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Tag: Sanremo 2023

Calcutta, dopo il debutto a Firenze sold out a Bologna

Calcutta, dopo il debutto a Firenze sold out a BolognaRoma, 4 dic. (askanews) – Dopo il successo della data zero di Mantova e del debutto a Firenze, è stata la volta di Bologna dove Calcutta ha portato il suo nuovo “Relax Tour” nella città che lo ha adottato, in una Unipol Arena tutta esaurita.

Uno show di 24 canzoni, un mix tra nuove hit, presenti nell’album omonimo che dà il titolo al tour e i grandi classici. Da “2minuti” a “Cosa mi manchi a fare”, “Giro con te”, “Pesto”, “Frosinone”, “Oroscopo”, “Paracetamolo”: brani che in comune hanno il potere di far cantare tutti a squarcia gola. Un viaggio collettivo nella quinta essenza del pop visto attraverso l’anima indipendente di Calcutta, in un concerto che il suo pubblico aspettava da oltre cinque anni. Il Relax Tour nei palasport – tutto sold-out – prosegue nelle restanti principali città italiane, tra cui la doppia a Roma il 7 e 8 dicembre poi Bari, Napoli, Padova, Torino per concludersi poi con la doppia data di Milano il 18 e il 19 dicembre.

Il cantautore però non si fermerà nel 2023. Sono disponibili, infatti, i biglietti del Relax Tour Estivo 2024, uno spettacolo straordinario che lo vedrà protagonista con 13 concerti nelle principali città e festival italiani, tra cui Rock in Roma, Milano Summer Festival e Lucca Summer Festival.

Domani sciopero della sanità: 1,5 mln prestazioni a rischio

Domani sciopero della sanità: 1,5 mln prestazioni a rischioRoma, 4 dic. (askanews) – Sono 1,5 milioni le prestazioni sanitarie che potrebbero saltare per lo sciopero nazionale di 24 ore dei medici, dirigenti sanitari e degli infermieri indetto per domani, 5 dicembre. A rischio tutti i servizi, compresi gli esami di laboratorio, gli interventi chirurgici (circa 30 mila quelli programmati che potrebbero essere rinviati), le visite specialistiche (180 mila) e gli esami radiografici (50 mila). Saranno in ogni caso garantite le prestazioni d’urgenza.

Lo sciopero, proclamato da Anaao Assomed e Cimo-Fesmed, e per il comparto dal sindacato Nursing Up, inizia alle 00.00 del 5 dicembre e coinvolgerà il 50% dei sindacalizzati. Allo sciopero possono comunque aderire tutti i medici, dirigenti sanitari, tecnici e amministrativi in servizio con rapporto a tempo determinato o indeterminato presso le Aziende ed Enti del SSN, compresi gli IRCCS, IZS, Arpa, oppure dipendenti delle strutture di carattere privato e/o religioso che intrattengono un rapporto di convenzione e/o di accreditamento con il SSN. Possono aderire anche i medici specializzandi assunti con il cosiddetto Decreto Calabria. Può scioperare anche il personale medico universitario che svolge attività assistenziale presso una Azienda Ospedaliera Universitaria. Per il comparto, può aderire tutto il personale sanitario non medico, afferente alle qualifiche contrattuali del comparto della sanità, operanti nelle ASL, nelle Aziende Ospedaliere e negli enti della sanità pubblica italiana. Sono – come sottolinea una nota diffusa dai promotori dello sciopero – almeno 5 le ragioni della protesta dei camici bianchi e dei professionisti sanitari (infermieri, ostetriche e professioni sanitarie ex legge n 43/2006): Assunzioni di personale: “Detassazione di una parte della retribuzione. Risorse congrue per il rinnovo del contratto di lavoro. Depenalizzazione dell’atto medico. Cancellazione dei tagli alle pensioni”.

In occasione dello sciopero si svolgeranno manifestazioni in tutta Italia. I leader delle Associazioni parteciperanno al SIT-IN previsto a Roma in Piazza SS Apostoli alle ore 11.30. Ecco la mappa delle manifestazioni previste per domani: Torino: Ore 9.30 Ritrovo in Piazza Bengasi. Ore 10.00 Partenza corteo verso il grattacielo della Regione Piemonte. Ore 11.00 Manifestazione davanti alla Regione Piemonte. Genova: Ore 11.00 Sit-in Ospedale Villa Scassi (davanti al Pronto Soccorso). Bologna: Ore 10.00 Assemblea Aula 1 e 2 piano terra del padiglione 3, Ospedale Sant’Orsola. Ore 11.00 Sit-in Con punto stampa Via Albertoni (angolo via Primodì). Roma: Ore 11.30 Sit-in in Piazza SS. Apostoli. Napoli: Ore 11.00 Assemblea presso Holiday Inn Naples Centro Direzionale. Palermo: Ore 11.00 Assemblea presso Ordine dei Medici Via Rosario da Partanna, 22. Bolzano: Ore 14.30 Sit-in Piazza Magnago. Cagliari: Ore 10.30 Sit-in Piazza del Carmine. Trieste: Ore 8.00 Assemblea ASUGI. Udine: Ore 8.00 Assemblea ASUFC.

10 anni Comitato Testamento Solidale, cresce raccolta fondi lasciti

10 anni Comitato Testamento Solidale, cresce raccolta fondi lascitiRoma, 4 dic. (askanews) – Oltre il 70% delle ONP (73,1%) ha registrato, negli ultimi 10 anni, un deciso incremento del trend di raccolta fondi da lasciti. In particolare, per 1 organizzazione su 2 i grandi stravolgimenti socio-politici degli ultimi 3 anni, dalla pandemia allo scoppio della guerra in Ucraina, hanno inciso sull’aumento delle donazioni da lasciti solidali degli italiani, a fronte dell’altro 50% che osserva un trend stabile. In generale, la quasi totalità delle ONP (88,5% del campione) si aspetta un aumento nella quota di italiani che decideranno di predisporre un lascito nel prossimo decennio. Lo certifica l’indagine che il Comitato Testamento Solidale ha promosso, per i 10 anni dalla sua fondazione, tra le 28 organizzazioni aderenti: AIL, AISM, Fondazione Don Carlo Gnocchi, Fondazione Lega del Filo d’Oro, Save the Children, Airalzh – Associazione Italiana Ricerca Alzheimer, Aiuto alla Chiesa che Soffre, Amref, Associazione Luca Coscioni, CBM Italia, Centro Benedetta d’Intino, Comitato Italiano per l’UNICEF Fondazione ETS, COOPI – Cooperazione Internazionale, Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro, Fondazione Humanitas per la Ricerca, Fondazione Mission Bambini, Fondazione Operation Smile Italia ETS, Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica, Fondazione Progetto Arca, Fondazione Telethon ETS, Fondazione Umberto Veronesi, Greenpeace, Istituto Pasteur Italia, Smile House Fondazione ETS, Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS-APS, Università Campus Bio-Medico, VIDAS.

“Sono ormai dieci anni che, con il Comitato Testamento Solidale e le organizzazioni che ne fanno parte, ci impegniamo per far sì che il lascito a favore di una causa benefica sia sempre più conosciuto e scelto dagli italiani – dichiara Rossano Bartoli, portavoce del Comitato Testamento Solidale e presidente della Lega del Filo d’Oro – Lo scenario globale così incerto degli ultimi anni ha reso gli ambiti dei nostri interventi ancora più critici e il sostegno che le Organizzazioni Non Profit possono dare a tante cause sociali, dal contrasto alla povertà alla lotta alla fame, dalla cura delle persone con malattie degenerative e disabilità alla ricerca scientifica, dalla salvaguardia dell’ambiente alla difesa dei diritti umani, è oggi ancora più decisivo. I dati che emergono dalla survey che abbiamo promosso lasciano ben sperare per il futuro: è evidente come le campagne di informazione e sensibilizzazione sul tema del lascito solidale stiano dando significativi risultati, ma il lavoro da compiere è ancora tanto”. Circa le scelte del testatore, va detto che di norma si tratta di un gesto di fiducia a 360° verso l’ente prescelto: la quasi totalità del campione (92,3%) ha ricevuto lasciti destinati alla mission in generale; un segnale importante, che conferma la credibilità di cui godono, presso i donatori, le organizzazioni che, in questo modo, possono utilizzare i fondi per gli interventi più importanti o urgenti. E così il lascito solidale diventa uno strumento sempre più importante per la messa a terra dei progetti delle Non Profit: secondo il 53,8% degli intervistati, nell’arco degli ultimi 10 anni la raccolta da lasciti ha avuto un peso tra il 5 e il 10% nella raccolta fondi generale; il peso è stato tra l’11 e il 25% per quasi 2 organizzazioni su 10 (19,2% del campione). Per quasi la metà delle organizzazioni intervistate (46,2% del campione) i lasciti ricevuti hanno un valore tra i 50 e 100mila euro. Il 34,6% riceve lasciti tra i 10 e i 49 mila euro, mentre il 26,9% del campione dichiara donazioni oltre i 100mila euro, ma c’è anche un 3,8% che riceve donazioni di piccola entità, a conferma del fatto che il lascito è un gesto alla portata di tutti e che non occorrono patrimoni importanti o una posizione sociale di privilegio per decidere di lasciare una piccola eredità in favore di una causa benefica.

Per il 69,2% delle organizzazioni a donare un lascito testamentario sono donne, mentre per il 31% il testamento solidale viene scelto in egual misura da uomini e donne. Secondo le ONP intervistate, la maggioranza di chi fa un lascito ha comunque già un’abitudine alla donazione (80,7%), dunque è un donatore abituale, con una solida cultura della solidarietà. Tra questi, il 53,4% dona abitualmente alla stessa organizzazione che poi decide di inserire nelle sue ultime volontà, mentre il 26,9% sceglie di fare un lascito anche a enti per i quali non si è in precedenza donato. L’età di chi pensa e si informa sul lascito solidale resta alta: il 100% di chi chiede informazioni o delucidazioni sul tema risulta avere più di 60 anni. In particolare, 1 su 2 è nella fascia d’età tra 60 e 70 anni, l’altro 50% è over 70. Ma su questo fronte in Italia ancora molti progressi sono possibili, per sensibilizzare a questo importante gesto anche la platea degli over 50: il 46,2% delle organizzazioni dice di aver messo in atto campagne di comunicazione e strategie per portare il tema dei lasciti ad un target più giovane e il 26,9% del campione si dichiara di essere fortemente intenzionato a farlo, mentre il restante 26,9% non lo considera un obiettivo a breve termine.

Sanità, Giani: giovedì incontro Schillaci su payback e lavoratori migranti

Sanità, Giani: giovedì incontro Schillaci su payback e lavoratori migrantiFirenze, 4 dic. (askanews) – Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, vedrà il ministro della Salute, Orazio Schillaci, il prossimo 7 dicembre, con varie richieste, tra cui se e quando arriveranno alla Toscana le risorse per la sanità garantita ai lavoratori immigrati e se davvero il Governo non intende più rimborsare il payback farmaceutico alle Regioni.

“La Sanità in Toscana che ha dal fondo sanitario nazionale, diviso tra le Regioni, 7 miliardi e 593 milioni, in realtà ogni anno supera gli otto miliardi. Quei 4, 500 milioni in più -ha detto Giani- derivano o da risorse che vengono da leggi vincolate o dal bilancio ordinario della Regione e anche quest’anno ci troviamo fino all’ultimo a vedere se il bilancio della Regione può godere di spese vincolate a livello nazionale. “40 milioni -ha spiegato Giani- ci sono dovuti per legge per la sanità garantita ai lavoratori immigrati, però il ministero del Lavoro che ci doveva 54 milioni ce ne ha dati solo per gli anni 2020 e 2021. E gli altri? Gli altri vengono a essere gravati sul bilancio ordinario della sanità in Toscana, li leviamo dalla cultura, dall’istruzione, dal trasporto pubblico, dallo sport? Ma che è questo il sistema?”

“Ma -ha proseguito Giani- la cosa ancora più forte è il payback farmaceutico. Ovvero noi abbiamo il riconoscimento che dobbiamo avere ogni anno una media di 100, 110 milioni dalle imprese farmaceutiche che hanno superato il livello a cui è fissato il consumo di dispositivi medici. Abbiamo un credito relativo a 4 anni, non sappiamo se lo Stato ce li riconosce o non ce li riconosce. Da qui l’incontro col ministro. Come chiudere il bilancio della sanità, ancora, all’inizio di dicembre, fino a che non ho certezze dal ministro, non possiamo nemmeno saperlo. E’ possibile tutti gli anni dipendere da questa o da quest’altra cosa? Dover andare a rincorrere questo o quell’altro aspetto?”

Caso Orlandi, la lettera anonima: “Cercate documento datato 2019″

Caso Orlandi, la lettera anonima: “Cercate documento datato 2019″Roma, 4 dic. (askanews) – Il 13 novembre scorso, una lettera anonima relativa alla scomparsa di Emanuela Orlandi, è stata recapitata all’Università Niccolò Cusano presso la redazione di Radio Cusano Campus, alla cortese attenzione di Fabio Camillacci, giornalista del Cusano Media Group e di Pietro Orlandi, il quale, nel frattempo, aveva già ricevuto una lettera identica. Lo stesso Fabio Camillacci, dopo aver consegnato la missiva ricevuta all’avvocato Laura Sgrò per confrontarla con quella arrivata alla famiglia Orlandi e metterla agli atti, di comune accordo con il legale e Pietro Orlandi ha deciso di rivelare il testo della lettera solo ieri sera nella puntata di “Crimini e Criminologia” su Cusano Italia Tv. Nella lettera c’è un vero e proprio enigma da risolvere, un rebus, un rompicapo. Di seguito il testo integrale della lettera anonima:

“Si dice che presso la procura di Roma, sia conservato un documento datato 2019, relativo una figura femminile. Una donna con un nome “mariano” con uno strano accento anglosassone/AMERICANO? Il nome prefigura ambienti celesti, elevati, intoccabili, necessari di maggIORe attenzione; la donna inconsapevolmente (!?)…prevede Clearstream…e bar “d’ORO” retriever. Sembra quasi un film…”il ladro di bambini/E”?”. Il riferimento principale del testo è a un misterioso documento acquisito dalla Procura di Roma nel 2019, ma anche a una donna che in qualche modo sarebbe venuta a conoscenza del caso di Emanuela. Una donna con nome “mariano” tipo Fatima o Lourdes per esempio. E poi i riferimenti all’AMERICANO, famoso telefonista anonimo nei primi giorni della scomparsa di Emanuela Orlandi e allo IOR, Istituto Opere di Religione, la Banca vaticana al centro di gravissimi scandali nel periodo del sequestro Orlandi. È possibile che l’autore voglia indicare un movente di tipo economico? Sembra dimostrarlo anche la citazione della parola “Clearstream”, che fa riferimento ad attività bancarie e finanziarie su scala europea, con movimentazione di fondi in entrata/uscita dal Lussemburgo.

Intervenuto a “Crimini e Criminologia su Cusano Italia TV, Pietro Orlandi ha detto: “Francamente sono anche un po’ stanco di questa gente che invece di aiutarmi manda lettere con certi enigmi. Se questa persona che ci ha scritto sa qualcosa, ci aiuti veramente. Ecco, uno che fa queste cose è uno come Marco Fassoni Accetti; anzi non escludo che possa esserci proprio lui dietro quest’ennesima lettera anonima. Persone così non ci sono affatto utili: la persona che ha scritto queste cose con un preciso riferimento a un fascicolo del 2019 presente presso la Procura di roma, se sa davvero qualcosa la dica, altrimenti taccia perchè non è utile. Certa gente non la sopporto più”. Pietro Orlandi, parso stanco e amareggiato anche per il comportamento delle istituzioni, si è sfogato e ne ha approfittato per lanciare un appello ai parlamentari della Commissione d’inchiesta e a tutti i partiti: “Ci sono troppe cose e troppi comportamenti strani e ostruzionistici che non mi piacciono visto che ancora non sono stati scelti i nomi che faranno parte della Commissione e visto che peraltro è stata inserita una clausola che non prevede limiti di tempo. E’ evidente che questa Commissione non piace al Vaticano e la Santa Sede ha fatto, sta facendo e farà di tutto per ostacolarla. Camera e Senato ci hanno promesso che si sarebbero impegnati; io ci credo a questo. Però, se davvero vogliono aiutarci devono accelerare i tempi, perché già hanno perso troppo tempo. Purtroppo, finchè tutti i partiti non presentano i nomi dei 20 deputati e 20 senatori che ne faranno parte, la Commissione non può cominciare a lavorare. Quindi, il mio appello è questo: presentate presto questi 40 nominativi ai presidenti di Camera e Senato, affinchè la Commissione possa finalmente partire. Io vi sto aspettando, non vedo l’ora di essere convocato; anche perché se con tre inchieste aperte non riusciamo a fare un passo avanti, la vedo davvero dura. E non mi capacito di questo fatto: ma perché in Italia la ricerca della verità e della giustizia devono sempre trovare ostacoli? Purtroppo, però questa è la realtà: verità e giustizia vengono sempre più calpestate dallo Stato e dal Vaticano”. A Cusano Italia Tv è intervenuta anche la grafologa Candida Livatino che ha analizzato i caratteri scritti a penna dall’autore nell’intestazione della lettera anonima. L’esperta di scrittura ritiene che si tratti di una persona caratterizzata da tratti narcisistici ed egocentrici: “Le lettere che dovrebbero essere curve, sono invece quadrate e ci sono molte angolosità che segnalano una persona aggressiva, priva di valori, che vive in un mondo creato dalla sua fantasia”.

10 anni Comitato Testamento Solidale, cresce raccolta fondi da lasciti

10 anni Comitato Testamento Solidale, cresce raccolta fondi da lascitiRoma, 4 dic. (askanews) – Oltre il 70% delle ONP (73,1%) ha registrato, negli ultimi 10 anni, un deciso incremento del trend di raccolta fondi da lasciti. In particolare, per 1 organizzazione su 2 i grandi stravolgimenti socio-politici degli ultimi 3 anni, dalla pandemia allo scoppio della guerra in Ucraina, hanno inciso sull’aumento delle donazioni da lasciti solidali degli italiani, a fronte dell’altro 50% che osserva un trend stabile.

In generale, la quasi totalità delle ONP (88,5% del campione) si aspetta un aumento nella quota di italiani che decideranno di predisporre un lascito nel prossimo decennio. Lo certifica l’indagine che il Comitato Testamento Solidale ha promosso, per i 10 anni dalla sua fondazione, tra le 28 organizzazioni aderenti: AIL, AISM, Fondazione Don Carlo Gnocchi, Fondazione Lega del Filo d’Oro, Save the Children, Airalzh – Associazione Italiana Ricerca Alzheimer, Aiuto alla Chiesa che Soffre, Amref, Associazione Luca Coscioni, CBM Italia, Centro Benedetta d’Intino, Comitato Italiano per l’UNICEF Fondazione ETS, COOPI – Cooperazione Internazionale, Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro, Fondazione Humanitas per la Ricerca, Fondazione Mission Bambini, Fondazione Operation Smile Italia ETS, Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica, Fondazione Progetto Arca, Fondazione Telethon ETS, Fondazione Umberto Veronesi, Greenpeace, Istituto Pasteur Italia, Smile House Fondazione ETS, Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS-APS, Università Campus Bio-Medico, VIDAS. “Sono ormai dieci anni che, con il Comitato Testamento Solidale e le organizzazioni che ne fanno parte, ci impegniamo per far sì che il lascito a favore di una causa benefica sia sempre più conosciuto e scelto dagli italiani – dichiara Rossano Bartoli, portavoce del Comitato Testamento Solidale e presidente della Lega del Filo d’Oro -. Lo scenario globale così incerto degli ultimi anni ha reso gli ambiti dei nostri interventi ancora più critici e il sostegno che le Organizzazioni Non Profit possono dare a tante cause sociali, dal contrasto alla povertà alla lotta alla fame, dalla cura delle persone con malattie degenerative e disabilità alla ricerca scientifica, dalla salvaguardia dell’ambiente alla difesa dei diritti umani, è oggi ancora più decisivo. I dati che emergono dalla survey che abbiamo promosso lasciano ben sperare per il futuro: è evidente come le campagne di informazione e sensibilizzazione sul tema del lascito solidale stiano dando significativi risultati, ma il lavoro da compiere è ancora tanto”.

Un atto di fiducia verso la mission delle organizzazioni non profit. Circa le scelte del testatore, va detto che di norma si tratta di un gesto di fiducia a 360° verso l’ente prescelto: la quasi totalità del campione (92,3%) ha ricevuto lasciti destinati alla mission in generale; un segnale importante, che conferma la credibilità di cui godono, presso i donatori, le organizzazioni che, in questo modo, possono utilizzare i fondi per gli interventi più importanti o urgenti. E così il lascito solidale diventa uno strumento sempre più importante per la messa a terra dei progetti delle Non Profit: secondo il 53,8% degli intervistati, nell’arco degli ultimi 10 anni la raccolta da lasciti ha avuto un peso tra il 5 e il 10% nella raccolta fondi generale; il peso è stato tra l’11 e il 25% per quasi 2 organizzazioni su 10 (19,2% del campione). Per quasi la metà delle organizzazioni intervistate (46,2% del campione) i lasciti ricevuti hanno un valore tra i 50 e 100mila euro. Il 34,6% riceve lasciti tra i 10 e i 49 mila euro, mentre il 26,9% del campione dichiara donazioni oltre i 100mila euro, ma c’è anche un 3,8% che riceve donazioni di piccola entità, a conferma del fatto che il lascito è un gesto alla portata di tutti e che non occorrono patrimoni importanti o una posizione sociale di privilegio per decidere di lasciare una piccola eredità in favore di una causa benefica.

Lascito solidale: ad essere più inclini sono le donne e chi già ha donato in passato. Per il 69,2% delle organizzazioni a donare un lascito testamentario sono donne, mentre per il 31% il testamento solidale viene scelto in egual misura da uomini e donne. Secondo le ONP intervistate, la maggioranza di chi fa un lascito ha comunque già un’abitudine alla donazione (80,7%), dunque è un donatore abituale, con una solida cultura della solidarietà. Tra questi, il 53,4% dona abitualmente alla stessa organizzazione che poi decide di inserire nelle sue ultime volontà, mentre il 26,9% sceglie di fare un lascito anche a enti per i quali non si è in precedenza donato.

Una “faccenda” per over 60, ma la sfida delle ONP è coinvolgere anche i più giovani. L’età di chi pensa e si informa sul lascito solidale resta alta: il 100% di chi chiede informazioni o delucidazioni sul tema risulta avere più di 60 anni. In particolare, 1 su 2 è nella fascia d’età tra 60 e 70 anni, l’altro 50% è over 70. Ma su questo fronte in Italia ancora molti progressi sono possibili, per sensibilizzare a questo importante gesto anche la platea degli over 50: il 46,2% delle organizzazioni dice di aver messo in atto campagne di comunicazione e strategie per portare il tema dei lasciti ad un target più giovane e il 26,9% del campione si dichiara di essere fortemente intenzionato a farlo, mentre il restante 26,9% non lo considera un obiettivo a breve termine.

Alla Casa del Jazz a Roma arriva la cantante croata Tamara Obrovac

Alla Casa del Jazz a Roma arriva la cantante croata Tamara ObrovacRoma, 4 dic. (askanews) – Domani arriva alla Casa del Jazz di Roma una delle figure di maggiore spicco della scena jazz croata: la cantante e compositrice Tamara Obrovac. Insignita di numerosi premi, tra cui nove Porin (il Grammy Award croato) e due nomine per il BBC Radio 3 World Music Award, Tamara Obrovac rappresenta l’espressione più incisiva e originale del jazz croato, con all’attivo 13 album e più di 500 concerti internazionali, seguiti con slancio sia dal pubblico che dalla critica.

Siamo di fronte a un’artista poliedrica, originale, autentica, di particolare carisma e forza scenica che riesce a scuotere e a trascinare il pubblico. Compone anche per il cinema e il teatro, ma è la sua terra – la penisola croata d’Istria – il suo cuore adriatico, e in particolare il dialetto antico della sua gente a permeare a caratterizzare la sua visione artistica, trovando una perfetta commistione tra il jazz contemporaneo e le diversità magiche di una complessa area mediterranea. Alla Casa del Jazz di Roma salirà sul palco alle 21, assieme ai musicisti d’eccezione che compongono il suo TransAdriatic quartet con cui nel 2019 ha realizzato l’album TransAdriaticum, presentato già al Trondheim Jazzfest in Norvegia, al Porgy&Bess di Vienna, allo Zagreb Jazz festival e in altre manifestazioni in Croazia e Slovenia: il pianista Stefano Battaglia, il contrabbassista Salvatore Maiore e il batterista Krunoslav Levacic. Per la prima volta, il pubblico romano avrà la possibilità di ascoltare un repertorio senza precedenti, nel quale l’ensemble unisce e sublima il melos dell’Istria che alla Obrovac ha dato i natali: insieme ai tre musicisti, la cantante e compositrice costruisce un’incredibile alchimia di improvvisazioni fuori dagli schemi, che rivela il suo eccezionale intuito e la profondità del suo pensiero musicale.

L’evento si svolge in occasione della celebrazione del decimo anniversario dell’adesione della Repubblica di Croazia all’Unione Europea, ed è promosso dall’Ambasciata della Repubblica di Croazia nella Repubblica Italiana.

Save the Children denuncia: ci sono un milione di bambini senza un posto sicuro a Gaza

Save the Children denuncia: ci sono un milione di bambini senza un posto sicuro a GazaRoma, 4 dic. (askanews) – Oltre un milione di bambini – praticamente l’intera popolazione infantile – di Gaza sono rimasti senza un posto sicuro dove andare quando domenica sono iniziate le operazioni militari di terra a Khan Younis, afferma Save the Children, l’organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine a rischio e garantire loro un futuro. Khan Younis è una città nel sud di Gaza dove le forze israeliane avevano precedentemente ordinato alla popolazione civile di trasferirsi per sicurezza, ma ora è anch’essa sotto attacco.

Venerdì 1° dicembre è terminata una pausa di sette giorni nelle ostilità a Gaza e sono ripresi i bombardamenti, che hanno ucciso in un giorno oltre 700 persone, compresi i bambini. Da allora, le forze israeliane hanno emesso ulteriori ordini di ricollocazione dei civili nell’area di Khan Younis, indirizzandoli a ovest verso la costa, o a sud verso la città di Rafah, continuando a bombardare entrambe le aree. Gli attacchi aerei hanno già danneggiato edifici residenziali non solo nel nord ma anche in città del sud come Rafah e Khan Younis.Nel nord di Gaza, centinaia di migliaia di famiglie sono bloccate, in una condizione di estrema insicurezza, con infrastrutture e servizi critici come ospedali e servizi igienico-sanitari decimati, a rischio di fame, malattie, di rimanere feriti o addirittura di morire. “Sono nel sud di Gaza, dove i bambini e le loro famiglie stanno lottando per mettersi in salvo. Ma non c’è nessun posto sicuro a Gaza. Non c’è nessun posto dove andare. Le famiglie vengono avvertite dalle autorità israeliane di spostarsi, ancora una volta, sfollate con la forza in aree sempre più ristrette senza alcuna garanzia per la loro sicurezza o prospettiva di poter tornare, e privi delle infrastrutture necessarie e l’accesso ai servizi salvavita. Non si può più fingere che questi ordini garantiscano la sicurezza e la sopravvivenza delle famiglie, perché le mettono solo di fronte all’inconcepibile ‘scelta’ tra una condanna a morte piuttosto che un’altra”, dichiara Jason Lee, Direttore di Save the Children nei Territori palestinesi.”Non è possibile concentrare un gran numero di civili in frammenti di terra così ristretti senza esacerbare una già terribile catastrofe umanitaria. Le famiglie che sopravvivono alle bombe non riescono a infilarsi nei rifugi già gravemente sovraffollati, e sono costrette a montare tende di fortuna, senza accesso all’acqua pulita e con servizi igienico-sanitari fatiscenti, con il rischio che scoppi presto una vera e propria un’emergenza sanitaria pubblica. Mentre case, scuole, ospedali, rifugi dal nord al sud sono ripetutamente attaccati e tutti i valichi in entrata e in uscita da Gaza chiusi, gli ordini di ricollocazione non possono offrire sicurezza, solo una cortina di fumo. I leader mondiali devono garantire un cessate il fuoco adesso. Ogni ora che passa senza garantirlo, significa che sempre più bambini pagheranno il prezzo del fallimento della politica con la loro vita e il loro futuro. Fino ad allora non ci sarà nessun posto sicuro a Gaza”, conclude Lee.

Uncem: serve 1 miliardo l’anno in più per le montagne italiane

Uncem: serve 1 miliardo l’anno in più per le montagne italianeRoma, 4 dic. (askanews) – “Un miliardo l’anno in più per le montagne italiane”. Così il presidente dell’Uncem, Marco Bussone, aprendo l’assemblea dell’Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani, in corso presso il Palazzo della Cooperazione a Roma.

“Non accettiamo un dimezzamento del fondo nazionale per la montagna – che abbiamo portato a 200 milioni di euro annui, con un bel lavoro del Parlamento due anni fa in legge di bilancio 2022. Dimezzarlo, tenendone metà a Roma, andrebbe appunto a limitare quanto arriva sui territori”, ha proseguito nel corso della sua relazione introduttiva. “Se nuove iniziative dello Stato si dovranno muovere per le montagne, si aggiungano risorse a quel fondo di 200 milioni. Diciamo almeno 1 miliardo l’anno per incentivare medici e pediatri di base, non chiudere scuole, sostenere start up e imprese, promuovere fiscalità differenziata, favorire investimenti e trasporto a chiamata, finanziare nuove green communities e impianti di trasmissione per vincere il digital divide non finanziati dal Pnrr”, ha detto ancora ribadendo che occorre “1 miliardo l’anno in più per le montagne italiane. E non 100 milioni di euro di Fosmit quando oggi ne abbiamo ‘solo’ importanti 200”.

Schlein: sul caso Regeni chiediamo verità e giustizia

Schlein: sul caso Regeni chiediamo verità e giustiziaRoma, 4 dic. (askanews) – “Siamo qui per confermare la piena vicinanza alla famiglia di Giulio Regeni”. Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, che stamane è davanti al tribunale di Roma per la ripresa dell’udienza preliminare per il caso del ricercatore friulano ucciso nel febbraio 2016 in Egitto. “Speriamo che oggi ci possa essere finalmente la partenza di un processo che è stato molto atteso e a lungo ostacolato – ha continuato Schlein – ma anche a quel popolo giallo che ha tenuto accesa l’attenzione in questi anni di mobilitazione fin dal febbraio del 2016”.

Quindi Schlein ha sottolineato: “Siamo qui perché bisogna stare accanto alla famiglia di Giulio fino a quando non otterremo la piena verità su chi ha ucciso, su chi ha torturato e su chi sono i mandanti dell’efferato omicidio di un ricercatore italiano, di un ricercatore europeo. Chiediamo verità e giustizia e non ci fermeremo fino a quando non verrà fuori”.