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Tag: Sanremo 2023

”Musicomics”, premio alla Carriera a Riccardo Zara e Douglas Meakin

”Musicomics”, premio alla Carriera a Riccardo Zara e Douglas MeakinRoma, 1 set. (askanews) – Durante la XXXI edizione di Romics, in programma dal 5 all’8 ottobre 2023 in Fiera Roma, si svolgerà la seconda edizione di Musicomics – Premio Romics Musica per Immagini, il concorso dedicato alle artiste e agli artisti che operano nel campo delle colonne sonore per cinema, tv e videogames.

Nel costante impegno di promuovere l’eccezionale produzione musicale italiana, Romics annuncia la seconda edizione di Musicomics – Premio Romics Musica per Immagini, durante il quale verranno assegnati speciali riconoscimenti dedicati ad artiste e artisti che operano nel campo della “musica per immagini” con un focus specifico sulla musica per l’animazione, i videogames, il cinema e la serialità televisiva di genere. Gli organizzatori fanno sapere che il Premio alla Carriera “Luigi Albertelli” verrà assegnato agli artisti Riccardo Zara e Douglas Meakin. Zara, cantante, musicista e compositore è noto per essere stato il leader del gruppo musicale I Cavalieri del Re, specializzato in sigle televisive di cartoni animati (L’Uomo Tigre, Lady Oscar, Yattaman). Nella sua carriera ha collaborato con Bruno Lauzi e Dik Dik. Meakin, musicista e cantante di Liverpool, in ambito di sigle tv è stato leader delle band Rocking Horse e Superobots (Candy Candy, Sampei, Il Grande Mazinga) e ha collaborato con compositori come Detto Maiano, Franco Micalizzi e Ennio Morricone per molte celebri pellicole cinematografiche. L’assegnazione del premio sarà una straordinaria occasione per ripercorrere la loro carriera e le tappe fondamentali del loro percorso artistico.

Musicomics, Premio Romics Musica per Immagini assegnerà inoltre, grazie ad una specifica giuria di giornalisti e operatori musicali, il Premio della Critica “Andrea Lo Vecchio” e, in collaborazione con l’Associazione Compositori Musica per Film (ACMF), il Premio Speciale alle Produzioni Straniere. La Giuria di Selezione e la Giuria del Premio sono già al lavoro per decretare i vincitori nelle seguenti categorie: Miglior Colonna Sonora (per un lungometraggio d’animazione, serie TV d’animazione, film di genere – cine-comics, fantasy, fantascienza, avventura -); Miglior Colonna Sonora per un videogioco; Miglior Canzone (sigla TV per una serie animata, live action o programma, canzone interna a un film d’animazione); Miglior Doppiaggio Musicale (serie tv, serie live action, lungometraggio); Miglior Interprete CineTV (cantante solista di una sigla TV, leitmotiv o canzone interna a un lungometraggio).

Presidente Onorario di Giuria è il Maestro Vince Tempera, compositore, direttore d’orchestra, tastierista e arrangiatore; il Premio Musicomics vede la Direzione creativa di Mirko Fabbreschi, compositore, musicista, doppiatore e cantante, autore televisivo, docente e scrittore, noto al pubblico anche per essere autore e interprete di colonne sonore e sigle tv. Il premio, con un focus specifico sulla musica per l’animazione, i videogames, il cinema e la serialità televisiva di genere, vanta il patrocinio delle due principali collecting per la gestione dei diritti degli autori e artisti: Nuovo IMAIE e SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori.

Il Nuovo IMAIE assegnerà il Premio Nuovo IMAIE alla miglior interpretazione musicale per una sigla TV e il Premio Nuovo IMAIE miglior performance al doppiaggio per film o serie musicale; SIAE conferirà il Premio SIAE alla miglior colonna sonora per un film d’animazione italiano. Il progetto Musicomics conta sulla preziosa collaborazione dei seguenti Media Partner: ACMF – Associazione Compositori Musiche da Film, All Music Italia, Animeclick, Dj Osso Radio, Radio Elettrica, Soundtrack City, Colonne sonore.net, Radio Animati, Radio Cusano Campus. L’appuntamento è per sabato 7 ottobre al Pala Romics – Sala Grandi Eventi e Proiezioni.

A Nemi “Borgo diVino”, evento di degustazione dall’8 al 10 settembre

A Nemi “Borgo diVino”, evento di degustazione dall’8 al 10 settembreRoma, 1 set. (askanews) – Il fine settimana dell’8, 9 e 10 Settembre ritorna a Nemi l’appuntamento “storico” con Borgo diVino, l’evento dedicato alle eccellenze del buon bere che la cittadina laziale ospita dal 2015. La manifestazione sarà la tredicesima tappa di “Borgo diVino in tour”, ciclo di eventi promosso dall’Associazione “I Borghi più belli d’Italia”, di cui il Comune di Nemi è entrato a far parte proprio quest’anno. Un intero weekend di degustazioni con centinaia di proposte enologiche di qualità da tutto il Paese.

Venerdì 8, sabato 9 e domenica 10 Settembre giunge a Nemi la tredicesima tappa di Borgo diVino in Tour 2023, la rassegna enologica promossa dall’Associazione “I Borghi più belli d’Italia” e organizzata da Valica, in collaborazione con il Consorzio EcceItalia, e il patrocinio dell’Associazione Nazionale Città del Vino. Tre giorni dedicati al Gusto e alla Bellezza con i migliori vini del territorio – a cui si aggiungeranno etichette provenienti da diverse regioni d’Italia come Veneto, Lombardia, Piemonte, Toscana, Umbria, Puglia, Marche, Campania e Sicilia – che il visitatore potrà degustare lungo la splendida passeggiata panoramica del Borgo con affaccio sul lago.

L’iniziativa, promossa dall’Associazione “I Borghi più belli d’Italia”, è organizzata da Valica in collaborazione con il Consorzio Ecce Italia e il Comune di Nemi con il patrocinio dell’Associazione Nazionale Città del Vino e di Sistema Castelli Romani. Sponsor ufficiali del ciclo di eventi sono Enel e Poste Italiane. Il Regionale di Trenitalia è Official Green Carrier del tour. Borgo diVino in tour si svolgerà nel centro storico di Nemi lungo la storica passeggiata che collega Terrazza Byron a Palazzo Ruspoli Venerdì 8 Settembre dalle 18.00 alle 24.00 Sabato 9 Settembre dalle 12.00 alle 24.00 Domenica 10 Settembre dalle 12.00 alle 22.00

All’interno del borgo verrà tracciato un percorso di degustazione che toccherà i luoghi di maggiore interesse turistico con stand dedicati alle cantine e un originale percorso formativo sul mondo del vino, raccontato in circa 20 pannelli espositivi. Ogni visitatore potrà acquistare un voucher al costo di €18 comprensivo di 8 assaggi di vino e kit degustazione. Assieme al voucher verrà consegnato un kit composto da sacchetta e calice degustazione.

Tanti anche gli eventi correlati e di intrattenimento come masterclass, mostre a tema vino e spettacoli musicali. Uno spazio importante sarà riservato anche all’esperienza gastronomica con proposte street food e piatti della tradizione come taglieri con salumi e formaggi locali, panini con la porchetta, tortine con le fragoline e tanto altro. Un’area, in particolare, sarà dedicata alle specialità gastronomiche dei Borghi più belli d’Italia. L’iniziativa rientra nell’ambito del “MIB – Mercato Italiano dei Borghi”, progetto in cooperazione istituzionale tra l’Associazione “I Borghi più belli d’Italia” e “BMTI – Borsa Merci Telematica Italiana”, finalizzato alla valorizzazione delle produzioni tipiche e di qualità dei territori annessi all’Associazione. “Attraverso la degustazione di vini e di prodotti tipici particolari – dichiara Fiorello Primi, Presidente dell’Associazione “I Borghi più belli d’Italia” -Borgo diVino si propone di valorizzare i territori e il lavoro dei sapienti agricoltori e degli artigiani che sono una delle colonne portanti della economia nazionale. La Bellezza dei Borghi e la Bontà dei prodotti sono una grande opportunità che si offre ai viaggiatori interessati a scoprire tipicità e cultura in luoghi dove il fascino dell’antico si sposa perfettamente con la contemporaneità. Un’occasione unica nel suo genere, che vale la pena sfruttare per passare un fine settimana all’insegna del buon vivere e del buon bere e mangiare”. “L’obiettivo del tour – dichiara Luca Cotichini, Marketing Manager di Valica e ideatore di Borgo diVino – vuole essere proprio la promozione turistica ed eno-gastronomica e il suo consolidamento. Puntiamo a crescere e a far crescere gli splendidi territori, che sono poi i veri protagonisti di Borgo diVino in tour, trasformandoli in una sorta di polo fieristico diffuso. Nel 2022 abbiamo raddoppiato le tappe e quest’anno toccheremo altre 5 regioni; per il 2024 ci proponiamo di coprire tutto il territorio nazionale da Nord a Sud”. Insieme a Valica, Ecce Italia e all’Associazione I Borghi più belli d’Italia portiamo il cuore pulsante e romantico dei Castelli Romani sulla scena nazionale, e lo facciamo con la consapevolezza che Borgo DiVino è stata un’intuizione geniale della quale siamo felici di essere la prima casa, anche ora che si candida a toccare tutte le regioni d’Italia” – dichiara Alberto Bertucci, sindaco di Nemi- “È con profonda gioia che annunciamo che Nemi è stata ufficialmente riconosciuta uno dei Borghi più belli d’Italia. Questo riconoscimento è il frutto del lavoro instancabile dell’Amministrazione Comunale e della dedizione dei nostri cittadini, che hanno saputo preservare e valorizzare la bellezza e l’autenticità del nostro borgo. Nemi continua a essere una gemma preziosa, con le sue tradizioni, la sua storia e la sua vibrante cultura enogastronomica. Questo ingresso nei Borghi più belli d’Italia ci spinge a impegnarci ancora di più per tutelare e promuovere il nostro patrimonio, affinché le generazioni future possano godere della stessa meraviglia che abbiamo il privilegio di vivere oggi. Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito a questo traguardo e invito tutti a condividere con noi la gioia di far parte di questa comunità straordinaria. Inoltre voglio ringraziare il Presidente dell’Associazione Nazionale delle Città del Vino Angelo Radica che ha creduto fin da subito a Nemi e a questo progetto. L’Associazione “I Borghi più belli d’Italia” è nata nel 2001 in seno alla Consulta del Turismo dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), con l’obiettivo di valorizzare il grande patrimonio di storia, arte, cultura, ambiente e tradizioni presente nei piccoli centri italiani che sono, per la grande parte, emarginati dai flussi del turismo di massa. Ne fanno parte ad oggi 354Comuni, espressione dell’Italia più autentica in quanto custodi di atmosfere, profumi e sapori capaci di elevare “la tipicità” a un modello di vita da “gustare” con tutti i sensi.

Alzheimer, 4 casi su 10 potrebbero essere evitati o ritardati

Alzheimer, 4 casi su 10 potrebbero essere evitati o ritardatiRoma, 1 set. (askanews) – Fino al 40% dei casi di demenza previsti a livello globale entro il 2050 potrebbero essere ritardati o addirittura evitati intervenendo sui principali fattori di rischio. È quanto emerge da una ricerca della Lancet Commission: in Italia – dove le persone con demenza oggi sono 1.480.000 – significherebbe fermare o rallentare l’insorgere di questa condizione in più di 900.000 persone, sulle oltre 2.300.000 che si stima vivranno con la demenza entro la stessa data.

In occasione dell’inizio del XII Mese Mondiale Alzheimer, Federazione Alzheimer Italia si fa quindi portavoce nel nostro Paese dell’appello che il suo partner internazionale ADI – Alzheimer’s Disease International lancia ai governi di tutto il mondo affinché finanzino urgentemente la ricerca sui principali fattori di rischio per la demenza e le strategie di contrasto alla loro diffusione, mettendo in atto piani di sensibilizzazione e di supporto per la popolazione. La disponibilità di una cura efficace per tutti è infatti ancora lontana, e il contrasto alle possibili cause rimane l’unico strumento di prevenzione che può fare la differenza. “L’Italia, aderendo nel 2017 al Piano di azione globale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sulla risposta di salute pubblica alla demenza, si è impegnata a dare priorità alla riduzione del rischio”, afferma Katia Pinto, presidente della Federazione Alzheimer Italia. “Un aspetto che non è sufficientemente considerato nel nostro Piano Nazionale Demenze, che oltretutto potrebbe a breve rimanere di nuovo senza fondi: lo stanziamento economico previsto con la legge di Bilancio del 2021 si esaurirà infatti nei prossimi mesi. Per questo chiediamo con forza al Governo di garantire nuovi fondi al Piano, così da permettere di proseguire il lavoro già iniziato e implementare inoltre iniziative efficaci di prevenzione. Non è mai troppo presto e non è mai troppo tardi per ridurre il rischio di demenza”, conclude.

Sono 12 i principali fattori di rischio comprovati per la demenza: l’inattività fisica, il fumo, l’eccessivo consumo di alcol, le lesioni alla testa, i contatti sociali poco frequenti, l’obesità, l’ipertensione, il diabete, la depressione, i disturbi dell’udito, insieme a scarsi livelli di istruzione e all’esposizione all’inquinamento atmosferico. I singoli individui possono certamente attuare cambiamenti nello stile di vita per ridurre o rallentare la possibilità di sviluppare la demenza, ma sono i governi ad avere la fondamentale responsabilità di rendere la riduzione del rischio un elemento centrale dei piani nazionali per la demenza. “L’urgenza del coinvolgimento delle istituzioni in risposta all’aumento dei casi di demenza è chiara – continua Katia Pinto – Servono campagne di sensibilizzazione e informazione, ma anche iniziative per combattere alla radice i fattori di rischio. Iniziative che possono e devono integrarsi con quelle messe in campo per raggiungere altri obiettivi che riguardano il benessere di tutta la popolazione, come la riduzione del fumo e dei tassi di obesità, la lotta all’inquinamento, la garanzia di accesso all’istruzione per tutti o la tutela della salute mentale”.

Senza dimenticare un altro fondamentale compito di governi e istituzioni, ovvero garantire a tutte le persone con demenza l’accesso alle cure e all’assistenza di cui hanno bisogno: anche un corretto supporto post diagnostico può fare la differenza per rallentare l’avanzamento della malattia. “Investire nella riduzione del rischio è un punto chiave, in assenza di un trattamento o di una cura, per prevenire il maggior numero possibile di casi di demenza – conclude Paola Barbarino, Ceo di Alzheimer’s Disease International – Dobbiamo garantire che i cittadini in tutto il mondo siano consapevoli di quali sono le strategie attuabili, a tutte le età, e abbiano accesso alle informazioni, ai consigli e ai servizi di supporto necessari”.

Media, Fedriga: tutela professione fondamentale per democrazia

Media, Fedriga: tutela professione fondamentale per democraziaTrieste, 1 set. (askanews) – “Il dilagare delle fake news e la presenza sempre più diffusa dell’intelligenza artificiale stanno condizionando pesantemente il nostro modello democratico. La distorsione dei fatti e la produzione incontrollabile delle notizie non mettono certamente i cittadini nella condizione di fare scelte ponderate. La democrazia passa solo attraverso la verità”. Lo ha affermato il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga aprendo questa mattina l’incontro “Giornalismo tra digitale e intelligenza artificiale: opportunità e rischi per una professione da riformare” organizzato dall’associazione culturale “Studium Fidei” e da Figec Cisal in collaborazione con l’Ordine dei giornalisti del Friuli Venezia Giulia e con il patrocinio della Camera di commercio Venezia Giulia Trieste Gorizia.

“È sorprendente quanto questi fenomeni siano pervasivi nella nostra società – ha sottolineato Fedriga -. Risulta sempre difficile infatti avere gli strumenti per smascherare le notizie false e infondate. La sfida che abbiamo davanti è quella di formare i cittadini per raggiungere una maggiore capacità critica”. “Non possiamo certamente fermare lo sviluppo tecnologico. La speranza è che dai professionisti del settore giungano alla politica e alle istituzioni le proposte per creare un nuovo sistema di regole condivise. Tutelare la professione giornalistica – ha concluso il governatore – è fondamentale per tutelare i cittadini e la libertà democratica”.

Tutto pronto a Reggio Calabria per “The Legend Gianluca Vialli”

Tutto pronto a Reggio Calabria per “The Legend Gianluca Vialli”Roma, 1 set. (askanews) – Nello Stadio Oreste Granillo di Reggio Calabria, domenica 10 settembre 2023, alle ore 21, si terrà la partita di calcio “The Legend Gianluca Vialli”, in memoria del calciatore della nazionale, della Cremonese, della Sampdoria, della Juventus e del Chelsea, scomparso lo scorso 6 gennaio 2023.

La Nazionale Azzurri di Alessandro Arena con la collaborazione di Nicola Elia Alvaro, agente e consulente delle figure sportive, di Biagio Maimone, esperto in comunicazione, e Il Dream Tem “The Wine Of The Champions” di Fabio Cordella, con il Patrocinio del Comune di Reggio Calabria, della Città Metropolitana di Reggio Calabria, della Regione Calabria e con il sostegno dell’Arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova, daranno vita ad un memorabile evento di solidarietà, in quanto il ricavato della vendita dei biglietti della partita sarà destinato a favore della Struttura We Aut, specializzata nell’assistenza ai bambini autistici e nella sensibilizzazione relativamente a tale problematica, a cui parteciperanno ex compagni di squadra, attori, cantanti e amici del grande calciatore scomparso. Nel frattempo hanno già confermato la loro presenza Ivan Zamorano, Zè Maria, Marco Materazzi, Wesley Sneijder,Francisco Lima, Pippo Inzaghi, DJ Alessandro Basciano, Cafù, Vincent Candela, Ernesto Chevanton, Gianmaria Antinolfi, Gianluca Costantino, Massimo Taibi, Vincenzo Iaquinta, David Di Michele, Amauri, Julio Cesar, Kelvin Kuranyi, Marek Jankulosky, Giuseppe Sculli, Simone Pepe, Giacomo Tedesco, Emiliano Bonazzoli, Jorge Vargas, Francesco Cozza, Fausto Pizzi, Angelo Laganà. Sebastien Frey, Diego Lugano, Francesco Colonnese, il Campione Olimpico Luigi Busà, Pierluigi Pardo, presentatore della trasmissione sportiva “Tiki Taka”, il giornalista Biagio Maimone, il gruppo musicale Eiffel 65, il conduttore televisivo Francesco Facchinetti, la vincitrice del grande fratello Vip Nikita, Pierpaolo Petrelli, gli influencer Enzuccio il cantante brasiliano Gustavo Almeida, Il manager di Glorya Estefan J.C. Salvatierra, il tenore di fama internazionale Salvatore Cordella, il tenore del Teatro alla Scala di Milano Paride Cataldo e suo fratello il tenore Andrea Cataldo, i quali si esibiranno insieme formando un trio vocale di caratura mondiale, il cantante e compositore cubano Jon Secada, vincitore di due Grammy Awards, il quale ha venduto 20 milioni di album ed è stato il compositore per Gloria Estefan, Jennifer Lopez, Ricky Martin e il celebre cantautore Fabrizio Venturi, Direttore artistico del Festival della Canzone Cristiana, il quale si esibirà con le sue canzoni pochi minuti prima del calcio d’inizio.

Il pittore colombiano John Mejia, allievo di Botero, sarà presente alla partita e dipingerà, a bordo campo, per l’occasione, un quadro raffigurante il volto di un bambino autistico, che sarà l’immagine ed il simbolo della Struttura We Aut. Prossima l’adesione di altre star illustri del calcio mondiale, di artisti e personaggi famosi della televisione. Il maestro orafo Michele Affidato realizzerà il premio “Nazionale Azzurri” su commissione del Festival della Canzone Cristiana, che sarà destinato ad Alessandro Arena per l’impegno profuso a favore della struttura We Aut. L’evento commemora la scomparsa prematura di un grande uomo e di un fuoriclasse che, con straordinario coraggio, ha lottato fino alla fine contro la sua malattia, senza mai arrendersi. La Città di Reggio Calabria vuole ricordare una stella del calcio mondiale, che si è distinta per la sua leggendaria bravura sia sul piano sportivo, sia sul piano umano. E’ noto a tutti il suo caloroso e affettuoso impegno nel trasmettere ai giovani calciatori insegnamenti non solo finalizzati a realizzare risultati vincenti, ma tesi anche ad infondere loro fiducia nell’affrontare l’impegno calcistico senza mai scoraggiarsi di fronte alle criticità che lo connotano, a cui dover far fronte animati da un’ instancabile tenacia, colma di speranza, quella stessa tenacia e quella stessa speranza di cui Gianluca Vialli è stato esempio davvero straordinario nel percorso della sua malattia, che ha dimostrato di saper vivere con lo sguardo sempre sereno rivolto verso quell’orizzonte che sapeva, purtroppo, di dover inesorabilmente raggiungere. ,Coloro che partecipano alla commemorazione ringraziano, per il suo immenso e amoroso impegno, un maestro del calcio e, nel contempo, un maestro di vita.

Bulimia ed erosione dentale, al San Raffaele primo Cored in Italia

Bulimia ed erosione dentale, al San Raffaele primo Cored in ItaliaRoma, 1 set. (askanews) – Nasce all’Irccs Ospedale San Raffaele di Milano il primo Centro Odontoiatrico in Italia per la prevenzione e il trattamento dell’erosione dentale causata dai Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione – CORED (Centre of Oral Rehabilitation of Eating Disorders). Il centro avviato da Clotilde Austoni, Odontoiatra Specialista in Chirurgia Odontostomatologica, opererà, a partire dal 5 settembre, per garantire supporto alle persone affette da DNA con l’obiettivo di ripristinare estetica e funzione del sorriso.

I disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (DNA) rappresentano un problema di sanità pubblica, sia per la loro diffusione sia per l’esordio sempre più precoce. I dati più recenti diffusi dal Ministero della Salute rivelano che in Italia negli ultimi tre anni (2019-2022) il numero di persone che ne soffrono è più che raddoppiato: oggi sono tre milioni – pari al 5% della popolazione nazionale – di cui il 95% sono donne. L’età di esordio si è abbassata – il 30% della popolazione ammalata è sotto i 14 anni – ed è stato rilevato un incremento degli accessi ai servizi da parte della popolazione maschile. Eppure i servizi sono pochi rispetto alla richiesta di aiuto: in Italia i centri dedicati alla cura dei DNA sono 126 di cui 63 al Nord, 26 nel regioni del centro e 40 nel Sud e isole. Tra i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, la bulimia nervosa è in grado di recare importanti danni anche al sorriso. Il vomito autoindotto, infatti, contiene succhi gastrici molto acidi, che corrodono letteralmente lo smalto dei denti. Se non si interviene, l’erosione dentale progredisce, causando sensibilità, perdita di forma, dimensione e volume dei denti che, sempre più fragili, possono incorrere in fratture. Il risultato è un sorriso che appare sempre meno gradevole e che presenta importanti problemi funzionali.

Sino ad oggi non esisteva alcun centro su tutto il territorio nazionale dedicato alla prevenzione e trattamento di tali danni. Per questo, Clotilde Austoni, Odontoiatra Specialista in Chirurgia Odontostomatologica, in accordo e in collaborazione con il professor Enrico Gherlone, Direttore dell’Odontoiatria dell’IRCCS Ospedale San Raffaele, – informa una nota – ha dato il via al CORED (Centre of Oral Rehabilitation of Eating Disorders) che sarà operativo dal 5 settembre. Obiettivo del centro è proteggere il sorriso delle persone che soffrono di bulimia nervosa e restituirlo a chi, invece, lo ha già danneggiato, ripristinandone l’estetica e la funzione. Sarà possibile accedere al servizio mediante prima visita con il Sistema Sanitario Nazionale (SSN). Clotilde Austoni, Odontoiatra Specialista in Chirurgia Odontostomatologica e Responsabile CORED presso l’IRCCS. Ospedale San Raffaele di Milano spiega: ‘Da diversi anni mi occupo di usura dentale e mi sono resa conto di quanto poco conosciuti siano i danni al sorriso causati dai disturbi dell’alimentazione. La maggior parte delle persone che soffrono di bulimia nervosa non conosce i risvolti che questa può avere sui denti né le modalità con cui è possibile fare prevenzione o intervenire qualora i danni siano già presenti. Per questo ho sostenuto con determinazione un progetto che offrisse un punto di riferimento in Italia per questi pazienti’.

Per affrontare in modo efficace la complessità dei DNA il Centro CORED ha la possibilità di interfacciarsi con gli specialisti – psichiatri, psicologi e nutrizionisti – del Centro disturbi del comportamento alimentare e ansia dell’Ospedale San Raffaele. Questo approccio è fondamentale per dare al paziente risposte tempestive su più fronti e per una maggiore efficacia delle cure e una migliore prognosi. In chi soffre di disturbi dell’alimentazione spesso vi è un’ossessiva sopravvalutazione dell’importanza della propria forma fisica e del proprio peso. L’attuale propensione a prediligere un modello di bellezza che esalta la magrezza e la perfezione ha infatti conseguenze devastanti sui comportamenti alimentari di molti adolescenti e i social media possono rappresentare una pericolosa cassa di risonanza. Tuttavia, i disturbi dell’alimentazione non sono legati esclusivamente all’estetica e al volere essere magri, al contrario, nella maggior parte dei casi nascondono ragioni molto più profonde che spesso non hanno nulla a che vedere con i corpi e la loro magrezza. I DNA sono malattie complesse, determinate da condizioni di disagio psicologico ed emotivo influenzate da fattori biologici, genetici, ambientali, sociali, psicologici, psichiatrici e traumatici. Per chi soffre di DNA, il cibo diventa il mezzo attraverso il quale manifestare il proprio disagio interiore, un anestetico per non sentire il dolore. Il controllo sul cibo può diventare l’unico modo per sentirsi vincenti, realizzati, e l’unico strumento per aumentare la propria autostima.

La bulimia nervosa è caratterizzata da ricorrenti episodi di abbuffata associati alla sensazione di perdere il controllo durante l’assunzione di cibo, che determina successive condotte compensatorie quali vomito autoindotto, uso improprio di lassativi, diuretici o altri farmaci, digiuno, esercizio fisico eccessivo o una combinazione di questi. Questo disturbo è in grado di causare importanti danni anche al sorriso. Il vomito autoindotto, infatti, contiene succhi gastrici molto acidi che corrodono lo smalto dei denti. Nel tempo, l’erosione dentale causa sensibilità, perdita di forma, dimensione e volume dei denti. Il risultato è un sorriso che appare sempre meno gradevole e che presenta problemi funzionali. La sensibilità dentale può infatti diventare davvero invalidante, impedendo di alimentarsi, bere e nei casi più gravi parlare; inoltre, quando l’usura progredisce, i denti rischiano di fratturarsi con conseguenti problemi di masticazione. Anche l’estetica viene compromessa: mano a mano che lo smalto dentale viene eroso, si espone lo strato sottostante, ovvero la dentina, che per natura è gialla. I denti diventano sempre più sottili e il sorriso appare spento e invecchiato. Le persone che soffrono di bulimia e arrivano a compromettere l’estetica del loro sorriso perdono ulteriore autostima, sorridono ancora meno volentieri alimentando dunque un malessere profondo. Tuttavia, se la bulimia viene intercettata in fase iniziale e si riesce a prevenire l’erosione dentale, non è necessario intervenire. Se al contrario i denti appaiono consumati e sensibili è fondamentale eliminare la sensibilità e ricostruire artificialmente le superfici che si sono erose. Per prevenire l’erosione dentale – prosegue la nota – è fondamentale contrastare l’acidità che viene creata in bocca a seguito del vomito autoindotto. Si eseguono protocolli di remineralizzazione che prevedono l’applicazione sui denti di prodotti, ad esempio mousse e gel, ad elevato contenuto di minerali bioattivi: lo scopo è reintrodurre i minerali che vengono persi quando in bocca l’ambiente diventa acido. In base al singolo paziente si stabiliscono percorsi personalizzati che prevedono applicazioni eseguite alla poltrona dal dentista, e/o applicazioni domiciliari attraverso mascherine su misura. Tali mascherine possono essere indossate anche durante gli episodi di vomito, dopo i quali si consiglia di sciacquare la bocca con un bicchiere di acqua e bicarbonato per riequilibrare il pH della bocca e di attendere una ventina di minuti prima di lavare i denti – questo per evitare di traumatizzarli con le setole dello spazzolino – rigorosamente morbide – in un momento in cui sono già sotto attacco degli acidi. Per ricostruire un sorriso consumato si realizza prima di tutto un progetto: dopo aver studiato il singolo caso attraverso fotografie, impronte dentali e radiografie, sui modelli dentali si ricreano volume e forme corrette del sorriso, modellando i denti in cera. La successiva simulazione del progetto ha l’obiettivo di consentire al paziente di vedere in anteprima come il sorriso potrebbe tornare ad essere: con un materiale provvisorio si posizionano le ricostruzioni previste, che sono poi rimosse al termine dell’appuntamento. Una volta che il progetto è stato approvato si procede: in pochi appuntamenti il sorriso viene ricostruito, riportandolo all’estetica e alla funzione che aveva prima di consumarsi. Le procedure avvengono senza anestesia, poiché non si fa altro che aggiungere il volume perso, senza limare i denti.

Mondiali basket, impresa dell’Italia: Serbia ko. Quarti nel mirino

Mondiali basket, impresa dell’Italia: Serbia ko. Quarti nel mirinoRoma, 1 set. (askanews) – L’Italbasket fa l’impresa. Batte la Serbia 78-76 e continua a inseguire il sogno dei quarti di finale ai mondiali nelle Filippine. Una partita scivolata fino al +16 per i serbi prima che un grande Fontecchio (foto federbasket) salisse in cattedra. Azzurro che chiude con 30 punti, top scorer del match. Ottimo inizio dell’Italia, trascinata da splendide percentuali dall’arco e da uno Spissu in spolvero (10 punti con 3/3 da tre e un gioco da quattro punti a bersaglio). Il 20-10 scuote la Serbia, che alza l’intensità in difesa ecomincia a correre in attacco, segnando canestri facili in contropiede. Un parziale di 16-3 tra primo e secondo periodo porta la squadra di Pesic avanti per la prima volta (29-25), ma l’Italia si aggrappa a Fontecchio e ai viaggi in lunetta per rimettere il muso avanti e mantenersi a contatto all’intervallo che si chiude 42-40 per gli azzurri. Nel terzo quarto via al momento più difficile della partita per l’Italia. Un fallo di un Polonara mai in partita garantisce un gioco da tre punti a Milutinov e induce Pozzecco al timeout (52-42 Serbia). Italia in rottura prolungata. Milutinov detta legge in area e a rimbalzo, la palla in attacco si muove poco e la tripla di Jovic vale il massimo vantaggio sul 60-44 (+ 16 Serbia) al 27′. Fontecchio è l’unico a vedere il canestro per l’Italia (49-60). Il parziale di otto punti consecutivi del capitano azzurro (schiacciata e due triple) permette all’Italia di chiudere il terzo periodo sotto solo di tre punti (59-62). Due prodezze di uno splendido Fontecchio più un canestro di tabella di Spissu riportano l’Italia in vantaggio a metà del quarto periodo (69-65). L’esterno di Utah è a quota 26 punti. Severini, Fontecchio, Spissu. l’Italia è in trance agonistica e vola fino a +5 con un minuto da giocare. Dopo una tripla di Guduric, Fontecchio chiede palla in isolamento, segna in faccia a Bogdanovic, arriva a quota 30 punti e l’Italia è avanti 78-74 a 34 secondi dalla fine. Bogdanovic segna dalla lunetta. Poi i due successivi possessi falliscono. Il match si chiude 78-76 e l’Italia sogna ancora i quarti di finale. Italia capace di battere la Serbia ben 4 volte su 5 negli ultimi tre anni. L’Italia tornrà in campo domenica alle ore 10 italiane contro Portorico.

Fi, Schifani: Tajani candidato naturale per il partito

Fi, Schifani: Tajani candidato naturale per il partitoPalermo , 1 set. (askanews) – “Tajani ha lavorato bene: ho sempre sostenuto che è il candidato naturale e che succederà a Berlusconi nella guida di Forza Italia. Il tema che si potrà porre riguarderà le mozioni, cioè la linea politica. Io ho espresso in piena libertà l’esigenza che Forza Italia si trasformi in partito pluralistico. Il leader, purtroppo, non c’è più e dobbiamo prenderne atto con coraggio e grande senso di responsabilità. Dobbiamo avere il coraggio di aprire a tutti coloro i quali si identificano nei valori del Partito popolare europeo e in questo mi sento di interpretare quello che è stato sempre il pensiero del presidente Berlusconi: considerare Forza Italia un partito aperto, che ha il coraggio di confrontarsi anche con persone che intendono partecipare all’attuazione di quei valori liberali per i quali il presidente si è sempre battuto”. Così il governatore siciliano Renato Schifani, a Palermo, rispondendo a una domanda dei cronisti a margine della presentazione di una mostra su Carlo Alberto Dalla Chiesa.

A Rovereto arriva Steam Campus, anche School reference Google

A Rovereto arriva Steam Campus, anche School reference GoogleRoma, 1 set. (askanews) – Si inaugura oggi lo Steam Campus del Polo Giuseppe Veronesi, sulla collina di Rovereto nell’edificio ex padri rosminiani. Si tratta di uno spazio nuovo, aperto all’innovazione e alla crescita dove studenti e docenti potranno lavorare insieme a tecnologie di ultima generazione. Le lezioni cominceranno il 4 settembre e si contano già 200 iscrizioni (su 750 dell’intero Polo Veronesi). Verde sarà il colore del campus, il colore dell’innovazione, ma che ricorda anche la ‘green valley’. Questo nuovo spazio, tuttavia, non sarà solo per lo Steam. Qui si svolgeranno anche i percorsi Its, i quattro percorsi universitari in atto con Uninettuno, il quinto anno per le maturità professionali, le attività del Fablab, ma anche eventi culturali di divulgazione.

Oltre al nuovo campus, ci sono diverse importanti novità per il Polo Veronesi. L’istituto è diventato School reference per Google, la massima certificazione Google for Education rivolta agli Istituti. Il Polo sarà un punto di riferimento per il ‘metodo Steam’. Partiranno delle master class rivolte ai docenti di tutta Italia e ci saranno laboratori innovativi con realtà immersiva e aumentata accanto a laboratori più tradizionali. Altro traguardo da segnalare sempre all’insegna dell’innovazione è la partnership con Lenovo, che ha fornito i computer del Campus. “Oggi ricorderemo da dove siamo partiti, perché le radici sono importanti, dedicando il Polo ad un cittadino Roveretano innovatore che ha dimostrato intelligenza, attenzione e sensibilità verso le nuove generazioni. Oggi continua il percorso di una scuola che ha l’ambizione di cambiare il modo di insegnare per cambiare il modo di apprendere. Lo faremo con lo sguardo al futuro ricordando come diceva un mio grande maestro di vita che ‘nessun insegnamento e nessuna educazione è valida se non rende l’uomo libero’”, ha commentato Laura Scalfi, la dirigente del Polo Veronesi.

La volta che l’umanità rischiò l’estinzione

La volta che l’umanità rischiò l’estinzioneRoma, 1 set. (askanews) – Tra 930 e 813 mila anni fa la popolazione dei nostri antenati si ridusse di circa il 98,7%, arrivando a contare solo circa 1.300 individui fertili: un numero paragonabile alle specie a rischio di estinzione. A causare la drammatica crisi demografica alla fine del Pleistocene Inferiore sarebbero stati i drastici cambiamenti climatici di quel periodo.

É quanto emerge da uno studio genetico e antropologico internazionale pubblicato sulla rivista internazionale “Science”, alla quale hanno partecipato un gruppo di ricercatori cinesi e italiani, tra cui esperti dell’Accademia Cinese delle Scienze, dell’Università Normale Orientale di Shanghai, dell’Università del Texas, della Sapienza Università di Roma e dell’Università di Firenze.Grazie a un innovativo metodo bioinformatico, chiamato “FitCoal” – informa Sapienza – i ricercatori hanno esaminato i genomi completi di 3.154 individui attuali, appartenenti a 50 diverse popolazioni umane, e hanno combinato questi dati con informazioni paleoambientali (clima) e paleoantropologiche (fossili) che consentissero di risalire a periodi preistorici precedenti all’apparizione della nostra specie, come spiega il prof. Haipeng Li che ha coordinato la ricerca. I risultati dello studio hanno infatti rivelato che tra 930 e 813 mila anni fa la popolazione dei nostri antenati si ridusse di circa il 98,7%, arrivando a contare solo circa 1.300 individui fertili: un numero paragonabile alle specie a rischio di estinzione, come sono ad esempio gli attuali panda.

Tale fenomeno, noto come “collo di bottiglia” (bottleneck) genetico, è stato con ogni probabilità dovuto ai drastici cambiamenti climatici che caratterizzano la cosiddetta “transizione medio-pleistocenica”. Successivamente a un milione di anni fa i cicli glaciali e interglaciali si ampliarono a livello planetario, portando a condizioni di estrema aridità in Africa e a estinzioni di intere comunità di grandi mammiferi. Queste avverse condizioni climatiche e ambientali resero la sopravvivenza estremamente difficile anche per i nostri antenati, portandoli sull’orlo dell’estinzione. L’evento sarebbe stato tanto catastrofico quanto generativo, dando probabilmente origine a una specie che viene ritenuta ancestrale all’evoluzione di noi Homo sapiens (cosa che avvenne successivamente in Africa).Questi risultati genetici trovano conferma nell’assenza di fossili umani in quel periodo. È stata infatti rilevata una lacuna di circa 300 mila anni che coincide quasi perfettamente con il periodo del collasso demografico rilevato dallo studio. Precedentemente a circa un milione di anni fa ci sono abbondanti evidenze paleoantropologiche, ma intorno a 950 mila anni fa queste scompaiono quasi completamente dall’intero continente africano (come anche in Eurasia), per tornare ad aumentare solo dopo 650.000 anni fa con reperti che vengono solitamente attribuiti alla specie Homo heidelbergensis.

“Questo periodo di crisi demografica – spiega Giorgio Manzi della Sapienza Università di Roma – potrebbe aver giocato un ruolo fondamentale nell’evoluzione umana. Durante un bottleneck, i normali equilibri ecologici e genetici vengono sconvolti, aumentando la probabilità che si vengano a fissare varianti genetiche inattese, contribuendo all’emergere di una nuova specie”.“Questa nuova specie è probabilmente Homo heidelbergensis – sottolinea Fabio Di Vincenzo dell’Università di Firenze – che possiamo considerare un vero e proprio ultimo antenato comune, ossia la forma umana che si diffuse dall’Africa in Eurasia, dando origine all’evoluzione di tre diverse specie: Homo sapiens in Africa, i Neanderthal in Europa e i Denisova in Asia”.