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Tag: Sanremo 2023

I ministri degli Esteri del G7 si dicono “uniti più che mai per la pace”

I ministri degli Esteri del G7 si dicono “uniti più che mai per la pace”Tokyo, 8 nov. (askanews) – I ministri degli Esteri del G7 hanno raggiunto un accordo per un comunicato congiunto alla fine della ministeriale del Gruppo a Tokyo, in Giappone, e si dicono “più uniti che mai nel perseguimento della pace internazionale, della sicurezza e della prosperità”.

“Ribadiamo la nostra forte opposizione a qualsiasi tentativo unilaterale di modificare lo status pacificamente stabilito dei territori con la forza o la coercizione in qualsiasi parte del mondo”, si legge nella dichiarazione finale della riunione. “Tali tentativi minano lo stato di diritto, che protegge tutte le nazioni, soprattutto quelle vulnerabili, così come la sicurezza globale e la dignità umana”, si aggiunge. I ministri degli Esteri del G7 condannano “inequivocabilmente” gli attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre scorso e quelli in corso contro Israele e sottolineano “il diritto di Israele a difendere se stesso e il suo popolo in conformità con il diritto internazionale nel tentativo di prevenire che ciò si ripeta”. “Israeliani e palestinesi hanno lo stesso diritto di vivere in sicurezza, dignità e pace”. “Sottolineiamo che una soluzione a due Stati, che prevede che Israele e uno Stato palestinese vitale vivano fianco a fianco in pace, sicurezza e riconoscimento reciproco, rimane l’unica via verso una pace giusta, duratura e sicura”, si legge nel documento. I ministri degli Esteri del G7 stanno “lavorando insieme, anche imponendo sanzioni o altre misure, per negare ad Hamas la capacità di raccogliere e utilizzare fondi per compiere atrocità”.

C3S: l’ottobre di quest’anno è stato il più caldo di sempre

C3S: l’ottobre di quest’anno è stato il più caldo di sempreMilano, 8 nov. (askanews) – La temperatura media nel mondo è ormai a livelli record da cinque mesi consecutivi: lo sia apprende nel giorno della presentazione dei nuovi dati del servizio di monitoraggio climatico Copernicus Climate Change Service (C3S) dell’Unione europea. “Nel mese di ottobre si sono verificati eccezionali scostamenti della temperatura”, afferma la vicedirettrice Samantha Burgess del servizio di monitoraggio dell’Unione europea.

Dopo un periodo così lungo di temperature elevate, tutto indica che il 2023 sarà l’anno più caldo mai registrato sulla terra. L’ottobre di quest’anno intanto è stato il più caldo mai misurato a livello globale, afferma l’Istituto Meteorologico in un comunicato stampa. La temperatura superficiale media globale nel mese di ottobre è stata di 15,3 gradi. La temperatura è stata di 0,4 gradi più alta rispetto al precedente record di ottobre del 2019. È 0,85 gradi sopra la norma e 0,4 gradi sopra il picco precedente del 2019. “Ora possiamo dire quasi certamente che il 2023 sarà l’anno più caldo mai registrato”, afferma Burgess in una nota. Secondo i dati di C3S, la temperatura media di ottobre è stata di 1,7 gradi superiore al livello preindustriale stimato per questo mese.

Negli Usa gli elettori dell’Ohio proteggono il diritto all’aborto

Negli Usa gli elettori dell’Ohio proteggono il diritto all’abortoMilano, 8 nov. (askanews) – Gli elettori dell’Ohio hanno scelto di proteggere il diritto all’aborto, approvando in un referendum la misura che fissa il diritto all’interruzione di gravidanza nella Costituzione dello Stato americano del Midwest. Lo rilevano le proiezioni dei media Usa, sulla base dello spoglio delle schede. L’Ohio è il settimo Stato a proteggere il diritto all’aborto dopo che la Corte Suprema, lo scorso anno, ha abolito il diritto federale all’interruzione di gravidanza stabilito nel 1973 con la sentenza Roe contro Wade.

Esulta il presidente Joe Biden: “Questa notte, gli americani ancora una volta hanno votato per proggere le loro libertà fondamentali. In Ohio – afferma il presidente Usa in una dichiarazione – gli elettori hanno protetto l’accesso alla salute riproduttiva nella loro Costituzione statale. Gli elettori dell’Ohio e del resto del Paese hanno respinto i tentativi dei Repubblicani MAGA (i supporter di Donald Trump, ndr) di imporre divieti estremi sull’aborto che metterebbero a rischio la salute e le vite delle donne, costringerebbero le donne a viaggiare per centinaia di miglia per curarsi, e minaccerebbero di criminalizzare i medici e gli infermieri per aver somministrato le cure che i loro pazienti necessitano e che sono formati a fornire. Questa agenda estremista e pericolosa non è in linea con la vasta maggioranza degli americani. La mia amministrazione continuerà a proteggere l’accesso alla salute riproduttiva e invita il Congresso a reintrodurre una volta per tutte le protezioni della sentenza Roe contro Wade nella legge federale”.

Mattarella: senza raggiungere la pace c’è il rischio costante di nuove violenze

Mattarella: senza raggiungere la pace c’è il rischio costante di nuove violenzePanmunjom, 8 nov. (askanews) – “Qui si comprende come una guerra che non si è mai conclusa con il conseguimento della pace comporta il rischio costante di nuove violenze e quanto qui viene fatto ha il respiro della storia. È particolarmente importante per evitare esplosioni di violenza ulteriori”. Così il Presidente della Repubbica, Sergio Mattarella, al termine della visita alla Joint Security Area.

Si tratta del sito che sorge su quel che rimane di Panmunjon, la piccola cittadina che si sviluppava a cavallo del 38° parallelo, dove tra il 1951 e il 1953 si tennero le trattative per l’accordo che pose fine alla Guerra di Corea. Non fu però mai raggiunto un vero e proprio accordo di pace e perciò fu creata questa zona demilitarizzata. “Qui si è svolta una pagina cruciale della storia” ha detto Mattarella, nel corso della visita alla Joint Security Area. La Joint Security Area è il sito che sorge su quel che rimane di Panmunjon, la piccola cittadina che si sviluppava a cavallo del 38° parallelo, dove tra il 1951 e il 1953 si tennero le trattative per l’accordo che pose fine alla Guerra di Corea. Da allora quest’area è divenuta uno dei luoghi più peculiari del mondo, in cui gli eserciti del Nord e del Sud si trovano a poche decine di metri di distanza l’uno dall’altro e sorvegliano un breve tratto di confine non recintato e reso visibile soltanto da un muretto alto pochi metri.

La firma dell’armistizio di Panmunjon che, come noto, non fu mai seguita da un accordo di pace, portò alla creazione di una Zona Demilitarizzata, vale a dire una striscia di terra di due chilometri a nord e a sud del confine dalla quale gli eserciti dei due Paesi si sono rispettivamente ritirati. All’interno di tale Zona, la Joint Security Area rappresenta oggi un luogo di grande valore militare e politico. Gli edifici in cui furono stipulati gli accordi sono perfettamente divisi a metà dalla linea di confine e sono stati dipinti di azzurro, colore delle Nazione Unite. Nella struttura principale è ancora conservato il tavolo dove fu firmato l’accordo armistiziale. Questo piccolo complesso è oggi chiamato “villaggio dell’armistizio” o “villaggio della pace”. Il tenente generale Andrew Harrison, vice comandante della base Onu del JSA, ha accompagnato il capo dello Stato nel corso della visita e ha sottolineato come “questo sia un luogo surreale perchè dietro la apparente tranquillità e pace si nasconde un effettivo rischio di guerra. La storia ci dà avvertimenti minacciosi”, ha aggiunto ricordando poi “il forte senso di gratitudine per il contributo dato dall’Italia con un ospedale da campo” durante la guerra di Corea, “qualcosa che i coreani non dimenticano, ripropongono continuamente”. L’Italia allora, nel 1953, non era ancora stata accolta nelle Nazioni Unite ma volle comunque dare un contributo.

Banche, accordo Ue per bonifici istantanei a costi invariati

Banche, accordo Ue per bonifici istantanei a costi invariatiBruxelles, 7 nov. (askanews) – Bonifici istantanei, che consentono di trasferire il denaro in appena dieci secondi, 24 ore su 24, sette giorni su sette, per tutti i giorni dell’anno, saranno possibili per tutti i titolari di un conto bancario nell’Ue, cittadini o imprese, agli stessi costi dei bonifici tradizionali.

E’ quanto prevede l’accordo raggiunto stasera a Bruxelles tra i i negoziatori del Parlamento europeo e la presidenza di turno spagnola del Consiglio Ue. I clienti al dettaglio e le imprese, in particolare le Pmi, non dovranno più aspettare 24 ore, o anche di più nei giorni festivi, come avviene oggi per ricevere i propri soldi o per effettuare trasferimenti sicuri, oppure pagare commissioni bancarie, per avere questo servizio, più costose rispetto ai bonifici tradizionali. L’accordo politico provvisorio, che consiste in una modifica del regolamento Ue sull’Area unica dei pagamenti in euro (Sepa), che la Commissione europea aveva proposto il 26 ottobre scorso, dovrà ora essere confermato dalla commissione per gli Affari economici e monetari (Econ) del Parlamento europeo e poi da un voto dell’Assemblea in plenaria, oltre che dal Consiglio Ue.

I prestatori di servizi di pagamento, come le banche, che forniscono servizi di trasferimento in euro, saranno tenuti a offrire il servizio di bonifici istantanei sicuri e senza sovrapprezzo. L’importo trasferito dovrà essere accreditato sul conto di pagamento del beneficiario entro 10 secondi dal momento della ricezione dell’ordine di pagamento. Il pagatore dovrà inoltre essere informato entro 10 secondi se i fondi trasferiti sono stati messi o meno a disposizione del beneficiario. Le nuove regole dovranno essere applicate anche negli Stati membri dell’Ue che non hanno ancora adottato l’euro, e dello Spazio economico europeo (che comprende Islanda, Liechtenstein e Norvegia), dopo un periodo di transizione più lungo, da parte dei servizi finanziari che già offrono transazioni regolari in euro. Ci sarà tuttavia una deroga speciale per i periodi al di fuori dell’orario lavorativo, date le possibili preoccupazioni sull’accesso alla liquidità in euro.

Se un ordine per un bonifico istantaneo in euro è immesso da un conto denominato in un’altra valuta, il prestatore dei servizi di pagamento dovrà convertire in euro l’importo dell’operazione immediatamente dopo aver ricevuto l’ordine. I prestatori dei servizi di pagamento dovranno disporre di misure solide e aggiornate di rilevamento e prevenzione delle frodi, progettate per impedire che un bonifico venga inviato involontariamente a un beneficiario diverso da quello a cui dovrebbe essere destinato, a seguito di una frode o di un errore. A questo fine, i prestatori dei servizi di pagamento operanti nell’Ue dovranno fornire immediatamente e senza alcun onere o commissione aggiuntiva una verifica dell’identità del beneficiario a cui il pagatore intende inviare un bonifico.

Nel caso in cui venga rilevata una discrepanza tra l’identificativo del conto del beneficiario e il nome del beneficiario fornito dal pagatore, il pagatore stesso dovrà esserne informato, o risarcito per eventuali danni finanziari in caso di mancata informazione. Come ulteriore tutela contro le frodi, i prestatori dei servizi di pagamento consentiranno ai propri clienti di fissare un importo massimo per i bonifici istantanei in euro, che potrà essere facilmente modificato prima del trasferimento successivo. Infine, prima di effettuare i bonifici istantanei, i prestatori dei servizi di pagamento dovranno verificare se i loro clienti sono soggetti a sanzioni o ad altre misure restrittive legate alla prevenzione del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo.

Accordo Italia-Albania, confronto aperto Palazzo Chigi-Bruxelles

Accordo Italia-Albania, confronto aperto Palazzo Chigi-BruxellesRoma, 7 nov. (askanews) – Confronto in corso tra Palazzo Chigi e Bruxelles per cercare di fugare i ‘dubbi’ dalla Commissione europea sull’intesa sottoscritta ieri dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dal premier albanese Edi Rama. L’accordo, che deve essere tradotto in atti normativi, prevede la realizzazione in Albania di due centri, sotto giurisdizione italiana, per gestire le richieste di asilo dei migranti salvati in mare da navi “ufficiali”.

La Commissione, come detto ieri da Meloni, era stata informata dell’intesa, ma ha chiesto “dettagli” per poter valutare se l’iniziativa è in linea con la normativa Ue sull’asilo. Una normativa che si applica dentro il territorio nazionale degli Stati membri, comprese le acque territoriali, mentre all’esterno si applicano il diritto internazionale (che prevede in ogni caso il dovere di ricerca e soccorso in mare e il principio di “non respingimento”) e la Convenzione europea sui diritti umani. “Abbiamo chiesto di ricevere informazioni dettagliate su questo tipo di accordi”, ha detto la portavoce della Commissione per gli Affari interni Anitta Hipper, precisando che “la normativa sull’asilo dell’Ue si applica alle domande di asilo presentate nel territorio degli Stati membri, e questo include sia le frontiere che le acque territoriali”. Alla richiesta di chiarimenti da parte di Bruxelles Palazzo Chigi sta rispondendo in queste ore: secondo quanto spiegano fonti che si occupano direttamente del dossier sono in corso “interlocuzioni” con “scambio di documenti”. Meloni, in un’intervista al ‘Messaggero’ assicura di aver informato la Commissione “senza che questo comportasse criticità”, dicendosi anzi convinta che l’intesa “possa diventare un modello di collaborazione tra Paesi Ue e Paesi extra-Ue sul fronte della gestione dei flussi migratori”. Per la premier, in definitiva, si tratta di “un accordo dal grande spirito europeo” che è “perfettamente in linea con quei principi di solidarietà e cooperazione alla base della famiglia europea”.

“Bene il governo, che ha siglato un accordo per trasferire in Albania gli immigrati clandestini che cercano di entrare nel nostro Paese. È un passo concreto e significativo. L’Italia non è il campo profughi d’Europa”, commenta Matteo Salvini, anche se la Lega non sarebbe stata a conoscenza dell’accordo “gestito direttamente dal premier Giorgia Meloni”, come dice il sottosegretario del Viminale Andrea Molteni. A proposito dei due centri che dovrebbero essere realizzati entro la primavera (uno nel porto di Shengjin e uno a Gjader) oggi è arrivata la precisazione di Matteo Piantedosi. Il ministro degli Interni ha spiegato che quelle previste dall’accordo “non sono Cpr” ma “strutture analoghe a quella realizzata a Pozzallo-Modica”, “dove è possibile trattenere, in base a provvedimenti adottati da un giudice, le persone per il tempo necessario per svolgere in modo accelerato le procedure di identificazione e gestire le domande di asilo di quanti provengono da Paesi sicuri”.

Intanto l’opposizione va all’attacco. Secondo la segretaria del Pd Elly Schlein l’intesa “sembra in aperta violazione delle norme di diritto internazionale e di diritto europeo” mentre Peppe De Cristofaro (Avs) parla di “deportazione di massa” e Riccardo Magi (+Europa) di “Guantanamo Made in Italy”. “Meloni – attacca il M5s – si inventa soluzioni che non risolvono nulla, invece di fare l’unica cosa necessaria: lavorare su accordi europei di rimpatrio, su vie legali d’accesso in Europa con pre-selezione delle domande nei Paesi d’origine e distribuzione alla fonte e, in attesa di questo, su un meccanismo strutturale e obbligatorio di ricollocamento europeo”.

Parlamento al voto per giudice Consulta,ancora non c’è accordo

Parlamento al voto per giudice Consulta,ancora non c’è accordoMilano, 7 nov. (askanews) – Inizierà domani mattina, con la riunione a Montecitorio del Parlamento in seduta comune, il percorso per l’elezione di un giudice della Corte Costituzionale di nomina parlamentare, in sostituzione della presidente Silvana Sciarra arrivata a fine mandato.

Ma il primo voto dovrebbe avere come esito una fumata nera: al momento infatti non sembra esserci l’accordo necessario tra maggioranza e opposizione per raggiungere la maggioranza qualificata fissata nei due terzi dell’Assemblea. Tanto che fonti parlamentari di maggioranza spiegano che ad ora l’indicazione di voto è per la scheda bianca. Il quorum dei due terzi sarà valido per le prime tre votazioni: dopodichè la maggioranza necessaria scenderà ai tre quinti dell’Assemblea, rendendo a quel punto più semplice un accordo con almeno una parte delle opposizioni.

Sport e inclusione, a Roma le stelle Usa del padel Samson e Good

Sport e inclusione, a Roma le stelle Usa del padel Samson e GoodMilano, 7 nov. (askanews) – Dal 13 al 17 novembre l’Ambasciata degli Stati Uniti presso la Santa Sede e Athletica Vaticana, l’Associazione polisportiva ufficiale della Santa Sede, accoglieranno gli “Sports Envoys” Andrea Samson e Anderson Good, atleti professionisti statunitensi di padel, per proporre una concreta esperienza all’insegna dei valori sportivi più autentici, tra inclusione, fraternità e solidarietà. Oltre a partecipare all’udienza generale con il Santo Padre prevista per mercoledì 15 novembre.

Martedì 14 novembre: il “Villa Pamphili Padel Club” (via della Nocetta 107) ospiterà gli incontri di Andrea e Anderson con giovani con disabilità (in particolare con Sindrome di Down e con autismo – accompagnati dall’Associazione “Padelmania per il sociale” e dall’Associazione “Siamo delfini-Impariamo dall’autismo”), persone fragili accolte dalla Caritas di Roma, studenti e diplomatici. Presenti anche i ragazzi dell’Istituto statale di istruzione specializzata per sordi “Magarotto” e dell’Associazione “21 Luglio”. Dalle ore 16.30 per clinics e partite. Mercoledì 15 novembre: Udienza generale con il Santo Padre.

Giovedì 16 novembre: Andrea e Anderson visiteranno l’Istituto statale di istruzione specializzata per sordi “Magarotto”, nella periferia di Roma, proprio per incontrare personalmente gli studenti non udenti e dialogare insieme sulle questioni dell’inclusione, anche attraverso la passione sportiva. Con clinics e dimostrazioni. Venerdì 17 novembre: insieme con l’Associazione “21 Luglio”, Andrea e Anderson andranno al Polo ex-Fienile a Tor Bella Monaca, quartiere della periferia di Roma: il focus dell’incontro sarà, in particolare, sull’empowerment delle giovani donne e su come lo sport possa essere un reale strumento di crescita sociale per le comunità più emarginate e vulnerabili.

SPORTS DIPLOMACY “Sports Diplomacy” è un’iniziativa del Dipartimento di Stato statunitense: atleti e allenatori di varie Federazioni sportive collaborano con ambasciate e consolati, in tutto il mondo, per diffondere soprattutto tra i giovani la cultura dello sport come esperienza di inclusione solidale nel rispetto della diversità. In questo ambito, il programma “Sports Envoy” vede protagonisti atleti che testimoniano, personalmente, i valori fondanti e più autentici dello sport. Sono oltre 300 gli “Sports Envoy”, in rappresentanza di 24 diverse discipline sportive, che finora hanno partecipato a questa iniziativa internazionale di promozione sociale e culturale. L’Ambasciata degli Stati Uniti presso la Santa Sede e Athletica Vaticana condividono e rilanciano – con questa iniziativa – la visione dello sport, proposta da Papa Francesco, come strumento per costruire legami di amicizia e solidarietà tra le persone, nello spirito di “squadra” e facendo in modo che nessuno sia escluso o resti indietro. In particolare, il padel è un’esperienza sportiva inclusiva, come testimonia l’adesione all’iniziativa anche di persone con disabilità fisica e intellettivo-relazionale e di persone che sono ospitate nei Centri di accoglienza della Caritas di Roma. Ed è con questo stile che Athletica Vaticana è membro ufficiale della Federazione internazionale padel.

ANDREA SAMSON Cresciuta giocando a tennis, Andrea Samson ha una grande esperienza nel padel: si è infatti classificata al quinto posto nel ranking nazionale degli Stati Uniti e ha giocato per la Squadra nazionale statunitense ai Mondiali a Dubai nel 2022. Selezionata come prima scelta dai Toronto Polar Bears, ha vinto i Panamerican Tournament 2022 rappresentando gli Stati Uniti e ha giocato nella stagione inaugurale della Pro Padel League 2023. Insieme ad altre giocatrici statunitensi, si impegna a promuovere il padel ispirando le donne a giocare un maggior numero di tornei con l’obiettivo di raggiungere la stessa partecipazione degli uomini, puntando alla parità a tutti gli effetti. Per sette anni è stata allenatrice di tennis e, da un anno, è allenatrice di padel. È volontaria al Feeding South Florida & Hermanos de La Calle, un’Associazione che aiuta persone e famiglie in difficoltà. Nata e cresciuta ad Asuncion in Paraguay, vive a Miami, in Florida. ANDERSON GOOD Lunga carriera come giocatore e allenatore di squash, Anderson Good ha iniziato a giocare a padel nel 2020 e, proprio grazie alla sua esperienza con lo squash, si è subito affermato ad alti livelli. Alla St. Lawrence University, Anderson ha approfondito la relazione tra politica, diplomazia e sport soprattutto nella tesi per la laurea specialistica in Scienze politiche. Le esperienze con squadre internazionali nello squash universitario – sia alla St. Lawrence che alla George Washington University il 75% dei giocatori provengono, in particolare, da Egitto, Colombia, Kuwait, Canada, Giamaica, Pakistan e Irlanda – hanno permesso ad Anderson di riconoscere il valore dello sport non come pratica fine a stessa ma anche come opportunità di raggiungere alti obiettivi attraverso il dialogo con persone di culture e religioni diverse.

Accordo per i migranti Italia-Albania, confronto aperto tra Palazzo Chigi e Bruxelles

Accordo per i migranti Italia-Albania, confronto aperto tra Palazzo Chigi e BruxellesRoma, 7 nov. (askanews) – Confronto in corso tra Palazzo Chigi e Bruxelles per cercare di fugare i ‘dubbi’ dalla Commissione europea sull’intesa sottoscritta ieri dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dal premier albanese Edi Rama. L’accordo, che deve essere tradotto in atti normativi, prevede la realizzazione in Albania di due centri, sotto giurisdizione italiana, per gestire le richieste di asilo dei migranti salvati in mare da navi “ufficiali”.

La Commissione, come detto ieri da Meloni, era stata informata dell’intesa, ma ha chiesto “dettagli” per poter valutare se l’iniziativa è in linea con la normativa Ue sull’asilo. Una normativa che si applica dentro il territorio nazionale degli Stati membri, comprese le acque territoriali, mentre all’esterno si applicano il diritto internazionale (che prevede in ogni caso il dovere di ricerca e soccorso in mare e il principio di “non respingimento”) e la Convenzione europea sui diritti umani. “Abbiamo chiesto di ricevere informazioni dettagliate su questo tipo di accordi”, ha detto la portavoce della Commissione per gli Affari interni Anitta Hipper, precisando che “la normativa sull’asilo dell’Ue si applica alle domande di asilo presentate nel territorio degli Stati membri, e questo include sia le frontiere che le acque territoriali”. Alla richiesta di chiarimenti da parte di Bruxelles Palazzo Chigi sta rispondendo in queste ore: secondo quanto spiegano fonti che si occupano direttamente del dossier sono in corso “interlocuzioni” con “scambio di documenti”. Meloni, in un’intervista al ‘Messaggero’ assicura di aver informato la Commissione “senza che questo comportasse criticità”, dicendosi anzi convinta che l’intesa “possa diventare un modello di collaborazione tra Paesi Ue e Paesi extra-Ue sul fronte della gestione dei flussi migratori”. Per la premier, in definitiva, si tratta di “un accordo dal grande spirito europeo” che è “perfettamente in linea con quei principi di solidarietà e cooperazione alla base della famiglia europea”.

“Bene il governo, che ha siglato un accordo per trasferire in Albania gli immigrati clandestini che cercano di entrare nel nostro Paese. È un passo concreto e significativo. L’Italia non è il campo profughi d’Europa”, commenta Matteo Salvini, anche se la Lega non sarebbe stata a conoscenza dell’accordo “gestito direttamente dal premier Giorgia Meloni”, come dice il sottosegretario del Viminale Andrea Molteni. A proposito dei due centri che dovrebbero essere realizzati entro la primavera (uno nel porto di Shengjin e uno a Gjader) oggi è arrivata la precisazione di Matteo Piantedosi. Il ministro degli Interni ha spiegato che quelle previste dall’accordo “non sono Cpr” ma “strutture analoghe a quella realizzata a Pozzallo-Modica”, “dove è possibile trattenere, in base a provvedimenti adottati da un giudice, le persone per il tempo necessario per svolgere in modo accelerato le procedure di identificazione e gestire le domande di asilo di quanti provengono da Paesi sicuri”.

Intanto l’opposizione va all’attacco. Secondo la segretaria del Pd Elly Schlein l’intesa “sembra in aperta violazione delle norme di diritto internazionale e di diritto europeo” mentre Peppe De Cristofaro (Avs) parla di “deportazione di massa” e Riccardo Magi (+Europa) di “Guantanamo Made in Italy”. “Meloni – attacca il M5s – si inventa soluzioni che non risolvono nulla, invece di fare l’unica cosa necessaria: lavorare su accordi europei di rimpatrio, su vie legali d’accesso in Europa con pre-selezione delle domande nei Paesi d’origine e distribuzione alla fonte e, in attesa di questo, su un meccanismo strutturale e obbligatorio di ricollocamento europeo”.

Netanyahu: successo eccezionale, avanti fino alla fine. Ma Biden non vuole la rioccupazione di Gaza

Netanyahu: successo eccezionale, avanti fino alla fine. Ma Biden non vuole la rioccupazione di GazaRoma, 7 nov. (askanews) – Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha definito un “successo eccezionale” i combattimenti in corso nella Striscia di Gaza, anche se “a volte si verificano anche perdite molto dolorose”. Parlando ai soldati, secondo quanto riportato da Haaretz, Netanyahu ha sottolineato che non c’è alcuna intenzione di fermare i combattimenti: “Intendiamo andare avanti fino alla fine”. Il presidente Joe Biden però, è contrario ad una “rioccupazione” di Gaza da parte delle forze israeliane. A dichiararlo al programma CNN The Morning è stato il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby. “Il presidente crede ancora che una rioccupazione di Gaza da parte delle forze israeliane non sia positiva. Non è positiva per Israele, non è positiva per il popolo israeliano”, ha detto Kirby commentando l’idea del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu che intende affidare ad Israele la “responsabilità della sicurezza” su Gaza per un periodo di tempo “indefinito”. Kirby ha detto che il segretario di Stato Antony Blinken ha discusso con funzionari israeliani e sta discutendo con tutti i leader della regione un piano su come apparirà Gaza dopo la guerra Israele-Hamas. “Perché qualunque cosa sia, non può essere quella del 6 ottobre, non può essere Hamas”, ha ribadito Kirby. Il portavoce del consiglio di sicurezza nazionale ha aggiunto che l’amministrazione Biden continua a spingere per una “soluzione a due Stati”, perché “crediamo che entrambe le parti possano vivere in pace e sicurezza in futuro”. Kirby ha spiegato che “anche se siamo nel mezzo di un conflitto, il presidente non si è arreso” su questa proposta.

A un mese dallo scoppio del conflitto in Medio Oriente il primo ministro Benjamin Netanyahu ha aperto solo a “pause tattiche” per scopi umanitari, punto chiave delle richieste Usa nel lungo e complesso viaggio del segretario di Stato americano Antony Blinken nella regione. Netanyahu ad ABC News ha detto però che il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza dipende dal rilascio di tutti gli israeliani tenuti in ostaggio da Hamas. Il tutto dopo che il portavoce della Casa Bianca John Kirby ha reso noto che il presidente Usa Joe Biden ha discusso con il primo ministro israeliano “la possibilità di pause tattiche per aiutare i civili a raggiungere luoghi più sicuri”. Intanto l’Idf ha affermato che le sue operazioni di terra a Gaza hanno fatto notevoli progressi,aggiungendo che il suo scopo è quello di aumentare la pressione sulle roccaforti di Hamas, compreso il campo profughi di Shati e il quartier generale di Hamas all’interno, nonché i tunnel sotto l’ospedale di Shifa.