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Tag: Sanremo 2023

Tunnel sotto la manica chiuso per sciopero, tutti i treni sospesi

Tunnel sotto la manica chiuso per sciopero, tutti i treni sospesiRoma, 21 dic. (askanews) – Uno sciopero inaspettato dei dipendenti francesi di Eurotunnel, la società che gestisce il tunnel sotto la Manica, ha portato alla chiusura della struttura, nella quale non transitano più treni da giovedì a mezzogiorno. Tutti i treni Eurostar che circolano nel tunnel così come le navette che trasportano auto e camion sono bloccati fino a nuova disposizione, mentre sono già iniziate le prime partenze per le vacanze.

Lo sciopero, indetto dai sindacati francesi, ha portato “alla completa interruzione del servizio e alla chiusura dei nostri terminal in Francia e nel Regno Unito”, ha affermato in un comunicato Getlink, la società madre di Eurotunnel. “Le organizzazioni sindacali hanno rifiutato il bonus eccezionale di 1.000 euro annunciato a fine anno dalla direzione e hanno indetto uno sciopero per chiederne il triplo”, ha continuato la direzione. L’annuncio della cancellazione dei treni pomeridiani dalla stazione di St-Pancras a Londra per Parigi, Bruxelles e Amsterdam ha provocato il panico tra i passeggeri, secondo un giornalista dell’AFP presente sul posto. I tanti viaggiatori che progettavano di tornare in Francia o in Belgio per le vacanze si sono precipitati ai loro telefoni per provare a cambiare il biglietto per il giorno successivo, o per prenotare velocemente uno dei voli ancora disponibili dalla capitale britannica. La compagnia Eurotunnel ha consigliato a tutti gli utenti di X di rinviare il proprio viaggio.

Gli agenti dell’accoglienza e quelli della sicurezza della stazione, che sembravano colti di sorpresa, hanno dovuto allontanare i passeggeri che avevano già superato i controlli di sicurezza e si trovavano sulla banchina.

Concerto di Natale 2023 dell’Associazione “Bambino Gesù del Cairo”

Concerto di Natale 2023 dell’Associazione “Bambino Gesù del Cairo”Roma, 21 dic. (askanews) – L’Associazione “Bambino Gesù del Cairo Onlus”, il cui Presidente è Monsignor Gaid Yoannis Lazhi, già Segretario di Sua Santità Papa Francesco, ha organizzato, in occasione delle festività natalizie il Concerto di Natale, la cui finalità è di condividere con tutti i soci, gli amici e i sostenitori, un evento pastorale ed artistico, caratterizzato dall’esecuzione di prestigiosi brani musicali, accompagnati da immagini altamente significative.

Il Concerto si è tenuto il 19 dicembre, alle ore 19.30, nella Basilica di Santa Croce in Gerusalemme a Roma, in Piazza di S. Croce in Gerusalemme, 10, e ha visto le esibizioni della Banda Musicale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e del Soprano Minji Kang. Ha presrntato la serata Claudia Conte. A diffondere la notizia sono stati Biagio Maimone e Francesca Lovatelli Caetani della Direzione dell’ufficio stampa dell’Associazione. Tale iniziativa si inserisce nell’attività di Fundraising dell’Associazione, il cui obiettivo è di ultimare in Egitto i lavori inerenti la costruzione dell’Orfanotrofio “Oasi della Pietà”, la cui denominazione fa riferimento al prezioso dono che Sua Santità Papa Francesco ha benevolmente voluto destinare a questo progetto, che è una copia della Pietà di Michelangelo.

Il progetto suddetto è stato avviato in seguito alla sottoscrizione del Documento “Sulla Fratellanza Umana per la Pace Mondiale e la Convivenza Comune” da Sua Santità Papa Francesco e dal Grande Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb, nella città di Abu Dhabi, il 4 febbraio 2019. Le altre iniziative in essere dell’Associazione “Bambino Gesù del Cairo” sono l’Ospedale pediatrico e materno “Bambino Gesù del Cairo”, la catena di ristoranti “Fratello”, volta a offrire gratuitamente cibo alle famiglie povere e la Scuola della Fratellanza Umana.

Il Presidente dell’Associazione Monsignor Yoannis Lahzi Gaid desidera ringraziare le Istituzioni, le Autorità, i Soci e le tutte le persone che hanno contributo a realizzare le opere di cui sopra. Papa Francesco guarda con fiducia ai progetti suindicati, sorretti dalla pedagogia dell’amore e della pace ed, ancor più, in quanto finalizzati all’educazione e alla cura dei bambini, nonché al rispetto della loro sacralità.

Meloni scioglie nodo Mes all’indomani Patto Ue: no Camera alla ratifica

Meloni scioglie nodo Mes all’indomani Patto Ue: no Camera alla ratificaRoma, 21 dic. (askanews) – Il Parlamento è “sovrano” e ha deciso di non ratificare il nuovo Mes, che comunque per l’Italia presenta modifiche – il salva-banche – di “relativo interesse e attualità”. Dopo molti rinvii, con un’accelerazione improvvisa, l’Aula della Camera ha bocciato l’adesione dell’Italia (unica in Europa) alle nuove regole. Quello che appare è un doppio messaggio – anche se il governo tende a minimizzare – a Bruxelles ma anche internamente, visto che la maggioranza si è divisa: contrari Lega e Fdi, astenuta Forza Italia, con molti azzurri che avrebbero voluto votare sì.

La premier Giorgia Meloni, ancora influenzata, al momento non si pronuncia, ma Fonti di Palazzo Chigi cercano di smorzare la rilevanza del passaggio di oggi, sottolineando che l’esecutivo “si era rimesso al Parlamento” e dunque “prende atto del voto”. Comunque, viene sottolineato, quella introdotta sarebbe stata “un’integrazione di relativo interesse e attualità per l’Italia, visto che come elemento principale prevede l’estensione di salvaguardie a banche sistemiche in difficoltà, in un contesto che vede il sistema bancario italiano tra i più solidi in Europa e in Occidente”. Per la sua funzione principale, ossia di “sostegno agli Stati membri in difficoltà finanziaria” il Mes “è in piena funzione nella sua configurazione originaria”. Resta, da Palazzo Chigi, una porta “aperta” perchè – viene spiegato – la scelta del Parlamento “può essere l’occasione per avviare una riflessione in sede europea su nuove ed eventuali modifiche al trattato, più utili all’intera Eurozona”. Al di là delle spiegazioni ufficiali, restano i dati politici. Il primo è quello in sede europea. La decisione italiana è arrivata – dopo mesi di rinvii – all’indomani del via libera, con ben poco entusiasmo, al nuovo Patto di stabilità. Una strana ‘coincidenza’ temporale (e notoriamente in politica le concidenze sono assai rare, se anche esistono). “E’ un collegamento che fate voi”, si schermisce un rappresentante di alto livello di Fdi, mentre da Forza Italia il ‘link’ non viene negato. Comunque sia dall’esecutivo si cerca anche di minimizzare gli impatti nei rapporti con i partner europei. “Sicuramente c’erano state delle interlocuzioni, non è stata una sorpresa in Europa”, spiega un esponente del governo, mentre altre fonti fanno notare che il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti (che in controtedenza rispetto al suo partito auspicava il via libera), a chi glielo chiedeva nei vertici a Bruxelles aveva sempre detto chiaramente che “per la ratifica in Parlamento non ci sono i numeri”.

Questo per quanto riguarda i ‘messaggi’ politici all’Europa, ma c’è anche la vicenda interna, anche in vista delle europee. Mentre Matteo Salvini esulta per una “battaglia vinta dalla Lega” e Fdi sottolinea la propria “vittoria” e la “coerenza”, Forza Italia si è smarcata dagli alleati, con una astensione che rappresenta – spiega un dirigente – un “segnale di stimolo a riprendere il percorso verso l’Europa”. Anche ripresentando la proposta di ratifica in Senato, magari integrata con la clausola, messa nero su bianco, di un passaggio parlamentare obbligatorio in caso di richiesta di accesso ai fondi.

Sogin, al via operazioni smantellamento vessel centrale Garigliano

Sogin, al via operazioni smantellamento vessel centrale GariglianoRoma, 21 dic. (askanews) – Nella centrale del Garigliano (comune di Sessa Aurunca, Caserta), ieri è stata aperta la parte superiore del vessel, denominata “testa”, il contenitore d’acciaio nel quale durante l’esercizio dell’impianto avveniva la reazione nucleare. Lo comunica una nota di Sogin.

Con questa operazione per la prima volta in Italia Sogin insieme alla controllata Nucleco iniziano l’”attacco al vessel”, l’attività di smantellamento più complessa dal punto di vista ingegneristico e operativo nella dismissione di una centrale nucleare. Si tratta di un risultato significativo che è motivo di orgoglio per tutte le lavoratrici e i lavoratori del Gruppo e delle ditte appaltatrici che consente di entrare nella fase conclusiva del decommissioning nucleare del sito campano. In particolare, l’apertura del vessel consentirà la fuoriuscita dell’acqua che riempirà il canale reattore, fino a sommergere completamente lo stesso vessel posizionato al suo interno. Ciò permetterà di svolgere le successive operazioni di smantellamento sotto battente d’acqua, che è un elemento naturale che scherma le radiazioni e consente ai tecnici di procedere in sicurezza.

Prima di “attaccare il vessel”, è stato necessario svolgere una serie di attività propedeutiche, fra cui il ripristino di tutti i sistemi ausiliari dell’edificio reattore (impianto elettrico, di ventilazione, di automazione e controllo) e del circuito di allagamento del canale reattore. L’intervento di ieri, per la sua rilevanza e complessità è stato svolto sotto la supervisione dell’Isin, Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione.

La prima fase del programma di smantellamento prevede la rimozione delle attrezzature presenti nella parte superiore del vessel entro il primo trimestre 2024. A seguire Sogin avvierà i lavori di smantellamento del vessel e dei sistemi e componenti dell’edificio reattore, denominati internals.

Starbucks apre due store a Malpensa e nel centro commerciale Porta di Roma

Starbucks apre due store a Malpensa e nel centro commerciale Porta di RomaMilano, 21 dic. (askanews) – Starbucks ha aperto in partnership con Percassi, licenziatario esclusivo del brand in Italia, due nuovi negozi a Malpensa e nel centro commerciale Porta di Roma nella Capitale, per un totale di 40 nuovi posti di lavoro. Il 2023 per la catena di caffetterie si chiude così con 35 punti vendita in Italia, di cui 12 inaugurati nell’anno corrente, distribuiti in otto regioni: Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Toscana, Lazio, Campania e Puglia. Nel corso dell’anno sono state assunte 541 nuove risorse ed erogate centinaia di ore di corsi di formazione. Per il 2024, è previsto un piano di crescita ancora più importante, spiegano le due società in una nota, che coinvolgerà nuove città e regioni.

Dopo lo store inaugurato nel 2018 al Terminal 1 dell’aeroporto verersino, ha aperto il 15 dicembre il nuovo chiosco Starbucks al Terminal 2 dello scalo recentemente rinnovato. La struttura si sviluppa su una superficie di 26metri quadrati con 26 posti a sedere. La nuova apertura ha portato all’assunzione di 20 nuove risorse. Quello nel centro commerciale Porta di Roma, il quinto locale Starbucks a Roma città, si sviluppa lungo circa 150 metri quadri ed è stato progettato per accogliere sia visitatori di passaggio, che per offrire una pausa più lunga grazie all’area relax che conta 25 posti a sedere. Saranno presenti nel nuovo negozio 20 nuovi dipendenti. “Il 2023 è stato un anno molto positivo per Starbucks e Percassi e siamo orgogliosi di poter contare oggi su 35 punti vendita in Italia. La nostra partnership, nata nel 2018 – ha detto Matteo Morandi, Ceo di Starbucks Italia – ha dato e continua a portare i suoi frutti. Il nostro obiettivo per il 2024 è quello di rafforzare ulteriormente la nostra presenza in Italia con nuove aperture e sostenere l’economia dei territori in cui operiamo, collaborando con le istituzioni locali per creare nuovi posti di lavoro”. “Le nuove aperture nell’aeroporto di Malpensa e nel centro commerciale Porta di Roma rispecchiano appieno l’obiettivo di Starbucks e Percassi – ha aggiunto Vincenzo Catrambone, general manager di Starbucks Italia – Salutiamo quest’anno guardando con fiducia al 2024, che riserverà ulteriori sorprese a tutti gli appassionati dell’iconico brand”.

Consorzio Prosecco Doc: già superate 612 mln di bottiglie prodotte

Consorzio Prosecco Doc: già superate 612 mln di bottiglie prodotteMilano, 21 dic. (askanews) – “E’ già stato superato il traguardo delle 612 milioni di bottiglie, con una produzione che, alla fine dell’anno, dovrebbe assestarsi in termini di volume poco al disotto dell’anno precedente (635 mln di bottiglie) ma con una crescita sensibile a valore, a beneficio dell’intera filiera produttiva e del territorio”. Lo annuncia il Consorzio di tutela del Prosecco Doc parlando di dati “confortanti” nonostante lo scenario tutt’altro che semplice.

“Attenzione costante alla qualità dei nostri vini e alla sostenibilità delle nostre attività hanno premiato il nostro lavoro anche in questo periodo particolarmente complesso a livello globale” commenta il presidente del Consorzio, Stefano Zanette, aggiungendo che “ricerca e analisi, tutela della Denominazione e promozione della stessa costituiscono gli assi che guidano la nostra azione a difesa e valorizzazione delle nostre produzioni. Ma sono soprattutto qualità e sostenibilità – conclude il presidente – a guidare il nostro impegno e quello dei nostri associati, allo scopo di offrire un vino sempre migliore ai tanti che nel mondo scelgono il Prosecco Doc”. “Il Consorzio – sottolinea il direttore, Luca Giavi – sta valutando alcune modifiche del Disciplinare che consentiranno alla Denominazione di poter esprimere al meglio, nell’etichetta di ciascuna bottiglia, le caratteristiche del territorio e degli operatori, garantendo maggiore consapevolezza a beneficio dei consumatori”.

Nel corso del 2023, ricorda il Consorzio, l’area di ricerca, viticoltura e sostenibilità ha avviato il progetto “Prosecco Sostenibile”, è stato realizzato il “Protocollo Viticolo Prosecco” per il miglioramento continuo nella gestione viticola, ed è stato sviluppato un sistema digitale che connette aziende, Cantine e Consorzio, “consentendo di legare i registri di campagna ai calcolatori di impronta carbonica ed idrica”. Tra i progetti ancora in corso, c’è quello della zonazione della Denominazione in un’ottica di cambiamento climatico e la validazione di strategie di difesa della vite”. In merito all’attività di protezione della Denominazione, il Consorzio ricorda la recente vittoria sull’Australian Grape and Wine Inc, a Singapore , dove è stato stabilito in maniera definitiva che Prosecco è una IG. L’ente consortile ha inoltre trasmesso oltre 200 diffide per contrastare utilizzi della Doc per identificare prodotti diversi dal vino, attraverso più di 50mila verifiche sia sui punti di vendita sia online.

Per quanto riguarda infine l’attività di promozione, il Consorzio precisa che sono stati “ben 415 gli eventi organizzati nel corso dell’anno in 36 diversi Paesi obiettivo”, che hanno coinvolto 110 aziende. Tra i nuovi mercati di intervento del 2023: Vietnam, Corea del Sud e Nuova Zelanda, che negli ultimi anni hanno registrato in significativo aumento della quota import del Prosecco.

Maggioranza lo stoppa ma si spacca: astenuta Fi. ‘No’ anche da M5S

Maggioranza lo stoppa ma si spacca: astenuta Fi. ‘No’ anche da M5SRoma, 21 dic. (askanews) – “Presentata il 13 dicembre 2022” e respinta “il 21 dicembre 2023”. Dopo oltre un anno dal deposito in commissione Affari esteri della Camera, la ratifica del Mes (chiesta in due ddl di Pd e Iv) è stata bocciata (unico Paese in Europa). Un anno in cui governo e maggioranza, di fronte alle divergenze interne al centrodestra, hanno buttato la palla avanti ogni volta che si avvicinava il momento di prendere una posizione univoca, tra richieste di chiarimenti al Mef e rinvii spiegati dalla Premier Giorgia Meloni con la logica del ‘pacchetto’ (legandone cioè la ratifica o meno sul Mes alla riforma del patto di stabilità in Ue avvenuta ieri).

Una frattura che plasticamente si è riproposta quando dopo mesi di slittamenti, si è arrivati al dunque con il voto di oggi. L’aula della Camera ha bocciato la proposta di ratifica del Mes con 72 voti a favore e 184 contrari. Gli astenuti sono stati 44. Contrari alla ratifica Fdi e Lega; mentre Fi e Nm si sono astenuti. Favorevoli le opposizioni tranne M5S che ha espresso voto contrario. Pochi minuti dopo è Matteo Salvini a intestarsi la bocciatura sul Mes. “Il Parlamento boccia il Mes: pensionati e lavoratori italiani non rischieranno di pagare il salvataggio delle banche straniere. E pazienza se a sinistra si arrabbieranno. Una battaglia della Lega combattuta per anni e finalmente vinta. Avanti così, a testa alta e senza paura”, scrive sul suo profilo Instagram.

Nessuno commento, per ora dalla Premier Giorgia Meloni che invece preferisce far parlare fonti di Palazzo Chigi: “il Governo, che si era rimesso al Parlamento, prende atto del voto dell’Aula di Montecitorio sulla scelta di non ratificare la modifica al trattato Mes” e aggiungono le fonti: “la scelta del Parlamento italiano di non procedere alla ratifica può essere l’occasione per avviare una riflessione in sede europea su nuove ed eventuali modifiche al trattato, più utili all’intera Eurozona”. Qualche giorno fa in un’intervista, il ministro degli Esteri Antonio Tajani e leader di Forza Italia, invece aveva evidenziato alcune criticità ma aveva anche ribadito il suo ‘sì’ alla ratifica (“la verità è che ciò di cui stiamo parlando è un estintore: nessuno si augura venga usato, ma se c’è un incendio meglio averlo in casa che non averlo”).

Lo scontro con le opposizioni in aula si è fatto feroce. Sino a chiedere la ‘testa’ del ministro dell’Economia ed esponente della Lega, Giancarlo Giorgetti. La Premier “Giorgia Meloni ha mentito al Parlamento – ha esordito il presidente M5S Giuseppe Conte – solo oggi decidete sul Mes e vi assumete le vostre responsabilità. Diteci con tutte le vostre costruzioni” sullo scambio tra Mes e patto di stabilità “cosa avete ottenuto. Dovevate dire che la pacchia era finita e siete tornati con un patto di instabilità e decrescita” che “sarà un disastro, torneremo peggio dell’Austerity, lacrime e sangue, tagli al sociale grazie al vostro patriottismo. Pensate che gli italiani sono stupidi? Siete dissociati – ha attaccato – nelle vostre feste di Atreju siete dei leoni” mentre “in Europa fate i docili agnellini”. Il Pd mette il dito nella piaga di una “maggioranza spaccata” e parla di “dilettanti allo sbaraglio”. “Colleghi di Fdi – ha detto l’ex ministro Enzo Amendola – vi sfido a parlare di interesse nazionale. Il ricatto di dire ‘non ratificheremo il Mes perché facciamo il Patto di Stabilità’ si è svelato ieri. Allora vuol dire che il compromesso sul patto di stabilità non vi è piaciuto perché se oggi non si ratifica il Mes voi ci state dicendo che il patto firmato ieri è contro l’Italia”. E poi su Giorgetti: “un ministro come quello dell’Economia, sbugiardato da quest’aula, sbeffeggiato dal suo leader di partito e dal suo partito, quello che all’Ecofin ha detto ‘noi ratificheremo il Mes’, dinanzi a questo voto dovrebbe trarre le conseguenze perché si può essere realisti, difensori dell’interesse nazionale ma la parola in Europa è una, non è una qui e una in Europa. Se si dice ‘no’ si dice ‘no’ qui come in Europa”.

Il segretario di Iv ed ex Premier Matteo Renzi ironizza sulla sofferta scelta di Fi: “l’europeista Tajani che si astiene sul Mes è una barzelletta continentale”. “Dopo la dèbacle europea sul Patto di stabilità, arriva la ridicola e autolesionista rappresaglia della maggioranza contro l’Europa sul Mes, che oggi verrà bocciato dall’Italia, unico Paese europeo a non averlo ratificato. Un atteggiamento infantile e ricattatorio che non si addice a un Paese fondatore dell’Europa, membro del G7”, fa notare il segretario di +Europa, Riccardo Magi. “Oggi la maggioranza si spacca sul Mes e così il Campo largo. È la testimonianza che questo paese non si può governare con un bipolarismo che produce solo contraddizioni e figuracce”, scrive sui social il leader di Azione Carlo Calenda.

Andrea Illy: famiglia stava diventando un limite, riassetto funziona

Andrea Illy: famiglia stava diventando un limite, riassetto funzionaMilano, 21 dic. (askanews) – “Nelle famiglie ci sono interessi diversificati, possono esserci spinte centrifughe, centripete, ma l’importante è che l’azienda vada dritta. Il riassetto sta producendo i risultati sperati”. Andrea Illy, dal quartier generale di Trieste dove nasce il caffè che porta il suo cognome, racconta le sfide e i nuovi assetti con cui si prepara ad affrontare il futuro questa azienda fondata nel 1933 da Francesco Illy, suo nonno. E’ di pochi mesi fa un riassetto familiare che oggi vede Andrea e la sorella Anna con in mano una quota dell’80,5% della finanziaria che controlla il gruppo Illy.

“Noi siamo figli di una cultura secondo cui non c’è un padrone in azienda, il padrone è il consumatore con quelle 8 milioni di tazzine consumate ogni giorno. Quindi se vogliamo che illycaffè, che ha tra i suoi pregi la coerenza, vada avanti dritta per quella strada, senza deviare, la governance deve poter essere molto stabile e coerente e accompagnare questo percorso continuo, così come l’ha fatto negli ultimi 90 anni” ha detto il presidente ad askanews. Prima del riassetto, annunciato a ottobre, “noi abbiamo sposato un modello che abbiamo chiamato world class organization, che vuol dire un’azienda a controllo familiare ma a conduzione manageriale, contrariamente ai due terzi delle aziende italiane che invece sono il modello cosiddetto padronale, che è anche a conduzione familiare”. “Riteniamo che raggiunte certe dimensioni e anche un certo avanzamento nelle generazioni, sia controproducente un modello padronale, perché la famiglia comincia a costituire un limite per le prerogative dell’azienda – ha sottolineato – In questo modello ci sono tre cose. Uno: l’apertura del capitale, proprio per non essere autoreferenziali, due: una governance indipendente, e tre: il management esterno. Questo modello l’avevamo scelto con prima che poi ci fossero questi diciamo cambiamenti anche nella compagine azionaria”.

Dal 2021 il fondo Rhone Capital è nel capitale di illycaffè con una quota del 20%: “Con loro la collaborazione va bene, abbiamo un’ottima intesa, che abbiamo costruito prima del loro ingresso. E hanno rispettato la parola, quindi l’intesa è molto positiva”. Nel futuro di questa azienda c’è l’approdo in Borsa: la proprietà e il management lo hanno più volte ribadito ma ancora sono definiti i tempi e la piazza. “Oggi il capitale è già aperto ma solo a un privato. L’uscita del capitale privato prevede l’apertura del capitale al mercato. Questa è la via maestra. Non è obbligatorio, ma è quello che è pianificato. E questo dovrebbe in qualche misura consolidare questo modello di world class organization, perché capitale aperto vuol dire aperto al mercato”. Il presidente conferma che è “tutto ancora in divenire. Adesso è l’azienda che si deve preparare per essere un’ottima azienda, diciamo una matricola, e nel prossimo anno cominceremo a fare le scelte che servono poi alla quotazione”. E l’incertezza del contesto macro-economico non consente neanche di dire che avverrà entro il 2026. “Non posso confermarlo, è una data orientativa, poi le scelte si fanno sotto data in funzione delle condizioni di mercato che non sono prevedibili. Non si può sapere come andranno i mercati nel 2026 e visto che non se ne ha bisogno è anche inutile punire l’azienda per fare una quotazione in una condizione di mercato non favorevole”.

Sui risultati 2023 (è stata annunciata una crescita a doppia cifra per ricavi e utile) “Siamo soddisfatti perché il percorso di crescita, che era stato temporaneamente interrotto dal Covid, ancorché durante il Covid abbiamo mantenuto comunque l’equilibrio anche finanziario ed economico, adesso è ripreso bene. E questo è molto positivo, sebbene questo fosse un anno molto difficile, funestato da un’elevata inflazione, dalle guerre, dalla crisi in Cina. C’è soddisfazione”. E il 2024 come sarà? “Sarà un ulteriore anno di crescita, se vogliamo, anche di accelerazione sui mercati internazionali. E di dinamismo anche sul piano delle attività, un marketing mix più completo, anche con strumenti di comunicazione. Il prossimo anno può essere reso più rischioso solo dal rischio sistemico che ormai ci attanaglia. Adesso abbiamo la situazione dei porti bloccati a causa del canale di Suez e le guerre, il cambio climatico, quindi purtroppo è sempre più superfluo fare previsioni”. Sul fronte dei mercati internazionali – illycaffè è presente in 140 Paesi – dopo l’Italia ci sono gli Stati Uniti per importanza ma Illy ha un presidio importante anche in Cina. “Fino ad oggi gli Stati Uniti sono stati il mercato più grande fuori dall’Italia e la Cina è quello che cresce di più. È vero che hanno un consumo pro capite ancora basso lì, ma è in forte crescita e sono molti. In Cina c’è un fenomeno di cross-fertilizzazione culturale. Loro occidentalizzano il loro stile di vita e il caffè, che affianca non sostituisce il tè, è sempre più apprezzato e questa credo che sia una tendenza inarrestabile. Essendo un Paese con una popolazione così grande, ci bastano un consumo pro-capite che è una frazione di quello italiano per fare una seconda Italia in termini di consumo. Noi siamo in Cina in gestione diretta, con la nostra società, da ormai 25 anni. Siamo stati pionieri, siamo presenti in una dozzina di città e continuiamo a crescere con il mercato del caffè”. Alla filiera si aggiunge poi la partnership per online e canale domestico con Hangzhou Onechance Tech. “Siamo soddisfatti del partner e dei primi passi, però è ancora presto per dirlo in generale perché sono passati pochi mesi dall’esordio – ci ha risposto – La Cina sta vivendo un momento particolare: è uscita dal Covid ad aprile, anche se ufficialmente a febbraio, ed è entrata in crisi economica. Un’incertezza dettata anche da un momento incerto a livello istituzionale e dalla crisi del mercato immobiliare, che per i cittadini cinesi è fondamentale. Adesso non si fidano più, non sanno dove investire e hanno tirato discretamente i remi in barca quest’anno”.

Porta (Pd): anche assegno inclusione negato a italiani che rientrano

Porta (Pd): anche assegno inclusione negato a italiani che rientranoRoma, 21 dic. (askanews) – “Ci risiamo. Sembra che il governo non abbia capito o non vuole capire che subordinare le prestazioni di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale come il Reddito di cittadinanza e ora l’Assegno di inclusione (e il Supporto per la formazione ed il lavoro) a specifici requisiti di residenza viola i principi dei Trattati europei e dei relativi regolamenti”. Così il deputato del Pd, Fabio Porta, eletto nella circoscrizione estero, ripartizione America Meridionale.

“La normativa sull’Assegno di inclusione (Adi), prevista dal decreto-legge n. 48/2023 – che dovrebbe nell’intenzione del legislatore conferire alle persone fragili o in condizione di grave disagio un sostegno economico e un percorso verso l’inclusione sociale e lavorativa – stabilisce infatti che il richiedente al momento della presentazione della domanda deve essere residente in Italia da almeno cinque anni di cui gli ultimi due in modo continuativo”, prosegue Porta. “Ed è proprio quest’ultimo requisito, e cioè i due anni di residenza continuativi immediatamente prima della presentazione della domanda, che esclude dal beneficio tutti gli italiani che rientrano in patria dall’estero. Infatti, come ci spiega l’Inps nella circolare n. 105 del 16 dicembre u.s. la continuità della residenza, in ogni caso, si intende interrotta nella ipotesi di assenza dal territorio italiano per un periodo pari o superiore a due mesi continuativi, ovvero nella ipotesi di assenza dal territorio italiano nell’arco di diciotto mesi per un periodo pari o superiore a quattro mesi anche non continuativi. Solo le assenze per gravi e documentati motivi di salute non interrompono la continuità del periodo. Si tratta di requisiti escogitati ovviamente per limitare agli stranieri l’accesso al beneficio”, evidenzia il deputato Dem.

“Tuttavia, come ho informato in un mio recente comunicato, proprio nelle scorse settimane la Commissione europea ha inviato al Governo italiano una lettera con ‘parere motivato’ che contesta all’assegno unico e universale per i figli a carico introdotto a marzo 2022 il mancato rispetto delle norme sul coordinamento della sicurezza sociale e sulla libera circolazione dei lavoratori proprio a causa dei requisiti di residenza previsti”, sottolinea. “Precedentemente la Commissione europea, come avevo da tempo denunciato con i miei interventi politici e le mie interrogazioni, aveva altresì invitato l’Italia ad allineare la sua legislazione sul Reddito di cittadinanza (RDC) al diritto della UE in materia di mobilità dei lavoratori avviando una procedura di infrazione (INFR2022/4024) ed aveva inoltre inviato una seconda lettera di costituzione in mora all’Italia (INFR2022/4113) per il mancato rispetto delle norme UE sul coordinamento della sicurezza sociale e sulla libera circolazione dei lavoratori sostenendo che l’introduzione dal marzo 2022 del nuovo assegno unico e universale per figli a carico – cui hanno diritto solo le persone residenti in Italia da almeno due anni a condizione che vivano in uno stesso nucleo familiare insieme ai figli – contrasta con il diritto UE in quanto non tratta i cittadini della UE in modo equo e si qualifica pertanto come discriminazione”, ricorda Porta.

“Visto che l’Italia con la normativa ora in vigore sull’Assegno di inclusione – che sostituisce a partire dal 2024 il Reddito di cittadinanza – ha reintrodotto i requisiti di residenza e non si è quindi allineata ai rilievi della Commissione europea – è facile prevedere che il nostro Paese sarà oggetto di una ennesima procedura di infrazione da parte della UE rischiando l’ennesima figuraccia e soprattutto il deferimento alla Corte di giustizia europea”, aggiunge. “Ricordiamo che l’Assegno di inclusione è riconosciuto ai nuclei familiari che abbiano almeno un componente in una delle seguenti condizioni: con disabilità; minorenne; con almeno 60 anni di età e che soddisfino particolari requisiti di reddito, di patrimonio, di cittadinanza e appunto di residenza (e soggiorno). Aspettiamo con interesse gli sviluppi di questo contenzioso (non mancheremo di intervenire) che sta danneggiando i nostri connazionali residenti all’estero i quali a causa delle clausole di residenza previste dalle norme introdotte sono stati inopinatamente privati del diritto alle prestazioni e detrazioni familiari (sul reddito prodotto in Italia) e – coloro i quali rientrano – del diritto al Reddito di cittadinanza, all’Assegno di inclusione e al Supporto per la formazione e il lavoro”, conclude.

Società, le parole che hanno definito il mondo nel 2023

Società, le parole che hanno definito il mondo nel 2023Roma, 21 dic. (askanews) – Il 2023 è stato un anno pieno di avvenimenti, le cui implicazioni si sono spesso avvertite anche a livello internazionale: dall’inflazione al peggioramento dell’emergenza climatica all’escalation dei conflitti geopolitici internazionali. Sono stati però anche mesi colmi di innovazioni tecnologiche e nuovi trend, tra la popolarizzazione dell’intelligenza artificiale e il fenomeno “Barbenheimer”.

Questi, informa una nota, sono solo alcuni degli elementi i che hanno caratterizzato il panorama di quest’anno, ciascuno accompagnato da termini e espressioni peculiari entrate a far parte del dibattito pubblico; così gli esperti e le esperte di Babbel – la piattaforma per l’apprendimento delle lingue che offre lezioni live e su app – propongono l’annuale retrospettiva linguistica, un viaggio nel tempo attraverso l’analisi di alcune delle parole protagoniste dell’anno trascorso. “Come sempre, il nostro impegno nell’analizzare i mesi passati e nell’elaborare la retrospettiva ha come obiettivo quello di raccogliere i termini che, illustrando fenomeni e eventi di rilievo, siano in grado di restituire un’immagine dei tempi che viviamo”, ha spiegato Sofia Zambelli, linguista e Curriculum Manager di Babbel Live. “Da linguista è poi interessante osservare come la lingua d’uso e lo slang mutino nel tempo, seguendo l’evoluzione del contesto extralinguistico e rivelandone sfumature talvolta inattese e sorprendenti”.

Il clima, l’ambiente e i disastri naturali: un anno da record Luglio 2023 è stato il mese più caldo mai registrato a livello globale, con una temperatura media mondiale che ha superato, per la prima volta nella Storia, i 17 gradi celsius. Anche gli oceani e i mari hanno vissuto quello che esperti e esperte chiamano un “annus horribilis”: sempre nel mese di luglio, le acque del Mediterraneo hanno raggiunto la temperatura superficiale di 30 gradi, di 5 punti percentuali sopra la media, mettendo a serio rischio gli equilibri che caratterizzano gli ecosistemi marini. Sono stati molti anche gli eventi catastrofici che hanno interessato le varie parti del mondo, accompagnati da un lessico specifico soggetto a variazioni locali.

Wildfire: letteralmente “fuoco selvaggio”, “fuoco non domato”, questo termine si usa nel mondo anglosassone per descrivere gli incendi, in particolare quelli boschivi; quest’anno, purtroppo, specialmente nei mesi di luglio e agosto, durante i quali molte zone del Mediterraneo, tra cui Grecia e Italia, si sono trovate in fiamme, il termine è stato menzionato molto spesso nei media. Stato di emergenza: nel 2023 sono state protagoniste di gravi alluvioni numerose regioni d’Italia, tra cui Emilia Romagna, Toscana e Marche. L’impatto di tali inondazioni, manifestatesi con una forza senza precedenti, è stato tale da richiedere la dichiarazione, per dodici mesi a partire da agosto, dello “stato di emergenza”. Tale condizione giuridica speciale, invocata in presenza o in imminenza di eventi catastrofici come terremoti, incendi, crisi sanitarie e alluvioni, permette di ricorrere a misure straordinarie al fine di proteggere cittadini e cittadine e riparare eventuali danni. Ciarán: questa la denominazione conferita al ciclone che, nel mese di novembre, si è abbattuto con particolare veemenza su Regno Unito, Francia, Spagna e Italia, con venti che hanno superato i 200 chilometri orari; Ciarán è un nome proprio maschile di origine irlandese, e significa “piccolo buio”, “piccolo oscuro”.

Se il 2022 ha visto l’inizio della guerra in Europa, il 2023 ne ha purtroppo testimoniato la continuazione; in contemporanea, l’escalation del conflitto in Medio Oriente ha innescato reazioni in tutto il mondo. In Italia, dove si è discusso intensamente di diritti civili e sociali, i recenti avvenimenti hanno portato una rinnovata attenzione su questioni cruciali. War fatigue: letteralmente “affaticamento da guerra” o “stanchezza da guerra”, negli ultimi mesi questa espressione ha cominciato ad apparire nei media internazionali in relazione alla guerra in Ucraina – anche nelle varianti “Ukraine war fatigue” e “Ukraine fatigue”. Il riferimento è al progressivo disinteressamento da parte dell’Occidente nei confronti delle sorti dell’Ucraina: a quasi due anni dall’invasione russa molti cittadini e cittadine temono di non poter più contare sull’appoggio promesso. Ceasefire: letteralmente “cessate il fuoco”, questa espressione inglese è stata adottata in tutto il mondo in seguito all’aggravarsi della situazione palestinese nell’autunno del 2023. Chi invoca il “ceasefire” chiede che vengano sospese tutte le attività militari per un determinato periodo di tempo nella zona colpita dal conflitto. Questo provvedimento può essere dichiarato unilateralmente o negoziato tra le parti in conflitto e mira a garantire la pace, almeno in via temporanea. “Mamma, distruggi tutto”: “Se domani sono io, mamma, se non torno domani, distruggi tutto”: recita così la poesia dell’ attivista peruviana Cristina Torre Càceres divenuta virale a metà novembre in reazione alla notizia della morte della ventiduenne Giulia Cecchettin, uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta. Questo assassinio ha marcato il 103esimo femminicidio registrato in Italia nel 2023 e ha spinto attivisti e attiviste, soprattutto donne, a chiedere l’impegno immediato di governo e cittadini nel contrastare questo fenomeno sistemico profondamente radicato nella società. Sono stati molti gli eventi e i fenomeni che hanno attirato l’attenzione della collettività, anche nel 2023. Eccone alcuni, secondo gli esperti e le esperte di Babbel. Deepfake: il 2023 è stato l’anno del boom mediatico dell’intelligenza artificiale, con il lancio di numerosi nuovi strumenti resi accessibili al pubblico e il conseguente diffondersi di una grande quantità di neologismi. Tra questi, il termine “deepfake” ha fatto il giro del web quando hanno cominciato ad apparire online video e immagini sintetici manipolati digitalmente per sostituire in modo convincente le sembianze di una persona con quelle di un’altra. Secondo gli esperti di Babbel, il termine è una parola macedonia che unisce “deep learning” – una tecnica di machine learning con la quale il computer impara a fare ciò che viene naturale all’essere umano – e “fake”, “falso, contraffazione”. Coronation: il 6 maggio 2023, a settant’anni da quella della madre, l’incoronazione di Charles III, Re del Regno Unito e degli altri 14 regni del Commonwealth, è stata in grado di attirare l’attenzione di molti spettatori anche al di fuori dello Stato insulare. Tra gli ospiti dell’Abbazia di Westminster si sono potuti contare i membri di altre famiglie reali d’Europa, leader politici internazionali, attori e pop star, tra cui Katy Perry, Lionel Richie e Nick Cave. Sommergibile: il 18 giugno 2023 si perdevano le tracce del sommergibile Titan con a bordo cinque persone, tra equipaggio e turisti, diretti ad esplorare il relitto del Titanic, a circa quattro chilometri sotto il livello del mare. Nei giorni prima del ritrovamento dei primi resti riconducibili al sottomarino dell’azienda statunitense OceanGate, avvenuto quasi una settimana dopo la sua sparizione, i media del mondo intero ne hanno documentato meticolosamente la ricerca. Nel pieno dell’Antropocene, l’era dominata dall’essere umano, capita che gli animali facciano sentire la propria presenza in maniera inattesa e talvolta scomoda – complice anche, naturalmente, il cambiamento climatico. Granchio blu: ha fatto parlare di sé nei mesi estivi questo piccolo crostaceo originario dell’Atlantico la cui espansione nel Mediterraneo continua a destare molta preoccupazione: definito infatti come una specie aliena invasiva, questo organismo rischia di decimare numerose specie autoctone, mettendo a rischio l’equilibrio dell’ecosistema marino. L’animale prende il nome, com’è facile intuire, dalla sua caratteristica colorazione azzurra, la quale lo rende particolarmente riconoscibile. JJ4, Amarena e Bambotto: le orse JJ4 e Amarena e il cervo Bambotto sono stati protagonisti di alcuni episodi che hanno riacceso le discussioni in merito alla convivenza tra animali selvatici ed essere umano, nonché all’impatto del cambiamento climatico sull’habitat di molte specie. Nell’aprile di quest’anno il plantigrado JJ4, per proteggere i propri cuccioli, ha attaccato e ferito a morte un runner in Trentino-Alto Adige; dopo le proteste dei movimenti ambientalisti ed antispecisti si stanno ancora valutando alcune opzioni alternative all’abbattimento, come il trasferimento in un altro Paese. L’orsa Amarena e il cervo Bambotto, ben conosciuti dalle rispettive comunità locali per la loro docilità, sono stati invece vittime di brutali uccisioni in Abruzzo e Veneto nell’autunno 2023, suscitando lo sgomento di gran parte dell’opinione pubblica. Punaises: di tutt’altra pasta la specie invasiva che sta tormentando la Francia — quella delle cimici dei letti. Curiosa l’origine del loro nome francese: secondo gli esperti di Babbel, la parola punaises deriverebbe infatti dal latino putinasius, “che puzza”, a sua volta costituito dall’unione di putere (“puzzare”) e nasus (“naso”). Il riferimento connotativo è all’odore sgradevole spesso associato a questi fastidiosi insetti. Come ogni anno, la retrospettiva linguistica di Babbel ha una sezione dedicata alla pop culture. Se in quella del 2022 spiccavano parole come “corsivo” e “Eurovision”, quest’anno è caratterizzata da riferimenti a cinema e musica leggera internazionale. Barbenheimer e Barbiecore: il 21 luglio 2023 uscivano nelle sale, in contemporanea, i tanto attesi blockbuster “Barbie”, per la regia di Greta Gerwig, e “Oppenheimer” di Christopher Nolan. L’annuncio del lancio in sincrono di queste due pellicole agli antipodi ha dato adito a dibattiti e meme, con molti che si chiedevano se guardarli entrambi subito e, se sì, in quale ordine – e con quale outfit. Il fenomeno ha avuto una risonanza tale da guadagnarsi una denominazione specifica declinata in diversi neologismi sincratici, tra i quali Barbenheimer, Oppenbarbie, Barbieheimer e Boppenheimer. “Barbie”, in particolare, ha portato con sé anche una serie di trend e tendenze, sia online che offline, tra cui l’estetica Barbiecore, che trae ispirazione dai look tra il pop e il kitsch dominati dai toni del rosa shocking e del fucsia caratteristici della leggendaria bambola statunitense. Swifties e la Taylor Tax: il 2023 è stato anche l’anno di debutto dell’”Eras tour” della popstar internazionale Taylor Swift, tanto atteso dai cosiddetti “swifties”, la comunità affiatata di fan della cantautrice. La denominazione è, dal 2017, un marchio registrato: la musicista si è occupata infatti personalmente della questione, assicurando alla sua fandom un particolare status, nonché un’identità nel panorama mediatico, dove Taylor Swift – e ciò che le gira attorno – fa spesso parlare di sé. Ha fatto discutere a tal proposito negli scorsi mesi il costo di alcuni biglietti dei concerti rivenduti a cifre esorbitanti: allo scopo di contrastare questo tipo di speculazione tipica del mercato secondario l’IRS, l’equivalente statunitense dell’agenzia delle entrate, ha proposto la cosiddetta “Taylor Tax”: la mancata dichiarazione dei profitti derivanti dalla rivendita dei biglietti dei concerti potrebbe far incorrere in severi controlli da parte del fisco. O’ Mar For (Mare Fuori): ambientata in un carcere minorile di Napoli, Mare Fuori è stata una delle serie televisive italiane più di successo del 2023, offrendo uno scorcio sulla vita nell’istituto penitenziario minorile e analizzando le molteplici sfaccettature del capoluogo campano e della sua cultura. Il nome della serie è tratto dalla sigla (“O’ Mar For”), cantata in dialetto napoletano da uno dei protagonisti (Edoardo, interpretato da Matteo Paolillo): la canzone, che vanta oltre 45 milioni di ascolti su Spotify, si apre con un’altra espressione ormai entrata nella cultura pop, “Appicc n’ata sigarett…” (“Accendi un’altra sigaretta…”). L’uscita della terza stagione a febbraio e gli aggiornamenti sulle riprese della quarta hanno catturato l’attenzione dei media e conquistato milioni di telespettatori nel 2023. La popolarità della serie è stata tale da aver ispirato anche un musical, attualmente in tour nei principali teatri italiani, e da aver contribuito in maniera significativa alla popolarità di Napoli come meta turistica2.