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Tag: Sanremo 2023

Calderone: noi lavoriamo per rendere strutturale il taglio del cuneo fiscale

Calderone: noi lavoriamo per rendere strutturale il taglio del cuneo fiscaleRoma, 2 mag. (askanews) – “Siamo partiti con la moanovra di bilancio in cui anniamo riconfermati i due punti che c’erano fino al 31 dicembre dell’anno scorso, poi abbiamo aggiunto un ulteriore altro punto per redditi più bassi. Oggi con tutte le risorse a disposizione siamo tornati su un tema che è quello di restituire alle famiglie e ai lavoratori una parte di quella che è la contribuzione che mensilemnte devono versare”. Lo ha sottolineato la ministra del Lavoro, Marina Calderone, intervistata a Radio24 in merito alle novità introdotte dal decreto sul lavoro approvato ieri in Cdm. “Il taglio a cui siamo arrivati è un taglio importante perchè fa sì che per chi ha redditi fino a 25mila euro c’è una riduzione del 70% dei prelievi contributivi e per chi ha 35mila euro invece il 60%. Certo l’impegno è quello di lavorare per creare le condizioni per rendere strutturale questo intervento che in questo momento bisogna dire che era necessario e che i risparmi sono stati messi a favore delle famiglie”, ha precisato Calderone. A proposito del fatto che la norma possa diventare strutturale ha aggiunto: “ci deve essere una situazione che lo consente, si deve agire con prudenza. Il goverbo ha dimostrato proprio questo, attenzione ai conti e agli equilibri che fanno sì che ci sia la possibilità di utilizzare i risparmi”.

“L’obiettovo è arrivare in legislatura a una riduzione del costo del lavoro e quindi taglio del cuneo fiscale e constributivo che possa essere strutturale lato azienda e lato lavoratore”. “Assolutamente no. Sono un tecnico e le norme cerco di vederle per quello che hanno fatto sin qui e per quello che potranno fare con le modifiche introdotte” ha poi sottolineato la ministra del Lavoro, Marina Calderone in merito alle novità introdotte dal decreto sul lavoro approvato ieri in Cdm.

“L’intervento nel decreto approvato ieri elimina le causali di difficile applicazione eche soprattutto potevano generare contenziosi. Il decreto di ieri affida alla contrattazione collettiva nazionale e territoriale la definizione delle causali, poi c’è una clausola per cui si dice che laddove non c’è in questo momento una prevsione da parte della contrattazione collettiva si dà alle parti la possibiltà di prorogare per una finestra temporale limitata e in attesa della contrattazione con un richiamo a ragioni tecniche, orhanizzative e produttive legate alla attività dell’azienda”. “Non vedo tutta questa polemica rispetto al tema della precarietà anche perchè se guardiamo ai numeri del contratto a termine questo è un problema confinato al 2,5 dei contratti mentre gli altri durano meno di 12 mesi”.

Sui patti individuali la scadenza temporale è stata “anticipata la 30 aprile del 2024 per dare il tempo alla contrattazione collettiva di poter normare questo aspetto che per noi è prioritario. Credo ci sia un dinamismo che deve essere declinato in un protagonismo delle parti sociali”. “Vorrei avere strumenti di facile applicazione che vanno visti per quello che sono. Il concetto di precarietà lo associo alle situazioni in cui una determinata fattispecie viene utilizzata stressando la norma e facendo sì che non sia applicata correttamente”, ha aggiunto la ministra.

Maltempo fino mercoledì, poi arriva l’alta pressione con clima quasi estivo

Maltempo fino mercoledì, poi arriva l’alta pressione con clima quasi estivoRoma, 2 mag. (askanews) – Un vortice ciclonico sta tenendo sotto scacco molte regioni italiane, il suo movimento da nord verso sud farà sì che nei prossimi giorni il maltempo si sposterà sempre più verso le regioni meridionali, liberando dalle piogge il Nord. L’influenza del ciclone sarà attiva e importante almeno fino a mercoledì dopo di che, per qualche giorno, tornerà l’alta pressione.

Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it avvisa che nella giornata odierna avremo condizioni di maltempo diffuso al Nordest e su gran parte del Centro-Sud. Le precipitazioni potranno presentarsi anche sotto forma di temporale con grandine e addirittura di nubifragio sull’Emilia Romagna e sulla Calabria tirrenica. Al Nordovest il tempo comincerà a migliorare gradualmente a partire dal Piemonte e dalla Liguria. Grazie a questo miglioramento le temperature torneranno a misurare valori miti, rimarranno ancora piuttosto fresche dove agirà il maltempo.Nella giornata di mercoledì si avrà un ulteriore miglioramento al Nord dove il sole sarà prevalente, mentre il maltempo continuerà a colpire diffusamente il medio e basso Adriatico, il resto del Sud e localmente anche il Lazio. Per avere un deciso e più ampio miglioramento dovremo aspettare giovedì quando il sole sarà prevalente al Centro-Nord e dal pomeriggio anche al Sud. Sarà da questa giornata infatti che un promontorio di alta pressione avanzerà deciso sull’Italia, garantendo non solo un tempo soleggiato, ma anche un importante aumento delle temperature.

Oltre al maltempo saranno anche le temperature che diventeranno le protagoniste dei prossimi giorni, infatti grazie al maggior soleggiamento e nel contempo all’aria più calda che alimenterà l’alta pressione i valori termici diurni saliranno facilmente oltre i 23°C al Nord, in Toscana e in Sardegna. Tra giovedì e sabato prossimi si raggiungeranno addirittura picchi quasi estivi. Basti pensare che sulle valli dell’Alto Adige si toccheranno i 28°C, sulla Pianura Padana e in Sardegna i 25-26°C. 

Conte: quello varato dal governo è un ‘decreto precariato’, sarà un disastro sociale

Conte: quello varato dal governo è un ‘decreto precariato’, sarà un disastro socialeRoma, 2 mag. (askanews) – Il governo vara in queste ore il “decreto precariato” che, con la scure sul Reddito di cittadinanza, aprirà la strada nei prossimi mesi al “disastro sociale”. Lo sottolinea in una intevista a Repubblica, il leader del Movimento 5 Stelle, l’ex premier Giuseppe Conte.

“Lo chiamerei ‘decreto precariato’. Per il Primo Maggio la Meloni ha organizzato una sceneggiata che costerà caro ai lavoratori già poveri e sottopagati. Precarizzano sempre più i lavoratori, togliendo loro anche la speranza del futuro e con la scusa di aggredire gli ‘occupabili’, ridotti tutti a scansafatiche, occultano che molti di loro integrano con il Rdc stipendi da fame e contratti indegni. Trovarsi in difficoltà non è una colpa. Si mostrano sordi persino davanti alle parole del Presidente Mattarella”, afferma Conte. Quanto al taglio del Reddito di Cittadinanza, una misura nevralgica per i 5 Stelle per Conte “si tagliano i sostegni mentre l’inflazione morde e in autunno si prospetta un nuovo aumento delle bollette. Sono decisioni scellerate, che preparano un disastro sociale. Aggiungo che tutte le prese in giro stanno già venendo al pettine, come i corsi di formazione promessi dal governo ma mai partiti”.

Quanto al rapporto con la neo segretaria del Pd, Elly Schlein, Conte avverte: “sarà anche cambiata la segreteria dem ma non è cambiato il nostro approccio, le intese si fondano su progetti comuni, su idee. C’è un dialogo con Schlein ma deve essere chiaro a tutti che per noi non contano gli incontri di vertice ma le convergenze concrete sui temi, sui territori. E visto quel che è accaduto di recente, non permetteremo mai al Pd di mancarci di rispetto”.

Papa Francesco: sono disposto a fare tutto quello che si deve fare per la pace in Ucraina

Papa Francesco: sono disposto a fare tutto quello che si deve fare per la pace in UcrainaRoma, 2 mag. (askanews) – “Disposto a fare tutto quello che si deve fare per la pace in Ucraina”, pronto ad aiutare il presidente Volodomyr Zelensky per riportare nel Paese i bambini rapiti in Russia, forte dell’asse con il metropolita Hilarion che ha incontrato nel corso del viaggio a Budapest. Sul volo di ritorno dall’Ungheria, dove è stato tre giorni, papa Francesco rivela, in una intervista riportata dai quotidiani italiani tra cui Corriere della Sera e Repubblica, che è in corso una “missione” vaticana.

“Hilarion – spiega Papa Francesco – è una persona che io rispetto tanto. L’ho visto tre volte a Budapest. Lei si immagina che non abbiamo parlato solo di cappuccetto rosso: a tutti interessa la strada della pace. Col patriarca Kirill ho parlato una sola volta da quando è iniziata la guerra, poi tramite il metropolita Antoni, che ha preso il posto di Hilarion (come “ministro degli Esteri” di Kirill, ndr), sono in collegamento con lui. Con Kirill c’è in sospeso l’incontro che dovevamo avere a Gerusalemme a luglio o giugno dell’anno scorso, e per la guerra è stato sospeso: ma si dovrà fare. E poi con i russi ho un rapporto buono con l’ambasciatore uscente presso la Santa Sede, è un grande uomo, molto equilibrato. Io sono disposto fare tutto quello che si deve fare. Adesso è in corso una missione che ancora non è pubblica: quando sarà pubblica ne parlerò”. Quanto alla richesta di aiuto da parte del presidente ucraino per riportare in patria i bambini portati forzosamente in Russia, il Papa è fiducioso di poter aiutare: “Penso di sì perché la Santa Sede ha fatto da intermediario in alcune delle situazione di scambio di prigionieri tramite l’ambasciata: quella è andata bene, penso che può andare bene anche questo. È importante. Almeno, la Santa Sede è disposta a farlo perché è una cosa giusta e dobbiamo aiutare affinché questo non sia un casus belli ma un caso umano, un problema di umanità prima che un problema di bottino di guerra o di trasloco di guerra”.

Sua Santità si è soffermato anche sulle condizioni di salute e ha confermato il viaggio a Lisbona: “Voi vedete che non è lo stesso di due anni fa, col bastone adesso va meglio, ma per il momento non è cancellato il viaggio. Poi c’è il viaggio a Marsiglia, poi c’è il viaggio in Mongolia, e poi l’ultimo che non ricordo dove. Ancora il programma mi fa muovere, vediamo”.

Sbarra: dalla Cisl giudizio positivo sul taglio del cuneo fiscale

Sbarra: dalla Cisl giudizio positivo sul taglio del cuneo fiscaleRoma, 2 mag. (askanews) – “Nel merito, il nostro giudizio è di parziale apprezzamento. Ma questioni importanti come le politiche del lavoro e il contrasto della povertà non si affrontano come è stato fatto. È un problema, grave, di metodo”. Lo sottolinea in una intervista al Corriere della Sera, Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl, che dopo l’incontro a Palazzo Chigi e il nuovo decreto in materia di lavoro approvato dal governo aggiunge: “Non buttiamola in rissa, in gioco ci sono questioni troppo importanti”. “È stato un incontro utile e importante per avviare un percorso di dialogo strutturato sulla crescita, la lotta all’inflazione, il fisco, l’attuazione del Pnrr, la sicurezza sul lavoro, le pensioni. Temi su cui la premier si è impegnata”.

“Giudizio positivo”, sul taglio del cuneo fiscale: “I 3,4 miliardi stanziati vanno nella direzione che auspichiamo da mesi. Un segnale importante anche se insufficiente: la misura deve valere anche per il 2024 e diventare strutturale”. Resta confermata la mobilitazione con Cgil e Uil: “Quella mobilitazione è unitaria, nel nome dell’indispensabile dialogo sociale per riaffrontare le priorità fissate: tutela dei redditi dall’inflazione, necessità di incrementare il valore reale di salari e pensioni, falcidiati dalla spirale inflazionistica”.

Secondo il segretario Uil Bombardieri “il decreto lavoro alimenta la precarietà”

Secondo il segretario Uil Bombardieri “il decreto lavoro alimenta la precarietà”Roma, 2 mag. (askanews) – “Il taglio del cuneo fiscale lo rivendico eccome, abbiamo fatto uno sciopero generale con la Cgil contro il governo Draghi su questo. Ma non è strutturale. E nel decreto, di cui ancora non abbiamo un testo, non c’è nulla su precarietà, sicurezza del lavoro, sanità, rinnovo dei contratti pubblici, pensioni dei giovani e su Opzione Donna. La nostra mobilitazione continua”. Lo sottolinea in una intervista a Repubblica, Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil che ha portato a Palazzo Chigi una lavoratrice precaria.

“Si chiama Manuela Pellegrino, 36 anni, romana. Ha avuto più di 20 contratti a tempo e stagionali nella sua vita. L’ho portata a Palazzo Chigi per far vedere al governo che Bombardieri ‘Con me una precaria sarà discriminata dalle nuove norme’ oltre il metaverso c’è la vita reale. Ed è questa. La premier l’ha ascoltata, sembrava colpita. E ha risposto che in questi anni ci sono state troppe degenerazioni nel mercato del lavoro. Dopodiché i fringe benefit a 3 mila euro Manuela non li prenderà perché da precaria non ha figli. Non è discriminatorio?”. Per Bombaridieri il decreto del primo maggio nonn riduce la precarietà: “Non mi sembra. Anzi la alimenta, liberalizzando i contratti a termine, e alzando il limite per i voucher. Il contrario esatto di quanto auspichiamo”.

Sul taglio del cuneo aggiunge: “Una risposta positiva alle nostre richieste. Ma quando abbiamo domandato cosa succede a gennaio, se diventerà un taglio permanente, non abbiamo avuto risposte”.

Meloni: taglio tasse sul lavoro senza precedenti, polemiche incomprensibili

Meloni: taglio tasse sul lavoro senza precedenti, polemiche incomprensibiliRoma, 1 mag. (askanews) – Il governo celebra il Primo maggio “con i fatti e non con le parole” e di fronte al “più importante taglio delle tasse sul lavoro degli ultimi decenni”, di cui “vado profondamente fiera”, “davvero non riesco a capire chi riesce a polemizzare perfino su questa scelta”. Giorgia Meloni utilizza un messaggio video (registrato apparentemente prima del Consiglio dei ministri) per rivendicare i provvedimenti approvati oggi dal governo e respingere al mittente le critiche di sindacati e opposizioni.

“Nel giorno della festa dei lavoratori – esordisce – il governo sceglie di lavorare per dare risposte a quei lavoratori e a coloro che legittimamente aspirano a migliorare la loro condizione”. Non dunque una “offesa” alla festa, anzi, dice “io sono fiera che il governo abbia scelto di celebrare il primo maggio con i fatti e non con le parole”. Il Decreto lavoro varato in Cdm contiene “una serie molto articolata di provvedimenti” ma “il più importante” è quello dell’ulteriore taglio del cuneo fiscale. “Noi – sottolinea – abbiamo liberato un tesoretto di 4 miliardi, grazie al coraggio di alcuni provvedimenti che avevamo portato avanti, penso ad esempio al superbonus e alla questione delle accise. Oggi destiniamo l’intero ammontare di quel tesoretto al più importante taglio delle tasse sul lavoro degli ultimi decenni. Tagliamo il cuneo contributivo di 4 punti e questo taglio si somma a quello che avevamo già fatto nella legge di bilancio”. Il che vuol dire, per la premier, un aumento “fino a 100 euro” in busta paga per i redditi più bassi, “in un momento in cui l’inflazione galoppa e il costo della vita aumenta”. Per questo “davvero non riesco a capire chi riesce a polemizzare perfino su questa scelta”.

Nel video Meloni si sofferma poi su un altro tema che ha creato molte polemiche: la riforma del reddito di cittadinanza. “Come avevamo promesso – spiega – distinguiamo chi può lavorare da chi non può farlo. Confermiamo e anzi miglioriamo il sostegno per chi non può lavorare, cioè per le famiglie in difficoltà che hanno al loro interno un minore, un anziano o un disabile ma chi può lavorare viene inserito in un percorso di formazione al lavoro con un rimborso spese nel periodo in cui si forma e con incentivi importanti per chi lo dovesse assumere”. Tra gli altri temi, la premier cita i sostegni all’assunzione dei disabili, la detassazione dei fringe benefit, le norme per la sicurezza nell’alternanza scuola-lavoro, il finanziamento dei centri estivi.

“Credo – conclude – fosse dovuto un ulteriore sostegno a una economia che pure in un momento di difficoltà ci sta dando grandi soddisfazioni, con una crescita, quella italiana, stimata per i prossimi mesi superiore a quella delle altre nazioni europee. Avanti così, buon primo maggio a tutti. Adesso al lavoro”, conclude la premier prima di entrare nella sala del Consiglio.

Tensioni, scontri e arresti in cortei per 1 maggio in Francia

Tensioni, scontri e arresti in cortei per 1 maggio in FranciaRoma, 1 mag. (askanews) – Tensioni, scontri e anche arresti nei cortei per il 1 maggio in Francia. Dove le celebrazioni dei lavoratori nel giorno della loro festa si sono saldate con la protesta per la riforma delle pensioni, malgrado la sua convalida da parte del Consiglio costituzionale e la sua promulgazione, lo scorso 14 aprile.

Al corteo parigino, dove si concentrano i “black block”, diversi video hanno mostrato poliziotti i cui abiti hanno preso fuoco dopo essere stati bersaglio di molotov. Alle 15 la prefettura aveva segnalato nella capitale 30 arresti, decisi per separare il pre-corteo dal corteo sindacale. Scontri tra manifestanti violenti e polizia si sono verificati a Nantes, meno di un’ora dopo l’inizio del corteo del 1 maggio, che ha richiamato 17.500 persone secondo la polizia, circa 80.000 secondo il sindacato Cgt. Anche qui molti black si sono mischiati al corteo, con lanci di oggetti contro la polizia che ha risposto sparando gas lacrimogeni. Nella città sono state inoltre incendiate diverse auto.

Due arresti sono stati effettuati anche a Lione. Oggi, per la grande mobilitazione del 1 maggio, sono attese in piazza fino a un milione e mezzo di persone. Alle 15, 457mila manifestanti erano già scese in strada, secondo il conteggio effettuato da Fig Data in base ai dati delle prefetture. Un numero superiore a quello del 13 aprile alla stessa ora, quando 221mila persone erano scese in piazza, ma inferiore al 7 marzo, giornata che aveva alla fine richiamato 1,28 milioni di persone.

L’intersindacale intende dimostrare che non ha accantonato la lotta contro la riforma previdenziale, anche se le strategia potrebbero divergere sul seguito da dare al movimento. In tutta la Francia sono previsti 300 cortei: 5mila poliziotti saranno dispiegati a Parigi, 12mila in tutto il territorio nazionale. Per la prima volta i tribunali amministrativi hanno autorizzato il contestato ricorso ai droni, per garantire la sicurezza.

Il segretario nazionale del sindacato Cgt, Sophie Binet, ha indicato che la mobilitazione sarà “inedita ed eccezionale”; tra il 25 e il 33 per cento dei voli ‘schedulati’ nei principali aeroporti francesi saranno annullati.

1 maggio, sindacati a Meloni: risposte o mobilitazione prosegue

1 maggio, sindacati a Meloni: risposte o mobilitazione prosegueRoma, 1 mag. (askanews) – Sul lavoro il governo deve cambiare rotta. Nel metodo, rispettando il ruolo dei sindacati e non limitandosi a informative di domenica sera, ma dialogando e negoziando. E nel merito, cambiando politiche sbagliate e mettendo al centro il lavoro e la sua dignità nel rispetto della Costituzione. In caso contrario, la mobilitazione unitaria proseguirà. È questo il messaggio lanciato da Cgil, Cisl e Uil, che oggi hanno celebrato il Primo maggio a Potenza. Non una festa, considerata la difficile situazione sociale che attraversa il Paese, ma una giornata di lotta e rivendicazioni.

Dall’esecutivo, tuonano i leader delle tre confederazioni Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri, arrivano risposte insufficienti sul lavoro. Pur apprezzando l’ulteriore taglio del cuneo fiscale e contributivo di 4 punti percentuali, dal 1° luglio al 31 dicembre, i sindacati sottolineano la temporaneità di una misura solo per sei mesi che dovrebbe portare nelle buste paga dei lavoratori secondo le stime del Mef circa 100 euro lordi al mese. “Oggi è la festa del lavoro, non del governo – dice Landini -. Il governo deve pensare al lavoro tutti i giorni dell’anno, non solo il Primo maggio. Doveva convocare il Cdm proprio oggi? Se vogliamo dare un futuro al nostro Paese e all’Europa bisogna avere un progetto, una strategia. E questo non sta avvenendo. Oggi la nostra è una Repubblica fondata sullo sfruttamento, sulla precarietà e la povertà. C’è bisogno di fare una battaglia. Continueremo la nostra mobilitazione e se avremo risposte dal governo siamo pronti tutti assieme, con Cisl e Uil, a continuarla fino a quando non otterremo risultati e i cambiamenti che chiediamo”.

Sbarra chiede all’esecutivo di tornare “quanto prima sulla via giusta. Il filo del dialogo in questi mesi è caduto a terra con troppi provvedimenti approvati senza coinvolgere le parti sociali. Deve essere ripreso, rafforzato, reso stabile e affidabile. Così non va bene, crediamo che il governo voglia riprendere il confronto. L’incontro di ieri ha un senso se apre un nuovo cammino stabile verso riforme partecipate. Un solo albero non fa una foresta. Nel frattempo non staremo fermi. La mobilitazione unitaria va avanti, non indietreggeremo di un solo centimetro. Valuteremo i comportamenti e le risposte. Senza preclusioni, ma anche senza fare sconti a nessuno”. Parole condivise anche da Bombardieri: “La mobilitazione continua, la resistenza continua e continuerà. È un Primo maggio di lotta, non di festa. Un Primo maggio di mobilitazione per i giovani che non hanno lavoro e per gli anziani. Per ricordare la Costituzione a 75 anni dall’entrata in vigore, Costituzione che è antifascista. È bene ricordarlo. Il governo oggi si occupa di lavoro. Peccato che siano passati sei mesi senza che se ne sia occupato. Avevamo perso le tracce”.

Dl lavoro, assegno inclusione e taglio cuneo di altri 4 punti (scheda)

Dl lavoro, assegno inclusione e taglio cuneo di altri 4 punti (scheda)Roma, 1 mag. (askanews) – Taglio del cuneo fiscale e contributivo, assegno di inclusione che riforma il reddito di cittadinanza, nuove norme per i contratti a termine: sono queste le principali misure contenute nel Decreto lavoro varato dal Consiglio dei ministri.

Per l’assegno di inclusione, che partirà il primo gennaio 2024, il governo stanzia 5,4 miliardi di euro per l’anno prossimo e 5,6 mld per il 2025 e il 2026. Per la prosecuzione del reddito di cittadinanza è autorizzata nel 2023 la spesa di 384 milioni di euro. Tra le risorse stanziate l’esecutivo prevede di destinare come incentivi ai datori di lavoro che assumono i beneficiari dell’assegno di inclusione 85,3 milioni di euro nel 2024; 200,4 milioni di euro nel 2025; e 251,3 milioni di euro nel 2026. Circa 4 miliardi vengono destinati al taglio del cuneo fiscale e contributivo tutto a beneficio dei lavoratori, salirà per sei mesi, dal 1° luglio al 31 dicembre 2023, di altri quattro punti (dal 3% al 7% per i redditi fino a 25mila euro lordi l’anno e dal 2% al 6% per i redditi fino a 35mila euro). L’aumento in busta paga è stimato dal ministero dell’Economia mediamente in 100 euro mensili da luglio a dicembre.

Sale anche la soglia per i fringe benefit per il 2023 fino a 3mila euro per chi ha figli a carico. Per la misura si prevede al momento una spesa di 142 milioni di euro per quest’anno e di 12,4 milioni per il 2024. Limitatamente al periodo d’imposta 2023 non concorrono a formare il reddito il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti con figli a carico nonché le somme erogate o rimborsate ai medesimi dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale entro il limite complessivo di 3mila euro. L’assegno di inclusione è una misura di contrasto alla povertà, alla fragilità e all’esclusione sociale delle fasce deboli attraverso percorsi di inserimento sociale, nonché di formazione, di lavoro e di politica attiva del lavoro. Una misura di sostegno economico e di inclusione sociale e professionale, condizionata alla prova dei mezzi e all’adesione a un percorso personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa.

L’assegno di inclusione potrà essere chiesto solo dalle famiglie con disabili, minori e over 60 e potrà arrivare a 500 euro al mese, moltiplicati per la scala di equivalenza fino a un massimo di 2,3 nel caso di disabili gravi. Viene confermato che il requisito di residenza per il richiedente scende da 10 a 5 anni, mentre il valore dell’Isee della famiglia non deve superare i 9.360 euro con un valore del reddito familiare inferiore a una soglia di euro 6mila annui moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza. Non ha diritto all’assegno di inclusione il nucleo familiare in cui un componente risulti disoccupato a seguito di dimissioni volontarie, nei dodici mesi successivi alla data delle dimissioni, fatte salve le dimissioni per giusta causa nonché di risoluzione consensuale del rapporto di lavoro. L’assegno di inclusione è richiesto con modalità telematiche all’Inps, che lo riconosce sulla base delle informazioni disponibili sulle proprie banche dati o tramite quelle messe a disposizione dai comuni, dai ministeri della Giustizia e dell’Istruzione, dall’Anagrafe tributaria, dal pubblico registro automobilistico e dalle altre pubbliche amministrazioni.

L’Inps informa il richiedente che, per ricevere il beneficio economico, deve effettuare l’iscrizione presso il sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (SIISL) al fine di sottoscrivere un patto di attivazione digitale e deve espressamente autorizzare la trasmissione dei dati relativi alla domanda ai centri per l’impiego, alle agenzie per il lavoro e agli enti autorizzati all’attività di intermediazione. Il beneficio economico decorre dal mese successivo a quello di sottoscrizione, da parte del richiedente, del patto di attivazione digitale. Il componente del nucleo familiare beneficiario dell’assegno di inclusione, attivabile al lavoro e preso in carico dai servizi per il lavoro competenti, è tenuto ad accettare un’offerta di lavoro a tempo indeterminato oppure a tempo determinato, anche in somministrazione, di durata non inferiore a un mese; se si riferisce a un contratto di lavoro a tempo determinato di durata inferiore a dodici mesi e il luogo di lavoro non dista più di 80 chilometri dal domicilio del soggetto; ma senza limiti di distanza, nell’ambito del territorio nazionale, se si riferisce a un contratto di lavoro a tempo pieno e indeterminato o a tempo determinato di durata superiore a 12 mesi.

Ai datori di lavoro privati che assumono i beneficiari dell’assegno di inclusione con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, pieno o parziale, o anche mediante contratto di apprendistato, è riconosciuto per un periodo massimo di 12 mesi l’esonero dal versamento del 100% dei complessivi contributi previdenziali a carico dell’azienda con esclusione dei premi e contributi dovuti all’Inail nel limite massimo di importo pari a 8mila euro su base annua, riparametrato e applicato su base mensile.

Al fine di favorire l’attivazione nel mondo del lavoro delle persone a rischio di esclusione sociale e lavorativa dal primo settembre 2023 viene istituito lo strumento di attivazione (Sda quale misura di attivazione al lavoro, mediante la partecipazione a progetti di formazione, qualificazione e riqualificazione professionale, orientamento, accompagnamento al lavoro e politiche attive. Nelle misure di attivazione rientra il di servizio civile universale. Lo strumento di attivazione è utilizzabile dai componenti dei nuclei familiari, di età compresa tra 18 e 59 anni in condizioni di povertà assoluta, con un valore dell’Isee familiare in corso di validità non superiore a 6mila euro annui, che non hanno i requisiti per accedere all’assegno di inclusione. Lo strumento di attivazione è incompatibile con il reddito e la pensione di cittadinanza e con ogni altro strumento pubblico di integrazione o di sostegno al reddito per la disoccupazione.

Per i contratti a tempo determinato si va verso causali più soft. Il provvedimento prevede inoltre misure per migliorare la sicurezza nei luoghi di lavoro, rafforzando l’assicurazione nelle scuole e i sostegni alle famiglie degli studenti morti nei percorsi di alternanza scuola-lavoro. Novità in vista anche per chi assume colf e badanti con il raddoppio dell’importo dei contributi deducibili da 1.500 a 3mila euro. A breve partirà la piattaforma per incrociare domanda e offerta di lavoro.