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Tag: Sanremo 2023

Fs, ad Ferraris: connettere Sud a Europa, maxi-piano investimenti

Fs, ad Ferraris: connettere Sud a Europa, maxi-piano investimentiRoma, 20 mag. (askanews) – Gli investimenti previsti dal Gruppo Fs per i prossimi dieci anni, insieme alle risorse del Pnrr, contribuiranno a colmare il gap tra il Nord e il Sud dell’Italia, permettendo di collegare in maniera più efficiente il nostro Mezzogiorno all’Europa. A confermarlo è stato l’amministratore delegato Luigi Ferraris in occasione dell’incontro “Verso sud”, organizzato da The European House – Ambrosetti e tenutosi venerdì 19 maggio a Sorrento.

Nel corso della sesta sessione della giornata – dal titolo “Focus infrastrutture” – che ha visto la partecipazione del vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, Ferraris ha sottolineato come il Piano industriale di Fs preveda circa 200 miliardi di euro di investimenti nei prossimi dieci anni dedicati a infrastrutture, servizi, tecnologia e digitalizzazione. “Bisogna ricordare – ha detto l’Ad di FS Italiane – che degli oltre 24 miliardi assegnati dal Pnrr a Rete Ferroviaria Italiana, il 45% è destinato a progetti per il Sud Italia. Inoltre, il nostro piano prevede circa 80 miliardi di investimenti in dieci anni nel Mezzogiorno, di cui circa 47 miliardi in infrastrutture ferroviarie attraverso RFI”. Come ricordato da Ferraris, rientrano tra le opere finanziate anche con i fondi del Pnrr l’asse ferroviario Palermo – Catania – Messina, la Salerno-Reggio Calabria, la Taranto – Metaponto – Potenza – Battipaglia, Ferrandina-Matera e la Pescara-Bari, la linea Palermo – Trapani via Milo e il bypass ferroviario di Augusta sulla tratta ferroviaria Catania – Siracusa. Senza dimenticare la Napoli-Bari che, una volta completata, consentirà di collegare le due città senza cambio treno e in sole due ore.

Nel corso della tavola rotonda si è discusso anche del Ponte sullo stretto di Messina, un progetto strategico per il Mezzogiorno che vede coinvolto direttamente il Gruppo Fs e che è parte integrante anche di un corridoio europeo: quello Scandinavia – Mediterraneo, nonché elemento di continuità tra due linee fondamentali per lo sviluppo del Mezzogiorno, quali la Salerno – Reggio Calabria e la Messina-Palermo-Catania. “Il Ponte sullo Stretto è necessario per rendere la Sicilia più integrata con il resto dell’Italia, per permettere la continuità di trasporto dal Nord Europa fino al Mezzogiorno”, ha dichiarato Ferraris, sottolineando il ruolo cruciale che rivestirà quest’opera nell’implementare il corridoio che parte dalla Scandinavia fino alla Sicilia, con la possibilità di aumentare il flusso turistico e ridurre i costi dei trasporti. Sulle tempistiche dell’opera, è intervenuto proprio durante l’incontro il ministro Salvini annunciando che “la settimana prossima in Senato ci sarà l’approvazione definitiva del decreto sul Ponte sullo Stretto”. Ampio spazio durante il dibattito, moderato dal direttore del quotidiano Il Mattino Francesco De Core, è stato dato anche ai progetti che il Gruppo FS ha in cantiere in chiave logistica e infrastrutturale per trasformare i porti del Sud in hub del Mediterraneo. “Nel sistema logistico italiano tutti i nostri porti giocano un ruolo di estrema importanza, soprattutto se ben connessi alla rete ferroviaria”, ha spiegato Ferraris. “Basti pensare a Genova che, grazie al Terzo Valico, potrà fare concorrenza ai porti del mare del Nord. Oppure pensiamo al porto di Gioia Tauro che il sistema ferroviario può e deve valorizzare e che, grazie ai lavori sulla Salerno Reggio Calabria AV e alla galleria Santomarco, andremo a connettere anche con la linea adriatica, potendo così trasportare le merci fino al cuore dell’Europa”.

Billi(Lega): grande risultato sede Tribunale brevetti Ue a Milano

Billi(Lega): grande risultato sede Tribunale brevetti Ue a MilanoRoma, 20 mag. (askanews) – “La sede di Londra del Tribunale Unificato dei Brevetti andrà a Milano. Un grande risultato per quella che è stata una delle priorità nell’impegno parlamentare, nonché una battaglia storica della Lega”. Lo dichiara il deputato della Lega Simone Billi, eletto nella circoscrizione estero e capogruppo del partito in commissione Esteri.

“Così – aggiunge – nella città meneghina sarà presente una sezione di questo tribunale. Il M5s aveva provato a forzare la candidatura di Torino, rischiando di far naufragare l’accordo. La sinistra ha governato 9 anni negli ultimi 10, senza mai riuscire a portare a casa il risultato”. Conclude Billi: “Un plauso al Governo e ai ministri che più si sono impegnati per il risultato raggiunto. Questo governo si conferma il ‘Governo del Fare’ nell’interesse degli Italiani, a differenza di chi, prima, aveva saputo solo rimandare la decisione”.

Leader G7: a Cina chiediamo soluzione pacifica questione Taiwan

Leader G7: a Cina chiediamo soluzione pacifica questione TaiwanRoma, 20 mag. (askanews) – I leader del G7 hanno chiesto una “soluzione pacifica” per la questione di Taiwan, sottolineando la necessità di mantenere la pace nello Stretto e ribadendo il loro riconoscimento della politica dell’”Unica Cina”. Lo si legge nel comunicato finale del summit di Hiroshima, che si conclude domani.

“Ribadiamo l’importanza della pace e della stabilità nello Stretto di Taiwan, come indispensabile per la pace e la prosperità nella comunità internazionale”, si legge nel comunicato finale. “Non c’è alcun cambiamento nelle posizioni di base dei membri del G7 su Taiwan, a partire dalla politica sull’”Unica Cina””, si legge ancora nel documento.“Chiediamo – affermano i Sette – una soluzione pacifica delle questioni collegate allo Stretto di Taiwan”.

 

Nel comunicato finale del G7: garantire migrazioni sicure

Nel comunicato finale del G7: garantire migrazioni sicureRoma, 20 mag. (askanews) – I leader G7 hanno espresso l’impegno a proteggere i rifugiati, a garantire migrazioni sicure combattendo le reti criminali che trafficano in essere umani, riconoscendo i “benefici economici e sociali” che vengono dai migeanti. Lo si legge nel comunicato finale del summit di Hiroshima, che si conclude domani. “Ribadiamo il nostro impegno a proteggere i rifugiati, sostenendo le persone forzatamente sfollate e i paesi e le comunità ospitanti, garantendo il pieno rispetto dei diritti umani e le libertà fondamentali dei rifugiati e degli sfollati, difendendo e promuovendo i diritti delle persone marginalizzate e delle persone che affrontano condizioni vulnerabili esacerbate da conflitti, crisi e fughe, compresa la libertà dalla violenza sessuale e di genere”, si legge nel comunicato.

Confindustria,Cgil,Cisl,Uil insieme per solidarietà per Emilia R.

Confindustria,Cgil,Cisl,Uil insieme per solidarietà per Emilia R.Roma, 20 mag. (askanews) – Confindustria e Cgil Cisl Uil, di fronte alla drammaticità degli eventi che si sono verificati a seguito dell’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna, sono vicini e esprimono la massima solidarietà alle popolazioni così duramente colpite. Per questo hanno deciso di prendere insieme un impegno concreto e di sostenere una iniziativa congiunta di aiuto ai cittadini, ai lavoratori ed al sistema produttivo profondamente ferito.

Stanno, pertanto, attivando un “Fondo di intervento per la popolazione dell’Emilia Romagna” nel quale confluiranno contributi volontari da parte dei lavoratori pari ad un’ora di lavoro e un contributo equivalente da parte delle imprese. Confindustria e Cgil, Cisl e Uil effettueranno una valutazione puntuale sulle modalità dell’intervento a sostegno nei modi e con le forme che ne garantiscano la certezza della destinazione e la più rapida utilizzazione.

G7: manteniamo impegno a emissioni zero entro 2050

G7: manteniamo impegno a emissioni zero entro 2050Roma, 20 mag. (askanews) – Nonostante l’impatto dell’aggressione russa all’Ucraina sui mercati energetici, i leader del G7 hanno ribadito l’impegno alle emissioni-zero entro il 2050. Lo si legge nel documento finale del summit di Hiroshima che si conclude domani.

“Il nostro pianeta sta affrontando sfide senza precedenti dalla triplice crisi globale del cambiamento climatico, della perdita di biodiversità e dell’inquinamento, nonché dalla crisi energetica globale in corso. Siamo fermi nel nostro impegno nei confronti dell’accordo di Parigi, mantenendo un limite di 1,5°C di aumento della temperatura globale a portata di mano attraverso un’azione su vasta scala in questo decennio critico, arrestando e invertendo la perdita di biodiversità entro il 2030 e garantendo la sicurezza energetica, sfruttando le sinergie e riconoscendo la natura interdipendente di queste sfide”, si legge nel comunicato. “Mentre la guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina ha un impatto sui mercati energetici e sulle catene di approvvigionamento a livello globale, il nostro obiettivo di raggiungere l’azzeramento delle emissioni nette di gas a effetto serra (GHG) entro il 2050 al più tardi rimane invariato”, continua il documento.

“Sottolineiamo – prosegue – la nostra forte preoccupazione, amplificata dall’ultima scoperta dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) e dal suo Sixth Assessment Report (AR6), per l’accelerazione e l’intensificarsi degli impatti dei cambiamenti climatici, ed evidenziamo la crescente urgenza di ridurre le emissioni globali di gas serra di circa il 43% entro il 2030 e il 60% entro il 2035, rispetto al livello del 2019, alla luce delle sue ultime scoperte”.

Maltempo: Coldiretti, da frutta a grano, il conto dei danni

Maltempo: Coldiretti, da frutta a grano, il conto dei danniRoma, 20 mag. (askanews) – E’ andata perduta quest’anno la produzione di almeno 400 milioni di chili di grano nei terreni allagati dell’Emilia Romagna, dove si ottiene circa 1/3 del grano tenero nazionale, mentre il raccolto della frutta sarà compromesso per i prossimi quattro o cinque anni perché l’acqua rimasta nei frutteti ha “soffocato” le radici degli alberi fino a farle marcire con la necessità di espiantare e poi reimpiantare intere piantagioni. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sui gravi danni provocati dall’alluvione che ha devastato oltre 5mila aziende agricole e allevamenti con animali affogati in Romagna, una delle aree piu’ agricole del Paese con una produzione lorda vendibile di circa 1,5 miliardi di euro all’anno che moltiplica lungo la filiera grazie ad un indotto di avanguardia, privato e cooperativo, nella trasformazione e distribuzione alimentare che è stato fortemente compromesso.

Ai danni sulla produzione agricola si aggiungono – sottolinea la Coldiretti in un comunicato – quelli alle strutture come gli impianti dei frutteti, le serre, gli edifici rurali, le stalle, i macchinari e le attrezzature perse senza contare la necessità di bonificare i terreni e ripristinare la viabilità nelle aree rurali dove si moltiplicano frane e smottamenti. Nelle aree colpite secondo la Coldiretti sono a rischio nell’intera filiera almeno 50mila posti di lavoro tra agricoltori e lavoratori dipendenti nelle campagne, nelle industrie e nelle cooperative di lavorazione e trasformazione. Ad essere sconvolto è un territorio – sottolinea la Coldiretti – con la diffusa presenza di albicocche, pesche nettarine, susine, mele, pere, kiwi, fragole e ortaggi che alimentano industrie e cooperative di lavorazione e trasformazione che fanno della Romagna la “fruit valley” italiana.

Ma forte è la presenza dei cereali con i terreni coltivati a grano tenero destinato alla produzione di pane e quello duro per la pasta che sono stati – sottolinea la Coldiretti – i più interessati dall’alluvione insieme ai frutteti. Una decimazione dei raccolti che – precisa la Coldiretti – rischia di pesare fortemente sui bilanci delle aziende ma anche sull’approvvigionamento nazionale di grano in un momento di grandi tensioni internazionali. Consistente anche la produzione di mais, orzo, girasole, soia, erba medica e molto rilevante dal punto di vista economico – continua la Coldiretti – sono le colture da seme per cereali, bietole, girasole, erba medica ed ortaggi con migliaia di ettari coltivati completamente coperti dal fango.

Sott’acqua anche ulivi e vigne che – rileva la Coldiretti – sono stati anche travolti dalle frane nelle aree collinari dove diffusa è l’attività di allevamento in forte crisi per le difficoltà a garantire acqua e cibo agli animali isolati per le interruzioni nel sistema viario. Sono proprio i danni alle infrastrutture a preoccupare con strade interrotte, ponti abbattuti e terreni franati. “Serve garantire l’arrivo degli aiuti nel minor tempo possibile e dare a queste zone martoriate la possibilità di riparare i danni e ripartire con la nomina di un Commissario alla ricostruzione come fatto ai tempi del terremoto” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare in vista del Consiglio dei Ministri che “gli strumenti ordinari di intervento vanno attivati quanto prima, ma non sono sufficienti a garantire il salvataggio e la continuità delle filiere agricole del territorio colpito”.

Leader G7: Indo-Pacifico libero e aperto basato su stato diritto

Leader G7: Indo-Pacifico libero e aperto basato su stato dirittoRoma, 20 mag. (askanews) – I leader del G7 hanno ribadito la richiesta di un Indo-Pacifico “libero e aperto”, basato sullo “stato di diritto” che “protegga i principi condivisi tra cui la sovranità, l’integrità territoriale, la risoluzione pacifica delle controversie, le libertà fondamentali e i diritti umani”. Lo si legge nel comunicato finale del summit di Hiroshima, che si conclude domani.

“Ribadiamo l’importanza di un Indo-Pacifico libero e aperto, che sia inclusivo, prospero, sicuro, basato sullo stato di diritto e che protegga i principi condivisi tra cui la sovranità, l’integrità territoriale, la risoluzione pacifica delle controversie, le libertà fondamentali e i diritti umani”, recita il comunicato che, senza citarla, manda un messaggio in particolare alla Cina. “Data l’importanza della regione, i membri del G7 ei nostri partner hanno intrapreso le rispettive iniziative indo-pacifiche per contribuire a rafforzare il nostro impegno. Sottolineiamo il nostro impegno a rafforzare il coordinamento con i partner regionali, tra cui l’Associazione delle nazioni del sud-est asiatico (Asean) e i suoi Stati membri”, continua il comunicato.

“Riaffermiamo il nostro incrollabile sostegno alla centralità e all’unità dell’Asean e il nostro impegno a promuovere la cooperazione in linea con l’Asean Outlook sull’Indo-Pacifico. Ribadiamo inoltre la nostra partnership con i paesi delle isole del Pacifico e l’importanza di sostenere le loro priorità ed esigenze in conformità con la strategia 2050 del Forum delle isole del Pacifico per il continente blu del Pacifico. Accogliamo con favore e incoraggiamo ulteriormente gli sforzi compiuti dal settore privato, dalle università e dai gruppi di riflessione, che contribuiscono alla realizzazione di un Indo-Pacifico libero e aperto”.

G7: Nord Corea fermi escalation, Onu adotti nuove misure contrasto

G7: Nord Corea fermi escalation, Onu adotti nuove misure contrastoHiroshima, 20 mag. (askanews) – “Condanniamo fermamente il numero senza precedenti di lanci di missili balistici illegali della Corea del Nord, ciascuno dei quali viola molteplici risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Chiediamo che la Corea del Nord si astenga da qualsiasi altra azione destabilizzante o di escalation, comprese ulteriori azioni test nucleari o lanci che utilizzano la tecnologia dei missili balistici, che minano la stabilità regionale e rappresentano una grave minaccia per la pace e la sicurezza internazionale. Tali azioni sconsiderate devono essere contrastate con una risposta internazionale rapida, unita e robusta”. E’ quanto si legge in un comunicatodiffuso dal G7 in corso a Hiroshima.

“Ciò – si legge ancora – deve includere ulteriori significativi misure da adottare da parte del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Ribadiamo il nostro fermo impegno per l’obiettivo dell’abbandono completo, verificabile e irreversibile del nucleare da parte della Corea del Nord, dei programmi nucleari esistenti e di qualsiasi altra arma di distruzione di massa e programmi di missili balistici”. “Siamo preoccupati – aggiungono i leader G7 – per la scelta della Corea del Nord di dare la priorità ai suoi programmi illegali di armi di distruzione di massa e di missili balistici rispetto al benessere delle persone in Corea del Nord. Chiediamo alla Corea del Nord di accettare le ripetute offerte di dialogo, anche dal Giappone, dagli Stati Uniti e dalla Repubblica di Corea. Esortiamo la Corea del Nord a far rispettare i diritti umani, facilitare l’accesso delle organizzazioni umanitarie internazionali e risolvere i rapimenti”.

Autonomia diff., Landini: non ce n’è bisogno, regressione pericolosa

Autonomia diff., Landini: non ce n’è bisogno, regressione pericolosaNapoli, 20 mag. (askanews) – “Se non ci ascoltano decideremo tutto quello che c’è da decidere, utilizzando tutti gli strumenti democratici che abbiamo a disposizione, perché questa è davvero una regressione pericolosa e non è quello di cui ha bisogno il nostro Paese”. Così Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, a margine dalla manifestazione sindacale unitaria a Napoli, in merito al progetto di autonomia differenziata portato avanti dal governo Meloni.

“Noi la Costituzione, com’è noto, l’abbiamo sempre difesa, quando la voleva cambiare Berlusconi e quando la voleva cambiare Renzi perché – ha aggiunto – continuiamo a pensare che la Costituzione va applicata non va cambiata. Le vere riforme si fanno applicando la Costituzione e pensare che oggi, per quello che sta succedendo in Italia e nel mondo, la soluzione sia costruire tante piccole patrie, tanti piccoli territori che risolvono i problemi è una bugia, è una follia”. Secondo il leader della Cgil “si stanno raccontando delle balle alle persone e per questo noi saremo contrari, non ci fermeremo e, se qualcuno pensa di modificare la Costituzione a colpi di maggioranza, penso che sarà il popolo italiano che interverrà, si mobiliterà utilizzando tutti gli strumenti che sono a disposizione. Intanto – ha concluso Landini – noi chiediamo di fermarsi e di non andare avanti con quel progetto perché è sbagliato e di fare altre riforme. Le opposizioni facciano la loro parte, noi ci rivolgiamo a tutti. Noi stiamo chiedendo al governo di aprire un vero confronto con noi, cosa che non sta avvenendo e per questo siamo in piazza”.