Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Tag: Sanremo 2023

Friuli Venezia Giulia, Fedriga: ho confermato giunta precedente

Friuli Venezia Giulia, Fedriga: ho confermato giunta precedenteTrieste, 20 apr. (askanews) – “Ho deciso di confermare la giunta precedente per dare continuità amministrativa”. Lo ha precisato il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, presentando il nuovo esecutivo.

“E’ una giunta che è stata formata in brevissimo tempo con un obiettivo, anche quello secondo me ha facilitato il lavoro di trovare la quadra: quello della continuità – ha aggiunto Fedriga -. Penso che la fiducia che ci è stata accordata dai cittadini a seguito del risultato elettorale della scorsa tornata sia stata dovuta ad un lavoro che una squadra, non una persona ha fatto in cinque anni. E quindi su questo ho voluto, anche nella scelta degli assessori, un confronto con le forze politiche di maggioranza, garantire questa continuità verso chi credo abbia lavorato bene in questi cinque anni e anche in periodi estremamente difficili e che hanno portato ottimi risultati per la regione Friuli Venezia Giulia”.

Friuli Venezia Giulia, Fedriga presenta nuova giunta regionale

Friuli Venezia Giulia, Fedriga presenta nuova giunta regionaleTrieste, 20 apr. (askanews) – Massimiliano Fedriga, riconfermato presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, ha presentato a Trieste la Giunta, composta di 10 assessori. Si tratta di Mario Anzil, Fdi, vicepresidente della giunta, sport e cultura; Cristina Amirante, Fdi, Infrastrutture; Fabio Scoccimarro, Fdi, Ambiente e all’Energia; Barbara Zilli, Lega, Finanze; Stefano Zannier, Lega, Risorse agricole; e Sebastiano Callari, Lega, Demanio. Gli esponenti “civici” Sergio Bini, Lista Fedriga, Attività produttive e Turismo; Alessia Rosolen, Lista Fedriga, Lavoro, Famiglia e Istruzione; Pierpaolo Roberti, Lista Fedriga, Enti Locali; Riccardo Riccardi, Fi, Salute.

Qin Gang parte per Manila, momento difficile tra Cina e Filippine

Qin Gang parte per Manila, momento difficile tra Cina e FilippineRoma, 20 apr. (askanews) – Il ministro degli Esteri cinese Qin Gang si recherà domani nelle Filippine, in un momento in cui le relazioni – già complicate dalla disputa territoriale relativa al Mar cinese meridionale – vivono una crescente incertezza dopo che Manila ha stretto in maniera più evidente l’alleanza con gli Stati uniti, accordando a Washington anche la possibilità di usare ulteriori quattro basi militari, comprese due strutture si affacceranno sulla costa di fronte a Taiwan.

Quella che partirà domani sarà la prima visita di Qin nell’arcipelago del Sudest asiatico da quando si è insediato come capo della diplomzia cinese, alla fine dello scorso anno, e si tratterà anche del primo viaggio di un funzionario di alto rango nelle Filippine dalla visita del presidente Ferdinando Marcos Jr. a Pechino a gennaio, quando le due parti si impegnarono a rafforzare la cooperazione strategica e a gestire pacificamete la loro disputa sul Mar cinese meridionale. Qin incontrerà il suo omologo filippino Enrique Manalo durante una visita di tre giorni. I ministri dovrebbero discutere di “aumentare e rafforzare la cooperazione nei settori dell’agricoltura, del commercio, dell’energia, delle infrastrutture e delle relazioni interpersonali”, secondo una dichiarazione del ministero degli Esteri filippino. Però, probabilmente, il punto più in alto in agenda sarà quello della sicurezza e della politica internazionale.

La Cina rivendica la sovranità su una vasta parte del Mar cinese meridionale, in concorrenza con diversi paesi della regione, tra i quali in prima fila le Filippine. Inoltre, le due parti discuteranno certamente del nuovo patto rafforzato di difesa siglato da Manila con Washington, che Pechino vede come una minaccia rispetto alle sue prospettive di riassorbimento di Taiwan, per il quale la leadership cinese non esclude l’utilizzo della forza. Dopo gli anni al potere di Rodrigo Duterte, che con una manovra politicamente inedita avvicinò Manila a Pechino, i rapporti tra Cina e Filippine si sono deteriorati sulla scorta della disputa territoriale. Spesso sul Mar cinese meridionale le marine dei due paesi rischiano l’incidente, come è accaduto a metà febbraio quando una nave della Guardia costiera cinese – secondo l’accusa di Manila – avrebbe puntato i laser contro un’imbarcazione filippina in missione di rifornimento vicino alla isole Spratly.

Pechino, dal canto suo, vede con crescente preoccupazione l’espansione della presenza militare degli Stati uniti nella regione alla luce dei suoi progetti di riunificazione con Taiwan. Nelle Filippine sono presenti già cinque basi militari Usa. Con il nuovo accordo diventeranno nove, una delle quali sarà collocata sull’isola di Balabac, vicino alle barriere coralline di Mischief e Fiery Cross, arcipelago della Spratly. Lì la Cina ha allestito delle isole artificiali e collocato installaziioni militari, tra cui piste di atterraggio e sistemi radar.

Altre due nuove strutture Usa – una base navale e un aeroporto – saranno collocate a Cagayan, nel nord di Luzon, a 500 km dalla città taiwanese di Kaohsiung: si tratterà delle basi militari americane più vicine all’isola che Pechino considera parte integrante del suo territorio. Venerdì scorso l’ambasciatore cinese nelle Filippine, Huang Xilian, in un discorso a Manila, ha “consigliato” alle Filippine di “opporsi inequivocabilmente alla cosiddetta indipendenza di Taiwan piuttosto che alimentare il fuoco offrendo agli Stati Uniti l’accesso alle basi militari vicine allo Stretto di Taiwan”, se davvero “tiene ai 150mila” lavoratori filippini che si trovano all’estero.

Il ministro Manalo, per conto suo, ha affermato che Washington non sarà autorizzata a svolgere attività che non siano state concordate nell’ambito dell’accordo base del 2014. “La nostra opinione è che l’EDCA (Enhanced Defense Cooperationn Agreement) non si rivolga a nessun paese terzo al di fuori del suo uso a favore delle Filippine”, ha detto in un’udienza al Senato di Manila.

Manalo ha inoltre aggiunto che la politica estera del governo è quella di essere “amici di tutti” e ha promesso che la collaborazione con gli americani sul fronte della sicurezza manterrà il principio del rispetto di questa proposizione.

Difesa, firmato accordo per ufficiale italiano al Comando Spazio Usa

Difesa, firmato accordo per ufficiale italiano al Comando Spazio UsaRoma, 20 apr. (askanews) – Italia e Stati uniti hanno siglato ieri un Memorandum of Agreement (MoA) per l’assegnazione di un Ufficiale di collegamento italiano presso l’United States Space Command (USSPACECOM). Il generale di brigata aerea Davide Cipelletti, capo ufficio generale Spazio dello Stato Maggiore della Difesa (SMD), e il generale James Dickinson, comandante dello USSPACECOM hanno firmato l’accordo a latere del 38° Space Symposium, che si sta svolgendo in questi giorni (dal 17 al 20 aprile) a Colorado Springs (USA) e al quale partecipa una delegazione dello SMD guidata dallo stesso capo ufficio generale Spazio.

L’attivazione della posizione in parola, si legge in una nota, rappresenta un essenziale catalizzatore della cooperazione con il partner americano, soprattutto nell’ottica di migliorare il coordinamento delle attività nel dominio spaziale, nonché una preziosa occasione per sviluppare sinergie con gli altri Paesi già presenti presso lo USSPACECOM con un proprio Ufficiale di collegamento. Una lunga e fruttuosa storia di collaborazione lega la Difesa italiana e quella americana nel settore dello spazio, precisa la nota. Sono attivi dei Memorandum of Understanding (MoU) per l’accesso al servizio cifrato del GPS (Global Positioning System), per lo scambio di risorse di comunicazione satellitare (SATCOM), e per lo scambio di dati e informazioni di Space Situational Awareness (SSA), indispensabile per effettuare manovre orbitali in sicurezza evitando il rischio di collisioni con altri satelliti operativi e debris spaziali.

L’Ufficio generale Spazio dello SMD accentra le funzioni connesse con elaborazione della dottrina, l’avvio di nuovi programmi, lo sviluppo di partnership nazionali ed internazionali e l’evoluzione delle capacità spaziali.

Fisco, Cgil: pericolose le proposte per contrastare la denatalità

Fisco, Cgil: pericolose le proposte per contrastare la denatalitàRoma, 20 apr. (askanews) – “Il Governo prosegue con uscite estemporanee e interventi scoordinati sul versante fiscale a dispetto del progetto di riforma presentato dallo stesso Governo. Dopo i condoni in legge di Bilancio e il condono penale ai grandi evasori del decreto bollette, adesso ci sarebbe una proposta di alcuni esponenti della maggioranza di introduzione di una detrazione di 10mila euro per ogni figlio a carico e una diversa proposta del Ministro Giorgetti sulla detassazione totale per le famiglie con figli. Sono entrambe infattibili, irrazionali e anche pericolose”. Ad affermarlo la vicesegretaria generale della Cgil, Gianna Fracassi.

“Innanzitutto – sottolinea la dirigente sindacale – se venissero erogati 10mila euro per ciascuno dei 10 milioni di minori del nostro Paese, il costo ammonterebbe a quasi 100 miliardi di euro. Se si volessero includere tutti i figli, anche maggiorenni, ancora a carico delle famiglie, il costo raggiungerebbe livelli ancora più insostenibili, ed è utile ricordare che nel recente Def il Governo ha certificato che le risorse disponibili per tutte le politiche del 2024 ammontano a 4 miliardi di euro”. “Tuttavia, trattandosi di una detrazione – aggiunge Fracassi – il costo probabilmente sarebbe inferiore, perché ne sarebbero totalmente esclusi gli incapienti (quindi i lavoratori e i pensionati poveri) e parzialmente esclusi i redditi medi e bassi. La detrazione spiegherebbe invece pienamente i suoi effetti sui redditi più alti, in possesso di una capienza Irpef di 10mila euro per ogni figlio. In dettaglio su 40 milioni di contribuenti circa 35 milioni avrebbero vantaggi parziali o nulli per incapienza. In presenza di due figli a beneficiare integralmente delle detrazioni sarebbe solo il 5% più ricco dei contribuenti”. Per la vicesegretaria generale della Cgil “sarebbe quindi un provvedimento fortemente regressivo, tanto più che, con l’assegno unico, si è riusciti a superare l’assurdità per cui esistevano famiglie ‘troppo povere per percepire la detrazione per i figli’”. “Ancora più grave – prosegue Fracassi – è la motivazione: si intende rispondere alla denatalità con il sostegno diretto per via fiscale alle famiglie, senza prevedere politiche e risorse per la condivisione vita-lavoro, quindi servizi pubblici per l’infanzia, sostegno all’istruzione, risorse per la non autosufficienza, politiche abitative e in generale al welfare e soprattutto senza prevedere politiche per l’occupazione femminile che vede il nostro Paese molto lontano dalla media europea di partecipazione al lavoro”.

“Crediamo – conclude Fracassi – che queste dichiarazioni, oltre a creare false aspettative, trasudino una visione classista e individualista della società, un disconoscimento del Patto sociale che è alla base della convivenza e della crescita materiale e morale del nostro Paese”.

A Cervia un festival per Grazia Deledda, nel suo “buen retiro”

A Cervia un festival per Grazia Deledda, nel suo “buen retiro”Roma, 20 apr. (askanews) – Un festival per non spezzare il filo della memoria, per rendere omaggio, in modo continuativo e perenne, alla cittadina onoraria più illustre di Cervia, promuovendone l’opera tra le nuove generazioni. Ma anche un festival per creare un legame tra una dimora storica, i cui muri conservano ricordi e memorie, e la città che intende valorizzare anche i luoghi vissuti dalla scrittrice per far conoscere a tutti la storia e la locazione della “casa color biscotto”, appartenuta all’unica donna italiana ad avere vinto il Premio Nobel per la Letteratura.

Per 15 anni Cervia è stata il rifugio estivo di Grazia Deledda, che l’ha ricordata e rappresentata in almeno quattro dei suoi romanzi e in una dozzina di novelle. La prima edizione di un Festival “A Cervia per Grazia Deledda” si terrà il 13 e 14 maggio proprio a Villa Caravella, la casa comprata dalla scrittrice dopo il Premio Nobel del 1926, che le servì per mettere solide radici nella città scelta come suo ‘buen retiro’ fin dal 1920. Innumerevoli le testimonianze dei legami con Cervia: dall’amicizia con l’educatrice Lina Sacchetti e alla ‘dottoressa dei poveri’ Isotta Gervasi, al sodalizio letterario con gli scrittori Marino Moretti, Antonio Baldini e Alfredo Panzini, all’affetto che la legava all’umile stagnino Trucolo, “il gobbino dalla goccia di stagno”, reso immortale dai suoi racconti. La traccia più evidente è la dimora storica di via Cristoforo Colombo, ceduta dagli eredi a privati nel 1979. La villetta mantiene l’aspetto esterno originale ma l’interno, non essendo soggetto a vincoli, non comunica più la presenza della grande scrittrice. Anche il giardino che la circonda ha perso la sua destinazione originaria, essendo destinato a parcheggio di pertinenza del vicino hotel, che appartiene agli stessi proprietari della casa. A seguito di una recente campagna stampa, il Comune di Cervia ha avviato contatti con la proprietà che ha deciso di mettere a disposizione l’area per il festival deleddiano.

L’Associazione “Grazia Deledda, una Nobel a Cervia”, costituitasi sull’onda di questo interesse, ha voluto sfruttare pienamente questa opportunità organizzando il primo festival deleddiano cervese, un inedito nella vita culturale della città romagnola. “Ma la nostra ambizione è di riuscire a recuperare stabilmente ad un uso pubblico almeno il giardino di Grazia che, liberato dalle auto, potrebbe diventare una stazione di grande interesse culturale e turistico”, dice Marisa Ostolani, presidente dell’Associazione. “Dalla nostra associazione parte un appello alle istituzioni: una soluzione non è impossibile visto che stiamo ragionando di identità storica e nuove opportunità di offerta turistica”. Per recuperare almeno in parte la sua funzione di giardino, durante il Festival l’area sarà allestita con piante e fiori. Nella due giorni si alterneranno conversazioni tra scrittrici, letture di testi, teatro, laboratori didattici, musica e gastronomia.

“Grazia Deledda, una ribelle nel paese del vento” sarà il tema conduttore di una conversazione tra le scrittrici Rossana Dedola, Cristina Marconi e Grazia Verasani, con il coordinamento di Elena Gagliardi. Il suo carattere ribelle è stato il passe-partout che le ha aperto il mondo della lettura e della scrittura, accompagnandola fino al traguardo più ambito: la fama agognata, il Nobel inseguito. Un percorso netto di emancipazione, valido esempio ancora oggi. “Cuore ci vuole, null’altro”, una citazione da “Canne al vento”, farà da filo conduttore ad una maratona deleddiana, curata dall’attrice Lelia Serra: voci note e meno note si misureranno con i testi delle novelle cervesi di Grazia Deledda fino ad esaurimento.

“Grazia Deledda e l’omino dalla goccia di stagno” è invece il titolo dello spettacolo di Teatro di Figura di Vladimiro Strinati con un inedito assoluto: Trucolo che diventa maschera, proseguendo il suo cammino verso l’eternità al fianco di Grazia, burattina dai bei capelli bianchi e dal vestito elegante. Domenica 14 maggio, i sindaci di Cervia Massimo Medri e di Nuoro Andrea Soddu scopriranno una targa storica di fronte a Villa Caravella, che valorizzerà la dimora come tappa di un percorso culturale e del progetto Luoghi d’autore. L’iniziativa ha ottenuto il patrocinio del Comitato per i 150 anni dalla nascita di Grazia Deledda, del Comune di Cervia e del Comune di Nuoro, oltre che della Regione Emilia-Romagna. Molte le collaborazioni, in particolare da parte delle scuole Deledda, Pascoli e Liceo linguistico. Il Festival è il primo, ma non l’unico progetto dell’Associazione che intende promuovere l’eredità della scrittrice attraverso molteplici iniziative, seguendo il percorso avviato dal Patto di Amicizia siglato tra Cervia e Nuoro nel nome di una scrittrice che ha magistralmente raccontato la terra di Sardegna amando smisuratamente la “bella verde e ventosa Cervia”. L’Assessore alla Cultura Cesare Zavatta: “L’Amministrazione comunale sostiene lo spirito di questo Festival e riconosce l’importanza della figura di Grazia Deledda. Questo evento va a integrare il programma di iniziative partito a novembre 2021 per celebrare i 150 anni dalla nascita della nostra cittadina onoraria, che intendiamo continuare a valorizzare e ricordare”.

Sostenibilità e turismo, Alpitour certifica le proprie strutture

Sostenibilità e turismo, Alpitour certifica le proprie struttureMilano, 20 apr. (askanews) – La sosteniblità è ormai cruciale in tutti i settori e il turismo è uno di quelli per i quali è un aspetto decisivo. Per questo anche il principale tour operator italiano, Alpitour World, ha certificato le proprie strutture sostenibili, nel rispetto degli impegni strategici assunti sulla responsabilità d’impresa. È così nato il progetto “Gabbiani verdi”, protocollo di sostenibilità realizzato da un Ente di Certificazione internazionale, Dream&Charme, che valuterà progressivamente le strutture con cui l’azienda collabora.

Avviato a fine 2022, oggi il percorso ha portato a rilasciare il certificato “Gabbiani verdi” a 22 strutture tra le più importanti del Gruppo e si è servito di audit condotti da personale qualificato recatosi nei singoli hotel. I prossimi obiettivi: 40 entro giugno e la certificazione della totalità dei resort brandizzati. Ogni struttura sarà coinvolta in un percorso di apprendimento continuo verso una cultura responsabile, attenta a tematiche ambientali, sociali e di governance. In molti Paesi del mondo è infatti ancora molto forte il divario tra l’urgenza di un approccio sostenibile e la consapevolezza della sua imprescindibilità: ridurre questo gap, secondo Alpitour World, è uno degli impegni che il turismo deve assumersi nei prossimi anni. La valutazione di conformità si riferisce a sette parametri vincolanti e a nove macro-parametri ESG per verificare la situazione di ciascuna struttura in merito a: diritti umani, salute e sicurezza, coinvolgimento e sviluppo delle comunità; prassi gestionali; protezione dei dati e sicurezza informatica, gestione di clienti, utenti e consumatori; impatto ambientale; approvvigionamento e sviluppo economico sostenibile. Ognuna di queste dimensioni fa riferimento a una specifica area ESG e richiama i 17 obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile approvati dall’Assemblea Generale dell’ONU.

Ai Balzi Rossi arriva il sommelier Lorenzo Moraldo

Ai Balzi Rossi arriva il sommelier Lorenzo MoraldoMilano, 20 apr. (askanews) – La sala del restorante Balzi Rossi di Ventimiglia cambia forma e lo fa con tre importanti novità, che si vanno ad affiancare al direttore di sala Giuliano Revello e alla responsabile di sala Eleonora Revello.

La prima è quella di Lorenzo Moraldo, sommelier dei Balzi Rossi al fianco dello chef Enrico Marmo nel biennio 2017-2019, che torna nel ristorante una stella Michelin di Ventimiglia (IM) per guidare la cantina, dopo le parentesi tristellate al St. Hubertus di Cassiano (BZ) con Norbert Niederkofler e al Mirazur di Menton con Mauro Colagreco. “Ho fatto esperienze che mi hanno dato tanto, tantissimo ma sentivo il bisogno di tornare nel ristorante in cui mi sono sentito a casa, nella mia Liguria” ha dichiarato Lorenzo Moraldo. “Porto tutto il bagaglio di conoscenze che mi sono costruito in questi anni: non vedo l’ora di collaborare di nuovo con lo chef Marmo”. Dello stesso parere quest’ultimo. “Sentivo l’esigenza e il bisogno di abbinare la mia cucina, che mette al centro il mondo vegetale, a dei vini prodotti con altrettanto rispetto per la natura. L’arrivo di Lorenzo mi rende entusiasta non solo per le sue competenze, ma anche per il rapporto che ci lega ormai da sette anni”. Le altre due novità sono rappresentate dalla seconda sommelier e barlady Martina Dagelle e dalla chef de rang Sara Oliveri, entrambe ex Lido 84, ristorante 1 Stella Michelin e ottavo al mondo nella The World’s 50 Best Restaurants 2022.

Bes, Istat: Italia tra peggiori in Ue, è allarme Neet-lavoro-povertà

Bes, Istat: Italia tra peggiori in Ue, è allarme Neet-lavoro-povertàRoma, 20 apr. (askanews) – Alta percentuale di Neet, basso tasso di occupazione e forte rischio povertà collocano l’Italia al di sotto della media europea. E’ la fotografia scattata dall’Istat nel rapporto sul Benessere equo e sostenibile.

La maggior parte degli indicatori del Bes disponibili per il confronto con la media dei paesi europei (Ue27) mostra una situazione peggiore per l’Italia. Si tratta in particolare di alcuni indicatori dei domini Istruzione e formazione e Lavoro e conciliazione dei tempi di vita. Tra questi la quota di giovani di 15-29 anni che si trovano al di fuori del contesto di istruzione e non sono occupati (Neet), che in Italia raggiunge il 19% rispetto all’11,7% della media Ue27, e la quota di persone di 30-34 anni che hanno completato un’istruzione terziaria, il 27,4% in Italia e il 42,8% in media Ue27. Per il lavoro, il tasso di occupazione italiano nel 2022 è di circa 10 punti percentuali più basso rispetto a quello medio europeo (74,7%), con una distanza particolarmente accentuata tra le donne (55% in Italia rispetto a 69,4% per la media Ue27). Lo svantaggio dell’Italia nel contesto dell’Ue27 si rileva, inoltre, in alcuni indicatori di Benessere economico aggiornati al 2021, tra cui il rischio di povertà e la grande difficoltà ad arrivare a fine mese, o al 2020, come la disuguaglianza del reddito netto.

Uno degli indicatori per cui l’Italia, invece, si colloca su livelli migliori in termini di benessere, rispetto alla media dei paesi dell’Ue27, è il tasso di omicidi, pari a 0,5 per 100mila abitanti nel 2020, ben al di sotto della media dei paesi Ue27 (0,9). Inoltre, l’Italia si conferma ai vertici della graduatoria dei paesi per quanto riguarda la sopravvivenza, con valori della speranza di vita alla nascita pari a 82,5 anni (80,1 la media Ue27 nel 2021). Mlp

India, Gandhi non ottiene sospensione pena: opposizione nei guai

India, Gandhi non ottiene sospensione pena: opposizione nei guaiRoma, 20 apr. (askanews) – Un tribunale indiano ha dato un colpo oggi alle speranze elettorali del leader dell’opposizione Rahul Gandhi, erede della dinastia politica che ha dominato il panorama politico dell’India post-indipendenza. La corte ha respinto la richiesta di Gandhi di sospensione di una condanna per diffamazione, che potrebbe impedirgli di correre contro il primo ministro Narendra Modi.

Le elezioni politiche sono attese per il prossimo anno, ma Rahul Gandhi è stato condannato a due anni di pena per alcuni commenti che metteva alla berlina il primo ministro per il suo cognome, uguale a quello di una serie di personalità chiacchierate del panorama indiano. Gandhi non verrà arrestato, almeno fino a quando non saranno esauriti gli iter dei ricorsi che ha presentato.

L’avvocato di Gandhi, Kirit Panwala, ha detto alla BBC che il suo assistito intende presentare ricorso contro la decisione del tribunale di Surat presso l’alta corte del Gujarat. Gandhi ha perso il suo seggio in parlamento il giorno dopo la condanna, il 23 marzo, a causa di un’ordinanza della Corte Ssprema secondo la quale un parlamentare condannato per un reato a due o più anni di carcere decade con effetto immediato.

Il Partito del Congresso, formazione storica sotto la leadership della dinastia Nehru-Gandhi, ha criticato la condanna e ha accusato il partito indù Bharatiya Janata Party (BJP) di Narendra Modi di vendetta politica. Il BJP, dal canto suo, ha definito “la sentenza del tribuna di Surat uno schiaffo all’arroganza della famiglia Gandhi” per bocca del suo portavoce Sambit Patra.

Gandhi aveva presentato a inizio mese appello per chiedere la sospensione della condanna o ottenere la libertà su cauzione, e per sospendere la sua condanna in un tribunale di Surat. Il tribunale ha concesso a Gandhi la libertà su cauzione in attesa di appello. La sospensione sarebbe stata necessaria per ottenere il reintegro come parlamentare. La causa per diffamazione contro Gandhi è stata intentata dal parlamentare del BJP Purnesh Modi ed è basata sui acommenti fatti da Gandhi nello stato del Karnataka nel 2019, durante un comizio elettorale. “Perché tutti questi ladri hanno Modi come cognome? Nirav Modi, Lalit Modi, Narendra Modi…” aveva detto il leader d’opposizione. Nirav Modi è un magnate indiano dei diamanti latintante, mentre Lalit Modi è un ex capo della Lega cricket indiana, che è stato bandito a vita dal Cricket Board del paese. Purnesh Modi nella sua denuncia ha affermato che i commenti di Gandhi si configurano come una diffamazione dell’intera comunità dei Modi. Gandhi, dal canto suo, ha sostenuto di aver voluto evidenziare la piaga della corruzione e di non aver inteso offendere alcuna comunità.