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Tag: Sanremo 2023

Formazione specialistica per logistica: a Bergamo open day ITS Move

Formazione specialistica per logistica: a Bergamo open day ITS MoveMilano, 12 set. (askanews) – Serviranno oltre 50.000 posti di lavoro in più nel settore della logistica e della mobilità entro il 2026: sono previsioni di Unioncamere che danno conto della forte crescita del settore. Ma a fronte di questa previsione si registra anche il forte disallineamento tra domanda e offerta di lavoro qualificato, messo in evidenza dal report “Mobilità e logistica sostenibili” del Ministero delle Infrastrutture. Una strada per colmare la distanza tra domanda e offerta è stata individuata nella istituzione delle Fondazioni ITS, segmento di formazione terziaria professionalizzante, non universitaria, per le figure con nuove ed elevate competenze tecniche e tecnologiche.

In questo contesto, la formazione professionale di ITS Move Academy presenta le opportunità formative nel corso di un open career fissato per sabato 16 settembre nella sede di via San Bernardino 139/V a Bergamo. Appuntamento dalle 10 alle 12 per scoprire i corsi del centro di formazione, incontrare le aziende partner e partecipare al career coaching, un servizio di orientamento uno a uno in cui individuare l’indirizzo su misura per le proprie aspirazioni di carriera e il proprio benessere lavorativo. “Trovare un lavoro non significa solo assicurarsi uno stipendio – spiega il direttore di ITS Move Michele Bergonzi – ma anche scegliere cosa fare di buona parte della propria vita. Una decisione importante che per alcuni ragazzi è entusiasmante, ma per molti altri e per le loro famiglie spesso è molto complessa e fonte di stress: poterla prendere accompagnati può essere una grande risorsa”.

Una possibilità di formazione, quella proposta da ITS Move, che risponde alla necessità di una grande varietà di figure lavorative e che comprende ruoli di tutti i livelli: da quelli di quadri tecnici in imprese e realtà commerciali, a figure manageriali, strategiche e tecnici dell’intermodalità e dell’internazionalizzazione, in servizi di logistica integrata; agenzie di spedizioni o nel comparto trasporti merci e persone di aria, acqua e terra, a enti di ricerca e società di consulenza specializzate. La formazione professionale di ITS Move Academy prevede percorsi alternativi a quello universitario in partenariato con realtà primarie del settore logistica e mobilità: accanto al 55% di lezioni in aula con professionisti d’impresa, si affianca un 45% del monte ore dedicato allo stage in azienda. Il tutto finanziato da fondi europei PNRR per rendere accessibile una formazione di qualità con rette agevolate. Il risultato è un tasso di occupazione superiore al 96% degli studenti e delle studentesse di ITS Move. “L’immagine e la percezione pubblica è che nella logistica lavorino figure di basso profilo, in realtà sono molto richieste dalle aziende figure di tecnici specializzati di medio e alto profilo” sottolinea il presidente di ITS Move Giuseppe Longhi.

“Come Notino siamo consapevoli che l’organizzazione non è un concetto teorico o una mera aggregazione di ruoli ed attività – aggiunge Piergiorgio Accrocca, Head of Human Resources Italy di Notino, tra i partner di ITS Move – Per noi rappresenta davvero un gruppo di persone unite tra loro da una visione comune e dalla determinazione a renderla realtà, cooperando assieme ed in modo sinergico. In quest’ottica sappiamo, anche per esperienza, che l’ITS è una palestra per studenti che esprime il giusto connubio la competenza teorico-pratica è fondamentale, ma va combinata con la giusta attitudine. Una delle due caratteristiche, da sola, non basta”. “Nel nostro settore è ancora molto importante il valore aggiunto che il singolo operatore tecnico preparato può dare nella qualità del servizio offerto – spiega Sergio Martinelli, responsabile commerciale Valsped Group, realtà partner di ITS Move – Per l’azienda avere la possibilità di incontrare persone come i diplomati ITS Move, con un livello di studio già acquisito e un ulteriore percorso formativo che dimostra interesse in questo settore, nonché il poterli valutare in stage di formazione, è una risorsa importante per integrare la propria squadra e affrontare la competitività del settore”. 

Un settore in forte evoluzione, dunque, quello della logistica e della mobilità, non solo per la digital transformation e le sfide della sostenibilità, ma anche per un cambio del ruolo del lavoro nella vita dei giovani. “Dopo la pandemia, per molti di loro la vita non è più creata attorno al lavoro, è il lavoro che deve fare parte della vita – aggiunge Martina Montrasio, responsabile risorse umane senior ed employer branding di Tecnomat, un’altra azienda partner di ITS MOVE – Diventano quindi elementi fondamentali il processo di selezione, l’accompagnamento in azienda che ITS MOVE prevede, la formazione continua, l’ambiente sereno e sostenibile e il buono stile di comunicazione con i colleghi e con i manager. Tutti aspetti che prendono forma partendo dai bisogni delle persone, delle aziende e del territorio per costruire proposte concrete e di valore per tutti”.

Sanità, Zaia: in Veneto più 18% prestazioni, più 38% risonanze

Sanità, Zaia: in Veneto più 18% prestazioni, più 38% risonanzeVenezia, 12 set. (askanews) – Sanità del Veneto? “Spesso ci si lamenta ma si dimentica che eroghiamo 80 milioni di prestazioni sanitarie. E purtroppo ogni anno aumenta la richiesta. Quest’anno abbiamo un +18%. E questo accade in assenza di medici, perché ce ne mancano 3500, 50 mila in Italia”. Così Luca Zaia, presidente del Veneto, che evidenzia un altro dato di preoccupazione: +38% di risonanze addominali. “È impossibile starci dietro. Non è neanche più un problema di trovare medici, abbiamo veramente una mole di lavoro in virtù della medicina difensiva. Pensiamo alla diagnostica: 30, 40 anni fa, la Tac la facevi all’ammalato grave, oggi una Tac la si fa di routine. È ovvio che tutta questa diagnostica pesa nei flussi”.

Veneto, Zaia: prova Alert di Protezione civile è fondamentale

Veneto, Zaia: prova Alert di Protezione civile è fondamentaleVenezia, 12 set. (askanews) – “La Prova Alert della Protezione Civile è fondamentale perché noi cittadini adesso siamo tutti in questo grande data base”. Così Luca Zaia, presidente del Veneto. “In caso di emergenza, si pensi col Covid, che vantaggio avremmo avuto nel comunicare con i cittadini tramite questo messaggio. Allora non avevamo questa possibilità, quindi l’unica cosa che io potevo fare era di andare in televisione, ma se avessi avuto il messaggio, già dal primo giorno avrei detto: ‘Ragazzi, attenzione che questa qua non è un’influenza’”.

Quanto alla protezione Civile, Zaia conferma che quella del Veneto è a disposizione per il Marocco come per la Libia. In particolare, a seguito del terremoto in Marocco, “noi ci sentiamo vicini alla comunità marocchina, la più grande comunità in Veneto: un motivo in più per sentirci a disposizione”.

Torna “Collezione Farnesina”, aperture il 14 e il 29 settembre

Torna “Collezione Farnesina”, aperture il 14 e il 29 settembreRoma, 12 set. (askanews) – Dopo la pausa estiva, la Collezione Farnesina riapre al pubblico con un duplice appuntamento, il 14 settembre con i “Giovedì della Collezione” e il 29 settembre con #ApertiperVoi.

In entrambe le giornate, oltre a visitare i principali ambienti del palazzo dove sono allestite le opere dei più grandi artisti del Novecento italiano e le sezioni tematiche della Collezione Farnesina (tra cui le gallerie dedicate a fotografia, reportage, illustrazione e street art), sarà possibile percorrere gli spazi dell’Unità di Crisi, scoprire le principali attività svolte per la tutela dei cittadini italiani all’estero e visitare la Sala delle Bandiere, dove è custodita la più grande raccolta di bandiere internazionali della Pubblica Amministrazione italiana. La giornata del 29 settembre rientra nell’iniziativa “Aperti per voi” del @touringclub, a cui il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale aderisce dal 2016.

L’evento comprende cinque diversi tour: ore 10.00 visita del primo piano (opere dei maestri del Novecento) e del secondo piano dedicato dedicato alle ricerche artistiche sviluppate tra gli anni ’80 e ’90.

ore 12.00 visita del primo piano (opere dei maestri del Novecento) e del piano rialzato – galleria dell’illustrazione e della street art. ore 14.30 visita del primo piano (opere dei maestri del Novecento) e del quinto piano – galleria della fotografia e del reportage.

ore 15.00 visita ai principali ambienti di rappresentanza del Palazzo al primo piano (45 minuti ca.), alla Sala delle Bandiere e all’Unità di Crisi (45 minuti circa). In caso di impegni istituzionali improvvisi, la visita all’Unità di Crisi sarà sostituita con il tour a una delle gallerie tematiche della Collezione. La prenotazione è personale e non cedibile. Una volta effettuata la prenotazione non è più possibile effettuare modifiche. Non è, inoltre, possibile prenotarsi per più turni di visita consecutivi ed è richiesta una prenotazione per ogni singolo visitatore. Si rammenta, infine, che ciascun turno ha una durata di circa 90 minuti, di cui i primi 60 minuti corrispondono alla visita del percorso d’onore al primo piano, uguale per ciascun turno. La restante durata del turno, circa 30 minuti, è dedicata alla visita del piano indicato dal percorso selezionato. Le prenotazioni per questo evento saranno aperte fino a lunedì 25 settembre. Per informazioni o problemi scrivere a dgdp-03.collezionefarnesina@esteri.it

Terna, Mase autorizza tratta Ovest Tyrrhenian Link tra Sicilia e Sardegna

Terna, Mase autorizza tratta Ovest Tyrrhenian Link tra Sicilia e SardegnaMilano, 12 set. (askanews) – Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha autorizzato con decreto del 5 settembre 2023 il progetto definitivo del secondo tratto del Tyrrhenian Link, intervento in cavo sottomarino, in corrente continua, tra Sardegna, Sicilia e Campania di circa 970 km di lunghezza e 1.000 MW di potenza. Lo rende noto Terna con un comunicato. Si tratta di un’opera strategica per il sistema elettrico italiano nell’ambito degli obiettivi di transizione energetica fissati dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (Pniec).

Per l’intera opera, il cui ramo est tra Sicilia e Campania è stato già autorizzato, Terna investirà nei prossimi anni circa 3,7 miliardi di euro coinvolgendo nella sua realizzazione 250 imprese. La nuova infrastruttura contribuirà al raggiungimento dell’obiettivo del phase-out dal carbone previsto dal PNIEC 2019 e confermato nell’aggiornamento del 2023, incrementando la capacità di trasporto, migliorando la sicurezza, l’adeguatezza e la flessibilità della rete elettrica di trasmissione nazionale e favorendo l’integrazione del mercato interno e delle fonti rinnovabili. L’opera sarà realizzata per fasi successive e completata nel 2028. “L’autorizzazione da parte del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica è un passaggio fondamentale che ci permette di avviare la realizzazione di un’opera strategica per il Paese”, ha dichiarato Giuseppina Di Foggia, amministratore delegato di Terna. “Il Tyrrhenian Link, per cui Terna investirà complessivamente 3,7 miliardi di euro, consentirà lo sviluppo delle fonti rinnovabili contribuendo in maniera determinante alla decarbonizzazione del sistema elettrico. La rapidità con cui l’opera è stata autorizzata dal Ministero è frutto della continua collaborazione tra Terna e le istituzioni e conferma la strategicità del progetto”, ha concluso Di Foggia.

“L’Autorizzazione in tempi rapidi di un’opera così complessa – ha dichiarato il Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin – è il risultato degli importanti interventi di semplificazione autorizzativa introdotti negli ultimi anni e della efficace attività di consultazione dei territori interessati. È inoltre l’effetto di un lavoro sinergico del Ministero con Terna e con le amministrazioni regionali coinvolteche ci consente di effettuare un ulteriore grande passo verso il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione del sistema energetico nazionale previsti dal Pniec”.

Proietti: con 49 mln hl di giacenze, calo vendemmia non preoccupa

Proietti: con 49 mln hl di giacenze, calo vendemmia non preoccupaMilano, 12 set. (askanews) – “La contrazione produttiva di quest’anno non deve costituire un elemento di preoccupazione, visto il livello elevato di giacenze, che ha superato i 49 milioni di ettolitri, posizionandosi come il dato più alto degli ultimi sei anni”. Lo ha detto il Commissario straordinario dell’Istituto di Servizi per il mercato agricolo Alimentare (Ismea), Livio Proietti, commentando le previsioni vendemmiali dell’Osservatorio Assoenologi, Ismea e Unione italiana vini (Uiv) presentate questa mattina al Masaf, in cui si stima un raccolto da 44 mln di hl (-12 sul 2022).

“Il tema non è tanto la perdita della leadership italiana in termini di volumi prodotti, piuttosto il rallentamento della domanda interna ed estera, che sta deprimendo i listini soprattutto dei vini da tavola e degli Igt” ha aggiunto Proietti in merito al presumibile sorpasso della Francia sull’Italia in termini di produzione (Oltralpe stimano 45 mln di hl), sottolineando che “dobbiamo lavorare per ridurre il gap in termini di valore tra noi e la Francia e per rafforzare il posizionamento competitivo dei vini di qualità – ha chiosato Proietti – facendo sì che anche i vini comuni siano sempre più caratterizzati rispetto ai competitor”.

Previsioni vendemmia, Frescobaldi: avere scettro produttivo non serve

Previsioni vendemmia, Frescobaldi: avere scettro produttivo non serveMilano, 12 set. (askanews) – “Non ci possiamo più permettere di produrre 50 milioni di ettolitri come nelle ultime vendemmie, e non può essere una malattia fungina a riequilibrare una situazione che ha portato di recente al record di giacenze degli ultimi anni. Sorprende, a questo proposito, come molti si preoccupino ancora di rimanere detentori di uno scettro produttivo che non serve più a nessuno: oggi più che mai si impongono scelte politiche di medio e lungo periodo, a favore della qualità e di una riforma strutturale del settore”. Lo ha affermato il presidente di Unione italiana vini (Uiv), Lamberto Frescobaldi, commentando le previsioni vendemmiali dell’Osservatorio Assoenologi, Ismea e Uiv presentate questa mattina al Masaf, in cui si stima una raccolta da 44 mln di hl (-12 sul 2022), con un presumibile sorpasso da parte della Francia, la cui vendemmia dovrebbe attestarsi intorno ai 45 mln di hl.

Tra le priorità per il settore, Frescobaldi ha indicato che “occorre chiudere finalmente il decreto sulla sostenibilità e ammodernare il vigneto Italia, mediamente vecchio, difficile da meccanizzare e costoso da gestire”, evidenziando che “serve anche revisionare i criteri per l’autorizzazione ‘a pioggia’ di nuovi vigneti in base alle performance delle Denominazioni, oltre a ridurre le rese dei vini generici e rivedere il sistema delle Dop e Igp, compresa la loro gestione di mercato”. “Questi sono gli strumenti per consentire al vino italiano di fare il salto di qualità necessario ad affrontare sia la situazione congiunturale dei mercati che i cambiamenti strutturali della domanda e delle abitudini di consumo” ha proseguito il presidente, ricordando che “infine, occorrerà cambiare marcia sul piano commerciale, a partire dalla semplificazione dell’Ocm Promozione e da una promozione di bandiera capace di coinvolgere le imprese sin dalla sua pianificazione”.

Vendemmia, Assoenologi-Ismea-Uiv: stimati 44 mln di hl, -12 su 2022

Vendemmia, Assoenologi-Ismea-Uiv: stimati 44 mln di hl, -12 su 2022Milano, 12 set. (askanews) – Scende di poco sotto i 44 milioni di ettolitri la produzione vitivinicola italiana, in calo del 12% rispetto ai 50 milioni dello scorso anno. Secondo le previsioni dell’Osservatorio Assoenologi, Ismea e Unione italiana vini (Uiv), presentate questa mattina al Masaf, quella del 2023 potrebbe rivelarsi la vendemmia più leggera degli ultimi sei anni, ancora una volta caratterizzata dagli effetti ormai cronici dei mutamenti climatici che, con i relativi decorsi meteorologici incerti e spesso estremi (+70% le giornate di pioggia sui primi otto mesi dell’anno scorso), hanno determinato importanti differenze quantitative lungo tutta la penisola. È infatti un vigneto Italia spaccato a metà quello fotografato dall’Osservatorio, che vede il Nord confermare i livelli dello scorso anno (+0,8%), mentre al Centro le flessioni sono in media di oltre il 20%, e al Sud e nelle Isole si sfiora il 30%. Un quadro generale, cita il report dell’Osservatorio realizzato anche con il monitoraggio del Masaf e delle Regioni, in cui si è riscontrata qualche difficoltà aggiuntiva per le produzioni biologiche.

Protagonista dell’annata, la Peronospora, l’aggressiva malattia crittogamica che non ha lasciato scampo a molti vigneti soprattutto del Centro-Sud. I tecnici dell’Osservatorio ribadiscono però come questo fungo non influisca direttamente sulla qualità delle uve sane: i primi grappoli raccolti destinati alle basi spumante presentano, infatti, buoni livelli di acidità e interessanti quadri aromatici che danno positive prospettive enologiche. Per le altre tipologie saranno determinanti le condizioni meteo di settembre e ottobre quando si svolgerà il grosso della raccolta. La contrazione volumica complessiva comporterebbe la cessione del primato produttivo mondiale alla Francia, la cui produzione è stimata attorno ai 45 milioni di ettolitri a -2% sul 2022. Un “puro dato statistico”, sottolinea l’Osservatorio, che potrebbe dimostrarsi più o meno incisivo a seconda dell’andamento climatico delle prossime settimane, cruciali per portare a maturazione ottimale soprattutto le uve delle varietà più tardive. Per quanto riguarda la produzione di vino e mosto, in particolare nel Nord Ovest si assiste all’importante ripresa della Lombardia, (+15%) seguita da quella più moderata di Valle d’Aosta (+10%) e Liguria (+5%), e da una sostanziale tenuta del Piemonte (-2%). Il Nord-Est è trainato dal Veneto (+5%), nonostante tutto in lieve crescita rispetto allo scorso anno grazie anche all’entrata in produzione dei nuovi impianti. Il Trentino-Alto Adige (+1,5%) non si discosta di molto dai livelli dello scorso anno, mentre perdono punti percentuale Friuli-Venezia Giulia (-10%) ed Emilia-Romagna (-4,5%). Più omogenea la situazione al Centro-Sud, caratterizzata da flessioni che vanno dal 20 fino al 45% del Molise, con vendemmie previste molto più scariche soprattutto sulla dorsale Adriatica – Marche (-25%), Umbria (-20%), Abruzzo (-40%), Puglia (-25%), Calabria (32,5%) e Basilicata (-30%) – ma anche in Toscana (-20%), Lazio (-20%), Campania (-30%), Sicilia (-30%) e Sardegna (-20).

“È una vendemmia molto complessa quella che stiamo affrontando e la fotografia che emerge dalle previsioni vendemmiali ci indica un calo della produzione di uve piuttosto significativo, soprattutto laddove la vite è stata ripetutamente attaccata dalla Peronospora” ha commentato il presidente di Assoenologi, Riccardo Cotarella, sottolineando che “sul fronte della qualità, dalla vendemmia 2023 otterremo sicuramente vini di buona qualità, con punte di eccellenza. Molto – ha concluso – dipenderà dal lavoro, a cominciare da quello degli enologi, eseguito in vigna e in cantina: è proprio in queste annate così strane che occorre mettere in campo tutte le conoscenze tecniche e scientifiche per mitigare i danni di un clima sempre più pazzo”.

Veneto, Zaia: scuola in subbuglio per assegnazione cattedre

Veneto, Zaia: scuola in subbuglio per assegnazione cattedreVenezia, 12 set. (askanews) – “Ormai siamo omologati ad avere i primi giorni di scuola in totale subbuglio rispetto all’assegnazione delle cattedre”. Così il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, sull’inizio dell’anno scolastico. “L’Ufficio scolastico regionale sta facendo un ottimo lavoro – riconosce Zaia -. Il problema è che, se manca personale o se, come spesso accade, ci sono rinunce all’ultimo minuto, finisce che tornano le scoperture”.

Rivolgendo un messaggio agli studenti, attraverso Radio Cortina, Zaia ricorda che “la scuola è sicuramente l’elemento di formazione che ti cambia la vita, ma anche l’elemento di socializzazione che ti fa conoscere delle persone che ti cambieranno la vita, nel senso che tra i banchi di scuola conosci delle persone che comunque diventeranno i tuoi amici, i tuoi collaboratori, vivrai sfide personali e lavorative, insomma a scuola accade di tutto, quindi invito veramente i ragazzi ad avere un buon anno scolastico, ma anche di viverlo fino in fondo sotto questo profilo che è quello della socialità”. Zaia invita i ragazzi a tenere presente che la scuola “è un periodo della vita di una persona che resta indelebile. Si consideri che mediamente nella vita una persona cambierà lavoro almeno cinque, sei volte, per cui la scuola veramente va interpretata come una grande opportunità per l’apertura mentale e per affrontare ovviamente questi cambiamenti che ci troveremo durante la vita”.

ClimaMeter svela in tempo reale l’origine degli eventi estremi

ClimaMeter svela in tempo reale l’origine degli eventi estremiRoma, 12 set. (askanews) – Mentre il mondo affronta le sfide crescenti del cambiamento climatico, un team internazionale di ricercatori ha lanciato una piattaforma all’avanguardia per affrontare direttamente una delle domande più pressanti: fino a che punto il cambiamento climatico modifica gli eventi meteorologici estremi?

Il recente rapporto del Gruppo Intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite (Intergovernmental Panel on Climate Change – IPCC) ha sottolineato l’urgente necessità di affrontare il cambiamento climatico globale, evidenziando un’accelerazione dei fenomeni estremi e il loro impatto sugli ecosistemi vitali e sulla società. In questa cornice, il team dei ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), in collaborazione con il Centre National de la Recherche Scientifique (Cnrs), l’Università svedese di Uppsala e il Centro Internazionale di Fisica Teorica Abdus Salam (Ictp) di Trieste, si è concentrato su alcuni eventi estremi avvenuti questa estate come la tempesta extratropicale Poly che ha colpito l’Europa centrale, l’eccezionale ondata di calore Cerberus che ha investito il Mediterraneo centrale e le intense precipitazioni di fine agosto sulle isole del Mediterraneo e nel Nord Italia. “L’obiettivo principale del progetto è fornire una rapida analisi del ruolo del cambiamento climatico e della variabilità naturale in un evento estremo meteorologico, con un’attenzione particolare a specifici fenomeni quali cicloni, ondate di calore e intense precipitazioni”, spiega Tommaso Alberti, ricercatore dell’Ingv. “Ciò permette di ottenere informazioni chiare e precise sulle influenze delle emissioni antropogeniche sull’evento estremo, offrendo una prospettiva rapida immediatamente dopo l’evento, nonché una descrizione e discussione più tecnica quando esso si è concluso”.

ClimaMeter, – informa Ingv – con una rappresentazione grafica, fornisce una visione chiara e dettagliata sull’origine naturale o antropica dell’evento estremo. In tal modo, si offre un tool facile da consultare per capire la dimensione spesso sottovalutata del cambiamento del clima. “La piattaforma appena lanciata rappresenta un passo significativo verso una comprensione più profonda del legame tra il cambiamento climatico e gli eventi meteorologici estremi. Alimentiamo il database con eventi estremi avvenuti negli anni scorsi e contiamo di fornire, utilizzando dati in tempo reale di pressione alla superficie terrestre, velocità del vento, quantità di precipitazioni e temperatura, ottenute dal MSWX, un database con i parametri meteorologici ad alta risoluzione temporale, offrendo una base solida per analisi future e per le previsioni”, aggiunge il ricercatore.

“La nostra metodologia si basa sulla ricerca di condizioni meteorologiche simili a quelle che hanno causato l’evento estremo di interesse utilizzando i dati disponibili nella cosiddetta ‘era satellitare’, vale a dire il periodo a partire dal 1979 ovvero da quando sono diventate disponibili osservazioni diffuse delle variabili climatiche dai satelliti. Analizziamo separatamente i primi decenni dell’era satellitare (1979-2000, “passato”) e i decenni più recenti (2001-2022, “presente”) e, poi, li confrontiamo per capire come sono cambiate le condizioni meteorologiche selezionate tra i due periodi e se tali cambiamenti sono probabilmente dovuti alla variabilità climatica naturale o al cambiamento climatico antropogenico. Utilizzando dati storici e non simulazioni di modelli numerici, abbiamo la possibilità di avere il quadro rapido e riproducibile degli effetti”, prosegue Tommaso Alberti. La piattaforma, raggiungibile all’indirizzo https://www.climameter.org/home, offre informazioni dettagliate e intuitive a beneficio di tutti: comunità scientifica, professionisti dell’informazione, autorità istituzionali e cittadini.

“Nel futuro la piattaforma potrà essere utilizzata per fornire informazioni fondamentali per l’elaborazione delle strategie di mitigazione e l’adattamento agli effetti in continua evoluzione del cambiamento climatico”, conclude Alberti.