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Tag: Sanremo 2023

Emil Banca, soci eleggono presidente l’ex ministro Galletti

Emil Banca, soci eleggono presidente l’ex ministro GallettiBologna, 15 mag. (askanews) – L’ex ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, è il nuovo presidente di Emil Banca, banca di credito cooperativo. E’ stato eletto ieri dall’assemblea dei soci, che ha anche approvato all’unanimità il bilancio 2023, chiuso con un utile record sopra i 53 milioni di euro. Galletti è entrato nel cda Emil Banca nel 2020; negli ultimi tre anni ha ricoperto il ruolo di vicepresidente, guidando il comitato che ha lavorato al primo piano triennale di sostenibilità.

“Vogliamo confermarci come punto di rifermento per l’economia reale di questo territorio ricco e laborioso, e come partner affidabile delle famiglie e delle realtà che animano le comunità di cui facciamo parte – ha detto Galletti -. Continuando a fare banca in modo differente, basato su solidarietà e mutualità. Un modo di operare attento alle persone, ai più deboli e con il faro della sostenibilità, economica, sociale ed ambientale, ad indicarci la rotta”. Per l’area di Piacenza, entrata a far parte del territorio di competenza della Banca dopo l’acquisizione a fine 2021 di nove filiali da Bcc Centropadana, è stato eletto l’attuale presidente di Confcooperative Emilia-Romagna e amministratore delegato di Coop San Martino, Francesco Milza. Per l’area di Reggio Emilia entra in consiglio Cinzia Rubertielli, amministratore delegato di Li&Pra spa, mentre per Ferrara è stata eletta Paola Pesci, presidente della Società Cooperativa Agreste. Infine, per l’area di Bologna, entra in consiglio Giancarlo Tonelli, storico direttore generale di Ascom Confcommercio Bologna. Completano il Cda i consiglieri: Viviano Fiori (Vergato), Azio Barani (Montecchio), Cristina Bottoni (Molinella), Ivonne Capelli (San Lazzaro), Carlo Piccinini (Modena), Stefano Simonazzi (Bagnolo in Piano), Assuero Zampini (Monzuno) e Graziano Massa (Loiano).

Eurozona, Commissione alza stime di crescita, 2023 +1,1%, 2024 +1,6%

Eurozona, Commissione alza stime di crescita, 2023 +1,1%, 2024 +1,6%Roma, 15 mag. (askanews) – La Commissione europea ha rivisto in meglio le previsioni di crescita economica di tutta l’eurozona, per cui ora si attende una espansione dell’1,1% quest’anno e dell’1,6% nel 2024. Guardando all’intera Unione europea, nelle previsioni economiche primaverili viene indicata una crescita 2023 all’1%, a fronte dello 0,8% stimato tre mesi fa, mentre sul 2024 si prevede un più 1,7%, un decimale di punto in più rispetto alle precedenti previsioni.

Secondo la commissione la disoccupazione media dell’eurozona resterà al minimo storico del 6,8% quest’anno e si ridurrà ulteriormente al 6,7% il prossimo.

Exor: James Anderson entra in Lingotto, George Osborne presidente

Exor: James Anderson entra in Lingotto, George Osborne presidenteMilano, 15 mag. (askanews) – Lingotto – società di gestione di investimenti posseduta da Exor – annuncia due nomine di alto profilo che rafforzano ulteriormente il proprio team e aumentano i servizi offerti. Lo comunica una nota della holding della famiglia Agnelli.

James Anderson entra a far parte di Lingotto portando la sua esperienza specializzata nell’investimento in aziende che presentano un potenziale di innovazione esponenziale in termini di tecnologie e modelli di business. Anderson, spiega Exor, è stato in precedenza partner di Baillie Gifford, dove il suo approccio di lungo termine e basato sulla ricerca lo ha visto diventare uno dei primi finanziatori di società del calibro di Amazon, ByteDance e Tesla. Ha attivamente gestito quello è diventato il più grande fondo di investimento del Regno Unito, facendo registrare un rendimento pari a 1155% nel periodo tra aprile 2000 e marzo 2022. George Osborne è stato nominato presidente non esecutivo di Lingotto e lavorerà a stretto contatto con l’AD di Lingotto, Enrico Vellano. Negli ultimi cinque anni Osborne ha presieduto il Partners’ Council di Exor, una posizione da cui si dimetterà una volta assunto il suo nuovo incarico. È partner della banca d’affari Robey Warshaw ed è stato in precedenza Cancelliere dello Scacchiere del Regno Unito tra il 2010 e il 2016.

Gli asset under management al 31 marzo 2023 ammontavano a circa 3 miliardi di dollari, che sono stati conferiti da Exor e Covéa.

L’inviato speciale cinese sarà a Kiev domani e mercoledì

L’inviato speciale cinese sarà a Kiev domani e mercoledìRoma, 15 mag. (askanews) – L’inviato speciale del governo cinese per gli Affari euroasiatici, Li Hui, sarà a Kiev domani e mercoledì. Lo ha detto oggi alla France presse una fonte del governo ucraino.

“Sarà a Kiev il 16 e il 17 maggio”, ha detto il funzionario. Dopo la tappa in Ucraina, Li, ex ambasciatore cinese in Russia, visiterà poi Polonia, Francia, Germania e Russia per favorire “una soluzione politica alla crisi tra Russia e Ucraina”, stando a quanto ribadito oggi dal portavoce del ministero degli Esteri cinese, Wang Wenbin.

Erdogan esce rafforzato dalla tornata elettorale di ieri, il duello con Kilicdaroglu il 28 maggio

Erdogan esce rafforzato dalla tornata elettorale di ieri, il duello con Kilicdaroglu il 28 maggioRoma, 15 mag. (askanews) – Bisognerà aspettare il 28 maggio per conoscere il nome del nuovo presidente turco. Nè il presidente uscente Recep Tayyip Erdogan, né il principale sfidante, Kemal Kilicdaroglu, hanno superato la soglia del 50 per cento delle preferenze per l’elezione al primo turno. Erdogan, però, esce rafforzato dalla tornata elettorale di ieri: il suo partito, Akp, ha ottenuto la maggioranza in Parlamento insieme ai nazionalisti del Mhp, e nonostante i sondaggi che lo davano in calo e al di sotto del leader dell’opposizione, il capo di stato turco ha ottenuto il 49,4 per cento, secondo i dati finali ma non ufficiali, mentre Kilicdaroglu, probabilmente anche penalizzato da una coalizione di sei partiti fin troppo eterogenea al suo interno, si è fermato al 44,96 per cento. Ago della bilancia, e lo ha già sottolineato nella notte, sarà il candidato nazionalista Sinan Ogan che con il suo 5,2 per cento dei voti potrebbe spostare l’asticella in favore di uno o dell’altro contendente, ma ha già dichiarato di volere i curdi dell’Hdp, che appoggiano Kilicdaroglu, fuori dal gioco.

Intanto, si attende che lo spoglio venga completato: all’appello mancano ancora parte dei voti dei turchi all’estero, circa un 15 per cento. Erdogan ha ottenuto oltre il 56 per cento delle preferenze degli elettori che hanno votato fuori dalla Turchia, principalmente in Germania, Francia, Medio Oriente e Nord Africa. Kilicdaroglu ha raccolto consensi in parte dell’Europa, tra cui in Italia (oltre il 77 per cento), in Russia, in Nord America e in Brasile, collezionando un 41 per cento. Si annuncia quindi una battaglia all’ultimo voto in vista del ballottaggio del 28 maggio quando Erdogan e Kilicdaroglu si daranno nuovamente battaglia. Entrambi hanno dichiarato di accettare il secondo turno ed entrambi, nella notte hanno sostenuto che la volontà del popolo deve essere rispettata. Kilicdaroglu ha promesso di vincere al ballottaggio e ha accusato il partito di Erdogan di interferire con il conteggio e la comunicazione dei risultati, invitando i suoi sostenitori nel paese di 84 milioni a essere pazienti: “Nelle urne dove abbiamo registrato un alto numero di voti, stanno bloccando il sistema con continue contestazioni – ha denunciato Kilicdaroglu nel suo intervento dopo il voto – State bloccando la volontà della Turchia”. Erdogan, invece, affacciandosi dal balcone della sede dell’Akp ad Ankara ha dichiarato: “Non sappiamo ancora se le elezioni sono terminate a questo primo turno, ma se il popolo ci porta al secondo turno, noi lo rispetteremo. Lo spoglio continua all’estero”.

E monta la protesta sui social per la delusione dei risultati delle presidenziali da chi attendeva il cambiamento, subito. Secondo quanto scrive Al Jazeera alcuni cittadini turchi hanno espresso la loro rabbia contro gli elettori delle zone terremotate che hanno scelto comunque di votare per Erdogan. A Kahramanmaras, l’epicentro del terremoto, i risultati preliminari pubblicati dall’agenzia Anadolu hanno mostrato che oltre il 71 per cento dei voti sono andati al presidente uscente, contestato a lungo per la risposta al sisma. Risultato chiaro, a differenza di quello delle presidenziali, è stato quello delle politiche: l’Alleanza popolare, coalizione guidata dal partito del presidente, Giustizia e lo sviluppo (Akp) e che comprende il Partito del movimento nazionalista (Mhp), si è assicurata la maggioranza dei seggi in parlamento, anche se ne ha persi una ventina rispetto alle scorse elezioni. Secondo i dati preliminari, l’Akp ha ottenuto oltre il 35% dei voti, assicurandosi 266 seggi che salgono a 320 su 600 totali, insieme agli alleati. L’Alleanza nazionale, che riunisce i sei partiti di opposizione, ha ottenuto oltre il 35% delle preferenze. Il Partito repubblicano del popolo (Chp), principale formazione della coalizione di opposizione, ottiene 169 seggi. Ai seggi complessivi dell’Alleanza nazionale si potrebbero aggiungere i 10 punti percentuali del Partito democratico del popolo (Hdp) a maggioranza curda, che si è presentato sotto l’ombrello del Partito verde di sinistra. (di Daniela Mogavero)

Ratificata la nomina di Sergio a nuovo Ad della Rai (e la sua indicazione di Rossi a Dg)

Ratificata la nomina di Sergio a nuovo Ad della Rai (e la sua indicazione di Rossi a Dg)Roma, 15 mag. (askanews) – Si è svolta oggi l’Assemblea degli Azionisti, che ha formalizzato la designazione di Roberto Sergio quale nuovo componente del Consiglio di Amministrazione Rai, indicandolo per la carica di Amministratore Delegato. A seguito di tale indicazione, il Consiglio di Amministrazione della Rai, riunitosi successivamente, ha provveduto a nominare Roberto Sergio quale nuovo Amministratore Delegato, con decorrenza immediata. Lo comunica la Rai. “Espletate le formalità di rito – informa ancora viale Mazzini- nel corso della riunione il nuovo Amministratore Delegato ha comunicato di voler nominare Paola Marchesini quale direttore dello Staff Amministratore Delegato e di voler affidare a Gianpaolo Rossi il ruolo di Direttore Generale Corporate, ruolo precedentemente ricoperto ad interim dall’Amministratore Delegato”. Infine, “il Consiglio di Amministrazione Rai ringrazia l’Amministratore Delegato uscente Carlo Fuortes per il ruolo svolto”.

 

Erdogan fa meglio del previsto, duello con Kilicdaroglu il 28 maggio

Erdogan fa meglio del previsto, duello con Kilicdaroglu il 28 maggioRoma, 15 mag. (askanews) – Bisognerà aspettare il 28 maggio per conoscere il nome del nuovo presidente turco. Nè il presidente uscente Recep Tayyip Erdogan, né il principale sfidante, Kemal Kilicdaroglu, hanno superato la soglia del 50 per cento delle preferenze per l’elezione al primo turno. Erdogan, però, esce rafforzato dalla tornata elettorale di ieri: il suo partito, Akp, ha ottenuto la maggioranza in Parlamento insieme ai nazionalisti del Mhp, e nonostante i sondaggi che lo davano in calo e al di sotto del leader dell’opposizione, il capo di stato turco ha ottenuto il 49,4 per cento, secondo i dati finali ma non ufficiali, mentre Kilicdaroglu, probabilmente anche penalizzato da una coalizione di sei partiti fin troppo eterogenea al suo interno, si è fermato al 44,96 per cento. Ago della bilancia, e lo ha già sottolineato nella notte, sarà il candidato nazionalista Sinan Ogan che con il suo 5,2 per cento dei voti potrebbe spostare l’asticella in favore di uno o dell’altro contendente, ma ha già dichiarato di volere i curdi dell’Hdp, che appoggiano Kilicdaroglu, fuori dal gioco.

Intanto, si attende che lo spoglio venga completato: all’appello mancano ancora parte dei voti dei turchi all’estero, circa un 15 per cento. Erdogan ha ottenuto oltre il 56 per cento delle preferenze degli elettori che hanno votato fuori dalla Turchia, principalmente in Germania, Francia, Medio Oriente e Nord Africa. Kilicdaroglu ha raccolto consensi in parte dell’Europa, tra cui in Italia (oltre il 77 per cento), in Russia, in Nord America e in Brasile, collezionando un 41 per cento. Si annuncia quindi una battaglia all’ultimo voto in vista del ballottaggio del 28 maggio quando Erdogan e Kilicdaroglu si daranno nuovamente battaglia. Entrambi hanno dichiarato di accettare il secondo turno ed entrambi, nella notte hanno sostenuto che la volontà del popolo deve essere rispettata.

Kilicdaroglu ha promesso di vincere al ballottaggio e ha accusato il partito di Erdogan di interferire con il conteggio e la comunicazione dei risultati, invitando i suoi sostenitori nel paese di 84 milioni a essere pazienti: “Nelle urne dove abbiamo registrato un alto numero di voti, stanno bloccando il sistema con continue contestazioni – ha denunciato Kilicdaroglu nel suo intervento dopo il voto – State bloccando la volontà della Turchia”. Erdogan, invece, affacciandosi dal balcone della sede dell’Akp ad Ankara ha dichiarato: “Non sappiamo ancora se le elezioni sono terminate a questo primo turno, ma se il popolo ci porta al secondo turno, noi lo rispetteremo. Lo spoglio continua all’estero”. E monta la protesta sui social per la delusione dei risultati delle presidenziali da chi attendeva il cambiamento, subito. Secondo quanto scrive Al Jazeera alcuni cittadini turchi hanno espresso la loro rabbia contro gli elettori delle zone terremotate che hanno scelto comunque di votare per Erdogan. A Kahramanmaras, l’epicentro del terremoto, i risultati preliminari pubblicati dall’agenzia Anadolu hanno mostrato che oltre il 71 per cento dei voti sono andati al presidente uscente, contestato a lungo per la risposta al sisma.

Risultato chiaro, a differenza di quello delle presidenziali, è stato quello delle politiche: l’Alleanza popolare, coalizione guidata dal partito del presidente, Giustizia e lo sviluppo (Akp) e che comprende il Partito del movimento nazionalista (Mhp), si è assicurata la maggioranza dei seggi in parlamento, anche se ne ha persi una ventina rispetto alle scorse elezioni. Secondo i dati preliminari, l’Akp ha ottenuto oltre il 35% dei voti, assicurandosi 266 seggi che salgono a 320 su 600 totali, insieme agli alleati. L’Alleanza nazionale, che riunisce i sei partiti di opposizione, ha ottenuto oltre il 35% delle preferenze. Il Partito repubblicano del popolo (Chp), principale formazione della coalizione di opposizione, ottiene 169 seggi. Ai seggi complessivi dell’Alleanza nazionale si potrebbero aggiungere i 10 punti percentuali del Partito democratico del popolo (Hdp) a maggioranza curda, che si è presentato sotto l’ombrello del Partito verde di sinistra.

Rai, ratificata nomina Sergio a nuovo ad e sua indicazione Rossi a Dg

Rai, ratificata nomina Sergio a nuovo ad e sua indicazione Rossi a DgRoma, 15 mag. (askanews) – Si è svolta in data odierna l’Assemblea degli Azionisti, che ha formalizzato la designazione di Roberto Sergio quale nuovo componente del Consiglio di Amministrazione Rai, indicandolo per la carica di Amministratore Delegato. A seguito di tale indicazione, il Consiglio di Amministrazione della Rai, riunitosi successivamente, ha provveduto a nominare Roberto Sergio quale nuovo Amministratore Delegato, con decorrenza immediata. Lo comunica la Rai

“Espletate le formalità di rito – informa ancora viale Mazzini- nel corso della riunione il nuovo Amministratore Delegato ha comunicato di voler nominare Paola Marchesini quale direttore dello Staff Amministratore Delegato e di voler affidare a Gianpaolo Rossi il ruolo di Direttore Generale Corporate, ruolo precedentemente ricoperto ad interim dall’Amministratore Delegato”. Infine, “il Consiglio di Amministrazione Rai ringrazia l’Amministratore Delegato uscente Carlo Fuortes per il ruolo svolto”.

L’ecosistema del mare e le imprese: la sfida della sostenibilità

L’ecosistema del mare e le imprese: la sfida della sostenibilitàMilano, 15 mag. (askanews) – Attorno al mare e alle città di mare ruota un sistema socioeconomico complesso che oggi è chiamato a rispondere alla transizione sostenibile: non è quindi un caso che il Salone della Csr e dell’innovazione sociale abbia scelto di dedicare la decima tappa del Giro d’Italia della Csr proprio alle tematiche incentrate sulle tematiche di sostenibilità legate al mare e alle iniziative di responsabilità sociale delle imprese che nel mare hanno il contesto principale delle proprie attività. La tappa si svolge ad Ancona il 16 maggio dalle 9.30 presso la Facoltà di Economia “Giorgio Fuà” dell’Università Politecnica delle Marche. Il programma completo è disponibile sul sito del Salone della Csr e dell’Innovazione sociale. Sarà anche possibile seguire la diretta in streaming sul canale YouTube del Salone.

“Il ruolo delle imprese è sempre più importante per la salvaguardia di mari e oceani – commenta Rossella Sobrero, del Gruppo promotore del Salone della Csr e dell’innovazione sociale -. Con questa consapevolezza molte organizzazioni hanno deciso di intervenire in modo diretto o indiretto per la protezione della risorsa marina. In molti casi significa adottare processi produttivi più sostenibili, investire in ricerca e innovazione, promuovere attività educative, collaborare con le istituzioni e gli enti del Terzo Settore”. L’incontro di Ancona è organizzato in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche e con il Dipartimento di Management DiMa, che proprio sui temi legati alla sostenibilità è stato recentemente dichiarato “Dipartimento di Eccellenza” dall’Anvur (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca). Si tratta di un riconoscimento importante, conseguito grazie alla qualità della ricerca prodotta e del progetto presentato, che è incentrato sul tema della misurazione, gestione, controllo e regolamentazione degli intangibili collegati alla transizione digitale e di sostenibilità, la cosiddetta “Twin Transition”.

“Per l’Ateneo è motivo di particolare soddisfazione ospitare, per la prima volta, una tappa del Giro d’Italia della CSR, e che proprio ad Ancona si concluda questo importante percorso – commenta Gian Luca Gregori, Rettore dell’Università Politecnica delle Marche – Quello della sostenibilità è un tema sul quale il nostro ateneo è impegnato ormai da tempo e considerato strategico, sia nella didattica, sia nella ricerca, sia come Terza Missione per lo sviluppo di una reale cultura della sostenibilità. Il focus poi sull’ecosistema allargato del mare risulta centrale per la città di Ancona: dal confronto potranno emergere interessanti e utili spunti di discussione per tutto il sistema territoriale”. Un quadro generale su tematiche e sfide specifiche legate all’ecosistema marino sarà proposto, in apertura dei lavori di Ancona, da Gian Luca Gregori, Rettore UNIVPM; Stefano Staffolani, preside della Facoltà di Economia “Giorgio Fuà” UNIVPM e Stefania Gorbi, delegata del Rettore alla Sostenibilità. Il primo panel sarà invece dedicato nello specifico all’economia del mare: interverranno Marco Giuliani, presidente del corso di laurea magistrale Management Sostenibilità ed Economia Circolare UNIVPM; Francesco Regoli, direttore del Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente UNIVPM e Luca Bolognini, ricercatore CNR, coordinati da Maria Serena Chiucchi, direttrice del DiMa UNIVPM. La seconda parte dei lavori metterà al centro l’ecosistema portuale, partendo dall’assunto che oggi il porto di Ancona sta vivendo una trasformazione importante con la prospettiva di realizzare un nuovo terminal per un scalo moderno, attuale, funzionale ai presenti e futuri sviluppi del mercato e dei traffici marittimi internazionali che lo caratterizzano. Interverranno al confronto, coordinato dal professor Andrea Perna, docente di UNIVPM; Vincenzo Garofalo, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale Mar Adriatico centrale; Alberto Rossi, amministratore delegato di Frittelli Maritime Group e Aldo Trupiano, dirigente del Gruppo Fincantieri.

Quella di ancora è l’ultima tappa del Giro d’Italia della Csr l’evento itinerante promosso da Il Salone della Csr e dell’innovazione sociale, che nel corso dell’anno ha attraversato il Paese per parlare di sostenibilità. Dieci le città toccate, 113 le organizzazioni coinvolte, con 133 relatori e oltre 2300 partecipanti che hanno preso parte ai dibattiti sia dal vivo che online. Di pari passo con il Giro d’Italia della Csr, anche nel 2023 è proseguita l’attività del Salone Extra, iniziata nel 2020, che da gennaio a maggio ha proposto 7 eventi satellite come presentazioni di libri, incontri di networking e tavole rotonde pensati per esplorare ulteriormente gli argomenti affrontati nelle tappe e approfondire le diverse tematiche legate alla sostenibilità. Il 28 maggio verrà presentato durante l’ultimo evento del Salone Extra il secondo numero della nuova collana Quaderni del Salone della CSR che sarà dedicato al tema della valorizzazione e dell’inclusione.

Nel 2023, infine, il Salone promuove la seconda edizione del Premio Impatto, un’iniziativa sull’importanza di misurare e valutare l’impatto generato da progetti che intendono contribuire al percorso verso lo sviluppo sostenibile. Dopo il successo della prima edizione, che ha visto premiate il 3 ottobre 2022 a Milano tre imprese profit e tre non profit, il regolamento del premio e le schede di adesione per imprese e terzo settore sono online sul sito de Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale. Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale è promosso da Università Bocconi, Sustainability Makers, Global Compact Network Italia, ASviS, Fondazione Sodalitas, Unioncamere, Koinètica.

Bankitalia: a marzo debito aumenta a 2.789,8 miliardi (+17,8 mld)

Bankitalia: a marzo debito aumenta a 2.789,8 miliardi (+17,8 mld)Milano, 15 mag. (askanews) – Lo scorso marzo il debito delle Amministrazioni pubbliche è aumentato di 17,8 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.789,8 miliardi. Lo comunica la Banca d’Italia. Il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (31,3 mld) e l’effetto degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (0,4 mld) hanno più che compensato la riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro (13,9 mld, a 29,4).

Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 18 miliardi, mentre quello delle Amministrazioni locali è diminuito di circa 0,1 miliardi. Il debito degli Enti di previdenza è rimasto invece sostanzialmente stabile. Alla fine di marzo la quota del debito detenuta dalla Banca d’Italia era pari al 25,8% (dal 26,2% del mese precedente); quella detenuta dai non residenti era pari a febbraio (ultimo mese per cui questo dato è disponibile) al 26,6%. A marzo la vita media residua del debito è rimasta stabile a 7,7 anni.