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Tag: Sanremo 2023

L’RT del Covid-19 è risalito al di sopra della soglia epidemica

L’RT del Covid-19 è risalito al di sopra della soglia epidemicaRoma, 28 apr. (askanews) – Secondo il monitoraggio settimanale sull’andamento del Covid in Italia di Ministero della Salute e Istituto superiore di sanità, nel periodo 5 – 18 aprile 2023, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,08 (range 0,85-1,37), in aumento rispetto al periodo precedente (era a 0,93) e al di sopra della soglia epidemica. L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è invece in diminuzione e sotto la soglia epidemica: Rt=0,96 (0,91-1,02) al 18/04/2023 vs Rt=1,07 (1,02-1,13) al 11/04/2023. In calo anche l’incidenza settimanale a livello nazionale: 39 ogni 100.000 abitanti (21/04/2023 -27/04/2023) vs 48 ogni 100.000 abitanti (14/04/2023 -20/04/2023).

Il Liga torna sul palco del Concerto Primo Maggio a Roma dopo 17 anni

Il Liga torna sul palco del Concerto Primo Maggio a Roma dopo 17 anniMilano, 29 apr. (askanews) – Un ritorno alle origini che sa di futuro. A 17 anni dalla sua ultima partecipazione (2006), Luciano Ligabue torna sul palco del Concerto del Primo Maggio a Roma, l’evento promosso da CGIL, CISL e UIL, prodotto e organizzato da iCompany, che verrà trasmesso in diretta su RAI 3, Rai Radio 2, RaiPlay e Rai Italia.

L’artista, reduce da due concerti sold out nei club di Roma e Milano in cui ha presentato live il suo ultimo singolo “Riderai” (Warner Music Italy), uscito ieri e che anticipa il nuovo album di inediti previsto in autunno, si aggiunge alla line up del Concertone di Piazza San Giovanni in Laterano. Due concerti ad alto contenuto rock in club piccoli attorniato dai fan di sempre, in cui Luciano ha portato sul palco tutta la sua voglia di esserci e di far emozionare il pubblico con vecchi e nuovi successi. La voglia di suonare con la sua band è sempre la stessa e lui ci mette anima e cuore. Il Liga tornerà poi protagonista a luglio con due eventi negli stadi: il 5 luglio allo Stadio San Siro di Milano e il 14 luglio allo Stadio Olimpico di Roma.

Fondazione Enpaia chiude il bilancio 2022 con 10,6 milioni di utile

Fondazione Enpaia chiude il bilancio 2022 con 10,6 milioni di utileMilano, 29 apr. (askanews) – La Fondazione Enpaia approva il bilancio consuntivo 2022 con un utile di 10,6 milioni di euro. “Un risultato sopra le aspettative – spiega il Presidente di Enpaia Giorgio Piazza nella sua relazione al Cda – considerando le difficoltà del contesto economico-finanziario che hanno contraddistinto l’anno 2022”.

L’avanzo dell’esercizio 2022, si legge in una nota, “è frutto dell’ottima performance della gestione finanziaria, grazie al processo di diversificazione del patrimonio mobiliare iniziato nel 2019, e del risultato positivo del piano di turnaround immobiliare”. Nel 2022 la Fondazione ha effettuato nuovi investimenti finanziari per circa 755 milioni di euro e disinvestimenti per circa 591 milioni di euro. Il risultato positivo della gestione finanziaria della Fondazione ha generato un rendimento netto del 4,55%, in leggera flessione rispetto al 2021 (4,79%).

Nonostante il rallentamento del mercato immobiliare, nel 2022 la Fondazione ha venduto immobili per 46 milioni di euro, realizzando una plusvalenza lorda di circa 24 milioni. Con il piano di turnaround del patrimonio immobiliare la Fondazione vuole “incrementare la redditività del comparto immobiliare passando dall’attuale rendimento netto inferiore all’1% a un rendimento netto pari al 3%”, viene spiegato. Il rendimento netto complessivo, calcolato sui valori di libro dell’intero portafoglio (mobiliare e immobiliare) della Fondazione, si attesta così al 5,03%, rispetto al 4,88% del 2021.

“L’impennata dell’inflazione – sottolinea il Direttore Generale di Enpaia Roberto Diacetti – ha determinato per la Fondazione una crescita significativa, pari a circa 46 milioni di euro, dell’accantonamento al Fondo TFR rispetto all’anno 2021 a causa del conseguente aumento del coefficiente di rivalutazione che è passato dal 4,36% del 2021 al 9,97% del 2022. In questo contesto molto difficile – conclude Diacetti – la Fondazione ha saputo reagire prontamente mettendo in atto tutte le strategie utili a garantire i servizi ai propri iscritti, dimostrando la propria resilienza in termini di tempestiva capacità di risposta e adattamento al contesto economico finanziario”.

Ucraina, Marchenko: ricostruzione inzi subito, non a guerra finita

Ucraina, Marchenko: ricostruzione inzi subito, non a guerra finitaRoma, 29 apr. (askanews) – In Ucraina “serve che la ricostruzione inizi adesso, non aspettando che la guerra finisca”. Lo ha sostenuto il ministro delle Finanze ucraino, Sergii Marchenko, al suo arrivo all’Ecofin informale a Stoccolma.

Il tutto mentre lo stesso ministro ripete che l’Ucraina sta preparando “un contrattacco” che lancerà “appena sarà pronto”. E mentre secondo osservatori indipendenti la Russia potrebbe lanciare a sua volta una ulteriore massiccia offensiva a fine primavera. Più prudente sulle tempistiche della ricostruzione il vicepresidente della Commissione europea, il lettone Valdis Dombrovskis. “La ricostruzione deve iniziare appena le circostanze lo consentono”, ha detto.

Marchenko ha anche ripetuto la richiesta di consegnare all’Ucraina i fondi all’estero e le riserve della banca centrale russi che Usa e Ue hanno sequestrato. Tema su cui si è detto “più ottimista di un anno fa”, perché le procedure legislative in tal senso progrediscono. Su questo, secondo Dombrovskis “la valutazione legale sta procedendo. Le necessità finanziarie saranno massicce, quindi chiaramente dobbiamo valutare tutte le possibili fonti. Dobbiamo anche guardare a questi asset, inclusi quelli della Banca centrale russa”.

L’Aceto balsamico di Modena sposa la Cipolla bianca di Margherita

L’Aceto balsamico di Modena sposa la Cipolla bianca di MargheritaBologna, 29 apr. (askanews) – Una è bianca, nasce in piccoli appezzamenti di terreno sabbioso tra il Mare Adriatico e le saline di Margherita di Savoia a sud del Gargano ed è coltivata rigorosamente a mano. L’altro è nero, ha bisogno del freddo pungente d’inverno per decantare e del caldo umido e torrido d’estate per fermentare e non esistono macchine che lo possano produrre.

La prima si chiama Cipolla bianca di Margherita, viene trapiantata tra novembre e febbraio e raccolta da aprile a luglio da 150 piccoli produttori che coltivano ogni anno circa 180 ettari per un volume d’affari intorno ai 6 milioni di euro. Il secondo è l’Aceto balsamico di Modena, prodotto con mosti d’uva a cui vengono aggiunti aceto di vino, affinato in tini di legno per almeno 60 giorni e invecchiato anche per tre anni in 79 acetaie che hanno assicurato nel 2021 oltre 100 milioni di litri per un valore di circa 1 miliardo di euro al consumo. Queste due “eccellenze” del Made in Italy, insignite del marchio Igp, si sono incontrate a Bologna e hanno sancito un “matrimonio” tra Puglia ed Emilia-Romagna, con l’obiettivo di “sperimentare nuove forme per valorizzare e promuovere i due prodotti” come ha detto il presidente del Consorzio di tutela e valorizzazione della Cipolla bianca di Margherita, Giuseppe Castiglione. Il “rito” è stato celebrato a Fico Eataly World, dove per l’occasione l’executive chef del Canneto Beach 2, Salvatore Riontino, e il presidente del Consorzio Modena a tavola, Stefano Corghi, hanno portato a tavola alcune ricette, realizzate dosando i due ingredienti base che solitamente non vengono utilizzati insieme in cucina, la cipolla e l’aceto balsamico appunto.

“Dietro a tanto sacrificio e artigianalità ci sono delle persone, degli imprenditori – ha ricorda Massimo Malpighi, consigliere del Consorzio tutela Aceto balsamico di Modena – ed è importante che tutto gli operatori comprendano l’importanza di ‘fare rete’ per valorizzare al meglio questo patrimonio immenso”. Un percorso culturale per sensibilizzare ancora di più il consumatore e metterlo in guardia dalle imitazioni in circolazione all’estero. “I nostri prodotti sono la nostra storia – ha aggiunto Castiglione – perché raccontano come eravamo, ma sono anche il nostro futuro se sapremo, assieme, valorizzarli coniugando tradizione e innovazione. Questo è l’inizio di una sinergia che ci auguriamo duri in futuro”.

”Beatles vs Rolling Stones”, la supersfida rivive sul palco del Sistina

”Beatles vs Rolling Stones”, la supersfida rivive sul palco del SistinaRoma, 29 apr. (askanews) – Lunedì 15 maggio 2023 sul palco del Teatro Sistina di Roma dalle ore 20 torna in scena per una serata l’eterna e appassionante sfida “Beatles vs Rolling Stones”. A fronteggiarsi e confrontarsi ci saranno l’ attore, intrattenitore e comico Riccardo Rossi e il giornalista scrittore e critico musicale Ernesto Assante. I quali, con l’accompagnamento della Mark Hanna Band, affronteranno con filmati, aneddoti e battute la diatriba su chi era il più bravo tra i due storici complessi inglesi. Con l’obbiettivo di riproporre al pubblico un match epocale fra le due band che hanno fatto la storia del rock occidentale e che hanno per certi versi diviso il pubblico degli anni Sessanta e Settanta, rivoluzionando stili di vita oltre che musicali.

L’iniziativa di far rivivere sul prestigioso palco del Sistina il “big match” fra i due storici gruppi musicali è del Rotary Club Roma Sud presieduto da Gino Scaccia che finalizza le iniziative 2023 a progetti di sostegno alle disabilità, aiuto alla popolazione ucraina, diffusione della conoscenza della Costituzione nelle scuole italiane, tutela ambientale, campagne di prevenzione sanitaria. L’ingresso alla serata speciale al Sistina potrà avvenire solo previa prenotazione (all’indirizzo di posta elettronica rotary.romasud@gmail.com) con posti numerati pre-assegnati, a offerta libera. Vengono consigliate dagli organizzatori cifre differenziate per poltronissime,poltrone, gallerie.

”Il clima dell’informazione”, giornata di confronto su ambiente e comunicazione

”Il clima dell’informazione”, giornata di confronto su ambiente e comunicazioneParma, 29 apr. (askanews) – Si terrà venerdì 5 maggio 2023 nell’Aula Magna del Polo didattico in Strada del Prato a Parma la tavola rotonda “Il clima dell’informazione: news, angoli ciechi e buone pratiche nella comunicazione sulla crisi ecologica e climatica”. La giornata di confronto, che porterà a Parma giornalisti di fama specializzati nelle questioni ambientali, è promossa dal Corso di Laurea Magistrale in Giornalismo, cultura editoriale, comunicazione ambientale e multimediale e dall’Environmental Social Humanities Lab del Dipartimento di Discipline umanistiche sociali e delle imprese culturali dell’Università di Parma.

Del comitato organizzativo fanno parte Marco Deriu, Sabia Braccia, Jacopo Dri, Martina Gerosa, Marcello Pastonesi, Annalisa Perricone, Monica Lisa Rossi, Daniel Spadaccini, Giulia Specchio, Serena Zaninetta. L’obiettivo è quello di fare il punto sullo stato dell’informazione ambientale nel nostro paese, il suo legame con la scienza, la politica e la cultura, cercando di mettere in luce i limiti e le difficoltà ma anche la straordinaria importanza che essa riveste oggi per comprendere e affrontare i problemi del nostro tempo e le sfide che ci attendono e che attualmente compaiono molto marginalmente nell’agenda mediatica: dalla questione climatica alla transizione energetica, dalla biodiversità alla sovranità alimentare, dalla cura dei beni comuni (foreste, terra, acqua…) all’economia circolare, dalla lotta all’inquinamento alla tutela della salute e più in generale alla giustizia ambientale.

Eppure secondo il rapporto di ricerca, dell’Osservatorio di Pavia per Greenpeace Italia “L’informazione sulla crisi climatica in Italia 2022”, «il clima trova poco spazio tra le pagine dei principali quotidiani italiani e nei palinsesti delle più importanti reti televisive nazionali. Raramente la crisi climatica finisce in prima pagina e neppure quando i suoi impatti si manifestano in modo drammatico – come accaduto nel 2022 con la siccità estiva, il crollo del ghiacciaio della Marmolada o l’alluvione di Casamicciola, a Ischia – spesso il racconto giornalistico non mette in relazione la causa con gli effetti ormai ampiamente riconosciuti dalla scienza, ovvero la crisi climatica con l’intensificarsi degli eventi estremi» Quella del giornalista ambientale è una professione ancora poco diffusa nel nostro Paese. Per questo motivo l’Università di Parma ha aperto un curriculum di “Giornalismo e comunicazione ambientale” nella Laurea Magistrale di giornalismo e ha chiamato a discuterne i professionisti del settore, nel tentativo inedito di portare a galla ogni sua componente fondamentale. Il ricco programma della giornata prevede tre “tavole” di discussione.

Dalle 10.00 alle 13.00, subito dopo i saluti del vicedirettore del Dipartimento di Discipline Umanistiche, sociali e delle imprese culturali Luana Salvarani, si affronteranno le sfide dell’informazione ambientale con Elisabetta Tola, giornalista e comunicatrice scientifica per “Radio 3 Scienza” e “Formicablu”, Elisabetta Ambrosi, giornalista, autrice di podcast e co-curatrice della newsletter Fatto for future per “Il Fatto Quotidiano”, Giacomo Talignani, giornalista per “Green&Blue” e collaboratore di Geo, Ferdinando Cotugno, giornalista per “Domani” e curatore della newsletter ambientale Areale ed Emanuele Bompan, giornalista e direttore della rivista “Materia Rinnovabile”. Modera Marco Deriu, dell’Environmental Social Humanities Lab e Presidente del Corso di Giornalismo, cultura editoriale, comunicazione ambientale e multimediale dell’Università di Parma, e discutono con i giornalisti gli studenti Daniel Spadaccini e Martina Gerosa. Dalle 14.30 alle 16.30, si toccheranno le questioni importanti delle quali non si è sentito parlare con Marina Forti, giornalista e scrittrice, vicedirettrice della Scuola di giornalismo Lelio Basso e collaboratrice di “Internazionale”, Luca Martinelli, giornalista freelance e collaboratore di “Altreconomia” e “Il manifesto”, Laura Fazzini, videomaker e collaboratrice di “Lifegate”, “Lavialibera”, “Osservatorio Diritti” e Andrea Turco, giornalista membro dell’associazione A Sud, redattore di “EconomiaCircolare.com” e collaboratore di “Valigia Blu”. Moderano Osman Arrobbio, docente di Sociologia dell’ambiente e del Territorio e Monica Lisa Rossi, studentessa del corso e Consulente LLL Gruppo Mamme NoPfas, iscritta al Gruppo Mamme NoPfas. Discutono gli studenti Marcello Pastonesi e Annalisa Perricone.

Dalle 16.30 alle 18.30 si discuterà il ruolo del giornalismo ambientale e i suoi rapporti con scienza, cultura e politica. La conversazione moderata da Niccolò Bertuzzi, docente di Sociologia politica, conflitti ambientali e movimenti socio-ecologici e Serena Zaninetta, studentessa del corso e lavoratrice appassionata di nuove generazioni, lavoro e ambiente, vedrà la partecipazione di Gian Antonio Stella, saggista e giornalista per “Il Corriere della Sera”, Paolo Cacciari, giornalista, saggista e collaboratore di comune-info.net, Daniela Passeri, giornalista per “Elle” e già collaboratrice per “Il Manifesto” e “L’Extraterrestre” e Lorenzo Tecleme, membro di Fridays For Future, giornalista per “Valori” che ha presenziato alla Cop26 di Glasgow. Discutono gli studenti Jacopo Dri, attivista di Ecologia politica Parma, Sabia Braccia e Giulia Specchio.

Torna in Versiliana la 22° edizione dell’Arte del cavallo

Torna in Versiliana la 22° edizione dell’Arte del cavalloRoma, 29 apr. (askanews) – ‘L’arte del Cavallo’ torna in Versiliana per la sua 22° edizione. Il prestigioso concorso equestre, dedicato al cavallo arabo si terrà sabato 6 e domenica 7 maggio. Anche per questa edizione è convocata un’autorevole giuria internazionale che valuterà i tantissimi esemplari di cavalli arabi provenienti da tutto il mondo per il concorso morfologico ‘Arabian Horse International B Show – E.C.H.A.O’.

Molti sono infatti gli allevamenti che già hanno aderito e che tornano per una competizione che negli anni è diventata sempre più importante. Il concorso è aperto a tutte le categorie: puledri, fattrici, stalloni ed i cavalli saranno valutati in base a tipo, testa e collo, dorso e armonia, arti e movimento. La manifestazione è ormai divenuta un punto di riferimento tra gli eventi primaverili di Pietrasanta, amata dai tantissimi appassionati, ma anche dalle famiglie che con i bambini possono ammirare gli splendidi esemplari e trascorrere il tempo all’aria aperta immersi nella natura.

A far da cornice all’evento ci sarà anche una mostra mercato di prodotti tipi artigianali ed enogastronomici con espositori provenienti da tutta Italia che ci accompagneranno in un viaggio sensoriale tra i profumi e i sapori delle più belle zone del Belpaese. La domenica mattina, presso lo spazio Caffè de La Versiliana, è in programma anche un’ esposizione canina per tutti gli amanti degli amici a 4 zampe.

Come ogni anno il manifesto promozionale dell’evento è affidato a un importante artista contemporaneo: per questa edizione a firmare il manifesto è stato lo scultore francese da tempo di casa a Pietrasanta Bernard Bezzina, artista di fama internazionale che a partire da giugno sarà protagonista della grande mostra dell’estate di Pietrasanta. Un appuntamento da non perdere per vivere all’aria aperta e godere di uno spettacolo unico tra natura e animali.

L’ingresso è libero. Orario manifestazione è dalle 9 alle 19.

Paolo D’Achille nuovo presidente dell’Accademia della Crusca

Paolo D’Achille nuovo presidente dell’Accademia della CruscaRoma, 28 apr. (askanews) – Paolo D’Achille è il nuovo presidente dell’Accademia della Crusca e prende il posto di Claudio Marazzini, al termine dei tre mandati previsti dallo Statuto. D’Achille fino ad oggi era vicepresidente. Marazzini che ricopriva l’incarico dal 2014, è stato nominato presidente onorario.

Il nuovo Consiglio direttivo dell’Accademia è ora composto da Paolo D’Achille (Presidente), Rita Librandi (Vicepresidente), Annalisa Nesi (Accademica Segretaria), Federigo Bambi e Rosario Coluccia (Consiglieri).

Cagliari, al via la Conferenza internazionale dell’emigrazione sarda

Cagliari, al via la Conferenza internazionale dell’emigrazione sardaRoma, 28 apr. (askanews) – Nei giorni in cui si celebra l’orgoglio del popolo sardo, sulle note delle launeddas e della Banda della Brigata Sassari si è aperta oggi, al Teatro Doglio di Cagliari, la Conferenza Internazionale dell’Emigrazione sarda, organizzata dall’assessorato regionale del Lavoro. Un momento di confronto per capire come attualizzare e valorizzare il ruolo dei sardi nel mondo, anche alla luce dei cambiamenti avvenuti nell’ultimo ventennio e delle sfide globali odierne.

“Dopo quindici anni, sono orgoglioso di potervi accogliere in Sardegna, in occasione della Conferenza Internazionale dell’Emigrazione Sarda. Un momento tanto atteso sia da voi, che da me, dall’intera Giunta Regionale. Non c’era giorno migliore di questo per celebrare questa Conferenza. Oggi è Sa Die de Sa Sardigna, il giorno dell’orgoglio e dell’identità sarda. So che venite da tutto il mondo e nel mondo vi siete fatti onore, spesso conquistando le vette più alte nelle professioni, nelle scienze, nelle arti, ognuno nel proprio ruolo e nel proprio lavoro, portando alto quel nome, Sardegna, che mai dal vostro cuore e dai vostri pensieri è scomparso”. Così il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, ha aperto i lavori della conferenza. “I protagonisti di questa assemblea siete voi, figli della Sardegna e ambasciatori della nostra Isola in tutto il mondo. La Regione Sarda, consapevole dell’inestimabile valore espresso dalle comunità degli emigrati sardi in Italia e nel mondo, ha voluto realizzare questo importante evento che sarà non solo un luogo di incontro e condivisione sul tema dell’emigrazione, ma anche l’occasione per dare il giusto riconoscimento al vostro prezioso contributo nella promozione della nostra terra. Il profondo senso di appartenenza e di orgoglio identitario che coltivate e tramandate con passione è un filo che mai si spezzerà, e che intendiamo rafforzare affinché le distanze siano annullate e ci sia sempre in voi un pezzo di Sardegna, e nell’isola una traccia di voi”, afferma.

“Un legame che ci unisce nonostante le distanze e che ci rende orgogliosi, perché rappresenta anche la nostra capacità di esportare talenti e competenze oltre i nostri confini regionali. E’ evidente l’importanza e il peso della vostra presenza e dell’esistenza dei circoli. I vostri circoli, anzi i nostri circoli nel mondo, non sono solo una sede di nostalgia, non sono solo luoghi ricreativi. Possono e devono essere luoghi rilevanti di cultura e di scambio tra i popoli, un fluire di sapere e di tradizioni che resistono al tempo e alle distanze e che arricchiscono i luoghi ove operano ma anche, allo stesso tempo, la Sardegna stessa”, prosegue. (segue)