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Tag: Sanremo 2023

Chiusa la Biennale Architettura: 285mila biglietti e una visione

Chiusa la Biennale Architettura: 285mila biglietti e una visioneMilano, 27 nov. (askanews) – Si è domenica 26 novembre 2023, la 18esima Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia con 285mila biglietti venduti, cui si aggiungono le 14.150 presenze durante la pre-apertura. Numeri alla mano, si tratta della seconda Biennale Architettura più vista di sempre, concepita dalla Curatrice Lesley Lokko per essere la prima Mostra di Architettura nella quake i riflettori erano puntati sull’Africa e sulla sua diaspora, su quella cultura definita dalla Curatrice “fluida e intrecciata di persone di origine africana che oggi abbraccia il mondo”, sui temi della decolonizzazione e decarbonizzazione.

La presenza dei giovani e gli studenti – fanno sapere dalla Biennale – sono stati il 38% dei visitatori totali. I visitatori organizzati in gruppo rappresentano il 23% del pubblico complessivo e circa il 76% è costituito da gruppi di studenti e/o universitari. Questo dato parla di una Mostra particolarmente centrata sulla circolazione delle idee e sulla trasmissione del sapere, che ha accentuato il fenomeno delle visite collettive costituite da studenti e universitari, in un record che ha fatto registrare il triplo delle presenze di gruppo rispetto all’edizione precedente. Sono 2.500 i giornalisti accreditati solo nei giorni di pre-apertura, tra stampa italiana e internazionale, cui si aggiungono i giornalisti provenienti da agenzie, televisioni, radio, quotidiani, periodici, testate online che si sono via via accreditati durante i mesi di mostra.

“La 18esima Mostra Internazionale di Architettura curata da Lesley Lokko, che si chiude con buoni risultati di presenze – ha commentato il presidente della Biennale di Venezia, Roberto Cicutto – ha attirato l’attenzione del mondo su molte criticità figlie della storia più recente. I temi decolonizzazione e decarbonizzazione si sono allargati a molti aspetti della società civile, anche in quei Paesi che sembravano esserne ‘al riparo’ o meno esposti. Lesley ha affrontato la sfida di un College che ha portato a Venezia 49 giovani e 15 tutor da tutti i continenti ad affrontare una riflessione comune che sta già influenzando l’educazione all’architettura. Ringrazio Lesley e il suo team, i partecipanti alla Mostra Internazionale, tutti i Paesi, il ministero della Cultura e tutte le istituzioni veneziane e non, tutti coloro che hanno contribuito a realizzare la manifestazione, lo staff e i dirigenti della Biennale che hanno reso nuovamente possibile la più importante Mostra Internazionale di Architettura”. “Il banco di prova di questa mostra, o di qualsiasi mostra – ha aggiunto la curatrice Lesley Lokko – non è solo il numero di biglietti venduti, di articoli, di recensioni o di commenti sui social media. È nei piccoli fili, a volte inosservati, che vengono raccolti, amplificati, ricuciti insieme e presentati mesi, anni, persino decenni dopo. Mi piace pensare – e solo il tempo ci dirà se è un’ipotesi ragionevole – che questa mostra sia stata ricca di fili, se non addirittura di arazzi, e che la sua eredità sia l’impulso a continuare a fare, cucire, ricucire, dire, formulare nuove idee sulla nostra professione, sul suo posto e sulla sua importanza nel mondo dei pensieri e delle cose, arricchendo i discorsi dove può, sostituendo dove dovrebbe, riparando dove è necessario e sostenendo e difendendo ciò che è prezioso. È un’eredità di cui sono incredibilmente orgogliosa. Esco da questa esperienza riconoscendo che, da un lato, ho avuto probabilmente uno dei team più piccoli di qualsiasi altro curatore fino ad ora, e dall’altro, il più grande. Tutti coloro le cui mani, cuori e menti hanno toccato un qualsiasi aspetto di questa mostra fanno parte di quella squadra, e ne faranno sempre parte”.

Un’eredità che è anche, più in generale, quella che questa Biennale lascia, insieme alle tre di Architettura che l’hanno preceduta, ossia un discorso il più possibile vero sul mondo, sulla sua natura globale e fragile, sulla capacità di guardare all’altro e ai problemi legati, per esempio, all’emergenza climatica che è anche emergenza sociale. La Biennale ha scelto con autorevolezza uno sguardo critico e plurale, una postura sociale forte e consapevole, che ha dato un diverso taglio alla stessa idea di architettura, ma rappresenta anche una visione politica che ha restituito all’istituzione veneziana prestigio internazionale oltre che un ruolo di avanguardia culturale. Una strada sulla quale sarebbe auspicabile che la Biennale continuasse a muoversi anche in futuro, con autonomia, visione e libertà.

Tennis, Italia vince la Coppa Davis dopo 47 anni con un SuperSinner

Tennis, Italia vince la Coppa Davis dopo 47 anni con un SuperSinnerRoma, 26 nov. (askanews) – L’Italia torna a vincere la coppa Davis dopo 47 anni. Allora era in Cile con Pietrangeli capitano non giocatore, Panatta, Bertolucci, Zugarelli, Barazzutti in campo. Oggi è Volandri che siede in panchina con lui Arnaldi, Musetti, Sonego ed un grandissimo Sinner (con Berrettini a sostenere la squadra) a conquistare l’insalatiera d’argento che mancava da troppo tempo.

Se Arnaldi è stato sulle montagne russe per battere Popyrin nel primo singolare della finale di Malaga contro l’Australia; per Jannik Sinner è stata una passeggiata superare De Minaur e portare l’insalatiera in Italia. 6-3, 6-0 in 1h22′ di gioco per l’altoatesino in un match che ha avuto storia soltanto nel primo gioco vinto all’australiano a zero. Carburazione lenta per l’azzurro che mette le cose in chiaro nel secondo gioco e fa il break nel terzo. Sinner vola fino al 5-3, poi piazza il 6-3 in 45′. Un parziale con poche difficoltà per l’azzurro che ha strappato due volte il servizio all’australiano. Nel secondo parziale tutto facile. In poco più di venti minuti (1h13′ di gioco in totale) siamo 5-0. Panatta, moschettiere di Davis, nel preparatita lo aveva detto: “lo prenderà a pallate” e così è stato. Nel sesto game De Minaur salva due match point. Al terzo crolla.

Alemanno e Rizzo: ‘liberi’ di stare insieme, per l’Indipendenza

Alemanno e Rizzo: ‘liberi’ di stare insieme, per l’IndipendenzaRoma, 26 nov. (askanews) – Gianni Alemanno e Marco Rizzo si scambiano parole di riconoscimento reciproco a sugello di un’alleanza che, dicono loro, “sorprende” perchè “fa paura ai potenti” del momento e al “mainstream”. Un’alleanza dove le parole d’ordine sono sulla guerra (e la pace) e sul conflitto sociale, che punta all’indipendenza dell’Italia “che deve riprendersi le chiavi di casa”. E che guarda a un mondo fuori dal ‘giogo’ di Bruxelles e degli Stati Uniti, contrastando le “multinazionali” e difendendo la “classe operaia”.

Nel secondo giorno del Forum organizzato da Alemanno, che ha tenuto a battesimo il suo nuovo partito ‘Indipendenza!’, parte ufficialmente un cammino comune perché sono “liberi” di farlo, puntualizzano i due in occasione della tavola rotonda su ‘Pace e mondo multipolare. Stop al massacro di Gaza. Difendere i diritti di tutti i popoli’. E se l’uno cita “Giorgio Almirante”, l’altro cita “Vladimir Il’ic” (Lenin). E se il primo ricorda che il suo partito ‘Indipendenza!’ sarà sul fronte dei “valori” il “più a destra di tutti”, il secondo non si scompone e risponde ai cronisti: “il conflitto principale è quello tra capitale e lavoro. Poi ci sono cose laterali. Certamente sull’utero in affitto, sull’idea di insegnare non so quale sessualità ai bambini di tre anni, anche io non sono d’accordo. A me questo mondo di fighetti, della sinistra radical chic, non mi interessa”, sottolinea.

“Con Rizzo ci sono anche cose che ci dividono, ma abbiamo detto le stesse cose”, esordisce Alemanno riferendosi alla Palestina (alla tavola rotonda c’è il sindaco di Betlemme che porta in dono le sciarpe con i disegni della Kefiah e la bandiera della Palestina libera che tutti i relatori indossano mentre la platea grida: “Palestina libera”), alle armi in Ucraina e alla lotta “trasversale” sugli “assetti sociali” contro i ‘poteri forti’. Il neo-segretario di ‘Indipendenza!’ parla della “saldatura tra classe media e classe popolare”, il comunista e fondatore di ‘Democrazia sovrana popolare’ della “classe operaia”, delle “persone che vivono del proprio lavoro” che devono “unirsi” per riprendersi il “futuro”.

“Su questo dialogo tra noi e loro tante cose sono state dette – dice l’ex sindaco di Roma – si è parlato dei rosso-bruni, dei fascio-comunisti, sorprendetevi se volete ma quello che stiamo facendo è batterci per i valori fondamentali della Costituzione italiana: il lavoro e la sovranità popolare”. Una Carta che è frutto della “cultura comunista e cattolica, ma anche, attraverso l’umanesimo del lavoro, di Giovanni Gentile”, cultura “di cui non rinneghiamo una virgola”, e non è “casuale” che “oggi possiamo parlare con Marco Rizzo e Francesco Toscano (l’altro fondatore di Democrazia sovrana popolare a fianco di Rizzo)”. Comune e a tratti speculare l’attacco alla Premier Giorgia Meloni e alla segretaria del Pd Elly Schlein. Per entrambi dicono le “stesse cose” sulle “cose essenziali”. “Stavamo nelle stesse sezioni, Meloni bussava alla porta e Simone di Stefano (ex CasaPound con Alemanno nel nuovo partito) l’ha fatta entrare” e oggi lei commette “errori ingiustificabili” e fa il “governo più atlantista nella storia d’Italia”. Mentre “noi portiamo la tradizione, l’onore della destra sociale, il movimento nazional-popolare, le nostre radici, le portiamo fuori dal recinto di centro destra”.

E Rizzo: “mi chiedevano una sorta di autorizzazione per venire qua. Chi mi doveva autorizzare, la Schlein? Una signora che mi ha insegnato” una parola “armocromia. Io sono stato aggredito da quelli che chiamavamo i fasci, l’ultima volta ho rischiato tanto e spero che non siano qui. Erano gli anni ’70 e spero che quegli anni non tornino più ma da questi fighetti della finta sinistra io non ricevo nessuna autorizzazione”. “E’ bastata una tavola rotonda per suscitare tanto scalpore, vuol dire che anche solo alcune considerazioni sulla situazione esistente, con voci libere, li spaventa da morire. Hanno paura”. Le cose, prosegue, sono “cambiate radicalmente, oggi il tema della guerra e della pace fa sì che noi siamo seduti a questo tavolo”. “Noi vogliamo un’Italia indipendente che non faccia parte della Nato, dell’Unione europea, che non sia sotto la dittatura dell’euro e dell’Oms”, ancora Rizzo. La due giorni di ‘Indipendenza!’, con il suo logo circolare con sfondo blu e il tricolore, è terminata. Alemanno è stato eletto segretario, Massimo Arlechino presidente. Vicepresidenti: Marcello Taglialatela (ex parlamentare di An e Fdi), Simone Di Stefano (ex CasaPound, leader del movimento Exit-Sovranita confluito in ‘Indipendenza’), Chicco Costini (medico, responsabile dell’associazione Area Rieti, ex assessore comunale An), l’avvocato Luigia Passaro (ex iscritta al Partito Comunista di Marco Rizzo), vicesegretario con delega giovanile Nicola Colosimo (leader del Movimento Magnitudo). Mentre Marco Rizzo annuncia per “gennaio” il congresso di ‘Democrazia sovrana popolare’, non è ancora dato sapere se ‘Indipendenza!’ si misurerà alle prossime Europee: l’assemblea su questo non si è espressa, contrariamente agli annunci della vigilia. L’attività politica dell’ex sindaco di Roma dovrà dividersi con i servizi sociali che gli sono stati concessi dal giudice di sorveglianza in seguito alla condanna a un anno e dieci mesi per traffico di influenze illecite che gli è stata inflitta, in via definitiva, in uno dei processi nati dall’indagine ‘Mondo di mezzo’.

Violenza donne, inaugurati al “Don Pino Puglisi” ‘seggiolini rossi’ LND

Violenza donne, inaugurati al “Don Pino Puglisi” ‘seggiolini rossi’ LNDRoma, 26 nov. (askanews) – Dopo aver lanciato “Io la contrasto” lo spot video contro la violenza sulle donne, dedicato alla memoria di Giulia Cecchettin, ideato e realizzato dalle stesse atlete della squadra femminile e diffuso online anche da Rai e Corriere della Sera, il “Gruppo Sportivo Montespaccato” prosegue il proprio impegno contro la violenza sulle donne.

Nel corso del derby di calcio femminile, giocato dalle azzurre contro le più blasonate “cugine” del Trastevere e valevole per la 12^ giornata del Girone C della Serie C, sono stati infatti inaugurati i “seggiolini rossi”, promossi dalla Lega Nazionale Dilettanti per sensibilizzare il mondo dello sport dilettantistico sul tema e diffondere la conoscenza del servizio pubblico di aiuto contro la violenza di genere 1522. Il Montespaccato Calcio e l’impianto sportivo “Don Pino Puglisi” sono stati infatti prescelti, tra le oltre 11 mila società sportive dilettantistiche, dalla LND quale testimonial a livello nazionale in considerazione del consolidato impegno che la società sportiva sequestrata alla criminalità nel 2018 ed inserita nel programma “Talento & Tenacia” di Asilo Savoia, svolge con coerenza e continuità anche a livello educativo e sociale. “Come società sportiva – ha dichiarato il capitano del Montespaccato Femminile Veronica Sciarretti – siamo da tempo impegnati su questo, tanto che ad inizio stagione sportiva abbiamo deciso di apporre sulla nostra maglia, al posto di uno sponsor, il logo del 1522, il servizio pubblico antiviolenza, per incrementarne la conoscenza e la diffusione ed ideato uno spot che veicoleremo il più possibile. Per fermare la violenza contro le donne tutte e tutti possiamo fare qualcosa e lo sport può rappresentare un veicolo importante a livello educativo e culturale. Per questi motivi abbiamo deciso di ideare e realizzare anche la campagna “Io la contrasto” che il Montespaccato Calcio ha lanciato e che abbiamo dedicato a Giulia e a tutte le altre vittime di femminicidio”.

“Un ringraziamento sincero – aggiunge l’Amministratore del Gruppo Sportivo Montespaccato – va rivolto alla Lega Nazionale Dilettanti che per diretta iniziativa del suo Presidente Giancarlo Abete, efficacemente coadiuvato dal Dipartimento Sociale di recente costituito e affidato a Luca De Simoni, ha voluto rendere sistematico, condiviso e partecipato il proprio impegno su questo tema di prioritaria rilevanza, dando ulteriore impulso a tutte le 11 mila società sportive dilettantistiche a svolgere sempre più un ruolo proattivo anche a livello educativo e sociale sui temi della violenza di genere”. L’iniziativa di oggi fa seguito alla gara svolta il 25 novembre, in collaborazione con il II Municipio di Roma Capitale presso il Campo Artiglio, tra la Juniores Femminile del Montespaccato Calcio e l’Under 23 Femminile della Romulea, territorio dove l’ASP Asilo Savoia, per l’appunto insieme a Roma Capitale, al II Municipio e all’Associazione “Telefono Rosa”, ha istituito e reso operativi già da alcuni anni due diversi servizi per le donne vittime di violenza: un centro antiviolenza e una casa rifugio. Allo scopo di agevolare i percorsi di autonomia abitativa e lavorativa delle donne in uscita dalle case rifugio, inoltre, sempre d’intesa con Roma Capitale, sono attive per iniziativa di Asilo Savoia 5 unità abitative destinate complessivamente a n. 15 donne con bambini.

Attraverso questa scelta – che fa seguito ad analoghe iniziative realizzate in passato con il fumetto “SOS Violenza, una partita per tutte le donne” e con il progetto “L’altra metà del calcio” promosso con il sostegno del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio – il Gruppo Sportivo Montespaccato vuole così riaffermare il principio di responsabilità sociale alla base della propria missione sportiva e concorrere, in maniera concreta ed efficace, alla diffusione della conoscenza del fondamentale strumento di aiuto offerto dal 1522. “L’impegno concreto e permanente di Asilo Savoia contro ogni forma di abuso e violenza su donne e bambini – ha dichiarato il Presidente Massimiliano Monnanni – conferma la centralità del ruolo di presidio di prossimità delle aziende pubbliche di servizi alla persona nei territori e la loro capacità di rispondere con tempestività e risolutezza a quella che è ormai diventata una vera e propria emergenza sociale e culturale”.

I migliori vini qualità-prezzo della guida “Berebene 2024″

I migliori vini qualità-prezzo della guida “Berebene 2024″Milano, 26 nov. (askanews) – La guida “Berebene 2024” del Gambero Rosso, volume che offre una selezione ragionata di “ottimi vini italiani che non costano più di venti euro”, ha reso noti i suoi premi per il rapporto qualità-prezzo.

I riconoscimenti sono stati assegnati per il miglior rosso al “Primitivo di Manduria Anima di Primitivo Dop 2021” di Tenute Eméra, la più grande delle Cantine di Claudio Quarta Vignaiolo, con i suoi 80 ettari di proprietà, di cui 50 vitati, con sede a Lizzano (Taranto). Per il miglior bianco il premio è andato al “Frascati Superiore ’22” di Casale Marchese, azienda agricola con una 50ina di ettari nel territorio della cittadina dei Castelli Romani, di proprietà da ormai due secoli della famiglia Carletti. Miglior rosato è stato giudicato il “Chiaretto di Bardolino Classico Vigne Alte ’22” di Zeni 1870, prodotto con uve Corvina e Rondinella da “una delle più belle e storiche realtà del territorio”, sulle sponde del lago di Garda, dove conta su oltre 25 ettari vitati. Il riconoscimento per il miglior spumante è andato all’”Oltrepò Pavese Metodo Classico Pinot Nero Brut ’17” di Ca’ del Gè, azienda della famiglia Padroggi con 45 ettari divisi tra Montalto Pavese e la zona di Cigognola. Infine, il premio miglior vino dolce è stato attribuito al “Moscato d’Asti Lumine ’22” di Ca’ d’Gal, Cantina storica che sorge sulle colline di Valdivilla, piccola frazione di Santo Stefano Belbo (Cuneo).

Biden: Abigail è libera, speriamo in altri ostaggi liberati

Biden: Abigail è libera, speriamo in altri ostaggi liberatiRoma, 26 nov. (askanews) – “Grazie al cielo è a casa, è libera e si trova in Israele adesso”, ha detto il presidente americano Joe Biden parlando di Abigail Edan, quattro anni, con doppia cittadinanza statunitense e israeliana, che è stata rilasciata da Hamas oggi insieme ad altri 16 ostaggi.

“Ciò che ha dovuto sopportare è impensabile”, ha detto, aggiungendo che si aspetta che Hamas rilasci anche altri americani. “Tutto quello che so è che sta bene, è al sicuro”, ha aggiunto dicendo di essere “ottimista” sulla possibile liberazione di altri ostaggi.

Sinistra italiana con la novità Vendola. Fratoianni: le opposizioni marcino insieme

Sinistra italiana con la novità Vendola. Fratoianni: le opposizioni marcino insiemePerugia, 26 nov. (askanews) – Nichi Vendola torna alla “politica attiva”: lo rivendica lui stesso, dopo che il terzo congresso nazionale di Sinistra italiana gli tributa un lungo e affettuoso applauso e lo acclama presidente, su proposta del segretario riconfermato del partito, Nicola Fratoianni. Ma, avverte Vendola, “non mi candido a niente”. “Vendola ha scelto di non misurarsi con le istituzioni in questa fase, fino a quando non avrà definito nel modo migliore, e certamente sarà così, una vicenda giudiziaria che lo riguarda”, precisa poi lo stesso Nicola Fratoianni facendo riferimento alla condanna in primo grado inflitta a Taranto all’ex presidente della Regione Puglia nel processo “Ambiente svenduto” per le vicende che riguardano l’impianto siderurgico dell’ex Ilva.

Messa in campo una novità di un qualche significato per l’elettorato di riferimento, e dando per acquisito il fecondo dialogo con Cgil e Uil, che al congresso sono stati rappresentati dai loro leader Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, Fratoianni rivendica la “maturazione” del suo partito. Ma anche “l’autorevolezza” dimostrata, paradossalmente, nel momento di maggiore frizione con uno degli ospiti delle assise: la nervosa reazione della platea, nella giornata di sabato, alle parole del segretario confederale della Cisl Andrea Cuccello contro lo sciopero proclamato da Cgil e Uil per contestare la manovra economica del Governo. “Quando non sei autorevole, questo tipo di inviti non li accettano, e se li accettano vengono a dire qualche parola formale. Se vengono a dire cose che sanno che non ci piacciono, è un riconoscimento per la nostra crescita”, afferma. Chiudendo il congresso con un intervento a braccio meno impegnativo e ambizioso della lunga relazione introduttiva con la quale lo aveva aperto, Fratoianni rilancia quella mobilitazione unitaria delle opposizioni sulla quale ha ricevuto molti sorrisi e qualche “ni” dai suoi interlocutori. Più freddi Carlo Calenda leader di Azione e Riccardo Magi di +Europa, più disponibili ma senza slanci operativi i leader di Ps e M5S, Elly Schlein e Giuseppe Conte, questi ultimi comunque presenti al congresso e applauditi dalla platea. “Lo ripeto: andremo avanti, proporremo – annuncia Fratoianni – di incontrarci per una mobilitazione unitaria sul salario minimo, contro l’autonomia differenziata che terremota un Paese già rotto e contro il premierato. La domanda è semplice, su queste tre questioni possiamo farla una manifestazione unitaria?”. A parte qualche scaramuccia con la minoranza in fase di approvazione dei documenti politici (ma il rapporto di circa nove delegati a uno consente al segretario e ai suoi di superare agevolmente le secche procedurali), il congresso si conclude in modo sereno e con una determinazione di fondo: alle europee, dove ci si conta con il sistema proporzionale e non ci sono meccanismi di coalizione, Sinistra italiana andrà per riconfermare la lista unitaria Alleanza Verdi Sinistra. Il patto con Angelo Bonelli regge, anzi Fratoianni in più di una occasione lo indica come asse delle strategie elettorali del partito. Se regge anche l’equilibrio con il leader ritrovato Vendola, una figura che non si può certo immaginare relegata a tagliare nastri in qualche remota sezione di paese, per il nuovo/vecchio segretario si apre ora la partita per consolidare la forza elettorale di Sinistra italiana: come per tutti i partiti medio-piccoli, si lavora con la minaccia dello sbarramento elettorale, che per le europee è fissato al momento nel 4 per cento dei consensi. AVS alla Camera nelle elezioni politiche del settembre 2022 ha raccolto il 3,5 per cento.

Si con la novità Vendola. Fratoianni: opposizioni marcino insieme

Si con la novità Vendola. Fratoianni: opposizioni marcino insiemePerugia, 26 nov. (askanews) – Nichi Vendola torna alla “politica attiva”: lo rivendica lui stesso, dopo che il terzo congresso nazionale di Sinistra italiana gli tributa un lungo e affettuoso applauso e lo acclama presidente, su proposta del segretario riconfermato del partito, Nicola Fratoianni. Ma, avverte Vendola, “non mi candido a niente”. “Vendola ha scelto di non misurarsi con le istituzioni in questa fase, fino a quando non avrà definito nel modo migliore, e certamente sarà così, una vicenda giudiziaria che lo riguarda”, precisa poi lo stesso Nicola Fratoianni facendo riferimento alla condanna in primo grado inflitta a Taranto all’ex presidente della Regione Puglia nel processo “Ambiente svenduto” per le vicende che riguardano l’impianto siderurgico dell’ex Ilva.

Messa in campo una novità di un qualche significato per l’elettorato di riferimento, e dando per acquisito il fecondo dialogo con Cgil e Uil, che al congresso sono stati rappresentati dai loro leader Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, Fratoianni rivendica la “maturazione” del suo partito. Ma anche “l’autorevolezza” dimostrata, paradossalmente, nel momento di maggiore frizione con uno degli ospiti delle assise: la nervosa reazione della platea, nella giornata di sabato, alle parole del segretario confederale della Cisl Andrea Cuccello contro lo sciopero proclamato da Cgil e Uil per contestare la manovra economica del Governo. “Quando non sei autorevole, questo tipo di inviti non li accettano, e se li accettano vengono a dire qualche parola formale. Se vengono a dire cose che sanno che non ci piacciono, è un riconoscimento per la nostra crescita”, afferma. Chiudendo il congresso con un intervento a braccio meno impegnativo e ambizioso della lunga relazione introduttiva con la quale lo aveva aperto, Fratoianni rilancia quella mobilitazione unitaria delle opposizioni sulla quale ha ricevuto molti sorrisi e qualche “ni” dai suoi interlocutori. Più freddi Carlo Calenda leader di Azione e Riccardo Magi di +Europa, più disponibili ma senza slanci operativi i leader di Ps e M5S, Elly Schlein e Giuseppe Conte, questi ultimi comunque presenti al congresso e applauditi dalla platea. “Lo ripeto: andremo avanti, proporremo – annuncia Fratoianni – di incontrarci per una mobilitazione unitaria sul salario minimo, contro l’autonomia differenziata che terremota un Paese già rotto e contro il premierato. La domanda è semplice, su queste tre questioni possiamo farla una manifestazione unitaria?”.

A parte qualche scaramuccia con la minoranza in fase di approvazione dei documenti politici (ma il rapporto di circa nove delegati a uno consente al segretario e ai suoi di superare agevolmente le secche procedurali), il congresso si conclude in modo sereno e con una determinazione di fondo: alle europee, dove ci si conta con il sistema proporzionale e non ci sono meccanismi di coalizione, Sinistra italiana andrà per riconfermare la lista unitaria Alleanza Verdi Sinistra. Il patto con Angelo Bonelli regge, anzi Fratoianni in più di una occasione lo indica come asse delle strategie elettorali del partito. Se regge anche l’equilibrio con il leader ritrovato Vendola, una figura che non si può certo immaginare relegata a tagliare nastri in qualche remota sezione di paese, per il nuovo/vecchio segretario si apre ora la partita per consolidare la forza elettorale di Sinistra italiana: come per tutti i partiti medio-piccoli, si lavora con la minaccia dello sbarramento elettorale, che per le europee è fissato al momento nel 4 per cento dei consensi. AVS alla Camera nelle elezioni politiche del settembre 2022 ha raccolto il 3,5 per cento.

Gli Usa: lavoriamo per prolungare la tregua, ma dipende da Hamas

Gli Usa: lavoriamo per prolungare la tregua, ma dipende da HamasRoma, 26 nov. (askanews) – Il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan afferma che gli Stati Uniti stanno lavorando per prolungare la tregua in corso di quattro giorni tra Israele ed Hamas in modo da consentire il rilascio di più di 50 ostaggi, ma la decisione finale sarà presa da Hamas.

“Potrebbe essere che la pausa venga prolungata per un altro giorno, o due giorni, o tre giorni o anche di più”, ha detto Sullivan a “This Week” della ABC. “La palla è nel campo di Hamas su questo, perché ciò che Israele ha detto è che è pronto a sospendere un altro giorno di combattimenti per ogni 10 ostaggi rilasciati da Hamas. Se la pausa si ferma, la responsabilità ricadrà sulle spalle di Hamas, non su quelle di Israele”, ha aggiunto Sullivan,

”Golf in Piazza”: lo swing nel cuore di Roma

”Golf in Piazza”: lo swing nel cuore di RomaRoma, 26 nov. (askanews) – Dopo la trionfale edizione della Ryder Cup, Roma riaccende la passione per il green con “Golf in Piazza”, evento che chiude l’appassionante cammino della “Road to Rome 2023”. A Viale delle Magnolie, nel cuore di Villa Borghese, 13 le postazioni allestite dalla Federazione Italiana Golf che hanno permesso a tutti di mettersi alla prova all’interno di un mini-villaggio, comprensivo di infopoint, con le indicazioni per iniziare a giocare a golf nel Lazio. Famiglie, tantissimi bambini e numerosi turisti si sono cimentati sull’onda lunga dei colpi sensazionali dei top players ammirati due mesi fa al Marco Simone Golf & Country Club in occasione della 44esima edizione della super sfida Europa-USA.

Dopo il successo record della Ryder Cup, con un totale di 271.000 spettatori in sei giorni, di cui solamente tre di gara, Roma, in attesa del verdetto per Expo 2030, abbraccia ancora il golf a conferma del crescente interesse verso uno sport che si sta diffondendo in maniera trasversale su tutto il territorio con un effetto trainante per il turismo. L’evento, alla presenza di Franco Chimenti, Presidente della Federazione Italiana Golf, Gian Paolo Montali, Direttore Generale del Progetto Ryder Cup 2023 e Marta Maestroni, Segretario Generale FIG, ha visto sport e intrattenimento unirsi al ritmo della musica che ha accompagnato i sorrisi dei piccoli golfisti entusiasti di aver vissuto la magia del primo swing. In rappresentanza dei circoli del Lazio, presenti il Parco di Roma Golf Club e l’Archi di Claudio Golf Club con il Presidente Riccardo Luciano.