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Tag: Sanremo 2023

Segre alla Prima della Scala: mi manca Mattarella, è il fratello che non ho

Segre alla Prima della Scala: mi manca Mattarella, è il fratello che non hoMilano, 7 dic. (askanews) – “Mi manca Mattarella. Io non ho fratelli né sorelle ma gli voglio bene come a un fratello”. Lo ha detto la senatrice a vita Liliana Segre in merito alla Prima del Don Carlo alla Scala, che segue dal palco reale, nel posto solitamente occupato dal Presidente della Repubblica, stasera assente.

L’opera “mi piace moltissimo” ha aggiunto, ricordando che “sono una habituée della Scala, andavo in loggione e pian piano sono scesa fino alla platea”. Quest’anno “gentilmente il sindaco e La Russa mi hanno chiesto di venire nel palco reale” ha proseguito, aggiungendo che “mi manca Mattarella: mi invitava sempre nel palco reale durante gli intervalli”.

Direttiva Case Green, accordo tra Europarlamento e Consiglio Ue

Direttiva Case Green, accordo tra Europarlamento e Consiglio UeBruxelles, 7 dic. (askanews) – I negoziatori del Parlamento europeo, della presidenza di turno spagnola del Consiglio Ue e della Commissione europea hanno raggiunto un accordo nel negoziato co-legislativo (trilogo) sulla revisione della direttiva per il rendimento energetico nell’edilizia (“caseágreen”). L’accordo provvisorio raggiunto oggi dovrà ora essere approvato e adottato formalmente dalla plenaria del Parlamento europeo e dal Consiglio Ue.

La direttiva rivista, proposta dalla Commissione due anni fa, il 15 dicembre 2021, stabilisce nuovi requisiti di prestazione energetica per gli edifici nuovi e ristrutturati nell’Ue e incoraggia gli Stati membri a rinnovare il proprio patrimonio edilizio; ma durante il negoziato l’ambizione degli obiettivi è stata ridimensionata, soprattutto da parte del Consiglio. L’accordo prevede, innanzitutto, che gli standard minimi di prestazione energetica negli edifici non residenziali, siano entro il 2030 almeno nella classe di efficienza energetica superiore a quella più bassa, definita in ogni Stato membro in base al 16% del parco edilizio nazionale con le prestazioni peggiori. Entro il 2033, poi, la classe più bassa sarà definita dal 26% meno efficiente del parco edilizio nazionale, e tutti gli edifici dovranno di nuovo passare alla classe superiore.

Per quanto riguarda la ristrutturazione degli edifici residenziali, gli Stati membri garantiranno che il parco edilizio riduca il “consumo medio” di energia del 16% entro il 2030 e del 26% entro il 2035. Il 55% della riduzione energetica dovrà essere ottenuta attraverso la ristrutturazione degli edifici con le prestazioni peggiori. L’accordo prevede poi (articolo 9 bis) l’installazione di idonei impianti di energia solare nei nuovi edifici, negli edifici pubblici e in quelli esistenti non residenziali che subiscono un’azione di ristrutturazione che richiede un’autorizzazione.

Infine, l’accordo prevede di includere nei Piani nazionali di ristrutturazione edilizia una tabella di marcia con l’obiettivo di eliminare gradualmente le caldaie a combustibili fossili negli edifici entro il 2040. La nuova direttiva fa parte del pacchetto “Fit for 55”, che definisce l’obiettivo di un parco edilizio a zero emissioni climalteranti entro il 2050. Gli edifici rappresentano il 40% dell’energia consumata e il 36% delle emissioni dirette e indirette di gas serra in campo energetico nell’Ue.

Inoltre, la direttiva è molto importante per realizzare la “Renovation Wave Strategy”, pubblicata dalla Commissione europea nell’ottobre 2020, con specifiche misure normative, finanziarie e abilitanti, che ha l’obiettivo di almeno raddoppiare il tasso annuo di rinnovamento energetico degli edifici entro il 2030 e di favorire ristrutturazioni edilizie profonde.

Armenia e Azerbaigian: la pace è possibile

Armenia e Azerbaigian: la pace è possibileRoma, 7 dic. (askanews) – L’Amministrazione Presidenziale della Repubblica dell’Azerbaigian e l’Ufficio del Primo Ministro della Repubblica d’Armenia hanno rilasciato una dichiarazione congiunta a favore di un reciproco impegno per la pace.

“La Repubblica di Armenia e la Repubblica dell’Azerbaigian condividono l’opinione che esiste una possibilità storica per raggiungere la pace tanto attesa nella regione. I due Paesi riconfermano l’intenzione di normalizzare le relazioni e di raggiungere il trattato di pace sulla base del rispetto dei principi di sovranità e integrità territoriale”, si legge nel documento. In seguito ai colloqui tra l’Amministrazione Presidenziale della Repubblica dell’Azerbaigian e l’Ufficio del Primo Ministro della Repubblica d’Armenia, è stato raggiunto un accordo sull’adozione di passi tangibili verso la costruzione della fiducia tra i due paesi.

Spinta dai valori dell’umanesimo e come gesto di buona volontà, la Repubblica dell’Azerbaigian rilascia 32 militari armeni. A sua volta, spinta dai valori dell’umanesimo e come gesto di buona volontà, la Repubblica di Armenia rilascia 2 militari azerbaigiani. In segno di buona volontà, la Repubblica di Armenia sostiene la candidatura della Repubblica dell’Azerbaigian ad ospitare la 29a Sessione della Conferenza delle Parti (COP29) della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, ritirando la propria candidatura. La Repubblica di Armenia e la Repubblica di Azerbaigian sperano che anche gli altri paesi del Gruppo dell’Europa orientale sostengano la richiesta di ospitalità dell’Azerbaigian. In segno di buon gesto, la Repubblica dell’Azerbaigian sostiene la candidatura armena per l’adesione all’Ufficio COP del Gruppo dell’Europa dell’Est.

La Repubblica di Armenia e la Repubblica dell’Azerbaigian continueranno le loro discussioni sull’attuazione di ulteriori misure di rafforzamento della fiducia, efficaci nel prossimo futuro e chiedono alla comunità internazionale di sostenere i loro sforzi, che contribuiranno a costruire la fiducia reciproca tra i due paesi e avranno un positivo impatto sull’intera regione del Caucaso meridionale”, conclude il documento.

Roma, Gualtieri: a Capodanno in piazza Blanco, Lazza e Michielin

Roma, Gualtieri: a Capodanno in piazza Blanco, Lazza e MichielinRoma, 7 dic. (askanews) – Roma Capitale e Rds 100% grandi successi hanno presentato il programma di “Roma 2024. You are here”: il grande Capodanno al Circo Massimo. Sul palco si esibiranno tre dei nomi più caldi del panorama musicale contemporaneo: Blanco, Lazza e Francesca Michielin.

I nomi degli artisti che animeranno la festa di fine anno nel cuore della Città Eterna sono stati svelati nel corso della conferenza stampa nella Sala Bandiere del Campidoglio dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri, dall’Assessore ai grandi eventi, moda, turismo e sport Alessandro Onorato, da Massimiliano Montefusco, General Manager di Rds, e da Francesca Romana D’Andrea e Filippo Ferraro, le due voci, speaker e conduttori dell’emittente radiofonica che accompagneranno romane, romani e turisti in questa notte indimenticabile per la Capitale. Il concerto sarà totalmente gratuito e in uno scenario unico al mondo, per accogliere il 2024 tutti insieme nel luogo simbolo del divertimento e della musica capitolina.

Piemonte, da accordo coesione 1,265 mld per sviluppo Regione

Piemonte, da accordo coesione 1,265 mld per sviluppo RegioneRoma, 7 dic. (askanews) – E’ stato firmato questo pomeriggio dal Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni e dal Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio l’Accordo per realizzare in Piemonte, attraverso il Fondo Sviluppo e Coesione – FSC 2021-2027, interventi per 865 milioni di euro. Alla firma – era presente anche il ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto.

A queste risorse – spiega la Regione Piemonte in una nota – si uniscono i 400 milioni del POC, il Programma Operativo Complementare, in corso di approvazione, che è stato possibile recuperare e che permette alla Regione di implementare e attuare le strategie previste nella programmazione pluriennale in sinergia con i fondi FESR e FSE+ per un totale complessivo di 1,2 miliardi di euro a disposizione del territorio per progetti a supporto della crescita del territorio. L’Accordo per la Coesione tra Governo e Regione è finalizzato a realizzare un programma unitario di interventi per lo sviluppo infrastrutturale, economico e sociale del territorio, tramite una strategia di azioni sinergiche, integrate e coordinate che mette a sistema le fonti finanziarie europee, nazionali e regionali disponibili.

“Oggi è un giorno importante – commenta il presidente della Regione Alberto Cirio – perché di questi 800 milioni di euro più di 200 sono per potenziare il nostro sistema sanitario con un meccanismo virtuoso che liberando altre risorse del fondo sanitario ci permetterà di assumere entro il 2024 2 mila medici, infermieri e oss -. È un modo per intervenire concretamente su quelle che sono per noi le priorità, come la sicurezza delle nostre scuole, garantire il 100% delle borse di studio, comprare nuovi treni che si aggiungono ai nuovi pullman per inquinare meno e tutelare l’ambiente. E poi ci sono 70 milioni per la montagna che in una terra che si chiama Piemonte sono linfa vitale. Tante volte da Roma abbiamo ricevuto consigli e strette di mano, oggi si inverte questo paradigma e dal Governo arrivano risorse fondamentali per lo sviluppo del nostro territorio”. Gli interventi finanziati con i Fondi di sviluppo e coesione valgono 865 milioni 306 mila euro, e sono riconducibili a 3 macro aree: 212 milioni di euro per la Cura, 238,6 milioni per il Territorio e circa 415 milioni per lo Sviluppo.

Meloni: in Europa con lo stesso perimetro di centrodestra

Meloni: in Europa con lo stesso perimetro di centrodestraRoma, 7 dic. (askanews) – Il centrodestra dovrebbe stare in Europa “con il perimetro che già conosciamo in Italia, un perimetro di centrodestra”. Dopo le tensioni all’interno del governo e della maggioranza sulle europee e all’indomani dell’incontro ‘chiarificatore’ con Matteo Salvini, oggi Giorgia Meloni è tornata a parlare della corsa per il voto di giugno.

Il colloquio di ieri a Palazzo Chigi con il leader della Lega (i due si sono visti anche oggi a Milano al pranzo di Sant’Ambrogio con oltre 500 componenti di famiglie fragili) ha portato a una “tregua” ma la campagna elettorale già iniziata, in cui ogni partito fa corsa solitaria, crea qualche preoccupazione per eventuali ripercussioni sulla stabilità dell’esecutivo. Da qui il richiamo all’unità, lanciato a margine della firma dell’Accordo di coesione con la Regione Lombardia alla Fiera di Rho. C’è il problema che i tre maggiori partiti sono in tre famiglie distinte: Fdi nei conservatori di Ecr (di cui Meloni è presidente), Forza Italia nel Ppe e la Lega in Id. Ma questo, per la premier, non sembra rappresentare un problema: “Mi fa un po’ sorridere – dice – che si veda come un problema che i partiti di centrodestra siano in famiglie politiche diverse in Europa. È sempre stato così. Non è che quando c’era la maggioranza giallorossa al governo stessero nella stessa famiglia europea. La dinamica delle elezioni europee è molto più complessa: si può far parte di famiglie politiche europee differenti e governare molto bene in Italia e, dico di più, provare a governare insieme con un’Europa diversa dopo le prossime elezioni europee. Il nostro obiettivo – ha proseguito – deve essere far crescere il ruolo dell’Italia in Europa e ragionare di costruire al Parlamento europeo una maggioranza che possa avere una visione compatibile rispetto a quanto abbiamo visto in passato”. Il punto è però eventualmente cosa fare nel caso in cui (come appare dai sondaggi di questi giorni) nel Parlamento europeo si venissero a creare le condizioni per una nuova maggioranza ‘Ursula’, di cui oggi fa parte il Ppe. “Per quanto riguarda Forza Italia – ha dichiarato oggi l’azzurro Giorgio Mulè – abbiamo dichiarato già da molto tempo e pubblicamente l’assoluta e totale incompatibilità, in qualsiasi scenario, di allearci con partiti come Afd in Germania, Wilders in Olanda e Le Pen in Francia, che hanno idee e valori inconciliabili e in contrasto con la nostra stessa essenza, non tanto di Popolari Europei, ma proprio di persone con diversa sensibilità. Con quei partiti siamo assolutamente incompatibili”. La Lega, da parte sua, non è certo disposta a mollare gli alleati di Id, riuniti appena domenica scorsa a Firenze, per abbracciare quello che Salvini ha più volte definito “inciucio”.

Nel caso di una larga coalizione (magari guidata dall’”amica” Roberta Metsola, anche lei incontrata ieri) cosa farebbe Meloni? Più volte, anche recentemente, ha assicurato che “posso escludere che governerò con i socialisti. Siamo antitetici”. Ma da qui a giugno la strada è lunga: al momento l’obiettivo sembra essere quello di mantenere la linea di unità del centrodestra, rimandando a dopo il voto – e al suo esito – ogni decisione sulle possibili alleanze.

Onu: “segnali promettenti” sull’apertura del secondo valico a Gaza

Onu: “segnali promettenti” sull’apertura del secondo valico a GazaRoma, 7 dic. (askanews) – Il capo delle operazioni umanitarie delle Nazioni Unite ha dichiarato di aver visto “segnali promettenti” che il valico di Kerem Shalom tra Israele e la Striscia di Gaza sarà aperto “presto”, fornendo una seconda via di accesso per gli aiuti umanitari.

L’apertura di questo valico, che si aggiungerebbe a quello di Rafah al confine tra Egitto e Gaza, “cambierebbe la natura stessa dell’accesso umanitario”, di cui c’è un disperato bisogno nel territorio palestinese, ha dichiarato Martin Griffiths durante un briefing con la stampa a Ginevra.

Scala, Meyer: le polemiche ci sono sempre, noi concentrati sul lavoro

Scala, Meyer: le polemiche ci sono sempre, noi concentrati sul lavoroMilano, 7 dic. (askanews) – “La Prima della Scala è sempre un momento in cui escono tante cose, vere o false. Ho chiesto a tutti nel teatro di concentrasi sul nostro lavoro, per produrre uno spettacolo bello e importante. Noi facciamo questo”. Così il sovrintendente del Teatro alla Scala, Domenique Meyer, ha risposto ai cronisti che gli chiedevano un commento sulla querelle scoppiata ieri dopo che sia il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che il presidente del Senato, Ignazio La Russa, si erano detti pronti a sedersi in platea per essere accanto alla senatrice a vita Liliana Segre. Caso rapidamente rientrato con uno strappo al cerimoniale e la Segre fatta accomodare nel Palco Reale tra il sindaco e la seconda carica dello Stato.

Sul fatto che il canto lirico italiano sia stato inserito nella lista dei patrimoni culturali immateriali dell’Unesco, Meyer ha detto “sono felice, anche perché io ho iniziato a chiacchierare in italiano grazie alla lirica: il desiderio di conoscere questa lingua mi è venuto così e penso che l’Opera sia un veicolo molto importante per far conoscere la lingua italiana e la cultura italiana ovunque”.

Cop28, Giovanni Allevi torna alla musica per il Pianeta

Cop28, Giovanni Allevi torna alla musica per il PianetaRoma, 7 dic. (askanews) – Giovanni Allevi torna alla musica per l’ambiente. Domani, 8 dicembre, in occasione della Giornata dei Giovani, verrà presentato alla COP 28 a Dubai il brano inedito “Tomorrow”, dedica dell’amato compositore ai giovani attivisti di Youth4Climate. Nel corso dell’importante evento internazionale, Earth Day (di cui il Maestro è Ambassador dal 2018) e Nazioni Unite introdurranno il videoclip del brano, in cui si vede Allevi immerso nella straordinaria cornice dei Fori Imperiali di Roma di fronte al Colosseo.

“Tomorrow” è una ballad per pianoforte solo, lenta e meditativa, in cui il tocco del Maestro raggiunge le corde più profonde dell’animo umano, perché per dirlo con le parole dello stesso compositore filosofo, “Non dobbiamo aver paura della nostra fragilità. Una condizione dell’animo umano in cui ci si riconosce nei momenti di sconforto, ma che a partire dalle note di Tomorrow, si apre alla speranza di una soluzione, alla vittoria sui nostri draghi interiori”. Giovanni Allevi ha composto e registrato “Tomorrow” durante il difficile periodo di malattia che lo ha tenuto fuori dalle scene per quasi 2 anni, e attraverso le note meditative di questa romantica ballad, si riconnette oggi con i milioni di fan di tutto il mondo. E’ già annunciato il suo grande ritorno dal palco dell’Ariston al prossimo Festival di Sanremo 2024. Il suggestivo videoclip presentato domani a Dubai è inserito nel programma di iniziative che Earth Day, insieme il Ministero dell’Ambiente, ha promosso a sostegno della Youth4Climate, l’evento che dalla COP26 Milano-Glasgow ha avuto il merito di mettere i giovani al centro del dibattito climatico.

Patto di stabilità, i punti chiave della proposta di compromesso

Patto di stabilità, i punti chiave della proposta di compromessoBruxelles, 7 dic. (askanews) – Nella discussione tra i ministri delle Finanze dell’Ue sulla riforma del Patto di stabilità, che comincerà questa sera in una cena informale a Bruxelles, con l’obiettivo di chiudere il negoziato con un accordo finale durante l’Ecofin di domani, la presidenza spagnola ha messo sul tavolo un testo per un possibile compromesso che modifica in diversi punti la proposta originaria della Commissione, complicandola notevolmente.

La proposta spagnola comprende, in particolare, due articoli aggiuntivi, il 6bis e il 6ter, che riguardano le “salvaguardie” per il debito e il deficit chieste soprattutto dai tedeschi (ma con l’appoggio di olandesi e paesi nordici). La proposta originaria della Commissione era incentrata su due punti: quando il debito pubblico è superiore alla soglia di Maastricht del 60%, veniva indicato un percorso di aggiustamento di bilancio “su misura” per ciascuno Stato membro di quattro anni (o di sette anni se vi sono riforme e investimenti nei settori raccomandati dall’Ue). Il percorso di aggiustamento, deciso tenendo conto di un’analisi della sostenibilità del debito, si basava su un solo indicatore: quello della “spesa primaria netta”, che non potrà aumentare più del tasso di crescita effettivo registrato ogni anno dal paese in questione.

Il secondo punto della proposta della Commissione era la regola del deficit: per i paesi con un rapporto deficit/Pil oltre il 3% era previsto uno sforzo strutturale di bilancio apri allo 0,5% del Pil all’anno per ridurre il disavanzo. A questa struttura estremamente semplificata (soprattutto rispetto al Patto di stabilità esistente, che non è mai stato pienamente applicato), la proposta di compromesso spagnola ha aggiunto, tra l’altro, un obbligo di riduzione del debito/Pil di almeno un punto percentuale per i paesi (come l’Italia) con un indebitamento superiore al 90% del Pil, e di almeno mezzo punto percentuale per gli Stati membri con rapporto debito/Pil tra il 60 e il 90 per cento.

Inoltre, per i paesi con un tasso debito/Pil sopra il 60% e/o con un deficit/Pil sopra il 3%, il testo di compromesso spagnolo prevede una doppia clausola di salvaguardia aggiuntiva: 1) la continuazione del percorso di riduzione del disavanzo anche quando è raggiunta la soglia del deficit/Pil al 3%, in modo da creare un “margine di resilienza” pari a 1,5 punti percentuali di Pil (in sostanza, invece del 3%, l’obiettivo per il deficit/Pil diventerebbe l’1,5%, ma questo solo “in circostanze economiche normali); l’obbligo di ridurre ogni anno il saldo di bilancio primario strutturale dello 0,3 o 0,4 per cento durante i percorsi di aggiustamento di quattro anni e dello 0,2-0,25 per cento durante i percorsi di aggiustamento di sette anni (le percentuali suggerite potrebbe essere modificate). Queste salvaguardie aggiunte nel compromesso (gli articoli 6bis e 6ter) sono state sostanzialmente accettate anche dalla Francia, che però propone, in compenso, di diminuire di due decimi di punti, dallo 0,5 allo 0,3 per cento, lo sforzo strutturale di bilancio annuale imposto ai paesi con un deficit/Pil oltre il 3%, quando questi paesi si impegnano a fare investimenti e riforme strutturali nelle aree raccomandate dall’Ue. Una proposta, questa, che Parigi vede come irrinunciabile (una “linea rossa”), ma che trova ancora una decisa opposizione da parte della Germania.