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Tag: Sanremo 2023

Vino, il Clante d’Oro 2023 di Gaiole in Chianti a Francesco Ricasoli

Vino, il Clante d’Oro 2023 di Gaiole in Chianti a Francesco RicasoliMilano, 18 dic. (askanews) – Il Clante d’oro 2023, massima onorificenza cittadina di Gaiole in Chianti (Siena), è stato assegnato all’imprenditore vitivinicolo Francesco Ricasoli, “che ha sempre posto massima attenzione alla sostenibilità del territorio in campo economico, ambientale, etico e sociale e che ha sempre aiutato tutte le realtà associative locali”. Lo ha reso noto lo stesso Comune toscano, spiegando che la cerimonia si è tenuta come ogni anno alle ex Cantine Ricasoli, in occasione del consueto “Concerto di Natale” del Corpo Bandistico Vannetti.

“Con grade piacere, su proposta della Consulta delle associazioni, il Consiglio comunale di Gaiole in Chianti ha assegnato all’unanimità la massima onorificenza cittadina a Francesco Ricasoli, pronipote del Barone di Ferro, imprenditore di successo, produttore di grandi vini che sono espressione di questa terra e simbolo del Chianti” ha spiegato il sindaco Michele Pescini, ricordando che “da trent’anni alla guida dell’azienda vitivinicola che porta il nome della sua storica famiglia, Francesco Ricasoli ha sempre condotto la propria attività imprenditoriale con una costante attenzione alla sostenibilità del territorio in campo economico, ambientale, etico e sociale, aiutando costantemente il tessuto associativo locale”. Quest’anno è stata assegnata anche una menzione d’onore alla blogger locale Stefania Pianigiani “per aver promosso la tipicità e il valore del nostro patrimonio geografico ed enogastronomico con competenza, passione e forte senso identitario, mantenendo la leggerezza con la quale si autodefinisce orgogliosamente giornalista giardiniera”. Le borse di studio per meriti scolastici, assegnate al termine del ciclo della Scuola Secondaria di primo grado, sono invece andate a Rachele Lastrucci e Vittoria Lepri.

Ue, su regolamento imballaggi Italia isolata spera in Strasburgo

Ue, su regolamento imballaggi Italia isolata spera in StrasburgoBruxelles, 18 dic. (askanews) – Le ragioni per cui l’Italia, unico Stato membro tra i Ventisette, ha votato contro l’orientamento generale del Consiglio Ue riguardo al regolamento sugli imballaggi e i rifiuti da imballaggi, al Consiglio Ambiente dell’Ue oggi a Bruxelles, sono state indicate dal ministro dell’Ambiente e la Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, durante un breve incontro con la stampa nel pomeriggio. L’orientamento generale costituisce la posizione negoziale del Consiglio Ue nel negoziato sul testo finale del Regolamento che inizierà ora con il Parlamento europeo e con la Commissione (“trilogo”).

Pichetto ha spiegato che il testo di compromesso che ha ricevuto oggi il sostegno del Consiglio Ue è molto più vicino a quello della proposta originaria della Commissione, e quindi molto più rigoroso ed esigente, in senso ambientalista, della posizione negoziale che era stata approvata dal Parlamento europeo il 22 novembre scorso a Strasburgo. La posizione dell’Eurocamera, invece, aveva accolto gran parte delle richieste dell’Italia, in particolare cancellando diversi obiettivi obbligatori di riuso degli imballaggi: quelli generali per il 2040 (erano rimasti solo quelli più blandi del 2030); quelli per gli alimenti da asporto del settore alberghiero e della ristorazione e catering (il 10% nel 2030 e il 40% nel 2040); quelli per il riuso e la ricarica delle bottiglie per bevande alcoliche (compreso il vino) e non alcoliche. Ed eliminando praticamente tutti i divieti relativi agli imballaggi monouso (art. 22, allegato V del regolamento) usati soprattutto nel settore della distribuzione alimentare.

Un altro punto su cui l’Italia sperava che il Consiglio Ue riprendesse la posizione dell’Europarlamento è quello che introduce deroghe dall’obbligo di riutilizzo per i paesi che, a livello nazionale, hanno una media molto alta di riciclaggio degli imballaggi usati (l’Italia ha il 56%, tra le più alte). Anche qui, tuttavia, il Consiglio ha preferito restare sul testo originario della Commissione. Pichetto ha anche criticato come insufficiente una delle ultime modifiche apportate al testo di compromesso dalla presidenza di turno spagnola del Consiglio Ue, quella che concede un anno in più (fino all’inizio del 2025) per l’entrata in vigore dell’obbligo di rendere biodegradabili e compostabili i materiali utilizzati negli imballaggi di prodotti di natura organica (art.8).

Il ministro si è anche espresso contro un’altre modifica proposta nelle ultime ore dalla presidenza spagnola di turno, riguardante l’articolo 26 sul riuso e ricarica delle bottiglie, affermando che discriminerebbe i piccoli esercizi commerciali e le Pmi, favorendo invece le grandi catene. In questo caso, tuttavia, il “no” italiano sembra essere motivato piuttosto dalla generale opposizione agli obblighi di riutilizzo e ricarica (con obiettivi al 2030 e 2040) delle bottiglie, soprattutto di quelle di vino.”Noi abbiamo preso una posizione con voto contrario sulla proposta di regolamento imballaggi da parte del Consiglio Ue, perché non soddisfa assolutamente quelle che sono le esigenze del nostro paese, perché noi siamo un paese che ha il 56,5% di raccolta differenziata; il resto d’Europa è su una media al 48%. Il 95% degli imballaggi a base nazionale sono imballaggi della plastica”, ha spiegato Pichetto Fratin ai giornalisti, dopo la decisione sulla posizione negoziale presa dai ministri oggi a Bruxelles. “Noi – ha continuato il ministro italiano – chiedevamo alcune modifiche sostanzialmente su tre articoli: uno che è quello che riguarda i cosiddetti imballaggi compostabili”, che dovranno essere obbligatori per certi prodotti di natura organica. Nonostante in Consiglio avesse accolto favorevolmente la proroga di un anno concessa su quest’obbligo, con i giornalisti Pichetto si è lamentato che sia stato concesso solo un anno in più, “fino al primo gennaio 2025”, osservando che “in questa situazione, peraltro, con il trilogo che avverrà nel 2024”, arrivare al 2025 “è del tutto normale”.

Il secondo punto su cui l’Italia non ha ottenuto soddisfazione è quello relativo alle deroghe dagli obiettivi di riuso, basate sull’alta percentuale di raccolta differenziata e riciclaggio che il Paese può vantare. “Volevamo su base nazionale, visto il nostro livello di differenziata, dei parametri diversi per riuso e riciclo” richiedendo “che laddove il riciclo raggiungeva percentuale superiori al 75-80% ci fosse lo spazio di deroga al riuso. Ma non è avvenuto”, ha constatato il ministro. “Per quanto riguarda l’articolo 26 (su riuso e ricarica, ndr), il Consiglio ha accolto l’istanza della Germania sulla possibilità di valutazione di gruppo, il ‘pooling’”, di due diverse imprese o diversi distributori finali per valutare che abbiano raggiunto gli obiettivi di riutilizzo. Ma questo, ha rilevato Pichetto, “riguarda solo la parte del ‘beverage’ (le bevande, ndr), e non complessivamente tutto il sistema. Questo significa che si vanno ad agevolare alcune situazioni di grandi imprese, e non invece le caratteristiche di un mercato, di una realtà come quella italiana dove la struttura è essenzialmente fatta di Pmi. Su questo ho anche manifestato, con la dichiarazione di voto, una eccezione di ordine giuridico che saranno poi gli uffici legali della Commissione a valutare, perché si va a incrinare quello che è l’equilibrio del mercato interno”. “Noi siamo – ha sottolineato il ministro – totalmente sulla posizione del Parlamento, che rappresenta i cittadini europei. Peraltro, la differenza è notevole: la scelta di oggi del Consiglio è molto più rigida, e molto più vicina alla proposta della Commissione europea”, e questo in particolare “sul fatto di porre dei vincoli molto rigidi sul riuso, fin dall’immediato, e con dei target vincolanti, mentre il Parlamento lascia degli spazi di flessibilità maggiori”. E poi “c’è tutto il fronte della plastica monouso”, con i divieti degli imballaggi usa e getta che il Parlamento aveva eliminato, e che invece il Consiglio ha confermato, con “una scelta rigida”. Per tutto questo, “io mi auguro che nel ‘trilogo’ prevalga la posizione del Parlamento europeo”, ha insistito Pichetto Fratin. A un giornalista che chiedeva perché si consideri che gli obiettivi di riuso rischino di compromettere quelli sul riciclaggio, come sostiene il governo italiano, dal momento che viene riciclato meno del 60% degli imballaggi, e la produzione di rifiuti in quest’area è in continuo aumento, perché i due target non possano essere complementari, il ministro ha risposto: “Infatti noi chiedevamo che stessero assieme”. C’è “il dato di fatto” per cui “non si può imporre l’obbligo del riuso, in particolare in un paese come l’Italia, con le sue caratteristiche della distribuzione. Pensiamo al food”, al settore agroalimentare, “che a livello italiano è qualcosa di enorme, e non è standardizzato sulle grandi catene”. “Ecco perché chiedevamo proprio quello, la possibilità di tenere insieme riciclo e riuso, naturalmente, se vogliamo, anche con regole rigide nel controllo, ma non con l’obbligo del riuso”, ha concluso Pichetto Fratin. Loc

Vino, la Commissione Ue riconosce la nuova Dop “Emilia-Romagna”

Vino, la Commissione Ue riconosce la nuova Dop “Emilia-Romagna”Milano, 18 dic. (askanews) – Oggi la Commissione europea ha aggiunto al registro delle Denominazioni di origine protette i vini della regione Emilia-Romagna, in particolare dei Comuni delle province di Bologna, Modena e Ravenna. Lo ha comunicato la stessa Commissione. I vini “Emilia-Romagna” devono essere ottenuti per almeno l’85% da uve Pignoletto, antico vitigno a bacca bianca, e possono essere prodotti nelle categorie “Vino”, “Vino spumante”, “Vino spumante di qualità” e “Vino frizzante”, e nelle tipologie Passito e Vendemmia tardiva.

“Da Bruxelles arriva un riconoscimento importante per la vitivinicoltura dell’Emilia-Romagna, frutto del grande lavoro fatto nei principali territori vitivinicoli e su etichette che stanno raccogliendo premi e buona reputazione” hanno commentato il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, aggiungendo che “l’Emilia-Romagna ha una posizione consolidata nel mondo del vino, con un’importante crescita sul mercato interno e su quello estero”. “In questi ultimi anni abbiamo visto un’evoluzione economica e produttiva con etichette e Cantine che hanno portato premi e riconoscimenti, segno di un innalzamento della qualità” hanno continuato Bonaccini e Mammi, concludendo “complimenti al Consorzio e alle imprese che ne fanno parte”.

Per Pinsami +47% fatturato 2023, ora obiettivo è l’estero con Usa e Canada

Per Pinsami +47% fatturato 2023, ora obiettivo è l’estero con Usa e CanadaMilano, 18 dic. (askanews) – Stati Uniti, Canada e un’ulteriore penetrazione nei mercati europei: nei piani di Pinsami, azienda reggiana produttrice di basi pinsa, l’espansione oltre confine e oltreoceano si conferma una delle leve per la crescita. Oggi, l’export vale il 55% del fatturato che nel 2023 dovrebbe chiudersi a 25 milioni di euro, con un incremento del 47% rispetto ai quasi 17 milioni dello scorso anno. In particolare, l’export quest’anno è cresciuto del 140%, grazie a una distribuzione sempre più ampia, con 22 Paesi raggiunti. A livello europeo i mercati più performanti sono Germania, Belgio e Olanda. In particolare grazie a una capillare presenza nelle catene di supermercati Edeka e Rewe, Pinsami copre più del 80% della distribuzione tedesca.

“In Italia oggi puntiamo a mantenere la leadership nella grande distribuzione, ma l’obiettivo dell’azienda per il futuro è l’internazionalizzazione”, spiega il Ceo e direttore commerciale Mauro Dalle Vacche che detiene la proprietà di Pinsami, insieme all’altro Ceo Fabio Grillo e al fondo Deutsche Invest Capital Solutions. “La pinsa, all’estero, è un prodotto molto giovane e ancora poco conosciuto, ma riscontriamo già un grande interesse per la semplicità di utilizzo, l’alta digeribilità e la versatilità del prodotto nonché la qualità made in Italy. Ad essere maggiormente richieste sono le basi ambient, con una shelf life di 90 giorni e quelle gelo con 18 mesi di shelf life, quindi le referenze che garantiscono una conservazione più lunga – sottolinea Dalle Vacche – Inoltre, il mondo della ristorazione apprezza la pinsa perché è garanzia di un piatto italiano preparato con la minima fatica ed expertise”. La crescita di Pinsami è sostenuta da investimenti sia infrastrutture sia sotto il profilo occupazionale. Il recente stabilimento, che garantisce attualmente una capacità produttiva di 100mila pinse al giorno, sarà ulteriormente ampliato con una nuova linea produttiva tra il 2024 e 2025. Inoltre, le risorse umane dell’impresa sfioreranno quota 200 entro la fine dell’anno.

“È recentissimo il nostro approdo in America – continua Dalle Vacche – Abbiamo iniziato da poco a vendere negli Stati Uniti attraverso un progetto destinato al canale Horeca e abbiamo fatto le prime consegne in Canada, nel retail. Nel prossimo triennio scommettiamo moltissimo su queste aree di mercato e su un allargamento dei canali distributivi”.

Ue, regolamento imballaggi, Italia isolata spera in Strasburgo

Ue, regolamento imballaggi, Italia isolata spera in StrasburgoBruxelles, 18 dic. (askanews) – Le ragioni per cui l’Italia, unico Stato membro tra i Ventisette, ha votato contro l’orientamento generale del Consiglio Ue riguardo al regolamento sugli imballaggi e i rifiuti da imballaggi, al Consiglio Ambiente dell’Ue oggi a Bruxelles, sono state indicate dal ministro dell’Ambiente e la Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, durante un breve incontro con la stampa nel pomeriggio. L’orientamento generale costituisce la posizione negoziale del Consiglio Ue nel negoziato sul testo finale del Regolamento che inizierà ora con il Parlamento europeo e con la Commissione (“trilogo”).

Pichetto ha spiegato che il testo di compromesso che ha ricevuto oggi il sostegno del Consiglio Ue è molto più vicino a quello della proposta originaria della Commissione, e quindi molto più rigoroso ed esigente, in senso ambientalista, della posizione negoziale che era stata approvata dal Parlamento europeo il 22 novembre scorso a Strasburgo. La posizione dell’Eurocamera, invece, aveva accolto gran parte delle richieste dell’Italia, in particolare cancellando diversi obiettivi obbligatori di riuso degli imballaggi: quelli generali per il 2040 (erano rimasti solo quelli più blandi del 2030); quelli per gli alimenti da asporto del settore alberghiero e della ristorazione e catering (il 10% nel 2030 e il 40% nel 2040); quelli per il riuso e la ricarica delle bottiglie per bevande alcoliche (compreso il vino) e non alcoliche. Ed eliminando praticamente tutti i divieti relativi agli imballaggi monouso (art. 22, allegato V del regolamento) usati soprattutto nel settore della distribuzione alimentare.

Un altro punto su cui l’Italia sperava che il Consiglio Ue riprendesse la posizione dell’Europarlamento è quello che introduce deroghe dall’obbligo di riutilizzo per i paesi che, a livello nazionale, hanno una media molto alta di riciclaggio degli imballaggi usati (l’Italia ha il 56%, tra le più alte). Anche qui, tuttavia, il Consiglio ha preferito restare sul testo originario della Commissione. Pichetto ha anche criticato come insufficiente una delle ultime modifiche apportate al testo di compromesso dalla presidenza di turno spagnola del Consiglio Ue, quella che concede un anno in più (fino all’inizio del 2025) per l’entrata in vigore dell’obbligo di rendere biodegradabili e compostabili i materiali utilizzati negli imballaggi di prodotti di natura organica (art.8).

Il ministro si è anche espresso contro un’altre modifica proposta nelle ultime ore dalla presidenza spagnola di turno, riguardante l’articolo 26 sul riuso e ricarica delle bottiglie, affermando che discriminerebbe i piccoli esercizi commerciali e le Pmi, favorendo invece le grandi catene. In questo caso, tuttavia, il “no” italiano sembra essere motivato piuttosto dalla generale opposizione agli obblighi di riutilizzo e ricarica (con obiettivi al 2030 e 2040) delle bottiglie, soprattutto di quelle di vino. (Segue)

Dal salvataggio delle pensioni dei medici allo stop al superbonus, le modifiche alla manovra

Dal salvataggio delle pensioni dei medici allo stop al superbonus, le modifiche alla manovraRoma, 18 dic. (askanews) – Salve le pensioni di vecchiaia di medici, maestri d’asilo e dipendenti degli enti locali, rimodulazione delle risorse per il Ponte sullo Stretto, pacchetto casa con interventi sul disagio abitativo e il chiarimento sulla cedolare secca per gli affitti brevi. Ma anche 100 milioni circa a sostegno del comparto sicurezza e difesa e un emendamento unitario delle opposizioni che dedica tutte le risorse a loro disposizione, 40 milioni di euro, ad interventi contro la violenza sulle donne.

Sono alcune delle principali modifiche alla manovra introdotte nel corso dell’esame della Commissione bilancio del Senato, concluso stamattina dopo una maratona notturna con il voto sul mandato ai relatori a riferire all’Aula, già convocata per mercoledì alle 17.00. L’iter della legge di bilancio al Senato in prima lettura si concluderà venerdì 22 dicembre con il voto di fiducia, i voti su tabelle e nota di variazioni al bilancio ed il voto finale sul provvedimento. Il testo passerà il giorno stesso alla Camera che dovrebbe concluderne l’esame nella settimana tra Natale e Capodanno, presumibilmente il 29 dicembre.

Dopo un lungo dibattito interno alla maggioranza non entra invece l’intervento sul superbonus 110%. Alla fine non ci sono stati emendamenti di maggioranza per la proroga dell’agevolazione per i condomini con lavori in stato avanzato, nè la soluzione tecnica del Sal (stato avanzamento lavori) straordinario al 31/12/2023. La misura, ancora in valutazione, potrebbe essere ospitata nel decreto milleproroghe o in altro provvedimento. Non entra neanche l’intervento per aumentare da 70 a 72 anni l’età pensionabile su base volontaria per dirigenti medici ospedalieri e docenti universitari medici. Anche questo rimane un tema aperto.Di seguito le principali modifiche approvate nel corso dell’esame in Commissione bilancio del Senato. PENSIONI MEDICI – Non ci saranno tagli alle pensioni di vecchiaia per medici e operatori sanitari, per maestri d’asilo, dipendenti degli enti locali e ufficiali giudiziari. Ma per queste categorie, ad esclusione dei medici e del comparto sanità, resta il taglio già previsto nel ddl di bilancio se i lavoratori vanno in pensione anticipatamente ( 42 anni di contributi senza avere 67 anni di età). In ogni caso, non sono previsti tagli alle pensioni anticipate per chi matura i requisiti entro il 31 dicembre 2023.

Per medici, infermieri e operatori sanitari viene invece previsto un meccanismo di tutela che, in caso di pensione anticipata, porta ad una decurtazione del trattamento che diminuisce quanto più si ritarda il pensionamento. Posticipate le finestre di uscita di un mese se si maturano i requisiti nel 2025, di 2 mesi se si maturano i requisiti nel 2026, di 4 mesi se si maturano i requisiti nel 2027 e di 6 mesi se si maturano i requisiti dal primo gennaio 2028. PONTE SULLO STRETTO – Per finanziare il Ponte sullo Stretto una quota di risorse pari a circa 2,3 miliardi di euro viene attinta dal Fondo sviluppo e coesione per la programmazione 2021-2027, liberando risorse dal bilancio dello Stato per un analogo ammontare. La norma prevede che l’autorizzazione di spesa per finanziare la realizzazione del Ponte, inizialmente pari a 11,63 miliardi fino al 2032, scenda a 9,312 miliardi. I 2,318 miliardi mancanti vengono coperti per 718 milioni dal Fondo per lo sviluppo e la coesione “sulla quota afferente alle amministrazioni centrali”. I restanti 1,6 miliardi arrivano sempre dal Fondo per lo sviluppo e coesione ma “sulle risorseindicate per le Regioni Sicilia e Calabria”.

DISAGIO ABITATIVO – Arrivano 100 milioni di euro per contrastare il disagio abitativo. Le risorse, ha spiegato la sottosegretaria al Mef, Lucia Albano, “verranno utilizzate per elaborare modelli sperimentali di edilizia residenziale pubblica. Le azioni di contrasto al disagio abitativo saranno supportate anche dal lavoro della Cabina di Regia sulla valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico, da me presieduta al Ministero dell’Economia e Finanze, grazie alle indicazioni che verranno elaborate dal programma nazionale”. CEDOLARE SECCA AFFITTI BREVI – Arriva il chiarimento sull’applicazione della cedelare secca aumentata al 26% per gli affitti brevi. In particolare viene precisato che ai redditi derivanti da locazione breve si applica l’aliquota al 26%, ridotta al 21% per i redditi derivanti da contratti di locazione breve relativi ad una unità immobiliare individuata dal proprietario in sede dichiarazione dei redditi. 100 MLN A COMPARTO SICUREZZA E DIFESA – Intervento di circa 100 milioni di euro a favore del comparto sicurezza e difesa che prevede risorse aggiuntive in busta paga, per assicurazioni sanitarie integrative e per il trattamento previdenziale. L’emendamento è stato parzialmente finanziato con 50 milioni del fondo per le modifiche parlamentari che è stato reintegrato con una ulteriore proposta di modifica dei relatori. RISORSE OPPOSIZIONI CONTRO VIOLENZA SU DONNE – Via libera all’emendamento unitario delle opposizioni che prevede 40 milioni di euro per un pacchetto di interventi contro la violenza sulle donne. Pd, Avs, M5S, Iv e Azione hanno deciso di destinare l’intera loro quota del fondo per le modifiche dei parlamentari a queste misure. Le risorse andranno a finanziare il reddito di libertà, i centri antiviolenza, la prevenzione e la formazione degli operatori. FONDO 100 MLN PER LE REGIONI – Per coprire i maggiori costi derivanti dall’aumento dei prezzi dell’energia negli anni 2022 e 2023, alle Regioni a statuto ordinario è riconosciuto un contributo pari a 100 milioni di euro per il 2024 che sarà ripartito secondo modalità stabilite dalla Conferenza delle Regioni. A fronte di tale contributo, che aumenta la capacità di spesa corrente, le Regioni a statuto ordinario rinunciano però a complessivi 250 milioni di spese per investimenti, che hanno un diverso profilo di impatto sull’indebitamento netto. In questo modo si ottiene la neutralità per il bilancio pubblico. 105 MLN A REGIONI STATUTO SPECIALE – Arrivano 105 milioni di euro per l’anno 2024 alle Regioni a statuto speciale Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Sardegna e alle Province autonome. La cifra viene erogata per compensare gli effetti del primo modulo della riforma Irpef sulla compartecipazione. RISORSE AI COMUNI PER RIFUGIATI UCRAINI – Autorizzata fino al 31 dicembre 2024 l’assegnazione di un contributo una tantum di 40 milioni di euro per i comuni che ospitano un significativo numero di profughi dall’Ucraina che richiedono richiedenti il permesso di protezione temporanea. ASSICURAZIONI PER CALAMITA’ – Gli eventi calamitosi e catastrofali per i quali le imprese possono chiedere indennizzi alle assicurazioni saranno definiti con un decreto del Ministro dell’Economia e del Ministro delle imprese e del made in Italy. Dimezzate le sanzioni per le imprese di assicurazione che eludono l’obbligo di contrarre polizze contro il rischio calamità (CatNat). La sanzione amministrativa, che nel testo originale del ddl di bilancio è compresa tra 200.000 e un milione di euro, diventa compresa tra 100.000 e 500.000 euro. FONDO PRIMA CASA PER FAMIGLIE NUMEROSE – Accesso la fondo prima casa anche alle famiglie numerose con reddito medio basso. Possono accedere al fondo le famiglie con tre figli sotto i 21 anni e un Isee non superiore a 40.000 euro, le famiglie con quattro figli di età inferiore a 21 anni con Isee fino a 45.000 euro e quelle con cinque o più figli sotto 21 anni e con un Isee non superiore a 50.000 euro. La garanzia del Fondo è rilasciata nella misura massima dell’80 per cento della quota capitale nei casi di famiglie con tre figli, dell’85 per cento della quota capitale per i nuclei con quattro figli e del 90% nel caso di famiglie con cinque o più figli. RIFINANZIATO FONDO VITTIME AMIANTO – Rifinanziamento di 20 milioni l’anno per ciascuno degli anni 2024, 2025 e 2025 del Fondo a favore delle vittime dell’amianto (o dei loro familiari). Il Fondo riguarda i lavoratori di società partecipate pubbliche che hanno contratto patologie durante l’attività lavorativa prestata presso i cantieri navali. Si allarga la platea dei beneficiari ai lavoratori delle Autorità di sistema portuale. CAPITALE ARTE CONTEMPORANEA – Il Consiglio dei ministri conferisce annualmente il titolo di ‘Capitale italiana dell’Arte contemporanea’ ad una città italiana, sulla base di un’apposita procedura di selezione definita con decreto del Ministro della cultura, previa intesa in sede di Conferenza unificata. Alla città assegnataria del titolo è attribuita la somma di 1 milione di euro. PIU’ TEMPO PER ALIQUOTE IMU – Per il solo anno 2023 i Comuni hanno più tempo per decidere le aliquote dell’Imu. Le relative delibere devono essere pubblicate entro il 15 gennaio 2024. L’eventuale differenza a saldo andrà versata entro il 29 febbraio 2024 senza applicazione di interessi e sanzioni. La misura si è resa necessaria per sanare la posizione di 211 Comuni ritardatari. DUE MLN PER SEQUENZIAMENTO MALATTIE RARE e TUMORALI- Un milione di euro per il sequenziamento genetico delle malattie rare e un milione per il rifinanziamento del sequenziamento per i tumori. 5 MLN PER STUDENTI AFRICANI – stanziamento di 5 milioni di euro per borse di studio agli studenti africani che vengono in Italia. AUMENTATO IL FONDO ALZHEIMER – Aumento del fondo Alzheimer di 5 milioni nel 2024, di 15 milioni nel 2025 e altrettanti nel 2026 FONDI PER COLONNINE EMERGENZA – 250mila euro per l’installazione di colonnine di emergenza collegate alle centrali delle forze dell’ordine e di pronto intervento

Supercoppa il 18 gennaio: al via con Napoli-Fiorentina

Supercoppa il 18 gennaio: al via con Napoli-FiorentinaRoma, 18 dic. (askanews) – La Supercoppa italiana, quella del nuovo formato a quattro squadre, ha ufficializzato il suo calendario come rende noto il sito di SportMediaset. La prima semifinale tra Napoli e Fiorentina è in programma per giovedì 18 gennaio, mentre la seconda tra Inter e Lazio andrà in scena il giorno dopo, venerdì 19. La finale è invece prevista per lunedì 22 gennaio. Tutte le partite si giocheranno nello stadio che ospita le gare interne dell’Al-Nassr di CR7, l’Al-Awwal Park, e andranno in onda in diretta alle ore 20 italiane su Canale 5.

“La Supercoppa si giocherà a Riyad: il 18-19 gennaio le semifinali e il 22 la finale. Lo stadio sarà lo stesso in cui si giocherà anche la Supercoppa spagnola”, ha annunciato il presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini, al termine dell’assemblea a Milano. Cambia, ovviamente, anche il calendario di Serie A, che in quel fine settimana prevedeva le partite della 21.a giornata. Inter, Napoli, Lazio e Fiorentina recupereranno i rispettivi impegni di campionato tra febbraio e marzo in base ai sorteggi di Champions e Conference League.

Ucraina, l’Ue ha varato il 12esimo pacchetto di sanzioni contro la Russia

Ucraina, l’Ue ha varato il 12esimo pacchetto di sanzioni contro la RussiaRoma, 18 dic. (askanews) – Il Consiglio europeo ha adottato oggi il dodicesimo pacchetto di misure restrittive economiche e individuali in vista del protrarsi della guerra di aggressione russa contro l’Ucraina.

Come si legge nel comunicato diffuso dallo stesso Consiglio, queste misure “danno un ulteriore colpo alla capacità di Putin di fare la guerra prendendo di mira i settori ad alto valore dell’economia russa e rendendo più difficile l’elusione delle sanzioni dell’UE2. “Con questo dodicesimo pacchetto, presentiamo una serie di nuove misure economiche che indeboliranno ulteriormente la macchina da guerra della Russia. Il nostro messaggio è chiaro, come ho già affermato quando ho presieduto il Consiglio informale Affari esteri a Kiev: rimaniamo fermi nel nostro impegno nei confronti dell’Ucraina e continueremo a sostenere la sua lotta per la libertà e la sovranità” ha spiegato il responsabile della politica Estera dell’Ue, Josep Borrell.

Il pacchetto concordato comprende le seguenti misure: – Diamanti L’UE vieta l’importazione, l’acquisto o il trasferimento diretto o indiretto di diamanti dalla Russia. Questo divieto si applica ai diamanti originari della Russia, ai diamanti esportati dalla Russia, ai diamanti in transito in Russia e ai diamanti russi lavorati in paesi terzi.

– Clausola di divieto di riesportazione La decisione odierna prevede che gli esportatori dell’UE vietino contrattualmente la riesportazione verso la Russia e la riesportazione per l’uso in Russia di beni e tecnologie particolarmente sensibili, quando vendono, forniscono, trasferiscono o esportano in un paese terzo, ad eccezione dei paesi partner. La clausola copre gli articoli proibiti utilizzati nei sistemi militari russi trovati sul campo di battaglia in Ucraina o fondamentali per lo sviluppo, la produzione o l’uso di tali sistemi militari russi, nonché i beni e le armi dell’aviazione. – Controlli e restrizioni sull’import-export Il Consiglio ha aggiunto 29 nuove entità all’elenco di coloro che sostengono direttamente il complesso militare e industriale della Russia nella sua guerra di aggressione contro l’Ucraina. Saranno soggetti a restrizioni più severe all’esportazione di beni e tecnologie a duplice uso, nonché di beni e tecnologie che potrebbero contribuire al miglioramento tecnologico del settore della difesa e della sicurezza russo. Alcune di queste 29 entità appartengono a paesi terzi coinvolti nell’elusione delle restrizioni commerciali, o sono entità russe coinvolte nello sviluppo, produzione e fornitura di componenti elettronici per il complesso militare e industriale russo.

Inoltre, la decisione odierna amplia l’elenco di articoli soggetti a restrizioni che potrebbero contribuire al miglioramento tecnologico del settore della difesa e della sicurezza russo includendo: prodotti chimici, batterie al litio, termostati, motori CC e servomotori per veicoli aerei senza pilota (UAV), macchine utensili e parti di macchinari. L’UE ha poi introdotto ulteriori restrizioni all’importazione di beni che generano entrate significative per la Russia e che consentono quindi la continuazione della sua guerra di aggressione contro l’Ucraina, quali ghisa e spiegeleisen, fili di rame, fili di alluminio, lamine, tubi e tubature per un totale di valore di 2,2 miliardi di euro l’anno. Viene introdotto un nuovo divieto di importazione del propano liquefatto (GPL) con un periodo transitorio di 12 mesi. Infine, il Consiglio ha deciso di introdurre alcune esenzioni alle restrizioni all’importazione di beni di uso personale, come articoli per l’igiene personale, o indumenti indossati dai viaggiatori o contenuti nei loro bagagli, e per le auto dotate di targa diplomatica per entrare nell’Ue. Inoltre, per facilitare l’ingresso nell’Unione dei cittadini dell’Unione Europea che vivono in Russia, gli Stati membri possono autorizzare l’ingresso delle loro automobili a condizione che non siano in vendita e siano guidate per uso strettamente personale. – Misure esecutive e antielusione Il divieto di transito attualmente applicabile ai beni e alle tecnologie a duplice uso esportati dall’UE verso paesi terzi attraverso il territorio della Russia sarà esteso a tutti i beni bellici. Al fine di limitare ulteriormente l’elusione, la decisione odierna prevede il divieto per i cittadini russi di possedere, controllare o ricoprire incarichi negli organi direttivi delle persone giuridiche, delle entità o degli organismi che forniscono servizi di portafoglio, conto o custodia di cripto-asset a persone e residenti russi. Inoltre, l’attuale divieto di prestazione di servizi sarà esteso anche alla fornitura di software per la gestione aziendale e di software per la progettazione e la produzione industriale. Infine, l’UE sta imponendo obblighi di notifica per il trasferimento di fondi al di fuori dell’UE da parte di qualsiasi entità stabilita nell’UE posseduta o controllata da un’entità stabilita in Russia o da un cittadino russo o da una persona fisica residente in Russia. – Applicazione del tetto massimo al prezzo del petrolio Il Consiglio sta introducendo norme di conformità più rigorose per sostenere l’attuazione del tetto massimo del prezzo del petrolio e reprimere l’elusione. Inoltre, un meccanismo rafforzato di condivisione delle informazioni consentirà una migliore identificazione delle navi e delle entità che attuano pratiche ingannevoli, come i trasferimenti da nave a nave utilizzati per nascondere l’origine o la destinazione del carico e le manipolazioni dell’AIS, durante il trasporto di petrolio greggio e prodotti petroliferi russi. Il Consiglio ha inoltre deciso di introdurre norme di notifica per la vendita di navi cisterna a paesi terzi al fine di renderne più trasparenti la vendita e l’esportazione, in particolare nel caso di navi usate che potrebbero essere utilizzate per eludere il divieto di importazione del greggio russo o prodotti petroliferi e il Price Cap del G7. – Ferro e acciaio La decisione odierna aggiunge la Svizzera all’elenco dei paesi partner che applicano una serie di misure restrittive sulle importazioni di ferro e acciaio dalla Russia e una serie di misure di controllo delle importazioni sostanzialmente equivalenti a quelle dell’UE. Estende inoltre i periodi di liquidazione per l’importazione di specifici prodotti siderurgici. – Elenchi individuali Oltre alle sanzioni economiche, il Consiglio ha deciso di inserire nell’elenco un numero significativo di ulteriori individui ed entità.

Al via le iscrizioni per XI Edizione del Premio Cultura+Impresa

Al via le iscrizioni per XI Edizione del Premio Cultura+ImpresaMilano, 18 dic. (askanews) – Al via dal 18 dicembre le iscrizioni per partecipare alla “XI Edizione del Premio Cultura+Impresa”, il più importante riconoscimento italiano – voluto da Federculture e The Round Table – che dal 2013 seleziona, premia e condivide i migliori progetti di sponsorizzazioni e partnership culturali, produzioni culturali d’impresa e art bonus d’impresa realizzati in Italia. Possono candidarsi – attraverso la piattaforma Idea360 – istituzioni e aziende speciali, amministrazioni pubbliche centrali e locali, aziende, fondazioni erogative e d’impresa, associazioni e organizzazioni non profit, cooperative, imprese dello spettacolo, agenzie di comunicazione, operatori del fundraising. Il bando scade il primo marzo 2024.

Una delle novità della “XI Edizione del Premio Cultura+Impresa”, è la particolare attenzione alla misurazione dei risultati delle sponsorizzazioni e partnership culturali, che coincide con lo sviluppo del Vaas-Value Analysis in Arts Sponsorship, il primo modello di valutazione di efficacia delle sponsorizzazioni e partnership culturali creato in collaborazione con l’Università Iulm, la cui presentazione pubblica è prevista nel febbraio 2024. Dal 2013 il “Premio Cultura+Impresa” ha conferito 90 riconoscimenti, tra premi e menzioni speciali, divisi in categorie ripensate di anno in anno in funzione delle tendenze più significative in questo settore, e assegnati da giurie composte da almeno 20 esperti di diversi settori della cultura, della comunicazione, della responsabilità sociale.

Nell’edizione 2022-2023 sono pervenuti 132 progetti da tutta Italia, dei quali 22 sono stati selezionati in short list dalla giuria. I progetti premiati sono stati: “Goal Zero Area” di Muse-Museo delle Scienze di Trento sponsorizzato da diverse aziende tra le quali Lavazza Group per la categoria “Sponsorizzazioni e Partnership Culturali”, “STEP FuturAbility District” di Fastweb per la categoria “Produzioni Culturali d’Impresa”, “Rinnovo e Valorizzazione del Museo di Santa Giulia e del Parco Archeologico di Brescia Romana” di Fondazione Brescia Musei sostenuto da un pool di imprese, rappresentate da ORI Martin per la categoria “Art Bonus d’Impresa”. “In questi 10 anni – dice Francesco Moneta, presidente del Comitato Cultura+Impresa – con il nostro Osservatorio abbiamo interpretato e talvolta anticipato le tendenze del rapporto tra cultura e comunicazione d’impresa. Oggi possiamo affermare che l’arte e la cultura sono entrate definitivamente nei progetti di investimento di numerose imprese che, superando la dimensione mecenatistica, hanno verificato come grazie alla cultura rafforzano la propria competitività anche sui mercati internazionali, oltre a contribuire allo sviluppo sociale, economico e occupazionale dei nostri territori”.

Anche quest’anno sono tre le categorie per le quali è possibile candidarsi: “Sponsorizzazioni e Partnership Culturali”, “Produzioni Culturali d’Impresa” e “Art Bonus d’Impresa”, con progetti relativi a restauro e valorizzazione di beni culturali, musei e spazi espositivi, mostre, festival e rassegne culturali, spettacoli o stagioni di teatro, musica, danza, installazioni/performance di Arte contemporanea, attività editoriali, produzioni di Arti visive, cinematografiche, audiovisive e multimediali. Sono confermate le seguenti menzioni speciali “Cultura d’Impresa”, introdotta in occasione della X Edizione del Premio per sottolineare l’importanza dei sempre più numerosi investimenti da parte delle aziende nella valorizzazione della propria storia e identità; “Arte Contemporanea + Impresa” destinata al progetto che ha saputo associare al meglio la comunicazione d’impresa all’Arte contemporanea nelle sue diverse forme; “Corporate Cultural Responsibility” per la valorizzazione dei progetti che hanno investito nella responsabilità sociale in collaborazione con Il Salone della CSR e dell’Innovazione Sociale; “Digital Innovation in Arts” , in collaborazione con Fondazione Italiana Accenture, destinata al progetto che meglio ha utilizzato tecnologie innovative e digitali per massimizzare l’efficacia e la diffusione dei contenuti culturali; “Networking in Arts” al miglior progetto che ha intrapreso la ‘buona pratica’ di creare e governare efficacemente pool di partner privati intorno a uno specifico progetto culturale.

Ai vincitori delle tre categorie principali verranno consegnati i nuovi “Premi d’Artista”, mentre alle menzioni speciali saranno riservati i “Premi formativi”, master e percorsi formativi in Management e Promozione Culturale e di Comunicazione. I riconoscimenti saranno consegnati dal Comitato Cultura+Impresa durante il workshop di premiazione previsto tra maggio e giugno 2024. (nella foro: Primo Premio Art Bonus d’Impresa 2023)

Vino, Cantine Verona: fatturato consolidato 2022-23 a 66,8 mln (+1,7%)

Vino, Cantine Verona: fatturato consolidato 2022-23 a 66,8 mln (+1,7%)Milano, 18 dic. (askanews) – Cantine di Verona, il gruppo cooperativo nato nel 2021 dalla fusione di Cantina Valpantena, Cantina di Custoza e Cantina Colli Morenici, chiude il bilancio 2022-2023 con un fatturato consolidato pari a 66,8 milioni di euro, facendo registrare un +1,7% sul precedente. Lo ha riferito l’importante realtà vitivinicola scaligera, spiegando che i conferimenti complessivi sono aumentati del 18%, che la liquidazione totale ai soci è cresciuta in un anno di ben il 30% e che il patrimonio è arrivato a 30,6 milioni di euro.

“Siamo soddisfatti dei risultati dell’anno trascorso perché rappresentano i numeri più alti conseguiti dal nostro gruppo cooperativo, che acquisiscono ancora più importanza nell’attuale situazione del settore, complessa e caratterizzata da molteplici sfide” ha dichiarato il presidente Luigi Turco, sottolineando che “i traguardi raggiunti testimoniano ancora una volta che il nostro costante impegno nella ricerca di eccellenza e qualità ci sta premiando”. Dal punto di vista degli investimenti Cantine di Verona ha quasi portato a termine il piano predisposto al momento della fusione, che comprendeva la creazione di una nuova linea di imbottigliamento, di una batteria di autoclavi per la produzione dei vini spumanti e frizzanti, l’ampliamento della struttura dei sistemi di refrigerazione e l’installazione di pannelli fotovoltaici nella sede di Quinto di Valpantena (Verona).

“Nel 2024 installeremo il nuovo impianto fotovoltaico previsto a Custoza, che ha avuto dei ritardi a causa di impedimenti burocratici” ha proseguito Turco, spiegando che “siamo inoltre attualmente impegnati nell’implementazione di un nuovo gestionale e in un progetto riorganizzativo, al fine di ottenere un maggiore efficientamento degli asset aziendali e di valorizzare al meglio le risorse interne”.