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Tag: Sanremo 2023

Caprizza inaugura a Roma

Caprizza inaugura a RomaRoma, 12 gen. (askanews) – Caprizza, concept autenticamente caprese inaugura a Roma. La catena lanciata nel 2020 da Angelo Scarpato e Marco Trepiccione, che si presenta come pizzeria friggitoria di ispirazione gastronomica napoletana, con focus sull’Isola di Capri, comprende Inaugura oggi a Roma il settimo ristorante.

Pizze, arancini, frittatine di maccheroni o bucatini, mozzarella in carrozza e dolci come la pastiera, i babà e la torta caprese, il tutto offerto in un ambiente che ricorda l’isola più celebre e visitata del Golfo di Napoli, ovvero Capri. Il concept Caprizza, che con 1500 pizze sfornate ogni giorno e uno scontrino medio di 25 euro ha chiuso il 2022 con un fatturato di 9 milioni di euro e una previsione per il 2023 di un significativo +15%, non lascia nulla al caso,: il blend di farine Caprizza, selezionate e prodotte, con il supporto del Maestro pizzaiolo Antonio Tammaro, da Molino Iaquone con grano tenero 100% italiano, coltivato nella campagna romana dell’Agro Pontino, della Maremma laziale della Sabina e della verdissima e incontaminata Valle di Comino, capace di rendere uniche le pizze firmate Caprizza. L’impasto, leggero e digeribile, si basa sul sistema denominato ‘Biga’: la massa viene fatta lievitare due volte in celle a vista appositamente realizzate per questa funzione e in grado di mantenere una temperatura costante di 4-5 gradi. Importante: un cronometro segnala da quanto tempo l’impasto sta lievitando in modo da avere una procedura corretta del processo di lievitazione”.

Bofa, cala utile trimestre, titolo giù nel preborsa Usa

Bofa, cala utile trimestre, titolo giù nel preborsa UsaRoma, 12 gen. (askanews) – Bank of America perde il 2% nelle preborsa Usa dopo aver annunciato un calo degli utili del quarto trimestre a causa di ingenti oneri una tantum. L’utile netto è sceso a 3,1 miliardi di dollari, o 35 centesimi per azione, nel quarto trimestre, in calo di oltre il 50% rispetto a 7,1 miliardi di dollari, o 85 centesimi per azione, di un anno fa.

La banca, con sede a Charlotte, nella Carolina del Nord, ha dichiarato di essere stata penalizzata da un onere prima delle imposte di 1,6 miliardi di dollari nel trimestre, relativo alla transizione dal Libor. Il risultato comprende anche una commissione straordinaria di 2,1 miliardi di dollari addebitata dalla Federal Deposit Insurance Corp, legata ai fallimenti della Silicon Valley Bank e della Signature Bank. Escludendo queste voci straordinarie la banca ha realizzato un utile di 70 centesimi per azione. “Abbiamo riportato solidi risultati nel quarto trimestre e nell’intero anno poiché tutte le nostre attività hanno raggiunto una forte crescita organica, con record nell’attività dei clienti e nell’impegno digitale”, ha affermato il CEO Brian Moynihan in una nota. “La disciplina sulle spese ci ha permesso di continuare a investire in iniziative di crescita. Gli elevati livelli di capitale e liquidità ci posizionano bene per continuare a realizzare una crescita responsabile nel 2024”.

La seconda banca Usa ha registrato accantonamenti per perdite su crediti per 1,1 miliardi di dollari, in aumento di 12 milioni di dollari rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso. Bank of America ha dichiarato che il margine d’interesse netto è diminuito del 5% a 13,9 miliardi di dollari a causa dei maggiori costi di deposito e dei minori saldi dei depositi, che hanno più che compensato i maggiori rendimenti degli asset.

La banca avrebbe dovuto essere uno dei maggiori beneficiari dei tassi di interesse più elevati lo scorso anno, ma ha sottoperformato i suoi concorrenti perché l’istituto di credito aveva accumulato titoli a lungo termine e a basso rendimento durante la pandemia di Covid. Tali titoli hanno perso valore con l’aumento dei tassi di interesse. I ricavi del consumer banking sono scesi del 4% a 10,3 miliardi di dollari, mentre i ricavi delle vendite e del trading sono aumentati del 3% a 3,6 miliardi di dollari.

Francia, Morelle: Macron ha scelto Attal per disinnescare Le Pen

Francia, Morelle: Macron ha scelto Attal per disinnescare Le PenMilano, 12 gen. (askanews) – Il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron ha optato per Gabriel Attal e per il cambio di governo oggi sotto gli occhi di tutti, “perché per lui è un obiettivo decisivo impedire con tutte le forze che Marine Le Pen diventi Presidente della Repubblica e che due mandati quinquennali finiscano con l’immagine terribile che sarebbe quella di vederlo accogliere Marine Le Pen sul tappeto rosso dell’Eliseo il 9 maggio 2027”. Così in una videointervista ad askanews Aquilino Morelle, già consigliere di François Hollande, ‘plume’ di Lionel Jospin a Matignon, ma soprattutto anticipatore del tema del giorno con il libro “La parabole des aveugles: Marine Le Pen aux portes de l’Elysée” (Grasset, 286 pagine).

Morelle, figura di spicco della gauche storica, enumera diverse “dimensioni” della scelta di Macron per Attal che sono state annoverate come ragioni di tale scelta. C’è “l’operazione sopravvivenza” ovvero quella secondo la quale “dato l’indebolimento del potere esecutivo, a causa dell’assenza di maggioranza all’Assemblea nazionale lo scorso anno – situazione estremamente difficile per il presidente e per il governo che ha portato al cambio di primo ministro – è sembrato necessario che il presidente prendesse l’iniziativa politica”. C’è “l’operazione ringiovanimento che vede protagonista un uomo di soli 34 anni” e dove “Emmanuel Macron salta una generazione e sceglie un uomo a lui estremamente vicino, che parla allo stesso tempo di compagnia, di idee e di complicità politica, permettendo così di escludere tutta una serie di leader politici più anziani”. C’è poi un’altra dimensione, quella elettorale: le elezioni europee di giugno. “Una buona mossa politica nella misura in cui si debba affrontare un leader – per le prossime elezioni europee che si terranno tra 6 mesi, a giugno 2024 – come Jordan Bardella (classe 1995, presidente del Rassemblement National dal 5 novembre 2022, ndr) che ha solo 28 anni. Vale a dire sei anni di meno di Gabriel Attal: riteniamo che probabilmente guiderà la lista che otterrà il risultato più forte a giugno, attualmente gli viene accreditato circa il 30% dei voti cioè 10 a 12 punti di vantaggio sulla lista Renew del Presidente della Repubblica”.

Ma Morelle precisa: “Ritengo che in realtà la scelta di Gabriel Attal non corrisponda solo a queste tre dimensioni che ho appena richiamato”. Non ci sono insomma soltanto “‘l’operazione sopravvivenza’, il ‘golpe dei giovani’, il cercare di contrastare Bardella nelle elezioni europee. Penso che bisogna ascoltare con attenzione quello che ha detto il presidente della Repubblica nel suo ultimo intervento in Tv e quelle dichiarazioni che sono state molto criticate a sinistra sull’immigrazione. Aggiungiamo le prime azioni del premier Gabriel Attal, che si è recato al passo di Calais a fianco alle persone che vivono la situazione delle inondazioni catastrofiche, e poi subito dopo in un commissariato della banlieue parigina. E con questo quadro, allora penso che il Presidente della Repubblica abbia deciso, perché per lui è un obiettivo fondamentale impedire con tutte le forze che Marine Le Pen diventi Presidente della Repubblica e che due mandati quinquennali finiscano con l’immagine terribile che sarebbe quella di vederlo accogliere Marine Le Pen sul tappeto rosso dell’Eliseo il 9 maggio 2027. Questo credo sia il senso della nomina di Gabriel Attal che è scevro da ogni appartenenza in relazione, direi, al solito riflesso della sinistra, e che è pronto a servire la politica di Emmanuel Macron. Penso che sarà (una politica) abbastanza essenziale sull’immigrazione, con la fine della demonizzazione degli elettori di Marine Le Pen, smettendo di dare loro una lezione morale, per cercare di evitare che un elettore normale – voglio dire non fascista o razzista o xenofobo o antisemita – diriga il suo voto verso RN, verso Marine Le Pen”. L’intervista completa verrà pubblicata da askanews il 15 gennaio.

(Di Cristina Giuliano)

Bce, Lane: con piena attuazione Ngeu-Pnrr +1,5% a Pil eurozona 2026

Bce, Lane: con piena attuazione Ngeu-Pnrr +1,5% a Pil eurozona 2026Roma, 12 gen. (askanews) – Se “pienamente attuato” il programma Next Generation Eu e il Recovery fund potrebbero aumentare il Pil dell’area euro dell’1,5% per il 2026 e oltre. Tuttavia ad oggi già si evidenziano ritardi sull’attuazione di vari aspetti dei piani, in particolare sulle capacità di spendere effettivamente i fondi e sulle riforme e “i governi devono accelerare gli sforzi per assicurare che gli effetti positivi si materializzino”. Lo ha affermato Philip Lane, capo economista della Bce presentando una analisi di impatto di Ngeu durante una conferenza a Dublino.

Secondo Lane i rischi principali di questo piano riguardano l’insufficiente capacità di utilizzare effettivamente e in maniera efficace i fondi europei e l’eccessiva concentrazione della spesa sul finale del periodo del programma. I tecnici della Bce hanno approntato dei modelli di simulazione per valutare l’impatto macroeconomico dei vari Pnrr sull’insieme dell’eurozona. E su “sulla base dei Pnrr originali il rischio di pressioni inflazionistiche nell’area euro sul medio termine è giudicato contenuto”, ha detto Lane, quantificandolo tra zero e 0,1 punti percentuali in più sul carovita nel 2026.

“Le ricadute sull’inflazione potrebbero differire tra paesi -ha proseguito, secondo le slide pubblicate dalla Bce – sulla base dei finanziamenti dei Pnrr e di come la spesa viene distribuita tra investimenti pubblici, spesa pubblica e la distribuzione della spesa sul tempo”. L’esponente della Bce ha rilevato che un numero cospicuo di riforme previste dai piani sono state già varata, ma ci sono anche segni di problematicità nell’attuazione. Ad oggi il 20% delle riforme totali, quindi un quinto, è stato giudicato come “attuato in maniera soddisfacente” dalla commissione europea. Ma un numero rilevante di riforme previste dai piani sono associate a dilazioni sui pagamenti. Inoltre tra 2022 e 2023 175 delle riforme previste da tutti i paesi sono state riferite dai governi stessi come in ritardo per per una media superiore ai 180 giorni su entrambi gli anni.

Secondo il capo economista della Bce vi sono rischi che non tutti i fondi Ue vengano spesi per la fine del programma nel 2026 “a causa di carenze nelle capacità amministrative, elevate inflazione strozzature nelle forniture globali”. Per questo bisogna intervenire sulle performance insufficienti dell’attuazione di Ngeu: agendo sulle carenze di attuazione dei Pnrr, come l’insufficiente utilizzo di fondi, la mancanza di riforme strutturali e di investimenti. Inoltre c’è un rischio di “corsa all’ultimo minuto” sulla spesa sul finale del programma e questo scenario implicherebbe anche potenziali ricadute negative per la sua effettiva efficacia. Secondo Lane bisogna mantenere uno stretto livello di vigilanza da parte delle autorità Ue sull’attuazione dei programmi.

Torna su Rai3 “Quinta dimensione”, prima puntata sul clima

Torna su Rai3 “Quinta dimensione”, prima puntata sul climaRoma, 12 gen. (askanews) – Cosa sta succedendo al nostro pianeta? E il suo stato di salute quanto condiziona la nostra? La qualità della nostra vita sarà compromessa dai cambiamenti climatici che lo stanno interessando? Mentre, negli ultimi mesi, si susseguivano gli allarmi per siccità, incendi e altre catastrofi naturali tutti ci siamo posti queste domande.

Nella prima puntata di “Quinta dimensione – Il futuro è già qui”, il programma di Rai Cultura condotto da Barbara Gallavotti, in onda sabato 13 gennaio alle 21.45 su Rai3, proveranno a dare una risposta raccontando cosa dice la ricerca in merito, ma soprattutto quali sono le tante soluzioni e progetti che si stanno pensando per rendere la nostra vita non solo più sostenibile, ma più piacevole di quando non lo sia oggi, in un mondo segnato da inquinamento e invivibilità. In studio ospiti come Giovanni Soldini, che racconterà come ha visto cambiare i mari e del contributo che egli stesso sta dando alla ricerca. All’Istituto di Oceanografia e Geofisica di Trieste si potrà vedere come i ricercatori studiano gli abissi e come raccolgono dati per conoscere il nostro “pianeta d’acqua”. Si capirà perché al riscaldamento climatico corrispondono più eventi estremi, anche freddi, e fino a che punto è possibile prevederli. Si potrà scoprire come i ricercatori svizzeri pensano di ridisegnare il traffico urbano per renderlo più efficiente di quanto non sia persino nella efficientissima Zurigo.

E ancora, come si può riciclare il calcestruzzo utilizzandolo allo stesso tempo per intrappolare anidride carbonica. Approfondiremo, poi, l’impatto dei cambiamenti climatici sulla nostra salute e come attenuarlo e andremo ad Alberobello, in Puglia, per capire cosa possono insegnarci le tecniche di costruzione tradizionali. Ci chiederemo quanto ci convengano davvero le auto elettriche, fino a che punto possono fare la differenza, quali siano i vantaggi ma anche i punti critici del solare e quanto costerà rendere la nostra presenza sul pianeta sostenibile.

Amalia Ercoli Finzi, ospite fissa di “Quinta dimensione – Il futuro è già qui”, ci ricorderà perché la Terra è unica e Gianfranco Ravasi che è nostro dovere prendercene cura e che solo così facendo potremo costruire un futuro possibile, sostenibile e che tutti auspichiamo. “Quinta dimensione – Il futuro è già qui” è un’idea di Jean Pierre el Kozeh e Barbara Gallavotti ed è da lei scritto e condotto. Hanno contribuito ai testi Maria Chiara Albicocco, Francesca Buoninconti, Paolo Conte, Fabio Mazzeo, Paola Miletich, Fiorella Ravera. Delegato Rai Giulia Lanza. La regia è di Luca Granato. Prodotto da Ballandi per Rai Cultura.

Vino, prendono il via da Seul e Tokyo le “Vinitaly Preview 2024″

Vino, prendono il via da Seul e Tokyo le “Vinitaly Preview 2024″Milano, 12 gen. (askanews) – È l’Estremo Oriente la prima destinazione di “Vinitaly Preview 2024”, il programma di promozione internazionale della manifestazione di bandiera del vino made in Italy che sbarca venerdì 12 gennaio a Seoul e il 15 gennaio a Tokyo per incontrare oltre 100 operatori e professionisti del settore.

Lo ha annunciato Veronafiere, spiegando che i due appuntamenti rappresentano le tappe di ripartenza della staffetta in dieci mercati strategici della domanda di vino italiano all’estero, che aveva preso il via ad ottobre 2023: una maratona internazionale che quest’anno, dopo Corea del Sud e Giappone, volerà in Svezia, Austria, Regno Unito e Belgio. Queste iniziative si inseriscono nel più ampio piano di internazionalizzazione di Vinitaly, che prevede rassegne e roadshow per un totale di 19 eventi in 14 Paesi. “Ripartiamo con il format che negli ultimi anni ci ha consentito di intercettare operatori, stakeholder e professionisti stranieri altamente qualificati in un’area geografica molto interessante per il vino italiano – spiega il presidente di Veronafiere Federico Bricolo – ma dove soffriamo ancora troppo il confronto con i competitor francesi”.

Tra le maggiori potenze economiche dell’Asia, la Corea del Sud è infatti una piazza di approdo sempre più strategica, in particolare per le produzioni di qualità di tutte le tipologie enologiche. Veronafiere ricorda inoltre che le importazioni di vino, favorite da un rilevante aumento del reddito pro-capite, sono più che raddoppiate tra il 2019 e il 2022, periodo in cui i vini italiani hanno registrato un balzo del +131%, solo in parte ridimensionato dal difficile contesto congiunturale dell’ultimo anno. Qui l’Italia rappresenta solo il terzo fornitore, con una quota di mercato (15%) dimezzata rispetto alla Francia. Un dominio che si riscontra anche in Giappone, dove quasi 6 bottiglie importate su 10 sono francesi e dove le etichette Made in Italy conquistano solo la medaglia d’argento con il 12% del mercato. Ciononostante, con importazioni per oltre 200 milioni di euro l’anno, il Giappone è storicamente il principale partner del vino italiano in Asia. Le vendite nel Paese, sottolinea sempre Veronafiere, sono sempre più orientate verso prodotti di qualità, e oltre l’80% delle importazioni è rappresentato da vini Dop e Igp.

Ad incontrare gli operatori specializzati nella capitale coreana assieme al presidente di Veronafiere, ci sono l’ambasciatrice d’Italia a Seoul, Emilia Gatto, e Ferdinando Gueli, direttore Ice Seoul. Ad accogliere gli stakeholder giapponesi nella capitale, ci saranno con Bricolo e il presidente di Ice, Matteo Zoppas, anche l’ambasciatore d’Italia in Giappone, Gianluigi Benedetti, Anna Iele, esperta agricola della Sezione per le Politiche Agroalimentari dell’Ambasciata, e il direttore dell’Ufficio Ice di Tokyo, Gianpaolo Bruno.

Prodi: non stoppo Schlein, discorso candidature vale per tutti

Prodi: non stoppo Schlein, discorso candidature vale per tuttiRoma, 12 gen. (askanews) – “Ho fatto un discorso generale. Vale per tutti. Se ci metti cinque candidature e ne scegli una vuol dire che alle altre quattro non ci vai. In alcuni casi non ci vai proprio. Questo è un vulnus per la democrazia”. Lo ha detto Romano Prodi a margine dell’evento in onore di David Sassoli in Campidoglio.

“Io non stoppo nessuno – ha precisato – ho parlato di candidature multiple. E’ un serio principio di democrazia. Se continuiamo a indebolire la democrazia in tutti i suoi aspetti, poi non ci lamentiamo se arriva la dittatura perché se risolve più problemi la dittatura della democrazia poi vince la dittatura”.

”Rapito” di Bellocchio miglior film 2023 per critici cinematografici

”Rapito” di Bellocchio miglior film 2023 per critici cinematograficiRoma, 12 gen. (askanews) – “Rapito” è per il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici il Miglior Film Italiano dell’anno. La cerimonia di premiazione avrà luogo nell’ambito della 35esima edizione del Trieste Film Festival al Politeama Rossetti il 23 gennaio con questa motivazione: “Uno scontro politico, una guerra di religione, un dramma psicanalitico calato nel corpo e nella mente di un protagonista che all’inizio ha solo sei anni. Nella conversione forzata di Edgardo Mortara, piccolo ebreo rapito dal Vaticano nel 1857, Marco Bellocchio ritrova le radici del suo lungo percorso cinematografico con l’impeto degli esordi e la maturità del maestro. Rievocando in tutta la sua potenza e la sua ambiguità morale una sorta di “caso Dreyfus” ante litteram, e tutto italiano, che all’epoca ebbe risonanza mondiale. La consacrazione di un autore che non finisce di stupire”.

Dopo il successo dell’uscita in sala negli Usa, “Rapito” è stato accolto con successo anche dal pubblico francese, dove è uscito a novembre e ha già registrato 250.000 spettatori, ed è tra i migliori film dell’anno per Télérama, Radio France e Cahiers du Cinéma. Acclamato al Festival di Cannes, esaltato dal Guardian e consigliato da Variety, “Rapito” in Italia ha anche vinto il riconoscimento della stampa estera, Globo d’Oro, e di quella italiana con 7 Nastri d’Argento. Venduto in molti paesi del mondo – Nord America, Inghilterra e Irlanda, Australia e Nuova Zelanda, Giappone, America Latina, Spagna, Belgio, Svizzera, Polonia, Portogallo, Grecia e Cipro, Repubblica Ceca e Slovacchia, ex-Jugoslavia, Ungheria, paesi baltici, Bulgaria, Israele, Ucraina, Taiwan e Indonesia – dopo aver partecipato ai festival di Toronto, New York, sarà a fine gennaio anche al Festival di Rotterdam e Göteborg Film Festival nella sezione Masterful auteurs.

Incentrato sulla storia di Edgardo Mortara il bambino ebreo che nel 1858 fu strappato alla sua famiglia per essere allevato da cattolico sotto la custodia di Papa Pio IX, suscitando un caso internazionale, il film è una produzione IBC Movie e Kavac Film con Rai Cinema in coproduzione con Ad Vitam Production e The Match Factory, prodotto da Beppe Caschetto e Simone Gattoni, ed è interpretato da Paolo Pierobon, Fausto Russo Alesi, Barbara Ronchi, Enea Sala (Edgardo Mortara da bambino), Leonardo Maltese (Edgardo ragazzo) e con Filippo Timi e Fabrizio Gifuni. Completano il cast Andrea Gherpelli, Samuele Teneggi, Corrado Invernizzi, Aurora Camatti, Paolo Calabresi, Bruno Cariello, Renato Sarti, Fabrizio Contri, Federica Fracassi. In Italia il film è stato distribuito da 01 Distribution e le vendite internazionali sono di The Match Factory.

Alluvione Emilia, Tajani: 700 milioni a disposizione di imprese

Alluvione Emilia, Tajani: 700 milioni a disposizione di impreseForlì, 12 gen. (askanews) – Dalla fine del 2023 “abbiamo iniziato a lavorare per la verifica dei danni indiretti” che hanno subito le imprese emiliano-romagnole colpite dall’alluvione dello scorso maggio. Per questo “sono a disposizione 700 milioni di euro” e “siamo pronti a rispondere positivamente”. Lo ha detto il ministro degli Affari esteri e vicepremier, Antonio Tajani, a margine dell’incontro “La Politica come crocevia fra le relazioni” con gli studenti del Cnos Fap dei dei Salesiani Don Bosco a Forlì.

“Siamo venuti immediatamente dopo l’alluvione. Io preso impegni per aiutare imprese che esportano – ha detto Tajani -. Ho mantenuto come ministero tutti gli impegni presi, abbiamo risposto positivamente a tutte le richieste di finanziamento per aziende che esportano che hanno avuto danni diretti”. Ora “ci vuole tempo per verificare danni indiretti”. Per questo “dalla fine 2023 – ha aggiunto il vicepremier – si è cominciato a lavorare su questo. Ci sono 700 milioni a disposizione, siamo pronti a rispondere positivamente”. Tra l’altro “l’aiuto viene dato anche ad aziende che non esportano direttamente ma che fanno parte di una filiera che esporta”. Quindi c’è “grande disponibilità” per aiutare chi produce ed esporta.

Vino, a Milano masterclass tutta al femminile su 9 Docg toscane

Vino, a Milano masterclass tutta al femminile su 9 Docg toscaneMilano, 12 gen. (askanews) – Montecucco, Brunello di Montalcino, Nobile di Montepulciano, Vernaccia di San Giminiano, Chianti Classico, Chianti Rufina, Suvereto, Carmignano e Morellino di Scansano. Nove Docg rappresentante da altrettanti vini prodotti da nove Donne del vino, per un percorso degustativo tra le più celebri e amate aree di produzione vinicola toscane che andrà in scena lunedì 15 gennaio alle 20.30 all’Hotel The Westin Palace di Milano.

La masterclass, organizzata dalla delegazione toscana dell’Associazione Le Donne del vino e dell’Ais Lombardia, sarà condotta dalla sommelier Alessandra Marras, che intepreterà un racconto scritto da donne che portano avanti la loro eredità vitivinicola familiare o che hanno conquistato il loro spazio nel mondo del vino attraverso un competente impegno. Alla serata parteciperanno Clara Monaci con il “Brunello di Montalcino Docg 2018” di Corte dei Venti, Miriam Caporali con il “Vino Nobile di Montepulciano Docg 2019” di Tenuta Valdipiatta, Letizia Cesani con la “Vernaccia di San Gimignano Docg Riserva Sanice 2020” dell’Azienda Agricola Cesani, Paola Matta con il “Chianti Classico Docg Gran Selezione Le Bolle 2020” di Castello Vicchiomaggio, Gabriella Spalletti con il “Chianti Rufina Docg Riserva Vigneto Le Rogaie Terraelectae 2018” di Colognole, Annalisa Rossi con il “Suvereto Docg Cabernet Sauvignon Okenio 2021” di Terradonnà, Beatrice Contini Bonacossi con il “Carmignano Docg Villa di Capezzana 2019” di Tenuta Capezzana, Elisabetta Geppetti con il “Morellino di Scansano Docg Riserva 2020” di Fattoria Le Pupille, e Patrizia Chiari con il “Montecucco Docg Sangiovese Riserva Viandante 2016” di Tenuta l’Impostino, la Cantina di Civitella Paganico (Grosseto) nella quale l’imprenditrice bresciana e consigliera del Consorzio Montecucco ha investito con successo oltre vent’anni fa.