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Tag: Sanremo 2023

Mattarella: in Costituzione lavoro non è merce, persona protagonista

Mattarella: in Costituzione lavoro non è merce, persona protagonistaRoma, 5 dic. (askanews) – “Oggi registriamo una frammentazione del lavoro, pur in quadro in cui gli indicatori occupazionali mostrano segni complessivamente positivi. Da un lato l’occupazione stabile, il lavoro professionale qualificato, i settori di avanguardia, l’organizzazione aziendale attenta alla qualità. Dall’altro inoccupazione, bassi salari, precarietà, caporalato, ritardo nell’ingresso dei giovani e delle donne nel mercato del lavoro, squilibri di salario a parità di lavoro”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando al Quirinale in occasione della cerimonia di celebrazione del centenario dell’istituzione della “Stella al Merito del Lavoro”.

“Tra queste polarità – ha osservato il capo dello Stato – resiste il lavoro più tradizionale, quello che ancora costituisce il principale pilastro delle relazioni sindacali e che tiene in vita l’impalcatura della contrattazione collettiva. Ma le trasformazioni incalzano e gli equilibri sono sempre da ridefinire per dare attuazione piena al dettato costituzionale. Quando la Costituzione parla di Repubblica fondata sul lavoro non propone il concetto del lavoro come merce, quanto quello di ‘persona che lavora’, come protagonista e, in quanto cittadino, soggetto di diritti e doveri”. “E’ la persona che lavora – ha ribadito Mattarella – a rappresentare il nesso con il progresso e la crescita della qualità della vita. La Federazione dei Maestri del lavoro svolge una generosa opera collegiale che va in questa direzione”.

Paolo Amedeo Garofalo nuovo direttore della MEatSCHOOL

Paolo Amedeo Garofalo nuovo direttore della MEatSCHOOLRoma, 5 dic. (askanews) – Paolo Amedeo Garofalo è il nuovo direttore della MEatSCHOOL: la nomina è stata ratificata nei giorni scorsi dal board dell’Academy dedicata alla formazione, informazione e diffusione della cultura della carne bovina di Tombolo, in provincia di Padova, presieduto da Elisa Pilotto.

“Da più di un anno mi occupo della sezione sviluppo dell’Academy e – spiega Garofalo in una nota – il mio desiderio è quello di affermarla sempre più come punto di riferimento per la formazione nella filiera delle carni bovine in Italia, per formare i consumatori e i professionisti di domani”. Sostenuta da Centro Carni Company, tra le principali realtà nazionali nella lavorazione della carne bovina, la MEatSCHOOL nasce per sopperire alla carenza di personale nelle diverse aree della filiera produttiva delle carni e diffonderne i valori e la cultura. Nel 2023 l’Academy è entrata a pieno regime, totalizzando oltre 200 persone formate e 130 corsisti attualmente in formazione, tra lezioni rivolte al personale aziendale, agli aspiranti professionisti e ai meat lovers.

Tra gli obiettivi per il 2024 ci sono nuovi corsi per la formazione professionale nel mondo distributivo, collaborazioni con le agenzie interinali per la formazione pre-assuntiva, nuovi corsi per privati (anche online) e un percorso formativo specifico dedicato all’analisi sensoriale della carne.

Israele: siamo in una seconda fase della guerra. Accerchiato il campo profughi di Jabalia

Israele: siamo in una seconda fase della guerra. Accerchiato il campo profughi di JabaliaRoma, 5 dic. (askanews) – Mentre Israele afferma di aver preso il controllo di alcune postazioni militari di Hamas nel nord di Gaza, un alto portavoce del governo dello Stato ebraico ha detto oggi che la seconda fase della guerra con il movimento estremista palestinese si prospetta difficile.

“Stiamo andando avanti con la seconda fase adesso. Una seconda fase che sarà difficile militarmente”, ha commentato questa mattina, Eylon Levy, in un briefing alla stampa. Israele si attende combattimenti difficili, ma è aperto a “feedback costruttivi” sulla riduzione dei danni ai civili purché questi siano coerenti con il suo obiettivo di distruggere Hamas, ha aggiunto Levy. In particolare, le truppe israeliane hanno “completato l’accerchiamento” del campo profughi di Jabalia, nel nord di Gaza, hanno confermato oggi le forze armate dello Stato ebraico, che stanno cercando di completare le operazioni offensive contro i militanti di Hamas nel nord dell’enclave palestinese. Il campo, il più grande di Gaza, è stato colpito da rinnovati attacchi israeliani negli ultimi giorni dopo la fine di una settimana di pausa umanitaria nel conflitto. In una dichiarazione, l’IDF ha affermato di aver “operato contro le roccaforti di Hamas a Jabalia”. “Le forze dell’IDF e dell’ISA (Agenzia per la Sicurezza) hanno condotto un raid mirato contro un centro di comando e controllo di Hamas”, è stato aggiunto.

L’IDF ha anche affermato di “aver preso il controllo delle postazioni militari chiave da cui sono stati effettuati attacchi contro le truppe dell’IDF”. Secondo quanto spiegato, armi e lanciatori sono stati localizzati “in complessi civili”, mentre alcuni “razzi sono stati trovati e distrutti nel giardino di una residenza nel nord della Striscia di Gaza”. “Almeno 60.000 persone a Gaza sono state costrette a trasferirsi nei rifugi dell’Unrwa già sovraffollati, molte delle quali sono state sfollate più volte” dall’inizio della guerra. Lo ha dichiarato il direttore dell’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa), Philippe Lazzarini, precisando che l’ordine di evacuazione israeliano scattato dopo la ripresa delle ostilità “ha costretto le persone in massa in meno di un terzo del territorio della Striscia di Gaza”, ovvero un centinaio di chilometri quadrati. La ripresa dei bombardamenti israeliani dopo la fine della tregua sono stati preceduti da “un nuovo ordine di evacuazione da Khan Yunis a Rafah”, “che ha causato panico, paura e ansia”, ha aggiunto Lazzarini.

Per quanto riguarda le vittime, l’IDF ritiene che il bilancio complessivo delle vittime di Gaza rivendicato da Hamas sia abbastanza accurato e che siano stati uccisi più civili che agenti di Hamas. Questo secondo quanto riportato da AP e AFP, che citano funzionari israeliani anonimi. I commenti sono emersi da un briefing ufficioso per i giornalisti stranieri condotto da ufficiali militari. Un ufficiale dell’IDF, citato dall’AP, afferma che almeno 15.000 palestinesi di Gaza sono morti dallo scoppio della guerra il 7 ottobre. L’esercito afferma di stimare che più di 5.000 dei morti di Gaza siano terroristi di Hamas. Il ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, ha dichiarato oggi che finora sono state uccise circa 15.900 persone nella Striscia.

Gimbe: nelle ultime tre settimane raddoppiati i casi di Covid-19

Gimbe: nelle ultime tre settimane raddoppiati i casi di Covid-19Roma, 5 dic. (askanews) – Dopo circa un mese di sostanziale stabilità del numero dei nuovi casi settimanali di Covid-19, da 3 settimane consecutive si rileva la progressiva ripresa della circolazione virale. Infatti, dalla settimana 2-8 novembre a quella 23-29 novembre il numero dei nuovi casi settimanali è aumentato da 26.855 a 52.175 (+94,3%), il tasso di positività dei tamponi dal 13,6% al 18,8%, l’incidenza settimanale da 46 casi per 100 mila abitanti ha raggiunto 89 casi per 100 mila abitanti, la media mobile a 7 giorni da 3.469 casi/die il 2 novembre è salita a 7.454 casi/die il 29 novembre. “Rispetto all’effettiva circolazione virale – commenta Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe – il numero dei contagi è largamente sottostimato perché il sistema di monitoraggio, dopo l’abrogazione dell’obbligo di isolamento per i soggetti positivi, poggia in larga misura su base volontaria. Infatti, da un lato la prescrizione di tamponi nelle persone con sintomi respiratori è ormai residuale (undertesting), dall’altro con l’utilizzo diffuso dei test antigenici fai-da-te la positività viene comunicata ai servizi epidemiologici solo occasionalmente (under-reporting)”. Nella settimana 23-29 novembre l’incidenza dei nuovi casi oscilla da 1 caso per 100 mila abitanti della Sicilia a 183 del Veneto. Rispetto alla settimana precedente i nuovi casi aumentano in 15 Regioni: dal +3,7% del Veneto al +43,4% della Sardegna. In calo le restanti 6 Regioni: dal -3,5% della Provincia Autonoma di Trento al -32,3% dell’Umbria. In 80 Province si registra un aumento dei nuovi casi: dal +1,5% di Trieste al +60% di Matera. Nelle restanti 21 Province si rileva una diminuzione dei nuovi casi (dal -0,2% di Salerno al -50% di Messina); stabili le Province di Cagliari, Catanzaro, Enna, Oristano, Siracusa, Sud Sardegna con una variazione dello 0%.

Secondo l’ultimo Aggiornamento nazionale dei dati della Sorveglianza Integrata COVID-19 dell’Istituto Superiore di Sanità, rispetto alla distribuzione per fasce di età, fatta eccezione per la fascia 0-9 anni in cui si registrano 20 casi per 100 mila abitanti, l’incidenza aumenta progressivamente con le decadi: da 16 casi per 100 mila abitanti nella fascia 10-19 anni a 177 per 100 mila abitanti nella fascia 80-89 anni, fino a 221 per 100 mila abitanti negli over 90. “Una distribuzione – spiega il Presidente della fondazione Gimbe – che riflette la maggiore attitudine al testing con l’aumentare dell’età, confermando la sottostima della circolazione virale”. Tutte le varianti circolanti appartengono alla ‘famiglia’ Omicron. Nell’ultimo report dell’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) del 1 dicembre 2023 non vengono segnalate ‘varianti di preoccupazione’, ma solo ‘varianti di interesse’. In Italia, l’ultima indagine rapida dell’ISS, effettuata su campioni notificati dal 13 al 19 novembre 2023, riporta come prevalente (52,1%) la variante EG.5 (cd. Eris) e rileva, analogamente a quanto segnalato da altri paesi, un aumento (dall’1,3% al 10,8%) della variante BA.2.86 (cd. Pirola). “Secondo i report dell’Organizzazione Mondiale della Sanità – spiega Cartabellotta – relativi ai profili di rischio delle due varianti, Eris e Pirola hanno una moderata capacità evasiva alla risposta immunitaria, da vaccinazione o infezione naturale, che ne favorisce la rapida diffusione. Per nessuna delle due varianti ci sono evidenze sul maggior rischio di malattia grave”.

Dopo un mese di stabilità, anche i posti letto occupati da pazienti COVID-19 dal 2 novembre al 29 novembre sono aumentati in area medica da 3.632 fino a 5.741 (+58,1%) e in terapia intensiva da 99 a 170 (+71,7%). Al 29 novembre il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti COVID è del 9,2% in area medica (dall’1,8% della Basilicata al 10,1% dell’Umbria) e dell’1,9% in area critica (dallo 0% di Basilicata, Marche, Provincia Autonoma di Bolzano e Valle d’Aosta al 2,8% dell’Emilia-Romagna). “Se in terapia intensiva – spiega Gimbe – i numeri sono esigui dimostrando che oggi l’infezione da SARS-CoV-2 solo raramente determina quadri severi, l’incremento dei posti letto occupati in area medica conferma che nelle persone anziane, fragili e con patologie multiple può aggravare lo stato di salute richiedendo ospedalizzazione e/o peggiorando la prognosi delle malattie concomitanti”. Infatti, il tasso di ospedalizzazione in area medica cresce con l’aumentare dell’età: in particolare, passa da 39 per milione di abitanti nella fascia 60-69 anni a 112 per milione di abitanti nella fascia 70-79 anni, a 271 per milione di abitanti nella fascia 80-89 anni e a 421 per milione di abitanti negli over 90. Anche i decessi sono raddoppiati nelle ultime 4 settimane: da 148 nella settimana 26 ottobre-1 novembre a 291 nella settimana 23-29 novembre (figura 5), per un totale di 881 decessi. Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, i decessi risultano quasi esclusivamente a carico degli over 80. Infatti, a fronte di un tasso di mortalità di 3 decessi per milione di abitanti, sono 23 per milione di abitanti nella fascia 80-89 anni e 46 per milione di abitanti negli over 90.

Ma la campagna vaccinale langue anche per gli over 60 e 80. Dal 20 novembre 2023 sulla dashboard del Ministero della Salute sono rendicontate esclusivamente le somministrazioni effettuate dal 26 settembre 2023, relative alla campagna vaccinale 2023-2024. L’ultimo aggiornamento della platea di riferimento rimane quello del 17 febbraio 2023, distinto solo per fasce di età e non per categoria vaccinale. Di conseguenza è possibile solo calcolare i tassi di copertura per le fasce 60-69 anni, 70-79 anni e per gli over 80. Al 30 novembre sono state somministrate 1.042.541 dosi così suddivise: 190.467 (18,3% del totale) agli under 60 anni, 183.901 (17,6%) alla fascia 60-69 anni, 327.340 (31,4%) alla fascia 70-79 anni e 340.833 (32,7%) agli over 80. La media mobile a 7 giorni è pari a 23.854 somministrazioni al giorno, in calo rispetto alle 27.380 della settimana precedente (-12,9%). Facendo riferimento all’ultimo aggiornamento della platea ufficiale, il tasso di copertura nazionale per gli over 60 è del 4,9% (dallo 0% dell’Abruzzo al 12% della Toscana). Quello degli over 80, la fascia di età più suscettibile a ricoveri e decessi, del 7,4% (dallo 0% dell’Abruzzo al 17% della Toscana).

A Firenze il Pd sceglie Funaro (senza primarie). Renzi: meno spocchia

A Firenze il Pd sceglie Funaro (senza primarie). Renzi: meno spocchiaFirenze, 5 dic. (askanews) – Nella scorsa notte, alla casa del Popolo di San Bartolo a Cintoia – popoloso quartiere rimasto, nella Toscana dell’onda prima leghista e poi sovranista, fortino rosso – l’assemblea cittadina del Partito democratico ha scelto a larghissima maggioranza (137 sì, 24 no e 8 astenuti) l’assessore al Welfare di Firenze Sara Funaro come candidata sindaco in vista delle elezioni comunali dell’anno prossimo. Scelta senza primarie perchè l’assemblea ha approvato una mozione che le esclude nonostante, fino alla vigilia del voto, l’ex assessora all’urbanistica della giunta di Dario Nardella, Cecilia Del Re, si sia spesa per celebrarle perchè “i personalismi sono di chi vuole decidere da solo e dall’alto”.

Comunque a sostenere Funaro ci sarà un’ampia coalizione che va da Sinistra italiana ai Verdi, a +Europa, ai Socialisti, alla stessa Azione che oggi, con il leader Carlo Calenda, plaude alla scelta come di “persona seria e competente”. Di tutt’altro parere l’ex co-pilota del Terzo Polo Matteo Renzi secondo il quale “a Firenze il Pd rinnega le primarie. E sceglie la candidatura alleandosi con la sinistra radicale: sarà interessante leggere il programma sull’aeroporto, sullo stadio, sui servizi pubblici”. E rilancia dando appuntamento a sabato, al complesso delle Murate, quando “racconteremo con @StefiSaccardi perché noi la pensiamo in un altro modo. Ma proprio in un altro modo”. La “sfida fantastica” che Renzi ed i suoi intendono lanciare per la corsa a sindaco di Firenze è quella di individuare un candidato proprio – la stessa Saccardi, ex assessora Dem alla Sanità e attuale vice presidente della Regione Toscana? O addirittura, come alcune voci sussurrano, il sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini? – ma è presto per dire come andrà e molte cose, confidano nella stessa Italia Viva, si potranno capire, anche nel Pd, a gennaio. Certo, che i rapporti tra il Pd (anche) fiorentino e Italia Viva siano ai minimi storici non è cosa di oggi e pare che dalla segreteria nazionale Dem il via libera alla candidatura di Funaro sia stato accompagnato dalla convinzione di tenere comunque Renzi fuori dalla coalizione. Lui, come suo solito, ha attaccato: “Questi che al Comune di Firenze dicono che noi non contiamo nulla, vedrete che il 9 giugno saranno un po meno baldanzosi e con un po meno spocchia”, ha detto Renzi pochi giorni fa facendo balenare l’idea che il centrosinistra non porti il sindaco a casa al primo turno.

Dall’altra parte il centrodestra potrebbe per la prima volta voler fare sul serio a Firenze – dopo tante tornate elettorali con candidati presentabili ma senza alcuna chance reale di vittoria, quando ai cronisti, off the records, si raccontava come, alla fine, la partita non interessasse più di tanto – con un candidato che piace non solo a destra: il direttore degli Uffizi Eike Schmidt. Il quale, oggi, in una intervista a Repubblica ha spiegato: “Di destra io? Queste categorie appartengono al ‘900. Io mi vedo più come un centrista aristotelico che come un rappresentante della destra. Sono un democratico e antifascista. Su questo non arretro, anche se decidessi di candidarmi a sindaco”. Ca va san dir.

Da Italia Gusto e Etable Adventures sfida packaging sostenibile

Da Italia Gusto e Etable Adventures sfida packaging sostenibileRoma, 5 dic. (askanews) – Una sfida a tutte le startup di ambito nazionale e internazionale per trovare nuove soluzioni sostenibili, innovative e funzionali nell’ambito del packaging alimentare. A lanciare la nuova Call4Startup sono Italia del Gusto e Eatable Adventures e coinvolge otto aziende di Italia del Gusto: Amica Chips, Auricchio, PanPiuma, Parmalat, Ponti, Rovagnati, Urbani Tartufi, Valsoia.

La Challenge dedicata allo sviluppo di proposte innovative nel packaging alimentare è firmata da Italia del Gusto, il primo consorzio privato di imprese operanti nel settore alimentare e vinicolo italiano, e Eatable Adventures, tra i principali acceleratori foodtech su scala globale e mira a bilanciare l’innovazione nel packaging con la necessità di garantire sostenibilità e praticità, offrendo soluzioni all’avanguardia che soddisfino le attuali sfide del settore food. Le proposte richieste saranno focalizzate su tre aree strategiche cruciali per l’industria alimentare negli ambiti sostenibilità, riduzione di costi e materiali innovativi: riciclare e ridurre, materiali innovativi, processi efficienti.

Le startup selezionate avranno l’opportunità di instaurare collaborazioni con le aziende alimentari italiane, mettere alla prova le proprie soluzioni in scenari reali e avvalersi del supporto di esperti del settore per affinare e avvalorare i loro progetti. Inoltre, entreranno a far parte di un ecosistema collaborativo che favorisce la condivisione di conoscenze e idee all’insegna dell’Open Innovation. Infine, questo percorso offrirà loro visibilità e riconoscimento a livello internazionale, consentendo di accrescere la propria presenza nel mercato del packaging alimentare. “Il Consorzio è consapevole dell’importanza di creare sinergie con nuove realtà emergenti e startup all’avanguardia per innovare in maniera sostenibile; per questo ha deciso di lanciare in collaborazione con Eatable Adventures questa sfida per cercare soluzioni sostenibili nel packaging dei prodotti”, spiega in una nota Giacomo Ponti, presidente del Consorzio Italia del Gusto.

Morti su lavoro, Mattarella: accrescere sicurezza dovere istituzioni

Morti su lavoro, Mattarella: accrescere sicurezza dovere istituzioniRoma, 5 dic. (askanews) – “Celebriamo oggi i 100 anni della Stella al merito del Lavoro. Un secolo è davvero una ricorrenza, un traguardo da sottolineare con grande rispetto e ammirazione. Rivolgo un benvenuto ai nuovi Maestri del Lavoro che hanno ricevuto oggi la Stella al merito e che, dopo una vita di dedizione e impegno, continuano a farsi testimoni di quell’etica civile che ha ispirato la loro vita professionale. Un saluto molto intenso, rinnovando un un forte sentimento di vicinanza, alle famiglie dei lavoratori cui è stata consegnata la Stella alla memoria”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando al Quirinale in occasione della cerimonia di celebrazione del centenario dell’istituzione della “Stella al Merito del Lavoro”.

“Di fronte alle morti sul lavoro o a causa del lavoro, lo ha ricordato poc’anzi il ministro Calderone, le istituzioni della Repubblica, a ogni livello, sono chiamate – ha osservato il capo dello Stato – al dovere di accrescere sempre più i livelli di sicurezza e di porre in essere tutte le azioni possibili al fine di ridurre i rischi e promuovere la cultura della prevenzione. La dignità del lavoro e la cura della vita devono prevalere su ogni altro interesse”.

Padova, ai funerali di Giulia Cecchettin migliaia di persone. Applausi per l’arrivo della salma

Padova, ai funerali di Giulia Cecchettin migliaia di persone. Applausi per l’arrivo della salmaPadova, 5 dic. (askanews) – È arrivata nel silenzio la salma di Giulia Cecchettin, in una bara bianca salutata da un applauso delle molte persone, migliaia, arrivate nella Basilica di Santa Giustina a Padova, per dare l’ultimo saluto alla giovane uccisa dall’ex fidanzato, reo confesso. Ad attendere la bara bianca c’erano il papà Gino, la sorella Elena e il fratello Davide. Nella compostezza di una famiglia che solo un anno ha salutato la mamma di Giulia, scomparsa per una malattia. La funzione è officiata dal vescovo di Padova Claudio Cipolla.

Gino Cecchettin, il papà di Giulia, ha voluto una chiesa grande per un messaggio grande, quello contro la violenza sulle donne e la scelta è caduta sulla Basilica di Santa Giustina a Padova, la seconda chiesa più grande d’Italia, che fu nell’anno mille un monastero benedettino e che conserva le spoglie di Giustina, martire cristiana, e anche di un’altra importante donna Elena Cornerò Piscopia, prima Laureata nel mondo. Anche Giulia è stata uccisa a pochi giorni dalla laurea in ingegneria biomedica nell’ateneo di Padova, dall’ex fidanzato Filippo Turetta. Sulla facciata della basilica è stata posta una gigantografia di Giulia si legge ” Giulia ti vogliamo bene!”.

Gino Cecchettin non ha scelto a caso Prato della Valle, la seconda piazza più grande d’Europa dopo la piazza rossa di Mosca, 88.620 metri quadrati, per contenere tutti coloro che volevano dare un ultimo saluto. All’interno della Basilica, 40 familiari stretti, 360 tra amici e conoscenti, i membri dei consigli pastorali di Vigonovo e Saonara (30), i compagni di scuola di Davide, il fratello di Giulia, della 4C dell’Istituto Fermi (20 studenti, 8 professori, il preside, 2 vicepresidi). Le persone che non sono potute entrare, seguono la cerimonia dal maxi schermo posto all’esterno della Basilica. La piazza è stata transennata.

L’omicidio di Giulia Cecchettin è diventato “un caso simbolo” del femminicidio non solo in Veneto ma in tutt’Italia e anche all’estero come ha ricordato lo stesso presidente del Veneto, Luca Zaia, che per oggi ha decretato il lutto regionale. Sono oltre 10mila le persone in piazza e almeno un migliaio quelle all’interno della Basilica di Santa Giustina.

”La seconda vita dei giocattoli”, a Zoomarine Natale anche solidale

”La seconda vita dei giocattoli”, a Zoomarine Natale anche solidaleRoma, 5 dic. (askanews) – L’economia circolare passa anche attraverso i doni di tutti i bambini che dall’8 dicembre 2023, e fino al 7 gennaio 2024, faranno visita al parco Zoomarine per immergersi nelle atmosfere natalizie e partecipare ad una bellissima mission solidale, che torna dopo il grande successo registrato lo scorso anno: “La seconda vita dei giocattoli”, l’evento realizzato in collaborazione con la Croce Rossa Italiana Comitato di Pomezia, Associazione Copimisti, Associazione Sorrisiamo Clowndottori Aps. Protagonisti assoluti saranno i gesti del cuore dei bambini che potranno entrare gratuitamente portando giocattoli non più utilizzati e in buone condizioni che loro stessi potranno lasciare nella immensa Magica Stanza Giocosa. I giochi raccolti saranno poi distribuiti dalle associazioni ai bambini meno fortunati o consegnati nei centri pediatrici di alcuni ospedali.

“Rendere il Natale speciale per tutti” è lo scopo del Direttore Generale Alex Mata che, per ricambiare questo atto d’amore, consegnerà un tour educazionale con i delfini come dono ai bambini che decideranno di dare vita a questa significativa buona azione. L’iniziativa si affianca all’apertura del parco nel colorato mondo di Babbo Natale, con la sua casa e i suoi elfi. Tra le sorprese tutte da vivere: gli Angeli luminosi del Natale, due fantastici live show “Il viaggio di Babbo Natale” e “La Magia degli Elfi”, il Percorso dei Desideri, un viaggio indoor dove ognuno esprimerà i propri desideri insieme agli elfi che regaleranno ai bambini una pallina di legno da personalizzare con pensieri di Gioia, Famiglia, Natura & Fantasia in un contesto magico di luci, attività ricreative, colori e musica. Per gli appassionati del ghiaccio ritorna la pista di pattinaggio e tante attrazioni aperte insieme ai tour educazionali con gli animali. Il 10 dicembre grande attesa per l’ appuntamento con Lucilla, la fatina del sole più amata dai bambini con un nuovo spettacolo. Il Natale a Zoomarine vi lascerà a bocca aperta! Info www.zoomarine.it.

Fedagripesca Toscana: con maltempo settore pesca a zero da 19/10

Fedagripesca Toscana: con maltempo settore pesca a zero da 19/10Roma, 5 dic. (askanews) – “Per il settore pesca i danni sono continui, anche l’ultima mareggiata ci ha creato problemi. Il fatto è che noi dal 19 ottobre non riusciamo più a lavorare: le condizioni meteo sono estreme, la produzione è azzerata. Le barche più piccole non vanno in mare dal 19 ottobre, il problema riguarda tutta la costa”. A dare l’allarme il vicepresidente e referente del settore pesca di Fedagripesca Confcooperative Toscana, Andrea Bartoli, in riferimento agli due mesi che hanno flagellato la Toscana dal punto di vista del maltempo.

“A novembre non abbiamo mai lavorato e questo è il danno più grosso – aggiunge – C’è sempre mare forte, un’allerta meteo dopo l’altra: le condizioni sono pessime. A questo si aggiunge la criticità dell’insabbiamento dei porti: questo problema lo hanno, ad esempio, Viareggio ma anche Castiglion della Pescaia”. “In alcuni giorni – conclude – le condizioni sono migliori ma le barche non escono per problemi legati alla sicurezza del rientro nel porto. In generale è un disastro, magari le imbarcazioni più grandi riescono a fare qualcosa in più, rischiando sulla propria pelle. Ma il quadro generale non è buono”.