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Tag: Sanremo 2023

Spopola il trading sportivo, “vincere” tradando le partite di calcio

Spopola il trading sportivo, “vincere” tradando le partite di calcioRoma, 28 nov. (askanews) – Ormai sta spopolando e sempre più italiani cercano di guadagnare tradando le partite di calcio della Juventus, del Milan o dell’Inter. Ma cos’è il trading sportivo? Come funziona, quali rischi comporta e perché piace così tanto agli amanti delle scommesse? Ma, soprattutto, è davvero simile al trading finanziario?

“Il trading sportivo – spiega Andrea Unger che, nel trading finanziario, è stato l’unico ad aver vinto per quattro volte il Campione del mondo – non significa piazzare semplicemente una scommessa e attendere cosa accade per sapere se si è vinto o si è perso. Il trading sportivo richiede maggiori competenze e conoscenze rispetto alle scommesse classiche, in quanto il trader deve essere in grado analizzare le variabili che influenzano il mercato, come ad esempio i dati statistici, l’andamento live dell’incontro e prendere decisioni informate in base alle proprie previsioni”. Il trading sportivo insomma è una forma di trading in cui il trader compra e vende quote in base alle proprie previsioni sul mercato. Offre maggiore flessibilità rispetto alle scommesse classiche, in quanto il trader può modificare la propria posizione in qualsiasi momento, ad esempio vendendo quote per ottenere un profitto o minimizzare una perdita. Tutto questo è possibile grazie a una funzione specifica del trading sportivo che è il cash out, cioè la possibilità di uscire dal mercato per incassare subito la vincita in caso di andamento positivo del pronostico, o di limitare la perdita nel caso di andamento negativo: “Sembra facile – ammonisce Unger – ma non lo è affatto. Tutto questo deve essere infatti frutto di uno studio accurato e ha ovviamente i suoi potenziali rischi”.

Il trader sportivo dunque gioca sull’andamento di una quota durante lo svolgimento di un incontro e, in questo, ha delle similitudini molto marcate con chi gioca sui mercati finanziari: “E, come dicevo, anche i rischi sono paragonabili -afferma Unger. É chiaro, che se uno gioca a livello amatoriale gli spicci che ha in tasca con il solo scopo di divertirsi, è un conto e ovviamente è una pratica accettabile. Se invece ci si dedica in maniera più importante rischiando capitali significativi, è necessario adottare qualche precauzione. La prima cosa da fare è informarsi bene, ma molto bene, su dove si vanno a mettere i soldi, ovvero in quale broker si vanno a depositare gli importi che poi serviranno per fare le operazioni. La seconda, invece, è investire basandosi sui dati e non sui propri sentimenti. Questo è sempre vero, lo è di più quando oggetto del lavoro è un incontro sportivo”. Noi tutti siamo opinionisti di calcio, di tennis e, all’occorrenza, anche di basket. Ma il tifo, nel trading sportivo, può essere pericoloso, può fare perdere denaro: “Per questo -sottolinea Unger- bisogna stilare necessariamente un piano d’azione che abbia una base logica e statistica. Ma non basta fare solo questo. L’altro aspetto sul quale porre attenzione è che questa attività non potrà mai diventare una professione stabile e concreta, perché comunque le cifre in gioco non arrivano a livelli tali da mettersi al riparo dai momenti di difficoltà che possono sempre esserci. Con la possibilità che si possa cadere nella ludopatia, dove non si conosce più il confine tra il divertimento fine a se stesso e un’iperattività che, alla fine, diventa dannosa. Bisogna insomma evitare un circolo vizioso che spesso porta alla rovina economica le persone”.

Mai farsi travolgere, dunque: “E mai – aggiunge Unger – farsi ingannare dai fuffaguru che stanno proliferando in questo settore. Si tratta di persone che cercano di trarre un loro unico tornaconto, propinando consigli a pagamento. Bisogna fare attenzione, verificando che tipo di competenze abbia, che tipo di capacità abbia dimostrato e anche che tipo di risultati possa aver fatto ottenere seriamente a chi l’ha seguito. Purtroppo improvvisarsi esperti di qualcosa, per trarne un guadagno economico a danno di altri, è una moda molto diffusa non solo italiana, ma anche mondiale. E bisogna assolutamente difendersi”.

Giustizia, Salvini: serve riforma altrimenti legislatura monca

Giustizia, Salvini: serve riforma altrimenti legislatura moncaMilano, 28 nov. (askanews) – Una riforma della giustizia “è fondamentale, senza riforma della giustizia questa legislatura sarebbe monca”. Lo ha detto il vice premier e segretario della Lega Matteo Salvini, rispondendo alla Stampa Estera ad una domanda sull’intervista di guido Crosetto. Una riforma, ha precisato Salvini, “da fare insieme a magistrati e avvocati”.

Per Salvini “c’è bisogno di una riforma della giustizia, tanti investitori sarebbero pronti a investire in Italia ma vogliono tempi certi della giustizia”.

Manovra, incontro governo-sindacati terminato dopo 3 ore e mezza

Manovra, incontro governo-sindacati terminato dopo 3 ore e mezzaRoma, 28 nov. (askanews) – E’ terminato dopo circa 3 ore e mezza a Palazzo Chigi l’incontro tra il governo e i sindacati sulla manovra.

La riunione è stata presieduta dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Per il governo erano presenti i vicepremier, Antonio Tajani e Matteo Salvini, i ministri Giancarlo Giorgetti, Francesco Lollobrigida, Marina Calderone, Raffaele Fitto e il viceministro Valentino Valentini. Presenti Cgil (Landini), Cisl (Sbarra), Uil (Bombardieri), Ugl (Capone), Cida (Cuzzilla), Cisal (Cavallaro), Confintesa (Visconti), Confsal (Margiotta), Usb (Fiorentini).

Un podcast multilingue per la Collezione Peggy Guggenheim

Un podcast multilingue per la Collezione Peggy GuggenheimVenezia, 28 nov. (askanews) – Un podcast multiculturale per raccontare quattro opere della Collezione Peggy Guggenheim di Venezia attraverso lo sguardo di persone con un passato migratorio chiamate ad avvicinarsi, con le loro storie e le loro voci a Boccioni, Kandinskij, Magritte e Mirò. È “C’era una volta”, progetto ideato dal museo in collaborazione con MILE, Museums and Innovation in Language Education dell’Università Ca’ Foscari e realizzato da studenti e studentesse provenienti dal Centro Provinciale Istruzione Adulti veneziano.

“È un progetto che funziona su vari livelli – ha detto ad askanews la direttrice della Collezione Guggenheim, Karole P.B. Vail – prima di tutto siamo sempre molto contenti di collaborare con l’università di Venezia, in particolare per un bellissimo progetto di inclusività. Credo che sia veramente molto bello e molto curioso poter imparare l’italiano nel museo, con il museo e con le sue opere”. Realizzato nell’ambito del programma di inclusione sociale “Io vado al museo”, il podcast è stato poi registrato, partendo dalle sensazioni suscitate dalle opere, negli studi di Radio Ca’ Foscari. “Sono venuti in museo – ci ha spiegato Michela Perrotta, coordinatrice dei programmi per scuole e il pubblico della Peggy Guggenheim – hanno osservato quattro opere d’arte e, partendo da queste quattro opere hanno inventato delle storie: le hanno raccontate, creando questo podcast, nelle loro lingue madri e ne è venuto fuori una cosa bellissima: quattro racconti plurilingue di quattro storie del tutto inventate quindi abbiamo fatto anche un esercizio di scrittura creativa, e queste storie possono essere ascoltate anche da altre persone straniere che si possono in qualche modo avvicinare alla Collezione Peggy Guggenheim grazie a questi racconti”.

Le storie sono state scritte e raccontate in italiano con incursioni nelle lingue madri dei narratori: albanese, arabo, azero, bangla, fiammingo, francese, inglese, italiano, pashto, portoghese, rumeno, spagnolo, tagalog, ucraino, urdu, ma anche napoletano e veneziano. “L’approccio che è stato adottato – ci ha detto Claudia Meneghetti, del MILE – Museums and Innovation in Language Education dell’Università Ca’ Foscari – è quello del translanguaging, che consiste nel portare dentro la classe, e in questo caso dentro il museo, una serie di pratiche che già accadono fuori nel mondo, ed è semplicemente l’utilizzo di tutte le lingue che conosciamo mentre comunichiamo”. Lingue che in un certo senso restituiscono anche una possibile voce del museo, popolato di opere di artisti che venivano da culture e Paesi diversi e che adesso negli occhi e nelle parole delle persone ritrovano una dimensione viva e presente. Realmente contemporanea.

Al via il progetto Teseo: modello per sostenere bisogni anziani

Al via il progetto Teseo: modello per sostenere bisogni anzianiMilano, 28 nov. (askanews) – “Teseo. Fragilità e demenze in una comunità che cura”, è un progetto che sta muovendo i primi passi in questi giorni. Sviluppato da Fondazione Don Gnocchi – con Airalzh Onlus, Associazione per la Ricerca Sociale, Caritas Ambrosiana e Sociosfera Onlus – il progetto è tra i vincitori del bando “Welfare in Ageing” della Fondazione Cariplo, con un finanziamento di 600 mila euro. Obiettivo del progetto è quello di costruire un modello di intervento innovativo, sostenibile e replicabile, basato su azioni in filiera, adeguato ai nuovi bisogni della popolazione anziana a rischio di compromissione cognitiva e demenza, sussidiario e complementare alle risorse della comunità e a quelle istituzionali. Il progetto – di durata biennale – prenderà forma nella città di Milano con la prospettiva di proporsi come modello nell’ambito del Terzo Settore per tutto il territorio nazionale.

L’Italia, secondo gli ultimi dati Istat, è tra i Paesi con l’aspettativa di vita più elevata (83,6 anni, contro una media di 81 anni nel resto del mondo), ma con i livelli più bassi rispetto alla media europea per quanto riguarda la qualità della vita della popolazione anziana. In Italia, quindi, si vive più a lungo, ma in condizioni di salute e autonomia peggiori. Non solo, dalla rilevazione Istat 2019 sull’”Invecchiamento attivo e condizione di vita degli anziani in Italia”, emerge che nel nostro Paese, su 13,8 milioni di over 65, 4,37 milioni vivono da soli; questi rappresentano il 7,1% della popolazione complessiva. Inoltre, il 15% degli anziani dichiara di non incontrare alcun amico/a nel tempo libero; la solitudine colpisce particolarmente le donne e coloro che posseggono un livello di istruzione più basso. È proprio per fronteggiare questo scenario che prende vita il progetto “Teseo”. Milano è la città pilota dove già la Fondazione Don Gnocchi – capofila del progetto – e gli enti Partner operano a supporto delle persone anziane e delle loro famiglie e dove, a fronte di servizi comunque presenti, mancano spesso il necessario coordinamento e la corretta informazione. “Teseo” vuole proporsi come strumento per supportare gli anziani e i loro familiari ad orientarsi nei diversi percorsi, per aiutarli a superare i limiti della frammentarietà dei servizi e la marginalità delle informazioni. Un progetto che si prefigge di unire in rete tutte le parti coinvolte – sociali e sanitarie – adeguato ai nuovi bisogni della popolazione anziana o a rischio di fragilità e complementare alle risorse della comunità che sta loro intorno.

In questa prima fase si sta iniziando a comporre la macchina organizzativa del progetto e sviluppando la tecnologia necessaria, parallelamente si sta lavorando sulla formazione e promozione. Il primo passo riguarda, infatti, l’organizzazione del “sistema” che si prenderà cura dell’anziano, della sua famiglia e/o del caregiver favorendone l’accesso ai Servizi e la continuità di cura: attraverso una Centrale Operativa unica che si occuperà di strutturare modelli organizzativi per la presa in carico integrata oltre che di intercettare tempestivamente i bisogni e progettare risposte personalizzate. Tutto questo verrà realizzato tramite sistemi tecnologici digitalizzati: dalla realizzazione di un sito dedicato, al software di gestione, all’attivazione di portali familiari e sanitari di medicina generale, agli interventi di tele-medicina, tele-assistenza e tele-riabilitazione.

Contemporaneamente si attueranno i percorsi di formazione, supervisione e aggiornamento di tutti gli operatori coinvolti nel progetto, differenziati per ambito e per ruolo professionale. Seguirà l’avvio di un percorso di scambio formativo tra pari sulla base delle esperienze e conoscenze generate dal progetto. Il progetto attribuirà, infine, un alto valore alle azioni di monitoraggio e valutazione che ne seguiranno l’intero sviluppo, l’intento è quello di produrre – con robuste evidenze scientifiche – gli elementi di sostenibilità e replicabilità del modello sperimentato. Saranno proprio queste evidenze a permettere al progetto Teseo di diventare un modello replicabile nel territorio italiano: innovativo e inedito dal punto di vista della struttura e dell’organizzazione, destinato ad essere precursore nell’ambito del terzo settore per comporre bisogni e risorse per una comunità accogliente a servizio della popolazione fragile.

“La demenza è una malattia cronica e progressiva, con sintomi difficili da decodificare – spiega Fabrizio Giunco, geriatra, direttore del Dipartimento Cronicità della Fondazione Don Gnocchi e responsabile del progetto -. La diagnosi è spesso tardiva, il percorso diagnostico può essere incompleto e discontinuo e le famiglie faticano a trovare soluzioni compatibili con le loro esigenze. Il sistema è frammentato, non facilmente accessibile e con una netta separazione tra risposte sanitarie e sociali. La malattia può durare anche 10-15 anni, durante i quali le famiglie sono spesso “case manager di sé stesse”. E la ricerca di soluzioni può essere ancora più difficile o impossibile per le persone più sole o socialmente vulnerabili”. “Teseo. Fragilità e demenze in una comunità che cura” si inserisce nel panorama dei servizi pubblici e privati, per la popolazione anziana con lo scopo di promuovere un approccio nuovo di presa in carico della fragilità e della non autosufficienza, capace di superare le rigidità, la frammentazione, la distanza nei modi di rispondere a bisogni che cambiano.

Baldrighi (Origin Italia): olio occupi stesso spazio Dop più note

Baldrighi (Origin Italia): olio occupi stesso spazio Dop più noteRoma, 28 nov. (askanews) – “Ci auguriamo che, con l’approvazione del nuovo regolamento europeo sulle Dop e Igp, con il lavoro che oggi l’Italia sta facendo a favore dei Consorzi e con l’apporto determinante del Masaf e del ministro Lollobrigida, si possa dare un grande impulso a questo settore che, sulla scia del mondo del vino, dei formaggi e dei salumi, deve assolutamente occupare lo stesso spazio delle Dop più note”. Lo ha detto Cesare Baldrighi, presidente di Origin Italia, a margine della conferenza promossa da Origin Italia dal titolo “Olio Extravergine d’Oliva: il fattore IG”, un momento di confronto tra i Consorzi di Tutela, gli operatori del settore e le istituzioni su un comparto che ha grandi potenzialità di crescita proprio a partire dal valore dei territori d’origine.

“Il convegno di oggi – ha aggiunto Baldrighi – è importante perché accoglie quasi per intero i produttori Dop e Igp del’olio, che è un settore traninante e di grande fama per il made in Italy agroalimentare, ma che ha bisogno di una spinta organizzativa, perchè la frammentazione, pur nella specialità delle singole Dop, è molto ampia”. Con 50 oli extravergine d’oliva DOP IGP, l’Italia è in questo settore il Paese più rappresentativo a livello comunitario e mondiale per numero di riconoscimenti d’origine. Dai terrazzamenti liguri alle colline umbre o toscane, dalle piane pugliesi alle valli siciliane, dalle pendici dei monti abruzzesi ai laghi, l’extravergine d’oliva italiano si esprime con oltre 500 varietà di olive. Sono 24 i Consorzi di Tutela riconosciuti dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. Circa 23.500 gli operatori impiegati nel settore.

Avvelenata la moglie del capo dei Servizi ucraini

Avvelenata la moglie del capo dei Servizi ucrainiMilano, 28 nov. (askanews) – Marianna Budanova, moglie di Kirill Budanov, capo della direzione principale dell’intelligence ucraina, è stata avvelenata in seguito a esposizione a metalli pesanti. Attualmente è in ospedale. È stato riferito per la prima volta dal media ucraino Babel con riferimento a fonti di intelligence anonime, e successivamente riportato da RBK-Ucraina e Unian. Secondo Babel, dopo un prolungato peggioramento della sua salute, Marianna è stata ricoverata in ospedale. “Il ciclo di cure è ormai terminato, poi ci sarà un controllo da parte dei medici”, ha detto l’interlocutore della pubblicazione alla GUR. Ha aggiunto che alla donna sono stati diagnosticati danni da metalli pesanti.

“Queste sostanze non vengono utilizzate in alcun modo nella vita quotidiana e negli affari militari. La loro presenza potrebbe indicare un tentativo intenzionale di avvelenare una persona specifica”, ha detto la fonte. La moglie di Budanov aveva rivelato i segreti della sua vita personale in un’intervista a Elle, edizione ucraina. In particolare, ha parlato di attentati alla vita della sua famiglia durante la guerra. “Come moglie di un militare che è stato ferito tre volte (due ferite moderate e una grave), Ero mentalmente preparata per qualsiasi scenario, quindi ho agito in modo chiaro e sicuro: ho fatto quello che mi è stato detto, tutti hanno agito come una sola squadra e come un tutt’uno”, ha sottolineato nell’intervista.

Ucraina, avvelenata moglie capo dei servizi: è in ospedale

Ucraina, avvelenata moglie capo dei servizi: è in ospedaleMilano, 28 nov. (askanews) – Marianna Budanova, moglie di Kirill Budanov, capo della direzione principale dell’intelligence ucraina, è stata avvelenata in seguito a esposizione a metalli pesanti. Attualmente è in ospedale. È stato riferito per la prima volta dal media ucraino Babel con riferimento a fonti di intelligence anonime, e successivamente riportato da RBK-Ucraina e Unian.

Secondo Babel, dopo un prolungato peggioramento della sua salute, Marianna è stata ricoverata in ospedale. “Il ciclo di cure è ormai terminato, poi ci sarà un controllo da parte dei medici”, ha detto l’interlocutore della pubblicazione alla GUR. Ha aggiunto che alla donna sono stati diagnosticati danni da metalli pesanti. “Queste sostanze non vengono utilizzate in alcun modo nella vita quotidiana e negli affari militari. La loro presenza potrebbe indicare un tentativo intenzionale di avvelenare una persona specifica”, ha detto la fonte.

La moglie di Budanov aveva rivelato i segreti della sua vita personale in un’intervista a Elle, edizione ucraina. In particolare, ha parlato di attentati alla vita della sua famiglia durante la guerra. “Come moglie di un militare che è stato ferito tre volte (due ferite moderate e una grave), Ero mentalmente preparato per qualsiasi scenario, quindi ho agito in modo chiaro e sicuro: ho fatto quello che mi è stato detto, tutti hanno agito come una sola squadra e come un tutt’uno”, ha sottolineato nell’intervista.

Iic Helsinki, la scuola condivisa: lezioni su Dante

Iic Helsinki, la scuola condivisa: lezioni su DanteRoma, 28 nov. (askanews) – L’Istituto Italiano di Cultura di Helsinki presenta venerdì e fino al 5 marzo le lezioni monografiche online presso l’Istituto Pascal di Chieri nella cornice del progetto “La scuola condivisa”.

Lezioni su La Divina Commedia – Il Paradiso: Canto I, VI, XI, XVII e XXXIII: lunedì 4 dicembre, dalle ore 15 alle ore 17, a cura del dantista Vincenzo Galliani;

– Il Purgatorio: Canto I, II, III, V, VI, VIII, X, XI, XVI e XXIII: mercoledì 6 dicembre, dalle ore 14:30 alle ore 16:30, a cura di Vincenzo Galliani; Il Paradiso: Canto I, VI, XI, XVII e XXXIII: lunedì 11 dicembre, dalle ore 15 alle ore 16:30, a cura di Vincenzo Galliani;

– Il Purgatorio: Canto I, II, III, V, VI, VIII, X, XI, XVI e XXIII: mercoledì 13 dicembre, dalle ore 14:30 alle ore 16, a cura di Vincenzo Galliani; Il Paradiso: Canto I, VI, XI, XVII e XXXIII: lunedì 18 dicembre, dalle ore 15 alle ore 16:30, a cura di Vincenzo Galliani;

– Il Purgatorio: Canto I, II, III, V, VI, VIII, X, XI, XVI e XXIII: mercoledì 20 dicembre, dalle ore 14:30 alle ore 16, a cura di Vincenzo Galliani. Lezioni su altri argomenti – Energia rinnovabile e nuove energie: venerdì 1 dicembre, dalle ore 10 alle ore 11, a cura di Riccardo Civera; – L’arte utilizzata come mezzo pubblicitario e di propaganda: il periodo fascista: martedì 5 dicembre, dalle ore 13 alle ore 14, a cura del giornalista Guido Listello; – Come riconoscere le fake news: lunedì 11 dicembre, dalle ore 12 alle ore 13, a cura del giornalista Mirto Bersani; Storia della fotografia: venerdì 12 gennaio, dalle ore 9 alle ore 10, a cura del fotografo Luca Ravera; – Governare una città come i Medici a Firenze: martedì 6 febbraio, dalle ore 11 alle ore 12, a cura dell’ex sindaco di Chieri Agostino Gai; Legalità nel mondo dell’arte: martedì 20 febbraio, dalle ore 9 alle ore 10, a cura degli avvocati Sabena e Olivero; – Il futuro dell’automotiv: martedì 5 marzo, dalle ore 8 alle ore 9, a cura dell’ingegnere meccanico Andrea Zapponi.

Avvicendamento al Comando delle Frecce Tricolori

Avvicendamento al Comando delle Frecce TricoloriRivolto, 28 nov. (askanews) – Si è svolta questa mattina, martedì 28 novembre 2023, all’aeroporto militare di Rivolto, in provincia di Udine, la cerimonia di avvicendamento al comando del 313º Gruppo Addestramento Acrobatico “Frecce Tricolori”.

Il Tenente Col. Massimiliano Salvatore – che dal 2019, fino alla stagione 2023, è stato il Solista della Pattuglia Acrobatica Nazionale – è subentrato al Tenente Colonnello Stefano Vit. Alla cerimonia era presente il Comandante del Comando Forze da Combattimento dell’Aeronautica Militare, Generale di Divisione Aerea, Luigi Del Bene, e numerose autorità militari, civili e istituzionali locali.

Dopo il tradizionale passaggio di consegne in volo, con i velivoli della formazione più l’aereo del Comandante che, a un certo punto, ha lasciato il posto al nuovo Pony 0, la cerimonia è continuata nell’hangar del Servizio Efficienza Aeromobili della PAN ed è stata data lettura dell’encomio solenne conferito alle Frecce Tricolori dal Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, Gen. S. A. Luca Goretti. Il cambio Comando alle Frecce Tricolori del 2023 assume un significato particolare perché ricade nell’anno del Centenario dell’Aeronautica Militare, le cui celebrazioni sono iniziate il 28 marzo scorso e ha coinciso con un altro importante traguardo per la Pattuglia Acrobatica Nazionale, il raggiungimento delle 100.000 ore di volo con il velivolo Aermacchi Mb-339, assegnato alla PAN nel 1982 al posto del Fiat G-91.

Nella sua discorso di commiato, il Tenente Colonnello Stefano Vit, con la voce rotta dalla commozione, ha condensato le emozioni di tutti gli anni trascorsi tra le fila della Pattuglia Acrobatica Nazionale, iniziati nel 2012 ricordando le grandi soddisfazioni e anche i momenti più difficili come la drammatica perdita di uno dei piloti, il Magg. Alessio Ghersi e di un giovane Capovelivolo. Ringraziando le donne e gli uomini che hanno lavorato al suo fianco, ha rimarcato l’importanza della missione assegnata alle Frecce Tricolori che, di fatto, rappresentano un biglietto da visita dell’eccellenza italiana nel mondo. Nell’assumere il comando, invece, il Tenente Colonnello Massimiliano Salvatore ha ringraziato per la fiducia accordatagli e posto l’accento sui concetti di fiducia e tradizione che saranno il faro della sua azione di comando.