cooperazione e sviluppo. Ma non basta: per questo coinvolgiamo le istituzioni finanziarie internazionali, le banche multilaterali di sviluppo, l’Unione Europea e altri stati donatori. Così come abbiamo intenzione di creare entro l’anno un nuovo strumento finanziario per agevolare insieme a Cassa depositi e prestiti gli investimenti del settore privato nei progetti del piano Mattei”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in aula al Senato aprendo il vertice Italia-Africa.

Elezioni Finlandia, con Stubb va Haavisto in finale presidenziali

Elezioni Finlandia, con Stubb va Haavisto in finale presidenzialiMilano, 29 gen. (askanews) – Alexander Stubb del Partito finlandese della Coalizione Nazionale di centrodestra – ed ex premier – ha vinto il primo turno delle elezioni presidenziali del paese e si scontrerà con l’ex ministro degli Esteri Pekka Haavisto del Partito Verde liberale al ballottaggio tra due settimane. Contando tutti i voti delle elezioni di domenica, Stubb aveva il 27,2%, seguito da Haavisto con il 25,8% e l’ultra nazionalista Jussi Halla-aho terzo con il 19%. L’affluenza è stata del 71,5%.

Va detto che Haavisto rispetto a Stubb è migliorato, in confronto all’ultimo sondaggio, ed è stato il numero uno anche nelle grandi città: Helsinki, Turku, Tampere e Oulu. Stubb è stato sostenuto soprattutto sulla costa di lingua svedese e in alcuni collegi come Korsnas, dove ha ottenuto il 60,2% dei voti. E ORA COMINCIA LA LOTTA

Come giustamente ha commentato Stubb “la competizione comincia solo ora”. “Ora il nostro compito è raggiungere chi non ha il proprio candidato al secondo turno”, ha detto Haavisto che se eletto, diventerebbe il primo presidente finlandese apertamente gay. Haavisto è un difensore dei diritti umani che ha lavorato anche come negoziatore di pace. Sia Stubb, sia Haavisto si sono orientati verso il centro politico, mentre Halla-aho ha mantenuto il suo profilo conservatore di destra, che ha raccolto sostenitori, e ha anche creato uno zoccolo duro di strenui oppositori. Ma quello che accomuna la stragrande maggioranza degli elettori finlandesi è la preoccupazione derivata dalla guerra in Ucraina e della difficile situazione connessa. Non a caso i tre principali candidati al primo turno erano tutti sostenitori dell’Ucraina e avevano chiesto misure dure contro la Russia.

FINE DI UN’EPOCA L’adesione della Finlandia alla Nato lo scorso anno ha attirato minacce di “contromisure” da parte della Russia, con la quale la Finlandia condivide l’intero confine terrestre lungo 1.340 km. Minacce che la popolazione vive in maniera diretta, quasi angosciata. Di fatto con queste elezioni si chiude davvero un’epoca e viene mandato in pensione il 75enne Sauli Niinisto, che ha detenuta la relazione diretta più longeva con Putin tra i leader europei. In passato era detto il “sussurratore di Putin” e nel momento in cui la decisione popolare di aderire alla Nato divenne anche decisione politica, chiamò direttamente il leader russo per annunciargliela. “I Presidenti hanno avuto un sincero scambio di opinioni sulla decisione annunciata dalla leadership finlandese di richiedere l’adesione alla NATO” recitava un comunicato del Cremlino del 14 maggio 2022. Adesione che firmò l’allora ministro degli Esteri e attuale candidato al ballottaggio Haavisto.

(di Cristina Giuliano)

Beyond Epica, conclusa con successo terza campagna di perforazione

Beyond Epica, conclusa con successo terza campagna di perforazioneRoma, 29 gen. (askanews) – In Antartide si è conclusa con successo la terza campagna di perforazione del progetto Beyond EPICA (European Project for Ice Coring in Antarctica) – Oldest Ice, presso il campo remoto Little Dome C (LDC).

Diventa ogni anno più reale l’obiettivo di tornare indietro nel tempo di 1,5 milioni di anni per ricostruire le temperature del passato e le concentrazioni di gas serra, attraverso l’analisi di una carota di ghiaccio estratta dalle profondità della calotta glaciale. Finanziato dalla Commissione Europea con 11 milioni di euro e con contributi da parte delle nazioni partecipanti, il progetto, iniziato nel 2019 e della durata di sette anni, – informa una nota – è coordinato da Carlo Barbante, direttore dell’Istituto di scienze polari del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isp) e professore all’Università Ca’ Foscari Venezia. Dodici i centri di ricerca partner del progetto, provenienti da dieci Paesi europei ed extraeuropei. Per l’Italia, oltre al Cnr e all’Università Ca’ Foscari, l’Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile (ENEA), che si occupa insieme all’Istituto Polare francese (IPEV) del modulo di lavoro relativo alla logistica.

Dalla metà di novembre 2023 alla metà di gennaio 2024, in quasi otto settimane di lavoro, il team internazionale ha raggiunto una profondità di oltre 1.800 metri: a questa profondità il ghiaccio conserva informazioni sul clima e sull’atmosfera degli ultimi 195.000 anni. Trascorsi i primi giorni, dedicati alla riapertura del campo, il team composto da scienziati e tecnici europei provenienti da 6 nazioni si è riunito a LDC e ha organizzato il lavoro in due turni, lavorando per 16 ore al giorno senza soste con il prezioso carotiere, proveniente dall’Alfred-Wegener-Institut in Germania e dall’Università di Copenhagen in Danimarca. “Il carotiere ha prodotto carote di ghiaccio di 4,5 metri di lunghezza e abbiamo perforato la calotta per oltre 1000 metri in 6 settimane, raccogliendo carote di ghiaccio di alta qualità e raggiungendo una profondità finale di 1836,18 metri”, afferma Matthias Hüther, chief driller dell’Alfred-Wegener-Institut.

L’obiettivo finale del progetto è raggiungere una profondità di circa 2.700 metri, che rappresenta lo spessore della calotta di ghiaccio sotto Little Dome C, un’area di 10 chilometri quadrati situata a 3.233 metri sul livello del mare, a 34 chilometri dalla stazione franco-italiana Concordia, uno dei luoghi più estremi della Terra. “Questa stagione è stata abbastanza regolare: abbiamo avuto un avvio lento, ma poi il team ha lavorato intensamente e ha ottenuto risultati sorprendenti, lavorando instancabilmente per due mesi al campo di Little Dome C. Anche il processamento delle carote è andato molto bene: in soli due mesi, il team è riuscito a completare l’operazione di processing delle carote di ghiaccio estratte durante la scorsa stagione e a mettersi al passo con la profondità di perforazione di quest’anno”, afferma Carlo Barbante.

Durante questa stagione di perforazione 23/24, sono stati processati 1.367 metri di carote di ghiaccio nella trincea scientifica installata a Little Dome C, con osservazioni sulle carote, misurazioni dei parametri di conducibilità e con i primi tagli. In questa stagione sono state inoltre effettuate alcune analisi preliminari presso la Stazione Concordia: la determinazione della composizione isotopica dell’idrogeno e dell’ossigeno, realizzata con uno spettrometro laser sulle carote di ghiaccio appena estratte, permetterà al team di Beyond EPICA di avere alcuni dati preliminari da osservare. “Queste analisi sul campo ci permettono di confrontare alcune caratteristiche della carota di ghiaccio di Beyond EPICA con la carota di ghiaccio del precedente progetto EPICA perforata a Dome C. I dati ottenuti sono importanti per fornire una datazione preliminare delle carote di ghiaccio finora estratte e per studiare la conservazione del segnale climatico”, afferma Amaelle Landais, direttrice di ricerca presso il Laboratorio di Scienze Climatiche e Ambientali del Centro Nazionale Francese per la Ricerca Scientifica. “Riteniamo che questa carota di ghiaccio ci fornirà informazioni sul clima del passato e sui gas serra presenti nell’atmosfera durante la Transizione Medio-Pleistocenica (MPT), avvenuta tra 900.000 e 1,2 milioni di anni fa”, conclude Carlo Barbante. “Durante questa transizione, la ciclicità del clima tra le ere glaciali è passata da 41.000 a 100.000 anni: il motivo per cui ciò è accaduto è il mistero che speriamo di risolvere”. Presto le casse con i campioni di ghiaccio di Beyond EPICA raggiungeranno il continente europeo con la rompighiaccio Laura Bassi, dotata di due container refrigerati a – 50°C, che garantiranno le migliori condizioni per conservare i preziosi campioni durante il lungo viaggio attraverso gli emisferi. (Credits: Beyond EPICA©PNRA/IPEV)

Italia-Africa, Meloni: hub Italia, energia chiave sviluppo per tutti

Italia-Africa, Meloni: hub Italia, energia chiave sviluppo per tuttiRoma, 29 gen. (askanews) – “L’ultimo pilastro, non per importanza, del Piano Mattei è connesso al nesso clima-energia e alle strutture collegate. Noi siamo stati sempre convinti che l’Italia abbia le carte in regola per diventare l’hub naturale di approvvigionamento energetico per l’intera Europa. E’ un obiettivo che possiamo raggiungere se usiamo l’energia come chiave di sviluppo per tutti”. COsì la premier Giorgia Meloni al vertice Italia-Africa.

“L’interesse che persegue l’Italia – ha detto Meloni – è aiutare le nazioni africane a produrre energia sufficiente alle proprie esigenze e a esportare in Europa la parte in eccesso mettendo insieme due necessità, quella africana di generare ricchezza e quella europea di garantirsi nuove rotte di forniture energetica”. Meloni ha ricordato un progetto in Kenya per lo “sviluppo della filiera dei biocarburanti che punta – ha sostenuto – a coinvolgere fino circa 400mila agricoltori entro il 2027”.

Da R. Piemonte 1,6 mln per promozione agroalimentare nelle fiere

Da R. Piemonte 1,6 mln per promozione agroalimentare nelle fiereRoma, 29 gen. (askanews) – Aperto un ulteriore bando dalla Regione Piemonte a sostegno delle attività di promozione dei prodotti agricoli e alimentari di qualità del Piemonte svolte dalle associazioni di produttori nel territorio comunitario. Ammontano a 1,6 milioni di euro i contributi complessivi assegnati dalla Regione per la promozione e valorizzazione dei prodotti agroalimentari e vitivinicoli di qualità nelle fiere e manifestazioni internazionali ritenute di rilevanza strategica.

“Anche per il 2024 la Regione assicura aiuti concreti per partecipare alle principali fiere nazionali ed europee individuate in accordo con le associazioni dei produttori e in cui la presenza del Piemonte ha una sua storicità”, ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura e Cibo Marco Protopapa. Il bando, è stato attivato dall’Assessorato regionale all’Agricoltura e Cibo sulla misura 3.2.1 del Programma di sviluppo rurale 2014-2022 e assegna contributi per la partecipazione alle seguenti fiere in Italia e nella Comunità europea che si svolgeranno nel 2024.

Italia-Africa, Meloni: scriveremo una pagina nuova

Italia-Africa, Meloni: scriveremo una pagina nuovaRoma, 29 gen. (askanews) – “Questo vertice è il primo appuntamento internazionale che l’Italia ospita da quando ha assunto la presidenza del G7. Ed è frutto di una scelta politica estera estremamente precisa che porterà a riservare all’Africa un posto d’onore nell’agenda della nostra presidenza”. Così la premier Giorgia Meloni, in Senato per il vertice Italia-Africa.

“Abbiamo fatto questa scelta – ha detto Meloni – perché l’obiettivo di medio e lungo periodo è quello di dimostrare che siamo consapevoli di quanto il destino dei nostri due continenti sia interconnesso e pensiamo sia possibile immaginare e scrivere una pagina nuova nelle nostre relazioni, una cooperazione da pari a pari lontana da logiche predatorie e anche da una impostazione caritatevole”. Aprendo il suo intervento al Senato Meloni aveva sottolineato comr “Quest’aula è uno dei luoghi più significativi per la nostra storia, insieme alla Camera è il pilastro della democrazia italiana: aver scelto di celebrare questo vertice qui dimostra l’importanza che attribuiamo ai lavori di oggi”. “E’ la prima volta: in passato questo incontro si svolgeva a livello ministeriale. Il fatto che sia stato elevato a vertice e veda la partecipazione dei capi di Stato e governo dimostra l’importanza che atribuiamo a questa scelta”.

Meloni ha ringraziato Mattarella che ha sottolineato come “il dialogo e la cooperazione tra Italia e Africa siano strategici”. Un ringraziamento anche ai vertici europei: “Ursula, charles e Roberta”, li chiama per nome: “La loro presenza è importante conferma del sostegno dell’Europa”. Poi, parlando del Piano Mattei, Meloni ha detto che “non è calato dall’alto come spesso avvenuto in passato”, ma si tratta di una “piattaforma programmatica condivisa: la condivisione è uno dei principi cardine del piano Mattei”. Quindi ha detto che “l’Africa non è affatto un continente povero, detiene il 30 per cento delle risorse minerarie, il 60 per cento delle terre coltivate; il 60 per cento della sua popolazione ha un’età inferiore ai 25 anni”.

Il continente, ha ribadito, “ha enormi potenzialità di capitale umano, ma è anche è un continente immenso, con mille peculiarità, mille necessità molto diverse fra loro. L’Italia, l’Unione europea e il mondo intero non possono ragionare di futuro senza tenere in considerazione il futuro dell’Africa”. “Vogliamo fare la nostra parte, con un ambizioso programma di interventi per aiutare il continente a crescere e prosperare partendo dalle sue immense risorse. Questa è l’ossatura dell’intervento italiano che chiamiamo Piano Mattei per l’Africa”, ha sottolineato ancora Melojni, precisando che è necessario anche uscire dalla logica “dei microinterventi”.

Ryanair, utile terzo trimestre in netto calo, ricavi in crescita

Ryanair, utile terzo trimestre in netto calo, ricavi in crescitaRoma, 29 gen. (askanews) – Ryanair ha chiuso il terzo trimestre dell’esercizio al 31 marzo prossimo con un utile dopo le imposte di 15 milioni di euro, rispetto a un risultato di 211 milioni nello stesso periodo dell’anno precedente, un calo che la compagnia aerea low cot spiega con i maggiori costi del carburante che hanno compensato gli aumenti delle entrate.

I passeggeri e i ricavi nel periodo di Natale/Capodanno sono stati inferiori rispetto a quanto previsto in precedenza poiché Ryanair ha abbassato i prezzi “in risposta all’improvvisa (ma gradita) rimozione dei voli dai siti Web dei pirati agenti di viaggio online all’inizio di dicembre” si legge in una nota. L’utile dopo le tasse per i 9 mesi chiusi al 31 dicembre 2023 è aumentato del 39% a 2,19 miliardi di euro.

Nel trimestre i ricavi dal trasporto di passeggeri sono aumentati del 21% a 1,75 miliardi di euro. Il traffico è cresciuto del 7% a 41,4 milioni di persone. Le tariffe medie sono aumentate del 13% a 42 euro per passeggero, mentre i ricavi accessori sono aumentati del 10% a 0,95 miliardi di euro (circa 23 euro per passeggero). I ricavi totali del terzo trimestre sono aumentati del 17% a 2,7 miliardi di euro. I costi operativi sono aumentati del 26% a 2,7 miliardi di euro, principalmente a causa di un aumento del 35% dei costi del carburante, di maggiori costi per il personale. Ryanair ha ridotto la sua stima sull’utile dell’esercizio 2023/2024 tra 1,85 e 1,95 miliardi di euro rispetto ai precedenti 1,85-2,05 miliardi.

Assovini Sicilia: in nostre Cantine almeno una donna in ruoli strategici

Assovini Sicilia: in nostre Cantine almeno una donna in ruoli strategiciMilano, 29 gen. (askanews) – Nel 97% delle Cantine associate ad Assovini Sicilia c’è almeno una donna a rivestire ruoli strategici, il 59% rappresenta la propria Cantina, il 46% riveste ruoli di management nel settore del marketing e della promozione, e nel 25% dei casi occupa ruoli di direzione tecnica e controllo di qualità. La forte presenza femminile nella realtà del vino siciliano è uno dei dati più interessanti emersi da un sondaggio curato da P&G e dalla stessa associazione che conta cento aziende. Una presenza che diventa ancora più evidente se si pensa che il 58% delle aziende intervistate presenta almeno una figura under 35 in ruoli strategici di management, la maggior parte delle quali è donna.

Il 77% delle Cantine intervistate è rappresentato da aziende agricole (di cui il 74% sono a conduzione familiare) e il 7% da cooperative di viticoltori, che coltivano complessivamente 19.600 ettari distribuiti su tutto il territorio siciliano, dei quali il 34% in biologico (6.750 ha). Dalla ricerca diffusa dall’associazione risulta anche che il 34% delle Cantine ha una certificazione “SOStain”, il programma di sostenibilità per la vitivinicoltura siciliana promosso dal Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia e da Assovini Sicilia, allo scopo di certificare la sostenibilità del settore vitivinicolo regionale. Il 75% delle aziende produce vini biologici e il 13% possiede la certificazione “carbon footprint”. “In un contesto dove cresce la sensibilità per la tutela dell’ambiente – sottolinea Assovini Sicilia – sono molteplici gli investimenti che riguardano azioni a sostegno della biodiversità (71% delle aziende), a realizzazione di impianti fotovoltaici (64%), la riduzione delle emissioni di gas effetto serra, insieme al risparmio idrico e la tutela e la conservazione del paesaggio (12%)”.   Dallo studio emerge inoltre che i soci della realtà presieduta da Mariangela Cambria, hanno scommesso sul binomio turismo e vino. Il 90% delle aziende ha una struttura adibita all’enoturismo per la degustazione in Cantina, il 32% di queste possiede una struttura ricettiva con posti letto e il 30% offre una proposta di ristorazione. Oltre il 51% offre inoltre dai corsi di cucina ai percorsi benessere, dal wine trekking ai tour che interagiscono con il paesaggio e la cultura dei luoghi. Inoltre l’associazione evidenzia che “quasi la totalità delle aziende, negli ultimi anni, ha investito in soluzioni gestionali che permettono un maggiore controllo di qualità sia in termini di produzione (56%) che di logistica (46%), un controllo in tempo reale dei vari processi aziendali, oltre ad un nuovo approccio dinamico e professionale verso la comunicazione digitale e l’e-commerce, favorendo il dialogo con potenziali clienti e la fidelizzazione di clienti ed appassionati in tutto il mondo, con il 72% delle aziende che ha investito in processi e strumenti digitali per il marketing”. Infine, il 29% delle aziende che ha partecipato al sondaggio, “ha attivato progetti grazie a partnership con varie università, istituti, enti e centri di ricerca, e sta conducendo una serie di sperimentazioni in vigna e studi che riguardano, oltre le varietà reliquia, l’analisi dei suoli, la genetica delle varietà impiantate, la valutazione dell’efficienza idrica di nuovi portainnesti di vite, il contrasto alla diffusione della cicalina con trappole cromotropiche, l’utilizzo di sistemi sempre più sostenibili per la lotta alla malattia delle piante. Il 16% ha intensificato la sperimentazione e la produzione di varietà reliquia che fino a qualche decennio fa sembravano essersi estinte”. Ricerca, investimenti e sperimentazione che riguardano oltre venti varietà reliquia, di cui quelle più utilizzate sono Vitrarolo (10%), Lucignola (7%) e Minnella Bianca (6%).

Foto di Giorgio Salvatori