Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Tag: Sanremo 2023

Davos, Oxfam: nuovo rapporto, un mondo sempre più disuguale

Davos, Oxfam: nuovo rapporto, un mondo sempre più disugualeRoma, 15 gen. (askanews) – Dal 2020 i 5 uomini più ricchi al mondo (Elon Musk, Bernard Arnault, Jeff Bezos, Larry Ellison e Warren Buffett) hanno più che raddoppiato, in termini reali, le proprie fortune – da 405 a 869 miliardi di dollari – a un ritmo di 14 milioni di dollari all’ora, mentre la ricchezza complessiva di quasi 5 miliardi di persone più povere non ha mostrato barlume di crescita. Ai ritmi attuali, nel giro di un decennio potremmo avere il primo trilionario della storia dell’umanità, ma ci vorranno oltre due secoli (230 anni) per porre fine alla povertà.

È quanto emerge da Disuguaglianza: il potere al servizio di pochi, il nuovo rapporto pubblicato oggi da Oxfam, organizzazione impegnata nella lotta alle disuguaglianze, in occasione dell’apertura dei lavori del World Economic Forum di Davos. ‘Il rapporto ci dice che 7 delle 10 società più grandi al mondo hanno un miliardario come amministratore delegato o azionista di riferimento. Queste corporation hanno un valore di 10.200 miliardi di dollari, superiore al PIL combinato di tutti i Paesi dell’Africa e dell’America Latina. – ha detto Amitabh Behar, direttore esecutivo di Oxfam International – Sembra di vivere in un film distopico, di trovarci agli albori di un ‘decennio dei grandi divari’, con miliardi di persone a sopportare il peso di epidemie, inflazione, guerre, e una manciata di super-ricchi che moltiplicano le proprie fortune a ritmi parossistici’.

‘Il potere economico delle grandi aziende è oggi decisamente fuori controllo, una macchina che alimenta le disuguaglianze. -ha aggiunto Behar – Rendite monopolistiche, compressione dei costi e dei diritti dei lavoratori, elusione delle imposte che concorrono ad ampliare le fortune dei ricchi azionisti. L’estrema ricchezza è potere. Un potere spesso esercitato per condizionare le politiche pubbliche preservando le posizioni di privilegio di sparute minoranze a discapito dell’interesse collettivo e minando alla base l’essenza stessa della democrazia’. L’aumento della ricchezza estrema nell’ultimo triennio è stato poderoso, mentre la povertà globale rimane inchiodata a livelli pre-pandemici. Oggi, i miliardari sono, in termini reali, più ricchi di 3.300 miliardi di dollari rispetto al 2020 e i loro patrimoni sono cresciuti tre volte più velocemente del tasso di inflazione.

L’incremento dei patrimoni dei miliardari rispecchia la straordinaria performance delle società che controllano. Il 2023 è destinato, in particolare, ad essere ricordato come l’anno più redditizio di sempre. Complessivamente, 148 tra le più grandi aziende al mondo hanno realizzato profitti per circa 1.800 miliardi di dollari tra giugno 2022 e giugno 2023, con un aumento del 52,5% degli utili rispetto alla media dei profitti nel quadriennio 2018-21. Per ogni 100 dollari di profitti generati da 96 tra i maggiori colossi globali, 82 dollari sono fluiti agli azionisti sotto forma di dividendi o buyback azionari. A non essere ricompensato adeguatamente è invece chi con il proprio duro lavoro, spesso precario e poco sicuro, contribuisce a rendere floride quelle stesse imprese. L’analisi di Oxfam sui dati della World Benchmarking Alliance relativi a 1.600 tra le più grandi aziende del mondo rivela come solo lo 0,4% di esse si sia pubblicamente impegnato a corrispondere ai propri lavoratori un salario dignitoso e a supportarne l’introduzione, lungo le proprie catene di valore. In molti casi le più penalizzate sono le donne: basti pensare che a una lavoratrice del settore socio-sanitario servirebbero 1.200 anni per raggiungere la retribuzione annua percepita, in media, da un amministratore delegato delle 100 aziende più grandi di Fortune.

Inoltre, mentre durante la fase più acuta della crisi inflattiva le imprese sono riuscite a tutelare i propri margini di profitto, ampi segmenti della forza lavoro hanno perso potere d’acquisto. Per quasi 800 milioni di lavoratori occupati in 52 Paesi i salari non hanno tenuto il passo dell’inflazione. Il relativo monte salari ha visto un calo in termini reali di 1.500 miliardi di dollari nel biennio 2021-2022, una perdita equivalente a quasi uno stipendio mensile (25 giorni) per ciascun lavoratore. ‘Esiste una via d’uscita da questo status quo: il potere pubblico deve riacquistare centralità, i governi devono usare il loro potere politico per promuovere società più eque, investendo in beni e servizi pubblici di qualità accessibili a tutti, ridando potere, dignità e valore al lavoro, agendo sulla leva fiscale per appianare le disuguaglianze. – conclude Behar – I governi devono anche ricondurre il potere economico a obiettivi che vadano a beneficio dell’intera collettività, spezzando i regimi monopolistici, tutelando la concorrenza, tassando gli enormi profitti aziendali, incoraggiando, anche per via normativa, il raggiungimento di obiettivi di sostenibilità sociale ed ambientale’. DISUGUITALIA Nel 2023 persistono marcati incrementi patrimoniali per miliardari e multimilionari italiani In Italia, il quadro distribuzionale tra il 2021 e il 2022 mostra quasi un dimezzamento della quota di ricchezza detenuta dal 20% più povero (passata dallo 0,51% allo 0,27%), a fronte di una sostanziale stabilità della quota del 10% più ricco degli italiani. La forbice si amplia: se a fine 2021 la ricchezza del top-10% era 6,3 volte superiore a quella detenuta dalla metà più povera della popolazione, il rapporto supera il valore 6,7 nel 2022. Ancor più al vertice della piramide distributiva, le consistenze patrimoniali nette dell’1% più ricco (titolare, a fine 2022, del 23,1% della ricchezza nazionale) erano oltre 84 volte superiori alla ricchezza detenuta complessivamente dal 20% più povero della popolazione italiana. Dall’inizio della pandemia fino al mese di novembre 2023 il numero dei miliardari italiani è aumentato di 27 unità (passando da 36 a 63) e il valore dei patrimoni miliardari (pari a 217,6 miliardi di dollari a fine novembre 2023) è cresciuto in termini reali di oltre 68 miliardi di dollari (+46%). Nel corso del 2023 è cresciuto sensibilmente anche il numero dei multimilionari italiani: l’insieme dei titolari di patrimoni finanziari superiori a 5 milioni di dollari ha visto 11.830 nuovi ingressi su base annua. Il valore complessivo dei loro asset è lievitato nel corso dell’anno passato di 178 miliardi di dollari in termini reali. Cresce l’incidenza della povertà assoluta nel 2022. Prospettive di peggioramento per il 2023 La disuguaglianza nella distribuzione dei redditi netti equivalenti in Italia è rimasta pressoché stabile nel 2021 (ultimo anno per cui le stime distribuzionali sono accertate) rispetto al 2020, grazie a un ruolo incisivo dei trasferimenti pubblici emergenziali e del reddito di cittadinanza. Il profilo poco egalitario della distribuzione dei redditi colloca il nostro Paese in ventunesima posizione sui 27 Paesi membri dell’UE. Nel 2022 il fenomeno della povertà assoluta mostrava in Italia una maggiore diffusione rispetto all’anno precedente. Poco più di 2 milioni e 180 mila famiglie per un totale di 5,6 milioni di individui versavano nel 2022 in condizioni di povertà assoluta, non disponendo di risorse mensili sufficienti ad acquistare un paniere di beni e servizi essenziali per vivere in condizioni dignitose. L’incidenza della povertà a livello familiare è passata in un anno dal 7,7% all’8,3%, mentre quella individuale è cresciuta dal 9,1% al 9,7%. Un aggiornamento che si colloca in coerenza con il trend più che ventennale di crescita della povertà in Italia, sospinta da una perdurante stagnazione economica e dagli effetti non cicatrizzati delle crisi che nel nuovo millennio si sono abbattute sul nostro Paese. ‘L’aumento tra il 2021 e 2022 dell’incidenza della povertà assoluta è attribuibile in larga parte e malgrado il buon andamento dell’economia italiana nel 2022, all’impennata dell’inflazione e ai suoi impatti più incisivi sulle famiglie a bassa spesa rispetto a quelle benestanti. – ha commentato Mikhail Maslennikov, policy advisor su giustizia economica di Oxfam Italia – La dinamica del 2023 risentirà verosimilmente del rallentamento dell’economia nazionale e della minore capacità delle famiglie di fare affidamento sui propri risparmi. Peseranno anche la riduzione delle misure compensative contro l’impennata dei prezzi nella fase di rientro dall’inflazione, e la portata degli strumenti che hanno sostituito il reddito di cittadinanza. Misure che segmentano la platea dei poveri secondo discutibili criteri di meritevolezza, i cui beneficiari si stima potranno ridursi di 500.000 unità rispetto alle famiglie eleggibili per il reddito di cittadinanza. Misure destinate ad aumentare la disuguaglianza, l’indigenza e l’esclusione sociale’. Mercato del lavoro: debolezze strutturali e marcate disuguaglianze Alcuni segnali positivi, come il tasso di occupazione al 61,3% per le persone tra i 15 e i 64 anni di età, non devono distogliere l’attenzione dai problemi strutturali del mercato del lavoro nazionale. Persistono ampi squilibri territoriali tra aree ad alta e bassa occupazione, oltre che forti ritardi rispetto agli indicatori UE o di Paesi omologhi all’Italia, come Francia e Germania. Ancora, il miglioramento registrato dagli indicatori italiani risulta sempre più ‘agevolato’ dalla dinamica demografica negativa. Tanti nodi restano ancora irrisolti come la perdurante stagnazione salariale e la contenuta produttività del lavoro, o i forti ritardi occupazionali, la bassa qualità lavorativa di giovani e donne, il diffuso ricorso a forme di lavoro atipico che determina marcate disuguaglianze retributive e amplia le fila dei working poor. ‘Piuttosto che prendere di petto le debolezze strutturali del mercato del lavoro italiano gli interventi del governo rischiano di esacerbarle. L’assenza di una chiara politica industriale, orientata alla creazione di posti di lavoro di qualità, costituisce una rinuncia a contrastare l’indebolimento dell’economia nazionale e a riqualificare lo sviluppo del Paese in campo tecnologico e ambientale. – ha aggiunto Maslennikov – L’ulteriore liberalizzazione dei contratti a termine e del lavoro occasionale rischia di rafforzare le trappole della saltuarietà, discontinuità e precarietà lavorativa. L’opposizione al salario minimo legale è infine una scelta emblematica di un profondo disinteresse a tutelare i lavoratori meno protetti, impiegati in settori in cui la forza dei sindacati è minima’. Un’agenda politica per l’uguaglianza e l’equità La riduzione delle disuguaglianze rappresenta un tema cui nessun governo, al netto della retorica, ha finora attribuito centralità d’azione. Il Governo Meloni non fa eccezione e il suo primo anno è stato caratterizzato da politiche del lavoro incapaci di ridimensionare il fenomeno della povertà lavorativa, da una riforma fiscale che riduce l’equità e l’efficienza del sistema impositivo italiano e dall’abbandono dell’approccio universalistico alla lotta alla povertà in nome di una visione categoriale e in favore di interventi che, lungi dal correggere le note criticità del reddito di cittadinanza, inaridiscono lo schema di reddito minimo, negando dignità e speranza a troppi. Invertire la rotta e fare sì che il potere politico torni ad interessarsi del benessere economico e sociale dei più fragili è cruciale. In Italia, Oxfam raccomanda al Governo di intervenire nei seguenti ambiti prioritari Misure di contrasto alla povertà a vocazione universale ‘ Ripensare profondamente le misure per l’inclusione sociale e lavorativa introdotte nel 2023, riabbracciando l’approccio universalistico che garantisce a chiunque si trovi in difficoltà la possibilità di accedere a uno schema di reddito minimo fruibile fino a quando la condizione di bisogno persiste. Misure in materia fiscale per una maggiore equità del sistema impositivo ‘ Riconsiderare il rafforzamento della funzione redistributiva della leva fiscale, favorire una generale ricomposizione del prelievo (con spostamento della tassazione dal lavoro su profitti, interessi, rendite finanziarie) e tutelare l’equità orizzontale del sistema impositivo ‘ Prevedere l’introduzione di un’imposta progressiva sui grandi patrimoni. Una misura su cui Oxfam ha lanciato la raccolta firme #LaGrandeRicchezza, a supporto di un’Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE). In Italia, a titolo esemplificativo, l’imposta potrebbe essere rivolta al solo 0,1% più ricco della popolazione con un patrimonio netto individuale sopra i 5,4 milioni di euro. Con un potenziale gettito stimato tra 13,2 e 15,7 miliardi di euro all’anno. ‘ Non perseguire interventi condonistici che sviliscono la fedeltà fiscale, esasperano comportamenti opportunistici e accentuano iniquità orizzontali e verticali del sistema fiscale. ‘ Dare impulso a una serrata lotta all’evasione fiscale, a partire dall’evasione IVA con consenso, favorendo l’effettivo rafforzamento delle attività di analisi del rischio fiscale e di controllo dell’Agenzia delle Entrate. Misure per contrastare il lavoro povero e promuovere un lavoro dignitoso per tutti ‘ Introdurre un salario minimo legale, indicizzato all’inflazione, affidando il compito di stabilirne i parametri definitori e le modalità di erogazione, il monitoraggio, l’adeguamento periodico a un organo consultivo con forte rappresentanza sindacale. ‘ Estendere erga omnes l’efficacia dei principali contratti collettivi nazionali del lavoro ‘ Disincentivare l’utilizzo dei contratti non standard, introdurre forti limitazioni all’esternalizzazione del lavoro e prevedere una drastica riduzione delle forme contrattuali a tempo determinato, ricorrendo a poche e stringenti causali ‘ Introdurre condizionalità all’accesso agli incentivi per le imprese come il rinnovo dei contratti collettivi scaduti che agevolino il riconoscimento di aumenti salariali, condizionalità che assicurino la riduzione dell’impiego del lavoro atipico e una più equa condivisione, tra i fattori produttivi, dei benefici ricavati dalle attività finanziate dallo Stato

Imprese, Bankitalia: attese migliorano, ma restano negative

Imprese, Bankitalia: attese migliorano, ma restano negativeRoma, 15 gen. (askanews) – Le valutazioni delle imprese italiane sulla situazione economica generale del Paese, così come le attese sulle proprie condizioni operative nei successivi tre mesi, restano nel complesso sfavorevoli, sebbene in miglioramento, mentre le attese sull’inflazione sono di una rientro verso il 2,5% a breve e verso il 2% nel lungo periodo. E’ quanto rileva l’indagine sulle aspettative di inflazione e crescita relative al quarto trimestre 2023 condotta da Bankitalia tra il 22 novembre e il 14 dicembre presso le imprese italiane dell’industria e dei servizi con almeno 50 addetti. “Al lieve recupero dei giudizi – si legge in una nota di Bankitalia – hanno contribuito una moderata ripresa della domanda interna e condizioni per investire meno negative soprattutto nei servizi, che si accompagnano alla tenuta della spesa attesa per investimenti. Nello scorcio dell’anno si è attenuato il peggioramento dei giudizi sull’accesso al credito per tutti i settori e nove imprese su dieci dichiarano almeno sufficienti le proprie condizioni di liquidità. Per il primo trimestre del 2024 le imprese prevedono un proseguimento dell’espansione dell’occupazione”.

“La dinamica dei prezzi praticati dalle aziende ha continuato a indebolirsi e si attenuerebbe ulteriormente nei prossimi 12 mesi. Circa due terzi delle aziende prevedono un aumento delle retribuzioni orarie dei propri dipendenti nei prossimi 12 mesi e quasi un terzo dichiara di aver già tenuto conto nel corso del 2023 di eventuali aumenti salariali futuri nei propri listini. Le attese sull’inflazione al consumo si sono nettamente ridotte su tutti gli orizzonti temporali, collocandosi poco sotto il 2,5 per cento sugli orizzonti a breve termine e appena sopra il 2 per cento su quelli a lungo”.

Boom di produzione di melagrane in Puglia, +150% in 3 anni

Boom di produzione di melagrane in Puglia, +150% in 3 anniRoma, 15 gen. (askanews) – Boom della produzione di melegrane in Puglia in aumento del 150% in 3 anni, con le quantità in quintali passate da 65mila a 162mila. Lo rende noto Coldiretti Puglia, sulla base di una elaborazione di dati Istat, chiedendo massima attenzione per tutelare il comparto in forte crescita dpo la prima intercettazione della Commissione europea di Falsa Cydia (Thaumatotibia leucotreta) in una spedizione di melagrane proveniente dal Marocco, finora ‘zona free’ dal parassita da quarantena.

Secondo la confederazione è quindi necessario un cambio di passo nelle misure di prevenzione e di intervento sia a livello comunitario che nazionale, anche con l’avvio di una apposita task force. In provincia di Taranto si concentra oltre il 70% della produzione di melegrane, seguita da Foggia e Bari. Sono due le varietà che si stanno diffondendo più velocemente in Puglia, Akko e Wonderful, la prima più precoce, dato che la campagna comincia nella prima decade di settembre con una produttività che varia dalle 25 alle 30 tonnellate per ettaro, mentre per la seconda la campagna prende l’avvio nella seconda metà d’ottobre e la produttività varia dalle 35 alle 45 tonnellate per ettaro.

Shoah, Segre: quando entro al Binario 21 torno bambina deportata

Shoah, Segre: quando entro al Binario 21 torno bambina deportataMilano, 15 gen. (askanews) – Quando entro al Memoriale della Shoah – Binario 21 “non sono più la vecchia che sono adesso, sono quella che è entrata qui per essere deportata, non l’ho mai dimenticato”. Lo ha detto la senatrice a vita Liliana Segre al suo ingresso nel Memoriale in occasione della visita della Commissione straordinaria per il contrasto a intolleranza, razzismo, antisemitismo, istigazione all’odio e alla violenza del Senato, da lei presieduta. È prevista la partecipazione, tra gli altri, del presidente del Senato Ignazio La Russa, del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e del sindaco di Milano Giuseppe Sala. Asa

’Being organic in Eu’ porta il biologico Ue a Marca 2024

’Being organic in Eu’ porta il biologico Ue a Marca 2024Roma, 15 gen. (askanews) – Uno spazio espositivo dedicato, l’organizzazione del workshop sul ruolo strategico del biologico nella distribuzione moderna, ma anche iniziative di networking che comprendono la Lounge B2B e l’aperitivo tematico a cura di Naturland. E’ l’agenda che caratterizza la presenza alla 20esima edizione di Marca del progetto internazionale europeo nato con l’obiettivo di promuovere la cultura del biologico.

“Being Organic in Eu”, la campagna triennale cofinanziata dall’Unione europea con l’obiettivo di trasferire i benefici che il biologico comporta per la salute delle persone e l’ambiente, si presenta quindi a Marca con una piattaforma di iniziative tese a valorizzare e promuovere la crescita dell’alimentazione sostenibile e salutare, senza chimica di sintesi. Mercoledì 17 gennaio, alle 9.30, presso la Gallery Hall, il convegno dal titolo “L’Italia di oggi e di domani: il ruolo sociale ed economico del biologico nella Distribuzione Moderna”, promosso da AssoBio, analizzerà le opportunità e le sfide del settore nella GDO. Durante l’evento verranno presentati i dati sulla categoria per il mercato italiano ed europeo e le potenzialità di sviluppo del biologico nella distribuzione moderna.

Le iniziative proposte da Being Organic in Eu a MARCA prevedono anche attività di networking per consolidare sinergie tra gli stakeholder del settore come la Buyers Lounge, dedicata agli appuntamenti B2B, e l’aperitivo a tema: “Talk and taste: gustare i prodotti ittici biologici nell’UE”, che si terrà il 17 gennaio presso il Bologna Congress Center, organizzato da Naturland, una delle più importanti organizzazioni di agricoltori e produttori biologici a livello mondiale. “Il biologico ha un ruolo sempre più strategico all’interno della Distribuzione Moderna – ha commentato Paolo Carnemolla, segretario generale FederBio – Ecco perché il programma di promozione triennale Being Organic in Eu, istituito grazie a un partenariato tra FederBio e Naturland, ha scelto la prestigiosa vetrina internazionale di MARCA per attivare iniziative di promozione e comunicazione dei valori e dei benefici che il biologico comporta dal punto di vista ambientale, sociale ed economico, ma anche attività di networking per creare nuove opportunità di business fondamentali per lo sviluppo del comparto”.

Giappone, think tank stima Pil a novembre -1,4%

Giappone, think tank stima Pil a novembre -1,4%Roma, 15 gen. (askanews) – Una stima pubblicata lunedì dal Centro giapponese per la ricerca economica (JCER), un think tank governativo, a novembre il prodotto interno lordo (Pil) del Giappone sarebbe diminuito dell’1,4% annualizzato rispetto al mese precedente, segnando il primo calo in due mesi.

Il think tank ha affermato che il calo è dovuto principalmente alla flessione delle esportazioni di servizi, che erano temporaneamente aumentate in ottobre, aggiungendo che c’è stata anche una tendenza al ribasso nelle esportazioni di beni, comprese le spedizioni di automobili. Secondo il JCER, le esportazioni di beni e servizi sono diminuite del 9,1%, invertendo l’espansione dell’8,6% del mese precedente. “Le esportazioni di prodotti automobilistici e di beni strumentali sono state deboli”, ha osservato il centro di ricerca.

I consumi privati, che rappresentano oltre la metà del Pil totale, sono cresciuti dello 0,2%, mentre gli investimenti aziendali sono diminuiti dello 0,7%. Sulla base del ritmo di crescita medio di ottobre e novembre, il think tank stima ora un’espansione annualizzata del 3,1% per il quarto trimestre del 2023 rispetto ai tre mesi precedenti.

La catena di ristoranti italiana La piadineria passa al fondo Cvc

La catena di ristoranti italiana La piadineria passa al fondo CvcMilano, 15 gen. (askanews) – La piadineria, la catena italiana di ristoranti fast casual, passa al fondo internazionale Cvc capital partners. Cvc capital partners fund VIII ha raggiunto un accordo vincolante per acquisirne il 100% dai fondi Permira, si legge in una nota che conferma le indiscrezioni di stampa circolate nelle scorse settimane secondo cui la valutazione, in termini di enterprise value, supererebbe i 300 milioni. I fondi Permira avevano acquisito La Piadineria all’inizio del 2018 triplicando negli ultimi sei anni sia fatturato che Ebitda.

La Piadineria conta oltre 400 ristoranti a gestione diretta distribuiti tra città, centri commerciali, outlet e retail parks. La formula proposta nei punti vendita a marchio La Piadineria si basa sull’offerta di una trentina di tipologie di piadina, preparate con un impasto prodotto nello stabilimento di Montirone, nel Bresciano. La Piadineria è la seconda catena di ristorazione in Italia e può contare su una squadra di oltre 2.500 collaboratori che servono circa 70.000 clienti ogni giorno. “Cvc è pronta a sostenere l’azienda nel suo prossimo percorso di crescita, tramite l’ulteriore espansione del business in Italia, la diversificazione in altri formati fast casual, e l’internazionalizzazione – ha dichiarato Alessandro Baccarin, Director di Cvc – Non vediamo l’ora di lavorare con Andrea Valota e il management team per guidare il prossimo capitolo di successo de La Piadineria”.

“Siamo convinti che nei prossimi anni la società sarà in grado di sfruttare al meglio le opportunità di crescita che il mercato ci offre – ha sottolineato Andrea Valora, ceo del gruppo La Piadineria – La nostra ambizione è quella di consolidare il posizionamento di leadership de La Piadineria in Italia e di accelerare la nostra espansione all’estero”. Il perfezionamento dell’operazione, soggetto alle consuete autorizzazioni regolamentari, è previsto nella prima metà del 2024.

Zelensky: stiamo preparando altre buone notizie sulla difesa aerea

Zelensky: stiamo preparando altre buone notizie sulla difesa aereaMilano, 15 gen. (askanews) – “Stiamo preparando altre buone notizie sulla difesa aerea”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che effettua da oggi una visita ufficiale in Svizzera, partendo da Berna. Lo hanno annunciato ieri in serata il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) e la presidenza ucraina. “Teniamo a mente sia i missili che la guerra elettronica: ce ne saranno di più” ha aggiunto. “E invariabilmente, mese dopo mese, aumentiamo la produzione di artiglieria ucraina. L’Ucraina ha un potenziale sufficiente per superare questo difficile percorso di guerra. Abbiamo il potenziale per radunare il mondo. Abbiamo il potenziale per vincere. La chiave è credere in noi stessi. Credere nell’Ucraina”.

Accolto dalla presidente della Confederazione Viola Amherd e dai consiglieri federali Ignazio Cassis e Beat Jans, Zelensky terrà una conferenza stampa in serata. Si tratta della prima visita ufficiale di Zelensky in Svizzera. Domani Zelensky terrà un discorso al Forum economico mondiale (WEF) di Davos. Ieri a Davos oltre 80 paesi hanno discusso della pace in Ucraina. Consiglieri per la sicurezza nazionale e alti diplomatici di oltre 80 paesi si sono riuniti per discutere di ciò che è necessario per portare la pace in Ucraina. I colloqui si sono svolti sulla base del piano di pace presentato dal presidente ucraino Zelensky. L’obiettivo è prepararsi per essere pronti ad avviare un processo con la Russia, quando sarà il momento”, ha affermato il ministro degli Esteri svizzero Ingazio Cassis.

Ha presieduto l’incontro insieme ad Andrij Yermak, capo dello staff del presidente Zelensky. Lo scopo, secondo Cassis, è quello di portare i paesi ad accordarsi sui principi per una pace duratura e giusta in Ucraina.

Bankitalia: a novembre debito pubblico in calo a 2.855 miliardi

Bankitalia: a novembre debito pubblico in calo a 2.855 miliardiRoma, 15 gen. (askanews) – Lo scorso novembre il debito delle Amministrazioni pubbliche è diminuito di 12,6 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.855,0 miliardi. Lo rende noto Bankitalia nella pubblicazione statistica “Finanza pubblica: fabbisogno e debito”. La diminuzione riflette quella delle disponibilità liquide del Tesoro (12,9 miliardi, a 39,6) e un piccolo avanzo di cassa delle Amministrazioni pubbliche (0,8 miliardi); in senso opposto ha operato l’effetto complessivo degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (complessivamente 1,1 miliardi).

Il debito consolidato delle Amministrazioni centrali è diminuito di 12,6 miliardi, mentre quello delle Amministrazioni locali e quello degli Enti di previdenza sono rimasti pressoché invariati. La vita media residua è marginalmente aumentata a 7,8 anni. La quota del debito detenuta dalla Banca d’Italia è rimasta stabile al 24,4 per cento; a ottobre (ultimo mese per cui questo dato è disponibile) quella detenuta dai non residenti è aumentata al 27,4 per cento (dal 27,0 per cento del mese precedente), mentre quella in capo agli altri residenti (principalmente famiglie e imprese non finanziarie) è aumentata al 13,4 per cento (dal 12,7 per cento in settembre).

All’università di Nablus l’Idf arresta presunti membri di una cellula studentesca di Hamas

All’università di Nablus l’Idf arresta presunti membri di una cellula studentesca di HamasRoma, 15 gen. (askanews) – Le forze di sicurezza israeliane hanno arrestato nove membri di una cellula studentesca di Hamas che si nascondevano all’Università An-Najah di Nablus, in Cisgiordania, con l’accusa di coinvolgimento in attività terroristiche. Lo riferisce il quotidiano Haaretz.

Le forze di difesa israeliane hanno affermato che l’arresto è stato effettuato nella notte nell’ambito dello sforzo di “contrastare le attività delle squadre terroristiche studentesche delle cellule di Hamas” nelle università della Cisgiordania. L’IDF ha anche affermato che altri sospettati presenti sul posto sono stati fermati per essere interrogati. L’IDF ha aggiunto che altri cinque sospetti sono stati arrestati con l’accusa di coinvolgimento in attività terroristiche in un villaggio vicino Jenin, nel sud della Cisgiordania.

L’esercito israeliano ha anche annunciato di aver distrutto due case illegali di membri di Hamas a Qalqilyah. Le case distrutte appartenevano all’alto funzionario di Hamas, Bassem Daoud, e a Saleh Daoud, accusati di essere gli autori di due attacchi a fuoco nel 2015.