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Tag: Sanremo 2023

Rai, Pd e M5s chiedono le dimissioni di Corsini. Lui si scusa e dice: parole estrapolate dal contesto

Rai, Pd e M5s chiedono le dimissioni di Corsini. Lui si scusa e dice: parole estrapolate dal contestoRoma, 15 dic. (askanews) – Pd e Cinque Stelle chiedono le dimissioni del direttore degli Approfondimenti Rai Paolo Corsini che ieri dal palco di Atreju ha ironizzato sulla scelta della segretaria Pd Elly Schlein di non accettare l’invito di Fdi e rivendicato la svolta politica di Fratelli d’Italia anche nelle politiche del servizio pubblico.

‘Non scopriamo nulla di nuovo, ma sentire dalla viva voce del direttore dell’approfondimento Rai Paolo Corsini definirsi ‘militante’ e parlare di ritoccato orgoglio alla Festa di Fratelli d’Italia, sorprende comunque. Non per quello che dice: la sua appartenenza è nota a tutti, ma per la sfrontatezza di esprimerle senza remore in una festa di partito, davanti a tutti, dimenticando totalmente il suo ruolo di primo piano nel Servizio Pubblico. Domanda: ai vertici Rai va bene così o prenderanno provvedimenti?’, chiedono in una nota gli esponenti del Movimento 5 Stelle in commissione di vigilanza Rai Dario Carotenuto, Dolores Bevilacqua, Anna Laura Orrico e Riccardo Ricciardi. ‘I suoi programmi – scrivono in una dichiarazione congiunta i componenti del Pd della commissione di Vigilanza Rai- vanno male e lui, invece di stare a lavorare in Rai per provare a risollevare, che fa? Sta ad Atreju non a fare il semplice conduttore ma ad attaccare Schlein. Non si è mai visto un direttore della Rai che attacca ad un iniziativa di partito la leader di quello avversario come se fosse un militante. Inaccettabile.Si scusi o si dimetta’.

‘Corsini – afferma su X Alessandro Zan, componente della segreteria nazionale del Pd- non può restare un minuto in più in RAI. Ieri sera ad Atreju ha scelto di fare politica, attaccando Elly Schlein come dirigente di Fratelli d’Italia, ruolo incompatibile come dirigente del servizio pubblico. I vertici RAI pretendano le sue dimissioni o la degenerazione dell’Azienda in TeleMeloni sarà certificata.’ ‘Può un dirigente della Rai aprire la festa di partito e dire pubblicamente ‘noi di Fratelli d’Italia’? E ancora, lo stesso dirigente, Paolo Corsini, può attaccare dal palco di Atreju la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein?La Rai non ha mandato in onda un programma sulla mafia di Roberto Saviano perché lo scrittore napoletano aveva criticato il ministro Salvini. Vorremmo lo stesso trattamento per Paolo Corsini: le sue dimissioni da direttore dell’approfondimento giornalistico della Rai’, afferma il responsabile Informazione del Partito Democratico Sandro Ruotolo. ‘Non si era mai visto – denuncia la responsabile Giustizia Pd Debora Serracchiani – un alto dirigente Rai intervenire a una festa di partito come militante e attaccare la leader dell’opposizione. È intollerabile che si possa fare un uso del genere del servizio pubblico e i primi a dover sentire l’obbligo di intervenire in difesa della Rai dovrebbero essere proprio i suoi dirigenti. Ci attendiamo provvedimenti conseguenti e immediati’.

‘Il comizio di Paolo Corsini ad Atreju e gli attacchi alla segretaria del Partito Democratico rincara in una dichiarazione la coordinatrice della segreteria del Pd Marta Bonafoni- sono inaccettabili. E’ inaccettabile che un dirigente dell’azienda pubblica che dovrebbe garantire informazione alle italiane e agli italiani, svesta i panni del giornalista per indossare quelli della peggiore propaganda di governo. E’ inaccettabile che la stessa azienda di Stato censuri giornalisti come Saviano, colpevole di aver attaccato il ministro Salvini, e al contempo affidi a figure come quella di Corsini incarichi e ruoli apicali, come quello di direttore dell’approfondimento. Se Corsini vuole far politica – come mostra chiaramente il suo intervento alla kermesse di FdI – faccia l’unica cosa giusta e opportuna: si dimetta dal suo incarico in Rai. ‘In quale altro Paese democratico sarebbe possibile che un alto dirigente del servizio pubblico partecipi ad una festa di partito come militante, attaccando per di più la leader dell’opposizione? I vertici della Rai hanno qualcosa da dire in proposito? Inaudito’, afferma in un comunicato Marina Sereni della segreteria Pd.

‘Un dirigente Rai va a una festa di partito. Parlando, dice testualmente ‘noi del nostro partito’, Fratelli d’Italia. Ma non solo. Lo stesso dirigente trova anche il tempo di attaccare la leader del principale partito di opposizione. Quella di Paolo Corsini non è una semplice gaffe, ma la dimostrazione del livello di arroganza cui sta arrivando questa gente. Si considerano i padroni d’Italia. Vanno fermati, con tutti i mezzi democratici a disposizione. A Corsini chiediamo scuse e dimissioni immediate’, dichiara su X Camilla Laureti, anche lei componente della segreteria del Pd. ‘Non si era mai visto – scrive in una nota Stefano Vaccari, segretario di Presidenza della Camera- che un dirigente di una azienda pubblica faccia un comizio,peraltro di infimo livello, in una convention di un partito e si permetta di attaccare il PD, principale partito di opposizione e la sua leader Elly Schlein. Paolo Corsini non solo dovrebbe scusarsi, se la sua protervia glielo consente, ma anche dimettersi dal ruolo di dirigente della Rai. L’informazione pubblica deve mantenere un profilo di terzietà e non può svolgere una funzione di supporter verso i governi e i singoli partiti. C’è comunque un attacco alle regole democratiche che sta portando avanti la destra come spesso si riscontra in Parlamento dove, tra decreti e fiducie a ripetizione, deputati e senatori non possono svolgere il loro compito di legislatori e rappresentanti del popolo’. ‘Credo che il direttore dei talk show Rai, Paolo Corsini – afferma Irene Manzi, responsabile nazionale scuola del Pd- dovrebbe dimettersi. E’ del tutto evidente che non possa rimanere al suo posto un dirigente della tv pubblica che attacca alla festa del maggior partito di maggioranza la leader dell’opposizione.Intanto, dovrebbe scusarsi con Elly Schlein per le parole che ha usato e poi preoccuparsi del crollo degli ascolti dei talk Rai. Comprendo il nervosismo visto l’andamento dei programmi della pricipale azienda culturale del Paese ma ciò non giustifica atteggiamenti da militante politico che non si conciliano in alcun modo con il ruolo ricoperto da Corsini’. Pd e Cinque Stelle chiedono le dimissioni del direttore degli Approfondimenti Rai Paolo Corsini che ieri dal palco di Atreju ha ironizzato sulla scelta della segretaria Pd Elly Schlein di non accettare l’invito di Fdi e rivendicato la svolta politica di Fratelli d’Italia anche nelle politiche del servizio pubblico. ‘Non scopriamo nulla di nuovo, ma sentire dalla viva voce del direttore dell’approfondimento Rai Paolo Corsini definirsi ‘militante’ e parlare di ritoccato orgoglio alla Festa di Fratelli d’Italia, sorprende comunque. Non per quello che dice: la sua appartenenza è nota a tutti, ma per la sfrontatezza di esprimerle senza remore in una festa di partito, davanti a tutti, dimenticando totalmente il suo ruolo di primo piano nel Servizio Pubblico. Domanda: ai vertici Rai va bene così o prenderanno provvedimenti?’, chiedono in una nota gli esponenti del Movimento 5 Stelle in commissione di vigilanza Rai Dario Carotenuto, Dolores Bevilacqua, Anna Laura Orrico e Riccardo Ricciardi. ‘I suoi programmi – scrivono in una dichiarazione congiunta i componenti del Pd della commissione di Vigilanza Rai- vanno male e lui, invece di stare a lavorare in Rai per provare a risollevare, che fa? Sta ad Atreju non a fare il semplice conduttore ma ad attaccare Schlein. Non si è mai visto un direttore della Rai che attacca ad un iniziativa di partito la leader di quello avversario come se fosse un militante. Inaccettabile.Si scusi o si dimetta’. ‘Corsini – afferma su X Alessandro Zan, componente della segreteria nazionale del Pd- non può restare un minuto in più in RAI. Ieri sera ad Atreju ha scelto di fare politica, attaccando Elly Schlein come dirigente di Fratelli d’Italia, ruolo incompatibile come dirigente del servizio pubblico. I vertici RAI pretendano le sue dimissioni o la degenerazione dell’Azienda in TeleMeloni sarà certificata.’ ‘Può un dirigente della Rai aprire la festa di partito e dire pubblicamente ‘noi di Fratelli d’Italia’? E ancora, lo stesso dirigente, Paolo Corsini, può attaccare dal palco di Atreju la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein?La Rai non ha mandato in onda un programma sulla mafia di Roberto Saviano perché lo scrittore napoletano aveva criticato il ministro Salvini. Vorremmo lo stesso trattamento per Paolo Corsini: le sue dimissioni da direttore dell’approfondimento giornalistico della Rai’, afferma il responsabile Informazione del Partito Democratico Sandro Ruotolo. ‘Non si era mai visto – denuncia la responsabile Giustizia Pd Debora Serracchiani – un alto dirigente Rai intervenire a una festa di partito come militante e attaccare la leader dell’opposizione. È intollerabile che si possa fare un uso del genere del servizio pubblico e i primi a dover sentire l’obbligo di intervenire in difesa della Rai dovrebbero essere proprio i suoi dirigenti. Ci attendiamo provvedimenti conseguenti e immediati’. ‘Il comizio di Paolo Corsini ad Atreju e gli attacchi alla segretaria del Partito Democratico rincara in una dichiarazione la coordinatrice della segreteria del Pd Marta Bonafoni- sono inaccettabili. E’ inaccettabile che un dirigente dell’azienda pubblica che dovrebbe garantire informazione alle italiane e agli italiani, svesta i panni del giornalista per indossare quelli della peggiore propaganda di governo. E’ inaccettabile che la stessa azienda di Stato censuri giornalisti come Saviano, colpevole di aver attaccato il ministro Salvini, e al contempo affidi a figure come quella di Corsini incarichi e ruoli apicali, come quello di direttore dell’approfondimento. Se Corsini vuole far politica – come mostra chiaramente il suo intervento alla kermesse di FdI – faccia l’unica cosa giusta e opportuna: si dimetta dal suo incarico in Rai. ‘In quale altro Paese democratico sarebbe possibile che un alto dirigente del servizio pubblico partecipi ad una festa di partito come militante, attaccando per di più la leader dell’opposizione? I vertici della Rai hanno qualcosa da dire in proposito? Inaudito’, afferma in un comunicato Marina Sereni della segreteria Pd. ‘Un dirigente Rai va a una festa di partito. Parlando, dice testualmente ‘noi del nostro partito’, Fratelli d’Italia. Ma non solo. Lo stesso dirigente trova anche il tempo di attaccare la leader del principale partito di opposizione. Quella di Paolo Corsini non è una semplice gaffe, ma la dimostrazione del livello di arroganza cui sta arrivando questa gente. Si considerano i padroni d’Italia. Vanno fermati, con tutti i mezzi democratici a disposizione. A Corsini chiediamo scuse e dimissioni immediate’, dichiara su X Camilla Laureti, anche lei componente della segreteria del Pd. ‘Non si era mai visto – scrive in una nota Stefano Vaccari, segretario di Presidenza della Camera- che un dirigente di una azienda pubblica faccia un comizio,peraltro di infimo livello, in una convention di un partito e si permetta di attaccare il PD, principale partito di opposizione e la sua leader Elly Schlein. Paolo Corsini non solo dovrebbe scusarsi, se la sua protervia glielo consente, ma anche dimettersi dal ruolo di dirigente della Rai. L’informazione pubblica deve mantenere un profilo di terzietà e non può svolgere una funzione di supporter verso i governi e i singoli partiti. C’è comunque un attacco alle regole democratiche che sta portando avanti la destra come spesso si riscontra in Parlamento dove, tra decreti e fiducie a ripetizione, deputati e senatori non possono svolgere il loro compito di legislatori e rappresentanti del popolo’. ‘Credo che il direttore dei talk show Rai, Paolo Corsini – afferma Irene Manzi, responsabile nazionale scuola del Pd- dovrebbe dimettersi. E’del tutto evidente che non possa rimanere al suo posto un dirigente della tv pubblica che attacca alla festa del maggior partito di maggioranza la leader dell’opposizione.Intanto, dovrebbe scusarsi con Elly Schlein per le parole che ha usato e poi preoccuparsi del crollo degli ascolti dei talk Rai. Comprendo il nervosismo visto l’andamento dei programmi della principale azienda culturale del Paese ma ciò non giustifica atteggiamenti da militante politico che non si conciliano in alcun modo con il ruolo ricoperto da Corsini’. L’Ad della Rai Roberto Sergio – a quanto si apprende – ha chiesto una relazione alla Direzione del personale sull’intervento di ieri ad Atreju del direttore dell’Approfondimento Rai Paolo Corsini. L’Ad ha chiesto anche di visionare il video per valutare l’adozione di eventuali sanzioni. Intanto arrivano le scuse, e le precisazioni dello stesso Corsini. ‘Quando si estrapolano parole dal contesto in cui sono state espresse, si corre sempre il rischio di prestarsi a facili critiche e strumentalizzazioni. Ieri sono stato invitato a moderare il dibattito introduttivo di una manifestazione che, in questi giorni, presenta al pubblico un parterre di ospiti e personalità di altissimo livello. In questo quadro, mi dispiace davvero che alcune mie frasi abbiano generato fraintendimenti’, afferma in una nota il direttore dell’approfondimento Rai, Paolo Corsini, in riferimento alle polemiche legate al suo intervento all’inaugurazione di Atreju. ‘Nei miei brevi interventi introduttivi, finalizzati esclusivamente ad animare il dibattito e coinvolgere e presentare i relatori, non c’era ovviamente – ha aggiunto – alcun intento politico o polemico e di questo mi scuso. Sono un giornalista del Servizio Pubblico e il mio impegno quotidiano, come quello di tutti i miei colleghi, è garantire in ogni situazione autonomia, pluralismo e completezza nell’informazione’.

Live dei Negramaro, due nuove date al tour stadi 2024

Live dei Negramaro, due nuove date al tour stadi 2024Roma, 15 dic. (askanews) – Non si ferma il viaggio live dei Negramaro per l’estate 2024 che si arricchisce di due nuovi appuntamenti negli stadi: il 18 giugno al Bluenergy Stadium (Stadio Friuli) di Udine e il 6 luglio allo Stadio San Nicola di Bari, nella loro Puglia.

Cinque imperdibili appuntamenti negli stadi che vedranno la band infiammare i più importanti palchi d’Italia tra giugno e luglio del prossimo anno. Si parte il 15 giugno dallo Stadio Diego Armando Maradona di Napoli e si prosegue il 18 giugno al Bluenergy Stadium (Stadio Friuli) di Udine, il 22 giugno allo Stadio San Siro di Milano, il 3 luglio allo Stadio Franco Scoglio (San Filippo) di Messina e il 6 luglio allo Stadio San Nicola di Bari. Dopo due decenni di successi e trionfi musicali, i Negramaro sono pronti a scrivere così un altro capitolo della loro storia, con nuovi imperdibili eventi live negli stadi nel 2024 che uniscono virtualmente il Sud e il Nord d’Italia, e la loro attesissima partecipazione al prossimo Festival di Sanremo.

I biglietti per le due nuove date, organizzate e prodotte da Friends&Partners e Magellano Concerti, saranno disponibili su TicketOne in presale per il fanclub dalle ore 18:00 di venerdì 15 dicembre. E per tutti da sabato 16 dicembre dalle ore 18:00 sempre su TicketOne.

Vino, R. Toscana dichiara stato eccezionalità per danni Peronospora

Vino, R. Toscana dichiara stato eccezionalità per danni PeronosporaMilano, 15 dic. (askanews) – La Giunta regionale toscana, su proposta dell’assessora all’agricoltura Stefania Saccardi, ha approvato la declataroria di eccezionalità per affrontare l’impatto degli attacchi di peronospora che, nel corso del 2023, hanno causato danni per oltre 260 milioni di euro alle aziende viticole del territorio.

Lo ha comunicato la stessa Regione Toscana, spiegando che essendo la cifra dei danni segnalati dalle aziende “superiore al 30% della produzione lorda vendibile, è stato possibile chiedere l’attivazione del Fondo nazionale di solidarietà varato dal Governo per favorire la ripresa dell’attività economica e produttiva delle aziende colpite”. Di qui la richiesta di riconoscimento dell’eccezionale attacco di peronospora, passo necessario per poter accedere agli interventi previsti.

Riparte Pedemontana lombarda: al via 2 tratte, 1,26 mld investimenti

Riparte Pedemontana lombarda: al via 2 tratte, 1,26 mld investimentiMilano, 15 dic. (askanews) – L’apertura dei cantieri delle tratte B2 e C dell’autostrada Pedemontana lombarda, per un investimento di circa 1,26 miliardi di euro, è prevista per l’inizio del prossimo anno. Riprendono, dunque, dopo otto anni i lavori dell’opera autostradale, la cui progettazione esecutiva e la realizzazione, è stata affidata al consorzio di imprese guidato da Webuild e partecipato da Impresa Pizzarotti. Per le due tratte, oltre l’83% del tracciato è interrato: il 36% è in galleria artificiale e il 47% in trincea.   Grazie all’apertura delle tratte B2 e C, prevista per la fine del 2026, gli utenti potranno beneficiare di una diminuzione dei tempi di spostamento e di una maggiore fluidità del traffico in una delle aree più urbanizzate d’Europa. La tratta B2 è lunga 9,6 km e si aggancia alla tratta B1 già realizzata, estendendosi da Lentate sul Seveso fino a Cesano Maderno. Il tracciato si sviluppa per 2,8 km in trincea, per 3,6 km in rilevato, per 3 km in galleria artificiale e per 0,2 km in viadotto. La tratta C ha una lunghezza di 16,6 km e si estende da Cesano Maderno alla Tangenziale Est in Comune di Vimercate. Il tracciato si sviluppa per 9,6 km in trincea, per 0,3 km in rilevato, per 6,5 km in galleria artificiale e per 0,2 km in viadotto.   “Oggi siamo insieme agli stakeholder del progetto Pedemontana per segnare l’avvio delle tratte B2 e C, che da Lentate Sul Seveso arrivano a Vimercate, un progetto fermo dal 2015 – ha dichiarato Luigi Roth, presidente di Autostrada Pedemontana Lombarda – Nello specifico, stiamo per completare il percorso procedurale e, in parallelo, lavoriamo con il contraente generale per definire gli aspetti operativi e i primi cantieri. Le opere verranno svolte nei tempi proposti in fase di gara, all’incirca in 1000 giorni. Un’autostrada è innovazione, sostenibilità e connettività, e rappresenta un fattore di sviluppo per l’economia del territorio. Ci stiamo impegnando – ha concluso Roth – per realizzare le nuove tratte nel rispetto del territorio e per ridurre al minimo gli impatti, attraverso un dialogo costante con le istituzioni”.   Dalle ricerche che Autostrada Pedemontana lombarda sta conducendo sugli impatti economici e sociali dell’opera sul territorio emerge che gli utenti intervistati valutano positivamente l’opera, sia in termini di esperienza, sia di sicurezza. Le tratte in gestione hanno, infatti, numeri in crescita e un tasso di incidenti inferiore alla media nazionale. Nella fascia di comuni accanto alle tratte esistenti, inoltre, Pedemontana rappresenta e ha rappresentato, anche nel periodo della pandemia, uno stabilizzatore dell’economia: nascono più imprese, ne chiudono meno, e sono più resilienti.

Visa: le tre leve per conquistare il turismo internazionale

Visa: le tre leve per conquistare il turismo internazionaleRoma, 15 dic. (askanews) – Sono millennial o turisti alto-spendenti, vengono in Italia per concedersi un momento di relax, optano principalmente per Roma, Milano e Venezia e realizzano il 60% delle loro spese di viaggio qui, nel Bel Paese: il turista internazionale in Italia utilizza principalmente carte di debito/credito, è consapevole dell’ambiente e ama le soluzioni personalizzate. Questo quanto emerge dall’edizione Inbound del Global Travel Intentions Study 2023 pubblicato da Visa per mettere in luce come stanno cambiando i viaggi dall’estero verso l’Italia dopo la pandemia, i trend emergenti, le nuove abitudini di pagamento e i nuovi segmenti di viaggiatori.

“Con la ripresa del turismo in Italia, il ritorno ai flussi pre-pandemia e i grandi eventi internazionali in arrivo come il Giubileo e le Olimpiadi invernali di Milano Cortina, intercettare le esigenze e le aspettative del viaggiatore internazionale rappresenta un’opportunità imperdibile. I pagamenti digitali offrono a tutta la filiera gli strumenti per cogliere questa opportunità: ai territori per analizzare i flussi e migliorare strategicamente i servizi, e alle PMI per far crescere i volumi di vendita, disporre di maggiore protezione contro frodi e rischi e non perdere occasioni con i turisti stranieri. Come Visa, abbiamo sviluppato con i nostri partner un approccio dedicato proprio per aiutare le piccole imprese e gli esercenti a digitalizzare il loro business e stiamo supportando in questo percorso 13,5 milioni di PMI in Europa”, commenta in una nota, Stefano M. Stoppani, country manager Visa Italia. Il Bel Paese attrae principalmente viaggiatori provenienti da Svizzera, Regno Unito, Francia, Spagna, USA ed Emirati Arabi, con i millennial e i turisti alto-spendenti in testa alla classifica dei segmenti più rappresentativi e Roma, Milano e Venezia come destinazioni preferite. Il periodo medio di soggiorno è di 8 giorni con punte più lunghe per le famiglie con bambini (10 giorni). Il desiderio di relax, seguito dalla voglia di esplorare, è la principale motivazione, soprattutto per i francesi. A spingere gli statunitensi è invece la voglia di avventura, mentre gli svizzeri non vedono l’ora di incontrare parenti e amici.

Riguardo le abitudini di pagamento, i flussi turistici provenienti da Emirati Arabi e Stati Uniti sono quelli più alto-spendenti. La spesa media ammonta a $ 2424 di cui $ 970 (40%) vengono spesi prima del viaggio e i restanti $ 1454 (60%) a destinazione. Le carte di pagamento e i digital wallet sono i principali strumenti di pagamento (71%), anche se il loro utilizzo è accompagnato dai contanti una volta a destinazione, soprattutto per pagare i ristoranti e fare shopping. Tra i principali fattori che spingono all’utilizzo delle carte di pagamento, il 74% dei viaggiatori intervistati ha segnalato la presenza di ampi metodi di accettazione, mentre il 29% ha apprezzato la sicurezza e la protezione dalle frodi. Inoltre, la maggior parte dei turisti (88%) utilizza in Italia la stessa carta di pagamento del proprio Paese d’origine. “Semplici, veloci e sicuri, i pagamenti digitali sono in grado di superare tutte quelle barriere linguistiche e valutarie che ostacolano l’esperienza di acquisto o di mobilità dei viaggiatori internazionali in Italia, rendendo il loro soggiorno più piacevole. E rappresentano una garanzia di sicurezza in caso di frode. In Visa, grazie all’AI, possiamo attingere ai dati aggregati di 4,2 miliardi di carte e di oltre 14.000 miliardi di dollari di transazioni per individuare quelle non autorizzate in modo rapido ed efficace. È così che siamo in grado di prevenire circa 27 miliardi di dollari di frodi globali ogni anno”, conclude Stoppani.

Per quanto riguarda le nuove abitudini post pandemia, la consapevolezza ambientale continua a crescere con i viaggiatori internazionali che sono maggiormente attenti (60%) e cercano attivamente opzioni di viaggio più sostenibili per quanto riguarda l’alloggio (26%), la mobilità (24%), il comportamento di acquisto (23%) e il supporto al business locale (22%). L’altra importante tendenza emersa riguarda la personalizzazione. I viaggiatori in arrivo in Italia desiderano vivere esperienze personalizzate durante i loro soggiorni nel nostro Paese: la maggior parte (il 67%) preferisce operare in modo indipendente sul fronte delle prenotazioni di alloggi e trasporti, con i viaggiatori provenienti da Svizzera (80%), Germania (79%) e Regno Unito (69%) che si distinguono per essere maggiormente autonomi nell’organizzazione delle loro vacanze. E per il futuro, il 35% dei turisti stranieri ha espresso il desiderio di tornare nel nostro Paese nei prossimi 12 mesi. In particolare, l’intenzione è molto alta tra i viaggiatori provenienti dalla Germania (62%) e dalla Svizzera (60%).

Lega celebra 10 anni di Salvini: ha cambiato il partito e l’ha salvato

Lega celebra 10 anni di Salvini: ha cambiato il partito e l’ha salvatoMilano, 15 dic. (askanews) – Un video di quasi 18 minuti, con immagini di repertorio, interviste ai compagni di partito, i passaggi decisivi: la Lega celebra così i 10 anni della segreteria Salvini, con un filmato sui social dal titolo “M10 Capitano”, richiamando l’appellativo con cui Matteo Salvini si faceva chiamare durante la stagione al Viminale.

Si parte con Giancarlo Giorgetti: è lui che nel 2013 proclamò il risultato del congresso del 2013, e lui fu tra gli artefici dell’elezione: “Era maturo il tempo di trovare qualcuno cui passare il testimone – dice in una intervista in cui ricorda il momento della scelta – ci trovammo tutti e tre, io e Bobo (Maroni, ndr). Dicemmo ‘Matteo tocca a te, bisogna trovare qualcuno che abbia le energie, le idee per rinnovare il movimento’. Non è nato in una capanna ma sotto un tendone, diciamo così…”, dice ironizzando sulla vicinanza del Natale. Una idea, quella di Matteo Salvini segretario, di cui il presidente della Camera Lorenzo Fontana rivendica la primazia: “Ero a La Zanzara, mi chiesero chi sarebbe stato il segretario dopo Bossi e io risposi Salvini: una previsione azzeccata”. Il senatore Andrea Paganella ricorda invece i primi mesi della segreteria: “Sono stati i più difficili, Matteo ha deciso di dare una nuova identità al partito, ha preso il toro per le corna per cambiare tanto, quasi tutto, e così ha salvato la Lega”. Il vicesegretario Andrea Crippa racconta la prima campagna elettorale, quella del 2014, fatta in camper: “Nessuno credeva in noi, Matteo è stato incredibile, e i risultati parlano per lui”. Tocca poi a Roberto Calderoli: “Ha preso in mano una Lega che la vedeva veramente brutta, l’ha portata in alto, in altissimo con il 34% alle Europee del 2019, tanto lavoro e entusiasmo, ci riporterà a quei numeri e a quei valori di cinque anni fa”.

Risultati ottenuti grazie alla trasformazione del partito, che viene spiegata da Massimiliano Romeo e Giuseppe Valditara: “Salvini è riuscito a trasformare la Lega da partito confinato in alcune regioni del Nord in partito nazionale”, dice il capogruppo in Senato ricordando le Politiche del 2018, in cui – aggiunge il ministro dell’Istruzione – “vinceva l’intuizione di trasformare la Lega in forte movimento nazionale ma strettamente legato ai territori”. Il lato umano lo racconta Attilio Fontana: “C’è sempre, nei momenti di difficoltà. Quando ti senti solo, lo chiami e lui ti dà sostegno, consiglio, ti fa capire che insieme a te c’è il partito e ci sono milioni di leghisti”. Gli fa eco Alessandra Locatelli che sottolinea “l’entusiasmo, la forza che ci trasmette anche di fronte alle situazioni più complesse e ai momenti più difficili”.

Poi tocca agli altri governatori di Regione: Donatella Tesei ricorda la vittoria in Umbria, Maurizio Fugatti quella in Trentino, Christian Solinas l’alleanza col Partito Sardo d’Azione che ha portato alla sua elezione. Il governo giallo-verde del 2018 lo racconta per primo Matteo Piantedosi, allora suo capo di gabinetto al Viminale, e poi Massimiliano Fedriga: “L’esperienza col M5s non è stata facile, ma ha portato risultati incredibili nella lotta alla criminalità organizzata e all’immigrazione clandestina”. Un passaggio che viene sottolineato da diverse dichiarazioni di repertorio dello stesso Salvini, tutte sul tema “ruspa” da utilizzare contro criminalità e immigrazione, fino alle parole contro “una zingara, una zingaraccia di Baranzate” che minacciava un proiettile per l’allora ministro dell’Interno.

Tocca al capogruppo alla Camera Riccardo Molinari affrontare invece il momento della rottura: “Il governo col M5s era complicato ma ha portato risultati importanti: quota 100 sulle pensioni e i decreti immigrazione. Ma eravamo arrivati a un punto in cui le differenze stavano esplodendo, ed era evidente che c’era un dialogo aperto con il Pd come era chiaro dai posizionamenti europei”. E via con le immagini di repertorio sulle “poltrone” abbandonate. E poi c’è il futuro. Luca Zaia parla della battaglia per l’Autonomia regionale: “Matteo ci ha messo faccia e impegno, ora aspettiamo solo il momento in cui sarà legge”. Lorenzo Fontana sottolinea che i risultati ottenuti “sono solo un punto di partenza”. Il video si chiude con oltre due minuti di foto: da Salvini bambino a quelle con i figli piccoli, e poi una carrellata di compagni di partito (tra gli altri Giorgetti, Zaia, Fedriga, Bossi, Calderoli, Rixi, Borghi, Centinaio, Durigon, Crippa, Molinari, Molteni).

Torna “Doc”, Argentero: nella terza stagione faccio conti col passato

Torna “Doc”, Argentero: nella terza stagione faccio conti col passatoRoma, 15 dic. (askanews) – Un passato difficile da recuperare a causa della memoria compromessa da uno sparo di pistola; un passato diverso da quello che gli hanno raccontato, e con cui bisogna fare i conti. Ma come dice lui stesso “Ogni ricordo è prezioso, vale la pena salvaguardarli tutti”. Torna la fortunatissima e attesa serie “Doc. Nelle tue mani”, con la terza stagione in onda su Rai 1, in prima serata, da giovedì 11 gennaio 2024. Otto appuntamenti, 16 puntate, protagonista sempre il dottor Andrea Fanti, interpretato da Luca Argentero.

“Qui è stato messo tutto il possibile per mantenere il livello di tensione narrativa delle prime due stagioni – dice Argentero -. Noi arriviamo da dei risultati eclatanti, difficilissimo pensare di ripetersi. Eppure, leggendo la storia, lavorandoci per 7 mesi, mi sento abbastanza sicuro di dire che gli spettatori si possono aspettare di ripartire con quella stessa emozione. E forse anche di aumentarla. Arriviamo tutti da un periodo molto complesso, la gestione del Covid ha lasciato cicatrici in tutti. Tutti noi ci troviamo ad affrontare una nuova versione di noi stessi, siamo tutti cambiati. Siamo tutti molto pronti a emozionare”. Nelle nuove puntate, Doc – reintegrato nel ruolo di primario – ha davanti grandi sfide: cercare di recuperare la memoria e fare i conti con il passato – a volte anche duro da accettare – e gestire un reparto cercando di raggiungere gli obiettivi fissati dalla Direzione di una spending review nella sanità molto attuale, senza però rinunciare all’attenzione al paziente, sempre al primo posto.

La possibilità che Andrea recuperi la memoria è destabilizzante per le donne che gli sono vicine. Giulia, interpretata da Matilde Gioli, è la sua seconda in reparto. “La troviamo con una sorta di ritrovata serenità di fronte a questo incredibile accadimento e con una voglia di andare oltre e avanti. E’ chiaro che anche lei verrà molto destabilizzata dalla prospettiva che doc possa ricordarsi di quello che c’era tra loro – dice Gioli – Giulia aveva messo da parte quella storia e improvvisamente anche per lei è uno shock il riafforare il passato”.

Anche Agnese, interpretata da Sara Lazzaro, la ex moglie, si trova spiazzata di fronte a una memoria che riaffiora piano piano. “Le tre stagioni sono legate. Nella prima serie – dice – i ricordi spariscono e bisogna gestire il fatto che occorre andare avanti senza quella parte di memoria; la seconda stagione è stata segnata dall’esperienza del Covid che incide sulla vita di tutti i personaggi. Colpo di scena, ultimo atto, adesso quei ricordi con cui tutti ci eravamo riappacificati perché non tornavano più, invece improvvisamente tornano. Questo destabilizza un equilibrio che si era raggiunto”. Intanto, in reparto, Ricardo Bonvegna, interpretato da Pierpaolo Spollon, dopo la morte di Alba, dovrà gestire i nuovi specializzandi. “Dopo il Covid, dopo un anno difficile – sottolinea Spollon – bisogna fare i conti con ciò che è rimasto di noi. Dobbiamo ricostruirci, questa volta la ricostruzione parte non da basi solide ma da una novità, quindi è un ripartire a tutti gli effetti”.

Tra le new entry della terza stagione anche Giacomo Giorgio, nel ruolo di uno specializzando che arriva in reparto controvoglia costretto dal padre, noto oculista. “E’ stato come salire su un’alta velocità, non è un treno in partenza, ma un treno che viaggiava già spedito. All’inizio un po’ di timore – racconta – poi sono stato supersereno e divertito perché accolto benissimo”. I primi due episodi dell’attesissima terza stagione arrivano al cinema il 18 e 19 dicembre, in esclusiva negli UCI Cinemas e poi in prima serata su Rai 1 dall’11 gennaio per 8 serate. La serie, diretta da Jan Maria Michelini, Nicola Abbatangelo e Matteo Oleotto, è interpretata da Luca Argentero, Matilde Gioli, Sara Lazzaro, Pierpaolo Spollon, Marco Rossetti, Giacomo Giorgio, Laura Cravedi, Elisa Wong, Giovanni Scifoni ed Elisa Di Eusanio. E’ prodotta da Lux Vide in collaborazione con Rai Fiction.

La Consulta delle Confindustrie internazionali riunita a Bucarest

La Consulta delle Confindustrie internazionali riunita a BucarestRoma, 15 dic. (askanews) – La Consulta dei presidenti delle rappresentanze internazionali di Confindustria si è riunita quest’anno per la prima volta all’estero, lasciando la sede romana per approdare in Romania. L’importante strumento di coordinamento, presieduto da Barbara Beltrame, vicepresidente di Confindustria con delega all’Internazionalizzazione, ha visto la partecipazione dei presidenti delle rappresentanze confindustriali estere che hanno tirato le fila dell’anno che si sta chiudendo, lanciando l’azione di promozione e sostegno delle imprese italiane che puntano sull’estero per il prossimo futuro, tra sfide geopolitiche, eccellenze del Made in Italy, reshoring e internazionalizzazione.

“Come Confindustria abbiamo agito e stiamo agendo per rendere la proiezione e l’azione del nostro sistema confindustriale all’estero sempre più forte e integrato al fine di sostenere al meglio tutte le nostre eccellenze produttive e i servizi che compongono l’industria italiana e cercando soprattutto di puntare all’internazionalizzazione per crescere”, ha detto ad askanews la presidente della Consulta Beltrame. “In quest’ottica le nostre rappresentanze internazionali costituiscono da un lato un punto di riferimento strategico a servizio del sistema per orientare le imprese italiane che intendano affacciarsi in un mercato di riferimento e dell’altro rappresentano le grandi potenzialità del nostro Made in Italy”, ha aggiunto Beltrame che ha anche incontrato una delegazione delle imprese italiane che operano in Romania al termine della Consulta con un focus sulle opportunità offerte dal Paese e dal Pnrr romeno.

I lavori della Consulta sono stati ospitati presso la residenza dell’ambasciatore d’Italia, Alfredo Maria Durante Mangoni che ha sottolineato l’importanza di fare squadra per promuovere l’Italia nel mondo: “Credo sia fondamentale per tutte le articolazioni del Sistema Italia lavorare in sinergia e fare lavoro di squadra con le istituzioni italiane, recependo le indicazioni di queste ultime. Il nostro impatto – ha aggiunto l’ambasciatore – sarà tanto più forte nella realtà locale quanto più stretto sarà il rapporto concettuale-operativo con l’Ambasciata, l’uffico Ice e le istituzioni italiane in Romania e credo che questo ci aiuti anche a una migliore la promozione e l’affermazione dei nostri interessi nelle economie locali, nel caso della Romania, e sui mercati di riferimento”. Alla riunione hanno partecipato da remoto e in presenza i presidenti di Confindustria Est Europa, Maria Luisa Meroni, Assafrica & Mediterraneo, Massimo Dal Checco, i presidenti dei Paesi aderenti alla Federazione Confindustria Est Europa, Confindustria Russia, Filippo Baldisserotto, e Kazakistan Ernesto Ferlenghi. Presente anche il presidente di Confindustria Romania Giulio Bertola, rappresentanza scelta per ospitare la riunione. “Per la prima volta la Consulta dei presidenti delle rappresentanze internazionali di Confindustria si è svolta all’estero, abbiamo ospitato qui a Bucarest, Confindustria Assafrica&Mediterraneo, Russia, Kazakhistan ed Est Europa con il coordinamento del presidente della Consulta Barbara Beltrame. Per noi di Confindustria Romania è stato un momento molto emozionante per via del posizionamento che Confindustria Romania ha assunto all’interno di questa organizzazione, un riconoscimento al nostro lavoro ultraventennale di sviluppo associativo in questo Paese”, ha dichiarato Bertola.

Per la presidente Beltrame “la riunione dei presidenti di questo nostro sistema di rappresentanza all’estero ha segnato sicuramente un passo importante per porre delle solide basi e agire in sinergia per essere sempre più forti insieme e fuori dai confini nazionali” e “Confindustria Romania, la più grande associazione di Confidustria Est Europa, ha svolto un ruolo importantissimo per la realizzazione di questi prossimi passi e sono certa che insieme a tutte le 13 nostre associazioni e ai nostri uffici esteri saremo in grado di creare una rete estera strategica per tutte le imprese italiane”. Nel corso della sua visita in Romania la vicepresidente di Confindustria con Delega all’Internazionalizzazione, che ricopre anche la carica di vicepresidente operativa dell’Università LUISS Guido Carli di Roma, ha avuto modo di conoscere anche le attività che vedono coinvolta Confindustria Romania nel settore della formazione e dell’education: in particolare Beltrame ha visitato, insieme alla presidente di Confindustria Est Europa Meroni, la Scuola Italiana Internazionale Aldo Moro di Bucarest, e sono state poste le basi per nuovi progetti e una maggiore interazione tra la LUISS e la Romania per completare il percorso formativo, post diploma, avviato presso la Scuola Aldo Moro. Altra tappa l’incontro con la vicerettore dell’Università Babes Bolyai di Cluj -Napoca, Alexandra Mutiu. L’università Babes Bolyai ha sottoscritto un protocollo di collaborazione con la LUISS, un partenariato che, secondo Beltrame, rappresenta solo l’inizio di una collaborazione duratura ed efficace tra le due università.

Salgono i ricoveri per Covid, anche in terapia intensiva. Casi in lieve calo

Salgono i ricoveri per Covid, anche in terapia intensiva. Casi in lieve caloRoma, 15 dic. (askanews) – Salgono nell’ultima settimana i ricoveri, con infezione da SARS-CoV-2 in Italia. Lo evidenzia il monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità-Ministero della Salute che sottolinea come “pur osservando un ulteriore aumento del tasso di occupazione dei posti letto in area medica e in terapia intensiva rispetto alla settimana precedente, l’impatto sugli ospedali nel complesso resti contenuto”, inoltre, “nel periodo di monitoraggio, si osserva una lieve diminuzione dell’incidenza di nuovi casi identificati e segnalati con infezione”. Si conferma “la predominanza di ceppi virali ricombinanti riconducibili a XBB, ed in particolare alla variante d’interesse EG.5. Si assiste, inoltre, ad un incremento nella proporzione di sequenze riconducibili alla variante d’interesse BA.2.86, in accordo con quanto osservato in altri Paesi”.

Al 13 dicembre l’occupazione dei posti letto in area medica è pari a 11,9% (7.426 ricoverati), in aumento rispetto alla settimana precedente (10,7% al 06/12/2023). In aumento anche l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 2,7% (240 ricoverati) rispetto alla settimana precedente (2,5% al 06/12/2023). I tassi di ospedalizzazione e mortalità – evidenzia il bollettino – aumentano con l’età, presentando i valori più elevati nella fascia d’età 90+ anni; anche il tasso di ricovero in terapia intensiva aumenta con l’età. L’indice di trasmissibilità (Rt) basato sui casi con ricovero ospedaliero al 05/12/2023 è pari a 0,80 (0,77 – 0,83), sotto la soglia epidemica e in diminuzione rispetto alla settimana precedente. L’incidenza di casi COVID-19 diagnosticati e segnalati nel periodo 07/12/2023-13/12/2023 è pari a 94 casi per 100.000 abitanti, in diminuzione rispetto alla settimana precedente (101 casi per 100.000 abitanti nella settimana 30/11/2023-06/12/2023). L’incidenza settimanale (07/12/2023-13/12/2023) dei casi diagnosticati e segnalati presenta variazioni in quasi tutte le Regioni/PPAA rispetto alla settimana precedente. L’incidenza più elevata è stata riportata nella Regione Lazio (148 casi per 100.000 abitanti) e la più bassa in Sicilia (2 casi per 100.000 abitanti). La fascia di età che registra il più alto tasso di incidenza settimanale è la fascia 90+ anni. L’incidenza settimanale è sostanzialmente stabile in tutte le fasce d’età. L’età mediana alla diagnosi è di 59 anni, stabile rispetto alle settimane precedenti. Stabile, rispetto alle settimane precedenti, la percentuale di reinfezioni: circa il 45%.

Covid: salgono ricoveri, anche in terapia intensiva. Casi in lieve calo

Covid: salgono ricoveri, anche in terapia intensiva. Casi in lieve caloRoma, 15 dic. (askanews) – Salgono nell’ultima settimana i ricoveri, con infezione da SARS-CoV-2 in Italia. Lo evidenzia il monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità-Ministero della Salute che sottolinea come “pur osservando un ulteriore aumento del tasso di occupazione dei posti letto in area medica e in terapia intensiva rispetto alla settimana precedente, l’impatto sugli ospedali nel complesso resti contenuto”, inoltre, “nel periodo di monitoraggio, si osserva una lieve diminuzione dell’incidenza di nuovi casi identificati e segnalati con infezione”. Si conferma “la predominanza di ceppi virali ricombinanti riconducibili a XBB, ed in particolare alla variante d’interesse EG.5. Si assiste, inoltre, ad un incremento nella proporzione di sequenze riconducibili alla variante d’interesse BA.2.86, in accordo con quanto osservato in altri Paesi”.

Al 13 dicembre l’occupazione dei posti letto in area medica è pari a 11,9% (7.426 ricoverati), in aumento rispetto alla settimana precedente (10,7% al 06/12/2023). In aumento anche l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 2,7% (240 ricoverati) rispetto alla settimana precedente (2,5% al 06/12/2023). I tassi di ospedalizzazione e mortalità – evidenzia il bollettino – aumentano con l’età, presentando i valori più elevati nella fascia d’età 90+ anni; anche il tasso di ricovero in terapia intensiva aumenta con l’età . L’indice di trasmissibilità (Rt) basato sui casi con ricovero ospedaliero al 05/12/2023 è pari a 0,80 (0,77 – 0,83), sotto la soglia epidemica e in diminuzione rispetto alla settimana precedente. L’incidenza di casi COVID-19 diagnosticati e segnalati nel periodo 07/12/2023-13/12/2023 è pari a 94 casi per 100.000 abitanti, in diminuzione rispetto alla settimana precedente (101 casi per 100.000 abitanti nella settimana 30/11/2023-06/12/2023). L’incidenza settimanale (07/12/2023-13/12/2023) dei casi diagnosticati e segnalati presenta variazioni in quasi tutte le Regioni/PPAA rispetto alla settimana precedente. L’incidenza più elevata è stata riportata nella Regione Lazio (148 casi per 100.000 abitanti) e la più bassa in Sicilia (2 casi per 100.000 abitanti). La fascia di età che registra il più alto tasso di incidenza settimanale è la fascia 90+ anni. L’incidenza settimanale è sostanzialmente stabile in tutte le fasce d’età. L’età mediana alla diagnosi è di 59 anni, stabile rispetto alle settimane precedenti. Stabile, rispetto alle settimane precedenti, la percentuale di reinfezioni: circa il 45%.