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Tag: Sanremo 2023

Roma, Gualtieri: attivazione nuova Ztl slitterà di qualche mese

Roma, Gualtieri: attivazione nuova Ztl slitterà di qualche meseRoma, 20 ott. (askanews) – Per la nuova Zona a traffico limitato (Ztl) di Roma, dopo la formalizzazione dell’accordo con la Regione, verrà adottata una nuova delibera che sostituirà la vecchia e diventerà subito operativa. L’attivazione dei varchi slitterà di qualche mese. Lo ha spiegato il sindaco della Capitale Roberto Gualtieri a margine di un punto stampa sul cantiere della Metro C di Piazza Venezia.

“Alcuni limiti alla circolazione – ha aggiunto il sindaco – esistono dal 2014, altri dal 2018 ma non sono stati fatti mai accorgimenti per renderli attuabili. Restano i limiti previgenti che saranno temperati dai meccanismi di move in e di bonus”. Il move-in è una sorta di ‘telepass’ che misura il chilometraggio percorso all’interno della Ztl. Sforato un certo tetto, che è proporzionale al livello di inquinamento prodotto dal veicolo, scatterà la multa. I bonus sono invece dei carnet di ingressi indipendenti dal chilometraggio. Il cittadino potrà scegliere tra le due soluzioni.

Stati generali malattie rare: mettere al centro il paziente

Stati generali malattie rare: mettere al centro il pazienteRoma, 20 ott. (askanews) – “Cambiare la sanità italiana in modo che possa essere sempre di più centrata sul paziente e sul miglioramento della qualità di vita”. Questa la mission condivisa agli Stati generali delle malattie rare, organizzati a Firenze da UNIAMO – Federazione Italiana Malattie Rare, nell’ambito del Forum Sistema Salute.

“Un evento unico in Italia, in cui i pazienti assumono un ruolo attivo nel confrontarsi con i temi che li riguardano, coinvolgendo tutti coloro che possono contribuire alla ricerca di soluzioni, inclusi le imprese del settore, le Regioni e altre istituzioni”, ha spiegato la Presidente di UNIAMO, Annalisa Scopinaro. Un percorso che è partito a luglio di quest’anno con “MonitoRare”, il rapporto che fa capire cosa succede nel mondo delle malattie rare, nella prosecuzione di quelli che sono i quattro filoni della federazione: percorso diagnostico, presa in carico olistica, ricerca e terapie. “Un grande successo – ha aggiunto Scopinaro – ma soprattutto una grande partecipazione anche della politica”. Ad intervenire il Sen. Orfeo Mazzella, la Sen. Elisa Pirro e l’On. Ilenia Malavasi, esprimendo concordanza sulle tematiche emerse, a testimonianza “della forte collaborazione che c’è stata tra UNIAMO e tutti gli stakeholder – ha sottolineato la presidente Scopinaro – oltre al fatto che si sia arrivati a definire, per quel che riguarda trattamenti e terapie, un sistema che è fortemente condiviso da tutti rispetto alle cose che andrebbero fatte, condividendo una serie di soluzioni a problemi comuni”. “Per la parte che riguarda la presa in carico e le cure palliative – ha proseguito – rappresentano un sommerso troppo spesso non detto. Una delle criticità più forti è la transizione età pediatrica età adulta. Per questo sulla parte delle cure palliative la Federazione ha sviluppato un documento che pubblicherà a breve. Dobbiamo affrontare la questione del data Health space a livello europeo sui diritti dei pazienti rispetto al trattamento dei dati anche per scopi secondari e, per quanto riguarda la diagnosi, va affrontato il problema dei LEA con alcune prestazioni che vanno inserite nel nomenclatore tariffario e nell’elenco. Senza dimenticare – ha concluso – gli screening genetici fatti da dove c’è un sospetto diagnostico che possono arrivare abbastanza velocemente a una conclusione del percorso diagnostico”.

Nella seconda parte della giornata per gli Stati Generali delle malattie rare sono stati resi noti i vincitori del 3° Rare diseases award.

M.O. Funzionari Ue contro von der Leyen: due pesi e due misure

M.O. Funzionari Ue contro von der Leyen: due pesi e due misureBruxelles, 20 ott. (askanews) – Diverse centinaia di funzionari (843 secondo una fonte) della Commissione europea e di altre istituzioni dell’Ue, con sede a Bruxelles o in delegazioni all’estero, hanno firmato una lettera inviata alla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, in cui si criticano duramente quelli che vengono definiti come “il sostegno incondizionato” a Israele da parte dell’Esecutivo comunitario, e la sua “apparente indifferenza dimostrata nei giorni scorsi riguardo ai massacri di civili in corso nella Striscia di Gaza, in spregio dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario”.

La lettera sarebbe stata recapitata a von der Leyen nelle scorse ore, secondo quanto riferisce una fonte a Bruxelles. Il testo, di cui Askanews è in possesso, ma senza le firme in calce, è stata oggetto di una riunione del Comitato del Personale della Commissione, secondo quanto hanno confermato fonti dello stesso Comitato, e sarà sottoposta la settimana prossima alla discussione di una riunione intersindacale dell’Istituzione. “Siamo rattristati – affermano i funzionari europei che hanno sostenuto l’iniziativa – dall’evidente dimostrazione di ‘due pesi e due misure’” usati nelle valutazioni della Commissione, “per cui si considera il blocco (di acqua e carburante) operato dalla Russia nei confronti del popolo ucraino come un atto di terrore, mentre l’identico atto di Israele contro il popolo di Gaza viene completamente ignorato”.

“Non possiamo restare osservatori silenziosi quando”, si legge nella lettera, la Commissione “con le sue recenti azioni e posizioni infelici sembra dare mano libera all’accelerazione e alla legittimità di un crimine di guerra nella Striscia di Gaza”. “In questo momento critico, ci saremmo aspettati che l’Istituzione che Lei rappresenta – scrivono i funzionari a Von der Leyen – avrebbe sostenuto i suoi princìpi fondatori, la pace, la giustizia e i diritti umani, e si sarebbe opposta fermamente alla loro violazione. Saremmo stati orgogliosi se l’Unione europea, faro della democrazia, dei diritti umani e dello stato di diritto, nonché premio Nobel per la pace nel 2012, avesse chiesto la cessazione immediata delle ostilità e della violenza indiscriminata contro i civili. Lo saremmo stati anche se l’Unione europea avesse utilizzato tutti i mezzi diplomatici a sua disposizione per avviare un dialogo tra le parti per il ritorno a casa sani e salvi degli ostaggi israeliani e internazionali e per la revoca dell’assedio di Gaza”.

In un punto della lettera, i funzionari europei firmatari evocano chiaramente il fatto che le posizioni assunte dalla Commissione possono rappresentare un rischio per la loro sicurezza, in particolare per il personale delle delegazioni distaccate in certi paesi, e alimentare atti di antisemitismo o di anti islamismo in Europa: “La posizione partigiana” della Commissione, si legge, “sta contribuendo ad ampliare il divario tra l’Europa e il mondo musulmano, dentro e fuori le frontiere dell’Unione, nonché un crescente sentimento di antisemitismo. Questo non solo è pericoloso dal punto di vista della sicurezza, anche per il personale dell’Ue nelle sedi centrali e nelle delegazioni, ma favorisce l’emergere di ideologie che hanno pesato su generazioni di europei prima di noi, e che i Padri fondatori dell’Europa hanno cercato di sradicare proprio attraverso questa Europa in cui continuiamo a credere”. I firmatari chiedono quindi a von der Leyen di “contribuire a porre fine alle atrocità che si svolgono davanti ai nostri occhi”, e la esortano “a chiedere, insieme ai leader di tutta l’Unione, il cessate il fuoco e la protezione della vita dei civili”. La presidente della Commissione viene poi sollecitata, insieme agli altri attori coinvolti, “a sostenere le convenzioni che l’Ue ha ratificato”. Altrimenti, avvertono i firmatari della lettera, “l’Ue rischia di perdere ogni credibilità e la sua posizione di intermediario giusto, equo e umano”.

Infine,i firmatari della lettera esortano von der Leyen e “i massimi dirigenti dell’Unione europea” a “chiedere incessantemente la creazione, e a contribuirvi attivamente, di uno Stato palestinese indipendente, lungo i confini del 1967, che viva fianco a fianco con lo Stato di Israele”. Loc

M.O, Tajani a Saied: lavoriamo con Tunisia per la pace

M.O, Tajani a Saied: lavoriamo con Tunisia per la paceTunisi, 20 ott. (askanews) – L’Italia lavora “per la pace” e “per una de-escalation” in Medio Oriente e la Tunisia, che ha relazioni forti con la Palestina, può giocare un ruolo per evitare un ulteriore inasprimento delle tensioni e una “regionalizzazione” del conflitto. Antonio Tajani è arrivato a Tunisi questa mattina, insieme al ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, e al ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone, con un obiettivo preciso: scongiurare la destabilizzazione dell’intero Medio Oriente e continuare a ricercare “una soluzione diplomatica” al conflitto “innescato dalla barbara aggressione di Hamas” a Israele. “Ho riferito al presidente (Kais) Saied e al ministro degli Esteri” Nabil Ammar “che l’Italia continua a lavorare affinché non ci sia un allargamento del conflitto in corso”, ha precisato Tajani al termine del suo incontro con il capo dello Stato, che ha ricevuto il titolare della Farnesina e i colleghi italiani al palazzo presidenziale.

Il governo ritiene che anche la Tunisia possa essere un interlocutore positivo. Per anni il Paese è stato sede dell’Olp, l’Organizzazione per la liberazione della Palestina. E l’Italia spinge perché possa adempiere al suo “ruolo di pacificatore”, con altri Paesi arabi e l’Onu, che “più di ogni altro può svolgere un ruolo di mediazione”. “Vogliamo tutti la pace. Ho ascoltato tutte le osservazioni e le idee del presidente Saied e del ministro degli Esteri sulla questione palestinese. Vogliamo continuare ad ascoltare e confrontarci con i paesi arabi perché insieme possiamo raggiungere l’obiettivo della pace”. La necessità più immediata è però “salvare vite umane” e portare gli ostaggi fuori dalla Striscia di Gaza. Il valico di Rafah è ancora chiuso. Ci sono “problemi organizzativi” e l’accordo tra Israele e l’Egitto per sbloccare questa via di transito strategica al confine tra i due paesi non è ancora arrivato, mentre è sempre più urgente l’impellenza di mettere in salvo i civili. “Il nostro appello a tutti è di rispettare sempre i diritti umani, di rispettare il diritto internazionale e di tenere al di fuori di qualsiasi inziativa militare la popolazione civile, da una parte e dall’altra”, ha detto Tajani a Saied. Il ministro ha quindi illustrato al suo interlocutore “la posizione dell’Italia”, che chiede “la liberazione degli ostaggi”, “si augura e lavora perché possa essere aperto il valico di Rafah e possano arrivare i rifornimenti alimentari e di medicine al popolo palestinese che vive nella Strsicia di Gaza”, e anche che “possano uscire dalla Striscia i nostri concittadini italiani che hanno in alcuni casi la doppia nazionalità italiana e palestinese”, ha aggiunto il ministro. Tra chi resta in attesa di uscire ci sono infatti anche “12-15” connazionali, che “potrebbero passare attraverso il valico di Rafah insieme ad altri occidentali”, ha auspicato Tajani. Poi si potrà puntare alla realizzazione della soluzione dei “due popoli e due Stati”, per cui l’Italia “è fortemente impegnata”: “stiamo tentando di convincere tutte le parti in causa a raggiungere questo obiettivo”, ha insistito il ministro. Insomma “la nostra idea è continuare a lavorare per far sì che due popoli possano vivere in due Stati che riconoscono a vicenda il diritto di Israele ad esistere e il diritto del popolo palestinese ad avere il suo Stato”.

Ma il rapporto con Tunisi continua ad avere una rilevanza strategica per l’Italia anche per il controllo dei flussi migratori, dopo le tensioni di Saied con i vertici europei sul Memorandum per la gestione dei flussi. In un momento in cui l’allarme terrorismo in Europa è tornato ad essere alto, anche se non ci sono segnalazioni di pericolo immediato e diretto per il nostro Paese, le nostre forze dell’ordine, di sicurezza e di intelligence hanno rafforzato i controlli tra i migranti in arrivo o già presenti sul territorio nazionale. L’imperativo è evitare infiltrazioni di jihadisti. Approfondire la collaborazione italo-tunisina nel settore migratorio è dunque un passo che va anche in questa direzione. In questo quadro si inserisce anche la decisione di organizzare a Tunisi la prossima riunione del Processo di Roma. “Condividiamo con la Tunisia una forte preoccupazione per i flussi migratori e per l’azione di trafficanti di esseri umani che sfruttano la sofferenza di persone che non riescono a vivere nel loro paese. Abbiamo una visione comune e la collaborazione nella lotta contro i trafficanti di esseri umani sta dando risultati positivi”, ha detto Tajani, che ha firmato con l’omologo Nabil Ammar un Memorandum che offrirà a 4.000 lavoratori tunisini qualificati l’opportunità di venire a lavorare nel nostro Paese. Durante la sua permanenza a Tunisi, infine, Tajani, Lollobrigida e Calderone hanno partecipato ai lavori di chiusura di una missione di attori istituzionali e imprenditori italiani arriivati nel Paese nordafricano per incontrare le controparti tunisine nei settori dell’agro-industria e della sicurezza agro-alimentare. L’obiettivo, in questo caso, è potenziare la cooperazione strutturata tra Italia e Tunisia nei settori dell’agricoltura, della gestione delle acque e della ricerca e dell’innovazione.

Mediaset: Giambruno si auto-sospende per una settimana dalla conduzione

Mediaset: Giambruno si auto-sospende per una settimana dalla conduzioneMilano, 20 ott. (askanews) – “Andrea Giambruno, in accordo con la direzione di testata, ha deciso di auto-sospendersi per una settimana dalla conduzione di ‘Diario del giorno’ su Retequattro”. E’ quanto emerge “a fine giornata”, dopo riunioni e confronti all’interno dell’azienda televisiva, da Mediaset a proposito della vicenda che riguarda il conduttore della trasmissione di Rete4 ed ex compagno della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. La notizia diffusa da un portavoce dell’azienda di Cologno Monzese puntualizza le informazioni trapelate nel primo pomeriggio, “in attesa delle verifiche della società”.

Marche, cultura e tradizioni a passo lento nelle zone del sisma

Marche, cultura e tradizioni a passo lento nelle zone del sismaRoma, 20 ott. (askanews) – Dopo la giornata ‘Di Visioni e di Concretezze’ accolta domenica 15 ottobre a Visso, prosegue il progetto ‘Territori Forti e fluidi’, che vede in aggregazione i comuni di Ussita capofila, Castelsantangelo sul Nera, Serrapetrona, Valfornace, Visso, in risposta al Bando indetto da Atim Marche, Agenzia per il turismo e l’internazionalizzazione delle Marche, per la realizzazione di eventi promozionali e di valorizzazione a fini turistici nei Comuni del cratere del sisma.

Da Visso la manifestazione si sposta nella sua terza tappa a Castelsantangelo sul Nera dove sabato 21 ottobre ci sarà l’evento “Come l’Acqua che scorre dai Monti”. Ci si ritrova alle ore 9.00 alle Sorgenti del Nera con le “Forme poetiche dell’acqua” e la performance artistica a cura dell’Associazione Ho un’idea che propone lo spettacolo itinerante “La Voce di Nera” con attori professionisti. A seguire escursione alle Cascate del Pisciatore (da prenotare al numero 391.4853206) con la guida turistica ed escursionistica abilitata Federico Ferranti. Alle ore 11 presso l’Area SAE del Capoluogo si terrà il concerto con Samuele Giacomozzi al pianoforte e Daniele Cococcioni alla fisarmonica. Nella zona commerciale del Capoluogo ci saranno stand con prodotti tipici a cura della Pro Loco delle Valli Castellane. Durante la giornata si potrà mangiare nei bar e nei ristoranti presenti nel paese, alcuni propongono un menù dedicato al tema del format. Alle 14.30 presso i giardini pubblici ci sarà il laboratorio per bambini “L’acqua e i fiumi maestri di futuro” a cura dell’Associazione APS Walden e l’Occhio Nascosto dei Sibillini, dove i bambini potranno imparare l’Educazione Ambientale in modo divertente ed interattivo. Inoltre ai giardini pubblici nel pomeriggio ci saranno le testimonianze dei produttori locali e si terrà il Concerto Multisensoriale con il cantautore Alessandro Pellegrini, con suoni, immagini e proiezioni di video del Parco Nazionale dei Monti Sibillini a cura dell’Occhio Nascosto dei Sibillini. Domenica 22 ottobre a Valfornace ci sarà l’evento “Liberi Spiriti nelle Acque Accanto”. Alle ore 10.00 escursione al Lago di Boccafornace con la guida abilitata professionista Fabrizio Franconi da prenotare al numero 333.8640737 e percorso narrato le “Forme poetiche dell’acqua” con l’Associazione Ho un’idea, che farà vivere la magia di visioni e parole intorno al lago con la rappresentazione teatrale “A Fior d’Acqua”. Attori professionisti per la prima volta si ritroveranno intorno all’anello del lago regalando sensazioni uniche ai camminatori-spettatori. In Piazza Vittorio Veneto a Pievebovigliana, ci saranno stand con i produttori della Coldiretti Macerata e l’esposizione del Consorzio Apistico Provinciale di Macerata, con dimostrazione della tecnica della smielatura e “merenda pane e miele” offerta ai visitatori. Durante la giornata si potrà mangiare nei bar, nei ristoranti e negli agriturismi del paese. Dalle ore 14.00 una navetta condurrà i visitatori a scoprire i castagneti presenti nel territorio e si potranno fare delle passeggiate tra i boschi grazie anche alla disponibilità di alcuni proprietari dei castagneti e di una guida professionista. Nel pomeriggio ricco anche il programma per i più piccoli con il laboratorio per bambini “Alla scoperta delle api con Emily e Alessia”, con le performance artistiche del musicista Mattia Buonaventura De Minicis e le canzoni di Nicole Marzaroli. Ci saranno poi caldarroste e vin brulè a cura della Pro Pieve. Alle ore 17.00 presso la Piazzetta Santa Maria Assunta si svolgerà “Le mani nella terra danno buoni frutti”, racconti tra storia agricola ed economica del paese con il prof. Augusto Ciuffetti, docente di storia economica e sociale dell’Università Politecnica delle Marche e Augusto Congionti, rappresentante di Agriturist.

Gratteri si insedia in Procura Napoli: dobbiamo esseree credibili

Gratteri si insedia in Procura Napoli: dobbiamo esseree credibiliMilano, 20 ott. (askanews) – Nicola Gratteri si è insiediato come capo della Procura di Napoli nella Sala dell’Arengario del Tribunale del capoluogo campano. Una cerimonia affollata, nella quale il neo procuratore ha parlato di lotta alla criminalità, alla mafia e della necessità di essere credibili. “Mi aspetto denunce – ha detto Gratteri parlando alle tv – più denunce rispetto al passato, se il mio progetto sarà credibile. Io ho lasciato una Calabria nella quale migliaia di cittadini hanno di nuovo fiducia nella giustizia”. Alla cerimonia era presente anche il procuratore nazionale antimafia, Giovanni Melillo, che ha parlato di un giorno importante per la città. Città che, dal canto suo, pare riporre molte speranze nel nuovo procuratore.

Ex capo della Procura di Catanzaro, Gratteri – parlando con l’imprenditrice culturale Claudia Conte – ha sottolineato anche di voler portare la propria esperienza calabrese a Napoli, “anche se la camorra è più complessa e meno omogenea rispetto alla ndrangheta”. “Ho la testa dura – ha aggiunto il neo procuratore capo – per prendere le decisioni più giuste”.

Banche, Sabatini (Abi): su fintech “stessi rischi, stesse regole”

Banche, Sabatini (Abi): su fintech “stessi rischi, stesse regole”Roma, 20 ott. (askanews) – In Europa sulla vigilanza bancaria e sulle “fintech” bisogna imparare dal passato per non ripetere gli stessi errori e soprattutto “oggi ci serve un approccio diverso, basato sul principio di ‘stessa attività, stessi rischi, stessa regolamentazione, stessa vigilanza’”. Lo ha affermato Giovanni Sabatini, direttore generale dell’Abi intervendo ad un dibattito durante la conferenza sui 10 anni della Vigilanza bancaria Ue (“Ssm Regulation, ten years since”), organizzata dalla Banca d’Italia, in collaborazione con l’Università Roma Tre e il Centro di ricerca Paolo Ferro-Luzzi.

“Sono consapevole del fatto che è facile a dirsi ma difficile a farsi, ma penso che sia l’unico modo per assicurare, da un lato, che i rischi non si spostino da un settore fortemente regolato a uno poco regolato, dall’altro – ha spiegato – per garantire un livello concorrenziale paritetico”. Secondo Sabatini “l’Unione bancaria e l’Unione dei mercati dei capitali sono due componenti essenziali per l’attuazione del mercato unico. Dopo trent’anni, sfortunatamente, il mercato unico resta incompleto” e in ampia misura le attività, incluse quelle della finanza “restano una questione di 27 mercati e economie. Quindi un’altra sfida per le istituzioni europee, incluse le autorità economiche e finanziarie, è quella di rimuovere gli ostacoli e assicurare l’attuazione in maniera assolutamente armonizzata delle regole comuni”.

“Per metterlo in termini semplici, almeno l’eurozona dovrebbe agire come una singola giurisdizione e questo – ha osservato – consentirebbe la creazione player globali, che sarebbero una componente essenziale della competitività europea”. Infine Sabatini ha lanciato una proposta, ricordando che anche l’Unione bancaria è stata creata a seguito delle proposte che erano state elaborate da un gruppo di esperti a cui era stato affidato il compito, appunto, di valutare quali cambiamenti strutturali fossero necessari nell’Ue, la cosiddetta Commissione Laroisière. “Mi chiedo – ha suggerito il DG dell’Abi – se dopo 15 anni non serva un altro gruppo di saggi” per elaborare un rapporto analogo.

A Milano la 18esima edizione dell’asta “Scatti per bene”

A Milano la 18esima edizione dell’asta “Scatti per bene”Milano, 20 ott. (askanews) – “Scatti per bene”, appuntamento solidale dedicato alla fotografia d’autore che chiama a raccolta filantropi, appassionati e collezionisti, è arrivato alla 18esima edizione. L’evento è promosso ed organizzato dall’Associazione CAF sotto la direzione artistica di Denis Curti, in collaborazione con Still e Aste Bolaffi ed il supporto di Fondazione BPM, General Finance e Scalo Milano Outlet & More.

“Nel caso di questa iniziativa benefica ideata e promossa dall’Associazione CAF, quest’anno alla sua diciottesima edizione – ha detto Denis Curti – il concetto di memoria collettiva si fonde con l’espressività individuale e riesce a trasformare un evento in tradizione. Si tratta di una vera e propria sintesi eterogenea di immagini pensate e costruite, capaci di arrivare a tutti in modo diretto, stabilendo così i presupposti per un’occasione di “confronto” edificante. Qui i fotografi sono i protagonisti effettivi di un’azione di solidarietà, un atto di unificazione che, immediatamente, diventa emozione vissuta e condivisa”. 72 i lotti che verranno battuti all’asta da Filippo Lotti, nuovo DG di Aste Bolaffi e affezionato protagonista di questo evento sin dalle sue primissime edizioni. Sarà un’asta solidale, priva di commissioni, nella quale i partecipanti, attraverso il loro piccolo o grande contributo, avranno la possibilità di essere parte di un importante progetto di aiuto a favore dell’infanzia.

“Come più volte è capitato nella storia di questa manifestazione, anche numerosi artisti ‘non fotografi’ hanno voluto offrire alla nostra Associazione le proprie opere d’arte per contribuire al “per bene” di questo straordinario evento dal grande valore artistico e solidale – ha spiegato Emanuela Angelini, responsabile Comunicazione e raccolta fondi dell’Associazione CAF -. Così, anche quest’anno, con grande gioia abbiamo accolto e selezionato per il nostro catalogo di Scatti per Bene sei opere non fotografiche, e abbiamo dedicato loro una sezione speciale, come speciale è l’amicizia che lega ciascuno degli autori alla nostra Associazione. Potrete ammirare due disegni del grande maestro della drammaturgia italiana Dario Fo che amava immortalare su carta i personaggi mitici delle sue rappresentazioni teatrali, uno dei suggestivi libri scultura di Lorenzo e Simona Perrone, un omaggio pop alla coppia Fo-Rame realizzato da Bianca Lodola in occasione del novantesimo compleanno di Franca Rame, una strabordante tela e un vibrante dipinto dai riflessi metallici, rispettivamente opera di Max Marra e Matteo Montani”. L’asta si terrà il 6 novembre alle 19 in Triennale a Milano.

Danieli: nel 2022/23 ricavi a 4,1 miliardi (+13%), utile netto +11%

Danieli: nel 2022/23 ricavi a 4,1 miliardi (+13%), utile netto +11%Milano, 20 ott. (askanews) – Il gruppo Danieli ha chiuso l’esercizio 2022/2023 (al 30 giugno) con ricavi operativi a 4,1 miliardi (+13%), utile netto a 243,6 milioni (+11%) e margine operativo lordo a 423,9 milioni (+18%). Il portafoglio ordini sale a 6,2 miliardi.

In particolare, i ricavi per il settore Plant Making risultano migliori rispetto le previsioni d’inizio anno e derivano dal rispetto dei programmi di costruzione contrattualmente concordati con i clienti, con un ebitda in crescita a 253 milioni, pur avendo sofferto nel periodo oneri straordinari per l’incremento dei costi di trasporto e per la sospensione di alcuni progetti in Russia e in Ucraina. Gli obiettivi del gruppo Danieli per l’anno fiscale 2023/2024 sono: fatturato tra 4-4,3 miliardi; ebitda tra 400-430 milioni; Net cash tra 1,4-1,6 miliardi; portafoglio ordini tra 6-6,5 miliardi.

Il cda proporrà all’assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo unitario di 0,31 euro per le azioni ordinarie e di 0,3307 per le azioni di risparmio, per un totale di oltre 11,6 milioni.