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Tag: Sanremo 2023

Tensioni e polemiche in aula Camera per nuovo rinvio Mes in commissione

Tensioni e polemiche in aula Camera per nuovo rinvio Mes in commissioneRoma, 20 dic. (askanews) – Tensione e polemiche questa mattina in aula alla Camera sulla ratifica della riforma del Mes, dopo un nuovo rinvio del parere della commissione Bilancio sul discusso strumento finanziario intergovernativo europeo.

A dare il via al dibattito “sull’ordine dei lavori” il Movimento 5 stelle, che con la deputata Daniela Torto ha spiegato di voler “stigmatizzare” l’accaduto, “una brutta pagina, l’ennesima scritta a danno del Paese, ma scritta anche ad umiliazione di chi lavora dentro questo Parlamento”. Dopo le accuse della presidente del Consiglio al governo Conte, i 5 stelle ricordano le origini del trattato: “Se, oggi, parliamo di Mes, la colpa è di quel Governo Berlusconi che istituiva il Mes e di cui la presidente Meloni era ministro”. Quindi “ai colleghi di Fratelli d’Italia diciamo: se volete approfondimenti, chiedeteli alla vostra leader”, ha concluso Torto. Secondo intervento quello di Luigi Marattin di Italia viva, che ha ricordato come il Governo ” non una, ma due volte, il 21 giugno e stamattina, dice che non c’è alcun effetto” finanziario che derivi dalla ratifica della riforma del Mes. “Ma cosa ostava e cosa osta, oggi o domani, a che qualcuno del Governo si alzi in piedi e dica: da un punto di vista di finanza pubblica non ci sono effetti, però vogliamo aspettare l’Ecofin, vogliamo aspettare Godot, vogliamo aspettare quello che volete? Guardate che ne va del rispetto e della dignità di queste istituzioni”, ha aggiunto l’esponente di Iv. Elena Bonetti del gruppo di Azione.Per-Re ha sottolineato che “oggi in Aula il Mes non arriva, di fatto, per un éscamotage in commissione Bilancio” deciso per “non confrontarsi, in primo luogo, con le contraddizioni della maggioranza e, in secondo luogo, per non assumersi quella credibilità in Europa che lo stesso ministro Giorgetti aveva garantito e promesso ai partner europei, dicendo che il Parlamento deciderà e deciderà il 14 dicembre”.

A giudizio di Ubaldo Pagano del Partito democratico “sono successi almeno due elementi rilevanti. Il primo che si è dato un ruolo alla commissione Bilancio che non può avere, quello di dirimere questioni politiche attraverso un voto di rinvio che poteva fare tranquillamente questo Parlamento”. Il secondo, ha aggiunto, “si è detto che il Ministero dell’economia e delle finanze e un suo sottosegretario non dicono la verità. Questo è un fatto politico che chiediamo debba essere riferito in questo Parlamento”. Per Marco Grimaldi di Alleanza Verdi Sinistra “siamo davanti a una buona notizia politica. La maggioranza è in crisi, ha appena sfiduciato uno dei sottosegretari più riconoscibili dell’intero Governo”. Rivolto ai banchi della maggioranza, ha aggiuto: “Se pensate, come dicono illustri economisti, anche dalla nostra parte, che il Mes possa essere un pessimo affare, ditelo. Se pensate che vada messo in soffitta soprattutto da parte di noi europeisti. ditelo” ma in ogni caso “spiegateci qual è il punto di vista!” Duro Riccardo Magi di +Europa: “Non era possibile utilizzare la questione del Mes come ricatto rispetto alla trattativa sul Patto di stabilità. Non c’è più niente da fare, è finita con il Kamasutra delle posizioni parlamentari che vi potete inventare. Dovete assumervi la responsabilità in quest’aula e quello che sta avvenendo in commissione Bilancio non è onorevole, colleghi”. Per la maggioranza ha preso la parola Ylenia Lucaselli di FdI, che del provvedimento di ratifica è relatrice ed è stata colei che ha chiesto i chiarimenti al Governo sulle possibili conseguenze finanziarie della sua approvazione. Polemizzando in direzione dei banchi delle opposizioni, ha detto: “Colleghi, ma perché non ve lo siete votati quando eravate in maggioranza?” Per l’esponente di FdI “l’urgenza che sente oggi l’opposizione è un’urgenza ingiustificata” e d’altro canto “il Mes può essere tranquillamente utilizzato dagli altri Stati europei se lo dovessero ritenere. Chiedere, come è stato fatto in Commissione, che ci sia una procedura aggravata all’interno del Parlamento affinché il Parlamento possa veramente avere voce in futuro e chiedere che vengano chiariti i passaggi sulla programmazione è nel rispetto degli italiani, che vi piaccia o no”, ha concluso Lucaselli.

Arera: proporogato al 1 luglio 2024 mercato tutelato elettricità

Arera: proporogato al 1 luglio 2024 mercato tutelato elettricitàMilano, 20 dic. (askanews) – L’Arera, in base a quanto previsto dall’ultimo decreto energia, per assicurare uno svolgimento coerente del processo del “fine tutela” per i clienti domestici non vulnerabili di elettricità, ha fissato al 1 luglio 2024 (rispetto al previsto 1 aprile) la data di attivazione del Servizio a Tutele Graduali (STG), il servizio a cui saranno assegnati i clienti domestici non vulnerabili dell’elettricità che ancora non avranno scelto il mercato libero al momento del “fine tutela”. Lo rende noto l’Authority.

Arera aveva già approvato, il giorno successivo al decreto, lo slittamento al 10 gennaio dello svolgimento delle aste per la selezione degli operatori che effettueranno il servizio. La decisione, spiega, risponde a diverse esigenze legate al decreto: assicurare ai clienti un tempo sufficiente per essere informati attraverso le campagne informative che, secondo il decreto 181/23, dovranno essere condotte dal Mase; effettuare le attività preparatorie all’operatività del STG, tra cui gli interventi attuativi delle disposizioni sul trasferimento automatico delle autorizzazioni all’addebito diretto delle bollette emesse dall’esercente il STG, da completarsi entro il 31 maggio 2024; limitare il più possibile il periodo intercorrente tra l’assegnazione e l’attivazione del STG.

Made in Italy, ok finale del Senato al ddl. Le misure principali

Made in Italy, ok finale del Senato al ddl. Le misure principaliRoma, 20 dic. (askanews) – Fondo Nazionale da un miliardo, liceo del Made in Italy, potenziamento delle misure anti-contraffazione, recupero dei marchi storici. Sono alcune delle misure contenute nel disegno di legge sul Made in Italy approvato in via definitiva dal Senato con con 88 voti favorevoli, 63 contrari ed un astenuto. Il provvedimento, che diventa legge, era stato approvato dalla Camera il 7 dicembre scorso. Tra le principali misure contenute nel disegno di legge, spiega il Mimit, l’istituzione del Fondo Nazionale del Made in Italy, partecipato dal MEF, aperto alla partecipazione di fondi di investimento e altri soggetti, con la mission di investire nelle filiere dei settori strategici, sin dalla fase dell’approvvigionamento delle materie prime. Lo stanziamento previsto è di 700 milioni per il 2023 e 300 milioni per il 2024.

Viene istituito il liceo del Made in Italy. Tra le materie di interesse anche quelle STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica). Si prevede una disposizione transitoria al fine di prevedere l’istituzione della prima classa già per l’anno scolastico 2024/2025. Iscrizioni a partire da gennaio 2024. Istituita la Giornata del Made in Italy il 15 aprile di ciascun anno per “celebrare la creatività e l’eccellenza italiana presso le istituzioni pubbliche, le scuole di ogni ordine e grado e i luoghi di produzione”.

Arrivano risorse per i progetti di autoimprenditorialità o di sviluppo di imprese femminili. Viene prevista la costituzione di un’apposita riserva in favore delle imprese a prevalente partecipazione femminile, mediante rifinanziamento con un’apposita dotazione di 15 milioni di euro. Riavviato il Voucher 3i allargando il novero dei soggetti beneficiari comprendendovi, oltre alle start-up innovative, anche le microimprese di più recente costituzione.

Istituito un fondo, con la dotazione di 25 milioni di euro per il 2024, per la promozione nel campo della vivaistica forestale e per la creazione e il rafforzamento delle imprese boschive e dell’industria della prima lavorazione del legno. Arriva il Contrassegno per il Made in Italy al fine di tutelare e promuovere la proprietà intellettuale e commerciale dei beni prodotti nel territorio nazionale e di un più efficace contrasto della falsificazione.

Potenziate le norme in materia di lotta alla contraffazione e italian sounding tra le quali quella per la specializzazione dei magistrati in materia di lotta alla contraffazione. Inoltre, vengono modificate le disposizioni in materia di sequestro e di sanzioni amministrative (in senso peggiorativo) per l’acquisto e l’introduzione di merci contraffatte. Tra le novità introdotte nel corso dell’iter parlamentare quelle sul recupero dei marchi storici. Le imprese titolari o licenziatarie di un marchio registrato da almeno cinquanta anni, che intendano chiudere il sito produttivo di origine notificano preventivamente al Mimit le informazioni relative al progetto di chiusura. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy può subentrare gratuitamente nella titolarità del marchio ove lo stesso abbia valenza nazionale, al fine di salvaguardarne la continuità. Istituito, presso il MIMIT, il “Fondo speciale per la transizione verde e digitale nella moda” e stanzia 5 milioni di euro per l’anno 2023 e 10 milioni per il 2024. Arriva anche il registro delle Associazioni nazionali delle Città Identità, quali realtà territoriali che si caratterizzano per le produzioni agricole di pregio, in cui operano organismi associativi a carattere comunale con lo specifico scopo di promuovere e valorizzare le stesse produzioni.

Manovra,Province: insufficiente, ancora poca attenzione ai territori

Manovra,Province: insufficiente, ancora poca attenzione ai territoriRoma, 20 dic. (askanews) – “Con le modifiche approvate in Senato, l’impatto dei tagli previsti dalla manovra di bilancio per le Province per il 2024 e il 2025 si riduce di appena il 10%: con uno squilibrio del comparto che si attesta a 841 milioni, è evidente che un intervento di portata così limitata non risolve in alcun modo la condizione di crisi dei bilanci delle Province, con ripercussioni sia sui servizi ai cittadini che sugli investimenti”. Lo dichiara il presidente di Upi, Michele de Pascale, rispetto alle modifiche alla manovra introdotte dal governo, che portano ad un alleggerimento dei tagli agli enti locali, Province, Comuni e Città metropolitane, di circa 70 milioni l’anno dal 2024 al 2027.

“Nonostante il Governo, con queste modifiche e con l’istituzione di un Fondo di 10 milioni l’anno per il 2024 e il 2025 per le Province in dissesto e predissesto, dimostri di aver compreso la fondatezza delle nostre richieste le misure introdotte sono assolutamente insufficienti”, sottolinea il presidente di Upi. “Avevamo chiesto al Governo Meloni e al Parlamento che in questa manovra fossero contenuti interventi strutturali per stabilizzare i bilanci delle Province e rafforzarle dal punto di vista organizzativo, anche per non compromettere gli investimenti su cui siamo impegnati, a partire dal PNRR e dal PNC. La mancanza di queste misure, così come il non rispetto dell’impegno a rafforzare queste istituzioni dal punto di vista istituzionale con una revisione della riforma ormai bloccata da mesi evidenzia come nei fatti ci sia una scarsa attenzione per i territori. Per questo oggi in Conferenza Unificata l’Upi ha espresso parere negativo sulla legge di bilancio”, conclude il presidente dell’Upi.

Campidoglio, i migliori hotel di lusso scelgono Roma

Campidoglio, i migliori hotel di lusso scelgono RomaRoma, 20 dic. (askanews) – Il rilancio turistico della Capitale convince gli investitori internazionali. Nel 2023 i più grandi e prestigiosi marchi del lusso hanno scelto Roma per l’apertura di nuove strutture alberghiere: secondo la classifica stilata da Luxury Travel Intelligence la Città Eterna è seconda al mondo solo a Londra. La Capitale batte dunque New York, Qatar, Sydney, Singapore, Tokyo e tutte le altre capitali europee in termini di attrattività e visione turistica presente e futura.

“L’arrivo delle realtà alberghiere più prestigiose è un riconoscimento importante per Roma, un’altra dimostrazione che la capitale è tornata attrattiva. Il record di flussi turistici, quello di biglietti venduti per i concerti, il ritorno dei grandi eventi sportivi, la crescita degli investimenti internazionali a livelli che non si vedevano da anni, a partire dalle aziende più innovative, sono tutti segnali che testimoniano di una città in movimento verso il futuro. Vogliamo cambiare il volto della Capitale, lo stiamo facendo con una mole di interventi e di investimenti senza precedenti e proseguiremo con sempre maggior impegno su questa strada nei prossimi anni”, ha commentato il sindaco Roberto Gualtieri. “I grandi brand dell’hotellerie internazionale stanno puntando con decisione sulla nostra città, dando prova di un clima di rinnovata fiducia sulle prospettive presenti e future della Capitale. Diverse strutture, Bulgari e Six Senses in cima alla lista, hanno già aperto i battenti e da qui al 2024 assisteremo a un rapido incremento del comparto 5 stelle e 5 stelle lusso, con una crescita stimata nei prossimi 3 anni del 30% che addirittura raddoppierà nel giro di cinque anni. Il turismo luxury è un segmento fondamentale per lo sviluppo economico ed occupazionale di Roma. È un settore in grande espansione che abbiamo promosso nelle fiere internazionali del turismo ma che sta anche godendo dell’immagine più moderna e dinamica di Roma data dai grandi eventi culturali e sportivi che abbiamo portato in città”. Così Alessandro Onorato assessore di Roma Capitale a Turismo, Grandi Eventi, Moda e Sport.

A gennaio torna Sigep: attesi a Rimini buyer da 81 paesi

A gennaio torna Sigep: attesi a Rimini buyer da 81 paesiRoma, 20 dic. (askanews) – Torna, dal 20 al 24 gennaio 2024, Sigep-The Dolce World Expo, il salone internazionale di gelateria, pasticceria, panificazione artigianali e caffè di Italian Exhibition Group nel quartiere fieristico di Rimini. E torna con un numero di espositori dall’estero ai livelli pre-pandemia. Tra gli oltre 1.200 brand espositori che saranno presenti, la quota estera sfiora infatti il 18% complessivo con ben 35 paesi presenti; dati che non si registravano dall’edizione di gennaio 2020. I più rappresentati, dopo l’Italia, sono Germania, Spagna, Francia Belgio e Turchia. Non mancheranno collettive anche da Ecuador, Brasile, Ucraina a testimoniare la completezza di offerta di Sigep in termini di novità di prodotto, tecnologie, materie prime, arredi e servizi.

L’evento leader di IEG richiamerà a Rimini oltre 500 top buyer da 81 paesi, in particolare da Stati Uniti, Spagna, Canada, Turchia, Brasile, India, Cina ed Emirati Arabi. Un incoming estero, rappresentato principalmente da importatori, distributori e catene di ristorazione, reso possibile grazie alla collaborazione con ICE Agenzia ed il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e con il supporto della rete internazionale dei regional advisor di Italian Exhibition Group presente in oltre 60 Paesi. Ricco il programma di competizioni, di cui 3 internazionali, che vedranno la partecipazione di 25 Paesi da tutto il mondo.

Prevista, inoltre, la seconda edizione di Sigep China, in programma dal 24 al 26 aprile 2024 presso il Shenzhen Convention & Exhibition Center (Futian), in contemporanea ad Anuga Select China, la principale fiera food della Cina meridionale organizzata da Anuga/Koelnmesse. Nel 2024 inoltre ci sarà il lancio di Sigep Asia, in programma a Singapore dal 26 al 28 giugno, che avrà al suo interno Café Asia, International Coffee & Tea Asia e Sweets & Bakes Asia. Una vera e propria vetrina delle filiere del gelato artigianale, pasticceria, panificazione, caffè e tè. Sigep Asia si terrà a fianco di Restaurant Asia, co-organizzata con la Restaurant Association di Singapore ed in partnership con le associazioni di ristorazione dei paesi ASEAN.

Intesa Acea, Coldiretti, Bf e Anbi per tutela risorsa idrica

Intesa Acea, Coldiretti, Bf e Anbi per tutela risorsa idricaRoma, 20 dic. (askanews) – Sviluppare sinergie e possibili collaborazioni volte alla tutela e al riutilizzo dell’acqua negli ambiti agricolo, idrico ed energetico. È l’obiettivo principale del memorandum of understanding (“MoU”) firmato oggi da ACEA, Coldiretti, Associazione Nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue e BF S.p.A. attiva, attraverso le sue partecipate, in tutti i comparti della filiera agroindustriale italiana.

L’intesa è stata sottoscritta dall’amministratore delegato di ACEA, Fabrizio Palermo, dal presidente nazionale Coldiretti, Ettore Prandini, dal presidente dell’ANBI, Francesco Vincenzi, e dall’amministratore delegato di BF, Federico Vecchioni. Ha una durata biennale, dà avvio ad uno scambio di informazioni, oltre che ad un’attività di approfondimento su possibili collaborazioni in diversi ambiti quali l’ottimizzazione dell’uso dell’acqua in agricoltura, l’economia circolare e la filiera italiana. In particolare, si valuteranno collaborazioni su progetti ed investimenti di sviluppo, la ricerca e lo studio di nuove tecnologie, anche nel campo dell’intelligenza artificiale e in ottica di digital e precision farming, con particolare riguardo alla messa in sicurezza dell’approvvigionamento, tutela e riutilizzo della risorsa idrica per l’irrigazione. Si esamineranno anche iniziative congiunte che promuovano modelli di economia circolare, per il recupero sostenibile delle risorse per la loro valorizzazione nella realizzazione di fertilizzanti e concimi organici e minerali, ovvero l’utilizzo di sottoprodotti agricoli per alimentare impianti per la produzione di biogas e l’impiego per la produzione di energia, per promuovere un modello esteso di sviluppo di filiera totalmente italiana.

Le parti definiranno un piano dettagliato delle azioni prioritarie utili al raggiungimento degli obiettivi di comune interesse e costituiranno uno o più gruppi di lavoro per la valutazione di possibili progetti e iniziative congiunte. Per Palermo la sigla del protocollo “è particolarmente significativa perché lavorare insieme sul tema dell’acqua e sull’importanza della gestione di questa risorsa, che vede l’agricoltura come uno degli utilizzatori principali, è fondamentale. Si tratta di una risorsa troppo importante e preziosa, oggi messa a rischio dagli effetti del cambiamento climatico, che per questo va raccolta, stoccata, preservata e soprattutto riutilizzata”.

Regione Sardegna, ok accordo di programma per nuovo stadio Cagliari

Regione Sardegna, ok accordo di programma per nuovo stadio CagliariRoma, 20 dic. (askanews) – Con la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Sardegna del Decreto di approvazione, via libera definitivo all’accordo di Programma finalizzato alla realizzazione del nuovo stadio del Comune di Cagliari, in attuazione dell’articolo 11 della Legge regionale del 21 febbraio scorso, secondo gli standard previsti per le competizioni internazionali, entro i termini per ospitare i campionati europei del 2032. Lo ha annunciato il presidente della Regione, Christian Solinas.

“Con la firma e la pubblicazione sul Buras, a completamento dell’iter burocratico diventa definitivamente operativo il progetto per la realizzazione del nuovo Stadio che verrà intitolato a Gigi Riva”, ha aggiunto. La Regione concorre, con uno stanziamento complessivo di 50 milioni di euro, alla realizzazione del nuovo Stadio secondo gli standard previsti dalle competizioni internazionali. La Regione destina le risorse già disponibili sul bilancio regionale attribuite alla competenza dell’Assessorato regionale dei Lavori Pubblici, per la realizzazione del nuovo Stadio secondo il seguente quadro finanziario che vede 3 milioni di euro sul bilancio regionale per l’anno 2023, 15 milioni sul bilancio regionale per l’anno 2024, 12 milioni di euro sul bilancio per l’anno 2025 e 20 milioni sul bilancio regionale per l’anno 2026.

“Finalmente un nuovo spazio all’altezza, per la Sardegna e per il tifo che i sardi possono dare alla propria squadra del cuore”, ha sottolineato Solinas. Il Comune di Cagliari, si impegna a sostenere gli oneri finanziari di cui al piano economico finanziario di propria competenza, gestire l’iter procedurale tecnico/amministrativo connesso all’approvazione della progettazione ed alla realizzazione dell’intervento nel rispetto delle disposizioni normative di riferimento, monitorando e assicurando il rispetto del cronoprogramma formalmente approvato in coerenza con le tempistiche assegnate dal Comitato Esecutivo UEFA. Inoltre si impegna a presentare alla Regione al termine dell’intervento, una relazione finale che dà atto dei risultati raggiunti e delle modalità di utilizzo delle risorse trasferite in attuazione dell’ Accordo di Programma.

Giustizia, Fnsi: Mattarella non firmi il bavaglio a diritto cronaca

Giustizia, Fnsi: Mattarella non firmi il bavaglio a diritto cronacaRoma, 20 dic. (askanews) – “Domani, (21 dicembre 2023, Ndr) la Fnsi non sarà alla conferenza stampa di fine anno della premier Meloni e convocherà invece una giunta straordinaria per organizzare la mobilitazione della categoria, assieme alla società civile, contro il nuovo bavaglio al diritto di cronaca rappresentato dal divieto di pubblicare le ordinanze di custodia cautelare”. Lo ha affermato in una nota Alessandra Costante, segretaria generale della Federazione nazionale della Stampa italiana, prima che la conferenza stampa di fine anno della premier fosse rinviata al 28 dicembre.

“Si tratta – prosegue Costante – di un provvedimento liberticida non solo nei confronti dell’articolo 21 della Costituzione, ma anche nei confronti delle libertà individuali. È pericolosissimo che non si sappia se una persona viene arrestata o meno. E non è pericoloso solo per la libertà di stampa, è pericoloso anche per lo stesso destinatario del provvedimento di custodia cautelare in carcere”. Per la segretaria generale del sindacato dei giornalisti, “il ricordo delle dittature, dei desaparecidos, delle persone che alle porte dell’Europa vengono fatte sparire senza che nessuno ne sappia nulla, penso ad esempio ad Alexei Navalny, deve far crescere la nostra attenzione, ma anche quella dei direttori dei giornali, che devono essere al fianco dei colleghi in questa lotta, e delle istituzioni. Chiediamo fin d’ora al presidente della Repubblica Sergio Mattarella – conclude Costante – di non firmare una legge che potrebbe essere fonte di immani distorsioni dei diritti”.

Ieri, martedì 19 dicembre – ricorda la Fnsi -, la Camera ha approvato l’emendamento alla legge di delegazione europea presentato dal deputato di Azione Enrico Costa, nella versione riformulata dal governo, che introduce il divieto di pubblicazione “integrale o per estratto” del testo dell’ordinanza di custodia cautelare. L’emendamento è passato con 160 voti favorevoli e 70 contrari. Hanno votato no M5S, Avs e Pd, mentre Iv e Azione hanno votato a favore con la maggioranza. Nella formulazione originaria, che aveva spaccato la maggioranza trovando favorevole Forza Italia e contrari esecutivo e alleati, era previsto il “divieto di pubblicazione dell’ordinanza di custodia cautelare” fino alla conclusione delle indagini o dell’udienza preliminare. Nella riformulazione proposta dal governo si parla di divieto di pubblicazione “integrale o per estratto” del testo dell’ordinanza.

La cornice entro la quale si vuole inserire la nuova stretta al diritto di cronaca è quella dell’attuazione della direttiva europea sulla presunzione di innocenza, contro la quale la Fnsi si è già rivolta alla Commissione europea, denunciando più volte anche in piazza i danni che arreca al lavoro dei giornalisti e al diritto dei cittadini ad essere informati.

Autonomia, Caledroli incontra presidenti Province Trento e Bolzano

Autonomia, Caledroli incontra presidenti Province Trento e BolzanoRoma, 20 dic. (askanews) – Si è svolto questa mattina a Roma un tavolo di confronto tra il governo, con Roberto Calderoli, Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie e le Province Autonome di Trento e Bolzano, rappresentate in primis dai presidenti, Maurizio Fugatti e ArnoKompatscher, per approfondire l’iniziativa dei presidenti con cui si chiede di modificare gli statuti speciali, in coerenza con l’attenzione al tema dell’autonomia regionale. Il tema è oggetto di attenzione da parte del Governo e intendiamo valutare insieme tutte le iniziative necessarie, ha sottolineato Calderoli in un post sui social.

“Si tratta di un’occasione per fare un ulteriore passo in avanti in quel percorso di ammodernamento e rafforzamento della nostra Autonomia, alla luce dei processi di riforma avviati ed in considerazione della necessità di adeguare ai tempi l’importante cornice entro la quale collocare il nostro rapportarsi con lo Stato, in tutti i campi in cui siamo chiamati ad interagire. Puntando, ovviamente a far riconoscere la validità dell’impianto autonomistico non solo per i territori interessati ma per l’interno sistema Paese”, aveva detto alla vigilia Fugatti.