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Tag: Sanremo 2023

Parlamento Ue: no equiparazione emissioni industriali-allevamenti

Parlamento Ue: no equiparazione emissioni industriali-allevamentiRoma, 29 nov. (askanews) – “Il Parlamento europeo boccia l’equiparazione tra emissioni industriali e allevamenti. Il sistema Italia vince ancora. A testa alta in Europa al fianco degli allevatori italiani”. Così in una nota il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, commenta l’accordo politico provvisorio sulla revisione della direttiva sulle emissioni industriali (IED) e della direttiva sulle discariche di rifiuti e sul nuovo regolamento sul portale delle emissioni industriali raggiunti martedì sera dai negoziatori del Parlamento e del Consiglio.

I colegislatori hanno convenuto di estendere la IED anche agli impianti dell’industria estrattiva (miniere) e ai grandi impianti di produzione di batterie. Per quanto riguarda gli allevamenti di bestiame, invece, le misure IED saranno estese agli allevamenti di suini con più di 350 unità di bestiame (LSU). Sono escluse le aziende che allevano suini in modo estensivo o biologico e all’aperto per un periodo significativo di tempo nell’anno. Per il pollame, si applicherebbe agli allevamenti con galline ovaiole con più di 300 UBA e agli allevamenti con polli da carne con più di 280 UBA. Per le aziende che allevano sia suini che pollame il limite sarà di 380 LSU. La Commissione aveva originariamente proposto una soglia di 150 ULS per tutto il bestiame, compresi i bovini. I colegislatori hanno convenuto di incaricare la Commissione di riesaminare, entro il 31 dicembre 2026, la necessità di un’azione dell’UE per affrontare le emissioni derivanti dall’allevamento di bestiame, compreso quello bovino, nonché una clausola di reciprocità per garantire che i produttori al di fuori dell’UE soddisfino requisiti simili alle norme UE quando si esporta nell’UE.

L’accordo deve ancora essere adottato dal Parlamento e dal Consiglio, dopodiché la nuova legge sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’UE ed entrerà in vigore 20 giorni dopo. Gli Stati membri avranno quindi 22 mesi per conformarsi a questa direttiva.

Salario minimo, Conte: maggioranza lo affossa ma non ci arrendiamo

Salario minimo, Conte: maggioranza lo affossa ma non ci arrendiamoRoma, 29 nov. (askanews) – “La maggioranza ha affossato la nostra proposta di legge sul salario minimo legale. Lo ha fatto senza aver avuto nemmeno il coraggio di votare contro, ma attraverso un emendamento approvato ieri sera a tarda ora che la trasforma in una legge delega al Governo. Un emendamento con cui vengono riesumate le ‘gabbie salariali’, cioè stipendi differenziati fra Nord e Sud. Dopo la pantomima del Cnel, ecco la mirabolante ricetta di Giorgia Meloni: no ad una soglia minima che metta finalmente fine a contratti da 4 o 5 ora l’ora che ledono la dignità e sì a lavoratrici e lavoratori ancora più svantaggiati e poveri se vivono e lavorano nel Mezzogiorno”. Lo ha scritto su Facebook il leader del Movimento 5 stelle, Giuserppe Conte.

“Di fronte a tale scenario, non intendiamo arrenderci. Abbiamo già presentato – ha sottolineato l’ex presidente del Consiglio – un emendamento alla legge di Bilancio per introdurre il salario minimo e lo stesso faremo quando questa proposta arriverà in Aula alla Camera. Lì tutto il Paese potrà così vedere di che pasta sono fatti questi finti ‘patrioti’, che si inchinano ai grandi gruppi bancari ma sono impietosi con lavoratrici e lavoratori alle prese con stipendi da fame”, ha concluso Conte.

”Saturn Ring”, l’anello italiano in difesa delle donne

”Saturn Ring”, l’anello italiano in difesa delle donneRoma, 29 nov. (askanews) – In Italia circa 7 milioni di donne, almeno una volta nella vita, sono state vittime di qualche tipo di violenza (Istat), e ogni tre giorni, secondo gli ultimi dati del Viminale, viene commesso un femminicidio. Al ritmo attuale non basterà un secolo per raggiungere la piena parità di genere ma serviranno 132 anni (Global Gender Gap del World Economic Forum). Non c’è donna che non sia immune dal rischio di subire violenza a prescindere dal livello di istruzione, classe sociale o reddito. Un pericolo che si traduce in paura, laddove Il bisogno di maggiore sicurezza diventa sempre più impellente. Perché dunque non sfruttare, in modo combinato, due elementi che sono costantemente presenti nella vita di ciascuno? La tecnologia, che è sempre più sofisticata e all’avanguardia, e la possibilità di connettersi con gli altri in ogni momento della giornata, attraverso device da indossare come con un qualsiasi comune accessorio.

“Connettere gli individui attraverso una tecnologia di difesa personale indossabile che permette di condividere la propria posizione e la relativa richiesta di aiuto in tempo reale, è un elemento imprescindibile per la protezione e la sicurezza delle donne e dei soggetti più fragili”, spiega Nicola Meleleo, fondatore della Startup italiana e coach di difesa personale. “Saturn Ring rappresenta un’innovazione che in sinergia con l’obiettivo di promuovere la cultura del rispetto, della collaborazione e della libertà individuale, contribuisce in modo significativo a tutelare la sicurezza di tutti noi”. Parliamo di un anello con un sensore di emergenza che attraverso un’app si collega al proprio smartphone e, in caso di pericolo, può essere azionato con un semplice click. Saturn Ring rileva in modo automatico la propria posizione GPS e invia un messaggio di allarme a dieci contatti preselezionati che possono essere fratelli, amici, parenti e così via. Ma non solo, effettua anche una scansione Bluetooth di tutti i dispositivi presenti nell’area e invia loro un alert con richiesta di aiuto.

“Si tratta del primo smart ring italiano per la protezione personale – continua Meleleo – che combina la tecnologia indossabile con la sicurezza personale. Sul mercato ci sono già degli strumenti di protezione ma abbiamo voluto creare un prodotto che fosse più efficace, rispetto agli altri. Per completare lo sviluppo e procedere con la prototipazione, da alcuni giorni abbiamo lanciato una raccolta fondi su Kickstarter.com, la principale società al mondo di reward crowdfunding. Fondata a New York nel 2009, in 14 anni ha raccolto ben 7.600.000.000 di dollari, finanziando 245.000 progetti provenienti da ogni angolo del mondo. Una garanzia per raggiungere l’obiettivo che ci siamo prefissati che si aggira sui 100 mila euro. In questo modo, da ogni parte del mondo, si avrà la possibilità di contribuire attivamente allo sviluppo e alla realizzazione del progetto. Inoltre i donatori e soprattutto coloro che preordineranno il prodotto, potranno godere di alcune agevolazioni come uno sconto rispetto al prezzo di acquisto. Tutti avranno un vantaggio e daranno un aiuto concreto per migliorare la sicurezza delle donne e delle persone più fragili”. Nel contesto attuale, la sfida della sicurezza personale, non conosce confini di genere, ma può estendersi a chiunque. Gli adolescenti, spesso immersi in una vita sociale attiva che li porta a trascorrere tempo fuori casa, frequentare locali, partecipare a festeggiamenti con gli amici e utilizzare mezzi pubblici per raggiungere la scuola, si trovano in contesti di apparente normalità ma caratterizzati da un rischio crescente. Questa situazione genera una costante preoccupazione nei genitori, consapevoli dei pericoli che i loro figli possono incontrare quotidianamente. Analogamente, le persone anziane sono vulnerabili a episodi di aggressione, furti o improvvisi problemi di salute. In momenti di difficoltà, la consapevolezza di non essere soli e la possibilità di ottenere assistenza immediata, o di offrirla ai propri figli, genitori e nonni, rappresenta un aspetto essenziale che contribuisce a migliorare la qualità della vita e a preservare la libertà individuale di ciascuno.

“Per ampliare la rete di protezione abbiamo avviato delle partnership con i gestori dei locali notturni, dotando loro della nostra app”, sottolinea Meleleo. “In questo modo, ad esempio, in caso di aggressione all’interno di una discoteca, quando la ragazza darà l’allarme azionando l’anello, l’avviso arriverà anche ai gestori e al servizio d’ordine dell’attività. Grazie al GPS sarà facilissimo localizzare la vittima. Trovarsi da soli in una situazione di pericolo può essere spaventoso. Una mia allieva mi raccontò che durante una festa le era stata aggiunta della droga nel drink. Riuscì miracolosamente a salvarsi ma la cosa che più mi colpì è che continuava a ripetermi che era sola e non sapeva come e a chi chiedere aiuto. In questi casi si hanno pochissimi istanti per salvarsi. L’idea di realizzare l’anello salvavita nasce proprio da questo racconto”. La crescente consapevolezza legata alla violenza femminile, ha spinto Giulia Regain, dj e produttrice internazionale specializzata come “Luxury & Fashion DJ” in eventi di moda, lusso e brands, a diventare ambasciatrice del primo smart ring italiano. “La sicurezza riveste un ruolo cruciale soprattutto in contesti come le discoteche e gli eventi”, ha dichiarato la Regain. “Da anni mi batto per un autentico riappropriarsi del concetto di ‘festa’ in chiave positiva e genuina, promuovendo le pari opportunità per le donne in ogni contesto, un messaggio veicolato attraverso l’hashtag #NewGenerationWoman. Questo per ricordare che rappresentiamo le donne di un nuovo futuro, sottolineando il valore della ‘sorellanza’ come un legame che ci vede donne unite e di supporto l’una per l’altra”.

Coldiretti/Filiera Italia:bene decisione Ue su direttiva emissioni

Coldiretti/Filiera Italia:bene decisione Ue su direttiva emissioniRoma, 29 nov. (askanews) – Salva un settore cardine del Made in Italy la decisione di lasciar fuori gli allevamenti bovini da latte e da carne dalla nuova direttiva sulle emissioni industriali, che rischiava di obbligare tutte le stalle a sottostare a procedure di autorizzazione insostenibili. Così in una nota Coldiretti e Filiera Italia in riferimento all’accordo tra Europarlamento e Consiglio sulla proposta di modifica della direttiva emissioni

Più penalizzato dal compromesso esce, denunciano le due associazioni, il settore suino, in particolare quello degli allevamenti da ingrasso. Mentre poco significative sono le modifiche introdotte al settore avicolo, con qualche eccezione per le ovaiole. “Equiparare gli allevamenti, anche di piccole/medie dimensioni, alle attività industriali, – precisano Coldiretti e Filiera Italia – appare ingiusto e fuorviante rispetto al ruolo che essi svolgono nell’equilibrio ambientale e nella sicurezza alimentare in Europa”. Il compromesso “seppur non riconosca a pieno la posizione del Parlamento europeo che in plenaria si era pronunciato a favore del mantenimento dello status quo, corregge – sostengono Coldiretti e Filiera Italia – molti degli eccessi contenuti nella posizione iniziale della Commissione che prevedeva una piena inclusione di tutto il settore bovino e rigidissimi limiti per il settore suino ed avicolo”.

A Malaga “L’eco di Picasso”, omaggio all’artista spagnolo

A Malaga “L’eco di Picasso”, omaggio all’artista spagnoloRoma, 29 nov. (askanews) – Il Museo di Picasso di Malaga, città natale del pittore spagnolo, celebra i 50 anni dell’artista con una mostra dal titolo “L’eco di Picasso”, fino al 24 marzo 2024. L’esposizione si snoda attraverso le opere principali di Picasso, da cui traggono origine e ispirazione tre generazioni di pittori contemporanei. Un viaggio attraverso i temi a cui l’artista era maggiormente legato: dalla guerra alle donne, attraverso sette stanze disposte su due piani.

La mostra riunisce 55 artisti in un dialogo con Picasso instaurato sia in “tempo reale”, durante la vita dell’artista, sia nel presente. In primo luogo, presenta l’opera di Picasso accanto a quella di artisti che hanno riconosciuto la sua influenza sulla loro produzione, tra cui Francis Bacon, Maria Lassnig, George Condo, mentre in secondo luogo presenta artisti contemporanei, 17 dei quali hanno creato opere appositamente per la mostra, esposte per la prima volta. Tra le 85 opere presenti in mostra, 18 sono dello stesso Picasso, tra cui esempi notevoli come la tela di grande formato Massacro in Corea del Musée Picasso-Paris, che non si vedeva in Spagna da 15 anni. Curata da Eric Troncy, The Echo of Picasso si basa specificamente sull’influenza delle pratiche artistiche di Picasso sull’arte moderna e in particolare sull’attuale scena artistica mondiale. La mostra funziona quindi come un’eco in uno spazio chiuso, esplorando l’esperienza visiva di queste risonanze attraverso prestiti eccezionali di opere di artisti dagli anni Venti a oggi. Il progetto espositivo propone un viaggio onirico attraverso gli echi delle straordinarie sperimentazioni di Pablo Picasso attraverso diversi periodi, stili e generazioni.

L’Eco di Picasso permette ai visitatori di ripensare l’opera dell’artista e di riscoprire un Picasso per i giorni nostri, rivelato dallo sguardo di creatori di altre generazioni. Il Museo Picasso Màlaga (MPM) celebra quest’anno il suo 20esimo anniversario, confermandosi polo culturale di tutta l’Andalusia, con oltre 8 milioni di visitatori e un programma ricco di esposizioni temporanee. Il 20° anniversario del Museo Picasso di Malaga coincide infatti con gli eventi organizzati dalla “Celebrazione di Picasso 1973-2023”, un evento internazionale di eccezionale rilevanza che segna il 50° anniversario della morte dell’artista. La Celebrazione comprende circa 50 mostre ed eventi organizzati da istituzioni culturali dell’Unione Europea (16 mostre in Spagna, 12 in Francia, 2 in Germania, 1 in Belgio e 1 in Romania), 2 in Svizzera, 1 a Monaco e 7 negli Stati Uniti.

Foto di Brigitte Grassotti

Festival Cultura Americana: panel su elezioni Usa in immaginario italiano

Festival Cultura Americana: panel su elezioni Usa in immaginario italianoRoma, 29 nov. (askanews) – Il Festival della Cultura Americana, organizzato dal Centro Studi Americani in collaborazione con i principali atenei italiani e statunitensi della Capitale, prosegue con il panel “La nazione indispensabile. Le elezioni americane nell’immaginario collettivo italiano”, in programma oggi. L’evento si propone di analizzare il fascino e l’influenza delle elezioni presidenziali statunitensi sul pubblico italiano, tra spettacolo, politica e storia.

A introdurre l’incontro, moderato da Eric Gad e Alessia Gasparini, giornalisti di The Union, Daniele Fiorentino, docente di Storia e istituzioni degli Stati Uniti d’America a Roma Tre. Interventi di Stefano Luconi, docente di Storia degli Stati Uniti all’Università di Padova, che esplorerà gli effetti delle elezioni presidenziali sulle migrazioni dagli Stati Uniti nella storia; Helenka Kinnan, Chair Southern Chapter of Democrats Abroad Italy, che racconterà l’esperienza di fare politica oltreoceano e Cecilia Sala, giornalista per Chora Media e Il Foglio, che parlerà di come la politica americana e le elezioni si ripercuotono nel racconto della politica estera. Il panel fa parte della seconda edizione del Festival della Cultura Americana, dedicato quest’anno al tema “Bridging cultures: gli americani in Italia”. Il Festival, che si svolge fino al 1° dicembre, offre un approfondimento sulle storie degli americani in Italia nel corso dei decenni, il loro contributo alla società e alla cultura italiana, attraverso incontri, mostre, proiezioni e spettacoli.

Per ulteriori informazioni sul programma completo, i partecipanti e gli eventi, si prega di visitare il sito ufficiale del Festival: https://centrostudiamericani.org/festival-della-cultura-americana-gli-americani-in-italia/.

Lombardia: con il bando Coopstartup nascono le imprese del futuro

Lombardia: con il bando Coopstartup nascono le imprese del futuroMilano, 29 nov. (askanews) – “Se l’idea spacca, questo è il momento giusto!”. Con questo claim Legacoop Lombardia e Coopfond promuovono il bando “Coopstartup Lombardia” nato per far nascere nuove imprese cooperative impegnate in progetti di sviluppo sostenibile. Il bando, alla sua prima edizione in Lombardia, è stato oggetto di una presentazione presso la Biblioteca Braidense di Milano a circa un mese dall’apertura delle candidature.

Il bando è aperto a tutti i cittadini e a tutti gli ambiti settoriali, ed è rivolto a gruppi di almeno tre persone che intendano fondare una startup cooperativa con sede legale e operativa in Lombardia. Le candidature al bando dovranno essere presentate entro le ore 14.00 del 10 gennaio 2024 iscrivendosi alla piattaformawww.legacooplombardia.it/bando-coopstartup. Nel periodo di apertura della call to action, attraverso la piattaforma di e-learning “10 steps and go” realizzata da Fondazione Scuola Nazionale Servizi, tutti i candidati potranno partecipare alla formazione che permetterà di acquisire conoscenze e competenze di base per la creazione di startup cooperative. Sulla base del punteggio assegnato al valore dell’idea, all’innovazione, e alla coerenza con almeno due Obiettivi dell’Agenda Onu 2030, tra le idee di impresa saranno selezionate un massimo di 15 progetti che potranno beneficiare di moduli di alta formazione, per un totale di 57 ore dedicate allo sviluppo del progetto e alla redazione del business plan. Nel mese di luglio saranno selezionati un massimo di 5 progetti, che entreranno a fare parte della rete Legacoop che si aggiudicheranno un contributo a fondo perduto di 8.000 euro e un tutoraggio e assistenza con servizi gratuiti dedicati per i successivi 3 anni dalla costituzione.

Coopstartup Lombardia si contraddistingue per un innovativo programma di formazione, che ha come scopo quello di sviluppare idee imprenditoriali legate agli obiettivi dell’Agenda 2030 e di guidare i candidati passo dopo passo nella costituzione di un’impresa cooperativa. Il tutto potendo contare sulle strutture e organizzazioni territoriali dell’ecosistema Legacoop. L’impresa cooperativa in Lombardia – secondo i dati raccolti nel 2023 dalla Legacoop regionale – rappresenta un modello d’eccellenza e di successo, che ha saputo resistere e creare valore nonostante gli ultimi difficili anni contrassegnati da pandemia e inflazione. Con ben 823 società censite, un valore di produzione che supera i 4 miliardi di euro e un numero di occupati di oltre 38mila addetti e un totale di 1.240.570 soci, l’impresa cooperativa costituisce infatti un modello economico su cui scommettere e che rispetto alle società di stampo tradizionale gode di una conclamata longevità. Ad oggi le cooperative con una storia ultracentenaria e di successo in Lombardia sono 137, distribuite nei settori agroalimentare, circoli, consumo, culturali, produzione e servizi, welfare e housing. Un DNA – quello cooperativo – che valorizza il ruolo delle donne (rappresentano il 56,33% degli addetti) e l’inclusività (il 9% degli addetti ai lavori è di origine straniera). A Milano si contano 370 cooperative sul territorio per un totale di 1.095.956 soci e 27.022 occupati. Il valore della produzione generata è di3.274.615.758 di euro.

“L’identikit dell’impresa cooperativa mette in luce un modello sui generis che, grazie alla rete e all’impatto sociale sui territori ha saputo attraversare epoche fatte di trasformazioni e sfide. Attraverso questo bando vogliamo dare nuova linfa all’impresa cooperativa mettendo a disposizione tutto il know how e quella che noi chiamiamo ‘qualità cooperativa’, sviluppata nel corso delle nostre esperienze e che è alla base del patto associativo – ha detto Attilio Dadda, presidente di Legacoop Lombardia – Metteremo questo patrimonio al servizio di idee vincenti e capaci di generare un impatto in termini di occupazione, crescita economica, sociale e culturale del nostro territorio. Crediamo che la visione cooperativa possa contribuire a costruire imprese sostenibili e a generare una forte ricaduta sulla comunità”.

A Padova la raccolta “Lego al Museo” contro barriere architettoniche

A Padova la raccolta “Lego al Museo” contro barriere architettonicheRoma, 29 nov. (askanews) – È partita nei Musei dell’Università degli Studi di Padova la raccolta di mattoncini Lego per realizzare, in maniera collettiva, una rampa che aiuti le persone con disabilità motoria a superare le barriere architettoniche presenti in città. Un modo – fa sapere l’Università di Padova in un comnicato – per sensibilizzare sul tema dell’accessibilità e sul contributo che ciascuno di noi può dare per rendere le nostre città più inclusive.

La proposta è lanciata dai musei di Ateneo in collaborazione con i Talents di Habile, cinque giovani nello spettro autistico che dal 2020 raccontano l’inclusione in maniera originale, ovvero abbattendo le barriere architettoniche attraverso rampe fatte di mattoncini Lego: un mix di sostenibilità sociale e ambientale, economia circolare e gioco, inclusione e accessibilità, e poi design urbano, colori e bellezza, disabilità mentale e motoria; un chiaro esempio di come, nonostante le difficoltà, si possa creare un mondo diverso e più accogliente per tutte e tutti. L’idea delle rampe fatte di mattoncini colorati è partita da uno dei Talents, Enrico Balestra, che ha preso ispirazione da un’iniziativa nata in Germania alcuni anni fa da una signora costretta in sedia a rotelle, Rita Ebel, nota ormai a livello internazionale come “Nonna Lego”. Ad oggi i Talents hanno realizzato ben 12 rampe in mattoncini colorati e con quanto verrà raccolto nei Musei dell’Università di Padova si punta a realizzarne presto di nuove.

“La raccolta dei Lego è un’iniziativa che risponde a molti degli obiettivi in cui il CAM crede fortemente: la sostenibilità, il superamento delle barriere architettoniche, e non da ultimo il concetto che accessibile, può essere anche bello, come lo sono le pedane realizzate con i mattoncini colorati – ha spiegato il Prof Fabrizio Nestola, Presidente del Centro di Ateneo per i Musei -. L’accessibilità è un viaggio, e come in ogni viaggio è importante farsi accompagnare da chi conosce la strada. Per questo la collaborazione con i Talents è fondamentale fin dall’avvio di questa iniziativa”. “Sono felice di questa scelta dei musei universitari e la vivo con grande orgoglio – afferma Balestra, il capo progetto -. In passato mi è capitato di essere trattato da stupido, ma grazie a questo progetto ora mi sento invece un po’ come Super Mario, un eroe gentile, che abbatte le barriere con le rampe colorate e realizzate con mattoncini Lego riciclati. Sapere che la raccolta avverrà in sedi così belle, importanti, ricche di storia mi riempie di gioia. Io e miei colleghi Talents siamo grati: che bello che il gioco renda più inclusiva la cultura”.

La donazione è libera, a partire anche solo da un unico mattoncino, ma occorrerà raccoglierne alcune migliaia per realizzare una rampa. Tutti i mattoncini Lego e Duplo sono ben accetti, di qualunque forma e soprattutto di ogni colore. I modelli più richiesti sono comunque le piastre di base, i mattoncini basic e i basic sottili (plate). Tutti potranno contribuire alla raccolta recandosi in uno dei musei dell’Università di Padova e depositando i propri mattoncini inutilizzati e magari abbandonati in soffitta all’interno dei contenitori presenti all’ingresso. Gli organizzatori invitano a lasciare anche un “segno” del proprio passaggio, posizionando uno dei Lego donati sul coperchio del contenitore, così da dar vita a un vero racconto corale.

Una volta raggiunto il numero di mattoncini necessari, a dar vita all’opera sarà poi lo stesso Enrico Balestra, che costruirà artigianalmente la rampa. Non essendo un ausilio certificato, la rampa sarà adatta al superamento di un solo gradino alla volta, con un’altezza massima di 18 cm. I punt di raccolta sono: Museo della Natura e dell’Uomo (corso Giuseppe Garibaldi 39, Padova); Museo Botanico (via Orto Botanico 11, Padova); Museo dell’Educazione (via Obizzi 21-23, Padova); Museo di Geografia (via del Santo 26, Padova); Museo di Macchine “Enrico Bernardi” (via Venezia 1, Padova); Museo di Scienze Archeologiche e d’Arte (piazza Capitaniato 7, Padova); Museo della Fisica Giovanni Poleni (via Loredan 10, Padova); Museo di Medicina Veterinaria (viale dell’Università 16, Legnaro, Padova); Museo di Zoologia Adriatica Giuseppe Olivi, (riva Canal Vena 1281, Chioggia, Venezia). Gli orari di apertura delle strutture sono disponibili sul sito (www.musei.unipd.it) e sui social (@museiunipd) del Centro di Ateneo per i Musei. Lego al Museo è una delle iniziative promosse dal Centro di Ateneo per i Musei in collaborazione con i Talents nell’ambito del progetto di Terza Missione More than words – Raccontare i Musei di Ateneo in Comunicazione Aumentativa Alternativa, dedicato a promuovere l’accessibilità dei musei universitari da parte di persone con disabilità cognitive e/o disturbi dello spettro autistico. Il progetto è inteso a migliorare le opportunità di comprendere e godere il patrimonio anche da parte di soggetti con imparità visive e bambini in età prescolare, stranieri e nuovi cittadini con limitate competenze linguistiche, anziani in declino cognitivo o con demenza senile, persone con Disturbi Specifici dell’Apprendimento-DSA, e vede la partecipazione di Comune di Padova, ULSS 6 Euganea, Cooperativa L’IRIDE scs e Meeple srl.

Psa e cinghiali, ass. Mammi (E.-R.) incontra presidenti Province

Psa e cinghiali, ass. Mammi (E.-R.) incontra presidenti ProvinceRoma, 29 nov. (askanews) – Le strategie per contrastare la diffusione della peste suina africana sul territorio dell’Emilia-Romagna e le attività di riduzione della presenza di cinghiali sono stati al centro dell’incontro che l’assessore regionale all’Agricoltura e caccia Alessio Mammi ha tenuto con presidenti e rappresentanti delle Province dell’Emilia-Romagna. Al momento sono stati registrati due casi di peste suina africana in cinghiali selvatici trovati morti nel comune di Ottone, come indicato dalla sezione di Piacenza dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna. I ritrovamenti sono avvenuti poco distante da quelli precedenti in altre Regioni, pertanto, non sono state modificate le zonizzazioni di rischio.

“Vanno aumentati gli sforzi – ha spiegato l’assessore -, per scongiurare la diffusione del virus che potrebbe comportare innumerevoli costi per il comparto suinicolo. La Regione ha destinato, attraverso il Programma di sviluppo rurale e altri bandi, risorse per oltre 7 milioni di euro per il sostegno di interventi nel settore suinicolo. Ed è in preparazione un nuovo bando sempre con risorse dello Sviluppo rurale che permetterà di innalzare i livelli di biosicurezza degli allevamenti con altri 5 milioni di euro”. “Ma serve soprattutto una maggiore incisività nel contenimento della presenza di cinghiali- ha continuato Mammi-, per questo scopo abbiamo destinato nel corso del 2023 e 2024 risorse del bilancio Regionale alle Province, che attraverso gli organi di Polizia sono i diretti responsabili del coordinamento e dell’attuazione delle attività di riduzione della specie nei contesti più problematici”.

In tutte le province dell’Emilia-Romagna sono operativi i piani di controllo regionali per la fauna selvatica, per i quali la Regione ha messo a disposizione delle Province risorse per 1,1 milioni di euro, così ripartite: 600mila euro per il 2023 e 500mila euro per l’anno successivo.

Barilla: a Parma il nuovo centro dove si progetta il cibo del futuro

Barilla: a Parma il nuovo centro dove si progetta il cibo del futuroMilano, 29 nov. (askanews) – Come sarà fatta la pasta in futuro e quali merendine accompagneranno l’infanzia delle prossime generazioni? In che modo il packaging diventerà più sostenibile e inclusivo per i consumatori? Il luogo dove si studiano le risposte a tutte queste domande è il nuovo centro di innovazione e sviluppo di Barilla, una struttura di 12mila metri quadrati a Parma, presso la sede centrale, dove tra laboratori e impianti pilota, verranno concentrate tutte le competenze tecniche del gruppo, quella cioè da cui partirà l’innovazione globale firmata Barilla.

Si tratta di un investimento di 16 milioni di euro che verrà completato a settembre del 2025, dove a regime lavoreranno 200 persone, tra cui anche giovani profili altamente specializzati. In realtà, se l’edificio di ricerca e sviluppo sarà consegnato fra meno di due anni, l’area dei laboratori centrali è già operativa da qualche settimana. Ed è qui che siamo entrati per capire come nasce l’innovazione e come in futuro potrà indirizzare il mercato di pasta, sughi e prodotti da forno. In questi laboratori i profumi dello stabilimento accanto restano fuori dalla porta. Questo è lo spazio per gli strumenti di precisione, per misurare, valutare e testare. Come il rugosimetro, strumento mutuato dal mondo della meccanica di precisione, messo a punto per misurare la rugosità della pasta, ad esempio quella trafilata al bronzo lanciata all’inizio del 2022. O ancora la macchina che saggia la consistenza della pasta, un’attività manuale fino a poco tempo fa, prevalentemente femminile, oggi affidata a uno strumento che misura l’energia necessaria per comprimerla una volta cotta: in sostanza un metodo scientifico per una prima indicazione sui minuti di cottura. Passando dalla pasta ai pesti, è la volta del dispositivo per valutare l’impronta aromatica del basilico, l’intensirà del suo profumo nelle varie fasi di raccolta o di crescita, per scegliere il momento migliore per farlo finire in un vasetto.

Certo il gusto non è solo un fatto tecnico. E anche se la qualità di un prodotto industriale deve essere standardizzata per essere garantita sempre, agli strumenti tecnologici si devono affiancare necessariamente anche i cinque sensi, quelli di assaggiatori esperti che restituiscono un parere sul prodotto, in fase di test, prima della decisione finale di metterlo sul mercato. Ma anche questo non basta: “Oggi non si valuta più solo il prodotto in sé, ma l’esperienza di consumo”, afferma Francesca Vitali responsabile r&d sensory del gruppo Barilla. Questo richiede una capacità di innovare che parte dalla scelta della materia prima e si conclude con le modalità di smaltimento del packaging; implica un lavoro di team interfunzionali, internazionali e aperti a collaborare con l’esterno per favorire una fertile contaminazione. Da qui la progettazione di un innovation center “trasparente, esteticamente attraente” che una volta completato “darà enormi benefici alla nostra idea di innovazione – ha spiegato Enrico Cademartiri sviluppo prodotti del gruppo Barilla – consentirà un modo migliore di fare le cose”. Al suo interno ci saranno un’area di design thinking, nuovi spazi per le tasting session, aree per gli studi sensoriali, tre cucine, per la pasta, i prodotti da forno e i sughi, e un auditorium da 100 posti, mentre all’esterno si svilupperanno le aree per la ricerca di nuovi metodi per l’agricoltura innovativa. Tutto seguendo criteri di inclusività e sostenibilità che migliorano la qualità complessiva del lavoro. E l’ultima frontiera dell’innovazione, l’intelligenza artificiale? “Le nuove tecnologie digitali cerchiamo di utilizzarle al meglio ma per aiutare l’intelligenza umana – è la risposta di Cademartiri – ed è quello che stiamo già facendo per migliorare i nostri processi”. E siccome lo scenario esterno è in continua evoluzione ogni anno verranno investiti circa 2 milioni di euro per aggiornare gli impianti e avere linee pilota e sperimentali su tutte le categorie in cui Barilla opera nel mercato.

“L’innovazione – ha ripetuto Andrea Belli delle relazioni esterne del gruppo Barilla – non è uno sport individuale ma uno sport di squadra”. E per un’azienda familiare come Barilla alla quarta generazione aprirsi è una sfida strategica, quella che ne definirà il ruolo in un mercato globale, competitivo e, soprattutto per la pasta, con margini sempre più ridotti. Del resto, “Il leader – ha sottolineato Belli – non è solo leader nelle quote di mercato. E’ uno stato mentale che non passa solo dalle competenze specifiche”.