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Tag: Sanremo 2023

Malattie rare, Scopinaro (UNIAMO): Piano risolva problemi concreti

Malattie rare, Scopinaro (UNIAMO): Piano risolva problemi concretiRoma, 14 dic. (askanews) – “Questo Piano è scritto bene, abbiamo cercato di metterci tutto quello che serviva”. Lo ha detto Annalisa Scopinaro, presidente di UNIAMO, durante l’evento “Il nuovo Piano Nazionale Malattie Rare: una sfida al centro del futuro della sanità in Italia”, tenutosi al Ministero della Salute, iniziativa promossa con il patrocinio di UNIAMO – Federazione Italiana Malattie Rare.

Da questo Piano, ha spiegato Scopinaro, “ci aspettiamo che risolva buona parte dei problemi concreti e pratici, che arrivi ancora più vicino alla residenza del paziente e possa far sì che ci si senta più protetti”. “I possibili rischi che vedo come Federazione – ha proseguito la presidente di UNIAMO – sono che questi soldi vengano utilizzati in maniera disomogenea dalle Regioni, che ogni Regione faccia il suo processo e non ci sia un disegno unitario. Da qui la richiesta al ministero perché svolga una sorta di coordinamento in modo che non ci siano di nuovo differenze territoriali. Altro aspetto su cui fare attenzione è la messa a terra del Piano. Quello che va fatto è scritto e quindi bisogna che chi deve fare cosa inizi a farlo. Ora abbiamo dei soldi, che non sono molti ma sono più dello zero che avevamo prima, quindi è un passo avanti e 50 milioni non sono pochi. Quindi usiamoli bene. Il mio auspicio è che tutti insieme cerchiamo di spingere nella stessa direzione perché questo Piano possa essere attuato. Noi ci siamo, – ha concluso – ci siamo sempre stati da 25 anni”.

Aviaria, Efsa prevede rischio più elevato nei prossimi mesi

Aviaria, Efsa prevede rischio più elevato nei prossimi mesiRoma, 14 dic. (askanews) – In aumento i rilevamenti di virus dell’influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI) nelle ultime settimane negli uccelli selvatici in Europa, sebbene l’aumento sia iniziato più tardi rispetto agli anni precedenti. Questo, spiega l’Efsa in una nota, è probabilmente dovuto a un ritardo nella migrazione autunnale di diverse specie di uccelli acquatici. Poiché la circolazione del virus tra gli uccelli selvatici aumenta durante il periodo invernale, aumenta anche il rischio di epidemie negli allevamenti di pollame.

Sono i risultati dell’ultimo rapporto trimestrale sull’influenza aviaria redatto dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) e dal laboratorio di riferimento dell’UE (EURL). Tra il 2 settembre e il 1 dicembre 2023, sono stati segnalati focolai di HPAI in uccelli domestici (88) e selvatici (175) in 23 paesi europei. Il rapporto rileva che sette delle undici varianti (genotipi) del virus HPAI identificate in Europa erano nuove e colpivano diverse specie di uccelli selvatici, in particolare le gru comuni. L’HPAI è stato rilevato per la prima volta negli uccelli e nei mammiferi selvatici nella regione antartica.

L’ECDC ha valutato che il rischio di infezione da virus HPAI in Europa rimane basso per il grande pubblico e da basso a moderato per le persone esposte professionalmente o in altro modo a uccelli o mammiferi infetti.

Tennis, Atp premia coach di Sinner e Djokovic si infuria

Tennis, Atp premia coach di Sinner e Djokovic si infuriaRoma, 14 dic. (askanews) – Novak Djokovic ha pubblicato una storia Instagram attaccando l’ATP per quanto concerne il premio di miglior allenatore dell’anno. Nella serata di ieri, infatti, l’ATP Award per questa categoria era stato consegnato a Simone Vagnozzi e Darren Cahill, ovvero i coach di Jannik Sinner. Il numero 1 al mondo, quest’anno vincitore di Australian Open, Roland Garros e US Open, si è congratulato con Vagnozzi e Cahill, ma ha poi polemizzato taggando il proprio coach Goran Ivanisevic e l’account ufficiale dell’ATP: “Goran, suppongo che abbiamo bisogno di vincere 4 Slam su 4 per fare in modo che tu, forse (e dico forse), possa essere considerato coach dell’anno. Chiudere l’anno da numero 1 vincendo tre Slam e le ATP Finals e avere fatto la storia di questo sport non è abbastanza, mio caro coach…”.

Amb. Italia a Bucarest organizza seminario su onde gravitazionali

Amb. Italia a Bucarest organizza seminario su onde gravitazionaliRoma, 14 dic. (askanews) – L’ambasciata d’Italia e l’Università Nazionale di Scienza e Tecnologia Politecnica di Bucarest hanno organizzato un seminario dedicato alla ricerca e alla tecnologia nello studio delle onde gravitazionali, un campo in cui l’Italia vanta una lunga tradizione scientifica e importanti risultati.

Le onde gravitazionali sono state rivelate per la prima volta nel 2015 grazie alla collaborazione tra gli interferometri LIGO negli Stati Uniti e Virgo in Italia. L’Italia ora è candidata a ospitare Einstein Telescope, rivelatore di onde gravitazionali di terza generazione, e ne guida la collaborazione scientifica. Il seminario ha messo in luce anche il ruolo di Italia e Romania nelle missioni dell’Agenzia Spaziale Europea per la rivelazione di onde gravitazionali dallo spazio – LISA Pathfinder e LISA – e il contributo italiano alla collaborazione European Pulsar Timing Array (EPTA), che ha osservato gli impulsi provenienti da stelle di neutroni chiamate pulsar, misurando le perturbazioni dello spazio-tempo causate dal passaggio di onde gravitazionali ultra lunghe. Il seminario ha goduto del patrocinio del ministero della Ricerca, dell’Innovazione e della Digitalizzazione di Romania.

Nel corso dell’evento, aperto dall’ambasciatore Alfredo Durante Mangoni e dal Prorettore dell’Università Politecnica Prof. Horia Iovu, sono intervenuti in particolare Marica Branchesi, Professore Ordinario di Astrofisica presso il Gran Sasso Science Institute e Presidente del Consiglio Scientifico dell’Istituto Nazionale di Astrofisica; Alessandro Cardini, Dirigente di Ricerca, Direttore della Sezione di Cagliari dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare; Fulvio De Persio, project manager del Gravitational Reference System della missione LISA presso l’Agenzia Spaziale Italiana; Laurentiu-Ioan Caramete, capo del Laboratorio di Cosmologia e Fisica Astroparticellare dell’Istituto di Scienze Spaziali di Magurele; Andrea Possenti, Dirigente di Ricerca presso l’Istituto Nazionale di Astrofisica – Osservatorio Astronomico di Cagliari e tra i fondatori di EPTA. Il seminario è stato moderato dall’astrofisico e divulgatore scientifico Luca Perri. Nella stessa giornata, l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest ha inaugurato la mostra fotografica “Looking Beyond”, promossa dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana e Telespazio/e-GEOS. La mostra si compone di immagini acquisite dalla costellazione satellitare italiana COSMO-SkyMed dell’Agenzia Spaziale Italiana e del Ministero della Difesa e offre un saggio del contributo delle tecnologie satellitari all’osservazione della Terra, alla promozione dello sviluppo sostenibile e alla tutela del patrimonio naturale e culturale.

Secondo l’ambasciatore d’Italia a Bucarest, Alfredo Durante Mangoni, “con la seconda edizione in Romania della Giornata nazionale dello Spazio, declinata attraverso il seminario sulle onde gravitazionali e l’inaugurazione della mostra “Looking Beyond”, veicoliamo con forza un messaggio molto preciso: l’Italia è un Paese all’avanguardia nella scienza e nella tecnologia, tanto nella ricerca fondamentale quanto in quella applicata, come nel caso dell’osservazione satellitare della Terra. Vogliamo rafforzare sempre di più questa percezione anche presso il pubblico romeno ed esplorare collaborazioni con l’ecosistema scientifico locale, già apprezzato a livello internazionale”.

La Bce conferma i tassi (e taglia le stime dell’inflazione) ma annuncia un taglio dello stock di titoli

La Bce conferma i tassi (e taglia le stime dell’inflazione) ma annuncia un taglio dello stock di titoliRoma, 14 dic. (askanews) – La Banca centrale europea ha confermato i livelli di tutti i tassi ufficiali per l’area euro. La decisione giunge al termine del Consiglio direttivo ed è in linea con le attese di mercati e analisti. A sorpresa, ha invece da subito preannunciato che dalla seconda metà del 2024 intende avviare una manovra di progressiva riduzione delle consistenze di titoli, prevalentemente pubblici, accumulati sul piano anticrisi Covid Pepp, mentre una manovra in tal senso è già in corso sul programma App.

Finora la Bce aveva sempre riaffermato che intendeva rinnovare l’integralità dei titoli in portafoglio sul Pepp fino a fine 2024. Ora, invece, dice che intende ridurre gli stock mediamente per 7,5 miliardi di euro al mese nel secondo semestre e che metterà fine ai rinnovi di bond da fine 2024. Intanto il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali resta quindi al 4,50%, il tasso sui depositi resta al 4% e quello sulle operazioni di rifinanziamento marginale al 4,75%.

L’inflazione nell’eurozona ha mostrato continue attenuazioni e ora, al 2,4% a novembre dista meno di mezzo punto percentuale dall’obiettivo ufficiale dell’istituzione (2% simmetrico). La Bce afferma di attendersi una momentanea risalita nei mesi a venire. Al tempo stesso i tecnici dell’istituzione hanno rivisto al ribasso le previsioni di inflazione per l’area valutaria: al 5,4% quest’anno, al 2,75 sul 2024 e al 2,15 sul 2025.

I tecnici della Bce hanno rivisto al ribasso le previsioni di inflazione per l’area euro, stimano ora una media del 5,4% quest’anno, un 2,7% nel 2024 e 2,1% nel 2025 e poi un ulteriore calo all’1,9% nel 2026. Per l’inflazione di fondo (al netto di energia, alimentari ed altre voci) i tecnici della Bce stimano 5% quest’anno, 2,7% nel 2024, 2,3% del 2025 e 2,1% del 2026. Le nuove previsioni sono state riferite contestualmente alle decisioni del Consiglio direttivo. Lo scorso settembre la Bce aveva ritoccato al rialzo la previsione di inflazione di quest’anno al 5,6%, al ribasso al 3,2% quella sul 2024 e aveva limato l’attesa sul 2025 al 2,1%.

I tecnici della Bce hanno rivisto al ribasso anche le previsioni di crescita economica dell’area euro per quest’anno, allo 0,6%, e per il prossimo, allo 0,8%, mentre hanno confermato al +1,5% l’attesa di crescita del Pil dell’area sul 2025, indicando lo stesso livello anche sul 2026. Lo scorso settembre la Bce aveva rivisto al ribasso le previsioni di crescita economica dell’area euro allo 0,7% su quest’anno, al +1% sul 2024 e al +1,5% sul 2025.

Fond. Univerde, Rapporto rinnovabili: italiani contrari a nucleare da fissione

Fond. Univerde, Rapporto rinnovabili: italiani contrari a nucleare da fissioneRoma, 14 dic. (askanews) – La posizione degli italiani in merito al dibattito emerso dai lavori della COP28 di Dubai, durante la quale una ventina di Paesi hanno annunciato di voler triplicare la produzione di energia nucleare è chiara. No al nucleare da fissione (65%), sì al solare (81%) con la richiesta al Governo di aumentare la produzione di energia da fonti rinnovabili (70%).

L’eolico offshore è valutato positivamente dal 90% degli intervistati con un aumento (+16%) di chi ritiene però fondamentale il rispetto della fauna marina (30%), delle rotte degli uccelli migratori (20%) e il sostegno all’economia locale (24%). Il 64% degli intervistati lo ritiene, in ogni caso, asset strategico per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e transizione energetica dell’Italia. È quanto emerge, in estrema sintesi, dal 21° Rapporto “Gli italiani, le rinnovabili e la green & blue economy” con focus su “Il cambiamento climatico e le transizioni energetica, ecologica e digitale” realizzato dalla Fondazione UniVerde e da Noto Sondaggi, i cui dati sono stati divulgati ieri pomeriggio nel corso dell’evento “ReNew Energies: indipendenza energetica sostenibile” organizzato con la main partnership di Renexia e trasmesso in diretta streaming social e su Radio Radicale con collegamento dalla redazione romana dell’Agenzia di Stampa Italpress. Media partners dell’evento: Radio Radicale, Italpress, TeleAmbiente, Askanews, Canale Energia, Opera2030.

Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente della Fondazione UniVerde: “I dati del 21° Rapporto confermano in modo chiarissimo il sostegno popolare alle rinnovabili, a partire dal solare e dall’eolico, e la netta bocciatura del nucleare. Le sfide per le transizioni energetica, ecologica e digitale sono evidenti per una fascia amplissima di cittadini, sempre più attenti alla crisi climatica in atto. In particolare, eolico offshore, che non consumi territorio e tuteli il mare, agrivoltaico e parchi agrisolari, che rispettino i terreni agricoli e coinvolgano gli agricoltori, sono viste tra le formule meno impattanti delle rinnovabili da realizzare. Il flop della COP28 sul phase out e la bocciatura dell’Italia sulle performance climatiche sono un campanello di allarme: rischiamo un caos climatico sempre più vicino. Secondo stimati osservatori internazionali, il nostro Paese è retrocesso di ben 15 posizioni, attestandosi al 44°, nella graduatoria per impegno nella lotta al cambiamento climatico. Raccogliamo l’appello degli italiani emerso dal Rapporto e lo rivolgiamo alle Istituzioni nazionali e locali, al mondo della finanza e alle imprese per una rapida uscita dalla stagione dei fossili e maggiori investimenti nelle rinnovabili, ma anche nella ricerca e nello sviluppo di altre fonti sostenibili che per l’Italia significano ridurre drasticamente i costi in bolletta e intraprendere virtuosamente la strada dell’indipendenza energetica”. Riccardo Toto (Direttore Generale Renexia) in una nota ha dichiarato: “Per realizzare i grandi impianti eolici offshore, fondamentali per contribuire in maniera sensibile al raggiungimento degli ambiziosi obiettivi europei in termini di decarbonizzazione, è necessario che ci sia una normativa in grado di sostenere un tale sviluppo. A nostro avviso il processo autorizzativo presenta strozzature nella fase successiva alla valutazione di impatto ambientale, nel momento in cui è necessario il coinvolgimento e il coordinamento degli enti locali per l’autorizzazione unica (AU). Per tale ragione, per evitare che i contingenti in asta vengano bloccati per progetti non effettivamente realizzabili, sarebbe necessario limitare l’accesso alle aste per le tariffe ai soli progetti che abbiano già ottenuto l’AU. Dal punto di vista finanziario bisognerebbe introdurre un tax credit, per riconoscere un beneficio fiscale a chi sta effettivamente investendo in tecnologia innovativa, per definizione caratterizzata da maggiori costi, come pure l’indicizzazione delle tariffe, per tenere conto della volatilità nel prezzo delle materie prime e dei tassi di interesse, capaci di incidere significativamente sulla sostenibilità finanziaria di progetti che possono richiedere anche molti anni per essere completati. Il nostro auspicio è che queste, e altre misure che Renexia ha proposto al MASE, possano essere recepite e inserite nel decreto ministeriale FER2 dedicato alle rinnovabili innovative”.

I dati del 21° Rapporto sono stati presentati da Antonio Noto (Direttore di Noto Sondaggi) con la partecipazione di Mauro Fabris (Responsabile relazioni istituzionali Renexia e Vicepresidente ANEV). La nuova rilevazione vede l’82% degli italiani sicuro che il mercato dell’energia del futuro andrà verso le rinnovabili. Nel dettaglio, le fonti di energia su cui l’Italia, pensando al futuro, dovrebbe puntare sono in particolare: solare (81%, +4% rispetto al precedente Rapporto) ed eolico (58%) che sale fortemente nei consensi quando si parla di offshore.

Alquanto stabile il trend di chi ritiene il solare compatibile con l’ambiente (83%) e sicuro (77%) e dotarsi di un impianto fotovoltaico, con il 24%, resta l’intervento considerato prioritario dagli italiani per l’efficienza energetica delle proprie case, seguito da rivestimenti esterni con isolanti (14%), doppi vetri (10%), sistemi di risparmio per l’acqua (7%). Tuttavia, resta alta la percentuale (76%) di chi ritiene che passare al solare oggi sia dispendioso da sostenere e di chi lo ritiene ancora tecnicamente complesso (61%) e burocraticamente difficile (59%). Se il solare si afferma sul mercato privato l’eolico, soprattutto l’offshore, è apprezzato e riconosciuto quale tecnologia capace di dare sicurezza energetica al Paese. Secondo il giudizio degli italiani, sarebbe importante per l’Italia incentivare tale tecnologia (76%) e per incoraggiarne lo sviluppo si dovrebbe intervenire per velocizzare i tempi di autorizzazione (42%), aumentare i fondi a disposizione (39%), costituire una filiera locale e nazionale per la produzione dei componenti quali turbine etc. (32%), favorire la realizzazione degli impianti di grandi dimensioni (22%), investire nello sviluppo di infrastrutture portuali (18%). Perde qualche punto la percentuale degli italiani che vorrebbe invece incentivare la ricerca e lo sviluppo nell’idrogeno per la transizione energetica (68%). Un approccio olistico è possibile, anche grazie alle tante risorse disponibili, è quanto emerge dalle risposte degli alti funzionari istituzionali dei Ministeri coinvolti, intervistati da Agnese Cecchini (Direttrice responsabile di Canale Energia): Federico Boschi (Capo Dipartimento Energia del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica) ha riconosciuto che la tecnologia eolica offshore è importante da sviluppare e sarà molto rilevante nel prossimo decennio, evidenziando che il nuovo DL Energia, recentemente approvato, prevede investimenti sulle rinnovabili e sistemi di incentivazione. In particolare, il provvedimento introduce l’individuazione di due aree portuali per lo sviluppo di investimenti funzionali all’eolico galleggiante nelle aree del Mezzogiorno. Riccardo Rigillo (Capo di Gabinetto del Ministero per la Protezione Civile e le Politiche del Mare) ha riconosciuto che dal 21° Rapporto traspare una maggiore consapevolezza, da parte dei cittadini, sui temi dell’energia e del cambiamento climatico e ciò rappresenta un segnale importante. Con riferimento all’eolico offshore, ha considerato matura e di primo livello la tecnologia italiana, e per questo importante da incentivare: a tal riguardo, ha ricordato che il compito del Comitato interministeriale per le politiche del mare (Cipom) è quello di facilitare le interazioni fra i vari ministeri partecipanti, in modo che si possano velocizzare le procedure. Marco Lupo (Direttore Generale dell’Unità di Missione per il PNRR del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste) ha focalizzato la propria attenzione sull’applicazione del fotovoltaico in agricoltura, nella fattispecie i parchi agrisolari, riferendo che per il loro sviluppo il Ministero ha incrementato la dotazione finanziaria, attraverso la rimodulazione del PNRR, da 1,5 a oltre 2,3 miliardi di euro. Altre novità introdotte dall’ultimo bando ‘Parco Agrisolare’, risultato di grande attrattiva: il raddoppio della potenza installabile sui tetti di fabbricati rurali e della spesa ammissibile per accumulatori e dispositivi di ricarica, triplicando il target finale di potenza installabile da 375 MW a oltre 1,3 GW al 2026. DATI DI SINTESI DEL FOCUS L’87% degli italiani è preoccupato dagli effetti del cambiamento climatico e il 63% ritiene prioritario contenere l’aumento delle temperature entro i 2 gradi, anche se l’item testato sul campione registra una flessione di ben il 10% nelle ultime due rilevazioni. Nel contempo, si rileva inoltre una leggera crescita dello scetticismo intorno a questa necessità. Il 64% ritiene che l’Italia raggiungerà l’obiettivo del 55% di energia da fonti rinnovabili ma, per circa la metà di essi, oltre il target fissato al 2030. Il 68% schiaccerebbe sull’acceleratore per favorire la transizione #EcoDigital ma per il 43% a patto di aiutare imprese e famiglie ad adeguarsi a sistemi produttivi e stili di vita sostenibili. Infine, in merito al nucleare, circa il 70% degli italiani dichiara di non conoscere la differenza tra fissione e fusione nucleare e, una volta spiegata, si affermano contrari all’energia nucleare da fissione (65%). Di questi, il 35% lascia aperta la porta alla ricerca e allo sviluppo della fusione per fornire un approvvigionamento energetico sostenibile.

Europarlamento dice no ad aumento limiti triciclazolo nel riso

Europarlamento dice no ad aumento limiti triciclazolo nel risoRoma, 14 dic. (askanews) – Il Parlamento europeo riunito in plenaria, a larghissima maggioranza ha chiesto alla Commissione Ue di ritirare la proposta su aumento limiti triciclazolo, potente pesticida vietato nell’Unione Europea ma utilizzato dai principali Paesi produttori dell’Asia e anche dall’America del Sud. Un pronunciamento che segue il mancato supporto nel Consiglio UE del maggio scorso che deve ora portare la Commissione Ue a ritirare la proposta di aumentare il limite per i residui di triciclazolo nel riso da 0,01 a 0,09 mg/kg.

Per la Coldiretti, impegnata nella campagna di sensibilizzazione a livello europeo sul tema, con le importazioni di riso da India, Pakistan, Vietnam, Myanmar e Cambogia, che hanno superato in Italia i 149 milioni di chili nei primi nove mesi del 2023, si tratta di una “decisione importante”. Il Parlamento infatti ritiene che la proposta di regolamento non rispetti gli impegni assunti per preservare la competitività nel mercato dell’Unione e l’elevata sicurezza dei consumatori e potrebbe creare barriere o potenziali interruzioni degli scambi, causando impatti significativi su consumatori, agricoltori e sul settore alimentare in Europa e altrove. L’ammissione di una certa quantità di tale principio chimico nel prodotto importato, oltre a danneggiare le imprese italiane ed europee del settore, rappresenterebbe un potenziale rischio sanitario per i consumatori con un chiaro passo indietro sul principio di precauzione, spiega Coldiretti.

A partire dal 2016 l’uso di questa sostanza attiva è stato vietato in Ue. Per Coldiretti il voto contrario sul triciclazolo nel riso “è un primo passo per il rispetto in Europa del principio di reciprocità in modo che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri, garantendo che dietro gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali ci sia un analogo percorso di qualità che riguarda l’ambiente, il lavoro e la salute”.

Illumia e Bologna Festival fanno danzare 500 droni sulla città

Illumia e Bologna Festival fanno danzare 500 droni sulla cittàBologna, 14 dic. (askanews) – Alzare lo sguardo, dimenticare per qualche minuto i problemi quotidiani e ammirare le stelle. Non quelle cadenti, ma quelle prodotte da 500 droni, che si alzeranno in cielo sul centro storico di Bologna e “danzeranno” sulle note di Cajkovskij e Strauss e accompagnati dalla musica pop di Cesare Cremonini a pochi giorni dal Natale. È il primo drone show in Emilia l’omaggio che Illumia dedica a tutti i dipendenti, ai bolognesi e a chi la sera di mercoledì 20 dicembre passeggiando in piazza VIII Agosto si fermerà per fissare il cielo sopra la Montagnola. L’evento, a un anno dal concerto regalato alla città con il maestro Muti che ha eseguito il Requiem di Verdi, è organizzato dalla family business che opera nel mercato libero dell’energia elettrica assieme a Bologna Festival. Uno spettacolo complessissimo da realizzare – per le autorizzazioni richieste, per la complessità tecnologica che verrà utilizzata e per il lavoro preparatorio – che coinvolge circa 50 professionisti di Dronisos sotto la regia Luca Toscano di Artech, re degli effetti speciali e artefice di altre drone show realizzati in altre città italiane.

“Spesso siamo affannati dalla quotidianità e ci accontentiamo delle cose piccole – ha spiegato il presidente di Illumia, Marco Bernardi -. Con questo progetto vogliamo invitare la cittadinanza a tornare a mettere al centro la propria vocazione e desiderare le cose grandi, desiderare l’infinito, guardare alla cose grandi”. Un regalo rivolto a tutti, piccoli e adulti, che potranno assistere allo spettacolo di 12 minuti replicato tre volte, alle 17,30, alle 19,30 e alle 21,30 per dare il tempo alle batterie dei droni di ricaricarsi. “Usciamo dai teatri per allargare quanto più possibile il pubblico al quale ci rivolgiamo – ha commentato Maddalena da Lisca, soprintendente e direttore artistico di Bologna Festival -. Sarà una sfida molto impegnativa che realizziamo in una piazza che solitamente è utilizzata solo per il commercio. Le figure prodotte dai droni danzeranno nel cielo, con la musica di sottofondo, e per la prima volta la musica classica si fonderà con la musica pop. Non potevamo voltarci indietro rispetto la possibilità di celebrare Bologna avendo qui Cremonini, uno degli autori più rappresentativi della musica pop d’Italia che spesso nelle sue canzoni celebra Bologna”.

Piazza VIII per una sera diventerà il salotto della città, per questo via Irnerio verrà interrotta al traffico per una sera (e per qualche ora la notte del 18 e 19 dicembre quando verranno eseguite le prove ufficiali). I 500 droni decolleranno accanto alla fontana della Montagnola, impiegheranno qualche decina di secondi per cominciare a volare, anzi danzare, sulla testa dei bolognesi. Se piove o c’è vento lo spettacolo verrà spostato al 21 dicembre.

Danni alluvione Toscana, possibile delega per compilare domande

Danni alluvione Toscana, possibile delega per compilare domandeRoma, 14 dic. (askanews) – La compilazione dei moduli online per la ricognizione dei danni da parte delle aziende danneggiate dall’alluvione del 2 e 3 novembre scorsi potrà essere delegata da parte del titolare o rappresentante legale. La novità è stata introdotta sulla piattaforma creata per la presentazione dei modelli C1 per le attività economiche sul portale di Sviluppo Toscana.

La presentazione delle domande attraverso la procedura online sarà attiva dall’1 al 31 dicembre 2023 e sulla sezione del portale dedicata ci sono anche le istruzioni per la compilazione che adesso potrà essere fatta anche su delega del titolare o rappresentante legale dell’azienda.

Ucraina, Zelensky al Consiglio europeo: l’Europa non ricada nell’indecisione, non è il momento di esitare

Ucraina, Zelensky al Consiglio europeo: l’Europa non ricada nell’indecisione, non è il momento di esitareBruxelles, 14 dic. (askanews) – “E’ molto importante che oggi l’Europa non ricada nell’indecisione. Nessuno vuole che l’Europa venga vista come inaffidabile oppure incapace di prendere le decisioni per cui si è preparata”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, parlando in collegamento al Consiglio europeo di Bruxelles.

“Oggi – ha aggiunto – è un giorno speciale. E questo giorno passerà alla nostra storia. Che sia un bene o un male per noi, la storia catturerà tutto. Ogni parola, ogni passo, ogni azione e inazione. Chi ha combattuto per cosa. Quest’anno non abbiamo commesso alcun errore. Nemmeno uno. L’Europa ha vissuto quest’anno con dignità. Non c’è stata codardia, né indecisione. E Putin non ha guadagnato nulla nel corso dell’anno. Né nelle battaglie contro l’Ucraina, né nei suoi tentativi di dividere e umiliare gli europei. Ha perso tutto quest’anno. È fondamentale che abbia perso non solo in Ucraina, ma in ogni aspetto della vita europea. L’Europa ha mantenuto la sua unità. L’Europa non ha permesso che i suoi cittadini venissero trascinati in nessuna delle crisi che il Cremlino ha sempre sognato. Voi tutti avete capito che ora non è il momento delle mezze misure o delle esitazioni. L’Europa ha preso decisioni forti e le ha attuate in modo efficace. Sono grato per tale forza dell’Europa”.