Montagna, Bussone (Uncem) a Musumeci: delega affidata a CalderoliRoma, 7 set. (askanews) – “Al ministro Musumeci, che a Courmayeur ha affermato, nello stupore generale, la non necessità di un ministro della Montagna, ricordo che la delega è affidata al suo collega Roberto Calderoli, che guida il ministero delle Autonomie e degli Affari regionali. È così da molto tempo e il lavoro con quel ministero, da parte di Uncem è intenso e lo abbiamo ribadito anche in un incontro con il ministro lunedi scorso, con i vertici Uncem”. Così Marco Bussone, presidente dell’Unione nazionale comuni, comunità ed enti montani (Uncem), commentando le parole del ministro Musumeci sulla necessità di “una legge nazionale per la montagna più che un ministero”.
“Per la nostra associazione è importante che vi sia un coordinamento forte delle politiche per i territori montani, che riguarda anche il ministro Lollobrigida rispetto a foreste e agricoltura, nonché Pubblica Amministrazione con il ministro Zangrillo e Interni con il ministro Piantedosi che deve occuparsi di Comuni in area montana, agevolando il lavoro insieme”, ha aggiunto. “Per Uncem è importante che tutto il Governo si occupi di montagna e territori, in chiave trasversale, differenziando politiche e scelte, a partire da quelle sulla fiscalità dei territori, per imprese ed Enti locali, con il coordinamento del ministro Calderoli. E l’impegno di tutti i Parlamentari, garantendo piena rappresentanza e diritti a 10milioni di persone che vivono nelle montagne italiane”, ha sottolineato Bussone.
Vendemmia, Consorzio Montecucco: qualità delle uve è molto altaMilano, 7 set. (askanews) – “Per l’areale del Montecucco Doc e Docg, quella di quest’anno è stata una stagione variabile e sicuramente fuori dal comune che ha interessato a macchia di leopardo tutto il nostro territorio. Un grande merito va ai nostri produttori che, in un’annata di non facile gestione, porteranno comunque in cantina uva di ottima qualità. Soprattutto ora, in fase di vendemmia, sono impegnati a dividere i momenti di raccolta in più fasi, in base alle particolari esigenze dei vigneti o di singole parcelle”. Lo ha detto il presidente del Consorzio di tutela, Giovan Battista Basile, commentando le piogge abbondanti seguite dalle diverse ondate di forte caldo che hanno caratterizzato la provincia di Grosseto.
In merito alle quantità, a seconda della zona di produzione della DO amiatina (Arcidosso, Campagnatico, Castel del Piano, Cinigiano, Civitella Paganico, Roccalbegna e Seggiano) dell’esposizione e della maggiore o minore altitudine, le criticità e i cali di produzione sono stati più o meno contenuti. Settembre, infine, è iniziato molto bene con previsioni rassicuranti che riporteranno le temperature nella media stagionale garantendo buone escursioni termiche giorno/notte a favorire una perfetta maturazione fenolica e lo sviluppo del tipico spettro aromatico dei vini Montecucco. “Purtroppo nelle ultime tre annate abbiamo osservato una generale contrazione di volumi di circa il 25% rispetto ad un’annata ‘regolare’” precisa Basile, aggiungendo che “gli effetti negativi del cambiamento climatico ed eventi atmosferici sempre più gravi ed estremi sono ormai all’ordine del giorno, ma siamo ancora in tempo a cambiare la rotta. Come associazioni di viticoltori – ha concluso – dobbiamo far sentire la nostra voce e mantenere posizioni decise: la comunità internazionale deve ascoltarci e intervenire concretamente e con urgenza”.
“Tra maggio e giugno è caduta moltissima acqua” ha raccontato Giuliano Guerrini, storico agronomo dell’azienda ColleMassari di Poggi del Sasso, spiegando che “abbiamo comunque fronteggiato bene un attacco anomalo di Peronospora, un patogeno non comune nelle nostre zone”. “Ad oggi prevediamo una flessione del 20% – ha chiosato Guerrini – ma sulla qualità delle uve, del Sangiovese in primis, nulla da dire, anche quest’anno è molto alta, coadiuvata da un meteo regolare iniziato dagli ultimi giorni di agosto, con precipitazioni e temperature nella norma e ottime escursioni termiche notturne”. Conferma questo trend stagionale anche Marco Innocenti di Peteglia, azienda di Montenero d’Orcia. “Da fine aprile a fine giugno abbiamo dovuto lavorare in una condizione di costante umidità: il Vermentino ha sofferto di più rispetto al Sangiovese, che invece ha risposto molto meglio alla Peronospora, assente dal 2014” ha precisato, sottolineando che “i parametri di maturità dell’uva ad oggi sono comunque eccezionali, se il mese di settembre continua così prevediamo di iniziare la raccolta in tempistiche ‘normali’, verso metà mese con il Vermentino e inizio ottobre per il Sangiovese (a ricordare le vendemmie degli anni ’90), con perdite, però, che arrivano fino al 30% per il Vermentino coltivato in fondovalle”. “Bisognerà parcellizzare quanto più possibile la raccolta, facendo in diversi casi un doppio passaggio per alleggerire le piante dalle uve non perfettamente equilibrate e assicurare quindi una maturazione ottimale di quelle più promettenti” ha annunciato Giacomo Tonini, responsabile tecnico di Tenuta L’Impostino a Civitella Paganico, aggiungendo che “oltre alle abbondanti piogge di inizio stagione e la peronospora che siamo riusciti contenere, la problematica maggiore è stata l’ondata di calore di metà agosto, soprattutto nei vigneti posti su colline dominanti ed esposte. Questo andamento ci porta ad iniziare la vendemmia delle varietà più precoci come il Merlot già nei prossimi giorni – ha concluso – e rispetto alla vendemmia 2022 si prevede comunque un aumento produttivo compreso tra il 20% ed il 30% e un eccellente profilo qualitativo”.
Nella zona di Seggiano si è assistito invece ad un generale calo di produzione che, in alcuni casi estremi, arriva purtroppo fino al 50%, soprattutto per quanto concerne i vitigni internazionali. “Nonostante le problematiche legate alla stagione, ci aspettiamo performance qualitative molto alte, soprattutto per il Sangiovese – ha dichiarato Silvio Mendini di Podere Montale e inizieremo la vendemmia intorno alla metà di settembre”.
Tajani: c’è coesione, possiamo governare per prossimi 4 anni e mezzoRoma, 7 set. (askanews) – “Ieri, nel corso della riunione, abbiamo ribadito la forte coesione che c’è all’interno della maggioranza e che possiamo governare insieme per i prossimi quattro anni e mezzo”. Così il vice presidente del Consiglio e segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, a margine della presentazione della proposta di legge per la prevenzione violenza di genere e dell’app ‘Mai sole’ alla Camera dei deputati.
“E’ una maggioranza composta da vari partiti, ognuno con la propria identità, ma il comune denominatore che ci unisce ci permetterà di lavorare bene, di dare risposte concrete agli italiani, nonostante le difficoltà che ci troviamo ad affrontare a livello nazionale ed internazionale e dalla coesione della determinazione di tutte le forze della maggioranza”, ha aggiunto il titolare della Farnesina.
Aste Bolaffi, Filippo Lotti nuovo direttore generale e adMilano, 7 set. (askanews) – A partire dall’11 settembre Filippo Lotti sarà il nuovo direttore generale di Aste Bolaffi S.p.A. e, in seguito all’approvazione del bilancio 2023 della società, subentrerà anche come amministratore delegato a Filippo Bolaffi, che manterrà il ruolo di presidente. Filippo Lotti, già amministratore delegato di Sotheby’s Italia, manager con oltre 35 anni di esperienza nel mercato del collezionismo e delle aste, esperto bibliofilo e banditore d’asta trilingue, è stato chiamato al timone della casa d’aste del Gruppo Bolaffi, dal 1890 leader per il collezionismo e marchio storico italiano.
Filippo Bolaffi, Ad del Gruppo che fa capo a Bolaffi S.p.A., commenta: “Sono entusiasta e orgoglioso di dare il benvenuto nella squadra a Filippo Lotti, collega che stimo da molto tempo, manager di caratura internazionale, e anche profondo conoscitore della materia che trattiamo tutti i giorni, in virtù delle sue origini da specialist. Con la sua grande esperienza Lotti darà ulteriore impulso al percorso di crescita di Aste Bolaffi, che, dopo aver raggiunto una propria posizione di primo piano nel mercato nazionale, ha l’obiettivo di consolidarla ulteriormente e si pone la sfida di giocare anche un ruolo da protagonista nel panorama internazionale». Dal canto suo, Filippo Lotti, Dg e Ad in pectore di Aste Bolaffi, dichiara: “Sono felice ed onorato di unirmi al team di Aste Bolaffi, azienda di grande tradizione, a proprietà familiare ma gestita con modelli moderni e strutturati, e con un progetto di sviluppo che riguarda tutte le principali categorie del collezionismo in una prospettiva internazionale oltre che italiana. Sono impaziente di cominciare questa nuova avventura insieme ai nuovi colleghi già in questa stagione autunnale 2023, che prevede un calendario ricco di opportunità interessanti e variegate”.
Aste Bolaffi è la società del Gruppo Bolaffi che allestisce vendite all’asta di oggetti da collezione (francobolli, monete, gioielli, orologi, penne stilografiche, vini pregiati e distillati, manifesti, arredi e dipinti antichi, opere d’arte moderna e contemporanea, oggetti di design, auto e moto, libri rari e autografi, memorabilia sportivi e cinematografici, vintage fashion). La casa d’aste nasce nel 1990, ma il legame che unisce il nome Bolaffi al mondo del collezionismo risale a un secolo prima quando, nel 1890 a Torino, iniziò con la filatelia un’avventura imprenditoriale di successo, arrivata senza soluzione di continuità fino al terzo millennio, con Filippo Bolaffi, quarta generazione della famiglia fondatrice, alla guida delle società del Gruppo.
Mef, torna il Btp Valore con la seconda emissione dal 2 al 6 ottobreRoma, 7 set. (askanews) – Torna il Btp Valore. Il ministero dell’Economia e delle Finanze annuncia la seconda emissione del Btp Valore, la famiglia di titoli di Stato dedicata esclusivamente ai risparmiatori individuali e affini – il cosiddetto mercato retail -, che avrà luogo da lunedì 2 a venerdì 6 ottobre fino alle ore 13, salvo chiusura anticipata.
La novità di questa nuova emissione del Btp Valore è che, per la prima volta con un titolo di Stato, i risparmiatori riceveranno cedole trimestrali che saranno calcolate sulla base di tassi prefissati e crescenti nel tempo, il cosiddetto meccanismo step-up. Il 29 settembre verranno comunicati i tassi minimi garantiti, congiuntamente al codice Isin che identifica il titolo. Il titolo – si legge in una nota del Mef – avrà una durata di 5 anni e un extra premio finale di fedeltà per chi lo acquista durante i giorni di collocamento e lo detiene fino alla scadenza, la cui entità verrà comunicata nei prossimi giorni.
Come per la precedente emissione, il Btp Valore potrà essere acquistato esclusivamente dai piccoli risparmiatori attraverso il proprio home banking, se abilitato alle funzioni di trading online, o rivolgendosi al proprio referente in banca o all’ufficio postale presso cui si possiede un conto corrente con il conto deposito titoli. L’investimento potrà partire da un minimo di 1.000 euro, avendo sempre la certezza di veder sottoscritto l’ammontare richiesto. Il titolo di Stato potrà essere acquistato alla pari (prezzo pari a 100) e senza commissioni durante i giorni di collocamento.
Sul Btp Valore si applica la consueta tassazione agevolata per i titoli di Stato pari al 12,5% e l’esenzione dalle imposte di successione, su cedole e premio fedeltà. I sottoscrittori, come sempre, potranno cedere interamente o in parte il titolo prima della sua scadenza, senza vincoli e alle condizioni di mercato. Il capitale sottoscritto è garantito a scadenza. Il collocamento avrà luogo sulla piattaforma Mot, il mercato telematico delle obbligazioni e titoli di Stato di Borsa Italiana, per il tramite di due banche dealers: Intesa San Paolo e Unicredit.
Ministero “premia” Università Ferrara, fondi in crescitaRoma, 7 set. (askanews) – Il ministero dell’Università e della ricerca ha assegnato per il 2023 all’Università di Ferrara 109,2 milioni di euro di fondo di finanziamento ordinario, segnando un +9,3% rispetto ai 99,9 milioni corrisposti nel 2022.
L’Ateneo – si legge in una nota – si posiziona al secondo posto nel panorama nazionale tra le Università più virtuose insieme a Foggia. Due sono i punti di forza che hanno fatto raggiungere questo obiettivo: l’aumento del numero degli studenti in corso – passato da 12.112 del 2016/17 a 23.653 dello scorso anno accademico – e le politiche di reclutamento, ossia la qualità della ricerca dei nuovi assunti. Erogato annualmente, il Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) è lo strumento fondamentale per il sostenimento dei costi di funzionamento degli atenei. Il suo valore varia di anno in anno per ciascun ateneo, ed è calcolato considerando una serie di parametri. Nell’ambito della quota base, particolarmente rilevante è il risultato ottenuto da Unife in relazione al cosiddetto costo standard, il cui calcolo dipende dalla numerosità degli studenti in corso: la quota assegnata a Unife passa dall’1,77% del finanziamento complessivo a tutte le università del 2022 al 1,89% del 2023, determinando un aumento del finanziamento da 35,4 milioni a 41,6 milioni di euro. Inoltre, le politiche di reclutamento di Unife hanno determinato un incremento della quota premiale da 1,38% del 2022 all’1,45% del 2023: ciò si traduce in un finanziamento che sale da 6,3 milioni a 7,1 milioni di euro.
“Si tratta di risultati significativi per il nostro ateneo – commenta la rettrice Laura Ramaciotti -. Il perseguimento degli obiettivi che ci siamo posti in questo mandato, dal consolidamento delle strutture dell’Ateneo alla realizzazione di programmi di formazione e di ricerca all’avanguardia, passa dalla diversificazione delle fonti di finanziamento; da qui l’impegno profuso nelle molte progettualità in corso, da quelle legate ai fondi PNRR agli altri stanziamenti regionali, nazionali ed europei”.
Esa nella missione giapponese XRISM, studierà Universo a raggi XRoma, 7 set. (askanews) – Esplorare la crescita degli ammassi di galassie, la composizione chimica dell’Universo e gli estremi dello spazio-tempo. Questo l’obiettivo della missione XRISM (X-Ray Imaging and Spectroscopy Mission) della Japan Aerospace Exploration Agency (Jaxa) in collaborazione con la Nasa e una significativa partecipazione dell’Agenzia spaziale europea, decollata oggi su un razzo H-IIA dal Tanegashima Space Center in Giappone, insieme al lander lunare Slim (Smart Lander for Investigating Moon).
L’Esa e le istituzioni europee hanno contribuito con linee guida scientifiche e tecnologie vitali a XRISM, anche per gli strumenti scientifici e per i sistemi che mantengono XRISM puntato e orientato correttamente. In cambio di questi contributi, informa l’Esa, all’agenzia spaziale europea verrà assegnato l’8% del tempo di osservazione disponibile di XRISM. Ciò consentirà agli scienziati europei di proporre obiettivi cosmici da osservare nella luce a raggi X e fare progressi in questo settore dell’astronomia. “L’Esa – dichiara Matteo Guainazzi, scienziato del progetto XRISM dell’Esa – ha già una forte eredità e presenza nell’astronomia delle alte energie. Le nostre missioni XMM-Newton e Integral hanno studiato l’Universo nei raggi X e nei raggi gamma per oltre due decenni, e attualmente stiamo pianificando la missione Athena. Con questa esperienza, siamo stati in grado di dare importanti contributi a quella che ci aspettiamo sarà una missione XRISM molto produttiva”.
Mentre XMM-Newton rimane un eccellente osservatore di raggi X a bassa energia, XRISM è stato ottimizzato per osservare grandi strutture diffuse nel cosmo (come gli ammassi di galassie), con una capacità senza precedenti di distinguere i “colori” della luce a raggi X ad alta energia. Combinando le osservazioni dei due osservatori, – spiega l’Esa – avremo misurazioni complementari che rivelano un quadro più completo dell’Universo caldo ed energetico. Agli astronomi che richiedono il tempo di osservazione con XRISM potrebbe in futuro essere offerto il tempo di osservazione su XMM-Newton. XRISM getterà le basi per la missione Athena dell’Esa, attualmente in fase di studio e destinata ad essere il più grande osservatorio a raggi X mai costruito. XRISM fornirà le prime misure di spettroscopia a raggi X ad alta risoluzione di oggetti nell’Universo vicino; Athena si baserà su queste scoperte per osservare oggetti più distanti, nell’epoca in cui si è formata la più grande struttura legata gravitazionalmente nell’Universo, o quando i primi buchi neri supermassicci al centro delle galassie sono diventati attivi.
Una volta che XRISM raggiungerà la sua orbita operativa a 550 km sopra la superficie terrestre, scienziati e ingegneri inizieranno una fase di dieci mesi di test e calibrazione degli strumenti scientifici del veicolo spaziale e verifica delle prestazioni scientifiche della missione. XRISM trascorrerà quindi almeno tre anni osservando gli oggetti e gli eventi più energetici del cosmo sulla base di proposte elaborate da scienziati di tutto il mondo.
Gualtieri: lavoriamo con governo, 120 mln su Tor Bella MonacaRoma, 7 set. (askanews) – “Siamo uniti, come Roma Capitale: qui con me c’è il presidente del Municipio Franco (l’unico presidente di centrodestra di un Municipio della Capitale, ndr.), la Regione e il Governo. Questo impegno di presenza dello Stato è una risposta fondamentale, anche dopo il vigliacco agguato a Don Coluccia”. Così il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, in sopralluogo nel quartiere di Tor Bella Monaca, nel sesto Municipio della capitale, dove è in corso un’operazione interforze contro la criminalità organizzata.
“Il ‘ferro di cavallo’ dove abbiamo cominciato ad operare – ha sottolineato Gualtieri – è proprio il luogo di uno dei progetti urbani integrati del Pnnr e Pinqua, ci sono 120 milioni di interventi per riqualificare questa zona: gli appartamenti e servizi e luoghi di integrazione ai piani terra che non devono servire per lo spaccio”.
Gualtieri a Tor Bella Monaca: legalità è priorità assolutaRoma, 7 set. (askanews) – Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri è in sopralluogo nel quartiere di Tor Bella Monaca, nel sesto municipio della capitale, dove è in corso un’operazione interforze contro la criminalità organizzata. “Quello di questa mattina a Tor Bella Monaca è un intervento importantissimo – spiega Gualtieri a margine delle operazioni – che abbiamo deciso insieme, in occasione del Comitato per l’ordine e la sicurezza cui ha partecipato anche il ministro Piantedosi. Ringrazio davvero il prefetto Giannini che ha coordinato questa operazione, il questore e le forze dell’ordine impiegate”.
Come Roma Capitale, spiega Gualtieri, “stiamo dando un forte contributo per affiancare le operazioni di sicurezza legalità e decoro, con un grande intervento di Ama e del Servizio giardini per ripulire le aree della criminalità di cui sono stati trovati molti segni. Una azione di bonifica fondamentale – secondo il sindaco – per un rafforzamento della legalità e della qualità della vita delle persone oneste che soffrono per questa situazione. Noi non molliamo la presa. Per noi rilanciare e risanare Tor Bella Monaca e questi quartieri difficili è una priorità assoluta”.
Coldiretti: in Italia 1 campo su 5 è biologico, record storicoMilano, 7 set. (askanews) – In Italia la superficie agricola utilizzata (Sau) destinata a biologico in Italia ha raggiunto il record storico di 2,3 milioni di ettari (+7,5%) pari a quasi ad un campo su cinque (19%) del totale con oltre 82mila produttori agricoli, il numero più elevato tra i Paesi dell’Unione Europea. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti presentata in occasione del Sana, il Salone internazionale del biologico e del naturale con il presidente nazionale Ettore Prandini e i cuochi contadini di Campagna Amica allo stand C13 padiglione 30 della Fiera di Bologna.
I terreni coltivati a biologico sono destinati per il 43% a seminativi come grano, orzo e avena, per il 28% da superfici a prati e pascoli per l’allevamento, per il 24 % da colture permanenti come frutteti, oliveti e vigneto per il 2,5% a ortaggi. Un risultato che, secondo l’analisi di Coldiretti su dati Osservatorio Sana-Nomisma 2023, spinge i consumi in Italia dove il valore del mercato interno dei prodotti biologici sale a quasi 5,5 miliardi, con una crescita del +9% nel 2023 rispetto allo scorso anno. Trequarti dei consumi interni, pari a oltre 4,2 miliardi, sono concentrati in ambito domestico e il resto riguarda la ristorazione dove si assiste a una crescita tumultuosa del +18% nell’ultimo anno (con fine a luglio). Il successo del biologico italiano e da filiera corta è confermato anche dalla riduzione delle quantità di prodotto biologico importate dall’estero. Si registrano in tutto il 2022 meno importazioni rispetto all’anno precedente per oli e grassi vegetali (-31%), colture industriali (-26%) e cereali (-22%), secondo l’ultimo “Rapporto Bio” in cifre. “L’obbligo di scrivere in etichetta l’origine della materia prima e la volontà di valorizzare prodotti a km zero da parte dell’industria e dei consumatori, sta favorendo la costruzione di filiere biologiche nazionali” prosegue Coldiretti, sottolineando che “il logo nazionale del biologico Made in Italy previsto dalla legge di settore, e la possibilità di realizzare importanti contratti di filiera anche per il biologico, contribuiranno ulteriormente ad uno sviluppo sempre più sostenibile delle filiere agroalimentari”. In questo scenario è nata Coldiretti bio, associazione di imprese ed esperti del settore, per contribuire a una transizione green sempre più sostenibile e a una valorizzazione del bio nel piatto.
I risultati ottenuti dall’agricoltura biologica contribuiscono a fare dell’agricoltura italiana la più green d’Europa, con 5.547 specialità ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni censite dalle Regioni, 319 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario, 526 vini Docg, Doc e Igt, 25mila agriturismi e 15mila agricoltori coinvolti in circa 1.200 “farmers market” di “Campagna Amica”. “Il biologico sta già dimostrando di essere una risposta alle sfide attuali per una maggiore sostenibilità economica ambientale e sociale” ha dichiarato la presidente di Coldiretti Bio, Maria Letizia Gardoni, sottolineando che “è necessario però ricentrarlo nella sua dimensione agricola, legarlo saldamente al territorio di produzione ed affrontare un processo di evoluzione nel sistema di certificazione che possa essere sempre di più garante di un modello produttivo attento all’ambiente e alle persone di cui le aziende agricole italiane sono da tempo protagoniste”.