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Tag: Sanremo 2023

In Sardegna la nuova scuola per top gun dell’Aeronautica Militare

In Sardegna la nuova scuola per top gun dell’Aeronautica MilitareDecimomannu, 11 mag. (askanews) – Circa 80 top gun per un totale di almeno 8mila ore di volo, all’anno, a regime. Sono i numeri della International Flight Training School (Ifts) la scuola di volo militare avanzato che l’Aeronautica Militare ha creato assieme all’azienda Leonardo sulla base aerea di Decimomannu (Ca), in Sardegna.

In questa scuola all’avanguardia, già da oltre un anno, si addestrano i piloti militari, italiani e stranieri, destinati a operarare sui caccia di nuova generazione come gli Eurofighter e gli F-35. Giovedì 11 ottobre è stato inaugurato il nuovo campus della Ifts, alla presenza del sottosegretario alla Difesa, Matteo Perego di Cremnago e del Capo di Stato di Maggiore dell’Aeronautica, Generale di Squadrs Aerea Luca Goretti.

“Oggi abbiamo fatto il salto di qualità – ha spiegato il Generale Goretti – attraverso questa struttura internazionale abbiamo dimostrato che siamo ancora leader in questo settore e l’abbiamo fatto insieme a un’industria eccellenza che è la Leonardo e a una Regione d’eccellenza come la Sardegna. La sinergia tra una Forza Armata all’avanguardia, una industria visionaria e innovativa e una Regione che vuole metterci la faccia per un indotto economico non da poco rappresenta veramente un salto di qualità perché è un lavoro di squadrae un lavoro di squadra se è vincente porta a un risultato vincente”. E di innovazione in questa scuola di volo ce n’è tanta, a partire dagli istruttori, sia militari sia civili e dalle tecnologie digitali come il Ground Based Training System che permette di organizzare missioni addestrative miste condotte, cioé, simultaneamente, in parte sui jet reali, i T-346 del 61esimo Stormo e in parte su simulatori perfettamente integrati e connessi, con risparmio di costi, minore inquinamento e maggiore efficacia per i frequentatori.

“È la dimostrazione – ha detto Roberto Cingolani, ex ministro della Transizione ecologica e fresco di nomina a Ceo di Leonardo – che la capacità di sviluppare gemelli digitali di macchine complesse, come gli aerei, di applicare artificial intelligence a sistemi dove questi gemelli digitali si muovono, capacità, quindi di descrive in maniera realistica queste situazioni avanzate – il cosiddetto combat scenario – sono una cosa che dimostra come il digitale sia diventato fondamentale nella Difesa e nella sicurezza nazionale. Non mi voglio spingere troppo avanti però ho la sensazione che non è solo ‘bullet’ ma ‘bullet and byte’, quindi dati. Qui lo tocchiamo con mano”. “Una struttura d’eccellenza e all’avanguardia”, ha sottolineato il sottosegretario Perego di Cremnago, in cui l’Italia detiene la leadership attraverso l’Aeronautica Militare per addestrare i piloti militari italiani e dei Paesi partner.

Le Forza aeree di Qatar, Giappone, Germania, Singapore, Austria, Canada e Arabia Saudita hanno già aderito al progetto e tante altre hanno mostrato interesse. “Vuol dire che la strada è giusta – ha concluso Cingolani – l’impegno che avrà Leonardo sarà sicuramente di mettercela tutta per fare in modo che queste tecnologie continuino ad avanzare velocissime e che questo standard venga mantenuto e migliorato”.

Per Zelensky possibile visita a Roma da Meloni, sabato da Scholz

Per Zelensky possibile visita a Roma da Meloni, sabato da ScholzRoma, 11 mag. (askanews) – Nell’ambito della sua visita in alcuni Paesi europei, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky potrebbe fare nei prossimi giorni un tappa “lampo” anche a Roma, per incontrare la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. E’ quanto si apprende da diverse fonti qualificate.

Zelensky nei giorni scorsi è già stato a Helsinki, in Finlandia, e all’Aia, nei Paesi Bassi mentre sabato e domenica sarà in Germania: prima a Berlino per incontrare il cancelliere Olaf Scholz e il presidente Frank-Walter Steinmeier, poi ad Aquisgrana per ricevere il premio Carlo Magno. Nell’ambito di questo programma potrebbe essere inserita, sabato, la visita a Roma, che però al momento non viene ufficialmente confermata. Meloni aveva incontrato Zelensky a Kiev lo scorso 21 febbraio e in quell’occasione lo aveva invitato in Italia. Invito ribadito lo scorso 26 aprile, in occasione della Conferenza di Roma sulla ricostruzione a cui Zelensky aveva partecipato in video collegamento.

Ue, domenica 14 maggio Timmermans ricorda a Taranto Mauro Petriccione

Ue, domenica 14 maggio Timmermans ricorda a Taranto Mauro PetriccioneRoma, 11 mag. (askanews) – Domenica, 14 maggio, alle ore 20,30, avrà luogo, presso il Salone di Rappresentanza della Provincia, Via Anfiteatro 4, a Taranto, l’evento “Mauro Petriccione. La terra dei migliori”, incentrato sul ricordo e la valorizzazione dell’uomo Raffaele Mauro Petriccione, che dal 2018 è stato Direttore Generale dell’Area Clima della Commissione europea, per la quale ha svolto un ruolo determinante nella ripresa verde dell’Ue e nella realizzazione del Green Deal Europeo.

La serata sarà l’occasione per delineare un ritratto dell’uomo delle istituzioni, del tecnico, ma anche della persona illuminata e ben voluta, che tanto lustro ha portato alla sua terra di origine e all’Europa intera con il suo operato. “Mauro Petriccione, prima che un amico, è stato per me un grande esempio – racconta il Direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, Antonio Parenti, co-organizzatore dell’appuntamento -. La sua intelligenza e conoscenza dell’Europa sono sempre andate a braccetto del rispetto dei colleghi e delle controparti. Mauro aveva una grande visione e capacità di comunicare la sua visione e l’Europa e l’Italia gli devono moltissimo”.

A condurre l’evento, occasione per celebrare tutti gli uomini eminenti nati a Taranto che hanno portato la pugliesità nel mondo, grazie al loro cammino umano e professionale, sarà il conduttore televisivo Alessandro Greco. Ospiti Frans Timmermans, vicepresidente della Commissione Europea, Antonio Parenti, Direttore della Rappresentanza italiana della Commissione Europea e Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia. La serata in memoria di Mauro Petriccione è organizzata dalla Commissione europea e Cicale Agency e rientra nell’ambito degli eventi promossi dal Festival dello Sviluppo Sostenibile 2023, con il patrocinio della Provincia di Taranto e Confindustria Taranto.

L’Ucraina: i mercenari russi non hanno carenza di munizioni a Bakhmut

L’Ucraina: i mercenari russi non hanno carenza di munizioni a BakhmutRoma, 11 mag. (askanews) – Combattenti mercenari russi hanno intensificato i loro bombardamenti e attacchi di artiglieria negli ultimi giorni e non si trovano a fronteggiare una carenza di munizioni. Lo ha sottolineato un comandante di brigata ucraino a Bakhmut. La città orientale, spesso indicata come il “tritacarne”, è ormai da mesi teatro di feroci combattimenti, con entrambe le parti che subiscono gravi perdite. Da settimane ormai, il capo dei mercenari filorussi del Gruppo Wagner, Evgeny Prigozhin, si lamenta del fatto che l’esercito russo stia privando le sue forze di munizioni sufficienti per catturare l’area. Ma per il colonnello ucraino Roman Hryshchenko, comandante della 127a brigata di difesa territoriale dell’Ucraina, le forze non hanno “subito nulla di simile a una carenza di munizioni”.

Esce domani il nuovo disco di Remo Anzovino

Esce domani il nuovo disco di Remo AnzovinoRoma, 11 mag. (askanews) – Un viaggio tra le mille possibilità espressive e stilistiche del pianoforte, un’esplorazione onirica del volo e del pianeta dell’aria in cui l’ascoltatore è chiamato a vivere la seconda vita di Icaro. Una nuova occasione in cui le ali non vengono bruciate dal sole, ma sorprendentemente portano chi le indossa sempre più in alto. È “Don’t Forget to Fly”, il nuovo disco di Remo Anzovino – il sesto di studio – in uscita il 12 maggio in vinile, CD e sulle principali piattaforme digitali. Distribuito da Believe, è il primo completamente piano solo della sua carriera, e sarà presentato live in anteprima sabato 20 maggio a Piano City Milano (Giardino BIM Bicocca, ore 18). Pre-save: https://bfan.link/don-t-forget-to-fly L’album è una metafora che traduce in puro suono il bisogno degli esseri umani di volare, le immagini dinamiche di un sogno che si rivela poco alla volta come un potente mezzo di interpretazione della realtà.

Un atteso ritorno sei anni dopo il fortunato album “Nocturne”, arrivato a 18 milioni di streaming solo su Spotify. Compositore, pianista, performer, avvocato penalista, Anzovino ha almeno 4 vite e forse più, posizionandosi tra i più originali ed eclettici interpreti del nostro tempo. Protagonista di progetti al confine tra musica e cinema, celebrato con il Nastro D’Argento 2019 Musica dell’Arte per le sue colonne sonore, ha collezionato oltre 24 milioni di streaming in 180 Paesi nel mondo solo su Spotify. Ha suonato sui più prestigiosi palcoscenici nazionali e internazionali: dall’International Jazz Festival di Ankara al London Jazz Festival, passando per il The Cutting Room a New York; dall’Arena di Verona e Caracalla con i 2Cellos al Castello Sforzesco di Milano fino alla più recente tournée in Giappone di febbraio, dove si è esibito alla Bulgari Tower e all’Auditorium Agnelli di Tokyo fino al Live Spot Rag di Kyoto. Come avvocato – confessa – lavoro con le parole. Nella musica, al contrario, uso esclusivamente i suoni per suggerire immagini e lasciare libero l’ascoltare di scoprire quelle del proprio film. “Don’t Forget to Fly” è un vero e proprio concept album, nato come atto d’amore per il pianoforte, pensato e composto nella dimensione di un sogno. Il titolo rivela già molto: non dimenticare di volare è un promemoria e un invito, nato da una frase appuntata sul taccuino dall’autore. L’uomo è progettato per volare, non deve soffocare i propri desideri. Viviamo in un momento storico in cui siamo bombardati dalle immagini. Con questo disco chiedo a chi ascolta di produrle invece di subirle, tornando a essere protagonisti della propria immaginazione.

Il disco è una moderna suite in 12 movimenti: un vero e proprio viaggio onirico dove ogni brano è collegato al precedente e si connette al successivo. Chi ascolta è chiamato a vivere la seconda vita di Icaro: una sorprendente ascesa che non prevede caduta, perché nella dimensione del sogno si è lontani dal fallimento e distanti dalla quotidianità, che spetta a noi interpretare quando gli occhi si aprono. Se la musica di Anzovino si è da sempre caratterizzata per il forte elemento visivo, non fa eccezione “Don’t Forget to Fly” che si contraddistingue per leggerezza e luminosità. Come un moderno sciamano, il compositore ci accompagna in uno strabiliante mondo delle meraviglie in cui si nuota nell’aria (Air Summer), si scopre che il cielo è un immenso prato di fiori (Sky Flowers) e ci si stende a riposare su un’amaca posizionata tra due nuvole (Between Two Clouds). Il piano solo acquista la forza di un’orchestra e ci fa sentire con una raffinata sincope la pulsazione del cuore e il desiderio che prevale sulla paura (The Second Life Of Icarus), descrive attraverso una struggente ballata mediterranea la luce transitoria della luna, prima che svanisca nel giorno, (Morning Moon), annulla la forza di gravità permettendoci di volare ad alta quota (No Gravity) si scatena nello strepitoso tango di un equilibrista (On a Tightrope), danza sulla coreografia di uno stormo di uccelli (Dance of Birds), è la voce di una foresta di alberi che adornano il cielo (Celestial Trees).. L’accordo in controtempo alla fine del sontuoso valzer che conclude l’album – la title track Don’t Forget To Fly – definisce il momento in si aprono gli occhi e ci si sveglia dal sogno. Anzovino si diverte a esplorare ogni possibilità del suo piano, un grand coda concerto Steinway&Sons della collezione Bussotti&Fabbrini di Firenze, senza ricorrere ad alcun overdub. Il risultato è un suono pianistico naturale, di una bellezza senza artifici. Unisce la raffinatezza armonica all’originalità delle melodie e dosa riferimenti colti e popolari, dando vita a un’interpretazione di grande classe e dinamicità.

Il disco è stato registrato, mixato e masterizzato dal grande fonico Stefano Amerio (oltre 100 dischi con ECM) al Teatro di Fiesole, luogo scelto non solo per la sua acustica straordinaria ma anche perché in quegli stessi luoghi – narra la leggenda – Leonardo Da Vinci ha effettuato le sue prove di volo, incarnando egli stesso la Seconda Vita di Icaro.

Il Garante dei prezzi ritiene che a breve la pasta costerà meno

Il Garante dei prezzi ritiene che a breve la pasta costerà menoRoma, 11 mag. (askanews) – E’ “attesa a breve una significativa discesa del costo della pasta”. Lo afferma in una nota il Garante per sorveglianza dei prezzi dopo che si è riunita per la prima volta la Commissione di allerta rapida per il monitoraggio dei prezzi.

La Commissione, si legge in una nota, prevista dal decreto trasparenza e presieduta dal Garante per la sorveglianza dei prezzi, Benedetto Mineo, “è stata convocata per monitorare in tempo reale, a seguito degli aumenti registrati negli ultimi mesi, le dinamiche del costo della pasta e dei principali fattori che ne compongono il prezzo al consumo”. La Commissione “ha preso in esame l’andamento del prezzo della pasta che, come rilevato dall’ISTAT sia a marzo che ad aprile, ha fatto registrare, rispettivamente, aumenti tendenziali del 17,5% e del 16,5%”.

“Durante il confronto tecnico – prosegue il Garante – i rappresentanti di Istat, Ismea e del sistema camerale hanno segnalato come le ultime rilevazioni dei prezzi stanno già dimostrando i primi segnali, seppure deboli, di diminuzione di prezzo, segno che nei prossimi mesi il costo della pasta potrà scendere in modo significativo”. La Commissione “ha ribadito che continuerà l’opera di monitoraggio sull’effettiva discesa dei prezzi, a tutela dei consumatori” ed iI Garante “ha evidenziato come la dinamica dei prezzi sia delle materie prime (frumento duro e semola) sia dell’energia siano su livelli sensibilmente più bassi rispetto allo scorso anno e come tali riduzioni si rifletteranno sul prezzo al consumo della pasta”.

Human Company: 6,6 mln le presenze stimate per il turismo outdoor dell’estate 2023 (+2%)

Human Company: 6,6 mln le presenze stimate per il turismo outdoor dell’estate 2023 (+2%)Roma, 11 mag. (askanews) – Crescono le presenze nel turismo outdoor in Italia nel 2023. E’ quanto emerge dall’Osservatorio del turismo outdoor firmato da Human Company, azienda punto di riferimento nell’hospitality in Italia e attiva da oltre quarant’anni nel turismo open air, in collaborazione con THRENDS, società specializzata in analisi e strategie nel settore tourism & hospitality presentato il 9 maggio a Roma.

La stagione estiva 2023 del turismo all’aria aperta, rileva l’Osservatorio, si prospetta da record, con una previsione di presenze di 56,6 milioni per i mesi di giugno, luglio, agosto e settembre, in aumento del 2% rispetto al 2022 (55,5 milioni) e dell’1% rispetto al 2019 (55,9 milioni). Non solo questo sarà l’anno del consolidamento del recupero dei flussi turistici registrato nell’estate 2022, ma rappresenterà anche uno dei migliori degli ultimi 10 anni, dietro solo al 2017 (57,9 milioni). “C’è tanta voglia di Italia e di scoprire mete meno conosciute, come quelle promosse dal turismo open air. L’attenzione verso questo comparto è massima – ha affermato l’Onorevole Gianluca Caramanna, Responsabile del dipartimento Turismo Fratelli d’Italia e Consigliere del Ministro del Turismo – lo dimostra il fatto che questo governo abbia fortemente voluto mantenere il Dicastero del Turismo e che sia stato elaborato il Piano Strategico 2023-2027 per la prima volta da un Ministero a competenza esclusiva. Il Piano si basa su 5 pilastri: tra i tre più importanti, oltre a innovazione e formazione, vi è sicuramente la sostenibilità. Il turismo legato a questo terzo pilastro, come quello open air, può portare i turisti a scoprire mete alternative ed attivare un circolo economico virtuoso in Italia, dando ricettività importante ad alcuni territori al di fuori delle mete più gettonate. I tempi sono maturi per una legge quadro che, in attesa di una più organica riforma delle competenze tra Stato e Regioni, potrà porre le basi per dare al turismo nazionale un’identità coesa, come quella che si ha in Francia e in Spagna, non solo a livello istituzionale, ma anche di promozione. Insieme al Ministro stiamo immaginando un brand turistico che rappresenti l’Italia promuovendo sempre più il sistema Paese”.

In particolare, dai dati dell’Osservatorio il mercato estero risulta essere quello più promettente: si stima che raggiungerà il 51% del mercato, diventando quello trainante e dimostrando così la voglia degli stranieri di viaggiare e di muoversi fuori confine verso il Mediterraneo e in particolare verso l’Italia. “Il Turismo è un comparto fondamentale per l’Italia: al pari dell’esportazione – ha dichiarato il Senator Claudio Borghi (Lega) – contribuisce al saldo commerciale positivo dell’Italia. Proprio per questo motivo i dati sul turismo outdoor individuati dall’Osservatorio sono decisamente incoraggianti. L’Italia sconta ancora molti pregiudizi sull’accessibilità turistica: il turista open air straniero, che preferisce le sole strutture turistiche del Nord Italia, è spesso convinto che non sia agevole raggiungere il Centro-Sud Italia. Per ovviare a questi preconcetti stiamo lavorando in sinergia con il Ministro delle Infrastrutture. Quando sarà compiuta l’autonomia regionale si innescheranno processi virtuosi grazie ai quali i modelli economici delle regioni più virtuose saranno applicati anche nelle regioni al momento meno attrattive per questo comparto turistico. È compito del governo e della maggioranza che lo sostiene promuovere le misure che garantiscano al comparto e agli imprenditori maggiore certezza per continuare ad investire in questo comparto strategico per lo sviluppo del turismo nazionale. Questo vale per il problema dell’accatastamento dei mezzi mobili di pernottamento, che sto seguendo personalmente, come per le concessioni demaniali e balneari.”

Il mercato italiano, che rappresenta il restante 49%, è stabile e in linea con 2021 e 2022; in particolare però, seppur si registri una propensione alle vacanze fuori dai confini nazionali, le esigenze economiche quali l’aumento delle spese, l’inflazione e l’incremento dei costi dei trasporti potrebbero far propendere per un rimanere nei confini nazionali. “Il settore open air rappresenta, nel contesto dell’offerta turistica italiana, la seconda modalità dopo gli alberghi: 2600 imprese offrono oltre 1,3 milioni di posti letto per giorno su un mercato in rapida e significativa espansione che ha visto nell’ultima stagione un completo recupero delle quote perdute nel periodo pandemico, addirittura con incrementi rispetto al 2019. La nostra domanda è vivace e dobbiamo cogliere le opportunità offerte da una ripresa così marcata, specie del mercato estero. Per questo motivo riteniamo che gli interlocutori politici ed amministrativi debbano conoscere più e meglio la specificità di un’offerta che fa perno sul comfort, sulla sostenibilità, sul contatto con la natura ed è per vocazione permeabile e connessa con i territori. Dobbiamo garantire agli ospiti un livello adeguato di servizi e di prodotti con elevati standard. In questo senso vanno sciolti i nodi che limitano la crescita come la normativa paesaggistica che impedisce l’utilizzazione dei mezzi mobili di pernottamento e la genericità della normazione della materia delle concessioni demaniali,” ha concluso Alberto Granzotto, Presidente di FAITA-Federcamping.

Pasta, Unionfood: allarmismo ingiustificato, prezzo alla produzione +8,4%

Pasta, Unionfood: allarmismo ingiustificato, prezzo alla produzione +8,4%Milano, 11 mag. (askanews) – La pasta è la soluzione non il problema e l’allarmismo di questi giorni intorno al prezzo a scaffale è ingiustificato. Del resto, anche coi rincari attuali, l’aggravio annuo per i consumatori è di circa 10 euro. E’ questo il messaggio lanciato dai pastai riuniti in Unione italiana food al termine della prima riunione a Palazzo Piacentini a Roma della Commissione di allerta rapida sui prezzi della pasta convocata dal ministero delle Imprese. – Il prezzo della pasta alla produzione è cresciuto in un anno del +8,4% (dati Istat, marzo 2023 su marzo 2022), ovvero al pari dell’indice di inflazione medio registrato dai beni al consumo, osservano. L’incremento per il consumatore, che dipende da dinamiche esterne al mondo della produzione della pasta, si attesta invece su una percentuale del +16,5% (e non del 17,5% o di altre cifre enunciate erroneamente in questi giorni) quando la media del totale dei prodotti alimentari è del +15% (dati Istat, aprile 2023 su aprile 2022). Parliamo quindi di un rincaro sul prezzo della pasta che si attesta di un punto e mezzo percentuale in più rispetto agli altri prodotti alimentari, si legge in una nota.

“Vorremmo che si uscisse da questa giornata con il riconoscimento che la pasta è la soluzione, non il problema. Lavoriamo tutti nella direzione di tutelare sempre al meglio i consumatori ma, seppur i costi rimanessero quelli attuali, non possiamo dimenticare che l’aggravio di spesa per persona all’anno sarebbe di circa 10 euro, ovvero il 16,5% in più su un prodotto che costa in media circa 1,07 euro al pacco (dato Istat) – affermano i pastai guidati da Riccardo Felicetti – Insomma, ben al di sotto di tanti altri rincari e perfettamente in linea con il costo dell’inflazione. Tenendo conto che si tratta di un prodotto che finisce quotidianamente sulle tavole degli italiani, sinceramente l’allarmismo di questi giorni appare davvero poco giustificato. Si sono letti tanti numeri, alcuni anche sbagliati: resta il fatto che noi pastai possiamo solo ribadire che il prezzo della pasta alla produzione è aumentato del +8,4%, in linea con l’aumento dell’indice d’inflazione medio dei beni al consumo. Se l’aumento del prezzo al consumo è stato poi del +16,5%, non è a noi che dovete chiederne ragione”. Secondo Unionfood, l’incremento del prezzo della pasta “presentato come un’allerta, è invece un dato logico e facilmente spiegabile”. La pasta oggi a scaffale è stata prodotta mesi fa con grano duro acquistato alle quotazioni del periodo ancora precedente, con i costi energetici del picco di crisi bellica, cui si sono aggiunti i forti costi del packaging (carta e plastica) e della logistica (carburante, pallet, containers). I prezzi di oggi, quindi, sono il risultato di una libera contrattazione fatta dalle singole aziende con la distribuzione. Una situazione che i pastai di Unione Italiana Food hanno definito come una “tempesta perfetta” per il settore della pasta e non solo (anche gli altri beni alimentari hanno subito gli stessi incrementi). “È vero – ammettono – che i costi sono scesi ma non sono tornati ai livelli del passato e sono ancora piuttosto sostenuti rispetto a quelli registrati a cavallo del 2020/2021”.

All’inizio del 2022, ricordano, il prezzo del grano era salito a quasi 600 euro a tonnellata (+110% rispetto allo stesso periodo del 2021) ed ora è sceso sensibilmente, attestandosi tra i 350 e i 380 euro (comunque +30% rispetto al 2019). Stessa dinamica la si può riscontrare per i costi energetici e le altre voci di costo. “Quando il grano duro era alle stelle non è stato avvertito nessun grido di allarme per i pastai. Eppure, si tratta di un settore con una marginalità ridottissima visto che con poco più di un euro si acquista un pacco di pasta da 500 grammi e in quell’euro ci stanno tutte le voci di costo: il grano duro, la trasformazione del grano in semola, i costi energetici di aziende fortemente energivore (elettricità e gas), il packaging, i trasporti ed altro ancora”,concludono.

Pasta, Garante prezzi: in prossimi mesi atteso calo significativo prezzi

Pasta, Garante prezzi: in prossimi mesi atteso calo significativo prezziMilano, 11 mag. (askanews) – Nei prossimi mesi il costo della pasta potrà scendere in modo significativo. E’ la conclusione a cui è giunta la Commissione di allerta rapida per il monitoraggio dei prezzi riunitasi oggi per la prima volta a Palazzo Piacentini a Roma. “Durante il confronto tecnico, le istituzioni tecniche e di statistica (Istat, Ismea e sistema camerale) hanno segnalato come le ultime rilevazioni dei prezzi stanno già dimostrando i primi, seppure deboli, segnali di diminuzione di prezzo, segno che nei prossimi mesi il costo della pasta potrà scendere in modo significativo” si legge in una nota diffusa dal ministero delle Imprese e del made in Italy. La commissione, dal canto suo, fa sapere che “continuerà l’opera di monitoraggio sull’effettiva discesa dei prezzi, a tutela dei consumatori”.

La commissione, prevista dal decreto Trasparenza e presieduta dal garante per la sorveglianza dei prezzi, Benedetto Mineo, è stata convocata dal Mimit nelle scorse settimane per monitorare in tempo reale, a seguito degli aumenti registrati negli ultimi mesi, le dinamiche del costo della pasta e dei principali fattori che ne compongono il prezzo al consumo. Durante la riunione di oggi è stato preso in esame l’andamento del prezzo della pasta che, come rilevato dall’Istat sia a marzo che ad aprile, ha fatto registrare, rispettivamente, aumenti tendenziali del 17,5% e del 16,5%. II Garante ha evidenziato come la dinamica dei prezzi sia delle materie prime (frumento duro e semola) che dell’energia siano su livelli sensibilmente più bassi rispetto allo scorso anno e come tali riduzioni si rifletteranno sul prezzo al consumo della pasta. Ai lavori della prima riunione, oltre i membri previsti dal decreto(rappresentanti di Istat, Ismea, sistema camerale, rappresentati dei ministeri competenti per materia, Guardia di finanza, Autorità indipendenti competenti per settore, associazioni dei consumatori e degli utenti nominati dal Cncu, Regioni e Provincie Autonome), hanno partecipato i rappresentanti dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, dell’Agenzia delle entrate, delle associazioni delle imprese agricole, dell’industria molitoria e produttiva, delle cooperative, della distribuzione e del commercio, al fine di valutare in modo completo tutti i meccanismi di formazione del prezzo della pasta e poter così meglio definire le aspettative dei prossimi mesi anche in base ai positivi segnali di riduzione dei costi delle componenti della produzione.

 

Meloni vince partita Gdf, Salvini Polizia. E si sblocca la Rai

Meloni vince partita Gdf, Salvini Polizia. E si sblocca la RaiRoma, 11 mag. (askanews) – Dopo settimane di tensioni e rinvii, il governo trova la quadra sul nuovo giro di nomine che riguardano la Rai, la Guardia di Finanza e la Polizia. Per quanto riguarda la Tv di Stato, il Consiglio dei ministri oggi ha designato Roberto Sergio come nuovo componente del Cda in sostituzione dell’amministratore delegato dimissionario Carlo Fuortes. Lo stesso Sergio sarà indicato dal Mef in assemblea come nuovo Ad. La nomina di Sergio aprirà la strada a un giro di nomine in Rai: a partire dal direttore generale (quasi sicuramente Giampaolo Rossi) per proseguire con i direttori di rete e di testata.

Per quanto riguarda la Polizia, il nuovo capo è Vittorio Pisani, che prende il posto di Lamberto Giannini, nominato prefetto di Roma. Pisani (attualmente vice direttore dell’Aise) ha lavorato a lungo a Napoli nella lotta alla Camorra, arrivando all’arresto del boss Michele Zagaria. La sua nomina era sostenuta in particolare dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e dal vice premier Matteo Salvini. La partita per il nuovo comandante della Guardia di Finanza è stata invece “vinta” dalla premier Giorgia Meloni e dal sottosegretario Alfredo Mantovano. A guidare le Fiamme gialle – salvo sorprese – sarà infatti Andrea De Gennaro, attuale comandante in seconda che da pochi giorni ha assunto l’interim dopo le dimissioni del generale Giuseppe Zafarana, andato alla presidenza di Eni. Per quel ruolo il favorito della Lega era il generale Umberto Sirico, attuale comandante dei reparti speciali. Sul nome di De Gennaro, ha comunicato Palazzo Chigi, è stato raggiunto un “accordo politico”. Per la formalizzazione, però, ci sarà da attendere ancora un po. In Cdm, infatti, non era presente il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, in Giappone per il G7, che formalizzerà la proposta nella prossima seduta.

Terminato faticosamente l’iter per le nomine, ci sarà da vedere se i contrasti degli ultimi giorni lasceranno strascichi nella maggioranza e una prima cartina di tornasole ci sarà, probabilmente, già nella scelta dei nuovi direttori Rai.