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Tag: Sanremo 2023

Villadei e l’equipaggio della Ax-3 arrivati a Cape Canaveral

Villadei e l’equipaggio della Ax-3 arrivati a Cape CanaveralCape Canaveral, 18 gen. (askanews) – Il Colonnello dell’Aeronautica Militare Walter Villadei, astronauta italiano della missione spaziale privata Ax-3 di Axiom Space è arrivato in elicottero, con i suoi colleghi d’equipaggio, al Kennedy Space Center, la base Nasa a Cape Canaveral, in Florida, circa 4 ore prima del lancio verso la Stazione Spaziale Internazionale.

Sul piazzale di volo, accanto al Landing facility, la pista dove un tempo atterrava lo Space Shuttle, c’è stato il tradizionale saluto ai familiari degli astronauti, dopo i 15 giorni trascorsi in quarantena in una località poco distante dalla base. E, soprattutto, c’è stato il passaggio di consegne tra Axiom Space e Space X che, con il lanciatore Falcon 9 e la navetta Crew Dragon “Freedom” è responsabile del volo dei 4 astronauti verso la Stazione Spaziale Internazionale, dove il Colonnello Villadei, nell’ambito della missione “Voluntas”, effettuerà diversi esperimenti scientifici per conto della Difesa italiana ma anche per l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e per alcune industrie nazionali. La partecipazione italiana al progetto Ax-3 – ha commentato il ministro della Difesa, Guido Crosetto – è il risultato di un importante lavoro di squadra tra le eccellenze del nostro Paese che conferma l’altissima professionalità del personale della Difesa. L’Italia ritorna nello Spazio insieme alle sue capacità scientifiche, tecnologiche e di cooperazione internazionale.

Ascari (M5s): rifare processo su massacro Ponticelli, è pieno di ombre

Ascari (M5s): rifare processo su massacro Ponticelli, è pieno di ombreRoma, 18 gen. (askanews) – “Il massacro di Ponticelli è un caso giudiziario che ci riguarda tutti, perché Nunzia e Barbara, le bambine violentate e uccise nella notte tra il 2 e il 3 luglio del 1983, potrebbero essere nostre figlie, ma soprattutto è un caso che presenta ancora oggi tante ombre: il processo e le condanne si basano su dichiarazioni ottenute tramite minacce, violenze, intimidazioni. Ma sono tante altre le incongruenze. Ad esempio, nonostante si sia trattato di un omicidio sadico, nessuna perizia psichiatrica è stata fatta sulle tre persone poi condannate. Così come l’arma del delitto non è mai stata trovata. Gli strumenti investigativi a disposizione oggi ma non 40 anni fa, consentirebbero in un nuovo processo di fare un lavoro ben più accurato e forse di accertare la verità, quella che a mio avviso manca ancora oggi. Le tre persone che hanno scontato una pena lunghissima sono vittime del più grande errore giudiziario della nostra storia recente, come disse anche il giudice Ferdinando Imposimato. Questo caso è stato trattato in commissione Antimafia nella scorsa legislatura. Anche grazie ai consulenti che hanno lavorato con noi, la dottoressa Luisa D’Aniello e l’investigatore Giacomo Morandi, è stata realizzata una relazione votata all’unanimità. Purtroppo, la legislatura si è conclusa anticipatamente con lo scioglimento delle Camere e questo non ci ha consentito di fare ulteriori verifiche. Adesso bisogna riprendere il lavoro in commissione e portarlo a termine, da mettere al servizio della ricerca della verità e della giustizia”. Lo ha detto la deputata del M5s, Stefania Ascari, durante la conferenza stampa alla Camera, dal titolo ‘Il massacro di Ponticelli – l’ombra dell’errore giudiziario’.

M.O., Netanyahu: contrario a creazione Stato palestinese

M.O., Netanyahu: contrario a creazione Stato palestineseRoma, 18 gen. (askanews) – Il premier israeliano Benjamin Netanyahu è contrario a qualsiasi ipotesi di creazione di uno Stato palestinese e ha informato l’Amministrazione Biden di questa sua posizione: lo ha reso noto lo stesso Netanyahu nel corso di una conferenza stampa tenuta a Tel Aviv.

“In qualsiasi futuro accomodamento Israele deve poter controllare la sicurezza di tutta la regione ad ovest del Giordano, e questo contrasta con l’idea di sovranità: non c’è nulla da fare. Il Primo ministro deve essere in grado di dire no ai nostri amici”, ha concluso. Di fatto, Netanyahu – al di là dell’impegno a conseguire una “vittoria totale” su Hamas, non importa quanto tempo sia necessario – ha sempre evitato fino ad ora di specificare quali siano i suoi piani per lo status dei Territori palestinesi una volta terminato il conflitto.

Un’ambiguità che gli è stata contestata anche all’interno del governo di unità nazionale, con gli alleati centristi che hanno più volte chiesto che la questione venga discussa nell’ambito dell’esecutivo, minacciando in caso contrario di rompere la coalizione – e come sempre più frequente, Netanyahu è comparso in conferenza stampa da solo.

M.O., Netanyahu: cessate-il-fuoco sarebbe messaggio debolezza

M.O., Netanyahu: cessate-il-fuoco sarebbe messaggio debolezzaRoma, 18 gen. (askanews) – Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che “un cessate-il-fuoco” a Gaza rappresenterebbe un “messaggio di debolezza” e che non scenderà a compromessi se non per la “vittoria totale su Hamas”.

Netanyahu ha affermato – si legge su Haaretz – che “contrariamente a quanto dicono, la guerra continua su tutti i fronti” e ha promesso che continuerà fino a quando non saranno restituiti tutti gli ostaggi, Hamas sarà sconfitto e la Striscia di Gaza sarà smilitarizzata. “Fermare la guerra senza raggiungere i nostri obiettivi danneggerà la sicurezza di Israele per generazioni, creerà un messaggio di debolezza e il prossimo massacro sarà solo una questione di tempo”, ha dichiarato il premier dello stato ebraico. Netanyahu ha aggiunto che Israele controllerà la sicurezza della Striscia di Gaza anche dopo la fine della guerra e controllerà tutto quello che vi entra.

Trent’anni fa finì la Dc, al centro cresce voglia Balena bianca

Trent’anni fa finì la Dc, al centro cresce voglia Balena biancaRoma, 18 gen. (askanews) – La guerra sul simbolo che di tanto in tanto si riattizza, la lotta per il nome, la disputa sull’eredità politica, il fiorire, in trent’anni, di numerosi esperimenti di rassemblement – tutti finiti male – ispirati alla “Balena bianca”: la storia della Democrazia cristiana, sciolta il 18 gennaio 1994, è la storia dell’Italia. Tanto da continuare ad esserlo perfino dopo che la Dc ha smesso ufficialmente di esistere.

Non è, infatti, questione di “cespugli”, frammenti del vecchio partito, spesso in cerca d’autore, per i quali, nella seconda Repubblica, l’allora potente Francesco Storace aveva auspicato “il diserbante”, ma di una vocazione mai doma a rappresentare il centro moderato e riformatore. Vocazione di cui molti si sono fatti interpreti fino all’autodistruzione. Ultimo caso, ben noto alle cronache, il fallimento del Terzo Polo di Matteo Renzi e Carlo Calenda. Eppure, un po paradossalmente, nel trentesimo anniversario dello scioglimento della Dc, confluita nel Partito Popolare ad opera del suo ultimo segretario Mino Martinazzoli, torna quanto mai attuale il motto di un vero comunista, Mao Tse-tung: “Grande è la confusione sotto il cielo, la situazione è eccellente”. Propizia, insomma. Anche se la modernità sembra declinarsi sempre più ferocemente in un rigido manicheismo in politica e nella società (“I social – scriveva giorni fa lo scrittore Jonathan Bazzi – sono l’arte della guerra. Tu sei il male, io il bene. E più questo meccanismo si inasprisce, più aumentano i like”) la voglia di “Balena bianca”, ovvero di un corpo enorme capace di tenere tutto dentro, cresce. Sarà per questo che proprio oggi Gianfranco Rotondi, eletto con Fratelli d’Italia, ha annunciato la rinascita della Dc: si chiamerà “Democrazia cristiana con Rotondi”, il tesseramento è aperto, non avrà nel simbolo lo scudocrociato – già appannaggio dell’Udc -, ma una balena bianca, omaggio all’ultimo segretario Arnaldo Forlani, recentemente scomparso, che fece propria, nel discorso dopo la sua elezione, l’espressione coniata dal giornalista Giampaolo Pansa.

Primo banco di prova le elezioni regionali in Sardegna, mentre per le Europee ci si dovrà confrontare con Giorgia Meloni. Perché, ha sottolineato Rotondi, nonostante i tentativi di “riscrivere la storiografia di una Dc tutta a sinistra la maggioranza dei suoi dirigenti erano moderati, anticomunisti”. Con Meloni, dunque, “la cui idea di destra popolare è il prodotto più vicino alla Dc”, ha chiosato. Ma non basta. Beppe Fioroni, uscito mesi fa dal Pd schleineriano ha chiesto, in un’intervista di pochi giorni fa ad Avvenire, di tornare ad abitare il centro visto che il Pd va a sinistra e proprio su questa linea sabato prossimo si ritrovano a Roma varie associazioni, sotto la regia di Piattaforma popolare coordinata dall’ex senatore Ivo Tarolli. Obiettivo immediato: mettere in campo alle prossime elezioni Europee una lista unica che raccolga “tradizioni popolari, civiche, riformatrici e liberaldemocratiche, cristianamente ispirate”. Obiettivo finale: dare vita “a un partito nuovo di ispirazione cristiana, laico, aperto a credenti e non” superando il bipolarismo italiano.

L’ennesimo sogno? “No, guardi che questa nostra di sabato è la cosa più strutturata e organica che mai sia stata messa in campo – spiega Tarolli -, non è un semplice ritrovarsi: abbiamo fatto un centro studi con decine di docenti di dieci università italiane, abbiamo fatto il tavolo paritario, discusso sul territorio con decine di incontri. Arriviamo al rassemblement con un pensiero unico e condiviso”. E con una prospettiva a due cifre: messa insieme la galassia del mondo cattolico arriva “alla ragionevole ipotesi del 10-12%. Significa: 60-80 parlamentari, c’è spazio per tutti – osserva Tarolli – a condizione che si accetti un processo politico nuovo” di cui sabato si dovrebbe sottoscrivere l’atto di indirizzo alla presenza di vari rappresentanti di quest’area tra cui Raffaele Bonanni, Elena Bonetti, Ettore Rosato, Mariastella Gelmini, tutta gente che “se nel rassemblement ci fosse la Bonino non ci sarebbero più loro”. Tanto per capire i confini della cosa. A cui guardano, comunque, anche socialisti da una vita come l’ex ministro Claudio Signorile. “Per quasi 50 anni democristiani e socialisti hanno governato insieme non malissimo direi, quindi – afferma -, senza proporsi cose assurde, senza pensare di fare governi, ci sono le condizioni per fare politica insieme, non credo nello spazio politico del centro ma credo ai progetti. Lo spazio oggi è quello dei riformatori, non dei riformisti. Il leader? I leader non si fanno prima, si fanno durante i processi politici. Se un leader c’è prima, di solito fa una brutta fine”.

Renzi e Calenda sono interlocutori naturali per questa creatura anche se “hanno sbagliato non perchè il Terzo Polo non abbia spazio ma perchè hanno pensato a un partito del leader e non hanno fatto altro che azzuffarsi, mentre si deve partire da un’identità di comunità”. Insomma, tira le fila Tarolli, “nel centro ci stanno potenzialmente Renzi, Calenda, Forza Italia, il punto di arrivo è il popolarismo internazionale”. Rotondi? “Chiarisca a se stesso – conclude – se intende fare il gregario o portare la cultura cristiano popolare ad essere uno degli attori della scena internazionale”. Quindi, osserva Giuseppe Matulli, ex deputato e studioso del pensiero di Aldo Moro: “Le europee potrebbero essere un banco di prova se si avesse il coraggio di sperimentare finalmente partiti transnazionali, dopo aver espresso valori ed obiettivi”.

Padel, a Goteborg in Svezia si apre stagione Fip Promises

Padel, a Goteborg in Svezia si apre stagione Fip PromisesRoma, 18 gen. (askanews) – Il padel guarda al futuro anche nella stagione 2024. A Goteborg in Svezia si apre il circuito Fip Promises, che la Federazione Internazionale Padel dedica alle nuove generazioni. Si parte dal Paese scandinavo, che esprime un movimento in grande espansione, come ha dimostrato il secondo posto della squadra maschile agli ultimi Fip Juniors World Padel Championships disputati a novembre ad Asuncion, in Paraguay, alle spalle della Spagna.

Quattro – ricorda una nota – i tabelloni in programma, tutti con la formula del Round Robin: Under 14, Under 16 e Under 18 maschile, Under 14 femminile. Arriveranno al Bon Padel atleti anche dalla Norvegia e dalla Danimarca, ma anche una coppia spagnola, quella formata da Carlos Garcia-Alix Alarcon e Iker Rodriguez Soto. “Con il primo Promises dell’anno in programma in Svezia torna la straordinaria ‘culla del talento’ della Fip, il Promises FIP Tour 2024, il circuito nel quale i migliori giovani di tutto il mondo si impegnano con l’obiettivo di diventare i campioni di domani – ha commentato il presidente della Fip, Luigi Carraro – E in tal senso voglio ricordare il Fip Juniors World Padel Championships di Asuncion in Paraguay dello scorso novembre, durante il quale i migliori ragazzi e ragazze del pianeta hanno scritto spettacolari pagine di padel, confermando la bontà del modello organizzativo delle competizioni giovanili FIP. Un modello che durante l’anno si riflette nei tornei Promises, con i quali i nostri giovani hanno occasione di socializzare, divertirsi, fare esperienza ed esprimere quel talento che è garanzia per il futuro. Per i ragazzi e le ragazze che vanno in campo a Goteborg e per coloro che lo faranno nei prossimi mesi il mio augurio è di non smettere mai di sognare. E di farlo, possibilmente, con la racchetta in mano”.

Intelligenza artificiale, Meloni riceve Bill Gates a Palazzo Chigi: il cambiamento va governato, non subito

Intelligenza artificiale, Meloni riceve Bill Gates a Palazzo Chigi: il cambiamento va governato, non subitoRoma, 18 gen. (askanews) – Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha ricevuto oggi a Palazzo Chigi Bill Gates. Alla riunione, che rientra nell’ambito di una serie di incontri sul tema dell’intelligenza artificiale, ha preso parte anche Padre Paolo Benanti, presidente della Commissione sull’Intelligenza Artificiale per l’Informazione.

Nel corso dell’incontro – fa sapere una nota di Palazzo Chigi – si è discusso delle opportunità e dei rischi dell’IA e sulla necessità di governare i cambiamenti futuri, evitando così di subirli. Il colloquio – conclude la nota – ha permesso anche di ribadire la centralità dell’Africa per la Presidenza italiana G7, alla vigilia del Vertice Italia-Africa previsto il 28-29 gennaio.

Vietti: la riforma del 2003 modernizzò il nostro diritto societario

Vietti: la riforma del 2003 modernizzò il nostro diritto societarioNapoli, 18 gen. (askanews) – “La riforma ha dato buona prova di sé in questi vent’anni dove è successo di tutto. Dalla crisi economica del 2008 a quelle più recenti, gli istituti introdotti hanno avuto una buona tenuta dimostrando una verità fondamentale: la regola in diritto commerciale non è una pura sovrastruttura ma serve ad orientare il mercato. Quest’ultimo ha le sue dinamiche, ma se può disporre di regole agili, proattive e flessibili, l’intero sistema economico funziona meglio. E questo obiettivo lo abbiamo centrato”. Sono le parole di Michele Vietti, professore straordinario all’Università Lumsa di Roma, autore della riforma del diritto societario del 2003, intervenuto nel corso del convegno ‘Le società di capitali a vent’anni dalla riforma Vietti’ promosso dall’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Napoli.

“Con la riforma più che semplificare abbiamo modernizzato, traendo spunti da altri ordinamenti europei e anglosassoni con sistemi di governance alternativi e offrendo una pluralità di strumenti giuridici in nome dell’autonomia dell’imprenditore che è il miglior giudice della loro utilità. La riforma – ha aggiunto Vietti – ha scommesso anche sui professionisti perché sono i consulenti dell’imprenditore e lo aiutano ad orientarsi tra le diverse opportunità che le regole offrono per poter far meglio il proprio mestiere”. Ha introdotto i lavori, dell’incontro Eraldo Turi, presidente dell’Odcec Napoli. “E’ stata una riforma che ha fatto epoca – ha detto Turu – Il decreto lgs 6/2003 ha innovato, modificato e costruito tutto il nuovo diritto commerciale che era rimasto fermo al codice del 1942. Nuove norme aggiornate al nuovo tessuto sociale e imprenditoriale. Sicuramente ci sono delle ulteriori innovazioni ed integrazioni ma ciò che è stato fatto offre già un ottimo risultato per ciò che riguarda il diritto societario. Pensiamo ad esempio alle srl, che sono le società più diffuse nell’ambito imprenditoriale con la caratteristica peculiare di attestare le loro regole alle realtà degli imprenditori e delle loro aziende o società”.

All’incontro, moderato da Nicola Rocco di Torrepadula, ordinario dell’Università di Salerno, sono intervenuti anche Fabio Cecere e Roberto Coscia, consiglieri delegati dell’Odcec Napoli. Le relazioni sono state affidate a Massimo De Andreis, direttore generale di SRM e Presidente dell’Associazione italiana economisti d’impresa; Luigi Abete, consigliere Ia Sezione Civile Corte di Cassazione; Amedeo Bassi della Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Napoli;L Carlo Fiorentino, vice presidente Commissione diritto societario Odcec Napoli. (nella foto, da sinistra: Fabio Cecere, Eraldo Turi, Michele Vietti, e Nicola Rocco di Torrepadula)

Ok ad election day sarà in prossimo Cdm,terzo mandato invece no

Ok ad election day sarà in prossimo Cdm,terzo mandato invece noRoma, 18 gen. (askanews) – La norma sull’election day, ovvero l’accorpamento delle elezioni europee con le regionali nelle giornate di sabato e domenica 8 e 9 giugno 2024, che il Consiglio dei ministri di martedì scorso avrebbe dovuto approvare, sarà riproposta così com’è nel prossimo Consiglio dei ministri, anche se la data della nuova riunione non è ancora stata fissata. E’ quanto si apprende da fonti di governo.

Difficile, invece, che all’esame del prossimo Cdm arrivi la norma che elimina il limite dei due mandati per i sindaci dei Comuni tra 5mila e 15mila abitanti, spiegano le stesse fonti.

Nordcorea nel 2023 raddoppia scambi con la Cina

Nordcorea nel 2023 raddoppia scambi con la CinaRoma, 18 gen. (askanews) – Il giro d’affari tra Cina e Corea del Nord nel 2023 è più che raddoppiato rispetto all’anno precedente e si sta riprendendo ai livelli pre-coronavirus. Lo affermano le statistiche rilasciate oggi dalle autorità doganali cinesi.

La Corea del Nord sta rafforzando la cooperazione militare con la Russia e le relazioni economiche con la Cina, dopo aver attraversato la pandemia sigillando in maniera molto dura le proprie frontiere. Lo scorso anno il commercio totale tra Cina e Corea del Nord, comprese esportazioni e importazioni, è stato di oltre 2,1 miliardi di euro. Si tratta di più del doppio rispetto al 2022 e rappresenta circa l’80% dei livelli pre-pandemia, il 2019.

Nel 75° anniversario dell’instaurazione delle relazioni diplomatiche con la Cina, Pechino e Pyongyang celebrano il 2024 come “Anno dell’amicizia sino-nordcoreana”.