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Tag: Sanremo 2023

Patto stabilità, pressing Bce per riforma: si rischia “un vuoto”

Patto stabilità, pressing Bce per riforma: si rischia “un vuoto”Roma, 23 nov. (askanews) – La Bce spinge per la revisione del Patto di stabilità e di crescita, ritenendo che le regole attuali potrebbero finire per creare interferenze con la sua politica monetaria. All’ultimo Consiglio direttivo monetario, che si è svolto a fine ottobre, i banchieri centrali dell’area euro hanno mostrato crescenti “preoccupazioni” sul fatto che i governi non raggiungano un accordo sulla revisione del Patto di stabilità e di crescita europeo per la fine dell’anno. Questo rischierebbe di lasciare “un vuoto”, per il 2024, dato che il vecchio Patto non è stato ancora rimpiazzato da nuove normative.

In assenza di un accordo resterebbero semplicemente in vigore le regole attuali, mentre scadrà la clausola generale di sospensione delle stesse. Secondo i verbali del Consiglio Bce, pubblicati oggi dall’istituzione, i banchieri centrali ritengono che “un quadro disciplinato sulle politiche di bilancio sia di importanza primaria anche per il raggiungimento della stabilità dei prezzi”, che è l’obiettivo e il compito della Banca centrale.

E alla riunione è stato rilevato “che l’attuale linea delle regole di bilancio rischierebbe di spingere nella direzione opposta, anche tramite misure che altererebbero i costi di finanziamento che potrebbero essere viste – si legge – come una interferenza diretta con la trasmissione della politica monetaria”. Questa posizione non è nuova ma forse non è mai stata espressa in maniera così esplicita dalla Bce. E negli anni passati l’istituzione non ha sollevato problemi in questi termini.

Sempre al consiglio direttivo Bce di ottobre, è stato anche osservato che un inasprimento di bilancio “senza riforme strutturali sarebbe di scarso aiuto e che l’economia richiede supporto anche dal lato della domanda”, recitano ancora i verbali.

Salvini ha convocato i sindacati “per scongiurare lo sciopero dei trasporti di lunedì”

Salvini ha convocato i sindacati “per scongiurare lo sciopero dei trasporti di lunedì”Milano, 23 nov. (askanews) – “Ho appena invitato i sindacati al ministero domani mattina per scongiurare lo sciopero dei trasporti lunedì”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, collegandosi in diretta al convegno Ance Opere pubbliche per la crescita.

“Il diritto allo sciopero è sacrosanto, sancito dalla Costituzione – ha ribadito – ma anche il diritto al lavoro per decine di migliaia di lavoratori è sacrosanto. Se vuoi scioperare per alcune ore va bene ma se vuoi fermare il Paese per 24 ore di fila farò tutto quello che è in mio potere di fare per evitarlo”.

Agricoltura, oltre 40mila ettari coltivati per aiutare l’Africa

Agricoltura, oltre 40mila ettari coltivati per aiutare l’AfricaRoma, 23 nov. (askanews) – Oltre 40mila ettari coltivati per la aiutare l’Africa grazie alla creazione di posti di lavoro, alla fornitura di beni e servizi, allo sviluppo delle agroenergie da fonte rinnovabile e alla trasmissione di conoscenza e tecnologia per la produzione locale, oltre allo sviluppo di nuove reti di vendita con i farmers market. E’ il progetto promosso da Coldiretti con BF, Filiera Italia e Cai (Consorzi Agrari d’Italia), presentato in occasione dell’apertura del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, organizzato a Villa Miani a Roma in collaborazione con The European House – Ambrosetti.

“Il progetto – evidenziano in una nota Coldiretti, BF, Filiera Italia e Cai – si inserisce in uno scenario di contatti e scambi a livello internazionale con la collaborazione del ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale e del ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare per accordi per la fornitura di macchinari, tecnologia, sementi e conoscenze ma anche prodotti alimentari di base”. La collaborazione punta a rafforzare la cooperazione con i paesi in via di sviluppo, dall’Algeria all’Egitto, dall’Angola al Ghana, per promuovere un’agricoltura sostenibile e responsabile in Africa, aumentare la sicurezza alimentare principale causa di instabilità e fornire una alternativa concreta al fenomeno delle migrazioni, evitando il depauperamento sociale, economico e ambientale di quei territori. Nello specifico si prevede la coltivazione su 10mila ettari in Algeria, 15mila in Egitto, 8mila in Angola e 7mila in Ghana.

Il progetto prevede la produzione di colture strategiche per il consumo locale, dal frumento alla soia, dal mais al riso, dalle banane a ortaggi e frutta di vario tipo. Il governo locale dei diversi Paesi si impegna ad acquistare la maggior parte del raccolto (fra il 50% e 80%) a prezzi definiti e la parte restante a prezzi di mercati oppure viene ceduto a privati. Le sementi vengono fornite da Sis (Società italiana sementi). Consorzi Agrari d’Italia (Cai) si occupa di fornire materiali e macchinari, dai fitofarmaci con etichette d’uso in lingua locale ai macchinari in vendita o noleggio, mentre gli agricoltori locali potranno seguire corsi di formazione e specializzazione erogati da BF. “L’obiettivo è esportare un modello di sviluppo che punti sulla valorizzazione delle realtà locali – spiega il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini – sfruttando le potenzialità dell’impresa familiare e sostenendo così i piccoli produttori del Sud del mondo. E’ importante favorire filiere di prodotti locali destinati a soddisfare il fabbisogno alimentare del territorio anche attraverso la creazione di mercati contadini a chilometri zero”.

Al Bto 2023 arriva Amelia, la “Digital twin” italiana del turismo

Al Bto 2023 arriva Amelia, la “Digital twin” italiana del turismoFirenze, 23 nov. (askanews) – Si chiama Amelia ed è la prima piattaforma italiana dell’intelligenza artificiale “as a service”, cioè “come servizio” che consente alle imprese di essere gestito in autonomia, in questo caso un assistente virtuale di una struttura del settore turistico, senza dover mantenere l’infrastruttura di software in loco. Amelia è stata presentata oggi al Bto, l’evento su Turismo digitale, innovazione e formazione in corso a Firenze, Amelia, la prima piattaforma italiana dell’intelligenza artificiale italiana.

Amelia è il cosiddetto “digital twin” della struttura turistica, che sia un albergo, una catena di ristoranti o un ente locale di promozione turistica. Una sorta di maggiordomo d’albergo che può essere “allenato” per svolgere funzioni di assistenza ai clienti per qualsiasi tipo di esigenza, a seconda delle informazioni che gli vengono fornite. E’ orientata all’efficacia, ciòè all’esperienza di chi vi interagisce e chiede di essere aiutato a risolvere i problemi. Diventa parte integrante dell’esperienza turistica. Per esempio, Amelia risponde alle domande e alle richieste degli ospiti di un albergo, migliorandone l’esperienza, con un assistenza 24 ore al giorno, a partire dai servizi che l’hotel offre. E’ in grado di prenotare camere, il ristorante o la Spa. E anche di collaborare la struttura aziendale, per esempio chiedendo al cliente le sue preferenze, consigliandolo sulle attività da svolgere e ordinando per lui alla reception di acquistare i biglietti per mostre, gite o visite guidate. O per prenotare un taxi o cambiare gli asciugamani. Oppure per rispondere con suggerimenti utili alla domanda: “Ho quattro ore di tempo, che cosa posso fare a Firenze”? Amelia non disintermedia funzioni umane ma le affianca e ne facilita l’esecuzione. Gestisce, ad esempio, i feedback dei clienti, sugggerendo ai dirigenti della struttura i punti critici da migliorare; è di aiuto nel processo di check in e di check out. Ed è in grado, servizio utile ad esempio alle catene alberghiere, di rispondere in modo diverso in funzione del periodo dell’anno o dell’ubicazione dell’albergo. Tutte funzioni, comprese le funzioni b2b con altri attori dell’ecosistema turistico, che possono essere gestite centralmente.

“L’intelligenza artificiale è un grande aiuto ma ne vanno capiti i limiti. Amelia è come un assistente d’aula. Che ragiona per algoritmi. Può essere gestita in autonomia e formata sul direttore dell’albergo, sul lobby manager o sul turista – spiega Febo Leondini, direttore dell’Associazione Formazione Distributori Bevande, che ha presentato l’iniziativa e ne ha delineato contorni e funzionalità – Questa è una piattaforma sintattica, non ha la minima idea di che cosa sta facendo. L’intelligenza artificiale non può essere definita come un pappagallo stocastico” ma “è molto simile alla luce, che è onda e particella a seconda di come la si guarda. Nel momento in cui svolge il suo compito entra in contatto con l’ambiente esterno” a seconda della scelta che si è fatta a monte. “Amelia ha cominciato a modificare l’ambiente esterno, a interagire. Si è ritagliata il diritto di rientrare nell’ecosistema cliente, ristoratore, albergatore. E’ un ibrido sociotecnico che ha senso solo con l’uomo e per l’uomo. Ma non è un essere senziente”.

Femminicidi, Amirante (Nuovi Orizzonti): è emergenza sociale

Femminicidi, Amirante (Nuovi Orizzonti): è emergenza socialeRoma, 23 nov. (askanews) – “Ancora una volta ci troviamo senza parole, atterriti ed inorriditi dinnanzi all’ennesimo efferato omicidio di una ragazza dolcissima la cui colpa, era stata di illudersi di poter lasciare il proprio ‘bravo’ ragazzo restando comunque amici. Sono troppe le lacrime che ho raccolto in questi anni per le continue violenze psicologiche, fisiche, sessuali, subite da tantissime donne. Ciò che è più incredibile è che il più delle volte le violenze sono ripetute e inferte proprio dalle persone che dicono di amarle ma che chiamano amore ciò che non lo è: la possessività, l’eccessiva gelosia, le tante diverse forme di dominio, di manipolazione, aggressività”.

Lo scrive in una nota Chiara Amirante, Fondatrice della Comunità di diritto Pontificio Nuovi Orizzonti: “Troppo spesso si arriva a considerare la persona che si dice di amare come una proprietà, invece di valorizzarla, custodirla. Tutto questo non ha proprio niente a che fare con l’Amore. Tutti assistiamo attoniti, con una tagliente lama di impotenza che ferisce il cuore, alle continue notizie di donne che vengono uccise proprio da coloro che hanno affermato di amarle. Solo in quest’anno ogni 4 giorni è stata uccisa una donna, il 31,5% delle 16-70enni (6 milioni 788 mila) ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale: il 20,2% (4 milioni 353 mila) ha subìto violenza fisica, il 21% (4 milioni 520 mila) violenza sessuale, il 5,4% (1 milione 157 mila) le forme più gravi della violenza sessuale come lo stupro (652 mila) e il tentato stupro (746 mila) – dati ISTAT. Questo quello che sappiamo ed è già terrificante. Poi ci sono però anche tutte le donne che non hanno voce per gridare perché troppo impaurite e che subiscono continui abusi e violenze di ogni tipo che si ripetono con insistenza e che rendono la loro vita un inferno. In questi anni ho accolto le testimonianze di decine di migliaia di donne e più del 70% hanno subito violenza o abusi”. “Ci troviamo difronte ad un emergenza epocale – è il monito di Amirante per cessare ogni forma di violenza. Basta, basta violenza! Basta pensare che strumentalizzare il corpo di una donna come un oggetto per vendere di più vada bene! Basta pensare che le ragazze che percorrono gelidi marciapiedi per svendere il loro corpo a viandanti senza scrupoli lo scelgano liberamente, mentre la piaga della prostituzione schiavitù continua a dilagare sotto i nostri occhi, nell’indifferenza dei più. Basta ad ogni forma di mercificazione della donna. Basta con qualunque tipo di abuso. Tutto questo è inaccettabile! Non sono sufficienti, anche se necessarie, pene maggiori per i carnefici. Bisogna prevenire proteggendo sì di più le donne ma anche educando gli uomini e l’intera società a liberarsi da ogni forma anche sottile di maschilismo e a riconoscere e rispettare i diritti, la dignità, la libertà di ogni donna, valorizzare il suo carisma specifico il contributo unico che ogni donna può portare al Bene della società. Mentre noi siamo tutti profondamente scossi e addolorati per il terrificante omicidio di Giulia – aggiunge – ci sono milioni di donne che continuano a subire violenze che vanno al di là di ogni immaginazione. Non restiamo rassegnati in attesa della nuova agghiacciante notizia dell’ennesima donna uccisa, lasciamoci tutti interpellare in prima persona dal perpetrarsi di questa follia. Impegniamoci a fare di tutto, ciascuno nel proprio ambito perché così tante lacrime e così tanto sangue non siano stati versati invano ma possa contribuire a farci sentire la responsabilità di fermare sul nascere, con ogni mezzo, qualunque piccola o grande mancanza di rispetto e di abuso. Mettiamo tutto il nostro impegno là dove siamo per edificare davvero, insieme, una società più attenta alla tutela dei più fragili, e dove il rispetto della dignità, della libertà dei diritti, di ogni donna non siano solo parole ma un imperativo assoluto ed urgente per tutti”.

Violenza contro le donne, Meloni: un terreno su cui lavorare insieme

Violenza contro le donne, Meloni: un terreno su cui lavorare insiemeRoma, 23 nov. (askanews) – “Voglio ringraziare i gruppi parlamentari, esiste un terreno su cui lavorare insieme, su questo siamo sempre disponibili”. Così la premier Giorgia Meloni, durante il question time al Senato, ha ringraziato il Parlamento per l’approvazione rapida alla legge contro la violenza sulle donne.

Inoltre la premier ha detto  che i dati sul lavoro femminile sono “il risultato che mi rende più fiera di questo primo anno di governo”,  sottolineando la “serie di record dell’occupazione del 2022: oltre mezo milione di lavoratori in più, il record di occupazione femminile in termini assoluti”. Meloni ha ricordato che i divari salariali “sono stati fin dall’inizio priorità per il governo che è intervenuto da subito con misure di stimolo, misure che stanno dando ragione a quella impostazione. Le politiche attuate dal 2012 in poi avevano di fatto crsato un gap con le economie euopee, gli stipendi in Italia diminuivano del 4,2%”. Meloni ha rimarcato anche il “cambio di atteggiamento sindacale come una buona notizia, i risultati ottenuti lasciano ben sperare”. 

 

Luiss, Premio Non Sprecare 2023: focus sul cibo, le idee vincenti

Luiss, Premio Non Sprecare 2023: focus sul cibo, le idee vincentiRoma, 23 nov. (askanews) – Nel mondo si spreca quasi un terzo del cibo che si produce e l’Italia fa la sua parte con circa 67 chilogrammi di alimenti commestibili per abitante dispersi ogni anno. Un fenomeno che va arginato. Ed è con questo obiettivo che aziende, startup, scuole, istituzioni e associazioni hanno aderito alla XIV edizione del Premio Non Sprecare, dedicata proprio al contrasto degli sprechi alimentari, che si è chiusa oggi con la consegna dei riconoscimenti ai migliori progetti nel Campus dell’Università Luiss Guido Carli. Molte le idee premiate per ridurre i rifiuti, aumentare le possibilità di conservazione, incentivare stili di vita e consumi sostenibili.

L’iniziativa, nata da un’idea di Antonio Galdo – direttore di www.nonsprecare.it – e promossa dalla Luiss, intende promuovere buone pratiche anti-spreco e ha raccolto oltre cento idee innovative. “Lo spreco del cibo va contrastato alla radice, lungo tutta la filiera alimentare. Nella produzione e nella distribuzione la tecnologia può aiutare molto, ma quando si tratta di consumi domestici, allora servono soprattutto consapevolezza, responsabilità e qualche gesto concreto, come quelli che abbiamo deciso di premiare quest’anno”, ha commentato Galdo. Per questa edizione, trasmessa su Luiss Social TV e sulla pagina Facebook Non Sprecare, sono state sei le categorie coinvolte: Personaggio, Istituzioni, Scuole e Università, Startup, Associazioni e Aziende. Per la categoria Personaggio è stata premiata la storia di Antonio e Tarek: il primo un pensionato del Cremonese, il secondo un giovane proveniente dal Bangladesh, le cui vite si incrociano per caso a Milano e non si lasciano più, fino a diventare padre e figlio. Dall’incontro è nato anche un libro, “Tarek e gli altri”.

Il Premio Istituzioni è stato attribuito al Comune di Candela, piccolo centro in provincia di Foggia che ha sperimentato con successo un progetto 3R (Ricicla, riusa, riduci) con il quale si incentivano i cittadini a scegliere consumi e stili di vita in grado di ridurre i rifiuti da smaltire grazie a un bonus economico per l’acquisto di prodotti ecosostenibili. Un’idea semplice, originale ed efficace che porta vantaggi per l’amministrazione pubblica e per le persone. Al primo posto nella categoria Scuole e Università, i ragazzi del liceo Sensale di Nocera Inferiore, in provincia di Salerno, che sono riusciti a realizzare un progetto per il recupero della cenere altrimenti sprecata delle pizzerie della zona e la sua trasformazione in un detersivo ecosostenibile.

Il Premio Startup è andato a Vaia, progetto nato dopo la tempesta del 2018 nelle Dolomiti dall’idea di tre ragazzi, che recuperano il legno degli alberi abbattuti per costruire oggetti di design. Ne hanno venduti già 80mila pezzi, piantando altrettanti alberi per favorire la riforestazione dell’area. Tra le Associazioni, è stato premiato il Centro anziani di Trastevere, a Roma, un luogo dove gli anziani si incontrano per fare comunità e vincere la solitudine: insieme imparano le lingue, ballano, lavorano a maglia, giocano a scacchi. Tra le iniziative avviate, anche la creazione di una compostiera, dove gli scarti alimentari diventano concime per l’orto biologico in cui sono coltivate spezie da utilizzare in cucina. Ad aggiudicarsi la categoria Aziende, infine, è stata AgreeNET che, con il suo involucro Ally, trasforma le bucce in pellicole commestibili. Un nuovo metodo per la conservazione di frutta e verdura con meno sprechi e più riciclo, lungo l’intera filiera produttiva nato dalla collaborazione tra l’azienda e il Politecnico di Torino.

I vincitori di ciascuna categoria hanno ricevuto in premio prodotti del gruppo Alce Nero pari al proprio peso. Per sensibilizzare tutta la comunità universitaria sul tema della povertà alimentare e sulla lotta agli sprechi, la Luiss ha ospitato, inoltre, nel Campus di Viale Romania una raccolta di generi a lunga conservazione, con l’obiettivo di donarli alle famiglie in situazioni di forte difficoltà. L’iniziativa, organizzata insieme al Banco Alimentare del Lazio prosegue l’impegno intrapreso dall’Ateneo lo scorso maggio, con la donazione di oltre 200 chilogrammi di cibo raccolti per i più fragili.

Rifiuti, in Toscana arriva cassonetto 5.0 con IA e cloud

Rifiuti, in Toscana arriva cassonetto 5.0 con IA e cloudRoma, 23 nov. (askanews) – In Toscana arriva ‘Genius’, il cassonetto per rifiuti 5.0 con cloud e intelligenza artificiale.

Il cassonetto, unico e appena brevettato, è stato presentato da Alia Multiutility e Nord Engineering e sfruttando le potenzialità e gli sviluppi dell’intelligenza artificiale, è destinato a rivoluzionare il sistema integrato della raccolta rifiuti. Il nuovo prodotto, si legge in una nota, ha uno dei suoi punti di forza nel sensore volumetrico che, installato all’interno del cassonetto, permette a una centrale di controllo di misurare e registrare da remoto il volume di ogni conferimento e di associarlo alle singole utenze sfruttando le potenzialità di una scheda elettronica che rende il contenitore ‘intelligente’. In particolare, il volume conferito è calcolato a partire dai dati raccolti dai sensori volumetrici, rielaborati tramite un algoritmo proprietario oggetto di attività di continuous improvement con il Dipartimento di Matematica dell’Università degli studi di Firenze. Partner di Alia Multiutility in questa iniziativa è Nord Engineering, azienda piemontese da 20 anni sul mercato e leader nello smart waste management. Sia per il sensore volumetrico che per la scheda elettronica Alia Multiutility e Nord Engineering hanno depositato due brevetti.

Il sistema è realizzato in full-harvesting, ciò significa che la batteria del contenitore non deve essere mai sostituita. L’unica fonte di ricarica è il pannello solare posto sopra il contenitore. La ricarica delle batterie che alimentano tutti i dispositivi elettronici di bordo è assicurata da un pannello fotovoltaico. I dati registrati in tempo reale consentiranno anche di efficientare il servizio di raccolta ‘guidando’ i camion impiegati nello svuotamento dei cassonetti. Il processo di selezione del percorso avverrà in funzione sia del loro livello di riempimento, sia del traffico e delle condizioni esterne.

”Fidia”, a Roma prima monografica sull’artista con oltre 100 opere

”Fidia”, a Roma prima monografica sull’artista con oltre 100 opereRoma, 23 nov. (askanews) – Dal 24 novembre al 5 maggio 2024 i Musei Capitolini – Villa Caffarelli ospitano “Fidia”, la prima mostra monografica sul più grande scultore greco dell’età classica; un artista geniale, un innovatore, architetto, pittore e scultore, che ancora oggi è fonte d’ispirazione. La mostra, (promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura), è stata curata dal Sovrintendente Capitolino Claudio Parisi Presicce, che ha dichiarato: “In questa mostra si ripercorre da un lato il personaggio, cosa noi sappiamo di Fidia, quali sono gli elementi che sono riconducibili direttamente a lui. Dall’altra parte siamo in grado di ricomporre un percorso cronologico; lui ha vissuto grosso modo tra il 480 e il 430 a.C., realizzando una serie di opere che abbiamo documentate attraverso le fonti letterarie. La ricerca archeologica, la ricerca artistica, ha permesso di ricostruire attraverso le copie alcune di queste sue realizzazioni, ma poi soprattutto abbiamo il suo contributo essenziale come episcopo, come soprintendente della realizzazione del Partenone, forse l’opera per l’epoca classica più straordinaria in assoluto”.

Oltre cento opere suddivise nelle sei sezioni, tra reperti archeologici, originali greci e repliche romane, dipinti, manoscritti, disegni. Alcuni pezzi sono esposti per la prima volta, con prestiti dai più importanti musei del mondo, come due frammenti originali del fregio del Partenone, che vengono dal Museo dell’Acropoli di Atene. Tra i pezzi più preziosi, la testa dell’Atena Lemnia in marmo, copia augustea di un originale fidiaco, il Codice Hamilton 254, manoscritto quattrocentesco contenente la prima immagine del Partenone arrivata in Europa, e lo scudo Strangford – copia di epoca romana in marmo pentelico dell’originale appartenente alla statua di Atena in oro e avorio, collocata nella cella nel Partenone. E c’è anche la possibilità di viaggiare nel tempo e rivivere la visita del Partenone grazie a un’installazione multimediale in realtà aumentata. Il percorso si chiude con l’eredità lasciata da Fidia. “Raccontiamo come la riscoperta a partire dall’Ottocento abbia determinato quella capacità dei moderni di appropriarsi della scultura fidiaca e quindi di farlo diventare un modello di ispirazione fino all’epoca contemporanea” ha aggiunto Presicce. “Fidia” inaugura un ciclo di cinque mostre, “I Grandi Maestri della Grecia Antica”, dirette a far conoscere al grande pubblico i principali protagonisti della scultura greca. Un ciclo tanto più significativo a Roma, città da cui provengono importanti testimonianze dell’attività di Fidia e della sua riscoperta dal Rinascimento in poi, tramite le preziose copie romane di capolavori originali per la maggior parte andati perduti.

Euro digitale, Panetta: cruciale gradualità sul tetto massimo

Euro digitale, Panetta: cruciale gradualità sul tetto massimoRoma, 23 nov. (askanews) – Il tetto massimo individuale sul possesso del futuro euro digitale andrebbe aumentato progressivamente a partire dalla eventuale introduzione, fino a raggiungere la soglia massima per cittadino attualmente individuata in 3.000 euro. Lo ha affermato Fabio Panetta, governatore della Banca d’Italia durante un dibattito a seguito del suo intervento alla conferenza di Cepr e Bce sulle ricadute delle valute digitali delle banche centrali.

Panetta ha rilevato la guida di Bankitalia dal primo novembre ma fino al giorno prima faceva parte del Comitato esecutivo della Bce, nel quale aveva la delega sui sistemi di pagamento e supervisionava le attività proprio sull’euro digitale, su cui il Consiglio direttivo della Bce ha recentemente deciso di avviare la fase di preparazione. Nel rispondere ai quesiti oggi, Panetta ha però puntualizzato che a il suo è “il parere di un appassionato di euro digitale, mentre un mese fa sarebbe stato il parere di un esponente della Bce, anche se non sono del tutto irrilevante. Ma qui dico la mia opinione personale. E ritengo che il limite eviterebbe instabilità per i depositi bancari, ma abbiamo zero osservazioni ovviamente quindi è meglio essere prudenti e muoversi gradualmente. Iniziamo da un livello basso e lo aggiustiamo tenendo conto delle potenziali difficoltà che potrebbero emergere. Penso che questo sia il modo più sicuro e penso che questo sarà il mio suggerimento quando parteciperò a discussioni. Ma sono certo che i miei successori faranno le proposte più prudenti e efficienti possibili”.

In sua sostituzione, al Comitato esecutivo della Bce, è stato scelto Piero Cipollone, già vice direttore generale della Banca d’Italia, che ha rilevato anche la delega sui sistemi di pagamento. Cipollone che peraltro oggi ha tenuto i saluti introduttivi della conferenza. Quanto alla proposta della Bce di non remunerare l’euro digitale, e che secondo Panetta trattandosi di una passività della banca centrale è una scelta che ricade interamente sull’istituzione, è stata assunta “perché è stato disegnato per essere un mezzo di pagamento e non uno strumento di politica monetaria”.

“E neanche per essere uno strumento di risparmio. Non modifichiamo il nostro bilancio raccogliendo risorse degli utenti. Vogliamo (unicamente) un sistema di pagamento utilizzabile ovunque nell’eurozona – ha detto – che abbia caratteristiche che ho spesso spiegato. L’euro digitale non dovrebbe essere uno strumento di risparmio ma solo di pagamento”, ha detto. E se, anche grazie al limite individuale suo suo possesso, l’euro digitale risultasse alimentato unicamente quale alternativa ai contanti dei cittadini “sarebbe solo un cambiamento delle passività della banca centrale. Oggi hai contanti nelle tasche e domani ce li hai nel tuo portafogli virtuale – ha rilevato Panetta -. Non cambia nulla salvo la composizione delle passività della banca centrale. Il rischio sarebbe invece presente se cominciassimo con un euro digitale con pochi limiti e senza attuazione progressiva che possa essere gestita in maniera confortevole dalle banche”.

Più in generale, il banchiere centrale ha rilevato che a 20 anni dal lancio dell’euro ancora oggi si devono usare strumenti diversi a seconda dei Paesi Ue in cui ci si trova, oppure carte di credito fornite gruppi statunitensi. “Penso che sia il momento di introdurre un sistema universale, sicuro e affidabile, un mezzo di pagamento e che possa essere usato ovunque nell’Unione europea, per ogni tipo di pagamento. Penso che sia una caratteristica che al momento non è disponibile con altri miei mezzi di pagamento” digitali.