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Tag: Sanremo 2023

Venezia ufficializza l’impegno nella lotta a diabete e obesità

Venezia ufficializza l’impegno nella lotta a diabete e obesitàMilano, 15 dic. (askanews) – Con quasi 50mila persone con diabete nella città metropolitana e circa 15mila nella sola area urbana, secondo le stime più recenti, Venezia entra nel programma internazionale Cities Changing Diabetes, l’iniziativa promossa dallo Steno Diabetes Center di Copenaghen, in partnership con l’University College London (UCL), la rete Globale C40, EAT, GEAH, DALBERG e BLOX-UB e con il supporto non condizionato di Novo Nordisk, che vuole guidare il cambiamento attraverso partenariati locali per promuovere la salute come priorità nelle agende cittadine e co-creare iniziative che mirino a migliorare la salute dei cittadini per far fronte alla crescente diffusione di malattie croniche non trasmissibili, come diabete e obesità. L’annuncio è stato dato oggi nel corso della conferenza stampa organizzata a Palazzo Ca’ Farsetti da Health City Institute, Fesdi – Federazione delle Società Scientifiche di Diabetologia e Comune di Venezia, e ha visto la partecipazione di Istituzioni nazionali, amministrazioni locali, esperti, mondo accademico e scientifico e terzo settore.

“Il numero delle persone che vivono nelle città è in continuo aumento da diversi anni e, secondo le stime, questo numero è destinato a crescere ulteriormente”, ha ricordato Andrea Lenzi, Presidente di Health City Institute, di Comitato nazionale per la biosicurezza, le biotecnologie e le scienze per la vita della Presidenza del Consiglio dei ministri, che ha proseguito: “Parallelamente, riscontriamo una crescita di alcune malattie, come diabete e obesità, la cui diffusione è considerata ormai l’epidemia della società del benessere. L’aumento di queste malattie croniche non trasmissibili, e non solo, è infatti fortemente legato ai profondi cambiamenti di stile di vita che comporta la vita nelle città, come lavori sedentari, scarsa attività fisica, alimentazione scorretta, tanto che si parla oggi apertamente di ‘urban diabetes’, diabete urbano”. “Venezia si appresta ad affrontare una sfida particolare: il 5,7 per cento della popolazione ha ricevuto una diagnosi di diabete di tipo due, in linea con i trend epidemiologici nazionali. Il tasso di mortalità per diabete è inferiore alla media per entrambi i sessi (55,4 in Veneto rispetto al 65,1 in Italia). Ma i tassi di ospedalizzazione per complicanze e mancato controllo dei livelli glicemici sono superiori alla media nazionale”, ha spiegato Angelo Avogaro, Presidente Fesdi-Federazione delle società di diabetologia e Presidente del Comitato promotore Venezia Cities Changing Diabete, che ha detto ancora: “Abbiamo scoperto che le città sono un “fattore di rischio” per lo sviluppo di diabete, dobbiamo quindi concentrarci nel progettare ambienti che favoriscano l’investimento in prevenzione. Tenendo conto che circa metà della popolazione mondiale vive nelle città, gli ambienti urbani devono essere ripensati come luoghi dove ‘coltivare’ la salute e non solo trovare le migliori cure quando il danno è fatto”.

“I contesti urbani sono ormai caratterizzati da una sempre più alta prevalenza di diabete e obesità, complici stili di vita errati, disuguaglianze sociali e sanitarie. Per questo, è essenziale diffondere la cultura della prevenzione, ma allo stesso tempo è necessario che anche le città si modifichino o adattino al fine di favorire l’adozione di sani e corretti stili di vita. Ad esempio, sostenendo la creazione di aree verdi e percorsi ciclo-pedonali, per città sempre più a misura d’uomo. Sul tema del “diabete-urbano”, partiamo oggi da Venezia per promuovere messaggi in grado di raggiungere le periferie delle grandi città e le aree del Paese in cui si registrano i più alti tassi di prevalenza della malattia e delle sue complicanze e tutelare una sanità equa su tutto il territorio nazionale”, ha aggiunto Riccardo Candido, Vicepresidente Fesdi. Nell’occasione il professor Avogaro ha avanzato la proposta di candidare Venezia a Centro di rilevanza internazionale per lo studio e la ricerca delle correlazioni tra malattie non trasmissibili, urbanizzazione e determinanti della salute, attraverso una partnership pubblico-privato che coinvolga il Comune di Venezia, le Università, le Società Scientifiche, l’ULSS, ANCI, Health City Institute, la Fondazione Venezia Capitale Mondiale della sostenibilità e Novo Nordisk. Secondo l’esperto, l’iniziativa andrebbe collegata possibilmente alla ristrutturazione e rilancio dell’ex Ospedale Mare del Lido della città, che mira a diventare, entro il 2027, un hub tecnologico che si concentrerà sullo sviluppo, l’implementazione e la promozione di applicazioni innovative e di intelligenza artificiale per il settore medico.

Assaeroporti: selezione per 4 tesi laurea su sostenibilità settore

Assaeroporti: selezione per 4 tesi laurea su sostenibilità settoreRoma, 15 dic. (askanews) – Al via il bando di selezione promosso da Assaeroporti per l’assegnazione di quattro premi di laurea, del valore di 5.000 euro ciascuno, per tesi di interesse scientifico e innovative sul tema della sostenibilità ambientale, economica e sociale in ambito aeroportuale. Il bando è rivolto a tutte le neolaureate e i neolaureati dei corsi di studio specialistici, magistrali, magistrali a ciclo unico quinquennale delle Facoltà di Ingegneria ed Economia, che abbiano discusso la propria tesi nell’anno accademico 2022-23, con votazione finale non inferiore a 100 su 110. Le domande dovranno pervenire ad Assaeroporti entro e non oltre il 15 marzo 2024, secondo i requisiti delineati nel bando disponibile sul sito dell’Associazione www.assaeroporti.net.

“L’obiettivo del bando che stiamo promuovendo – dichiara il Presidente di Assaeroporti Carlo Borgomeo – è quello di valorizzare, tramite le voci di studentesse e studenti particolarmente meritevoli, il ruolo degli aeroporti nello sviluppo sostenibile del trasporto aereo. Al tempo stesso, l’iniziativa rappresenta l’occasione per valorizzare e arricchire il dibattito sul nostro comparto”.

Il magazine di Le Monde celebra la nuova età dell’oro di Cinecittà

Il magazine di Le Monde celebra la nuova età dell’oro di CinecittàRoma, 15 dic. (askanews) – “Cinecittà, una rinascita italiana” è il titolo del magazine di Le Monde che dedica agli Studi di via Tuscolana la copertina del numero che esce oggi. La nuova età dell’oro di Cinecittà, come la definisce Le Monde, era già finita al centro della scena mediatica internazionale con le prime pagine del New York Times, di El Pais e articoli su testate come il Guardian, il Sunday Times e la Vanguardia.

“I leggendari studi romani hanno ritrovato l’effervescenza anni ’50 e ’60, quando erano chiamati ‘Hollywood sul Tevere’ – scrive il giornalista Aureliano Tonet – dopo decenni difficili, in cui ha rischiato di finire in un parco divertimenti, la struttura pubblica beneficia a pieno dello sviluppo dello streaming e sta per aprire altri cinque studi. È difficile immaginare che solo dieci anni fa, nello stesso punto i dipendenti rifiutavano il destino promesso loro dagli allora proprietari: diventare solo un’altra tappa sulla strada che porta tanti turisti a Roma”, osserva Le Monde. “In meno di tre anni, siamo passati da un tasso di occupazione medio del 30% a quasi l’80% di occupazione media dei nostri studi. E, dopo anni di perdite, siamo finalmente tornati in attivo. 1,8 milioni entro il 2022 – dice al settimanale Nicola Maccanico, ad di Cinecittà – l’aumento della durata delle produzioni legato al boom delle serie, sta giocando a nostro favore. Abbiamo appena festeggiato la fine della serie Those About to Die, un peplum con Anthony Hopkins, dopo nove mesi di riprese. Tra il trascorrere tutto quel tempo nell’Europa dell’Est o Roma, rinomata per la sua ricca cultura, la sua ospitalità e il suo clima, gli artisti non esitano a lungo”. Nel lungo articolo di nove pagine, il magazine dà la parola a registi tra cui Joe Wright (“So quanto sia difficile mantenere gli studios in funzione, tanto dipendono dalle bizzarrie del sistema fiscale. Gli artigiani di Cinecittà continuano a distinguersi dalla massa”), Luca Guadagnino (“Sono venuto a Cinecittà per trovare quello che Jean-Luc Godard ha trovato lì quando ha girato Le Mépris: un altrove”), Ridley Scott, Wes Anderson (“Cinecittà ha personalità in misura quasi eccessiva. Mussolini, Cleopatra, Fellini. L’eccellenza dell’artigianato, la vicinanza delle rovine… In un certo senso, ci si sente legati all’antichità”), Alice Rohrwacher (“Quando sono andata a cercare in tutta Italia scultori autentici per il mio film, li ho trovati solo a Cinecittà), Monica Bellucci, Saverio Costanzo (“Una mattina, sul set, ho guardato le mie comparse, giovani ragazze di periferia vestite di tutto punto, come donne egiziane. Erano le stesse facce di quelle filmate da Pasolini nella periferia di Roma cinquant’anni fa. In quel momento ho capito che Cinecittà siamo noi”).

Cinecittà, scrive ancora Le Monde, sta vedendo una miriade di star andare e venire: Stanley Tucci, Angelina Jolie, Adam Driver, Lady Gaga, Penelope Cruz, Charlize Theron, Willem Dafoe, Uma Thurman. Ma è proprio il ruolo delle maestranze in primo piano sul magazine: “Nessuno incarna quest’anima meglio dei falegnami, dei pittori e degli altri decoratori. Computer ad alta tecnologia siedono fianco a fianco con strumenti di un’altra epoca, come se fossero Rinascimento. La forza lavoro è mista e intergenerazionale, in modo da assicurare la trasmissione di competenze e tecniche”.

Ue, Meloni: Orban? Italia ha ruolo perchè dialoga con tutti

Ue, Meloni: Orban? Italia ha ruolo perchè dialoga con tuttiBruxelles, 15 dic. (askanews) – “Io ho fatto quello che avevo detto che avrei fatto: si è molto più utili quando si ha la facoltà di parlare con tutti e quando si cerca un punto di incontro. Se non riusciamo a fare questo non riusciamo ad arrivare agli obiettivi, bisogna avere una capacità di dialogo e di mediare”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al termine del Consiglio europeo, a chi le chiedeva del suo colloquio di ieri con Viktor Orban.

“Questo – ha aggiunto – ha consentito all’Italia di avere un ruolo da protagonista per i risultati che abbiamo ottenuto, non siamo riusciti in tutti gli intenti ma dobbiamo continuare a lavorare. Questo è il modo più serio di arrivare a obiettivi utili per tutti e per la credibilità dell’Ue. In particolare in questa fase, con le crisi in corso, dobbiamo cercare di unire e non di divaricare ultertiormente perchè ci indeboliamo ancora di più”.

Rally titoli di Stato eurozona “sfida” l’intransigenza della Bce

Rally titoli di Stato eurozona “sfida” l’intransigenza della BceRoma, 15 dic. (askanews) – Quasi a “sfidare” la linea risoluta mostrata ieri dalla Bce, scatta il rally sui mercati dei titoli di Stato dell’area euro, con i rendimenti che calano ai minimi da nove mesi a questa parte. E anche di più sui Btp dell’Italia: al 3,70% nel corso della seduta i tassi retributivi sulla scadenza decennale sono scesi ai minimi da un anno a questa parte.

Gli acquisti si sono paradossalmente moltiplicati dopo che le indagini sull’attività delle imprese nell’Unione valutaria (indici Pmi) hanno riportato un’ulteriore peggioramento a dicembre, con valori sempre più vicini al rischio di recessione. In un articolo di analisi, il Financial Times rileva come gli sviluppi dell’economia appaiano in strindente contrasto con l’intransigenza mostrata dalla presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, che ieri, al termine del Consiglio direttivo dell’istituzione, ha riferito che di tagli ai tassi “non se ne è assolutamente parlato”.

I rendimenti sui titoli di Stato decennali della Germania sono scesi fino al 2,04%, sui minimi da marzo, con un calo di 9 punti base rispetto ai livelli di ieri. Nel pomeriggio i rendimenti dei Btp a 10 anni ritracciano lievemente ma al 3,74%, secondo Mts, restano in calo di 4 punti base rispetto a ieri e lo spread, il differenziale rispetto ai tassi dei Bund tedeschi si stringe a 170 punti base. E questo nonostante il fatto che ieri proprio la Bce, a sorpresa, abbia annunciato che da luglio intende avviare una riduzione anticipata degli stock di titoli, prevalentemente pubblici, anche sul programma di acquisti anticrisi Covid Pepp, mentre una manovra di questo genere è già in corso da mesi sul piano di acquisti App.

“Chiaramente gli sforzi della Bce per respingere i recenti allentamenti delle condizioni finanziarie sono andati a vuoto”, afferma Richard McGuire, direttore della strategia sui tassi di interesse a Rabobank citato dal quotidiano finanziario. “I mercati sentono che è aperta la porta in termini di reazione alla debolezza dei dati”. Secondo Mike Riddell, gestore di portafogli obbligazionari alla Allianz Global Investors “la Bce dice che i tassi resteranno alti o che potrebbero anche andare più in alto ma i mercati semplicemente non ci credono più”.

L’analista rileva che le banche centrali in tutto il mondo sono in affanno sulla loro credibilità. E secondo il FT la Bce in particolare si trova spiazzata dopo che il giorno prima del Consiglio direttivo il presidente della Federal Reserve, Jay Powell ha inviato messaggi più possibilisti verso un ammorbidimento dei tassi sul dollaro.

Obesità, peso in eccesso ruba almeno sei anni di vita

Obesità, peso in eccesso ruba almeno sei anni di vitaRoma, 15 dic. (askanews) – “Fat but fit”, cioè “grasso ma in salute”, è un mito da sfatare: non è vero che chi è obeso e non soffre di diabete di tipo 2, ipertensione o colesterolo alto è protetto dalle malattie cardiache. Anzi, ha più rischi di svilupparle. I chili in eccesso sono fra le cause dirette dello scompenso cardiaco nei casi in cui il cuore non è in grado di riempirsi correttamente (con frazione di eiezione conservata), che riguardano circa la metà dei casi di insufficienza cardiaca e si accompagnano all’obesità nell’80% dei pazienti. Il ‘paradosso dell’obesità’ nasce anche da errori di diagnosi perché non è obeso soltanto chi ha l’indice di massa corporea superiore a 30, ma anche chi ha un accumulo di grasso addominale: il girovita non deve andare oltre 88 cm, nelle donne, o 102 cm negli uomini, e c’è un nuovo indicatore da tenere d’occhio, il rapporto girovita/altezza che deve essere minore di 0.5. Si stima che entro il 2035 metà della popolazione mondiale sarà in sovrappeso od obesa raggiungendo i 3,36 miliardi. L’obesità è una malattia che provoca importanti patologie cardiovascolari. Sono almeno 400.000 gli italiani con obesità e scompenso cardiaco, due patologie legate a doppio filo ed entrambe in continua crescita nel nostro Paese, dove gli obesi sono circa 6 milioni e i pazienti con insufficienza cardiaca oltre 1 milione. I chili di troppo sono spesso il primo passo sulla strada che porta allo scompenso e si stima che fino all’80% dei pazienti con scompenso cardiaco e frazione di eiezione preservata, pari alla metà dei casi, sia anche obeso. La combinazione è molto pericolosa, perché può aumentare fino all’85% il rischio di eventi cardiovascolari fatali, ‘rubando’ almeno 6 anni di aspettativa di vita. Lo ricordano gli esperti in occasione dell’84° Congresso Nazionale della Società Italiana di Cardiologia (SIC), a Roma fino al 17 dicembre, sottolineando che l’aspettativa di vita e quella di salute dei pazienti obesi sono più basse rispetto a chi è normopeso. Il paradosso è nato perché l’indice di massa corporea non è l’indicatore più adeguato della reale obesità che si misura meglio con un metro: il girovita deve essere meno di 88 cm nelle donne e 102 cm negli uomini, ma soprattutto deve misurare meno di metà dell’altezza, per la salute del cuore e non solo. Il 2023 è stato però l’anno della svolta per le terapie: è ora possibile trattare i pazienti con scompenso cardiaco con un farmaco specifico anti-obesità, la semaglutide, ottenendo un miglioramento dei sintomi e della funzionalità oltre che una riduzione significativa del peso corporeo. “Scompenso cardiaco e obesità sono due epidemie in rapidissima crescita: l’insufficienza cardiaca oggi colpisce oltre un milione di italiani e si stima un incremento del 30% dei casi entro il 2030 – osserva Pasquale Perrone Filardi, presidente SIC e direttore della scuola di specializzazione in malattie dell’apparato cardiovascolare dell’Università Federico II di Napoli – l’aumento dei casi è trainato in parte dall’incremento dell’aspettativa di vita, perché la prevalenza della patologia raddoppia a ogni decade di età e dopo gli 80 anni lo scompenso colpisce il 20% della popolazione. Tuttavia l’insufficienza cardiaca ha anche l’obesità fra le sue cause principali perché i chili in eccesso comportano, fra le altre cose, un incremento dell’infiammazione generale, un maggiore stress su metabolismo e sistema cardiovascolare e un aumento del grasso viscerale anche a livello cardiaco”. “È proprio il grasso viscerale e addominale il più pericoloso e quello che dovrebbe essere realmente misurato: la semplice valutazione dell’indice di massa corporea e quindi del rapporto fra peso e altezza non basta – aggiunge Ciro Indolfi, past-president della Società Italiana di Cardiologia e ordinario di cardiologia all’Università degli Studi “Magna Grecia” di Catanzaro -. È necessario valutare la distribuzione del grasso e non soltanto l’indice di massa corporea così ogni possibile vantaggio di sopravvivenza per gli obesi sparisce. L’obesità infatti fa male al cuore: la probabilità di avere un infarto, un ictus o un evento cardiovascolare fatale aumenta dal 67 all’85% rispetto a chi è normopeso, tanto che i chili in eccesso ‘rubano’ fino a 6 anni di vita, secondo un recente studio pubblicato su Jama”. “La buona notizia è che il 2023 è stato un anno di svolta perché l’obesità è diventata per la prima volta un target farmacologico per combattere lo scompenso cardiaco. Oggi, finalmente si può intervenire con una terapia mirata all’obesità. Lo studio SELECT pubblicato di recente sul New England Journal of Medicine, condotto su oltre 17.000 pazienti in sovrappeso od obesi con malattia cardiovascolare ischemica, ma non diabetici, dimostra che il trattamento con semaglutide sottocute una volta alla settimana riduce del 20% il rischio di mortalità cardiovascolare, infarto e ictus rispetto ai pazienti in trattamento con placebo. Questa è una evidenza destinata a impattare significativamente sul contrasto del rischio cardiovascolare. Il farmaco ha mostrato anche ottimi risultati sull’insufficienza cardiaca a frazione di eiezione preservata, – sottolinea Perrone Filardi – dove ha dimostrato di migliorare la qualità di vita e la capacità di esercizio dei pazienti”.

Mes, Meloni: non c’è nessun ricatto sul Patto di stabilità

Mes, Meloni: non c’è nessun ricatto sul Patto di stabilitàBruxelles, 15 dic. (askanews) – Quello tra Patto di stabilità e ratifica del Mes “è un link che vedo solo nel dibattito italiano. Sicuramente per noi fa la differenza sapere quali sono gli strumenti del Patto, ma non c’è una dimensione di ricatto. Non l’ho vista, nessuno ha mai posto la questione così”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al termine del Consiglio europeo.

L’Italia potrebbe mettere il veto sul Patto si stabilità? “Non la voglio mettere così. Io dico che non posso dare il mio ok a un Patto che non io ma nessun governo potrebbe rispettare, sarebbe ingiusto e inutile per noi. Dire ‘mettete il veto’ non è un buon modo per cercare una sintesi”, ha detto Meloni. “Cerco – ha aggiunto – di trovare le condizioni di fare seriamente il mio lavoro, non chiediamo la modifica per gettare soldi dalla finestra ma fare quel che è giusto fare senza essere colpiti. Sarebbe miope non per l’Italia ma per l’Europa. Cerchiamo di coinvolgere più Paesi possibile”.

Bankitalia taglia le stime dell’inflazione: nel 2023 al 6%, nel 2024 drastico calo all’1,9%

Bankitalia taglia le stime dell’inflazione: nel 2023 al 6%, nel 2024 drastico calo all’1,9%Roma, 15 dic. (askanews) – La Banca d’Italia ha rivisto al ribasso le previsioni di inflazione sulla Penisola, che ora fin dal prossimo anno viene stimata a livelli inferiori al valore obiettivo della Bce (2% simmetrico, posto che quest’ultimo è relativo alla media dell’eurozona e non solo all’Italia). Ora per quest’anno l’istituzione di via Nazionale pronostica un caro vita al 6%, sul 2024 un drastico calmieramento all’1,9%, sul 2025 1,8% e sul 2026 1,7%.

Per l’inflazione di fondo, l’indice al netto di energia e alimentari, Bankitalia prevede 4,5% di crescita sulla media di quest’anno, 2,2% il prossimo, 1,9% del 2025 1,8% del 2026. Le previsioni sono state elaborate in coordinamento con l’Eurosistema delle banche centrali e Bce, che ieri ha pubblicato i dati per la media dell’area euro. Vengono aggiornate ogni tre mesi e lo scorso settembre Banca d’Italia stimava l’inflazione 2023 al 6,1%, sul 2024 2,4% e sul 2025 1,9%.

Se per la crescita economica i rischi restano sbilanciati verso l’indebolimento, secondo l’istituzione sull’inflazione “sono più bilanciati. Pressioni al rialzo potrebbero provenire da nuovi aumenti dei prezzi delle materie prime. Per contro, la possibilità di un deterioramento dello scenario internazionale e di un impatto più marcato della restrizione monetaria rispetto a quanto stimato nello scenario di base – si legge – potrebbero tradursi in un andamento più contenuto di salari, margini di profitto e inflazione al consumo”.

Unesco, La Russa sostiene candidatura area Sud della Basilicata

Unesco, La Russa sostiene candidatura area Sud della BasilicataMilano, 15 dic. (askanews) – “Sono lieto di aderire alla candidatura dell’area Sud della Basilicata a Patrimonio dell’Unesco, al fianco del Presidente Vito Bardi, dell’Associazione Gal – La Cittadella del Sapere, e di tutti coloro che con entusiasmo e passione si stanno impegnando in questo emozionante progetto”. E’ questo il messaggio formulato dal Presidente del Senato, Ignazio La Russa, a sostegno della candidatura dell’area Sud della Basilicata a Patrimonio Mondiale dell’Umanità. “Un traguardo sicuramente ambizioso e in relazione al quale l’Area Sud della Basilicata, estendendosi per 27 Comuni e ricoprendo il Parco Nazionale del Pollino, il Parco Nazionale dell’Appenino Lucano Val d’Agri Lagonegrese e Maratea, possiede tutti i requisiti necessari per consolidare il primato italiano nella lista dei siti Patrimonio Mondiale dell’Umanità – ha sottolineato La Russa -. L’esito positivo della candidatura rappresenterebbe inoltre un’importante opportunità di crescita per un’area di grande valore strategico e di significativa importanza per molti settori delle nostre economie, a partire dal turismo e dall’artigianato. Un’ occasione per promuovere, in Europa e nel mondo, la storia, l’arte, la bellezza paesaggistica, i costumi e la cultura di una Regione italiana che da sempre incarna un modello di sviluppo radicato sul valore di tradizioni millenarie legate al rapporto di amore tra l’essere umano e la sua terra. Auguro quindi a questa iniziativa il successo che merita, nella certezza che saprà rinnovare un comune sentimento di orgoglio per ricchezze e tesori che la Basilicata, il meridione e tutta l’Italia offrono al mondo e che tutto il mondo ammira”. Il sostegno ha fatto seguito a quello ricevuto dal Ministro degli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale Antonio Tajani, dal Ministro per le Riforme Istituzionali e la Semplificazione Alberta Casellati, dal Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi e dal Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana.

La richiesta è stata inoltrata al presidente del Senato Ignazio La Russa, congiuntamente, dal Gal – La Cittadella del Sapere, il cui Direttore Generale è Nicola Timpone, dal giornalista Biagio Maimone, fondatore del sito per il rilancio del Mezzogiorno “Progetto di Vita per il Sud” e dalla giornalista Francesca Lovatelli Caetani. “La Basilicata può rappresentare un modello di green economy esportabile all’estero per essere espressione della cultura della sostenibilità made in Italy – evidenziano Maimone e Timpone nella richiesta inoltrata al Presidente del Senato -. L’Italia, attraverso l’Area Sud della Basilicata, ricca di acqua, di tradizioni, foriera di un atteggiamento attento alla dimensione naturale, alla filosofia dell’armonia e del rispetto del creato, potrà divenire esempio per l’Europa e per il mondo intero ed il motore trainante dell’economia del nostro Paese, nonché alla cultura della bellezza. Il patrimonio naturale è di tutti ed occorre preservarlo in quanto è la risorsa più preziosa che appartiene all’uomo. L’Area Sud della Basilicata rappresenta un modello innovativo di economia green, in quanto fondato sul rispetto e la salvaguardia del territorio e, nel contempo, delle tradizioni”. Nei prossimi giorni, la stessa richiesta sarà inviata al presidente del consiglio Giorgia Meloni.

Ue, Meloni: veto su Patto? Cerco intesa, no ok se non rispettabile

Ue, Meloni: veto su Patto? Cerco intesa, no ok se non rispettabileBruxelles, 15 dic. (askanews) – L’Italia potrebbe mettere il veto sul Patto si stabilità? “Non la voglio mettere così. Io dico che non posso dare il mio ok a un Patto che non io ma nessun governo potrebbe rispettare, sarebbe ingiusto e inutile per noi. Dire ‘mettete il veto’ non è un buon modo per cercare una sintesi”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al termine del Consiglio europeo.

“Cerco – ha aggiunto – di trovare le condizioni di fare seriamente il mio lavoro, non chiediamo la modifica per gettare soldi dalla finestra ma fare quel che è giusto fare senza essere colpiti. Sarebbe miope non per l’Italia ma per l’Europa. Cerchiamo di coinvolgere più Paesi possibile”.